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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Tre euro e cinquanta ed un mese di attesa per sfogliare (ché leggere sarebbe troppo) un albetto del genere, insipiente non solo nei testi, ma anche nei disegni. E sì che la prima parte mi aveva fatto ben sperare, tanto da farmi parlare addirittura di autore ritrovato e di rimpianti per il cambio di lidi che si prospettava per lui. L'ambientazione insolita e da primo centinaio mi aveva ingannato: nella seconda parte ritroviamo l'azione fine a sé stessa, i personaggi senza spessore, la totale assenza di dialoghi che non siano vacue e trite parole scritte nei baloons. E' un brutto modo per chiudere un'esperienza, e lo dico con la morte nel cuore, tanto mi fa male bocciare il lavoro di un autore che inizialmente si era fatto apprezzare e che personalmente ho ammirato per il suo romanzo. Visto che sono in vena di franchezze dolorose, dico pure che mi dispiace che Borden qui dica di "aver preso provvedimenti". Il Forum è un luogo di critiche - anche aspre - e di lodi - anche sperticate. Non c'è necessità di rintuzzare le critiche gettando la croce addosso ad un autore che si è dimostrato poco attagliato a Tex. Io francamente non ne avrei parlato affatto in questa sede, mi sarei tenuto le critiche; il resto sono dinamiche interne alla redazione. I lettori avrebbero preso atto della bocciatura, non vedendo più il nome dell'autore sul tamburino negli anni a venire. Mi scuso per la franchezza, ma ho trovato la giustificazione di Borden - pur messo sotto pressione da critiche al vetriolo (critiche, per inciso, che trovo assolutamente legittime) - indelicata da scrivere qui. Paco ha tirato fuori le ultime brutture di Manfredi, e come dargli torto. Per me l'autore di Magico Vento non si è dimostrato sinora felicissimo nella scrittura del nostro ranger, fatta eccezione per la storia (peraltro inusuale ed infatti confinata nel Texone) Verso l'Oregon, che trovo un gioiello. Il tema degli sceneggiatori in Tex comincia quindi a preoccupare anche me, perché è evidente che, se storie come quella di questo mese escono in edicola, si stia un po' troppo tirando la corda; né si possono riporre tutte le nostre speranze sul duo Boselli-Ruju, che da soli non possono farcela, a mio modo di vedere, a tirare la carretta con esiti apprezzabili nel lungo periodo. Spero veramente in una campagna acquisti di qualità da parte di Boselli (Berardi? Medda? Enna? per fare qualche nome): non vorrei che i 70 anni si cominciassero davvero a vedere e sentire...
  2. Leo

    [686/687] La città nascosta

    In occasione dell'uscita del Maxi di Ruju e Cossu, in un post dicesti di volerti sbilanciare, affermando che la storia era ottima. Ho quindi grandi speranze per la prossima storia, anche perché Cossu nel Maxi si disimpegno' bene, pur non essendo il suo uno stile propriamente da Tex. Non ho ancora letto invece la storia in edicola, anche se ho notato la solita discrasia tra i post del forum (spesso furiosi come l'ultimo al vetriolo di Ymalpas) e i commenti di Facebook, generalmente meno severi.
  3. Molto bello Letizia, hai fatto giustizia di un seno altrimenti inguardabile. Per rispondere a francob, non solo Tex sta fumando, ma anche Lupe ha la faccia beata: quindi penso proprio che la risposta alla tua domanda sia... sì
  4. Leo

    Se Si Chiudesse La Serie....

    Quoto in pieno. L affermazione dell uomo serpente è molto avventata (non me ne volere, pard) e non tiene conto della Storia che già abbiamo vissuto: dopo GLB sembrava che Tex fosse nei guai, ed invece ecco che ti spunta dal cilindro addirittura un Nizzi, e quando Nizzi si spompa arriva incredibilmente un Boselli. E se è vero che Boselli ha vissuto fin dall'infanzia a pane e Tex, Nizzi non aveva invece mai letto il personaggio! Se lo è studiato tutto e poi si è cimentato con le sceneggiature, regalandoci spesso capolavori indimenticabili. Quindi io non la vedo così fosca: vero è che Boselli ha il gravoso onere di costruire una scuderia di cavalli di razza che gli consentano di rifiatare di tanto in tanto ed anche di più. Gli ottimi sceneggiatori alla Bonelli non mancano, ed è chiaro che anche in futuro, in caso di bisogno, le risorse migliori verranno dirottate sulla testata ammiraglia della casa editrice.
  5. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Non mi piace dare giudizi, soprattutto nell'ambito di mestieri la cui tecnica mi è ignota. L'autore di fumetti è uno di questi. Giudico quindi le storie, a-tecnicamente, da fruitore di fumetti in un forum per fumetti. Purtroppo però, dopo Il ragazzo rapito, ho cominciato invece a nutrire seri dubbi sul Faraci autore di Tex, perché la storia non aveva a mio modo di vedere né capo né coda per diversi elementi che ho rappresentato nell'apposito topic. Il personaggio in chiaroscuro di quella storia, di cui non ricordo il nome e che non era nemmeno un cattivo personaggio, aveva un desiderio di vendetta totalmente ingiustificato, nei confronti di chi, inconsapevolmente, aveva solo acquistato una fattoria un tempo appartenuta a lui. La ricordo come una storia del tutto fallata, che veniva dopo storie altrettanto infelici (non posso dimenticare Braccato), tanto che per una volta giudicai non solo essa ma anche chi l'aveva scritta e, nonostante un - a tratti - buon lavoro che pure Faraci aveva fatto su Tex in precedenza, ne ricavai l'impressione che l'autore non fosse adatto a scrivere Tex. Ora leggo in questo topic che sarebbe passato a scrivere Zagor. Dispiace. Dopo essere passato al personaggio principale della casa editrice, "retrocedere" (mi si passi il termine, che non vuole essere per nulla irrispettoso del personaggio Zagor, che non leggo pur avendoci provato) su un personaggio secondario può far dispiacere. Ma forse a Faraci i temi dello Spirito con la Scure sono semplicemente più congeniali, più confacenti al suo modo di scrivere o al suo desiderio di raccontare certe tematiche. Forse è un autore che riesce se lasciato libero di spaziare su temi a lui cari (ad esempio, l'ho trovato delizioso nel suo romanzo La Vita in Generale), mentre il western tutto sommato canonico qual è quello del nostro ranger gli sta troppo stretto. Nel frattempo si è portato avanti con il lavoro: questo albo, La Città Nascosta, è una storia di Zagor. San Antonio Spur dice che la storia poteva andar bene nel primo centinaio, immagino sempre per il tema "zagoriano": affermazione tutto sommato condivisibile. Ciò che non condivido è invece lo spirito con cui San Antonio lo dice: è vero, storia da primo centinaio, o da Zagor; io stesso ho storto il naso quando Kit, uscendo per la prima volta in strada, si è trovato in un villaggio spagnolo cinquecentesco. Ho pensato: e che cos'è, Frittole? Non ci resta che piangere? Quo usque tandem, Faraci? Eppure. Eppure, nonostante quanto sopra, mi trovo più d'accordo con Ymalpas, quando definisce questa storia "la più interessante" scritta fino ad oggi da Faraci. Sicuramente è bella, ben scritta. Tema inconsueto, poco verosimile, zagoriano, forse topolinesco. Ma mi piace. Mi intriga e mi incuriosisce. Bella. Bravo Faraci. San Antonio Spur dice ancora che non capisce lo spirito vendicativo di Stroke. Io non capivo lo spirito vendicativo dell'assurdo personaggio de Il Ragazzo rapito. Questo invece lo capisco. Stroke vuole sì vendicarsi, ma lo spirito di vendetta passa in secondo piano rispetto all'altro suo grande desiderio: togliersi dalle scatole il ranger. Stroke è un bel personaggio, robusto, tratteggiato in maniera solida da Faraci e disegnato anche meglio da Venturi: uno come lui, sgamato e navigato, sa che non può dormire sonni tranquilli finché Tex e pards sono tra i piedi, sulle sue tracce. Il fatto stesso della sventata rapina, accaduto in un passato imprecisato, fa capire che è da tempo che i ranger intendono mettere il sale sulla coda del bandito, ed ora l'hanno seguito fin oltre il confine. Tex Willer e pards devono morire, punto: nulla di incoerente in questo personaggio tutto d'un pezzo, ottimamente reso da entrambi gli autori. Insomma, quando Faraci sembra tornato quello degli esordi (Evasione resta una storia molto bella), ecco che va su Zagor. Prima ho detto: dispiace. Intendevo per la "retrocessione" dell'autore su una testata sì storica ma meno prestigiosa. Ora invece, dopo la lettura di quest'albo, intendo "dispiace" perché va via da Tex. Fosse sempre questo, dovremmo tenercelo stretto. Contento di riabilitare - ai miei personalissimi occhi - questo autore.
  6. Leo

    La famiglia Willer

    Francamente non mi piace l'idea di sviscerare le gesta della famiglia Willer. Sarei felicissimo invece di uno spin-off limitato al Vecchio Cammello, magari giovane (un Maria Pilar più impegnativo, per intenderci...O). Mi accontenterei però di vederlo maggiormente protagonista sulla regolare (sempre per capirci, penso a storie in cui il nostro sia più di una spalla o di un comprimario, come l'ottima I Giustizieri di Vegas).
  7. Io, l'ho già detto altrove, preferisco il Color Storie brevi a quello delle storie sedicenti lunghe. Le storie lunghe da 160 pagine del Color mi hanno spesso deluso, mentre il Color Storie Brevi mi ha sempre incuriosito e non di rado divertito: è una variante tutto sommato gustosa del consueto modo di leggere Tex. Questo del 2017 non è stato luminoso come altri: le storie degli esordienti non mi hanno lasciato nulla, ma anche le storie dei seniores non le ho trovate accattivanti: non quella di Nizzi, tutto sommato troppo tradizionale, né quella di Boselli, che sa troppo di déjà vu con il classico cattivo-buono che alla lunga diventa stucchevole. Credo peraltro di essermi perso un passaggio nella storia di Borden: Tex a un certo punto dice al capo-carovana che non avrebbe dato la caccia al suo uomo fino a destinazione; ma poi nel prosieguo tutti sanno che lui è un ranger a caccia di uno dei cowboy: quando Tex li ha avvisati di questo? Dove mi sono perso? Ringrazio chi avrà il buon cuore di volermi rispondere. L'unica storia che mi ha divertito è quella di Ruju. Non ci ho riflettuto troppo, lo ammetto, ma ad una prima lettura non mi è parsa inverosimile e mi ha sostanzialmente divertito. Credo che la brevità delle storie costringa l'autore a sfruttare l'eventuale buona idea che gli venga in testa, senza stare troppo ad arrovellarsi sulla texianità o sulla fedeltà al verbo glbonelliano. Le storie brevi sono terra di esperimenti e propongono per l'appunto una lettura inusuale del nostro personaggio. La storia di Ruju ha poi il pregio, a mio modo di vedere, di essere divertente. E mentre sono un ferreo sostenitore della coerenza nelle storie lunghe di Tex, ed un altrettanto inflessibile censore delle detestatissime forzature nella trama, nel caso delle storie brevi, proprio per la loro eccezionalità, mi accontento e mi concedo di divertirmi senza troppi pensieri.
  8. Storia che fa tenerezza peraltro...gli anni sul groppone di GlB si "leggono" tutti...
  9. Citerei l'inaccettabile Topeka, in cui Carson le busca da un avversario improbabilissimo, e la già citata Missione a Boston, in cui Carson prende un pugno da un nero che lo rintrona. Nizzi ha fatto purtroppo fare pessime figure a Carson, davvero inguardabili. E' vero pure che i migliori siparietti con Tex ce li ha regalati proprio lui.
  10. Concordo anch'io: Nizzi è scaduto non perché abbia cercato di allontanarsi dallo stile di Glb ma perché ormai era spompato. La stessa statistica fattaci vedere in altro Topic da letizia ha fatto capire QUANTO l'autore modenese ha scritto di Tex. Boselli - Boselli!!! - è ancora lontanissimo: ci si può sorprendere se Nizzi aveva nauseato il personaggio? Questa è la motivazione anche a mio parere, non già un allontanamento dallo stile del creatore di Tex. Nizzi peraltro ha saputo essere si fedele a Glb ma preservando una sua personale cifra che a me lo ha fatto sempre riconoscere - ed amare.
  11. Bellissima pagina Letizia!!! Complimenti! Non immaginavo che ancora adesso ci fosse così tanta distanza tra Nizzi e borden... Davvero lavativo l'attuale curatore Scherzo ovviamente: conta la qualità!
  12. Leo

    Galleria Di Roberto De Angelis

    L'illustrazione è bellissima e fa venire l'acquolina in bocca
  13. Leo

    [684/685] Wolfman

    Ma è stonata proprio la storia della premonizione in sé, purtroppo. Sono sempre dell'idea che, se per creare un effetto sorpresa, devi forzare troppo la mano, allora forse è meglio cambiare idea. La vedo così. La storia è carina, a me è anche piaciuta, ma l'idea abusa troppo del patto con il lettore. Anche l'omicidio dell' indiano permaloso è al limite, ma poiché la psicologia di un indiano sfregiato e fuori dal mondo come War cry può essere imprevedibile, posso farmela passare
  14. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Sono abbastanza sorpreso dall'affermazione che la metà della produzione nizziana sia composta da storie di due albi. Avevo una percezione totalmente differente, almeno del Nizzi "di qualità" (fino al numero 500). Resto sorpreso ma se lo dici tu non lo metto in dubbio. Per il resto, bene hai fatto a reintrodurre storie da tre albi, il cui respiro ritengo più consono ad ospitare storie di gran livello
  15. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Si è vero anche questo. Però credo che in media le storie nizziane fossero più di due albi (magari di non tante pagine ma comunque superiori)
  16. Leo

    [684/685] Wolfman

    Ok. Come già ti dissi in un altro post, ho molta curiosità di leggere i tuoi romanzi, e puoi star certa che inizierò a breve
  17. Leo

    [684/685] Wolfman

    No, hai ragione Letizia. Infatti io non lo avevo letto e per questo ero meno portato a cadere nell'inconsapevole trappola della Sbe. Ma, anche quando voi mi avete rivelato lo spoiler, io sono stato comunque "tranquillizzato" dalle parole di Borden, che con la sua frase criptica aveva comunque fatto capire (almeno per me) che poteva trattarsi di un falso spoiler. Comunque c'è una lezione da trarre da quanto accaduto : 1 mai dare torto a Leo se non si è assolutamente certi che è in torto (scherzo ovviamente ;)) 2 non leggere le anticipazioni Sbe, che sono spesso infelicemente spoileranti. Meglio sarebbe non guardare nemmeno la copertina (cosa impossibile, mi rendo conto) per non incappare in anticipazioni clamorose come quella di attentato a santa fe (o qualcosa del genere)
  18. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Eh, lo capisco... ma quando ho cominciato io a leggere Tex (il primo Nizzi, per intenderci) le storie erano molto spesso superiori ai due albi. Sarà che ci ho fatto l'abitudine all'epoca. La mia "delusione" (che è comunque una parola inappropriata, non è una delusione così grande alla fine) nasce dal pregiudizio - che ho troppo radicato in me - che le storie di due albi, per quanto valide, siano soprattutto "interlocutorie" e quasi mai raggiungano vette eccelse. Non è un caso se, nella mia lista personale dei capolavori di sempre, l'unica storia di due albi è la tua Colorado Belle (con menzione speciale anche per I Giustizieri di Vegas e Montagne Maledette, ma lì ai testi c'era un certo Borden ).
  19. Leo

    [684/685] Wolfman

    Letizia, questo è quello che scrivevo a Carlo: che non ero d'accordo con lui sulla sua interpretazione dell'assassinio solo come pretesto (ci vedevo invece ANCHE la trama gialla) e che la frase di Borden poteva interpretarsi - correttamente - nel senso che lo spoiler non era così spoilerante (per me Borden era stato - pur nella sua cripticità - sufficientemente chiaro). Solo questo rivendico (fatemi fare il puntiglioso, per una volta che c'ho ragione ) Non ho invece mai detto di aver capito l'identità dell'assassino: come avrei potuto capirlo? Rivendico solo di aver detto che la trama non era così scontata come avevate potuto pensare tu e Carlo (sia pure indotti dall'errore dello spoiler).
  20. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Le ultime uscite di Faraci non mi hanno entusiasmato. E mi dispiace che, dopo una storia di due albi, ci sia un'altra storia di due albi. Le tavole di Venturi mi piacciono, speriamo bene.
  21. Leo

    [684/685] Wolfman

    Intanto diamo a Cesare quel che è di Cesare, vale a dire a me quel che è mio, e cioè che stavolta ci avevo visto giusto, nonostante Carlo Monni e Letizia mi sbeffeggiassero pubblicamente (simpaticamente, si intende ). Allo stesso Carlo avevo detto in seguito che probabilmente aveva torto, e che se avesse avuto ragione mi sarebbe dispiaciuto: troppi erano gli elementi profusi da Ruju per puntare contro il fratello della prostituta per pensare che l'assassino fosse VERAMENTE lui... La pensavo così e non mi sbagliavo. Il giallo è sciolto da Ruju in un altro modo: peccato, però, che lo trovi molto poco credibile. Concordo con Ymalpas quando dice: La premonizione è una forzatura pazzesca. Per quale ragione Wolfman dovrebbe pensare che il fratello, che non è certo di primo pelo, possa cacciarsi nei guai in un piccolo villaggio in cui, infatti, la fa da padrone in grande scioltezza? Se l'avesse scritta Faraci, non gliel'avremmo perdonata, dice Ym. Ma io non la perdono nemmeno a Ruju, e nemmeno al curatore che ha avallato questa scelta narrativa, troppo labile, ahimé. Non concordo con Ymalpas invece quando dice: Non ho trovato Wolfman misero. E le difficoltà di Tex e Carson sono spiegabili anche con il fatto che i due rangers giocano "fuori casa" : quante volte Wolfman dice di essere "nel suo elemento", ciò che indubbiamente lo avvantaggia? Proprio le difficoltà dei nostri accrescono la statura di questo gigante spaventoso, che a me non è invece per nulla dispiaciuto, ed anzi ne ho apprezzato la pericolosità. Anche quando letteralmente scompare davanti agli occhi di Tex, il ranger si sofferma a riflettere: "devo stare attento, molto attento": ha capito, Tex, di avere a che fare con un personaggio fuori dal comune, un avversario tosto al punto giusto. Per me l'antagonista buca lo schermo, e plaudo al bellissimo post di natural killer: ed anche alle considerazioni di Letizia: Sull'incapacità di Tex di valutare se un avversario è ancora vivo o meno do invece ragione ad Ymalpas, ed aggiungo che questa è proprio una debolezza del Tex rujano: la stessa cosa aveva fatto con Padre Guillermo in Le Catene della Colpa (altra grande forzatura per un altro personaggio che a mio parere seppe comunque bucare lo schermo). Per venire alla componente gialla, essa ha ai miei occhi il vizio originale della presenza di War Cry al villaggio: la storia della premonizione proprio non mi va giù. C'è da ammettere però che Ruju sa disseminare molti falsi indizi (vedi quelli che hanno indotto all'errore Carlo e Letizia ma non me ), che portano a pensare che il colpevole sia prima il fratello della prostituta, poi l'amica, quindi il gambler o il vice-sceriffo. In fin dei conti, non male proporre una girandola di soluzioni per poi spiazzare tutti con un'altra del tutto inattesa (anche se forzata...). Interessante comunque la motivazione dell'omicidio: non tanto l'oro, quanto soprattutto l'amor proprio di questa creatura spregevole, sfregiata fuori e dentro, che a dispetto delle apparenze non tollera che si scherzi sul suo aspetto fisico. E chissà che non ci sia anche una certa gelosia per le premure che il suo amico Wolfman, con cui ha un rapporto pressoché esclusivo, riserva a suo fratello. In fin dei conti la ritengo una buona storia di quello che sta rivelandosi un ottimo autore. Ma il capolavoro ancora non arriva...
  22. Leo

    [684/685] Wolfman

    e anche di Nizzi
  23. Leo

    [684/685] Wolfman

    Beh, non è tanto curioso...sono decine le storie in cui i nostri si trovano da qualche parte senza specificarne il perché.
  24. Ok ok... È evidente che lo status di padre non possa essere riconosciuto a Nizzi. La mia era evidentemente un'iperbole per rimarcare l'importanza fondamentale dell'autore modenese, il cui apporto è stato decisivo per la stessa sopravvivenza di Tex. Come Furio Camillo fu considerato il secondo fondatore di Roma, dopo Romolo, per aver salvato la sua patria, così Nizzi può essere considerato il "secondo padre" di Tex, per aver salvato la testata in un periodo di vera emergenza. Non chiamatelo padre, chiamatelo zio, ma la sostanza non cambia: Tex a Nizzi deve tantissimo.
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