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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 27/06/2023 in tutte le sezioni

  1. Finito di leggere il Texone e devo dire che sono completamente soddisfatto della lettura. Mi riservo per una sfogliata bis per riuscire a legare per bene tutti i fili, ma ciò non toglie nulla all'eccellente giudizio che ne do, sia per a sceneggiatura che per i disegni. "Per l'onore del Texas" rientra a pieno merito gra i miei 5-6 albi speciali preferiti. Non mi soffermo sulla trama ma do il mio pare sulle questioni principali sorte nel topic. La figura di Kate secondo me si sviluppa bene, rispetto a "Pinkerton lady" si trova in una situazione ben diversa che a mio avviso implica anche una certa evoluzione del personaggio che deve adattarsi alle situazioni in cui si trova. Per quanto riguarda l'aderenza storica devo dire che apprezzo particolarmente questo fatto che si nota specialmente in "Tex Willer". Nel mio caso arricchisce la mia conoscenza e non mi toglie la magia. Sono quindi di parere contrario rispetto ad Exit, così come sono contrario agli attacchi che gli sono stati rivolti.
    1 point
  2. Sono capitato tra le pagine di quel forum. Francamente, mi pare che gli utenti che lo frequentano avrebbero preferito che Tex si estinguesse alla morte del suo creatore. Non capisco, però, perché continuino a leggerlo e a parlarne. A proposito di questa storia, e in particolare della frase "io non ho fatto quell'ingenuo giuramento", pronunciata da Kate Warne, qualche utente di quel forum ha accusato Boselli di dare dell'ingenuo a GLBonelli. Ecco, mi sembra che una simile conclusione sia frutto o di ingiustificata acrimonia e malafede nei confronti di chi si assunto il compito di regalarci ancora storie inedite di Tex; oppure una scarsa dimestichezza con la comprensione del testo. Quella frase non è assolutamente rivolta al creatore di Tex; piuttosto essa ci dà la cifra di Kate Warne, donna evidentemente spregiudicata, che considera ingenui gli scrupoli di Tex. Ecco, se esistesse in carne e ossa la Kate di Boselli, probabilmente non si tratterebbe di una donna da avere accanto per la vita; ma il personaggio, invece, è interessantissimo e consente a Boselli di ampliare ancor di più il ventaglio di attori che animano il Texone. Si dice che Boselli ami ile anime grige. In realtà, qui ci propone una tavolozza di personaggi dai colori diversi: dalla persona per bene che non si fa scrupoli a uccidere il nemico; alla carogna che, però, ha ancora incubi notturni. Che poi la storia umana sia stata sempre ricca di persone (uomini ma anche donne) pronte a tutto per raggiungere il loro obiettivo, che hanno spregiudicatamente concesso il loro corpo per gli scopi che si prefiggevano (ricchezza, potere o, come nel caso in esame, informazioni) è dato innegabile. Kate appartiene a questa categoria. Non è come Tex, e proprio per questo la sua presenza è interessante. Venendo al sodo, si tratta di una belllissima opera dello sceneggiatore e del disegnatore, che merita, salvo approfondimento a seconda lettura, un risultato ampiamente positivo, direi 9.5. Splendidi i disegni.
    1 point
  3. @Leo, concordo con molte delle cose cha hai scritto (fatto salvo che @Exit ha pienamente diritto alla sua rispettabile opinione). Mia moglie, che non è una "lettrice professionista" di fumetti come il sottoscritto, non ha mai seguito la serie regolare di Tex e non sa nulla della serie Tex Willer, ma non disdegna divagazioni nella nona arte (dall'Eternauta di Oesterheld ai Texoni, da Corto Maltese ai noir di Brubaker e Phillips, dai Classici Disney a Dampyr) ha letto questo albo in maniera "fine a se stessa" (senza riferimenti texiani, senza cronologia, senza background dei personaggi, senza conoscere la "Storia") e si è divertita moltissimo, costringendomi fra l'altro a rimandare la lettura... A volte (non sempre) una storia può avere più livelli di lettura, dal più "elementare" (la storia "in sè") a quelli più stratificati (riferimenti storici, continuity, tesi filosofico-morali e così via), il primo banalissimo esempio che mi viene è quello de "Il nome della rosa". Uno può saltare le parti in latino ed appassionarsi solo al "giallo", qualcun altro può appassionarsi per le lotte tra gli ordini religiosi, un altro ancora all'aspetto filosofico della diffusione della cultura o al gioco dei rimandi borgesiani, ma alla fine tutti possono essere soddisfatti, perchè la storia raccontata è "bella". Qui credo sia la stessa cosa, la storia è "bella" (bei personaggi, tensione, dramma, emozioni), fila via bene ed è disegnata magistralmente. Penso sia difficile (anche se legittimo) chiedere di più.
    1 point
  4. Ma se avessi voluto finire la frase, l'avrei fatto. Ma infatti io ti chiedevo un'interpretazione da lettore, non da autore Un altro forum? Quale sarebbe? Capisco se non vuoi fare pubblicità agli haters, ma sarei curioso di leggere i loro commenti. Ci sta che la storia non piaccia a tutti. Qui abbiamo @gilas2 che non ama Il Passato di Carson, @Grande Tex che trova poca cosa Gli Invincibili. Gente da ban, insomma. Ma da qui a vedere anatema, non capisco. Su quali aspetti, poi? Boh. Io l'ho letta sabato, e negli ultimi due giorni ci son tornato spesso con il pensiero. Perché è una storia che non mi ha solo preso, mi ha proprio colpito. Mi ha colpito questo episodio storico su cui sei riuscito a imbastire una doppia narrazione, due storie in una, entrambe molto belle e che poi confluiscono in un unico canale. Mi ha colpito il coefficiente di difficoltà che dovrebbe avere una simile operazione, e la solidità della narrazione nonostante questa difficoltà (che a me pare enorme). Mi ha colpito come tutto si incastri, come tutto funzioni, come tutto si incastri poi con un episodio storico, come tu sia riuscito a incastrarci anche Tramonto Rosso. Uso volutamente il termine "incastro" in maniera ripetuta, perché questa storia è un puzzle complicato ma perfetto, il cui esito finale è strabiliante. Non lo dico con la logica da fan club, lo dico invece col cuore in mano. Perché questa è una storia poderosa, preziosissima, perché fonda Glb con una storia odierna, perché esalta Carson senza sminuire Tex, perché rappresenta in maniera così efficace e partecipe un evento storico così drammatico eppure poco conosciuto. Cosa si deve chiedere a una storia? A un autore? Non ringraziarti è da ingrati.
    1 point
  5. Mi sto chiedendo se davvero ho letto quello che ho letto. Tutto mi aspettavo tranne tanto puritanesimo. Kate è una spia, per l'amor di Dio e fa quello che una spia deve fare per quanto brutto sia. il problema immagino che sia perché è una donna: è andata a letto con qualcuno poco raccomandabile pur di ottenere le informazioni di cui aveva bisogno, informazioni che magari sono servite a salvare delle vite? Beh, è una p______ una meretrice ma se, tanto per fare un esempio, James Bond seduce una ragazza e ci va a letto per ottenere informazioni sul cattivo di turno invece va bene, Kate uccide un uomo che l'avrebbe smascherata come spia, il che avrebbe significato finire impiccata perché quello era il destino delle spie in tempo di guerra. Lei fa quello che deve fare per proteggere la propria vita e la propria missione e per questo è marcia, Siete sicuri, davvero sicuri che se al suo posto ci fosse stato un uomo sareste stati così severi? Ho paura di sapere la risposta.
    1 point
  6. MAL DI TESTA Perché ti viene. Perché la trama è intricata, la storia è complessa. Ha ragione Diablero quando dice che c'è bisogno di una seconda lettura, perché i personaggi sono tanti, tanti sono i fronti, tante le situazioni. Stupisce come Boselli riesca a tirare tutti i fili senza perderne nessuno, anche se due volte si è un po' perso: 1) Pag.166: Eva chiama il giornalista Karl Wagner "papà", ma all'inizio della storia era suo zio; 2) Pag.173: Tex dice a Carson che ha assaltato Camp Verde perché non poteva lasciare il padre di Konrad nel campo di prigionia; ma ad essere prigioniero era il padre di Klaus, non di Konrad. Questo per dire che quando una trama è zeppa di personaggi può capitare di imbrogliare la matassa. Ma al cospetto di un intreccio così intricato, non saranno questi due peccati veniali a non farci levare il cappello di fronte alla mente che ha generato questa stupefacente avventura. Stupefacente, sì, lo dico dopo il perché. APPAGAMENTO Leggevo leggevo leggevo, ma ero sempre all'inizio. Prima a pag.30, poi a pag.40... ma cosa mi succede? Solitamente, le storie di Tex le divoro. Com'è che questa la leggo in maniera serrata e sono ancora lì? Succede che questa storia è densa. Densa di balloon, e questi densi di parole. Verbosa? No. Piena, ricca, tanta. Copiosa di dialoghi, di confronti, di personaggi che dicono la loro. Storia densa e colma, è un bicchierone traboccante di nettare appagante e squisito. La doppia narrazione contribuisce a rendere fluida una trama che di per sé non lo è; poi questa confluisce in un unico alveo e lo fa in modo naturale, perfetto, come un meccanismo di precisione che scatta quando deve farlo, non un secondo prima né un secondo dopo. E l'appagamento sta lì, nel vedere che nonostante la densità tutto funziona a meraviglia, tutto gira come deve, e gira attorno a un contesto storico ben ricreato, credibile, avvincente. La guerra civile è uno sfondo perfetto per le storie di Tex, ma è un tema già sfruttato. Renderlo nuovamente originale, farci leggere del nuovo, beh, quello è stupefacente. Lo è davvero. EMOZIONE C'è chi lo sta definendo un CARSONONE. Ebbene, questo inventore di neologismi ha ragione. E Carson se lo meritava, noi carsoniani ce lo meritavamo. Dopo Il Passato di Carson, questo ulteriore dono di Boselli rende quest'ultimo l'autore "definitivo" di Carson. Carson, creato da GLB e valorizzato (ma non sempre) da Nizzi, solo con Boselli diventa un protagonista a tutto tondo, solo con lui raggiunge picchi simil-texiani. Un'operazione analoga la fece anche con I Giustizieri di Vegas, come se volesse dire a tutti che Carson è affar suo, un affare di cuore, che lo renderà sempre più grande, che non è un'eresia farlo, ogni tanto, più texiano dello stesso Tex. Bello il dialogo su una possibile sfida giovanile, significativo il riconoscimento di Tex all'amico di "essere in gamba ma di avere la testa sulle spalle" (in occasione del rinvio voluto da Carson dell'attacco a Camp Verde), magnifica, perfetta, sublime tutta la gestione del personaggio lungo l'intero arco della storia. E poi quella frase smozzicata di Kate: cosa voleva dire, a Carson? Che la ragazza si sia invaghita del baffo e pizzetto bruni che campeggiano sul rude volto di un uomo giovane ma già maturo e navigato come il nostro? Diavolo di un Boselli, vecchia volpe... a stuzzicare questi bambinoni cresciuti che non siamo altro nascondendo poi la mano... E ancora, quella vignetta a Shilo. Fino a oggi, mai avremmo immaginato che Tex e Dick mentre salutano Rod sulla sua tomba potessero aver incrociato le loro piste con quella di Carson. All'inizio mi era parsa un'esagerazione. Poi, però, guardate bene: saranno davvero Tex e Dick? Potrebbero essere chiunque. Una soluzione molto delicata, quella di Boselli: non è detto che le loro strade si siano incrociate per davvero, ma butto lì questa suggestione, quel tramonto, quel pazzesco tramonto di Dotti. Che questo sole morente di Dotti si fonda e confluisca in quello di Galep, Boselli non lo dice. Lo pensiamo noi, sognatori. Ma lasciateci sognare... STUPORE Stupefacente. La perfezione dei meccanismi, la gestione della densità, la capacità di emozionare. Dopo aver polverizzato tutte le statistiche, e a dispetto della carta d'identità, questo nostro caro forumista se ne esce con un'altra prestazione da campione, con un'altra opera di valore eccelso, con l'ennesima prova che ci sono vene che non si inaridiscono, e che anzi trovano sempre il modo - misterioso, sorprendente - di rigenerarsi, di risplendere. Trovano il modo di stupire.
    1 point
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