Filosoficamente (o se preferite eticamente) @Diablero ha ragione, credo che questo non sia nemmeno in discussione.
Solidarizzo quindi con la sua "indignazione", capisco il suo "ironico" sfogo, anzi io amplierei il topic a "La lussuria sfrenata dei markettari per le markette in qualsiasi ambito della società" (guardate quanti iscritti ci sono a "Marketing e comunicazione", come se servissero 10 markettari a fronte di un solo ingegnere, medico, operaio specializzato o conducente di mezzo pubblico e non il contrario).
Ma questa cosa non cambierà come, per rimanere nelle cose che mi fanno "arrabbiare ardentemente", non cambierà l'atteggiamento da "colonizzati culturali" che porta ad usare anglicismi, spesso errati o fraintesi, al posto di parole che esistono nell'uso comune italiano (o a storpiare un latinismo, come il "vairus" di Di Maio o il "plas/mainus" di qualche altro genio).
A me le patacche salvo rarissime eccezioni non piacciono (ma non scandalizzano), la proliferazione delle testate texiane mi piace ancora meno, ma personalmente dubito che parlarne e "lamentarsene" serva a fermarle.
Di conseguenza alla prima cosa cerco di reagire in modo zen e alla seconda lasciando le pubblicazioni che non mi interessano (e le loro patacche) in edicola.
La "politica della patacca" porterà la Bonelli verso vette di vendita inimmaginabili? Ad un aumento dei prezzi? Alla chiusura delle serie meno vendute? Alla chiusura totale?
Comunque vada pazienza, la Bonelli non è un ente di beneficenza e io non sono obbligato a comprare i suoi prodotti.
Scegliere le cose per la loro "qualità" e non per l'ossessione/compulsione della "collezione" è sempre la scelta migliore.
E se per qualcuno la "collezione" di Tex è solo un "investimento", allora si merita le patacche e altre 20 nuove serie di Tex...