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TWF - Tex Willer Forum

virgin

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da virgin

  1. Ma porca censura, non ci sono proprio parole... non voglio essere blasfemo, ma... VILLA E' IL DIO DEL DISEGNO! Ultimamente è in uno stato di grazia semplicemente indescrivibile! Sulla copertina e sul titolo, è in effetti curioso il completo ribaltamento degli originali. Forse un maligno ammiccamento?
  2. Va be', a parte il fatto che, nonostante sia disegnata dallo studio di Giugiaro, l'auto è pur sempre un cesso tedesco... fatemi capire, hanno dedicato un'IBRIDA a Tex? L'unico motore degno del suo nome sarebbe un V8 HEMI... -ave_ -ave_ Queste sono vere automobili!
  3. virgin

    Galleria Di Rossano Rossi

    Ciò che adoro dei disegni di Rossano Rossi è soprattutto la resa dei volumi, la morbidezza con la quale riesce a rivestire ogni oggetto di una grazia infinita... e quest'ultima illustrazione esemplifica al meglio questa caratteristica, secondo me.
  4. virgin

    Sergio Bonelli

    Anche a me è spiaciuto apprendere tale notizia, non perchè dubitassi dell'onest? dell'integerrimo Sergio, quanto per la brutta figura che alcuni giornalisti ben degni di tale nome gli hanno fatto fare...
  5. virgin

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Anteprime spettacolari e appetitose! L'ultimo Boselli mi convince sempre di più, dunque sono fiducioso sul fatto che la storia sapr? tenere fede alle aspettative... haha
  6. virgin

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    Io ho le braccia troppo corte per pagare qualcosa che non sia il prezzo di copertina... ma avete tutto il mio appoggio morale per questa impresa!
  7. virgin

    Tito Faraci

    Il punto, Paco, è che in quel contesto sparare con una mano sola non ha minimamente senso... :rolleyes:Ma tu guarda un po' di che siamo finiti a parlare... suvvia, dopotutto quel che conta è che la storia sia divertente, per il resto... chi se ne frega! haha
  8. virgin

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    Io direi "tavola di prova"... ma posso sempre sbagliarmi, cheddueppalle! Comunque, quelle armi in prospettiva sono fantastiche! Non sono perfettissime, ma c'è di che dare ripetizioni ad alcuni suoi successori...
  9. virgin

    Tito Faraci

    In ogni caso, Paco, questi discorsi lasciano il tempo che trovano: anche se palesemente errata, la tua idea è probabilmente la stessa che ha avuto Faraci. Ma, detto sinceramente... chi se ne frega? :DP. S.: sparare col fucile con una mano sola non è solo difficile... è quasi impossibile. Hai idea di quanto pesino? :shock: Appunto per quello si lasciavano le briglie... posto che il tiro a cavallo era un'eventualit? rara e poco utile: ti sei mai chiesto il perchè dell'utilizzo dei "lunghi coltelli"? Tieni anche conto che i fucili di allora erano fresati dal pieno, non realizzati tramite stampi, e dunque ancora più pesanti.
  10. virgin

    Tito Faraci

    Paco, guarda che gli uomini del West quando sparavano guidavano i cavalli con le ginocchia... :rolleyes:Inoltre, essendo impugnata a una mano invece che imbracciata, una pistola è molto più soggetta a sollecitazioni e dunque ancora più imprecisa. A cavallo credo che il raggio d'azione utile di una Peacemaker in mano a un buon tiratore possa essere valutato in dieci-quindici di metri, non di più. E mi sa che sono anche ottimista... mai provato a sparare a cavallo!
  11. virgin

    Tito Faraci

    Cavolo, hai ragione Paco, tutta questa insistenza da parte di Tito sulle armi da fuoco non l'avevo mai notata. E questo mi fa sorgere un dubbio: se è così attento alla problematica delle armi, perchè ne "La belva umana", quando Tex e Carson vengono inseguiti dalla banda dei Messicani, combattono con le Colt dalla lunga distanza (nonostante abbiano i fucili nella fonda della sella) e poi, una volta scesi a terra, passano alle armi lunghe?Forse GLB era l'unico che faceva attenzione all'uso delle armi in rapporto alla distanza. Gli altri mi sembrano trattarle un po' con indifferenza. Comunque, confesso che mi piacerebbe sentire il parere di Tito su questa cosa!
  12. virgin

    [106/108] Gilas!

    Storia davvero difficile da dimenticare, in quanto punto di partenza per un vero e proprio filone che vede i pards infiltrati in una banda criminale, affrontato sia da Nizzi che da Boselli sempre strizzando l'occhio a questa storia. Nonostante non sia certamente una delle migliori creazioni GLBonelliane, si fa ricordare con grande piacere, non foss'altro per le frasi a effetto che Tex spara a raffica quando si trova nei panni di Gilas. Se paragoniamo il carattere del ranger con la caratterizzazione da omuncolo lamentoso vista in "Fort Sahara"... ecco, credo possiamo fare a meno di un lungo discorso, ch? ricordare le sventure recenti non è mai piacevole. Il personaggio che meglio si fa ricordare, di tutta la schiera di delinquenti, è il simpatico Juan Ortega, personaggio molto prosaico e per nulla eroico nel quale è facile identificarsi: un uomo capitato nella propria situazione quasi per caso e senza realmente volerlo. Non c'è alcun tipo di psicologia, tutto è molto semplice e piano, il che significa discreto divertimento, ma anche ben poco pathos e potenziali scene drammatiche non sfruttate, come ad esempio : subito dopo mi sono un po' riguardato "Il cavaliere solitario", e non ci sono storie, Nizzi ha fatto un lavoro di gran lunga migliore, rendendo drammatico anche il pestaggio di un personaggio secondario, grazie all'ausilio dei disegni straordinari di Kubert. L'unica caratteristica di GLB che non mi ha mai convinto a pieno è proprio questa: grande avventura, ma in molte storie l'emozione non c'è proprio. E quando c'è, ha un non so che di compassato. Poi forse è soltanto colpa del fatto che ricordo male: non ricordo a memoria tutte le storie di Bonelli (come invece ricordo quasi tutte quelle di Nizzi e tutte quelle di Boselli), e potrei anche sbagliarmi... in ogni caso, la sensazione che ho addosso è questa. Sui disegni, be'... Nicol' non era ancora il maestro che sarebbe arrivato di l' a poco, ma la differenza sta tutta nelle espressioni e nella finezza del tratteggio. In ogni caso, la grinta di Gilas è davvero indimenticabile! Ogni tanto c'è qualche arma con una prospettiva balorda, ma rispetto agli strafalcioni offertici recentemente dalla premiata ditta Mastantuono siamo miglia avanti... Come voto globale, direi VII. Non tanto perchè la storia sia epocale (per questo le darei VI, non di più), quanto per il segno lasciato nella serie. E nei miei sogni di bambino, anche.
  13. virgin

    L'ultimo Boselli, Meglio Del Primo ?

    A me sembra una delle peggiori mai scritte da Boselli e, se non fosse per le ultime, disastrose cadute di Nizzi, una delle peggiori dell'intera saga. Semplicemente ?coeurante. Scusatemi se lo dico nella mia lingua, ma non riesco a trovare termini italiani che rendano altrettanto bene l'idea... S?, è vero che de gustibus non disputandum est, ma io non la trovo per niente epica, così come non scorgo nessuna traccia di epicit? ne "I demoni del nord" e "I giustizieri di Vegas", che pure giudico buone storie, n° tantomeno ne "I ribelli di Cuba", la cui involontaria comicit? ho più volte sostenuto. Boselli è forse il più epico degli autori di Tex, ma la sua epicit? la ritrovo altrove. Una storia per tutte... "Nei territori del Nord-Ovest".
  14. virgin

    L'ultimo Boselli, Meglio Del Primo ?

    Anzitutto, complimenti a Sandro per lo spunto del topic! -ave_ Dunque, devo dire che non sono nelle condizioni migliori per raffrontare il vecchio Boselli al nuovo, principalmente a causa del fatto che le sue avventure più vecchie le ho lette da bambino-ragazzino, quelle più recenti essendo ormai un ragazzo, dunque avendo un approccio alla lettura molto diverso. Non rileggo molto le storie di Boselli perchè... non so nemmeno io perchè, fatto sta che, quando apro la libreria per scegliere un numero la mia mano capita sempre sulle storie di Nizzi, il cui "fascino della rileggibilità" mi sembra molto più alto (con Boselli l'interrogativo che tiene in piedi il tutto è l'aspettativa di cosa succeder?, con Nizzi invece il cosa è sempre relativamente scontato e conta molto di più il come... maggior spazio al divertimento, insomma). Mi ritrovo a parlare per metà su ricordi freschi e per metà su ricordi ormai sfumati nel mito dell'immaginario adolescenziale. Meglio il Vecchio o il Nuovo? Istintivamente, direi il Vecchio. Lo trovavo più ardito, pur senza mai scadere nell'iconoclastia che gli è stata sempre rimproverata. Leggevo storie con personaggi dall'ammirabile profondit?, capaci di emozionarmi grazie alla sensibilit? con la quale erano trattati, che mi faceva percepire le sue storie come più emotive rispetto a quelle "facili" di Nizzi. Ora, non so perchè, ma quando mi sono ritrovato a rileggere le storie di Boselli meno recenti, non ho percepito queste sensazioni o, meglio, le ho percepite con meno intensit?. Vedere "La miniera del fantasma", che da bambino mi era sembrata un capolavoro di psicologia, mentre rileggendola oggi trovo che l'aspetto introspettivo non sia approfondito oltre i livelli più tradizionali. Magari un poco, ma non molto. Ho dunque cominciato a dubitare che i cambiamenti che imputo a Boselli siano dovuti a un suo reale cambiamento... almeno sotto il profilo dell'emozionalit?. Anzi, sotto quest'aspetto ho l'impressione che nel tempo si sia mantenuto estremamente fedele a se stesso, mentre non posso dire altrettanto del sottoscritto. Quando però si parla di cambiamenti nella scrittura di Boselli, mi sembra ovvio che non ci si riferisca a quanto ho detto fino a qui, ma a problemi quale il linguaggio, la centralit? di Tex nell'azione, l'insieme di motivi e gesti che rientrano sotto la definizione di "atmosfera". Provo a proporvi le mie riflessioni per punti, sperando siano anche valide: -linguaggio: non ho mai potuto fare a meno di dare ragione ai detrattori di Boselli su questo punto. Anche Nizzi gli ha rimproverato, grosso modo, di scrivere come cavolo gli pare, e mi sembra più che evidente che i dialoghi di Boselli non hanno assolutamente nulla di bonelliano. Ultimamente, però, le cose stanno cambiando, ma non so quanto sia bello. Certo, negli episodi più recenti Boselli si è lanciato in frasi a effetto degne di GLB, ma con alterne fortune: si vede che alla base di tutto vi è uno sforzo volto ad adattarsi a uno stile non del tutto suo, e non mi fa mai piacere quando vedo un autore sforzarsi per imitarne un altro. Non che ciò sia un difetto, sia chiaro; il Nizzi degli anni ottanta era un autore straordinario proprio per le proprie capacità di mimesi: leggendo una sua storia di Mister No, vien da dire "Claudio Nizzi? Credevo fosse Claudio Nolitta...". Idem per Tex, col quale forse potremmo parlare di "Claudio Bonelli". La mia sensazione è che Boselli sia molto meno bravo a imitare rispetto a Nizzi: le attrattive del suo stile sono evidentemente altrove, e ciò non vuol dire che siano meno valide; -centralit? di Tex nell'azione: niente da segnalare. Tex è un eroe, e Boselli non ne sminuisce la carica eroica. Anzi, la aumenta: se il Tex di GLB era una creatura di altri mondi e il Tex di Nizzi è un eroe sempre pronto ad autoironizzare e sminuire le proprie gesta, il Tex di Boselli si prende dannatamente sul serio, è più sbruffone, e probabilmente anche più antipatico. La differenza mi sembra proprio questa: il Tex di Boselli non mi riesce minimamente simpatico, ma è assolutamente centrale. Per dirla un po' volgare, è lui che salva il culo a tutti. Paradossalmente, a livello di personaggio Tex preferisco di gran lunga quello di Nizzi: ultimamente a volte un po' codardo e fortunello (perfino un po' mesto, quasi sconsolato... l'avete notato anche voi o sono io che sragiono per le troppe paste al cioccolato ingurgitate ieri sera? ), ma ai tempi d'oro era un eroe per niente tronfio o pieno di sè, sempre disposto a scherzare con Carson come se fossero compagni di liceo... Tornando a Boselli: il suo Tex non mi sembra minimamente cambiato. Adesso è sulla scena per un numero maggiore di pagine, ma come carattere e statura eroica è sempre lui; -atmosfera: qui, anche grazia all'indeterminatezza del termine , non faccio fatica a dare ragione a chi dice che le storie di Boselli siano più tradizionali. Alle scelte audaci e agli spunti arditi di un tempo fanno ora da contraltare soggetti molto più ripetitivi e meno interessanti. Quando addirittura si prova un po' a osare (vedere "Vendetta per Montales"), la sceneggiatura stessa collabora a rendere "solo" divertente un episodio che avrebbe potuto essere potenzialmente un capolavoro. Tirando le somme, la mia sensazione è che Boselli stia giocando a fare il Nizzi della situazione. Bisogner? vedere i risultati sul lungo periodo, ma la mia sensazione è che Boselli non sia abile come Nizzi a fare... Nizzi. Leggendo l'ultimo almanacco, un pensiero mi ha attraversato il cervello: forse a Nizzi non dispiacerebbe questa storia... forse. Parlarne oggi, però, presenta un buon margine di incertezza. Già le storie del prossimo anno e mezzo ci permetteranno di valutare meglio il "nuovo corso" di Boselli, che sembra stia cominciando a fare davvero sul serio. Una sola cosa, per favore: non ditemi che si avvicina a GLB. Imitando GLB, mi sembra proprio che si stia avvicinando a colui che imit? GLB meglio di ogni altro, vale a dire... Claudio Nizzi, sempre lui. Vedremo come andr? a finire. Mi permetto soltanto di dire che, forse, mi piacerebbe di più leggere un Boselli che fa il Boselli, piuttosto che un Boselli che, tentando di avvicinarsi al Patriarca, finisce per correre sullo stesso campo di Nizzi. E ciò, sia ben chiaro, nonostante le ultime storie mi siano decisamente piaciute. Ma i tempi d'oro, di Boselli come di Nizzi, sono lontani... Quoto integralmente gli ultimi due paragrafi di Ymalpas... in particolare la frase che ho messo in grassetto! clap
  15. virgin

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    Be'... sarà anche spettacolare, ma così colorata l'effetto globale è un po' ridicolo...
  16. virgin

    [604/605] Attacco Alla Diligenza

    Beati tu e Carlo Monni che avete una visione così chiara! Io, invece, mi sono ridotto a dire cose del tipo "mi piace di più lo stile di Boselli, ma preferisco Nizzi" (oh, non mettetevi a ridere, che è così davvero, non so spiegarmelo! ). Comunque, dopo aver contribuito anch'io, posso dirlo orgoglioso: siamo OT! Almeno metà del forum è composto da topic che parlano dell'argomento che siamo giunti a toccare...
  17. virgin

    Albi Per Un Nuovo Lettore

    Ricordo che l'episodio che mi terrorizzò di più, da piccolo, fu "La Nave perduta", sui numeri 328-330. Davvero inquietante, grazie al perfetto connubio fra i testi di Nizzi e i disegni di Villa.
  18. L'effetto del pulviscolo luminoso che scroscia dalle finestre mi ha ricordato anche "Il diadema indiano"... ma forse ricordo male.
  19. virgin

    Interviste Agli Autori

    Uhm... con tutti sti progetti in ballo, mi sa che Milano non sarà destinato a rimanere stabilmente su Tex. Che possa essere destinato al ruolo di disegnatore 'una tantum'? Un po' mi spiace, visto che lo trovo adattissimo a Tex.
  20. Non direi... sè, la scena è simile, ma le differenze mi sembrano ben visibili!
  21. virgin

    Galleria Di Rossano Rossi

    Scusate, ma... questi ultimi due dovrebbero essere schizzi realizzati in fretta? :shock: Non ho parole per descrivere il talento di Rossano. -ave_
  22. virgin

    [Texone N. 13] Sangue Sul Colorado

    Il termine 'citazionismo' è in uso, da anni, anche fra gli amici che leggono i miei racconti, che sono troppo gentili per usare il termine 'plagio a raffica'... Pasquinate a parte, il citazionismo, detto anche intertestualit?, è una delle componenti principali dell'arte dall'ellenismo in avanti, soprattutto in ambito comico-parodistico, ma anche serio. _ahsisi
  23. virgin

    [604/605] Attacco Alla Diligenza

    Caro e giovane amico, ti auguro solo una cosa: che tu possa leggere sempre Tex con questi occhi, perchè è davvero la cosa più bella che possa capitare a un lettore! :)Fino a quando lo farai, credimi, non ci sarà nessuno che potr? dire di divertirsi di più.
  24. virgin

    [604/605] Attacco Alla Diligenza

    Io, invece, mi aspetto una MEMORABILE recensione di Michela Feltrin. :asf: Ma se la storia sarà davvero del livello di "La rivolta dei Cheyennes", tale delizia ci verr? risparmiata... No, Soldi Sporchi no!!! ::
  25. virgin

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Be', sè, questione di gusti! Ad esempio, io ho preferito di gran lunga questo Almanacco al numero seicento... In effetti, come hai detto tu e come leggerai nel prossimo numero del TWF Magazine, questa è la strada che lo stesso Boselli persegue volontariamente. Sul fatto che questa storia sia "boselliana", non saprei... certo, bisognerebbe trovare una definizione del termine. Posto che "boselliana" è qualsiasi cosa scritta da Boselli , io ritengo iconiche del suo stile soprattutto le sue vecchie storie, quelle da alcuni accusate di iconoclastia. Ciò non toglie che, dopo qualche passo falso, questa via più tradizionale abbia cominciato a convincermi sul serio, forse anche perchè mi sono recentemente riletto un po' di episodi meno recenti e ho trovato che Boselli fosse molto meno sentimentale e psicologico di quanto lo ricordassi. In ogni caso, fare tutti questi ragionamenti è molto bello ed edificante, ma ai miei occhi conta una cosa sola: che una storia piaccia. Questa mi piace, in generale è piaciuta a molti, dunque missione compiuta! Infatti dal numero quattrocento in poi il Nizzi imitatore di GLB ha lasciato spazio ad un Nizzi imitatore dei verbali dei Carabinieri :shock: . Fra la noia innaturale dell'ultimo Nizzi e la semplicit? non priva di violenza di Boselli credo saremo in molti a preferire quest'ultima.
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