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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    [Maxi Tex N. 29] Mississippi Ring

    Tipico di Manfredi imbastire trame incredibilmente complesse o addirittura contorte, oltretutto non disdegnando di accentuare non poco le bizzarrie dei personaggi che vi introduce. Un autore che può piacere o non piacere, senza via di mezzo. E tutto sommato, a mio parere, questo Maxi è uno dei suoi lavori texiani meglio riusciti.
  2. Potrebbero essere bianchi solo alcuni di loro, magari gli ultimi superstiti delle due navi, o qualche loro discendente di sangue misto. Ma secondo me si sono uniti tempo addietro (volenti o nolenti, onde sopravvivere) alla primitiva tribù dei Mahaha. Lo scopriremo nel prossimo albo.
  3. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Uno dei principali motivi per cui anche io, personalmente, non ho mai apprezzato i crossover.
  4. A parte questa evidente imprecisione di carattere geografico, leggendo il terzo albo ho potuto constatare come la similitudine da me ravvisata un mese addietro tra i famigerati Mahaha ed i cosiddetti "demoni del Nord" apparsi nel numero 600 aveva evidentemente fondamento. Non si è ancora ben capito se si tratti della medesima tribù o piuttosto di un altro popolo sconosciuto, comunque la similitudine è palese. Per il resto, la lettura del terzo albo mi ha molto soddisfatto. I nostri pards continuano a cavarsela egregiamente in luoghi ancora inesplorati ed inospitali, e sono oltremodo curioso di poter vedere, tra un mese, come gestiranno ed affronteranno le varie minacce che, parallelamente, sembrano prossime ad abbattersi loro addosso.
  5. Sì può sempre pensare a dei nipoti. Premetto di voler sperare di non dover mai assistere nel futuro più o meno prossimo alla nascita di situazioni in stile Beautiful sulle pagine di Tex ; detto ciò, mi stupirei se Yama, brutto e tormentato come è, riuscisse o fosse riuscito a concepire un erede .
  6. juanraza85

    [Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch

    La battuta non mi pare sia su o contro Nizzi, ma semmai su chi appena si nomina Nizzi, in una direzione o nell'altra, scatena polemiche e baruffe... Ne ho viste diverse in giro sul Forum. Divertenti devo dire, qua però non ci è cascato nessuno Onde evitare ulteriori discussioni in merito, sarei tentato di proporre di mettere ai voti il divieto di scrivere QUEL NOME, magari ribattezzandolo - un po' alla Mefisto - COLUI CHE NON PUÒ ESSERE NOMINATO ...
  7. Una seconda resurrezione credo che, tecnicamente, vada oltre l'accettabile, sotto qualsiasi punto di vista . Comunque, per scongiurare questa remota ipotesi, qualora Tex arrivi ad uccidere Mefisto una seconda volta potrebbe seppellirlo con discrezione in qualche luogo remoto e sconosciuto, nonché difficilissimo da individuare e raggiungere. Resta l'ipotesi che possa trasmettere i propri poteri al figlio, posto che Tex non riesca a togliere di mezzo anche lui. Ma già in passato Yama, dopo il suo scontro con Tex in Messico, cadde in depressione e perse qualsiasi conoscenza occulta, per non riacquistarla prima dell'ultimissima apparizione che ne ha nuovamente minato la psiche. Se ne può dunque dedurre che un ulteriore trasmissione di poteri sarebbe oltremodo ardua, in considerazione anche della personalità tutt'altro che granitica del rampollo di Mefisto .
  8. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Esatto. E credo che sia proprio per questo che, pur non gridando al capolavoro, nel complesso io l'ho apprezzata. Al contempo, ribadisco che, personalmente, sia fuorviante definirla un team-up. La gestione del rapporto tra Tex e Zagor - partendo sempre dall'avvio presupposto che io leggo solo il primo - mi è piaciuta molto, dapprima con la leale scazzottata che è servita a conoscersi ed a saggiarsi a vicenda, poi nel prosieguo con Zagor che, forte dei suoi anni in più, si premura di invitare il giovane Tex, coraggioso ma forse ancora troppo impulsivo ed irruento, ad adoperare maggiore saggezza e ponderatezza nel suo agire. Anche a me questa circostanza è sembrata piuttosto forzata, quasi a voler rimarcare ulteriormente e per forza l'eccezionalità dell'evento. Troppo immediata l'associazione di idee di Zagor nei confronti di Tex, che conosce da ancora troppo poco tempo, pur avendone potuto ammirare e comprendere il valore e la personalità.
  9. Io l'ho riletta proprio pochi giorni addietro, e devo dire di averla (ri)trovata molto godibile, di certo una delle migliori prove texiane di Ruju, coadiuvato ai disegni da un Ticci ancora in forma smagliante. Da rimarcare la scelta di Ruju di incentrare la storia sul complicato rapporto tra Lunga Lancia, valoroso capo crow, ed il fratello Unghia di Lupo, frustrato ed invidioso per i successi del fratello. Un rapporto ancor più complesso poiché contraddistinto dall'affetto incondizionato, forse addirittura cieco, che Lunga Lancia - per onorare una promessa strappata ai genitori in punto di morte - mostra e dimostra nei confronti di Unghia di Lupo, pur consapevole che gli spietati e sanguinari attacchi che quest'ultimo muove contro altre tribù e comunità di coloni bianchi rischiano di compromettere gravemente il futuro della propria gente. Un amore fraterno non corrisposto, poiché credendo il fratello morto dopo la caduta nel fiume insieme a Tex (per salvargli la ghirba) non si pone alcun problema nel tentare di soffiargli la sposa e di prenderne il posto come capo tribù (questo non emerge esplicitamente nella storia, ma appare evidente fosse da sempre un suo obiettivo). Aspirazioni che, provvidenzialmente, vengono frustrate da Tex e Lunga Lancia, salvatisi dalla caduta nel fiume (e con Lunga Lancia che, finalmente, ha aperto gli occhi sulla vera natura del fratello). Molto "boselliana", a mio parere, la scelta di sviluppare una sottotrama parallela relativa al traffico di armi di cui beneficiano Unghia di Lupo ed i suoi fedelissimi, di cui Kit Willer e Tiger Jack scoprono essere responsabile il tenente Morris, ufficiale disonesto e senza scrupoli, la cui colpevolezza viene dimostrata appena prima che proprio lui, prese a pretesto le azioni dell'alleato crow, dai ordine di prendere la tribù a cannonate. Proprio il finale è, per quanto mi riguarda, la parte meno convincente della storia: in parte perché forse un po' affrettato, ma soprattutto perché Tex e company faticano troppo poco a convincere i militari della colpevolezza del tenente Morris ed a scongiurare una carneficina. Anche la scarsa valorizzazione di Carson, relegato stavolta a poco più di una spalla di Tex, mi ha convinto poco, comunque le mie impressioni sulla storia sono più che positive.
  10. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Secondo me sarà proprio così...
  11. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Anche l'albo da me acquistato presenta qualche sbavatura nei baloons, anche se non tali da pregiudicare la lettura delle nuvolette. Evidentemente, trattasi di un problema di stampa su larga scala.
  12. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Acquistato stamattina e letto prima di pranzo. La storia in sé, mi preme premetterlo, non è affatto malvagia, curata con minuzia ed attenzione da Boselli nella sceneggiatura e con la consueta maestria da Piccinelli nei disegni, tuttavia per quanto mi riguarda hanno trovato conferma le mie perplessità in merito ai team-up fumettistici. Zagor, difatti, secondo il mio punto di vista è stato un ospite di una vicenda in cui Tex si è sì un po' trovato in mezzo ed un po' "intromesso", ma di cui col trascorrere delle pagine ha finito per diventare il principale propugnatore. In altre parole, e sempre a mio personale parere, Zagor è stato forse un po' troppo adattato ai canoni texiani, non solo per via dei capelli brizzolati (espediente, questo, sostanzialmente necessario). Da lettore di Tex e non di Zagor (o meglio, ho letto quattro storie in tutto, tra cui le due con Lupo Grigio ed Adam Crane), questo mi può anche andare bene, tuttavia credo che di fatto ciò non rispecchi un team-up, almeno per come lo intendo io. Chiusura finale sulla copertina di Dotti che, ahimè, dal vivo devo dire di aver trovato ancora più scialba di come apparisse nelle anteprime. Piacciano o non piacciano questi crossover, li si possa giudicare riusciti o meno, un incontro del genere avrebbe meritato una copertina molto più evocativa.
  13. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Ti riferisci alla storia in uscita dopodomani? O parli di qualcosa che mi è sfuggito?
  14. juanraza85

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Ho il sentore che si tratti di qualcosa di più di un semplice sogno nel cassetto...
  15. juanraza85

    [664/665] Partita Pericolosa

    Probabilmente, una delle più convincenti prove di Faraci sulle pagine di Tex. Non una storia che faccia gridare al capolavoro, è ovvio, ma in ogni caso un'avventura molto western, con un tocco di crudezza in più che non ha guastato, tra militari corrotti ed indiani portati all'esasperazione, il tutto tra le nevi del Colorado all'inizio dell'inverno, un paesaggio selvaggio e maestoso che Nespolino raffigura egregiamente. Recatisi a Fort Norton in aiuto del caporale Matt Spencer, nipote di un vecchio amico ranger come loro, Tex e Carson non solo provvedono a stroncare gli ennesimi esemplari di mele marce in divisa, ma soprattutto riescono ad evitare l'ennesima squallida speculazione ai danni di una tribù indiana, la cui unica colpa è quella di vivere da sempre in un territorio ricco di giacimenti auriferi. Ad onor del vero, i due pards non mostrano eccessive difficoltà nell'affrontare le macchinazioni del maggiore Reiner (un inetto) e del sergente Duncan, vera e propria anima nera del gioco sporco attuato contro gli Utes, portati all'esasperazione con frequenti attacchi al fine di provocare incidenti che possano poi giustificarne lo sterminio. Le difficoltà maggiori, in effetti, Tex e Carson le incontrano nel rintuzzare i bellicosi tentativi attuati nei loro confronti dagli stessi Utes, salvo ovviamente finire per mettersi alla loro testa ed evitare uno spargimento di sangue, anche grazie al contributo dell'onesto ed idealista Spencer e del simpatico trapper Herb. Nel complesso, dunque, una storia ben riuscita, con un apprezzabile tentativo di Faraci di giocare un po' con la caratterizzazione dei vari personaggi, sia pure al netto di qualche sequenza che avrebbe potuto forse essere evitata (in particolare, quella relativa all'incontro dei due pards col boscaiolo che salvano da un branco di lupi, per poi farsi accompagnare dal fratello di questi fino al lago, sulle cui sponde si nasconde il giovane Matt).
  16. juanraza85

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Una storia che è un piccolo gioiello, senza se e senza ma, impregnata com'è di quell'atmosfera crepuscolare che raffigura alla perfezione la fine di un'epopea, quella dei trailers che, a rischio della vita, si dedicavano alle grandi cacce sulle Montagne Rocciose per approvvigionarsi di pellicce da scambiare nei rendez-vous, di fatto uniche occasioni di scambiare veri e propri discorsi con altre persone. Crepuscolarità che Nizzi, nel suo periodo di massimo splendore, riesce a trasmettere in maniera egregia attraverso i ricordi e le gesta di Zeke Colter, anziano trapper che ha sempre orgogliosamente vissuto della propria attività, pressoché fuori dal mondo, ed a causa di una ingenuità si ritrova costretto a difendersi dagli appetiti di lestofanti inebriati dalla febbre dell'oro. Uno scontro, ammantato dal meraviglioso tratto quasi nostalgico di Renzo Calegari, che è in primis uno scontro tra individui con interessi contrapposti, ma al contempo è anche rappresentativo di un vero e proprio scontro di civiltà, una rispettosa degli equilibri di Madre Natura e l'altra invece pronta a stravolgerla senza ritegno pur di trarne tutti i vantaggi possibili. Tutti sappiamo come sia andata a finire, oggi, nella vita reale, per cui acquista ancora maggior valenza il ruolo svolto nella vicenda da Tex, il cui fondamentale contributo permette al vecchio amico Zeke di avere la meglio, ed in un certo senso rappresenta una vittoria, seppure non assoluta, di chi si oppone agli eccessi dell'avanzata della cosiddetta civiltà.
  17. Scelta difficilissima, quella proposta dal quesito iniziale, poiché appunto si parla di due tra le storie più epiche dell'intera serie. Infine, dopo aver lungamente riflettuto, ho deciso di dare la preferenza a Il passato di Carson, poiché forse tra le due svolge meglio la funzione di affresco dell'epopea western... Ma parliamo di una preferenza data sul filo di lana!
  18. juanraza85

    Addio, Ulzana!

    Non sapevo che anche Emanuele Mosca fosse un utente del forum, in ogni caso sono molto dispiaciuto nell'apprendere che sia venuto a mancare, oltretutto, per una tragica ironia del destino, in concomitanza con un albo contenente una storia da lui sceneggiata. Le mie condoglianze alla famiglia.
  19. Personalmente, apprendo questa notizia con un po'di dispiacere. Per dirla tutta, io avrei preso la decisione opposta, ovvero avrei soppresso il Color estivo ed avrei mantenuto quello delle storie brevi, che a mio avviso ci ha spesso regalato piacevoli sorprese, per effetto dell'ottimo lavoro degli autori nel saperne condensare i tratti salienti nelle pur poche pagine a loro disposizione. Ed anche quest'ultimo albo, acquistato e letto ieri, nel complesso l'ho abbastanza gradito, sia per quanto riguarda le sceneggiature che per quanto riguarda i disegni. A proposito di questi ultimi, devo aggiungere che, su carta, secondo me hanno avuto una resa decisamente migliore rispetto alle anteprime postate qui sul forum e sul sito SBE (con la sola parziale eccezione, purtroppo, di Torti, i cui volti spesso troppo stilizzati non riesco proprio a farmeli piacere). Ripromettendomi di commentare più in dettaglio le cinque storie in una successiva occasione, onde ovviamente evitare fastidiosi spoiler, mi preme complimentarmi con @Mister P per l'originalità del soggetto da lui proposto, per quella che tra le cinque è stata la storia che io ho più apprezzato.
  20. juanraza85

    [645/646] Furia Comanche

    Odio autocitarmi, e se stavolta lo faccio non è certo per autoincensarmi con un post alquanto asettico, piuttosto per sottolineare come le impressioni che sette anni fa avevo tratto dalla lettura del primo albo - cui il post fa, per l'appunto, riferimento - siano state purtroppo disattese, almeno in parte, dalla seconda parte. L'idea di trama che Ruju ha tentato di sviluppare, quella dell'ennesima trama di loschi affaristi ai danni di una tribù imbastita sulla creazione di un antagonista ammantato di un'aura di immortalità, era assai originale, peccato tuttavia che la trama non sia stata sviluppata al meglio. Soprattutto nel secondo albo, infatti, gli eventi si succedono con troppa prevedibilità, evidenziando spietatamente la pochezza degli antagonisti di turno, la premiata ditta Crane&Zimmer (a proposito dei quali ho trovato incredibile la capacità di gironzolare per la prateria texana e fare strage di gruppetti di cacciatori indiani isolati, senza mai rischiare di imbattersi in una banda di comanches sul piede di guerra che batteva la stessa zona) e soprattutto lo spauracchio Wasape, sedicente immortale che Tex sconfigge con una certa facilità, provocandone la morte per effetto di una mandria di bisonti che lo travolge (o, almeno, così sembra sia stato). Quanto ai disegni di Garcia Seijas, invece, un'ottima ed inoppugnabile prova: solito tratto senza fronzoli, molto realista ed al contempo in grado di trasmettere grande espressività ai volti in primo piano.
  21. Io, invece, a suo tempo fui abbastanza colpito dalla morte del giovane papago Pagua ne Gli spiriti del deserto. Dopo aver aiutato Tex e Kit contro una banda di Pima al soldo del losco Juan Velarde, il giovane si becca una freccia nella schiena che si rivela inevitabilmente fatale, ma egli muore comunque felice perché consapevole, avendo ucciso quattro nemici, di aver vendicato i due fratelli uccisi tempo prima dai medesimi avversari. Una scena che mi colpisce ogni volta che mi capita di leggerla, tanto che ho voluto postarla.
  22. Proteus è stato schiacciato da un treno davanti a tutti e credo che Tex abbia esaminato il cadavere, quindi non vedo alcuna possibilità di un ritorno. Mi rincuora molto apprendere dal Bos in persona che Proteus non risorgerà mai . A parte il fatto che, per l'appunto, è morto schiacciato sotto un treno e Tex, presumibilmente, avrà provveduto ad esaminarne il cadavere, di nemici riportato alla vita dalla morte ce ne è già stato uno e, io credo e ribadisco, penso possa bastare.
  23. juanraza85

    [Tex Willer N. 37/40] Il Mio Amico Hutch

    Primo numero essenzialmente introduttivo della vicenda, che potrebbe aver svolto una sorta di funzione di rodaggio e/o adattamento di Giusfredi alla nuova serie. Convengo anche io sui dialoghi piuttosto secchi, ma del resto quel che è stato l'andamento degli eventi nel corso di questo primo albo non ritengo lo richiedesse per forza. Nel complesso, per quanto mi riguarda Giusfredi ha ben esordito, ed altrettanto bene ha lavorato Valdambrini ai disegni. Sono piuttosto curioso di poter leggere il prossimo albo, per vedere in che modo saranno condotte e si intersecheranno tra loro le vicende di Tex ed Hutch da una parte e di Kit Carson dall'altra.
  24. Del nostro Bos io ho sempre apprezzato ed ammirato molto la capacità di saper tessere trame con più filoni narrativi, in grado di coesistere egregiamente tra loro, talvolta addirittura valorizzandosi a vicenda, rarissimamente pestandosi i piedi tra loro, per infine convergere tutte nel finale. Una scelta narrativa piena di insidie, che però in generale ha dato ottimi risultati. Di critiche vere e proprie da muovere in tutta onestà non credo di averne, al massimo posso dire di aver trovato evitabili i ritorni di alcuni personaggi, come ad esempio Manuela Montoya, a mio personale parere immeritevoli di tanto onore poiché in sostanza poco incisivi nella loro prima apparizione.
  25. Una resurrezione nella lunga saga di Tex c'è già stata. Trattavasi per inciso di un personaggio come Mefisto, Nemico di Tex con la N maiuscola che aveva filo diretto con le forze oscure del Male con la M maiuscola, e dunque in possesso di doti più uniche che rare che ne hanno facilitato il ritorno, come precisato dallo stesso medium che poi curò il rito. Mi sembra questo, già da solo, un motivo più che valido per poter essere ragionevolmente convinti che sia stato un evento unico ed irripetibile. E poi, un'altra considerazione non meno importante: Omoro è un hungan in grado di riportare i morti in vita, ma sotto forma di zombi del tutto privo di autocoscienza ed intelletto. Onestamente, voi vi immaginereste un personaggio ingombrante come la Tigre Nera ridotto a marionetta priva di soffio vitale e del tutto alla mercé altrui? Io assolutamente no.
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