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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [341/ 343] Polizia Indiana

    Bella storia, con la freschezza tipica del Nizzi di quegli anni, nei dialoghi e nella caratterizzazione dei personaggi (davvero ben riusciti Moresby e Buntline, militari che sanno ragionare e chiedere scusa). Monti ottimo.
  2. Leo

    [623/624] Braccato!

    Rispetto a quanto leggo in questo topic, sarà una voce fuori dal coro. A me questa storia non mi ha soddisfatto poi tanto. Il soggetto è esile esile, e peraltro abbastanza scontato. Ma un soggetto classico ed essenziale può anche essere sviluppato attraverso una bella sceneggiatura e bei dialoghi, così da ottenere comunque una bella storia. Ma qui, di dialoghi belli, pesanti, significativi, mi sembra che non ve ne sia neanche l'ombra: troppi bang bang (ma troppi davvero), e nessuno scambio di battute da ricordare. Salvo la sola figura del sergente, comunque simpatica, mentre non mi convincono i cattivi e le "stanche" motivazioni che li portano a macchiarsi di simili massacri. Detto questo, la mia stima per Faraci non cambia: come ho già avuto modo di dire, le sue storie fino ad ora mi hanno sempre soddisfatto. Questa un p? meno, e me ne dispiace. Sempre che, beninteso, la seconda parte non me ne faccia ribaltare totalmente il giudizio, come spero, anche se ci credo poco. Un saluto ad Havasu per il suo appuntamento col destino
  3. Leo

    [Maxi Tex N. 16] La Legge Di Starker

    A me Repetto piace, e da quel che vedo sembra in forma anche in questa storia. La copertina mi sembra bellissima, molto dinamica, con Tex che entra in acqua col cavallo e con tutta quella vegetazione dietro... Peccato che anche in questa storia il buon Tex sia solo soletto e non in compagnia del Vecchio Cammello (speriamo per l'ultima volta)
  4. Leo

    [515/517] Il Lungo Viaggio

    Storia dal soggetto classico (i nostri e i cattivi si contendono un tesoro) ma in realtà abbastanza inusuale: belle le trovate alla Indiana Jones nella caverna del tesoro e bella altresè la mongolfiera col suo simpaticissimo padrone. Ma a questa storia rimprovero diversi aspetti: innanzitutto la "pesantezza" iniziale: il primo albo soprattutto non decolla mai, troppo verboso e troppo "spiegazionista". Anche il fatto che Buchanan dapprima cerchi di uccidere Ruidoso per poi cambiare repentinamente idea non mi convince granché, e non ho amato nemmeno l'odiosissimo Tex che malmena con la sua solita prepotenza un povero infermiere (non un criminale, che può e deve essere malmenato, ma un semplice infermiere colpevole solo di aver fatto quanto gli chiedeva il suo superiore). Per non parlare degli Yaquis che in quell'isola sperduta conoscono Aquila della Notte: un abuso madornale delle probabilità e della pazienza del lettore. E' una storia che comunque si fa ricordare per l'ambientazione ma soprattutto per i superlativi disegni di un Ortiz ancora in grandissima forma (stupefacenti, come al solito, i suoi paesaggi naturali).
  5. Leo

    [623/624] Braccato!

    Ciao Tito, in questo stesso topic ho sottolineato in un mio commento precedente quanto mi dispiaccia l'assenza di Carson nelle tue storie, visto che il Vecchio Cammello è il mio pard preferito, e quindi non possono che farmi piacere queste tue parole con cui dichiari ultimata questa fase di Tex in solitaria. Nonostante questo elemento, per me non di poco conto, ho sempre apprezzato le tue storie (in particolare La preda Umana e Evasione, la prima bellissima per lo spessore dei personaggi, la seconda ricca d'azione e avvincente). Non mi aspetto di meno da questa tua "Braccato", e spero che queste aspettative siano confermate. Non sono un amministratore del forum ma un semplice utente. Mi rendo conto anche che questo non è il Topic più adatto, ma visto che sei intervenuto qui, qui ti rispondo. Da semplice utente del forum, ti dico che il dialogo continuo che noi utenti abbiamo con Boselli sulle sue storie e sul personaggio Tex è qualcosa di bellissimo, perchè consente a noi utenti di gridare la nostra soddisfazione (o anche sottolineare le nostre critiche) a colui che fa muovere Tex, e che in definitiva E', per quella particolare storia, Tex, quel Tex che attendiamo con ansia tutti i mesi e che ci fa sognare, grandi e piccini indifferentemente. Parlare con Voi Autori significa parlare con Tex, perchè Tex fa, nelle vostre particolari storie, quello che Voi gli fate fare, dice quello che Voi gli fate dire, pensa quello che Voi gli fate pensare. Un Tex che a volte ci piace (spesso) e a volte no, e condividere questo nostro apprezzare o storcere il naso con altri appassionati Tex, e figuriamoci con gli Autori, oltre che bellissimo, consente a noi utenti di continuare il sogno e l'evasione dal mondo reale anche fuori dal semplice (e breve) momento della lettura. Il mondo parallelo in cui noi ci rifugiamo, quello della fantasia, della narrativa (anche i fumetti lo sono), grazie al Forum si dilata e diviene qualcosa di più grande e di più duraturo del poco tempo che ci vuole a divorare le 114 pagine mensili. E penso, forse immodestamente, che possa essere utile anche per Voi Autori, tastare il polso ai lettori, o prendere spunto da qualche loro critica o apprezzamento. Certo, qui le opinioni sono le più disparate, ognuno vuole un Tex diverso, chi lo vuole bianco e chi lo vuole nero, ognuno a seconda del suo modo di vedere e vivere Tex, e dei suoi personali gusti. Districarsi nel bailamme di opinioni che ogni volta una nuova storia scatena non è agevole, ma chissà che anche da l' non possa venir fuori qualche buono spunto, perchè no? Per questo, mi auguro che tu possa venire a trovarci più spesso sul Forum così da poter scambiare opinioni sul tuo, nostro, Tex. Grazie per l'attenzione. Ciao
  6. Leo

    [423/425] L'uomo Senza Passato

    No, in effetti non ne ho la minima idea, e non avendola non capisco bene cosa tu voglia dire. Non si può mostrare su Tex uno scontro epico tra padre e figlio? Tenuto conto che lo scontro c'è, perchè non renderlo epico? In fin dei conti, chiedevo solo che a Kit fosse riservata una miglior figura di quella che ha fatto, niente di più. La sconfitta non è in discussione. Qui scelgo finale affrettato, e lo è stato anche per l'altra scena in cui Tex disarma il figlio in quel modo indegno. Forse, con 3 albi, si sarebbe potuta evitare questa scena e si sarebbe potuto allungare lo scontro al solo scopo di dare un ben altro spessore a Kit. Lo dico con dispiacere, perchè questa storia è nella mia Top Five di sempre, e avrei preferito un finale più compiuto. Tre albi ci stavano tutti: non sarebbe stato un allungamento di brodo, ma il giusto compimento di un altrimenti perfetto Capolavoro.
  7. Leo

    [423/425] L'uomo Senza Passato

    Tex è un satanasso, Kit ha da poco passato i vent'anni, non poteva esserci storia tra i due e difatti non c'è stata. Ok, ma poich? anche Kit è un satanasso, e per di più più giovane del padre (comunque uomo di mezza età), non dico che avrebbe dovuto vincere, è ovvio, ma almeno lo scontro poteva durare un p? di più... così da far risaltare anche Kit. Ripeto, non è la sostanza il problema, ma la forma: la chiami Sfida Infernale, e poi la fai durare così poco? Sarebbe bastato poco per conferirle maggiore pathos, magari Tex in difficolt? seria, ma alla fine vincente. Comunque è la scena di Tex che spara a Kit che proprio non ho digerito, come detto nel mio precedente post: per me è semplicemente inaccettabile. Peccato, perchè questa storia per il resto è meravigliosa...
  8. Ciao Pippo, bentornato. Probabilmente hai diradato le tue presenze sul forum proprio perchè ti manca la materia prima, e cioè Tex, che per tua ammissione non leggi più. Io compro ancora Tex perchè ancora mi diverte, ancora mi incuriosisce, ancora mi entusiasma. E' normale che un fumetto di 60 anni abbia già detto tanto, ed è difficile dire qualcosa di realmente nuovo. Trovo infatti che lo sforzo degli autori sia TITANICO, e tuttora mi stupiscono quando estraggono una nuova idea dal cilindro. Quando compro Tex, io parto da aspettative basse, proprio perchè ho queste consapevolezze. Essere continui, e sfornare sempre ottime storie, in un fumetto "vecchio" come il nostro, è cosa assai difficile. Cosè, quando le nuove storie non mi soddisfano (e non sono poche, purtroppo), posso dire che in qualche modo me l'aspettavo. In realtà, però, 'sti sceneggiatori texiani vanno oltre le mie scarse aspettative molto più spesso di quanto sia lecito aspettarsi. Per restare al settimo centinaio, Boselli è riuscito a scrivere I Sabotatori che, pur partendo da un soggetto stravecchio, è una storia straordinaria per la sceneggiatura e per la protagonista femminile: vai a rileggere le scene finali di questo gioiello, con i destini di Bethanie e di Mondego che si compiono. Altro che nulla da dire, questo è spettacolo puro. Per non parlare della manfrediana Sei divise nella polvere o della sempre boselliana I Giustizieri di Vegas. Sono opinioni, d'accordo, ma credo che queste storie, che possono piacere oppure no, abbiano detto qualcosa di nuovo, e l'hanno saputo dire bene, eccome. Mi scuso per l'OT, mentre su Nizzi mi riservo di intervenire in seguito. Dico solo che io sono un boselliano che adora Nizzi...
  9. Leo

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    Concordo in pieno, soprattutto perchè ho letto il Dyd Color: quello è un vero spettacolo per gli occhi, "loro" hanno gli acquarelli, noi i pastelli: un abisso incolmabile. Ma che siamo, noi di Tex, figli di un Dio minore?
  10. Storia non memorabile ma buona. Soggetto lineare ma ben sceneggiato, ci regala la buona figura dello sceriffo ubriacone che raddrizza la schiena dopo la cura di Tex. Piacevole lettura estiva, senza infamia e senza lode. Anche a me è venuta in mente La Mano Rossa per via della lista e per il piglio di vendicatore di Tex.
  11. Ho pensato anch'io la stessa cosa, Carson. In effetti, la trama non mi convince appieno e trovo alcuni punti forzati. Ma al di l' del soggetto, che obiettivamente non è granch?, la forza di questa storia sta nella sceneggiatura, che per larghi tratti è addirittura portentosa. Io amo questa storia, la leggerei e rileggerei sempre, e non tanto, come detto, per il soggetto, lacunoso e scarno, quanto per la splendida forma di Boselli nel costruire dialoghi e situazioni bellissime. Cito di seguito le tre più belle: 1) Tex che, con un linguaggio molto GLBonelliano, ridicolizza Indigo Jones e i suoi. Indigo gli regala un cavallo e lo assume al ranch, a patto che se ne vada in fretta, e Tex replica che "forse quel posto non mi interessa poi tanto, Indigo..." e da qui parte una scena da ovazione, con un grande Tex che con decisione e sicurezza sgomina con le sole parole (e una piccola dimostrazione di come si estraggano le pistole ) i bulli che importunano la bella Rose. 2) Il confronto tra Tex e Brackett, due uomini decisi con un proprio modo, schietto, di vedere le cose e di vivere la vita. Brackett, da pioniere che si è fatto da sè, è incline alla prepotenza e a soverchiare i diritti altrui sulla base della sola forza, ma non è realmente un uomo malvagio: ritiene solo che la legge del West sia quella del più forte, e lui vuole e sa farsi rispettare. Le parole di questo tenore che Brackett rivolge a Tex fanno capire in maniera efficace la psicologia spiccia di questo personaggio, e nonostante Tex replichi che gli uomini come lui da risorsa della frontiera diventano poi un pericolo, non si riesce a disistimare il vecchio Brackett. Segno che Boselli ha ben tratteggiato le sfumature di questo personaggio, facendo pervenire al lettore la sensazione di trovarsi di fronte a un personaggio sfaccettato ma non da stigmatizzare. 3) L'attacco di Indigo all'ufficio dello Sceriffo: qui Boselli dimostra ancora una volta quale mostro di bravura egli sia. Indigo grida allo Sceriffo di uscire fuori, e poi urla queste parole: Cittadini di Faust. Parlo a voi, bottegai, a voi, mezze calzette, a voi che avete avuto la disgraziata idea di assumere un uomo di legge al vostro servizio! Vi conosciamo tutti, uno per uno... ma queste parole sono accompagnate dai volti terrorizzati degli abitanti di Faust che, rinchiusi nelle loro case, protetti dalle mura delle loro abitazioni, ascoltano senza reagire manifestando la loro comprensibile, umana e al contempo ignobile, vigliaccheria. Subito dopo è lo Sceriffo Nat a replicare: Cittadini di Faust. Dite forte che non lascerete commettere un delitto e queste sue parole sono seguite dallo stesso, pavido, terrorizzato, colpevole, silenzio, e lo Sceriffo, di fronte alla prova tangibile della sua solitudine in quel mondo di vigliacchi, abbassa il capo sconfitto... Piccole grandi scene capolavoro.
  12. Leo

    [558/559] Evasione!

    Ho riletto questa storia che ricordavo essermi piaciuta ed in effetti confermo quanto pensato allora: Tito Faraci ha esordito in modo OTTIMO su Tex, regalandoci una storia ricca d'azione e di suspance per la sorte del Vecchio Cammello. Concordo con quanto detto nei precedenti post su Carson, che, sia pure relegato nel ruolo di "pretesto" della storia, si batte come un leone ed è anzi abilissimo nel liberarsi dai due tagliagole che lo sorvegliavano, anche se in ultimo non ce l'avrebbe fatta senza il provvidenziale intervento di Tex. Apprezzabilissima anche la figura "zekecolteriana" di Jason, il cui intervento è in fin dei conti abbastanza decisivo anche per la perfetta conoscenza del canyon in cui i banditi hanno predisposto la trappola per Tex. La scena in cui parla con il cane, per quanto classica, è molto gustosa e contribuisce a caratterizzare in maniera più incisiva questa figura secondaria ma ben riuscita. La storia continua a divertire fino alla fine, ed il lettore davvero non si immagina come farà Tex a trarsi d'impaccio. E mentre è estasiato (parlo per me) da un Carson in gran forma a cui per poco non riesce l'impossibile impresa di liberarsi da solo e con le mani legate, ecco che dall'altra parte Tex estrae dal cappello un trucco sorprendente quanto azzeccato che gli consente di avere ragione, come al solito, del nemico. Piccolo OTIl Carson di questa storia è a due facce: si fa imprigionare (anche se per colmo di sfortuna) ma è un leone, d'astuzia, di forza e di coraggio. Resta però pur sempre un pretesto, per una storia in cui Tex è il solo protagonista. Nell'altra gran bella storia faraciana, Lo Sceriffo Indiano (sua miglior prova insieme a questa Evasione), vediamo ancora un grande Tex calato in un'ottima avventura, ma sempre in solitaria. Sotto Scorta idem e adesso, sembra, anche la futura "Braccato". Come ho detto in altri post, ciò mi dispiace. Faraci mi piace (per ora anche più di Ruju, nei confronti del quale nutro comunque grande fiducia perchè ricordo come sia stato proprio lui a tenere alta la media delle storie di Dyd, dopo che Sclavi e Chiaverotti avevano un p? mollato la presa), e mi piace molto (Evasione, Lo Sceriffo Indiano e Sotto Scorta le considero davvero belle storie, dallo standard alto che sempre mi aspetto da una nuova avventura di Tex), ma questo accantonamento di Carson non riesco a digerirlo. Per me, anche se il fumetto si chiama Tex, i protagonisti sono entrambi i pards, e non è un mistero che Carson sia amato alla pari di Tex da tutti gli appassionati di questo fumetto. Faraci mi piace, non vorrei perderlo e credo che Tex abbia bisogno del suo talento e del suo apporto, perchè di bravi sceneggiatori ce n'? sempre bisogno, e il pur immenso Borden non può certo continuare da solo (io spero sempre in Manfredi...). Ma, Faraci, su Carson a mio parere deve cambiare registro, e finalmente sdoganarlo anche nelle sue storie. Non è possibile che la parte più bella riservata a Carson sia stata proprio quella di questa storia in cui il Vecchio Cammello passa la maggior parte del tempo impacchettato su un costolone di roccia...
  13. Leo

    [478/479] La Miniera Del Fantasma

    Storia di grande bellezza. l'ho riletta oggi in spiaggia e, nonostante avessi davanti a me il rasserenante paesaggio della costa salentina e potessi ammirare le grazie femminili fluttuanti sul bagnasciuga, io (pezzo di asino che sono) mi inquietavo di fronte ai tremendamente suggestivi monti Superstizione. E un'ovazione a Ortiz, per quei paesaggi mozzafiati, così vivi e palpabili che davvero i loro toni cupi hanno preso il sopravvento sull'azzurro immenso del mare che avevo di fronte. I personaggi, come tutte le volte in cui Boselli è ispirato e sforna capolavori, sono di quelli che restano impressi: Kurt e Jacob, in primis, così diversi tra di loro ma perfettamente complementari (duro come il ghiaccio il primo, più umano e pavido il secondo), il piccolo Andres e sua madre Maria, e poi gli straordinari, bellissimi guardiani delle Montagne Maledette, irriducibili apaches asceti votati alla causa della difesa del Sacro. La loro ammirazione per Gothlay riabilita questo personaggio, resosi colpevole, in giovent?, di un delitto odioso che ha continuato a tormentarlo per tutta la vita, facendogli pagare a caro prezzo la ricchezza conquistata con la violenza. Proprio Kurt-Gothlay è il personaggio più interesssante della storia, misantropo, tormentato, misterioso, omicida ma infine redento da un'esistenza dedicata alla sua famiglia indiana e al rispetto per il popolo apache. L'uncia nota stonata la vedo quando Tex, ferito, tenta da solo di recuperare dai banditi l'acqua e i cavalli: ma in quel caso non si poteva lasciare quel lavoro a Carson, che non era ferito? Boselli ritaglia per il Vecchio Cammello sempre grandi parti, all'altezza della fama del vecchio ranger, ma alle volte cade in quel "peccato" più frequente in Nizzi, che spesso e volentieri relegava Carson ad un ruolo subalterno a vantaggio della troppo "balia" Tex. Disegni di Ortiz, come detto, straordinari: l'Ago del Diavolo, i paesaggi delle Montagne, i personaggi sporchi e cattivi, sono quanto di meglio si sia visto in Tex. Straordinari.
  14. Leo

    [563/564] Spedizione In Messico

    Ad un buon primo albo segue un secondo che purtroppo ho trovato molto deludente. Deja vu nelle motivazioni degli avversari (solite miniere dei monti Navajos, solita agenzia indiana da carpire, solita guerra indiana da scatenare), deja vu nell'ufficiale corrotto (peraltro, si capisce subito che Masters ha qualcosa da nascondere: sembra il cattivo dei cartoni animati in cui individui subito l'animo malvagio), incredibili doti divinatorie di Tex e Carson nel fiutare i pericoli. Non sono (solo) questi elementi a non piacermi (perchè in fin dei conti ricorrono spesso nelle storie) ma tutta la conduzione della vicenda del secondo albo, che perde presto mordente e si avvia verso un epilogo scontato. Tocco di Borden, stavolta, molto meno felice che in altre occasioni. Peccato per i disegni, che invece ho reputato davvero buoni.
  15. Leo

    [561/562] Soldi Sporchi

    Bella storia con giallo finale inatteso. Niente di memorabile, ma ottimo intrattenimento. Disegni di Del Vecchio molto belli.
  16. Leo

    [621/622] Mezzosangue

    Ciao ilbor, hai ragione su molti punti Non ho capito bene la storia del 747...
  17. Leo

    [540/541] Puerta Del Diablo

    Questa storia non d' un attimo di tregua: . A me questa storia è piaciuta davvero tanto. Certo, quello che avete detto nei precedenti post su Tex e Carson comparse è vero. Basti riflettere che, se togliamo Tex e Carson, nella trama di questa storia non sarebbe cambiato assolutamente niente (salvo il fatto che Walker sarebbe fatto prigioniero dalle Giacche Azzurre, e ciò non avviene per la promessa di Tex)!! Però, se anche ciò è vero, è anche vero che la storia è davvero bella, e quindi mi va bene così: una bella storia è una bella storia. Punto.
  18. Leo

    [621/622] Mezzosangue

    Purtroppo non riesco ad accodarmi ai giudizi positivi su questa seconda parte di storia. Mentre Mezzosangue mi era piaciuta parecchio, e mi aveva fatto crescere le attese per questo secondo albo, La rivincita di Makua mi ha invece deluso. Mi sembra tutto troppo veloce, e ho trovato molte cose scontate. Sarà che ho letto senza soluzione di continuit? Golden Pass, I Sabotatori e Puerta del Diablo (la prima e la terza abbastanza classiche ma ricche d'azione e colpi di scena e con personaggi perfettamente caratterizzati, la seconda aggiunge alle altre caratteristiche anche l'originalità), e questa Rivincita al loro cospetto non regge proprio il confronto... Forse dovrei aspettare un p? e rileggermela... ma questo Makua, che nel primo albo mi aveva convinto, mi pare essersi sciolto come neve al sole: Insomma, voglio considerare questa storia come due storie di Ruju separate: la prima è ottima, e tanto di cappello all'autore, la seconda è passabile, ma non mi ha scaldato il cuore. Lo stesso Font mi è parso nettamente in calo, e qui mi è più facile dare ragione a Ymalpas (ma Font resta tra i miei preferiti).
  19. Leo

    [613/615] I Sabotatori

    Ragazzi, ho dato una rapida scorsa alla discussione su questa storia, e non mi sembra di aver letto (ma magari mi sbaglio) nessun riferimento a C'era una volta il West (mentre ho letto una citazione di Liberty Valance, film che non ho visto). Invece questa storia mi ricorda quel film per almeno tre elementi: 1) quello più scontato è ovviamente la carrozza del treno ferma sui binari dove vive il capo della Compagnia ferroviaria (ma probabilmente nella realtà doveva essere davvero così); 2) i killer assoldati dalla Ferrovia per eliminare tutti gli ostacoli alla stesa della strada ferrata: qui gli uomini di Wagoman, l' la banda di Henry Fonda 3) L'inerme villaggio massacrato: in C'era una volta il West non viene massacrato un intero villaggio, ma un'intera famiglia sè, nella brutale scena d'apertura. Peraltro, un altro elemento mi fa pensare che Boselli in qualche modo volesse omaggiare quel film, ed è il nome del villaggio massacrato, Green Plains, un nome dolce, che sa di natura, e che richiama, IMHO, il nome della fattoria del film (che poi diventer? una città), Sweet Waters Chiedo a Boselli, se mai dovesse ripassare da questi lidi, se in qualche modo ci ho visto giusto o se sono solo miei collegamenti mentali a cui lui non aveva neanche lontanamente pensato. Inoltre, caro Borden, ti faccio i miei complimenti (per quel che possono valere): ho appena finito di (ri)entusiasmarmi per Golden Pass, ed ecco che (ri)sono entusiasta per quest'altra tua storia. La fine di Bethanie Marsh è una scena incredibilmente bella: la maliarda, di fronte all'imminente sorte che la attende, mantiene un apparente sangue freddo che in realtà è già follia: "Ho vinto io. Il mio treno è il primo". Il suo primo piano trionfante e queste deliranti ma lucide parole sono semplicemente da brividi. Qui è palpabile la complicità tra l'autore e il disegnatore, perchè Leomacs ritrae l'espressione della donna (una folle espressione di vittoria) come meglio non si poteva fare: perfetto connubio tra testo e disegni, per una scena indelebile nella memoria (concordo con Paco circa la bellezza autentica di questa donna, non stereotipata ma con quelle piccole imperfezioni che la rendono viva e sensualissima). Ma anche la fine di Mondego è riuscitissima: ho letto che molti hanno storto il naso, perchè Mondego è stato bruciato e poteva invece tornare. Ed invece non poteva esserci altro destino per lui perchè, se è vero che è un personaggio in chiaroscuro, come tutti i più grandi personaggi boselliani, rimane pur sempre un killer a pagamento, un sicario, e Tex non può lasciarlo andare. Di conseguenza, la scelta di Mondego è stata una scelta di libertà, e non poteva essere diversamente, se non si voleva tradire il personaggio. Leomacs, come già ho detto in occasione di Bethanie, mi ha emozionato davvero. Spero sia ormai un definitivo texiano.
  20. Leo

    [466/468] Golden Pass

    Storia veramente magnifica! Anch'io la annovero tra le migliori in assoluto. Si fa leggere, nonostante i quattro albi, tutta d'un fiato, con una fluidità impressionante. Ciò che, come al solito, resta impresso, sono la grande quantit? e soprattutto qualità degli attori in scena: tutti, dal primo all'ultimo, riuscitissimi e tutti indimenticabili. Il Sergente Buster, il suo amico Walt, i minatori che abbandonano Nameless per poi tornarvi per affrontare il pericolo, la famiglia Behan, Roger Grayson e sua moglie Barbara, e naturalmente quella gran donna di Mamie Smith. Scene eccellenti se ne contano a iosa, ma qui vorrei citarne tre, la cui straordinaria riuscita è un p? l'emblema di questa storia:1) l'incontro tra Mamie Smith e Carson ("mi ricordo degli amici, io" e Carson "diciamo che mi sarebbe dispiaciuto trovarne la metà. Di una donna come Mamie Smith non ce n'? mai abbastanza") e tutte le scenette che li riguardano (Carson che ritorna all'alba da Tex dopo una notte brava con Mamie e viene rimbrottato dal suo pard è un altro momento di spettacolo);2) la morte di Dan Behan davanti al vecchio padre. Il figlio, non molto sveglio, colpito a morte cerca conforto nel padre, e quello, rabbioso e schiumante, lungi dallo stargli vicino gli inveisce contro, e continua a maltrattarlo anche quando il figlio è ormai morto. La morte di Dan fa capire quanto questo padre insensibile e degenerato abbia inciso sulla cattiva riuscita di questa disgraziata famiglia, in cui tutti, salvo Steve, sono vittime (ovviamente in primis la scarmigliata figura di Leah), vittime della depravazione e della bestialit? dell'uomo che è il loro padre. E', quella del vecchio Behan, una figura autentica, che purtroppo è spesso facile individuare nei piccoli centri, quando un'intera famiglia è prostrata e resa imbelle dal terrore casalingo di un padre-padrone oppressivo e malvagio.3) Il funerale di Walt. Il Sergente Buster che, sulla tomba dell'amico, si rammarica di non avergli ricambiato lo sganassone, l'incredulità, nella sua psicologia femminile, di Mamie di fronte a tanto orrore (il massacro del povero Walt), Carson che la rincuora e gli altri minatori che seppelliscono il loro sfortunato amico e decidono di rinunciare a combattere e di abbandonare Nameless. Sono tre scene che ci tenevo a citare, perchè spiccano e al contempo danno l'idea di quello che è questa storia nelle quasi quattrocento pagine che la compongono. Grandi Nolitta e Boselli, e come al solito superlativo Ticci. Deliziosi
  21. Leo

    [548/549] Documento D' Accusa

    Straquoto Don Fabio: Nizzi ha raccontato, attraverso i due protagonisti, un mondo sopraffatto che muore. Questa storia è una storia che sa di West, mentre non sa di Tex che, qui, fa davvero poco o nulla. Rivive le vicende di Natay attraverso il racconto fatto ai pards, e assiste impotente alla fucilazione di Santos. L'unica situazione in cui incide è quando scova il vero colpevole dell'omicidio, Merrick, ma è una situazione costruita male, perchè, come già molti di voi avete detto, è poco credibile che quest'ultimo non ritratti la confessione, chiaramente estorta con la violenza. Poco Tex, tanto West. Una storia boselliana (ma Natay non è all'altezza dei personaggi boselliani) con un finale bellissimo e direi obbligato.
  22. Leo

    [623/624] Braccato!

    Due osservazioni e una domanda:1) mi sembra che non ci sia Carson: questo mi rattrista molto. Per me, se non c'è il Vecchio Cammello, la storia già perde tanto. E' una mia debolezza, io Carson lo preferisco pure a Tex. Faraci conferma la sua scarsa dimestichezza col vecchio Kit, e questo è davvero un peccato. C'è da dire comunque che le sue ultime storie, pur senza Carson, non sono state affatto male, per cui speriamo che si confermi anche qui.2) la copertina: bellissima. D' proprio l'idea di essere BRACCATI, sia dagli uomini che dal maltempo3) DOMANDA: è una storia in quanti albi?
  23. Leo

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    N° io capisco chi non distingue un discorso serio da un p? di goliardia, magari qualcuno può anche esagerare, ma l'inteto è solo divertirsi un p?.. :malediz... Oh si, quando c'era Tesah con le gonnine corte e Marie Gold con le vestagline trasparenti, la stessa Marie Gold che conversava col cpaitano Bud Lovett nuda e coperta nei punti strategici da una delle suddette vestaglie. Si certo, gli anni 40. Ma non siamo nel 2012 ( e dico duemiladodici )? Bene, scherzi a parte, sul vedere Tex fare sesso io e te in realtà la pensiamo allo stesso modo. Aldil' di ogni altra considerazione, Tex, anche in virt? della sua età editoriale è ormai strutturato in un certo modo e certe cose che non avrei grossi problemi ad accettare in certe serie, su Tex le troverei fuori luogo. Su Tex sono un fan convinto della dissolvenza, ovvero nel non mostrare nulla di esplicito, ciò non toglie che un certo tipo di allusioni anche di natura sessuale possano trovare cittadinanza se fatte con il giusto garbo, senza pregiudizi di sorta. Dipende da cosa uno cerca. Personalmente trovo le tue posizioni troppo intransigenti ed integraliste. Quoto Carlo, sia perchè è la risposta che avrei dato io (ma non avrei saputo farlo così bene) sia perchè mi ha fatto morire dal ridere In effetti si stava solo scherzando: Tex è quello che conosciamo, e qualsiasi altro suo "approccio" sarebbe di cattivo gusto, e penso che, realisticamente, tutti la pensiamo così.
  24. Leo

    Carson Fa Il Cascamorto!

    Ragazzi, non mi sembra che abbiate ricordato la scena di Fiamme sull'Arizona, in cui Carson e Tex irrompono di notte nella stanza del Capitano Dorantes ce dorme con una bella tardona con un neo sulla guancia. Carson la aiuta a rialzarsi, e le porge la vestaglia, assicurandole che si sarebbe voltato mentre lei si rivestiva. Nella vignetta successiva, Tex lo rimprovera, e Carson risponde: "Mi sono voltato, no?", "S? - gli contesta Tex - ma dopo" , e questa frase è accompagnata dallo sguardo risentito della signora... Non ci sono parole per descrivere la grandezza di quest'uomo: Carson è davvero il più forte -ave_
  25. Leo

    [Color Tex N. 02] I Banditi Delle Nebbie

    In un altro post, avevo scritto che Tex è un p? troppo attempato per la bella indiana, ma dato il riferimento di Jack65, anche questa mia obiezione viene a cadere
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