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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/01/2024 in tutte le sezioni

  1. Non cambiano di una virgola (almeno le mie) Può apparire chi vuole, basta che si renda conto che non tutti leggono Tex Willer e non tutti VOGLIONO leggere Tex Willer. Quindi: 1) Riappare Pedro e viene presentato come "un vecchio amico di quando ancora ero fuorilegge", senza tanti pippotti? Ottimo, come dicevo: chi legge Tex Willer è contento di ritrovarlo, per chi non lo legge è un vecchio amico fra tanti (ovvio che nel caso di Cortina servirà qualche nota STORICA, su chi è storicamente, non su tutte le avventure con Tex Willer) 2) Se invece riappare Pedro e si fa riferimento preciso a vecchie vicende apparse su Tex Willer senza le quali non capisci tutta la storia e ci scrivi "per saperlo, leggete Tex Willer numero tot"? Bene, hai appena fatto incavolare il 70% minimo dei lettori, quelli che non vogliono leggere Tex Willer, contento tu... 3) Se invece fai riferimento a vecchie vicende E FAI UN RIASSUNTONE PUNTATE PRECEDENTI per chi non legge Tex Willer, scontenti tutti quanti, perchè hai pure ammorbato la storia con un riassuntone di cose che a chi legge Tex Willer sono già note...
    1 point
  2. Provocazione: vi sarebbe piaciuto vedere anche dei disegni di Galeppini tra quelli dei vari autori omaggiati? Ottenute tramite rimaneggiamento di sue vecchie tavole o in qualche altro modo (un imitatore? Intelligenza artificiale?)
    1 point
  3. Ottimo balenottero celebrativo. Concordo assolutamente con chi ha scritto che La valle dell'ombra sarebbe stata la storia commemorativa perfetta per l’albo del settantacinquesimo al posto di quella mattonata de La cavalcata del destino. Questa infatti è una storia bella e stratificata, con rimandi sia ai classici interni della serie che ai grandi poemi epici del passato, con la catabasi (la discesa agli inferi) dell’eroe che compie un viaggio nel regno dei morti per ritrovare se stesso, una sorta di pellegrinaggio dantesco - come qualcuno ha giustamente osservato - che ricorda l’analoga esperienza che Boselli fece vivere allo Spirito con la scure (Zagor #400, Il ponte dell’arcobaleno). Un quarto fratello Ordonez e un altro duello col carillon a Boot Hill forse come trovata è un po’ tirata per i capelli, ma in una storia-omaggio ci può stare. Da notare che Boselli ripescando il personaggio di Zhenda ha evitato di prendere in considerazione il sequel di Nizzi, con la pubblicazione di Ombre di morte e l’imminente seconda parte scritta da lui probabilmente diventerà questa la storia canonica, mentre quella di Nizzi verrà considerata un What If. Tra i sette disegnatori coinvolti quello che secondo me meglio coglie l’atmosfera di sospensione e indefinitezza della storia è Civitelli. Un gioiellino anche la storia celebrativa dell’arte di Ticci, un omaggio che ho trovato giusto e doveroso, visto che non è solo il più grande disegnatore di Tex, ma anche uno dei più grandi illustratori western di tutti i tempi (per me lui e Remington pari sono).
    1 point
  4. Questa storia è davvero estenuante... siamo a 330 pagine (per ora) di una storia d'amore fra Tex e la Tigre Nera (ovvio che, seguendo il suo solito cliché, Boselli alla fine li farà combattere dalla stessa parte, ma potrebbe almeno risparmiarci le pagine e pagine di complimenti a distanza, i "m'ama non m'ama", che tanto alla fine si sa dove si va a parare), e, new entry, fra i rispettivi figli (con kit nella parte che ormai gli è più consona, quella della indomita fanciulla da salvare... guardate dialoghi e scene e ditemi se non suonerebbero meglio se Kit fosse una ragazza, ovviamente altrettanto abile...quante volte ormai abbiamo visto questa manfrina di Kit in piena bromance con un giovane avversario? Fateli sposare e amen!) E io continuo a pensare al fatto che Venturi è lentissimo, e per disegnare queste 330 pagine avrà impiegato 3 anni... tre anni passati a disegnare gente che si fa i complimenti e si ama a distanza... ormai se li sognerà la notte... La percentuale "spiegoni e perdite di tempo" contro "azione" sta migliorando albo dopo albo ma è sempre troppo alta, e non cancella il peccato principale: che questa doppia storia d'amore è proprio poco interessante. Davvero non riesco ad appassionarmi a pensare per 330 pagine "ma diventeranno amici? O addirittura si daranno un bacio appassionato alla fine?". Sarà colpa mia, anche gli Harmony non mi piacevano... Ma di una cosa sono sicuro: sia che alla fine l'amore sbocci (lo dò al 95%) sia che finisca in tragedia, Tex e la Tigre Nera e Kit e il tigro figlio se lo dichiareranno, e ne parleranno. A lungo. A lungo. Molto, molto a lungo...
    1 point
  5. Insomma... Prima di tutto, è un cliché abbastanza recente. Ovvio che ci sono sempre stati casi di personaggi che si raccontano cose, ma la cosa dovrebbe avere un senso. Quando non ce l'aveva, si sono semplicemente usate altre cose, in base al bisogno: didascalie, flashback, "narratori onniscienti" come lo scheletro del figlio di Mefisto o il commento in rima dell'Inferno di Topolino. Poi arriva in Italia negli anni 70 l'orrore per le didascalie, in cui tutti gli autori giovani volevano "berardeggiare" imitando l'autore di moda, Berardi (e dimostrando un notevole provincialismo: proprio in quegli anni Alan Moore e Frank Miller arrivarono ad avere fama mondiale - cosa sempre sfuggita a Berardi - proprio sfruttando in maniera innovativa le "odiate" didascalie: pensando di essere "moderni" quegli autori in realtà diventavano "vecchi" per tutto il resto del mondo...), e le didascalie diventano un peccato mortale. E i fumetti si riempiono di dialoghi finti, fintissimi, innaturali, pallosissimi, e lunghissimi, a scopo "esplicativo" per avere i personaggi che spiegano al lettore in modo innaturale le cose che si potevano mettere in una didascalia... Quindi sì, OGGI quel tipo di dialogo penoso, SOLO NEL FUMETTO ITALIANO, è considerato "normale", ma NO, NON HA SEMPRE FUNZIONATO (eufemismo, in realtà non funziona quasi mai, bisogna essere davvero bravi per far funzionare un dialogo esplicativo in maniera che sembri naturale e non forzato. Diciamo che il lettore assuefatto e rassegnato "fa finta" che funzioni...) (Notare che i più grandi successi Bonelli non erano preda di questa "mania", che non ha contagiato nè GL Bonelli nè Nolitta e nemmeno lo Sclavi di Dylan Dog, che anzi con il suo utilizzo di didascalie le ha fatte tornare un po' di moda per un po', e pure Medda scopiazzando Miller ne faceva largo uso: ma non c'è niente da fare, l'uso "sclaviano" poteva essere tollerato, ma per tutto il resto, solo i pallosissimi dialoghi esplicativi...) Come può sopravvivere il fumetto se invece di sfruttare le sue tecniche che non sono così efficaci in altri media (tipo appunto la possibilità di inserire informazioni in didascalia), vuole solo scopiazzare altri media nel loro campo? Voler diventare "cinema su carta", che colossale e masochistica fesseria... Tornando al caso concreto, scusa Leo ma non vedo proprio gli effetti che dici: Chabrol sarebbe stato MOLTO più efficace nel "ruolo" che gli assegni (per me abbastanza superfluo in quel momento) se avesse reagito di più a quello che li circonda, e fatto meno riassuntini puntate precedenti che in quel momento hanno il solo effetto di far ricordare al lettore la Casa del'Alchimista, STACCANDOLO dalla situazione e distraendolo (per fare un esempio: se durante la resurrezione dello zombie ne "Il figlio di Mefisto" invece di farci vedere la reazione terrorizzata del seguace del voodoo che gli ha messo il feticcio al collo e fa appello alla loro vecchia amicizia.... un bel discorsone che descrive cosa hanno fatto insieme da amici! oppure un bel dialogo esplicativo fra lo zombie e l'amico, in cui spiegano dove vivono, cosa fanno, dove si sono conosciuti... avrebbe davvero aumentato l'atmosfera di orrore? "L'atmosfera di pericolo" non passa MAI dal ricordare vecchie avventure. Se ti trovi a leggere una paginata di Tex e Carson che si ricordano a vicenda "il figlio di mefisto", ti fa paura? Paradossalmente se funzionasse quello che dici, dovrebbe fartene DI PIÙ del Figlio di Mefisto, in cui a parte l'inizio non c'era grandi riassunti puntate precedenti che "aumentavano la paura"... Sui discorsi della Tigre sul rispetto che porta per Tex, stenderei un velo pietoso. li ho trovati estremamente cringe. Sono scene abbastanza imbarazzanti e suonano sempre molto "finte": sono un esempio "in negativo", cioè come "ragazzi non fate mai così", di come si dovrebbero MOSTRARE certe cose se vuoi davvero che sembrino "vere", "show don't tell"... (e non è un effetto della Tigre Nera e del mio disinteresse, questi dialoghi davvero cringe e sentimentali in situazioni come queste li ho sempre considerati un difetto di Boselli, come si vede da diversi miei vecchi commenti a vecchie storie)
    1 point
  6. Sì, ma è l'albo di Wolfman che si doveva chiamare "Wolfman colpisce ancora", avete scambiato i titoli! (che poi "colpisce ancora" non mi piace proprio in generale, "colpisce" cosa? Al massimo lo dici di un rapinatore o qualcuno come Diabolik che fa "colpi", ci sono un infinità di soluzioni migliori, da "il ritorno di" a "la vendetta di", etc etc) Ma vabbè, il titolo è proprio il problema minore, era una battuta sul suo passato da Sandokan... Sulla soluzione "improbabile" della sopravvivenza della Tigre: non è più improbabile della sopravvivenza di Higgins. Su quella è stata fatta una decisa ret-con (presenza di acqua non conosciuta agli indiani che stavano con Tex, Higgins senza un segno in faccia, Sherman risparmiato perché avrebbe fatto i nomi di Brenna e Teller) e si sono usate improvvise capacità sovrumane di Higgins (superforza e supervelocità dopo 2 giorni nel deserto senz'acqua), così come erano state fatte decise retcon con Padma (nonostante in una storia di Nizzi la scena del salvataggio fosse stata rappresentata in maniera totalmente diversa). E allora... perchè rispettare come vangelo proprio QUESTA scena, decisamente sbagliata, con Tex salvato dalla fucilata? Sarebbero bastate capacità meno "sovrumane" alla Tigre per salvarsi e fingersi morto nonostante la caduta... Su questo: Semplice: Tex mancava da troppe pagine e doveva comparire. Inoltre la scena di come riceve i messaggi non era mai stata mostrata prima. Siete sempre a dire che mancano i siparietti di vita vera e le pause: eccone una. Non sono sicuro che non si sia mai vista la consegna della posta, mi sembra che in un sacco di storie si sia visto un militare che arriva con un dispaccio dal forte, oppure posta che viene consegnata a Tex o Tiger o altri quando vanno a Gallup, e mi pare di aver visto storie dove vedono segnali di fumo che annunciano lettere. Non ricordo i titoli specifici ma non mi sembra una scena inedita. Sul fatto che non si vedeva Tex da...pagina 41! (e siamo a pagina 63, BEN 22 PAGINE SENZA TEX! Anche senza questo "intermezzo" Tex arriva a pagina 78, senza le quattro pagine di consegna della posta era pagina 74, ben 33 PAGINE SENZA TEX!!!! )... davvero siamo a questo punto? Sono davvero tanti i lettori che se passano 33 pagine senza Tex che magari mangia patatine, si lamentano? lettori che non avrebbero mai "tollerato" storie in cui Tex scompare per periodi enormemente più lunghi come "il figlio di Mefisto", "Pony Express", "il cacciatore di Taglie", o "in nome della legge"? Per me il problema di quelle pagine, e la noia che mi hanno provocato, non ha nulla a che vedere con la presenza o assenza di Tex. Le pagine dalla 30 alla 41 hanno Tex praticamente in continuazione, e sono fra le più noiose, perchè Tex e Carson scoprono cose che sappiamo già, poi cercano di ingannare Lohana ma lei non si fa ingannare, sono chiacchiere inutili e totalmente irrilevanti nel seguito della storia, e alla fine servono solo a "giustificare" il fatto che la lascino andare sotto sorveglianza, cosa per cui bastava una vignetta ("sai Lohana? l'abbiamo liberata ma tenuta sotto sorveglianza") Poi come ho già detto probabilmente è anche il fatto che non ho alcun "attaccamento" a questi personaggi, ma questo albo sicuramente non mi ha spinto a rivalutarli. Anche il nuovo arrivato Jim pare solo il classico pollo, non riesco a preoccuparmi per lui. Quindi tutto il "teatrino" con i vari ti amo, come ti amo, ma in realtà non ti amo e ti frego, mi ha annoiato abbastanza. Boh, spero che con la partenza dei pards alla volta del covo della Tigre la vicenda prenda un po' più di slancio. Sui numero "ritorni" riflettevo sul fastidio che hanno iniziato a darmi, ed è legato davvero tanto a come vengono "evidenziati" in scena con salamelecchi vari. Per esempio il ritorno di Chabrol comporta DUE PAGINE DI SALAMELECCHI , con non solo l';indicazione di quando era apparso prima, ma il solito estenuante "dialogo esplicativo" (il vero grande problema di troppe sceneggiature attuali) in cui si raccontano a vicenda cose che sanno già facendo il riassunto de "la casa dell'alchimista". Aggiungendo "cose da imparare/ricordare" e spiegazioni inutili totalmente irrilevanti per QUESTA storia. (Poi per forza i lettori si lamentano delle storie di Boselli con "troppi personaggi" e "troppo complicate", se ogni personaggio si porta, tipo lumachina con la casina sulla schiena, tutto il suo pregresso che va raccontato ogni volta, i "ritorni" invece di essere visti con piacere diventano cose di cui avere terrore...) Basta fare un confronto con il ritorno di Gros-Jean DOPO QUASI 15 ANNI ne "La Bufera" (numero 75): non c'è il minimo riassunto, ZERO, non viene nemmeno detto quando era apparso prima. O GL Bonelli si fidava di più della memoria dei suoi lettori, o sapeva che tanto in fondo non era importante (idem per il ritorno di Mefisto nella Gola Misteriosa, zero riassunti) Oppure, quando del riassunto C'È BISOGNO come all'inizio de "il figlio di Mefisto" (che come tipo di "ritorno", con la narrazione che riprende esattamente dal finale della storia precedente, somiglia molto a questo): non fa i mortiferi "dialoghi esplicativi", il riassunto lo fa uno scheletro! (RICORDATE?) Perché faccio questi esempi? per dire che GL Bonelli scriveva diversamente? Sai che notiziona, due autori diversi che scrivono diversamente, roba da scriverla sul giornale.... NO, il punto non è quello. Non parlo di stile. Parlo di FIDUCIA NEL LETTORE, fiducia nel fatto che sia in grado di seguire la storia senza spiegargli per filo e per segno chi erano i vari personaggi e cosa avevano fatti nelle storie passate. (e soprattutto, fiducia nel fatto che se gli fai un flashback utilizzando una tecnica un pochino più elaborata del solito "dialogo esplicativo" con due tipi che si raccontano a vicenda cose che sanno già, i lettori non si buttano dalla finestra in preda al panico...),
    1 point
  7. ma cosa c entra? a me che cosa me ne frega del giudizio che dà Nizzi sugli latri autori?Per me non è la Bibbia nè Dio...io non vedo in lui un mio idolo, perchè grazie a Dio ho ben altri personaggi cui mi ispiro in vita. RIMANI PER CORTESIA SUL PUNTO: Se Nizzi dà un giudizio su De Angelis dicendo che non sa disegnare il genere western espriume un suo punto di vista che io ritengo sbagliato,,,e magari fazioso pure, come i giudizi che ha dato su Boselli in passato, inegenerosi spesso e velenosi (affari loro, per altro...Boselli sa difendersi da solo) Tu commetti lo stesso errore con Nizzi che imputi a Nizzi stesso: dai giudizi tendenziosi e faziosi su un autore... come si fa a dire che non sa scrivere il genere western, andiamo...quando lo critichi in modo razionale sei il mio idolo, perchè dici cose giuste.Facendo così perdonami ma sbagli alla grande.
    1 point
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