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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Anche per me. La sua evoluzione, palesata in Winnipeg, la trovo forzata e inverosimile. Thunder è un ex guerrigliero violentatore di donne e gratuito assassino: che rapporti può avere con un Grant et similia? Il suo personaggio è inquadrato perfettamente nella storia cruenta de I Sette Assassini, quello di Winnipeg può essere al massimo il fratello colto. Di certo non è lui.
  2. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Ha ragione Tazhay su tutto. Io renderei i sondaggi palesi. Pensiamoci!
  3. Leo

    [658/660] Winnipeg

    La frase di tazhay sui troppi talenti. (improbabili) condensa perfettamente il mio pensiero
  4. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Il secondo personaggio gianbart era il Drago
  5. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Per me il kid non è stata una sorpresa, ero sufficientemente certo che andasse così. Thunder l ho trovato improbabile, non semplicemente diverso dalla sua prima apparizione. Questa tripla è comunque una storia importante, ambiziosa, e se a tanti di voi è piaciuta - e molto - sarà anche una storia valida. Io l ho trovata pletorica, tortuosa, con personaggi ridondanti e non approfonditi a dovere o, nel caso di Thunder, stravolti in maniera non verosimile. I primi due albi erano così pieni di roba che avrebbero meritato più di un albo per la conclusione della vicenda, che per come si è conclusa non mi ha soddisfatto.
  6. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Red, pensa che io sono un sostenitore accanito dei tanti comprimari che Borden è solito mettere in scena. Lo ritengo il miglior autore in assoluto di Tex ed un autentico asso nel creare e gestire grandi comprimari, tanto che, in occasione delle mie sperticate lodi alla sua Mohakw River, storia zeppa di personaggi, lo ho incoraggiato a non farsi dissuadere dalle critiche e a dare sempre vita a grandi comprimari, anche, perché no, un po' ruba-scena a Tex: la saga del nostro ranger, da quando c'è Mauro Boselli, si è arricchita di personaggi memorabili, degni di appartenere all'olimpo della letteratura disegnata (non solo texiana). Non sto qui a rifare i soliti nomi, conosciuti ai più, ma credo che davvero Boselli abbia dato a Tex un contributo unico, affiancandogli od opponendogli personaggi poderosi, magnifici, non solo personaggi ma persone, con il loro vissuto, le loro emozioni, il loro essere autentici: personaggi nati per la particolare storia in cui sono apparsi ma universali nelle loro caratteristiche, personaggi che, seppur confinati in quella storia, avevano un passato e - a volte - un futuro autonomi, non quindi semplici pedine da opporre a Tex nella storia di turno. Ciò che invece, purtroppo, è a mio parere accaduto in questa storia, dove più che di fronte a persone mi è sembrato di trovarmi di fronte a marionette ritagliate apposta per opporle a Tex, vera carne da macello senza spessore né fascino: speravo almeno nei cinesi (che invece non ho proprio digerito, e la cui presenza mi sembra pletorica), o nel Drago, ma tutto si è risolto nella sola ed onnipresente figura di Jack Thunder, del tutto irriconoscibile peraltro rispetto alla sua prima apparizione, protagonista com'è di una metamorfosi (da straccione ad autorevole uomo-ombra di un grosso politico nonché capo di una setta orientale) troppo improbabile per essere vera o verosimile. In questo senso mi è venuto alla mente Espectro, a mio parere una delle figure meno riuscite di Boselli: è strano come Borden stia modificando in parte le proprie caratteristiche dando vita a personaggi con minor spessore: forse li ritiene più in linea con la tradizione, ma da personaggi come quelli che sapeva fare lui le storie hanno solo da guadagnarci. In questa storia c'è il Kid, ovviamente, che può essere considerato uno di quei personaggi cui mi riferisco e che rimpiango, ma stavolta, nel suo doppio gioco, l'ho trovato prevedibile...
  7. Leo

    [Maxi Tex N. 19] La Giustizia Di Tex

    Io non sono deluso da questo Maxi, ma dal Maxi come prodotto editoriale. Un bel malloppone che potrebbe contenere storie di ampio respiro e potenziali capolavori deve accontentarsi di accogliere due storie semi-brevi il cui pregio principale è l'onestà... che peccato e che spreco. Due storie oneste, dicevo, che hanno il linguaggio giusto e scorrono con piacere: nella prima mi pare eccessiva la solidarietà di Tex nei confronti di uno che, pur avendo subito un'ingiustizia, si è poi comunque tramutato in un'autentica belva sanguinaria; nella seconda non ho invece capito il piano di Puma Nero: la sua ribellione in cosa consisteva? nello starsene rintanato nel deserto in attesa che i bianchi andassero a stanarli? "Siamo come ragni nella tela", ma che tattica di guerriglia è questa? Non l'ho francamente capita, forse Tito potrà darmi altre spiegazioni in merito. A parte questo, reputo soprattutto la seconda una bella storia, con bei dialoghi e personaggi efficaci: oltre a Puma Nero, mi sono piaciuti anche Cervo Veloce e il vilain della storia, la cui unica pecca è quella già menzionata di una troppo rapida ma in fin dei conti ininfluente confessione. I disegni di Ortiz, pur in tremendo calo, li trovo sempre suggestivi: ho trovato peggiori i cali di altri disegnatori storici della serie, francamente.
  8. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Tra ieri e oggi ho letto, per la prima volta, la bella storia "Antartica" di Zagor. Nel terzo albo introduci gli infernali antagonisti shayogan. Ti preoccupi di spiegarne l'origine di schiavi poi diventati ribelli, i loro rapporti con gli atlantidei loro creatori e poi loro vittime, quindi li schieri contro i protagonisti ( si vogliono pappare Zagor e Cico e tutti gli altri ), dando loro anche delle prospettive future ( acquisiscono l'intelligenza di coloro che si sono divorati, si impadroniranno dell'Endurance, colonizeranno il mondo, ridurrano l'umanità in schiavitù, e in scatolette ) prima che Zagor e Green trovino il modo di annientarli insieme all'ultima colonia atlantidea. In questa storia invece Tex e Carson incontrano un carrozzone, Ho Wang, Meifeng e Marvel. Scopriamo in seguito che la ragazza è succube del padrone, che a sua volta è terrorizzato dal Drago, che ricatta anche l'imbonitore Marvel. Scopriamo mano a mano che il Drago è alleato con Thunder, anzi che lo stesso Thunder è il Drago, che li ha assoggettati servendosi di loro nel attentato al giornale e nella trappola finale tesa a Tex e Carson nelle fogne di Selkirk. Thunder si serve dei cinesi e delle conoscenze pratiche dei gas allucinogeni di Marvel e questo secondo te deve bastare. Troppo pretenzioso chiedersi come si sia fatto passaere come il Drago tanto da asservirli visto anche che sono personaggi quasi folkloristici, certo non i comuni fuorilegge he hanno messo nella maniera più classica in vendita le loro pistole ? P.s Su Grant, per esempio, non mi faccio domande, perchè nell'albo hai già dato tutte le risposte. In passato era un socio di Thunder, ha accumulato ricchezze illecite, ha preferito cambiare aria e si è spostato in Canada, con i soldi cerca di farsi una posizione di rilievo nella regione, non solo dal punto di vista finanziario ma anche politico. Vuole dare di se l'immagine di un uomo pulito e non esita a servirsi di qualunque nefandezza per riuscirci. Non avevo letto questo post prima di pubblicare il mio ma ora lo quoto in pieno. Con la sola differenza che qualche domanda me la pongo anche su Grant, ma non per Grant in sé, quanto per la stessa figura di Jack, che in passato era uno sbandato già da guerrigliero, tanto da dover essere fermato dal sacerdote dei I Sette Assassini di cui ora non ricordo il nome mentre violentava una donna: ora lo troviamo influente addirittura con uno che sta per candidarsi a governatore... E' evidente che il primo Jack non c'entra per nulla con questa nuova versione. Su tutto il resto invece concordo: non sono per gli spiegoni, ma non trovo affatto "troppo pretenzioso chiedersi come si sia fatto passare come il Drago tanto da asservirli visto anche che sono personaggi quasi folkloristici, certo non i comuni fuorilegge che hanno messo nella maniera più classica in vendita le loro pistole". Una cosa è l'eccesso di spiegazioni, un'altra è la totale assenza di spiegazioni di situazioni già improbabili in sé. E' un po' la stessa cosa che dicemmo per Espectro, che dietro di sé non aveva storia né motivazioni note al lettore: ad alcuni può piacere, ma io preferisco sapere cosa spinge i personaggi a comportarsi in un certo modo: in assenza di spiegazioni, la presenza di Ho-Wang per me è forzata e importuna. E se Ym cita una storia di Zagor (che non ho letto), io cito le tante storie texiane di Borden che dava ai suoi personaggi anche di contorno una tridimensionalità oggi ignota: per me Ho-wang è una sorta di sagoma da video-game, destinata a finire impiombata come in effetti finisce: ma la cosa non mi fa piacere. Credo che i dardi servissero per far lamentare Tex, così che Thunder sapesse dove fosse il ranger e potesse sparargli con più facilità. Io ho trovato più indigesta la scena al buio con Kit, che in una stanza chiusa spara all'impazzata ma Thunder se ne infischia e lo centra in piena testa (lui cieco!) con una mazza...
  9. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Sì ma quando lo hanno detto a Tex?
  10. Leo

    [658/660] Winnipeg

    Io vado controcorrente e mi dico dispiaciuto per il finale di questa storia. L'ho trovato non complesso, ma saturo, farcito in maniera eccessiva di situazioni e personaggi che, oltre a far girare la testa, potevano a mio modo di vedere non essere proposti. Ma oltre a questo, è proprio la nuova versione del vecchio Jack Thunder che non mi va giù, non la trovo credibile, troppo lontana da quello che il personaggio era stato nella sua prima - splendida - apparizione. La sceneggiatura non manca di buoni spunti, di belle sequenze, di tutta una prima parte avvincente, ma purtroppo quelle che mi restano impresse sono solitamente le cose che non mi vanno giù, che compromettono anche ciò che di indubbiamente c'è di buono un questa tripla (contiene S P O I L E R): 1) Innanzitutto il vecchio Jack: cosa abbia potuto trasformare l'ex guerrigliero straccione e cieco in un personaggio così influente da avere tutta quella pletora di complici, è un mistero: sgherri come se piovesse, un uomo d'affari addirittura potenziale governatore e i cinesi e il buon Dottor Marvel per contorno. Da dove gli deriva tutta questa influenza? Ne I Sette Assassini, sedici anni fa, Jack era poco più di un mendicante, uno straccione, un personaggio da incubo che girava con altri mostri: adesso invece tresca per far ascendere un suo imprecisato amico al soglio di governatore di regione! Qual è il nesso, dov'è l'attinenza - credibile - con il primo Thunder che portava una civetta in spalla? Da dove gli derivano queste amicizie e questa facilità nel trovare complici che sembrano invece partoriti solo per far da carne da macello a Tex e pards, come in una sorta di videogioco in cui si devono colpire le sagome? 2) Addirittura Thunder è il Drago! E il cuoco di Mike (guarda caso) e la donnina cinese ne sono terrorizzati: lui vive in Cina, ma terrorizza chiunque... al di là della trovata (improbabile) non ho francamente capito le ragioni dell'introduzione di questa entità del Drago: a che serviva? A muovere due sicari cinesi? A che pro introdurre questo antagonista malvagio se poi lo si abbandona completamente? Perché questo accade, il Drago viene completamente abbandonato; solo incidentalmente Tex, parlando con Kit, afferma che il Drago altri non era che il solito, vecchio Jack... 3) Ma Thunder è anche un pazzo furioso: in una stanza, con Kit Willer che ha in mano una pistola e spara all'impazzata, non spara a Kit ma si limita a colpirlo con una mazza??? Ma dai, questa la batte tutte... 4) Il Kid è gestito meglio, ma ormai conosciamo troppo bene Borden per non aver capito - da tempo - che il Kid non sarebbe stato alla fine un personaggio negativo... mi avrebbe sorpreso di più se fosse rimasto quella carogna che era, francamente... 5) il mio vecchio Carson... tornato rimbambito come ai tempi dell'ultimo Nizzi, un personaggio a cui dover spiegare tutto quello che accade, o che cede immediatamente all'effetto del gas sferrando un pugno a Tex e fuggendo via invasato mentre Tex, con uno stoico sforzo di volontà, riesce a mantenere salda la propria volontà anche a dispetto delle venefiche esalazioni... dov'è finito il Carson de Il Passato di Carson, de Gli Invincibili, de I Giustizieri di Vegas? Dove? Ora invece vi sottopongo una domanda, un passaggio che non ho capito e che ora non riesco a rivedere (gli albi sono già a casa di mio padre): Tex dice a un certo punto che il Kid aveva un alibi per i primi due attentati, ma non per la terza sera. Ma da dove aveva tratto queste argomentazioni? Nel primo albo non mi pare che ci fossero... Dove mi sono perso? Mi dispiace non riuscire a dare un giudizio positivo a questa storia, ma la trovo troppo costruita e molto improbabile. Mi spiace.
  11. Se vuoi fare una frittata devi rompere le uova. Blanche le ha rotte, ammazzando come un cane uno dei guardiani del penitenziario dov'era rinchiuso Tex. Devi rompere le uova, ma se una, per vendicare suo padre, deve uccidere un altro uomo e rischiare di ammazzarne altri, non è poi tutto questo personaggio positivo! Considerazione da scolaretto? Forse. Ma Blanche non la apprezzo. Poi, certo, la sua bellezza e la sua spudoratezza davanti ai due uomini che fanno il bagno con le pudenda all'aria sono un bel po' conturbanti, per non parlare del viso da Marlilyn di cui la dota l'ottimo Alberti, e non riesci a volerle troppo male. Lei sa che Tex è in galera, e Carson no. Ci sta che quest'ultimo all'epoca non fosse a conoscenza di tutti i movimenti del suo pard, ma resta un mistero come potesse saperlo Blanche. Siamo tutti ct, o lettori della domenica? Boh, certo è inspiegato, e io sono per gli spiegoni, e nonmenefrego: il mondo è bello perché è vario. L'ingresso di Carson è meraviglioso, ma non ne capisco l'intervento. A che è servito il suo irrompere nella storia? Nella penultima pagina Tex dice che Carson avrà scoperto chi proteggeva Shannon, ma poi la storia finisce e anche questo punto resta sospeso: poco male? Sì, ma allora perché dirlo? A parte tutto, il prodotto è graficamente meraviglioso. Bellissime certe pagine, con la notte che trascolora nell'alba, suggestivi campi lunghi del West, colori superbi: il prodotto è realmente qualcosa di nuovo, di qualitativamente alto, che vuol dire che non è Tex? Questa è un'altra forma di Tex, sperimentale, inconsueta, inusuale, bellissima. Ben vengano le novità, se di questa caratura.
  12. Leo

    [395/397] Il Testimone

    Quoto l'analisi di Paco e le considerazioni successive di West10: la storia è originale nel suo voler approfondire i tanti personaggi di questo dramma e nel suo sfondo crepuscolare, un West ripulito e tranquillo che porta però nel profondo la macchia di ciò che è stato. Non avevo mai letto questa storia perché mi mancava Una lama nel buio: ora che ho colmato la lacuna posso dirmene saziato, è una storia memorabile proprio per la sua diversità, e non posso che essere contento che un simile gioiellino sia stato affidato a Monti, che meritava storie più corpose di quelle che solitamente gli affidavano. Non aggiungo altro a quanto già gli altri pard hanno detto in maniera mirabile, mi limito a godere del Nizzi che fu.
  13. Leo

    [154/156] San Francisco

    D'accordissimo con te, Leo, sul giudizio che dai sulla prima parte: molto veloce e "tirata via", con alcuni espedienti un po' pretestuosi (il poliziotto corrotto che origlia all'arrivo di Tex e pards nell'ufficio di Tom Devlin, lo stesso poliziotto spiato da un collega mentre entra nel locale di Diamond Jim) che servono a portare la storia velocemente là dove GLB voleva: la "lotta sul mare" tra Tex e il mitico Barbanera. La prima parte risulta quindi più una specie di prologo a sé stante, che ha il solo scopo di mettere in moto l'azione che si svilupperà invece nello scenario dell'oceano. Nonostante questo risulta comunque godibile, anche se tutto è accelerato e, come rilevato, Tex giunge al mandante del rapimento di Kit davvero troppo in fretta. Forse il tono da commedia che prevale in questa parte - nella scazzottata alla fumeria d'oppio e soprattutto nelle dame del buon costume - stona un po' con quelli che dovrebbero essere i sentimenti di Tex per il figlio scomparso. La seconda parte è invece di quelle che non si dimenticano, sia per l'ambientazione insolita che per la figura di Barbanera. E qui bisogna dare il grande merito a Nizzi di averla ripresa - senza stravolgere il personaggio, ma rimanendo fedelissimo all'originale - e di averci costruito intorno una storia magistrale. Secondo me, senza la storia di Nizzi, non saremmo tutti così entusiasti di questa prima apparizione del capitano Drake, che non avrebbe lasciato così tanto il segno. E io sono d'accordissimo con te sia sul Tex troppo divertito con il figlio rapito che sul merito di Nizzi nella consacrazione di Barbanera. Già gran personaggio in questa poco ispirata storia, entra nell'Olimpo dei comprimari texiani grazie ad una delle più belle avventure di tutti i tempi, la deliziosa La Congiura...
  14. Leo

    [154/156] San Francisco

    Non credo sia una questione di età, natural. La storia in questo topic ha mietuto consensi unanimi, a parte la mia voce fuori dal coro, e non credo che tutti l'abbiano letta da piccoli. Di converso, io non dovevo essere molto più grande di te la prima volta che l'ho letta, ma nemmeno allora ne rimasi entusiasta: certo, probabilmente allora non feci caso alla faciloneria di alcuni passaggi (ora per me evidente) , ma nonostante ciò non mi pare di averla mai amata particolarmente. Discorso a parte merita la seconda parte, con il grande Barbanera, personaggio da applausi. Devo ammettere che le storie da me assimilate completamente e che mi sono rimaste nel cuore sono più tarde, di Nizzi e Boselli in particolare: forse l'età, dopotutto, conta davvero...
  15. Leo

    Tito Faraci

    Caro Tito, ho da farti un serio rimprovero: come farò ora senza il Generale? Non puoi dare vita a un personaggio così penetrante e poi esaurirne la vicenda in poco più di 200 pagine, che peraltro si divorano con una velocità impressionante, tanta è la voglia di leggere quello che accadrà dopo. Mi sento già orfano di questa figura e della bellissima lettura che ha rappresentato il tuo romanzo, che intriga sin dall'inizio per poi avvilupparti nell'avvincente vicenda (nella sua forma e nella sua struttura, nel suo cerchio) fino al crescendo di colpi di scena finale, una vera e propria appagantissima batteria di fuochi d'artificio. Quel "grazie" di Repetti, poi (personaggio tra i più interessanti del romanzo, insieme a Rasori e allo Squalo), mi ha dato una soddisfazione inesprimibile, ottimo coronamento di una psicologia ben sviluppata nel suo gelo in tutte le pagine del libro, dall'episodio della pecora in poi. Sì, va bene, complimenti, ma mo' che faccio? Dove lo ritrovo un Generale?
  16. Leo

    [154/156] San Francisco

    Io vado controcorrente, e dico che questa storia non mi è piaciuta più di tanto. Ho trovato "macchiettistica" la trovata delle Dame ed in generale fiacca tutta la prima parte, in cui Tex scopre con una facilità davvero disarmante chi c'è dietro il rapimento di suo figlio. Ho come la sensazione che GLB volesse farla immediatamente finita con la prima parte - infischiandosene dell'intelligenza del lettore - per arrivare al punto che lo interessava davvero: la sfida sul mare tra Tex e Drake, e soprattutto la comparsa in scena di quest'ultimo, personaggio veramente maiuscolo di una storia molto meno meritevole. Un merito comunque questa storia ce l'ha, ed è quello di aver introdotto nella saga Capitan Barbanera, antagonista talmente bello da meritarsi un ritorno nella storia - di ben altra caratura - di Nizzi. E non solo... non vedo l'ora di rivedere sulle pagine del nostro ranger il mefistofelico e sornione faccione del pirata più simpatico del West.
  17. Leo

    [463/465] I Sette Assassini

    James, nell'ultimo Tex Willer Magazine ho scritto un articolo sulla storia Il Passato di Carson aggiungendovi un'intervista a Mauro in cui il nostro ha già ammesso che Donna è figlia di Carson: non per farmi pubblicità, ma nell'intervista Mauro dice diverse cosucce interessanti... Quando dici che scrivesti a Boselli, lo facesti per lettera (il forum non esisteva ancora)? E lui ti rispose allo stesso modo?
  18. Leo

    [463/465] I Sette Assassini

    Stamattina, visto che per la prima volta in vita mia ho deciso di leggere gli inediti solo alla fine della storia (in ragione della complessità di Winnipeg, voglio godermela tutta d'un fiato), mi sono ripreso questa storia... nei precedenti post non la definivo un capolavoro solo per l'eccesso rappresentato dalla cecità di Jack Thunder, ma rileggendola oggi dico: chissenefrega della cecità di Jack Thunder, la storia è veramente meravigliosa! Non la scopro oggi, ma oggi sono riuscito, chissà perché, a superare quella barriera mentale che mi faceva storcere il naso di fronte a Thunder non consentendomi di definirla un capolavoro. E invece un capolavoro lo è eccome: Borden dapprima terrorizza, con la scena iniziale nel trading post, poi ci fa vivere dei DELIZIOSI momenti di vita alla locanda, con la splendida maestrina di scuola che, alla vista di Carson, sta per tradire Lena dicendo: "QUEL Kit Carson? Sarebbe lui il...". Forse avrebbe continuato la frase dicendo: "il vero padre di Donna?" E' possibile che sia così, che Lena si sia confidata con la sua pensionante, con questa che non riesce a tenere la lingua a freno davanti a Carson, interrotta provvidenzialmente dalla stessa Lena che lascia Carson nella sua squisita perplessità (CHIEDO A MAURO SE QUESTA POSSA ESSERE UNA CORRETTA INTERPRETAZIONE, E SE EFFETTIVAMENTE LA PENSIONANTE STAVA PER TRADIRE LENA SULL'EFFETTIVO PADRE DI DONNA). Ma tutti i pensionanti sono a loro modo personaggi memorabili, tra i quali spiccano Padre Sheridan con il suo fosco passato ed il compassato gentiluomo del Sud, non un vigliacco ma un uomo sopraffatto dalla vita probabilmente a causa degli orrori della guerra: ho trovato tremendamente suggestivo che sia stato proprio lui, in virtù del suo sofferto vissuto, a percepire la reale natura di quel perfettino del Kid. Tra i cattivi, oltre a Thunder, eccellenti le figure di Monk e di No-face, due essere tragici a loro modo, minati l'uno nel corpo e l'altro nella mente e costretti alla parte dei paria di una società molto meno attenta alle istanze dei diversamente abili rispetto a quella attuale. Menzione particolare per il Kid, il cui confronto con Carson è dovrebbe indurre a spellarci le mani per gli applausi! Tra i personaggi grigi, che goduria i fratelli Lane: non solo il simpaticissimo Bronco, ma anche l'eroico Jim, ladro di cavalli ma cuore generoso, che non esita a gettarsi in una situazione da horror pur di fare qualcosa per salvare degli uomini che per lui non si sarebbero mai spesi. E poi i disegni...mammamia che spettacolo, Marcello era ai suoi massimi, il suo Carson è quello che mi porto nel cuore.
  19. Leo

    [001] El Diablo

    Quoto il bel post di Kerzhakov91: anch'io ritengo questa storia nettamente superiore alle due precedenti. In queste sere ho riletto il n.1 di Tex, e penso che continuerò con queste prime storie ancora per un po': sono meno impegnative e più immediate e puoi anche permetterti di non stare troppo attento, ed io la sera casco dal sonno. Non avevo mai riletto queste storie negli ultimi 20 anni, proprio non ne avevo voglia. Le ricordavo troppo serrate, troppo elementari, in definitiva troppo datate. Potevano andar bene per un lettore degli anni '50, non già per uno che ha conosciuto Tex negli anni '80 e che lo legge ancora oggi con aspettative ben più alte di quante possano consentirne le brevi e frettolose storie degli albori. Si aggiunga a ciò che le trame le ricordo sufficientemente bene per avere il quadro completo delle motivazioni che mi hanno portato a non rileggere più i primi numeri in tutti questi anni. Ma, mentre Il Totem Misterioso e La mano rossa non hanno fatto che confermarmi i pregiudizi iniziali, El Diablo mi ha un po' spiazzato: non la ricordavo così matura, con dialoghi che non hanno nulla da invidiare ai fumetti di oggi. Due però le cose che mi hanno colpito di più: 1) La facilità con cui Tex uccide. In questo primo albo, Tex è davvero un assassino: uccide solo chi merita di essere ucciso, dice lui, ma è vero che mette mano alla pistola con una facilità estrema - molto più di oggi - e ciò mi porta a ripensare parzialmente il mio giudizio sulla censura che spesso questo fumetto ha dovuto subire nei suoi primi anni. L'Italia ultra-cattolica del 1948, quella stessa Italia in cui si credeva con ingenua e genuina fede alle Madonne piangenti di Luigi Gedda, non poteva - obiettivamente - vedere di buon occhio un fumetto con così alta dose di violenza, e chi lo bollava come diseducativo non è che avesse tutti i torti. Oggi Tex uccide con altrettanta facilità, ma intanto è meno impulsivo - ciò che lo porta a tirare qualche cazzotto in più e qualche pallottola in meno - e poi oggi, con tutta la violenza presente negli altri media, quella del Tex dell'epoca sarebbe abbastanza ordinaria. Per il 1948, in assenza di altri media popolari, tutti quei morti ammazzati nel giro di poche vignette non dovevano invece essere pochi, e potevano ben allarmare gli occhialuti censori di fine anni '40. Probabilmente lo stesso GLB doveva esserne consapevole, tanto che nella storia successiva fa rimproverare Tex da parte di Joan, la figlia del giornalista, che gli chiede se non possa essere meno svelto con quelle pistole. Al che Tex risponde che, anche se è consapevole di ciò che lei pensa dei suoi metodi, lui non ha comunque alternative, e deve colpire prima di essere colpito. Una giustificazione plausibile che a mio parere palesa l'intenzione di Bonelli di mitigare con le parole quei fatti violenti che mette in scena in questo fumetto esplosivo e per l'appunto iper violento. 2) le incertezze nei disegni: per quanto queste le ricordassi bene, mi hanno comunque colpito alcune vignette in cui Tex è particolarmente brutto, o comunque un bel po' differente rispetto alle altre vignette della stessa storia, con una fisionomia in definitiva troppo mutevole, solo abbozzata, indefinita.
  20. Questa storia non sembra scritta da un autore in crisi: è vero che le scene più belle sono soprattutto sul primo albo (scritto in un periodo pre-crisi: le scenette sulla nave sono divertentissime), ma è altrettanto vero che i due albi successivi sono più che dignitosi, e divertono fino alla fine. Più che Nizzi, ho trovato inaspettatamente più appannato Fusco, che pure, con il grande Nord, era nel suo elemento.
  21. E' verissimo che in questa storia Tex e pards si siedono accanto al lettore ed assistono anch'essi allo svolgersi degli eventi. E' una storia da far leggere a chi vorrebbe Tex sempre risolutivo: qui il nostro non fa niente di niente, si limita ad esporre il caso al Morisco, poi sarà il Brujo a svelare il mistero, anche grazie al sacrificio di un povero cane malato e moribondo che nonostante questo mi ha fatto una gran pena: una cosa è sopprimerlo, come accade oggi, con un'iniezione letale quando ormai non c'è più nulla da fare, un'altra è farlo morire volutamente nel terrore, ed il povero cane, nonostante sia più di là che di qua, è talmente terrorizzato da ciò che gli sta di fronte che trova la forza di alzarsi e ringhiare minaccioso. Scena questa per me abbastanza forte, ma non stigmatizzabile, sia per i tempi in cui la storia uscì (forse oggi ci si farebbe qualche problema in più) che per l'epoca in cui la storia è ambientata, in cui questo tipo di problemi non se li ponevano nemmeno, ed anzi forse eccede anche un po' GLB quando fa ripetere a Morisco più di una volta che il cane è malato e morirebbe comunque. Morisco, dicevo, risolve il mistero, e quasi contemporaneamente lo stesso viene compreso anche al forte, dove i militari, sia pure a costo di due vite umane, fanno tutto in autonomia, senza alcun intervento risolutore del nostro ranger, che anzi tenta - fallendo - di preservare almeno uno di quegli orribili esseri per gli esperimenti del Morisco. Nonostante quanto detto sopra, considero la storia molto molto bella, per l'originalità dell'idea e per la reale inquietudine sprigionata da quegli esseri gentili e spietati che sono questi fiori vampiri. Pur non amando neanch'io le storie inverosimili, stavolta mi sono davvero divertito!
  22. Leo

    [Maxi Tex N. 07] Figlio Del Vento

    Bella analisi davvero, per una storia tutt'altro che bella. Conoscerne la genesi aiuta anche a comprendere le dinamiche cui è sottoposto uno sceneggiatore, spesso costretto ad imbrigliare la propria creatività secondo una logica industriale che non sempre naturalmente porta buoni esiti. Questa storia può essere un esempio di ciò.
  23. Io trovo forzato soprattutto il pretesto iniziale, vale a dire la truffa dei dobloni: che su una storiella del genere si possa imbastire una truffa così redditizia da spingere ad entrarci un proprietario di alberghi e saloon, altri bei tomi e addirittura uno sceriffo mi sembra francamente esagerato. Concordo con Don Fabio anche sulla trovata fanciullesca del delirio provvidenziale che svela il nome di Li-Wong. Come intrigo, mi pare debole. Come storia, è invece scoppiettante, e si lascia leggere che è un piacere. Peccato per la fragilità del pretesto iniziale; per il ritmo che ha e per la quantità di divertimento che dispensa, avrei voluto avere di questa storia una considerazione migliore.
  24. Leo

    [656/657] Nodo Scorsoio

    Per non essere da meno rispetto a virgin, ho fatto leggere la presente storia a mio padre: l'ha definita un buon giallo, una storia scritta bene. Tito dice che questa è la maggioranza silenziosa, chissà che non abbia ragione lui.
  25. Bellissimo post natural. Tuttavia capisco anche che una certa estetica del sangue possa dispiacere. Ma nel caso concreto si parla davvero di uno schizzetto, niente che in Tex non si sia già visto, a partire dalle copertine. In questo senso interpreto la protesta di Gunny, e cioè che la stiamo facendo troppo lunga per un non problema.
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