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Roberto Raviola ( Magnus )


ymalpas
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Roberto Raviola nasce a Bologna il 31 maggio 1939.

Si diploma nel 1961 all'Accademia di Belle Arti e alterna varie esperienze: insegnante di disegno, scenografo teatrale, grafico pubblicitario e illustratore di libri per ragazzi, editi da Malipiero, quali Il Mago di Oz, I racconti di Nonno Topo e I promessi sposi ( 1963 ).

Dall'incontro con Luciano Secchi nasce Kriminal, il cui primo numero esce in edicola il 24 agosto 1964 per i tipi dell'Editoriale Corno.

Per oltre dieci anni i due autori che si firmano ?Magnus e Bunker? producono 101 numeri di Kriminal ( 1964 / 71 ), sessantadue numeri di Satanik ( 1964 / 71 ), quindici numeri di Agente SS 018 ( 1965 / 67 ), sei numeri di Gesebel ( 1966 ) e i primi settantacinque numeri di Alan Ford ( 1969 / 75 ).

Inoltre ventinove episodi di Maxmagnus ( ospitati su Eureka, dal n° 5 del 1968 al n° 33 del 1969 ) e altri quattro brevi racconti: Il piccolo fiammiferaio, I merli, Lurid Scorpion e Il soldatino impiombato.

Abbandonata la Corno, Magnus pubblica per il gruppo Edifumetto/Geis alcuni fumetti per adulti a tema libero tra cui Mezzanotte di morte e Dieci cavalieri e un mago ( 1974 ).

Nel 1975 scrive e disegna Lo sconosciuto, che appare prima in sei albi editi dalle Edizioni Il Vascello, poi su Strisce e musica ( 1981 ) e infine su Orient Express ( 1982 / 84 ).

In collaborazione con Giovanni Romanini disegna i diciannove numeri de La Compagnia della Forca, editi dalla Geis ( 1977 / 79 ). Già nel 1973 disegna la saga de I briganti, che dal 1978 sarà edita dalla Edifumetto e sarà poi raccolta in volumi, tradotti successivamente anche in francese da Les Humanoides Associòs con il titolo Les Brigands.

Nel 1980 scrive e disegna Milady, che esce dapprima in bianco e nero sulle pagine de Il Mago ( edito da Mondadori ) e poi a colori su M?tal Hurlant e nel 1981 su Heavy Metal. Il personaggio viene ancora riproposto da Eureka nel 1984 con il titolo di Milady nel 3000.

Dal 1981 al 1983 disegna Necron, su testi di Ilaria Volpe per i tipi della Edifumetto.

Nel 1982 collabora a Frigidaire con Socrate?s Count Down e nel 1984 pubblica una Autobiografia en B. D. su Image della Glittering di Firenze, editore che gli dedica un lussuoso libro biografico.

Nel giornale francese L'?cho des Savanes pubblica la serie erotica Les Cent Dix Pilules continuata poi da Georges Pichard.

Dal thriller al grottesco, dal sexy allo splatter, il suo stile è sempre stato unico, inconfondibile.

Alla saga di Aquila della Notte Magnus ha contribuito con un'unica storia, attesa per lunghissimo tempo a causa della proverbiale meticolosit? del maestro bolognese. Si tratta del texone numero 9 intitolato La valle del terrore, una splendida prova d'arte pubblicata nel giugno 1996, che è anche il suo testamento, poich? segue di qualche mese alla sua morte, avvenuta a Imola il 5 febbraio dello stesso anno.



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Una tavola originale di "Kriminal"


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Una tavola originale di "Alan Ford"


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Alcuni disegni erotici di Magnus


ym

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Ho già scritto varie volte che non mi attira... Non ce l'ho con lui, ma è lo stile che non mi va... non lo digerisco! E penso, di conseguenza, sia molto sopravvalutato! Non come uomo, non lo conoscevo, ma come disegnatore. Riconosco che anatomie et cetera sono ad hoc, ma non riesci a leggere nulla! In segno di pace posto comunque una sua tavola.

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  • 1 anno dopo...

Trailer (ancora inedito nella web) di Magnus: "Il segno del viandante" nel blog portoghese di Tex in http://texwiller. blog.com/4469365/

All'interno c'è Romanini (anche a bordo della sua Harley Davidson), Sergio Bonelli, Margherita (moglie di Magnus) e altri.

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  • 1 mese dopo...
Guest Wasted Years

In questo frammento di intervista trovata su youtube, Magnus risponde a qualche domanda sui personaggi che ha disegnato ma purtroppo non su Tex. Mi pare che tartagliasse, che somigliasse molto ai propri ritratti scherzosi che metteva nei fumetti e che avesse parecchio di Bob Rock. Mi ha emozionato vedere l'aspetto di un disegnatore che ho molto ammirato e ammiro.<object width="425" height="344"><param name="movie" value="

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In questo frammento di intervista trovata su youtube, Magnus risponde a qualche domanda sui personaggi che ha disegnato ma purtroppo non su Tex.
Mi pare che tartagliasse, che somigliasse molto ai propri ritratti scherzosi che metteva nei fumetti e che avesse parecchio di Bob Rock.

Mi ha emozionato vedere l'aspetto di un disegnatore che ho molto ammirato e ammiro.

sè è vero, magnus somiglia tantissimo alla famosa figura col naso grosso delle sue storie....


e quello che dice di tex mi sembra sufficiente ed essenziale:nel numero uno fuggiva dagli sceriffi.... era un bandito....

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  • 2 settimane dopo...
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GALOPPANDO CON TEX SE N' E' ANDATO MAGNUS


Articolo di Marco Marozzi

Repubblica è 06 febbraio 1996



Dopo Hugo Pratt e Bonvi, un altro fumetto è volato via. Roberto Raviola, il Magnus di Kriminal, Satanik, Alan Ford. E' morto di un tumore al fegato: nessuno poteva operarlo. Se ne è andato pochi giorni dopo aver consegnato l' ultima tavola di un Tex Willer destinato ad entrare nella storia (piccola?) dell' avventura a disegni. Ci aveva messo sette anni a completarlo. "Finito questo lavoro io muoio" si rideva addosso. E l' ultima tavola è il suo addio: nell' angolo a sinistra c' è lui che saluta. Pelato, con i baffoni, gli occhi ironici nonostante tutto. E una data: 8.1.96. Lo ha trovato nel bagno, morto, Silvana, la ragazza con cui viveva, in un alberghetto sui colli di Imola dal nome poetico: la Locanda del Gallo. L' si era rinchiuso, via dalla sua Bologna, quando era salito sul cavallo di Tex. "Sono andato - declamava a chi andava a trovarlo - nella bella valle che il Santerno bagna che parla tosco in terra di Romagna". L' aveva raccolto un anno fa Bonvi, con alle spalle - come lui - un matrimonio tramontato. Due irregolari, tre con il loro amico Pratt, che di Bonvi fu testimone di nozze. Intrecci di vita, matite, bevute. Magnus e Bonvi avevano persino beccato da qualche parte due tricicli e se la correvano per i corridoi della locanda, tutta loro esclusi i week end, quando li sfrattavano per far posto ai turisti. "Facciamo Shining" sghignazzavano. E Bonvi, ucciso a Natale da un' auto, aveva messo in vendita le sue ultime tavole per portare soldi al suo amico-eremita. "Tex lo sta rovinando...". A comprare i disegni ora due volte tristi è stato Red Ronnie. "Un grande, un altro che si aggiunge alla lista. Stringiamoci forte noi ex ragazzi" piange Francesco Guccini, del ' 39 come lui e che gli sceneggià negli anni 70 - come per "Storie dello spazio profondo" di Bonvi - una delle avventure della serie "Lo sconosciuto". "Anzi Unknow, senza la enne, inglese inventato". Ricordi di vita di un ex legionario. Raviola ovviamente. In questi giorni aveva ripreso in mano la serie, con la voglia di raccontare anche l' il suo andarsene. Senza mai toni macabri. "Era uno schivo che spesso parlava con gli occhi" lo ricorda un altro amico, Silver di Lupo Alberto. Aveva fatto anche splendide tavole per "Sarti Antonio e il malato immaginario", il giallo forse più bello di Loriano Macchiavelli. Ieri mattina Marco Panini, l' editore, era andato a Imola per prendere alcune tavole che dovrebbero apparire sul prossimo numero di Comix. Con gli editori aveva sempre avuto un rapporto di spinoso affetto. "Vieni tu a colorarmi gli inchiostri" ringhiava a Sergio Bonelli che "gli faceva fretta" per le 224 pagine di Tex. Seicento strisce. "Tra i burattini tipici delle mie storie e le incisioni del West". Si definiva "fumettista". Diplomato all' Accademia di Belle Arti, una partenza da pubblicitario (come tutti gli altri citati) si scopr? fumettista affrescando il muro di un' osteria. "Magnus pictor" si firm?. Si mise a dipingere "I promessi sposi", poi nel ' 64 sulla scia del neonato Diabolik la folgorazione: Kriminal, biondo assassino senza nessuna legge, coperto da una tuta da scheletro. Figure tagliate a metà, inquadrature rivoluzionarie, con primi piani ad effetto che anticiparono un cinema horror alla Dario Argento. L' anno dopo ecco Satanik, laida vecchia che una pozione trasforma in bellissima killer. Sesso a volont?, mai si era visto nei fumetti. "Poi quando tutti si misero a fare le stesse cose lasciai perdere". Ed ecco nel ' 69 Alan Ford, biondo, bello, imbranato agente speciale, con un capo che sembrava Lionel Barrymore sulla sedia a rotelle e un socio stile Tot?.

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  • 4 mesi dopo...
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Castel del Rio, il selvaggio West di Magnus


Articolo di Luca Baldazzi, per L'Unit?, del 2 luglio 2006.


Nella valle del Santerno aveva trovato il lontano Oriente, il Medioevo, il selvaggio West: gli scenari di mille avventure a fumetti. Ai paesaggi di Castel del Rio, piccolo comune dell'Imolese, si ispirano i disegni di tante storie uscite dalla matita di Roberto Raviola, in arte Magnus, uno dei maestri italiani dei comics di ogni epoca. Qui, agli inizi dell'Appennino tra Emilia Romagna e Toscana, l'artista bolognese veniva spesso. E negli ultimi tempi scelse di vivere proprio a Castel del Rio, ?buen retiro? dove realizz? la sua ultima opera, la monumentale avventura di Tex ?La valle del terrore?. Sono 224 tavole dettagliatissime, frutto di sette anni di impegno. Capolavoro e testamento dell'arte popolare e raffinata insieme di Magnus, che mor? il 5 febbraio 1996. Neanche un mese prima aveva inviato al suo editore Sergio Bonelli un laconico telegramma di una sola parola: ?Finito?. In quelle splendide pagine i boschi, i fiumi, i panorami che fanno da sfondo ai duelli, alle cavalcate e all'avventura western di Tex Willer sono in realtà quelli di Castel del Rio. Era già successo prima: fin dal 1976, quando Raviola ritrasse gli stessi paesaggi nell'albo ?Il reame di Bellorizzonte? della serie umoristico-fantasy medievale ?La Compagnia della forca?. E poi, ancora, nel ciclo di racconti a fumetti ?Le femmine incantate?. Per questo oggi, a dieci anni dalla morte, il comune imolese fa quello che Bologna, città natale di Magnus, non ha mai fatto: dedicare al maestro un'esposizione permanente, scegliendo le pagine dei suoi fumetti che si ispirano al territorio. La mostra di 26 riproduzioni di tavole sarà inaugurata oggi alle 15.30 nella sala convegni del municipio, già da tempo ribattezzata ?Sala Magnusè: comprende anche schede sull'artista, e una foto gigante che lo ritrae mentre disegna Tex nei pressi del celebre ponte degli Alidosi. In esposizione anche un'inedita rarit?: tre tavole di una storia didattica a fumetti che l'autore realizz? nel 1992, durante un laboratorio con i bambini della scuola elementare di Castel del Rio. Seguendo il canovaccio ideato dai giovanissimi allievi Magnus si ritrasse nei panni di ?Mister Big?, comico e anti-ecologico personaggio che butta in giro dappertutto chewing-gum e mozziconi di sigarette, per insegnare con la sua tipica ironia il rispetto dell'ambiente. ?Castel del Rio - racconta Maria Antonietta Zanotti, assessore alla Cultura - aveva un po' adottato Magnus. Qui lo ricordano tutti. E tanti hanno in casa suoi schizzi e bozzetti, che regalava magari per sdebitarsi di un invito o di un piccolo favore. Lo si incontrava in giro per il paese, il cappello in testa e l'ombrello aperto in estate per ripararsi dal sole, il blocco da disegno sempre tra le mani. Pronto ad abbozzare un viso, una strada, uno scorcio di paesaggio che aveva colpito la sua immaginazione. Per le sue storie, ambientate spesso in mondi lontani,?rubava? qui i luoghi e gli sfondi. Anche le facce, a volte: certamente qualcuno degli abitanti si riconoscer? tra i personaggi dei fumetti in mostra?. L'esposizione, promossa dal Comune, non si sarebbe però fatta senza l'ostinata passione di Mario Zalambani, collezionista e fan torinese che ha tappezzato casa e ufficio di opere di Magnus: a Castel del Rio ha donato un raro e prezioso portfolio di tavole del Tex, pubblicato dall'editore Alessandro Pastore. Zalambani ha fortemente voluto la mostra ?perchè - spiega - sono stati organizzati eventi in omaggio a grandi nomi del nostro fumetto come Hugo Pratt, Manara, Toppi, ma non per Magnus, che pure è stato il migliore tra i disegnatori realistici. Non mi rassegno a questo silenzio?. Sono in molti a pensarla così. Appassionati di comics di tutta Italia, come Giuseppe Guarnieri e Gabriele Bernabei che hanno collaborato a questa iniziativa con la famiglia Raviola, ma anche gli amici e i colleghi del maestro, a partire da Giovanni Romanini, che ne inchiostr? infinite vignette per ?Alan Ford' e altri personaggi.

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  • 9 mesi dopo...
  • 8 mesi dopo...

Un articolo e relativi disegni pubblicato nell'aprile 2010 su "Leggere tutti" giornale distribuito gratuitamente nelle librerie in occasione dell'uscita di un volume dedicato alle opere del secondo periodo di Roberto Raviola.

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  • 7 mesi dopo...

DUE GIORNI PER MAGNUS


Articolo tratto dal sito ufficiale della Sergio Bonelli Editore


Il 17 e 18 settembre, a Castel del Rio, in provincia di Bologna, si terranno due giorni dedicati a Roberto Raviola, in arte Magnus. Sabato 17, nella piazza del paese alidosiano, "Gli amici di Magnus" realizzeranno alcune opere in diretta, interrotti solo dalla "Cena d'artista" presso il ristorante "Il Gallo" (per informazioni e prenotazioni: 0542/95331). Domenica 18, presso la sala Coop, in via della Resistenza, alle ore 10:00 si aprir? la mostra mercato del fumetto, mentre alle ore 15:00 si terr? la presentazione del volume "Tex - La valle del terrore" (edito da Rizzoli/Lizard) e del portfolio "Tributo a Castel del Rio", con illustrazioni di Magnus, Sergio Tisselli, Giovanni Romanini e Lucio Filippucci.

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  • 1 anno dopo...

Per il compleanno mi è arrivato questo regalone: il volume Lizard con tutte le storie dello Sconosciuto di Magnus (ne mancano solo due, in cui Unknow fa solo da comparsa, e che saranno pubblicate in un prossimo volume).
Magnus è un genio!
E non lo è solo per i disegni, ma anche per le storie che scrive: un misto di violenza, azione, erotismo più o meno spinto, satira politica e sociale- tutte cose che, ovviamente, chi conosce solo il Texone non può sapere.
E poi i disegni sono un qualcosa di meraviglioso, semplicemente!
Insomma, velo straconsiglio: a me è piaciuto così tanto che comprer? anche gli altri volumi della Lizard!

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