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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    Copertine Inedite...

    Sono reduce da un giro sulla pagina Fb di Tex - preciso che io, non avendo mai avuto account Fb, vi accedo saltuariamente da Google - ed ho trovato alcune copertine abbozzate per albi della serie regolare poi scartate in luogo di quelle poi effettivamente utilizzate. Ho pensato di riproporle e condividerle qui... Tex n° 615 Corsa verso l'abisso Le due copertine non sono poi molto dissimili tra loro, per quanto la versione scartata conferisca forse un po' di adrenalina in più. Proprio per questo motivo, forse, sono portato a preferirla e ritengo non avrebbe affatto sfigurato se fosse uscita in edicola... Tex n° 633 Tombstone Epitaph Premessa: quella nel mezzo era stata già postata tempo addietro su questa stessa pagina, mi sono permesso di reinserirla per meglio rimarcare come la copertina che è stata scelta fosse, almeno a mio parere, di gran lunga la migliore e più degna delle tre. Più adrenalinica ed "epica" rispetto a quella in mezzo (meglio il cazzotto del "post-cazzotto"), mille volte superiore rispetto alla prima che ho postato in via inedita, decisamente anonima... Tex n° 650 I misteri di Villa Diago In questo caso, invece, personalmente ritengo sia davvero un'impresa titanica stabilire se quella che è stata infine scelta, per quanto altamente evocativa, fosse davvero la migliore. Entrambe quelle scartate, infatti, per quanto totalmente differenti nel tema, avrebbero a mio avviso avuto tutte le carte in regola per essere a loro volta scelte. La prima si differenza dall'originale solo per alcuni dettagli (forse, avessi per ipotesi dovuto scegliere io, avrei optato anche io per quella uscita nelle edicole, se non altro perché viene mantenuto un filo di mistero...), la seconda avrebbe probabilmente avuto il merito di non circoscrivere i misteri alla sola (e già di per sé preponderante) dimensione esoterico/orroristica della storia... Mi piace pensare si sia trattato di una lotta molto serrata tra le tre! Tex n° 659 Winnipeg Non vi è certezza assoluta che la copertina scartata fosse relativa a questa storia, ma essendo Winnipeg l'unica avventura recente in cui compare Jim Brandon credo proprio di averci preso. Anche qui non mi è semplice dire se la scelta dell'una anziché dell'altra possa essere stata giusta, tutt'al più a vantaggio della copertina che è stata poi scelta vi possono essere un bel gioco di ombre ed un'immagine più "operativa" di Tex e Brandon...
  2. Ogni commento sarebbe superfluo per descriverne bellezza ed evocatività. Domanda più prosaica: che a te risulti sarebbe possibile rinvenirla a maggiore risoluzione in giro per il web?
  3. Personalmente non sono mai riuscito a considerare Padma un vero e proprio nemico per Tex e i pards... Ricordo anzi come, al fine di riscattarsi dopo essere stato cacciato dal suo monastero in Tibet, cercasse a modo proprio di riportre anche Mefisto sulla retta via, con risultati come sappiamo assai sconfortanti. Apprendo comunque con piacere di un suo futuro ritorno, dopo averlo dato per morto al termine della sua prima (e fino a poco fa credevo ultima) apparizione. Inutile sottolineare che, date le succose anteprime che ci ha fornito Ymalpas, il monaco tibetano promette di rivestire un ruolo assai più importante rispetto ai tempi della sua "alleanza forzata" con Mefisto. Spero di non essere troppo indiscreto se chiedo quando si prospetta l'uscita di questa storia :-)... Credo sia una domanda che si siano posti pressapoco tutti i lettori di Tex... Chissà che in una delle due prossime apparizioni del Negromante possa essere finalmente chiarito come abbia potuto scampare alla forca che per lui si prospettava dopo l'avventura messicana (un giudice clemente, una fuga rocambolesca, o magari un po' di ambo le cose)... Nakalele era la proprietaria del saloon "Happy Sailor" di Kalaupapa, sull'isola hawaiiana di Molokai, che Tex incontra durante la cacci a Barbanera in occsione del loro primo incontro/scontro. Il "Red Parrot" era un locale di Sn Francisco, comparso nello stesso albo, dove Tex incontra il capitano Bart che gli mette a disposizione la nave per l'inseguimento . Tornando a parlare di antagonisti che avrebbero potuto essere meglio valorizzati, vorrei ricordare Revekti ed Espectro, rispettivamente comparsi in Caccia infernale e Gli schiavisti: entrambi, pur avendo avuto un ruolo importante nell'economia delle avventure che li hanno visti antagonisti di Tex, sono stati a mio avviso poco valorizzati quando vi sono stati i rispettivi faccia a faccia col Ranger ed i suoi alleati (in entrambi i casi, curiosamente, oltre ai pards vi erano altre persone, non tutte propriamente "amiche"). Bastii pensare che, in entrambi i casi, non è stato minimamente spiegato quale fosse la ragione alla base dell'inestinguibile odio che muoveva le loro azioni...
  4. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    Mi permetto educatamente e senza malizia di considerare che, se presa in linea generica, senza quindi specifici riferimenti a chicchessia, probabilmente l'osservazione mossa da Ggaaco non è del tutto infondata: in fin dei conti, questo è un forum su Tex, per cui intraprendere dibattiti e confronti politici fini a sé stessi (se ciò viene in qualche modo posto in relazione alle vicende texiane ci sta tutto) rischia di portarci fuori tema . Detto ciò, faccio anche la chiosa e torno a parlare de Il messaggero cinese: un aspetto fondamentale di questa storia, che sinora mi sembra non sia stato trattato nella discussione, è che in questo caso si è forse assistito per la prima volta in Tex di una sorta di "avanzamento di livello" della criminalità cinese. Lo Zio Wu ed alla sua cricca, difatti, non sono stati definiti né tantomeno tratteggiati come una banale tong, come sempre avvenuto in precedenza sulle pagine di Tex, bensì come vera e propria TRIADE. Niente più trame nell'ombra, qundi, ma traffici portati avanti quasi alla luce del sole, con l'implicita connivenza del pavido e disonesto sceriffo locale, come del resto si può evincere in un dialogo tra costui e lo Zio Wu nella seconda parte, nel quale parlano esplicitamente di un patto: se la Triade di Wu continuerà a gestire i propri affari senza fare troppo bacccano, la cosiddetta "legge" sarà disposta a chiudere un occhio su tali traffici. A mio avviso poteva essere un dettaglio interessante, avevo piacere di condividerlo ed eventualmente, perché no, stimolare anche altre considerazioni in merito .
  5. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    Sviste di questo tipo, per quanto forse un po' grossolane, possono essere accettate, almeno secondo il mio punto di vista... Il "problema", ovviamente sempre dal mio personalissimo punto di vista, ritengo si presenti quando si ha l'impressione che in una qualsiasi storia gli autori tentino di piazzare a tutti i costi il colpo ad efffetto, tradotto in una scena (o più scene) che lascino di stucco il lettore, "regalandogli" invece solo scetticismo, come nel caso delle morti che ho portato come esempio nel precedente intervento. Per quanto riguarda l'ultima morte che tu hai portato ad esempio, immagino tu ti riferisca al colpo di fucile sparato contro Mefisto da Tiger Jack, al termine della prima avventura in cui Il negromante si era alleato con gli Hualpai, ed in seguito al quale cadde dal ciglio di un baratro per essere in seguito salvato da Padma. A tal riguardo, per quanto razionalmente sia forse altrettanto improbabile sopravvivere dopo un volo del genere, a prescindere dalla ferita in sé, fumettisticamente parlando - ed oltretutto dato il contesto che vedeva la presenza di un antagonista del calibro di Mefisto - la trovo comunque più accettabile di una morte per infilzamento su una spada non piantata nel terreno, piuttosto che di un'altra causata da una freccia scoccata con invidiabile forza e precisione da un arciere cui, un attimo prima, era letteralmente franata addosso una pesante armatura. Quanto alla successiva ed effettiva resurrezione di Mefisto, se ne potrebbe dibattere lungamente (e non credo sia questa la sezione più adatta), ma personalmente dato il soggetto credo sia stato comunque un escamotage a suo modo pertinente . Ci tengo a chiarire che il mio ultimo intervento - ed ovviamente nemmeno i miei precedenti, su questa o altre discussioni del Forum - non voleva essere un predicozzo nei confronti degli autori piuttosto che dei supervisori, professionisti che ne sanno di gran lunga più del sottoscritto, né tantomeno nei confronti della SBE. Non mi permetterei mai. Al più, intendevo bonariamente esercitare il mio personalissimo "diritto di critica" in quanto utente del Forum, sulla base di opinioni strettamente soggettive e quindi non assolute, e provare a richiamare l'attenzione su alcuni aspetti che mi avevano convinto poco. Tutto qui . Poi, è palese che un autore abbia dal canto proprio tutto il diritto di inserire in una storia da lui sceneggiata e/o disegnata i dettagli che preferisce o ritiene più congeniali. P. S. Riguardo Il messaggero cinese e La città nascosta, io non ho mai detto che siano state storie impubblicabili, al contrario ho affermato che, per quanto non memorabili, si sono lasciate leggere abbastanza tranquillamente. Né sono stato tra coloro che hanno sostenuto che la serie regolare sia arrivata "alla frutta" ...
  6. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    A me piace pensare che la stragrande maggioranza degli utenti e visitatori di questo Forum, e più in generale dei lettori di Tex, sia sufficientemente navigata da essere di conseguenza consapevole di non potersi aspettare un capolavoro indimenticabile quali quelli sopra citati da Kento ogni qual volta acquistano un albo di Tex, che sia della serie regolare o fuori serie. Quel che altresí mi è parso di cogliere più o meno tra le righe, e su cui concordo, è che molti utenti lamentano una cura dei dettagli non sempre ineccepibile, partendo dal lettering per terminare con lo sviluppo di una sceneggiatura o, piuttosto, riferendosi ai disegni o a specifiche sequenze delle storie. Ora, tralasciando i refusi (che andrebbero comunque evitati, anche per una mera questione di "immagine"), e sorvolando su sceneggiature e disegni (le prime nascono in un certo qual modo, i secondi si portano dietro il tratto del fumettista di turno, ma su entrambi la maggior parte di noi può esprimere pareri meramente soggettivi), ciò che a mio avviso si dovrebbe curare con maggior attenzione sono soprattutto i dettagli di alcune scene. Per fare un esempio relativo proprio a Il messaggero cinese, secondo il mio modesto parere avrebbero potuto essere meglio sviluppate le sequenze che ci hanno mostrato le morti di Arana e dello Zio Wu, che personalmente (e non mi pare di essere stato il solo) ho trovato poco credibili nelle dinamiche, e in un certo senso anche un tantino grottesche. In altre parole, capisco e condivido l'esigenza tipicamente fumettistica della "sospensione dell'incredulità", ma credo vi siano casi e contesti in cui sarebbe meglio non abusarne. Un saluto a tutti
  7. Sottoscrivo parola per parola quanto ha affermato Natural Killer. E' chiaramente inevitabile che, se gli albi fuori serie vengono per un motivo o per un altro affidati sempre più spesso agli autori ufficiali, non solo la serie regolare, ma l'intero insieme delle pubblicazioni texiane rischia alla lunga di perdere punti a livello di qualità generale: in primis potremmo correre il rischio di dover leggere sempre più spesso storie non completamente disastrose ma che rasenterebbero appena la sufficienza come le ultime due, in secundis la differenza tra serie regolare ed "Albi Speciali" andrebbe sempre più scemando, senza più una netta liena di demarcazione e distinzione tra le due tipologie di albi. Per evitare ciò, io sono del parere (e trono a ripetermi) che l'editore dovrebbe considerare di ripensare con attenzione alla politica degli "Albi Speciali": se non vengono affidati a guest stars, hanno davvero motivo di poter essere definiti tali? O magari converrebbe chiamarli più prosaicamente "Albi fuori serie"?
  8. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    Prima ho dimenticato un'altro aspetto che non mi ha convinto affatto, e non escludo di non essere stato il solo a notarlo... Si tratta di un ulteriore appunto ai disegni di Cossu: io ho trovato che il capitano Branch ed il simpatico Vic, alleato di Tex e Carson, si somiglino davvero troppo. Mi domando se anche qualcun altro vi abbia fatto caso o si tratta solo di una mia impressione...
  9. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    La seconda ed ultima parte della storia non fa che confermare pressoché in toto le impressioni che avevo tratto dalla lettura dell'albo di febbraio: trattasi di una storia che, per quanto non sia dal mio punto di vista da ritenere pessima, contiene troppi passaggi a vuoto e troppe situazioni ai limiti dell'inverosimile perché io possa assegnarle un giudizio che vada oltre una striminzita sufficienza, leggasi il tipico "6 politico" dei tempi della scuola. ATTENZIONE SPOILER!!! Mi ero già espresso in merito all'incontro in pieno deserto tra Tex e Carson ed un ragazzo cinese, con i due pards che - evidentemente non avendo altro o nulla di più urgente da fare - decidono su due piedi di "scortarlo" fino a San Diego (non esattamente dietro l'angolo), definendola una circostanza decisamente forzata. Per tacere poi del sicario che, spuntato dal nulla, trafigge con una freccia il capitano Branch e si dilegua tra i vicoli di Chinatown (si può anche prendere per buona l'ipotesi secondo cui potesse essere consuetudine che il killer tenesse d'occhio la nave di Branch ogni qual volta attraccasse a San Diego, tuttavia anche questo a mio avviso cozzerebbe in parte col fatto che, come affermato dal capitano spesso, era da anni in affari con lo zio Wu, e quindi si presuppone dovesse eserci un minimo rapporto di fiducia tra i due). Nulla, però, in confronto a quanto lo stesso sicario riesce a combinare nell'albo successivo, allorché nell'atto di scoccare una freccia verso Tex viene letteralmente travolto da una pesante armatura franata su di lui a seguito di un proiettile sparato dal Ranger, e nonostante ciò riesce involontariamente a scoccarla in maniera tanto decisa e precisa da colpire a morte lo zio Wu. Mi ha ricordato una scena vista in un film della saga Le comiche di Villaggio e Pozzetto... Per non parlare della morte di Arana, in primis per l'improvviso ridestarsi di Carson che, sia pur poco prima quasi saltato in aria a causa di un candelotto di dinamite, si risveglia senza tradire il mimimo segno di intontimento o frastornamento e, in quattro e quattr'otto, si sbarazza dell'energumeno maori che - a degna conclusione della scena - rimane infilzato sulla sua stessa spada che, sfidando qualsiasi legge fisica, resta in piedi per più di qualche secondo su una superficie sconnessa come il bagnasciuga, pur non essendo il manico infilato in alcun buco nella sabbia... Mah! In conclusione, ho voluto portare tali esempi per dire come senza alcun dubbio si poteva fare decisamente di meglio. Quanto ai disegni di Cossu, massimo rispetto per il disegnatore ed il professionista ma mi sono già espresso in precedenza...
  10. Dolente di interrompere la "discussione nella discussione" , torno sul quesito che Paco ha lanciato giorni addietro, e mi sento di dire che, per quanto dal mio punto di vista ritengo sia un po' eccessivo parlare di "serie regolare alla canna del gas", è fuori di dubbio che nell'ultimo anno, o forse anche negli ultimi tre, la maggior parte delle storie ivi pubblicate ha almeno in parte deluso le aspettative di buona parte di noi. Fermo restando, ovviamente, che i giudizi non possono essere assoluti né insindacabili, per cui ci troviamo a ragionare sulla base di elementi empirici quali i gusti personali. Personalmente, più che di tempi bui per il Tex mensile parlerei di politica editoriale magari non sempre lucida, sia per quanto riguarda la scaletta e la collocazione delle storie da pubblicare, sia soprattutto in riferimento a tutto il lavoro che c'è in fase di scrittura, disegni e revisioni. In quest'ultimo punto, ad esempio, convengo con chi ha sostenuto che una storia come La città nascosta (riguardo la quale io, nella discussione apposita, avevo comunque cercato di spendere qualche buona parola relativamente all'idea che ne era alla base, pur essendo d'accordo sulla mediocrità della stessa nel suo insieme) non avrebbe dovuto essere pubblicata così come è giunta in edicola e tutti noi abbiamo avuto modo di leggerla. Allo stesso modo, sono anche io del parere che una differente e forse più lungimirante programmazione avrebbe impedito che le storie di alcuni disegnatori (che, secondo i personali - benché pienamente legittimi - canoni estetici di alcuni di noi, non sono da ritenersi propriamente adatti al mondo texiano) si siano ritrovate pubblicate sulla serie regolare anziché su qualche albo fuori collana. E qui sforiamo in un altro campo, poiché è più che plausibile pensare che, in effetti, la fioritura di tante collane di "Speciali" o presunti tali non ha certamente giovato alla qualità degli albi che giungono mensilmente nelle edicole. Fermo restando l'encomiabile lavoro che si sta facendo, ad esempio, sui cartonati o sui Magazines, che stanno sempre più frequentemente ospitando avventure che ci hanno consentito di ricostruire in parte il passato di Tex e/o storie brevi ma in solitaria dei pards di Aquila della Notte, sto cominciando a credere che la SBE stia in effetti puntando forse più del dovuto sugli "Speciali", ovviamente vuoi o non vuoi a discapito delle uscite mensili, e di fatto disconstandosi anche dal punto di vista semantico dal significato intrinseco del termine "speciale". Quante volte, infatti, su questi cosiddetti "Speciali" - mi riferisco soprattutto ad alcuni Maxi degli anni scorsi - abbiamo dovuto leggere storie che di "speciale" avevano ben poco, sia nella trama che nei disegni (mi sia perdonato il gioco di parole)? Dico ciò per dire che, dal mio punto di vista, forse in Tex andrebbe rivista tutta la politica editoriale relativa alle varie serie annuali o semestrali, prendendo in seria considerazione l'ipotesi di eliminrne qualcuna, puntando magari meno sulla quantità (tradotto in necessità di pubblicare storie mediocri concluse da un pezzo che forse giacevano dimenticate in un ripostiglio piazzandole senza troppo criterio dove capita ed alla prima occasione) e molto di più sulla qualità (tradotto in una selezione più severa ed una maggiore cura dei dettagli da richiedere agli autori di ogni storia). Un saluto a tutti ;-)
  11. Ho riletto proprio tra ieri ed oggi la doppia Partita pericolosa, ed a differenza della prima lettura quando la storia uscì - esattamente due anni or sono - mi sono soffermato con maggiore attenzione sul volto dell'ex ranger Jack Spencer, che chiede aiuto a Tex e Carson per salvare il nipote da una brutta situazione, ed ho avuto il sospetto che nel tratteggiato Nespolino possa essersi ispirato al noto attore Donald Sutherland. A parte barba ed occhiali, mi sembra che una vaga somiglianza ci sia...
  12. Dopo aver scrupolosamente controllato che non fosse già presente una discussione di eguale tenore, ho voluto aprirne una riguardante la sfera degli antagonisti di Tex, più nello specifico quelli che, magari, avrebbero in un certo senso potuto essere meglio valorizzati dagli autori, o per vederla da un altra prospettiva che qualcuno tra noi utenti del Forum possa eventualmente ritenere che avrebbe potuto dare qualcosa di più nel contesto narrativo della storia in cui è apparso. L'idea di porre questo punto all'attenzione della community mi è venuto dopo aver riletto gli albi 375 e 376 Oltre la frontiera e Rancho Dorado, una doppia di per sé non trascendentale ma nella quale compare un personaggio che ha sempre sucitato in me un qualche interesse: si tratta dell'ex maggiore confederato Harry Costigan, datosi alla macchia in Messico insieme ad una banda di fedelissimi dopo la fine della Guerra di Secessione, e fortemente intenzionato a fomentare una nuova guerra per ottenere l'agognata indipendenza del Sud dagli Yankees. Pur essendo fondamentalmente a causa sua che Tex e Carson si trovano catapultati in questa avventura in terra messicana, il contributo di Costigan allo sviluppo della vicenda mi è sempre parso decisamente limitato, oltretutto in virtù delle non indifferenti capacità di strategia ed abilità di cui ha comunque dato prova nelle sue fugaci apparizioni nella storia, prima di fatto manipolando i due pards senza mostrarsi loro per raggiungere il suo obiettivo, poi arrivando ad un passo dal riacciuffarli nei pressi del confine con Texas. In buona sostanza, io sono dell'opinione che questo personaggio avrebbe potuto avere un ruolo decisamente più importante, anziché essere relegato di fatto a semplice macchietta, a vantaggio della cricca di trafficanti messicani che, al contrario, almeno a me non ha mai dato l'impressione di poter realmente impensierire Tex e Carson. Vorrei quindi chiedere a voi amici forumisti cosa ne pensiate, nella speranza di potervi stuzzicare nel rivangare altri nemici che eventualmente possiate ritenere non siano stati valorizzati al meglio, ed aprire un nuovo simpatico dibattito.
  13. Buon sabato a tutti ..! Rispolvero questa discussione per sottoporvi un quesito che mi sono posto in merito alla terminologia utilizzata in Tex. Vengo al punto: in almeno due circostanze, nello specifico negli albi 327 (Il mulino abbandonato/La nave perduta) e 478 (La miniera del fantasma), nel definire lo spagnolo parlato in Messico due personaggi di differente rilevanza nelle rispettive storie lo hanno fatto utilizzando il termine "messicano". Di seguito i due esempi... Ora, la domanda che mi sono sempre posto é: perché si è attribuito a costoro l'utilizzo del termine "messicano" anziché quello corretto di "spagnolo"? Si voleva fare specifico riferimento alle sostanziali differenze tra lo spagnolo parlato in Messico e lo spagnolo standard (ma ci credo poco)? Si intendeva piuttosto rimarcare la scarna cultura di certi uomini di frontiera, che facevano un tutt'uno tra il paese di confine e la lingua in esso parlata? Oppure, semplicemente, siamo di fronte a due sviste ? Se qualcuno può aiutarmi a fugare questo dubbio, è ben accetto ! Un saaluto a tutti!
  14. Come in altri casi, preferisco la versione scartata... Dà un'idea di maggior dinamicità, e soprattutto di maggior prontezza all'azione del Ranger...
  15. Sono fresco di lettura, e ne sono rimasto decisamente soddisfatto: ottima trama, personaggi ben caratterizzati e tonalità sublimemente curate. Soprattutto, trovo sia stato davvero il degno seguito de Il vendicatore. Unico piccolo neo, la rappresentazione grafica del giovane Tex, il cui viso mi è sembrato un po' distante dagli standard canonici, benché il tratto del pur bravo Mastantuono sia notoriamente caricaturale (e, a differenza di Johnny Colt, a mio modo di vedere tale prerogativa non sembra essere mancata neanche stavolta), forse un po' troppo per i miei personalissimi gusti. Mi è piaciuto molto il saluto finale tra i due fratelli Willer, un saluto dal fortissimo sapore nostalgico, in grado di raffigurare in pochissime vignette il rapporto tra Tex e Sam, molto affiatati tra loro quando si trovano a dover fronteggiare situazioni complicate ma assai distanti caratterialmente: Tex l'irruento, con un'innata propensione per l'avventura ed un'intrinseca avversione verso le ingiustizie, sempre in prima linea quando si tratta di combatterle, e Sam, viceversa prudente e posato, alla ricerca di certezze e rispettoso della Legge, anche quando sembra essere un concetto vuoto. Ho apprezzato anche la presenza di Dan Bannion, che anche io ricordavo di aver già visto in Buffalo Soldiers e La legge del deserto, mentre non avevo fatto caso al suo "cameo" ne Il vendicatore. Trovo sempre più azzeccata la scelta editoriale di destinare spesso e volentieri a questa collana avventure giovanili di Tex, in grado di dissipare qualsiasi punto non chiaro circa il suo passato.
  16. In effetti forse c'è una vaga somiglianza, si... Che poi sia stata voluta non saprei... A naso direi si tratti di una casualità...
  17. Proposta legittima quella sulla serie, ma resto fermamente della mia idea... Quanto al film su Dylan Dog, so bene che non è stato curato dalla SBE, tuttavia immagino che trattandosi di un personaggio edito da loro i responsabili della casa editrice abbiano dovuto dare il proprio benestare affinché dalle sue vicende fosse tratto un film. Ergo, visto questo precedente recente e ricordando l'altrettanto deludente Tex e il Signore dell'Abisso con Giuliano Gemma, confermo la mia speranza di non vedere mai un nuovo film sul Ranger. E men che meno una serie, specie se esigenze varie comportassero uno stravolgimento del personaggio e/o delle avventure eventualmente prescelte... Saluti!
  18. Anche in considerazione di quanto già sperimentato senza successo in passato, a mio parere Tex non ha alcun bisogno di una trasposizione cinematografica. Credo sia impossibile trasporre in una singola pellicola un mito che è saldamente sulla cresta dell'onda da 70 anni senza incappare in errori più o meno perdonabili, per cui un film su Tex secondo me correrebbe soprattutto il rischio di deturpare il mito di Aquila della Notte. L'esperienza del film su Dylan Dog non ha davvero insegnato nulla, cara SBE?
  19. juanraza85

    [688/689] Il messaggero cinese

    Letta da poco la prima parte della vicenda, che per quanto non sia nulla di nuovo né di eccezionale "si lascia leggere" abbastanza agevolmente. Nota stonata i disegni: il tratto di Cossu a mio parere si conferma decisamente poco adatto a Tex, ma tant'é...
  20. A seguire nuovo titolo "riciclato" di prossima uscita nelle edicole
  21. juanraza85

    Dopo Il 700

    A titolo di pura curiosità: forse riguardo a Tex e Magico Vento si può parlare, in senso puramente metaforico, di un "team-up mancato". Entrambi, nelle rispettive serie, hanno visto con i propri occhi la morte del generale Custer nella celeberrima battaglia del Little Bighorn. Come certamente ricorderete quasi tutti, il Ranger si ritrova su quella tragica collina quasi per caso, ed assiste alla morte dell'ufficiale per mano del sioux Lupo-che-corre (Little Bighorn, n° 492, ottobre 2001), mentre Magico Vento, dopo avergli intimato di arrendersi, lo vede suicidarsi sparandosi con le pistle alla tempia ed in petto (Morto il 25 giugno, MV n° 99, settembre 2005). Questo per dire, con un pizzico di velata ironia, che i due avrebbero potuto incontrarsi in quelle circostanze, ma nessuno degli autori ci ha pensato ... In caso di team-up, dunque, si cerchi un altro pretesto ..!
  22. juanraza85

    Dopo Il 700

    @ElyParker, ieri sera ho colpevolmente dimenticato di rispondere per intero alla tua domanda ... Chiedo venia e ti rispondo ora..! Le avventure di Magico Vento si svolgono grossomodo tra la fine degli anni '60 del 1800 e l'intero decennio successivo. Appunto per questo motivo di "contemporaneità" con Tex, dal mio punto di vista e nonostante sia forse addirittura delittuoso paragonare un personaggio che ha comunque avuto un buon successo come Magico Vento ad un'icona del fumetto italiano come Zagor (che poi piaccia o meno è un altro discorso), ritengo sia più adatto lo sciamano bianco dei Sioux per un eventuale team-up di Aquila della Notte...
  23. juanraza85

    Dopo Il 700

    Infatti non vi è stato alcun team up... Semplicemente hanno vissuto entrambi avventure contro questi esseri mutaforma . Zagor in La strega della sierra (n° 358, maggio 1995), come ricordato da Carlo Monni, e Magico Vento in Skinwalkers (n° 125, gennaio 2010)... Caro Borden, sono il primo ad essere d'accordissimo sulla necessità di non abusare del fantastico e dell'horror in un fumetto marcatamente western come Tex, tuttavia gli skinwalkers sono parte integrante della cultura e della mitologia navajo, di conseguenza sono del parere che tutto sommato possano essere adatti per un'avventura di Aquila della Notte, che del resto in tanti anni di vita nella Riserva ha imparato a comprendere e ad accettare come - nell'universo fittizio della narrazione bonelliana - le credenze della tribù di cui è il capo abbiano avuto più di una volta riscontri effettivi (vedere le tante profezie azzeccate da Nuvola Rossa) ... Saluti!
  24. juanraza85

    Dopo Il 700

    Mi riferivo proprio a quel video caro Ely ... E vedo con piacere che oltre a Tex abbiamo in comune anche la curiosità per certi argomenti. Il video in questione mi ha più che altro spinto a riaprire l'album di ricordi, trattandosi di un argomento nel quale mi ero già imbattuto in passato su Magico Vento... Speriamo che alla SBE prendano in considerazione la cosa ..! Dopotutto, se sono riusciti ad incontrarli sia Magico Vento che Zagor che in Arizona sono stati solo di passaggio, sarebbe in un certo senso un po' strano che Tex, che vive nella Riserva, non li abbia mai incontrati nemmeno per sbaglio ...
  25. juanraza85

    Storie In Due Albi

    Per quanto concerne gli albi da consigliare al tuo amico al fine di farlo reinnamorare di Tex, consiglierei di consigliargli, oltre al già citato El Supremo, anche I rangers di Lost Valley, Il segno di Yama e Jethro!: due di queste, El Supremo e Il segno di Yama, sono a mio modesto parere destinate ad andarsi ad aggiungere, tra qualche anno, al ristretto novero delle avventure di Tex imperdibili e da leggere assolutamente, quanto alle altre tre magari sono leggerissimamente inferiori alle precedenti ma assolutamente degne. Questione due albi: in linea di principio posso arrivare a capire il tuo amico, Ely, poiché talvolta è capitato anche a me di essere rimasto insoddisfatto dalla lettura di alcune storie non tanto per la trama in sé, che poteva essere anche potenzialmente epica, quanto piuttosto per la durata forse un po' troppo risicata, che mi ha lasciato la sensazione che gli autori potessero avere avuto troppa fretta di voler giungere alla sua conclusione in sede di realizzazione. Un esempio concreto, ovviamente per quel che mi riguarda, credo di poterlo fornire ricorrendo ad un'altra delle storie citate da Grande Tex, La stirpe dell'abisso: un'avventura che al tempo io attendevo con trepidazione, e che fino alla conclusione del secondo albo ritenevo avesse tutto sommato rispecchiato le mie aspettative, leggermente rovinate tuttavia dalla conclusione nel mezzo albo successivo, secondo me per l'appunto eccessivamente precipitosa ed affrettata, che ha colpevolmente lasciato senza adeguata risposta molti dettagli della vicenda e molte curiosità di noi lettori. Una storia, in altri termini, che se non avesse avuto il lieve difetto della durata secondo me troppo corta ed affrettata, avrei inserito senza esitare negli albi da consigliare. All'inverso, prenderei Jethro!: prima di leggerlo avevo storto il naso non appena saputo che sarebbe stata di due soli albi, dopo averla letta ho cambiato del tutto opinione. La giustizia fatta trionfare anni prima da Jethro e Tex, infatti, era in sé una questione relativamente poco complessa e facile da liquidare per il nostro ranger e i suoi occasionali pards (Tex ci ha abituati a ben altro ...), sbarazzarsi dei nemici di Jethro nel "presente" lo è stato ancor di più, per cui forse una storia di tre albi avrebbe rischiato in questo caso di dilungare troppo una vicenda che di fronzoli ne aveva tutto sommato pochi. Concludendo, quindi, come te anche io sono del parre la lunghezza di una storia è relativamente funzionale alla buona riuscita della stessa. I segreto del successo o dell'insuccesso di una storia sta nella sua trama, e soprattutto nella capacità degli autori di saperle dare la giusta lunghezza, a seconda dei casi...
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