Terzo albo letto, dopo aver riletto le prime due parti. Scrivo la mia, anche io ho diversi dubbi, con possibili
SPOILER
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Il terzo albo si mantiene su buoni livelli ma a mio avviso se questa storia avesse l'aspetto di un oggetto sarebbe quello di una campana.
Parte come un diesel, fa scaldare il lettore nel primo albo, introducendo tutto ciò che c'è da introdurre e lo fa bene. Ti fa venir voglia di leggere il continuo e l'attesa di un mese si sopporta davvero a fatica. Disegni belli, giusti per la storia, anzi direi proprio al servizio della storia che per me è uno dei migliori complimenti si possano fare a un disegnatore (in questo caso disegnatori).
Il secondo albo raggiunge vette davvero alte a mio avviso, con tantissima azione, dalla folle corsa sul promontorio con annessa apparizione della morte e di un diavolo, spaventosi, perfetti, scena davvero suggestiva, passando dal rapimento di Devlin, alla trappola quasi fatale per Tex e Carson nel vecchio edificio abbandonato.
Quest'ultima scena del secondo atto è spettacolare, terrificante, angosciante, ma i nostri si battono fino all'ultimo, spettacolare Carson che spezza la corda al secondo colpo di pistola (si contano i millisecondi in questa scena), e il ragazzo che si cala dall'edificio ormai in fiamme dondolando alla campana, i cui rintocchi fanno da eco agli spari. Un richiamo della recente "le navi perdute" con la campana nella nebbia a fare da richiamo? Bello bello.
Dopo le altissime vette, si scivola verso il terzo atto, vissuto in tempo reale o quasi (con i minuti che si sovrappongono alle vignette), quasi per intero nel manicomio. Terzo atto buono, ma più da storia normale che eccezionale (come invece si può supporre leggendo il secondo albo).
Nel terzo albo qualche nota stonata a fronte comunque di una storia godibile e con degli ottimi disegni (anche se leggermente tirati via rispetto alla quasi perfezione del secondo albo).
Note stonate che fanno si che per me, questa storia che ha sfiorato un 9 pieno, si assesti su una media di 8 (7 per il primo albo e il terzo, 9 per il secondo+ un bonus per la storia nell'insieme).
- Si parte con la quasi inutilità di Tiger e Kit Willer. Si battono un po', più Kit che Tiger ma oltre a sfuggire ad un primo rapimento (per merito anche della polizia), comunque poi finiscono per farsi catturare alla seconda occasione utile (pur avendo la certezza di aver a che fare con Mefisto e avendo Tiger capito che Devlin non è chiaramente se stesso), e vengono liberati solo grazie all'intervento dei ragazzi della palestra. Forse invece di dare tanto rilievo a così tanti personaggi secondari, si poteva dare a Tiger e Kit Willer un ruolo maggiore nel liberare Devlin e mettere Mefisto tra due fuochi.
- Tex si libera in modo troppo banale. Bella la tortura di Carson, ma difficile da comprendere il modo di agire di Mefisto, che torna ad essere terrificante per davvero rispetto alla macchietta Nizziana, ma non sembra averci guadagnato poi così tanto in termini di intelligenza.
Alterna lo scherno e l'amore per il figlio, ma di fatto lo considera un imbecille eppure lo lascia da solo a controllare Tex e Carson. Risultato: Yama è un imbecille per davvero, e comunque il lettore non lo prende mai per un attimo sul serio.
- Mefisto lascia un coltello piantato a pochi centimetri dalla mano di Tex. No no no non ci siamo Steve, mi sa che l'imbecille sei anche un po' tu. Lasciando perdere Tex in versione Hulk, che allunga le cinghie all'inverosimile, forse si poteva trovare un'altra via di fuga.
- Mefisto rivela la sua identità a mezza San Francisco, sicuro di non pagarne le conseguenze. Risultato: tutta la polizia e un'intera palestra di forzuti invadono il suo manicomio. Well done Mefisto. Avrei comunque trovato più poetico vedere i 4 pard districarsi nel covo di Mefisto tra agguati e pazzi assassini senza tutto quel supporto, ma attraverso una sfida giocata tra passaggi segreti di un manicomio che deve averne molti.
-Yama, per me totalmente inutile (almeno per questa prima parte della storia) se non a liberare di fatto i pards con le sue azioni da imbecille.
Sarà meno forte del padre, ma di fatto non ne è nemmeno l'ombra. Un pazzo come molti altri (anzi meno temibile) all'interno di un manicomio. Ordinario rispetto a tanti criminali presenti nella storia. Tempo dieci minuti e tempo di fare una cazzata di troppo e Yama torna a fare il pazzo.
Finora il peggiore della storia per distacco, sarà una palla al piede anche nel secondo?
Magari Mefisto alla fine della storia in sette albi uscirà sconfitto male ma non morirà del tutto, in modo da poter tornare tra vent'anni. Ma questa rappresentazione di Yama come un pazzo all'ultima spiaggia mi fa pensare che forse almeno lui verrà ammazzato per sempre (e ci starebbe), così da accontentare almeno in parte chi vuole il mondo di Mefisto fuori dal mondo di Tex senza far danni irrimediabili e sacrificando una pedina sacrificabile. Una possibile morte di Yama potrebbe dare a Mefisto una ragione di ritorno tra tanto tempo, con l'odio per il ranger ogni oltre confine immaginabile.
Mefisto dice chiaramente di voler ammazzare l'unico figlio di Tex di fronte al ranger, chissà magari subirà una sorta di beffa subendo proprio lui questa sorte (in fondo Yama è l'unico figlio di Mefisto).
Sembrano dettagli abbastanza pesanti per come riportati e dal mio punto di vista lo sono se messi a confronto con la quasi perfezione del secondo albo, ma nonostante questi aspetti che non ho molto gradito, la storia nel complesso è riuscita bene, non era facile infatti trattare il ritorno di Mefisto, e soprattutto andrà rivista in parte dopo averne letto il seguito che sicuramente ci terrà incollati alle pagine!