Mi sono messo in pari con la Tex Willer, leggendo anche La guerra dei piutes. Per ora una storia davvero interessante, che mi ha un po' ricordato la Grande Invasione, solo che lì era Tex a gettarsi nella fornace per avvisare i coloni della guerra indiana imminente.
SPOILER
Mi ha particolarmente colpito la sequenza di Billy Tate: credevo che alla fine ce l'avrebbe fatta a salvarsi, e invece è rimasto sul terreno crivellato di colpi. D'impatto anche la scena in cui il figlio dello sciamano, sorridendo, spara da distanza ravvicinata nel ventre di RalphRosier.
FINE SPOILER (sigh, non ricordo più come si mette lo spoiler...).
L'atmosfera, gravida di tensione, rende la storia appassionante: dell'orizzonte della prateria spuntano da dietro le collinette diavoli rossi o, nella notte, bagliori rossastri di sinistri incendi.
Carson in solitaria non fa tantissimo, ma è lì, nel mezzo della minaccia, per forza di cose insolitamente poco guascone ma molto concentrato. Come ha scritto Boselli, questa è la sua prima avventura con Tex: abbiamo tra le mani albi dal sapore storico, speriamo che il prosieguo non tradisca le brillanti promesse che finora la sceneggiatura ci sta facendo.
PS. Il ricordo di Boselli in secondo pagina è struggente: c'è la vita che scorre, il tempo che brucia veloce, la gioventù, le risate e le serate esistenziali. C'è l'esistenza di ex ragazzi ormai anziani, le ferite inferte loro dalla vita, la memoria come unica cosa che resta. Ai tempi delle prime sue storie, Boselli utilizzava spesso la tecnica del flashback, riuscendo a raccontare in poche ma ispirate vignette un personaggio nella sua interezza, a tutto tondo. Lo ha rifatto qui con sé stesso, sulla sua pelle, mettendo a nudo le sue recenti sofferenze. Una bella persona, Mauro Boselli. Sono onorato di averlo conosciuto in passato dal vivo e di poterci parlare qui virtualmente.
Buon Natale a tutti.