Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Classifica

  1. laredo

    laredo

    Allevatore


    • Punti

      4

    • Contatore Interventi Texiani

      686


  2. Mister P

    Mister P

    co fondatore


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      2116


  3. ymalpas

    ymalpas

    Collaboratori


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      8408


  4. valerio

    valerio

    Ranchero


    • Punti

      1

    • Contatore Interventi Texiani

      1437


Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 13/03/2020 in tutte le sezioni

  1. Ok. Comunque è un polpettone indigeribile, imho
    1 point
  2. Questo per me non è vero. Nolitta aveva una personalità diversa dal padre e sicuramente era convinto di non aver fallito su Tex (anche perché così è stato). Il fatto che in ogni intervista ribadisse di non sentirsi uno scrittore non deve essere travisato, lui era uno scrittore, due dei suoi personaggi, Zagor e Mister No, sono ancora in edicola. Per una serie di motivi ha dovuto rinunciare a essere l'erede predestinato del padre, dopo un promettente debutto che aveva comunque disorientato molti lettori (qualcosa doveva essergli pervenuto anche con il famoso sondaggione). Il primo motivo è che doveva occuparsi della Casa editrice, di tutte le collane, di tutti i dipendenti, rispondere ai lettori, individuare nuovi autori e disegnatori ecc. In questo era aiutato da Canzio ma era lui che prendeva le decisioni. Semplicemente non aveva il tempo di scrivere e quando ancora lo faceva, scriveva a casa la domenica. Il secondo motivo è che non sentiva probabilmente Tex nelle sue corde, lo scrisse perché Tex era "il pane" della casa editrice (oggi lo è ancora) e non c'era nessun altro che volesse prendersi questa briga tra i vari D'Antonio della Casa editrice. Ecco perché Nizzi, che aveva come lui una formazione "domenicale" nel senso che aveva un lavoro stabile per la Fiat Trattori, dopo una formazione di qualche anno (tra Mister No e la lettura dell'intera collana di Tex che non conosceva bene essendone stato solo un lettore saltuario) fu subito messo a scrivere le storie del ranger con risultati che furono subito felici. A Nizzi era stato promesso all'inzio di non essere lasciato solo nello sceneggiare Tex, cosa che invece avvenne in un baleno. Il terzo motivo è che Sergio era incapace di dar seguito alle sue stesse collane. Smise di scrivere Zagor a fine anni settanta quando era comunque la seconda testata di punta della Bonelli probabilmente per dedicarsi al personaggio che preferiva, Mister No, nato a meta anni settanta come miniserie estiva che continuò le pubblicazioni sull'onda del successo delle vendite, che abbandonerà a sua volta nei primi anni novanta (salvo riprenderlo nel 2005 con una storia fiume per concludere la collana che si avviava alla chiusura, un qualcosa di dovuto insomma). Ci sono poi le storie che scrisse in occasione della crisi di Nizzi (1992). Stato di necessità anche questo. Una storia lunghissima per Letteri, una storia con Giolitti con il quale desiderava collaborare, una storia per Galep lasciata interrotta dopo il primo albo, ceduta a Boselli che si occuperà, nei successivi anni, anche dei suoi soggetti che non fu mai capace di trasformare in storie di Tex.
    1 point
  3. Assolutamente, si! Ma per Tex non è così facile, pard.. forse potrei anche liberarmene..ma quando una passione ti accompagna tutta la vita rimangono impressi i ricordi, belli e brutti..
    1 point
  4. Aspetta un secondo Valerio..è vero che se noi seguiamo con passione un determinato talento la prima cosa che ci viene in mente è la sua opera migliore, ma poi se facciamo un analisi più approfondita di tutto il suo lavoro scopriamo che ci sono cose che non ci piacciono.. Torniamo a Tex, mettendo da parte Verdi e Vasco, e ti parlo della mia esperienza di lettore di Tex: - Inizio a leggere Tex con tutte le storie di GLB, cosa chiedere di più? Lui era Tex Willer! Avventure meravigliose, storie indimenticabili, leggenda e mito in ogni albo! - Il maestro scrive raramente, arriva Nolitta: storie buone ma Tex è irriconoscibile..per fortuna sono poche - Entra in scena in Nizzi: la partenza è con il botto, tra i numeri 300-400 ho perso il conto delle grandi storie Nizziane - 400-500 Esordio di Borden con il capolavoro "Il passato di Carson", ma tutti i suoi lavori sono fantastici...Nizzi, ormai in crisi, viene oscurato dalla brillantezza dei testi boselliani -500-600 poche storie di Boselli e una sfilza interminabile di ciofeche Nizziane: stavo per abbandonare Tex, l'eroe della mia infanzia che avevo seguito assiduamente per anni e anni .. No, pard..ringranzierò sempre di Nizzi per Nelle paludi della Louisiana, La congiura, Le colline del vento, La tigre nera , Furia rossa...ma sarò il primo a criticarlo per I fucili di Shannon, I Fratelli Donegan, Fratello bianco, Moctezuma!..tante, troppe pessime storie che mi ritrovo davanti ogni volta che rileggo la mia collezione completa di tex
    1 point
  5. Guardate, con chi nega la pessima qualità delle storie di Nizzi post-400 non mi interessa discutere. Ho già dato. Per anni. Ogni singola volta, dimostrando, pagine e riferimenti alla mano, che avevo totalmente ragione. Ho discusso per anni su TWO, fino ad avere una certa nausea da Tex (e infatti mi sono dovuto "disintossicare" abbandonando per anni non solo le discussioni, ma anche la lettura di Tex), con gente che diceva che non era vero, Tex era assolutamente invincibile... in storie dove potevo citargli, pagina per pagina, dove veniva piccionato, dove veniva salvato da un bambino, dove provocava con la sua idiozia la morte di innocenti, dove peggiorava le cose, in storie dove se non sarebbe mai arrivato agli innocenti sarebbe andata meglio. Ho fatto un record una volta di elencare, in una storia di 2 albi, sette volte in cui Tex, disperato, era sul punto di frignare e veniva ogni volta salvato da un cavallo, da un tizio di passaggio, da un cane, dalla bontà dei suoi nemici, etc, e l'interlocutore continuava a negare l'evidenza e dire che non era vero, quello che era stampato in realtà non era stampato e non esisteva.,.. Non serve a niente e non voglio più rifare questo errore. Perchè una discussione abbia senso, deve basarsi su un linguaggio comune, e sull'osservazione dei dati di fatto. Discutere con chi nega dati di fatto, o chi legge "rosso" quando scrivo "nero", non ha alcun senso. In questi casi oggi dico semplicemente "abbiamo opinioni diverse su cos'è una bella storia, e su cosa rende un protagonista ridicolo o meno, non è un problema, io mi tengo la mia opinione e tu ti tieni la tua, basta che non ti metti a dire che dico sciocchezze che allora dati alla mano ti distruggo..." La cosa paradossale,... è che credo che Nizzi fosse MOLTO più frustrato di me su questa cosa. Non posso pretendere di conoscerlo, gli ho parlato meno di una mezza dozzina di volte nell'arco di vent'anni e solo un paio di esse per più di pochi minuti, dubito molto che si ricordi di me, ma nella (lunga, più di un ora) ultima conversazione che abbiamo avuto, quella volta a Reggio (una conversazione su toni molto tranquilli ed educati, mi interessava capire, non accusare...) ho avuto quasi l'impressione che gli facesse piacere parlare con qualcuno che LE NOTASSE, quelle cose. (nessuno lo teneva prigioniero, nessuno lo inseguiva, poteva andarsene in ogni momento, ho avuto l'impressione che comunque gli facesse piacere parlare di quelle cose, o almeno quella era l'impressione che mi dava, magari era solo cortesia. Comunque umanamente, come persona, mi ha sempre dato una buona impressione, è come autore che lo critico...) Come dicevo, se si va a guardare, oggettivamente, cosa accade nelle storie, Tex viene mostrato come imbelle e sconfitto già nelle storie post-400. Cosa cambia nelle successive? Il fatto che la cosa è, via via, sempre più plateale. Evidente. Sfacciata. Come se Nizzi, frustrato, dicesse "ma come è possibile che non se ne accorgano?" E esagerasse sempre di più, rendendo la cosa sempre più evidente anche al lettore più distratto. E rimanendo comunque frustrato perchè molti, fino alla fine, non se ne accorgevano. Io credo che un autore di fumetti prima di tutto voglia essere letto. Certo, anche essere pagato immagino sia molto importante ( ) ma se ti interessa solo la paga ci sono immagino un sacco di altri mestieri paganti, senza avere a che fare tutti i giorni con editori, disegnatori, lettori, etc.. Credo che quindi sia ESTREMAMENTE frustrante rendersi conto che i lettori... non capiscono le tue storie. Nizzi per anni ha continuamente "alzato l'asticella" delle "provocazioni" al lettore, arrivando a SOTTOLINEARLE NEI DIALOGHI PERCHÈ FOSSERO CHIARISSIME. (tutti sono capaci di far sfuggire un tizio a Tex. Ma non tutti fanno prima dire a Tex "tranquillo, lo catturerò subito, non mi sfuggirà o non mi chiamo più Tex Willer" e subito dopo "ops, mi è sfuggito!"... e quindi adesso come ti chiami? (per rendere la cosa evidente, davvero, anche al lettore più distratto e superficiale). Poi se questo autore trova recensione delle sue storie online dove dicono "Tex è come sempre invincibile in questa storia, non gli sfugge proprio nessuno"... come deve sentirsi? Davvero, ad un certo punto deve avere uno scoramento incredibile, "posso scrivere quello che mi pare, tanto non lo leggono..." Questo scoramento, questo sì, si vede sempre più con l'avanzare delle storie. Nelle soluzioni sempre più banali e scontate, negli intrecci semplificati al massimo... alla fine, Nizzi davvero credo abbia perso ogni fiducia nelle capacità del lettore (sono passati anni, quindi potrei ricordare male, ma quando mi ha detto "dalla casa editrice non mi hanno mai segnalato proteste dai lettori", non lo dicesse con orgoglio, ma bensì con un certo scoramento...). Nizzi non ha smesso di scrivere Tex perchè ha appeso la penna al chiodo o perchè si è messo a coltivare gardenie, si è messo a scrivere ROMANZI..., quindi non aveva perso la voglia o la capacità di scrivere, era proprio di Tex, e di quella situazione, che non ne poteva più Basta pensare ad una storia tipo "i fucili di Shannon", dove Nizzi GIÀ nel corso della storia ridicolizza Tex a tutto spiano ("tranquillo ragazzino che non vuoi venire perchè hai paura che ti facciano del male, sei con Tex Willer, garantisco io che non ti faranno niente!.... ...oddio oddio me l'avete rapito da sotto al naso, cosa faro adesso, ma chi mai ha potuto essere cosi scemo da mettere in pericolo un bambino?"), e dove GIÀ nella sua sceneggiatura l'inutile Tex non combina niente ed è un vecchietto a salvare lui e il bambino... ....e l'editore gli chiede un cambio alla storia. Dici "gli farà cambiare una di quelle scene dove viene ridicolizzato?". NO! Gli fa cambiare L'UNICA cosa vagamente "texiana", il fatto che Tex alla fine lasci andare il vecchietto. Per Sergio Bonelli bisogna bere l'amaro calice fino in fondo, L'UNICA cosa Texiana va tolta, e Tex deve essere presentato nel finale come uno sbirro ottuso, e fare arrestare la persona che ha risolto il problema al suo posto... ...e capisci perchè, da una parte, Nizzi sia stato lasciato lì 15 anni, e perchè l'editore non si lamentava delle nizzate, nonostante la crescente frustrazione dello stesso Nizzi... Beh, di questo ne abbiamo discusso abbondantemente ai vecchi tempi su TWO, e sai che sono in gran parte d'accordo con te: il Tex "sbirro ottuso incapace" nasce con Nolitta (e davvero è una cosa incredibile, che l'editore che mandava in edicola Tex da decenni, ne avesse un immagine così "strana" e rovesciata come quella che descrive in "Mingo il ribelle". Credo che Nolitta sia stato anche forse il principale "lettore proiettante", che proiettava sulle storie i suoi preconcetti senza davvero vederle, e così come oggi diversi lettori leggono le vecchie storie di Nizzi dove Tex fallisce e si slaccia il cinturone davanti a tutti come "un tex invincibile", Nolitta leggeva le storie di suo padre e ci vedeva un Tex sbirro che girava con le manette...) E, per essere chiari: alla fine l'editore è sempre il responsabile finale di quello che pubblica. Ogni singola Nizzata è prima di tutto responsabilità di Bonelli che l'ha pubblicata (e quando voleva rendere Tex ancora più sbirro ottuso le modifiche le imponeva, tipo nel finale dei fucili di Shannon, quindi se voleva avrebbe potuto togliere anche tutte le figuracce, e non l'ha mai fatto) Quindi, quando critico le storie di Nizzi, se non aggiungo "e pubblicate da Bonelli" è solo per brevità, a fare quello scempio sono stati minimo in due... Ma a parte le responsabilità come editore, perchè non c'è la stessa percezione di Nolitta come AUTORE? Per me si riallaccia al discorso che ho fatto prima sul fatto che gli ultimi 15-20 anni di Nizzi su Tex NON SONO UNA COSA "NORMALE" nell'editoria, e anzi sono una cosa unica al mondo. Non conosco altri casi in cui un autore così palesemente inadatto (a quel punto, dopo la crisi... e già la crisi non era un segnale sufficiente?), che stava facendo calare le vendite e infuriare i lettori (e so che, anche se poi magari non lo dicevano a Nizzi, la Bonelli di lettere di protesta ne riceveva tante...). Questa "anormalità", il fatto che per anni il nome "Nizzi" nel colophon provocava crisi di sconforto ai lettori, ha reso "Nizzi" quasi più l'emblema di questa assurdità che non il nome di una persona. Nolitta, per quanto palesemente inadatto a Tex, come autore è stato più "passeggero". Quante storie ha scritto? Se escludiamo il suo ritorno forzato durante la crisi di Nizzi per "tappare il buco", mi pare che ne abbia scritte non più di una quindicina, in un breve periodo dal 1976 al 1983, e anche li in un certo senso "tappava un buco" provocato dal declino del padre, e prima dell'arrivo di Nizzi. Non era mai stato nominato "degno erede", non ha mai monopolizzato la testata per anni fra le proteste. (e, soprattutto, anche se le sue erano storie anche più anti-texiane di quelle di Nizzi... erano comunque belle storie. "il giudice maddox" se al posto di Tex ci metto uno sbirro ottuso anonimo è una bella storia). Se quindi lo valutiamo SOLO come autore, Nolitta è stato semplicemente "un bravo autore totalmente inadatto a Tex", come ce ne possono essere stati tanti altri. In realtà, i lettori non sono tanto "talebani" come sostengono gli aziendalisti ad oltranza. Sopportano tranquillamente anche un autore inadatto per un breve periodo (vedi qualcuno bruciare Faraci in effige?), e se Nizzi fosse stato sostituito dopo un periodo più "normale" di pochi anni di storie scarse, oggi non ci sarebbe questo livore. È stata l'assurdità e la totale anormalità di quel tempo lunghissimo che ha fatto tutti questi danni, non solo a Tex ma anche alla reputazione di Nizzi (che se avesse potuto andarsene a fare Nick Raider subito dopo la sua crisi, oggi sarebbe acclamato come uno dei più grandi autori texiani...) Credo che più che di una "rivalutazione delle sue storie" (che, se fosse onesta e consistesse nel rileggersi le storie fra il 400 e il 500, per me non potrebbe che PEGGIORARE il giudizio sulle sue storie), Nizzi oggi abbia bisogno dell'oblio su quel periodo assurdo e "strano": non è stato un periodo normale, per mille ragioni Nizzi non era sicuramente in uno stato psicologico o ambientale adatto. La cosa più benevola che si può fare oggi per me è tirare una riga e dire "OK, sarà difficile superare certi vecchi traumi, ma faccio lo sforzo e cerco di giudicare le tue nuove storie senza preconcetti, e vediamo come sono..."
    1 point
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.