1) Oklahoma: la grande e dissennata corsa e il miracolo di riuscire a tenere Tex al centro nonostante i tanti comprimari: tra questi, non dimenticherò la coppia penosa di ammazzasette, omuncoli travestiti da killer, il lanciatore di coltelli orgoglioso, il ragazzo col vizio delle carte, la coppia di anziani che vuole cambiar vita. E poi il dramma della corsa, le tragedie consumate lungo la via, la posta in palio finale con terra fertile lungo il fiume. Una volta Berardi si affaccia su Tex, e fa capire a tutti, una volta di più, quanto è grande.
2) Nei territori del Nordovest: il Boselli epico, i ricordi, il passato che ritorna, la resa dei conti, il tutto in un'ambientazione mozzafiato e con un Brandon per la prima volta DAVVERO protagonista.
3) L'oro del Sud: il vecchio Sud dolente, cavalieri e vigliacchi, le macerie del dopoguerra la cui polvere si respira davvero anche grazie al tratto di quell'incommensurabile artista che è stato José Ortiz.
4) Nueces Valley: vero romanzo di formazione, fluviale, commovente.
5) Rio Hondo: una storia classica e non originale, ma sceneggiata superbamente e ben assecondata dai disegni forse un pò datati ma non per questo meno affascinanti di Repetto. La moglie del peone, là in attesa sulla collina, è una delle scene il cui ricordo mi provoca sempre una piccola emozione.
Non posso poi non citare Il cacciatore di fossili, capolavoro di Segura insieme a L'oro del Sud, e Il ponte della battaglia rujuano, storia a mio parere molto sottovalutata.