Nulla di trascendentale, almeno dal mio punto di vista, la storia con Lilyth, per quanto più che accettabile e leggibile, specie se contestualizzata nella sua funzione (forse soprattutto) celebrativa. Effettivamente fa un po' strano vedere Tex, decisamente poco avvezzo alle formalità di qualsiasi tipo, definire Lilyth "la mia signora", inoltre ho trovato un po' spoilerante e poco necessaria la didascalia in cui si fa riferimento ad una avventura che avremo modo di leggere nei prossimi mesi nella collana del Tex giovane. Comunque sia, ripeto, la storia non è affatto malaccio, e quanto ai disegni di Civitelli c'è come sempre solo da alzare le mani.
Di ben maggiore spessore, invece, ho trovato la storia con Dinamite, il cui commovente finale da solo è valso secondo me il prezzo dell'albo. Una degna avventura di colui che, forse, può a buon diritto essere definito "il primo pard" di Tex, che dopo tante avventure si era guadagnato la libertà di scorrazzare sugli altipiani della riserva, per poi dimostrare per l'ultima volta la propria assoluta fedeltà a Tex. Ottimi anche i disegni di Dotti.
Quanto al resto, molto suggestiva la galleria di immagini di Tex curate da vari artisti del fumetto italiano, molti dei quali estranei all'universo del Ranger. La maggioranza delle rappresentazioni, in verità, mi è parsa incredibilmente distante dagli abituali standard, ma trattasi comunque di disegni artisticamente ineccepibili. Molte rivisitazioni differiscono completamente dal Tex canonico, quella di Manara in aggiunta ha tratti vagamente inquietanti, in ogni caso nulla da dire sul fascino e massimo rispetto per la licenza artistica di questi Maestri.