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borden

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  1. borden

    [Texone N. 24] I Ribelli Di Cuba

    Bah... sarà per la nulla sensibilit? in materia del mio animo troppo cinico-scettico-nichilista, ma una frase del genere mi sembra una baggianata inqualificabile. :shock: Ah, bene, bene... il mio odiato Garc?a M?rquez! Se non sapessi (per esperienza ahimè diretta) che non c'entra assolutamente nulla con questo texone, potrei illudermi di aver trovato le motivazioni del mio disamore... Non hai letto Cien anos de soledad' Prenditi una settimana e fallo! Borden
  2. No. Niente affatto. Soltanto che lui è la Casa editrice e la Casa editrice è soprattutto Tex. Parlo a livello di PRODUZIONE, in parte anche di regia. Poi la libertà di scegliere o di sbagliare è tutta degli autori. Ma è stato questo Editore a tenere in vita Tex. Poi potrete dissentire sui contenuti. Ma questo è un fatto. Borden
  3. Ma proprio no.... > Ho scritto nel mio ultimo post esattamente il contrario..... questi momenti di puro "spirito" texiano DEVONO (ri)entrare a far parte della storia, anche a scapito della complessit? e della ricchezza complessiva del soggetto. E' come se in un'avventura di Popeye non si mostrasse il marinaio che ingurgita la scatola di spinaci prima di partire alla carica, perchè tanto è una scena "già vista". Ma attenzione, non è che OGNI pestaggio debba durare 4-5 pagine, o che OGNI ingresso in una cittadina debba prevedere una visita al ristorante con bistecche e patatine; l'importante, tuttavia, è che gli autori non credano di poter fare costantemente a meno di momenti tipicamente texiani, sacrificandoli ora con un flash-back, ora con altri personaggi. Nei fumetti di Popeye non c'è MAI la scena degli spinaci. Infatti Segar è un genio del fumetto, con una grande varietà di spunti. Quella scena è nei CARTOONS. BordenPS Appunto, lo dico anch'io che certe scene topiche non devono stare in TUTTE le storie, però alcuni di voi analizzano sempre UNA storia. Tanto per dire, anch'io ho scritto di pestaggi, bistecche e persino di fiammiferi tra le dita dei piedi! Ma non li metterei in OGNI storia neppure se mi pagassero il doppio! Allor? sè che mi sembrerebbe di rubare lo stipendio. Di ripetere scene clich? sareste capaci anche voi!
  4. Quoto questa frase di Claudio Nizzi per descrivere quella che è un'evoluzione nel modo di raccontare che impedisce per molti versi di riavere il nostro Tex "picchiatore". Non è un problema solo delle storie di Mauro Boselli, ma ci sono personaggi come per esempio il Jack Loman di Ruju verso il quale Tex non usa volutamente il metodo - duro. Rientra nella categoria anche il Ryan o il Jackson dell'ultima storia. E che dire del marcio Lansdale che Manfredi lascia artefice del suo destino nelle pagine finali de "La grande sete" è Anche ne "I giustizieri di Vegas" la sensazione che sceriffo e sindaco siano "grigi" permane fino a tre quarti della storia, anche davanti a pesanti indizi. Con GLB il diablero era il diablero.Mah, non sono mica tanto d'accordo, nemmeno con Nizzi. D'accordo sulla storia di Tex, non sull'essenza. Col grigio sarà anche spiazzato, ma solo perchè non glielo si è quasi mai fatto affrontare. Non è psicologicamente costruito per il grigio? Mica sarà immutabile. Se per GLB tutto era o bianco o nero, ecco, io con vedo in questo un dogma inossidabile. Sono un estremo fautore del grigio, coi tempi moderni Tex dovr? affrontarlo sempre più spesso, così mi auguro, ma bisogna farglielo saper affrontare. Il problema è che qui non gli si fa più affrontare, da picchiatore, da re dello SBATACCHIO, nemmeno il nero. Perchè Loman come lo vogliamo considerare? Parte bianco, diventa grigio, ma finisce nero. E viene sbatacchiato? No, gli si urla solo contro. E Rucker? Chi più nero di lui? Ma niente SBATACCHIO. E il colonnello di Cuba, quello del duello finale? Non è tutto nero?Jackson° E? grigio? Andava sbatacchiato?Brown e Mather? Grigià Forse, ma nerissimi nel profondo. In questo caso lo sbatacchiamento sarebbe stato stonato, avrebbe rovinato la fiesta finale. Mica deve sempre sbatacchiare tutti, ma qualche volta, e anche di più, ci starebbe bene, come un cazzottino al barman, allo stalliere, al cameriere, al portiere, un minisbatacchiamento, tanto per non perdere le buone maniere. E quando sappiamo che uno sbatacchiamento c'è, ma non ce lo fanno vedere, è una sorta di coitus interruptus, voglio godere fino in fondo ma ?. 2)Cheyenne ha colto nel segno:ricordate che fino a un mesetto fa ci lamentavamo del Tex che all'inizio de "I giustizieri di Vegas" colpiva alla mano e scazzottava un bandito? E ricordate del calcio in faccia al vicesceriffo, di cui i primi a lamentarsi furono proprio i tradizionalisti di Baci e Spari, che oggi scrivono quella sorta di articolo segnalato da Ymalpasè Ho fatto copia e incolla. Siamo stati già in tre a ricordare questo, ma nessuno ci si fila! :_sigh Borden
  5. L'articolo è da leggere tutto, soprattutto per qwuelli che pensano che GLB abbia dato versioni diverse di Tex nel tempo...http://www.baciespari.it/ Gi stessi che si indignavano per un calcio in faccia!... BordenPS Non avevo letto il post di Paco. E' vero: loro e altri si sono arrabbiati anche per il trattamento riservato al povero assassino razzista de I giustizieri di Vegas! >
  6. ieri ho pero la connessione [e oggi va lenta] volevo quotare anch'io il post di capellid'argento e lo faccio con un giorno di ritardo. e secondo il mio pensiero glb non ha inteso ingannare nessuno!! La sua era una "boutade" semplificatrice! Detta a settanta e passa anni dopo una vita trascorsa a inventare storie spesso originalissime e complesse. Un genio sul finire della carriera può dire qualsiasi cosa, ma da parte nostra prendere DEL TUTTO sul serio battute del genere, dette per sorprendere, divertirsi e stupire, sarebbe proprio una grossa ingenuità. Borden
  7. Sono contento che tu abbia rivalutato questa storia, che io trovo buona. In quanto al furto di opere d'arte, tutti gli archeologi del tempo si comportavano così. E io non sarei tanto politically correct da affermare che avessero torto... Se i fregi del Partenone fossero rimasti in mano ai Turchi, ora li avremmo ancora? Nei secoli precedenti erano forse stato conservati bene come al Britsh Museum? Direi proprio di no, visto che erano già a brandelli. Se quel guerrafondaio di Silla non avesse rubato ad Atene le opere acroamatiche di Aristotele, ora non avremmo la scienza e la filosofia occidentali! La storia e la cultura seguono strani percorsi, amigo. I moralismi sono inutili quanto vani. Borden
  8. Dimenticavo. In quell'intervista Nizzi si difende o si giustifica con ragioni assurde... Se la ristampi ne potremo discutere: se abbandonare lo schemino e agire "in libertà" ha dato frutti come I Fratelli Donegan, beh, non doveva abbandonarlo! Mica l'ho costretto io! Ah! Ah!La verità è che lo schemino non glielo aveva imposto nessuno, come risulta evidente dalle sue stesse dichiarazioni. E' frutto di una sua analisi e di una sua scelta portata a estreme conseguenze. Borden
  9. Quello che fa Nizzi, col suo schemino, è ricostruire un'insieme di situazioni tipiche che lui riscontra nelle storie di Bonelli. Non è un esercizio sterile. Lo sanno bene, per esempio, i formalisti russi. O chi, in TV, appena ieri teorizzava la derivazione di tutte le fiabe da un unico modello originario. Col suo schemino Nizzi mostra di aver percepito una grande diversit? di personaggi, situazioni, habitat, nelle storie bonelliane. Se applicassi un certo tipo di analisi alle storie boselliane, otterrei come risultato che lui è meno variegato. Si affida, per esempio, in otto delle sedici storie della fascia 400 a degli antagonisti tutti riconducibili a bande o associazioni. 1 ) banda degli Innocenti2 ) desperados di Hoss O'Brien3 ) criminali soci de Il Maestro4 ) banda degli irlandesi5 ) banda di Jack Thunder6 ) banda di yaquis di Narvaez7 ) galeotti de "L'ultima invasione"8 ) RegolatoriStessa identica situazione nella fascia 500.1 ) banda di Deadman Dick2 ) banda di scott Dunson3 ) posse di Hugh Langdon4 ) sicari di jim bennet5 ) desperados di nacho Gutierrez6 ) banda di ex-jayhawkers7 ) banda di Hodoo Brown e Mathers8 ) scalphunters di "Spedizione in Messico"Nizzi invece seguendo il suo "schemino" varia certamente di più gli antagonisti: il suo bistrattato schema è frutto di studio accurato, che ha dato i suoi frutti quando all'autore era espressamente richiesta una totale identificazione al modello bonelliano. Non a caso Nizzi ha detto a chiare lettere di averlo abbandonato o poco considerato non appena si è reso conto che Boselli poteva permettersi la scelta di raccontare Tex a modo suo. Caduto il "sacro vincolo bonelliano" Nizzi ha inziato a proporci situazioni atipiche ( come si verificano per esempio ne "I fratelli Donegan" ) che prima mai e poi mai si sarebbe sognato di propinare al lettore. Se trovo l'intervista la inserisco come prova. In Boselli presentare gruppi di uomini dove almeno tre o quattro hanno una forte caratterizzazione, nuociono gravemente alla percezione che un lettore può avere della "centralit?" di Tex, che finisce per restare (parzialmente) adombrato dai tanti personaggi. Poi non sto criticando Boselli, che con le sue "bande" ha scritto fior fiore di CAPOLAVORI. Pu? darsi che ci siano delle trame di base ricorrenti. Ma non è questo il punto. Nel western conta il MODO di raccontare e il modo in cui si affronta una storia. La costruzione e l'intreccio delle mie storie sono sempre differenti. Colorado Belle è diversissima da Il passato di Carson e da I giustizieri di Vegas (e le prime due sono anche piuttosto originali). Che c'entra se ci sono i banditi? O i banditi o gli indiani! Non si scappa! (più o meno). Lo "schemino" citato da Nizzi invece riassume un INTRECCIO SEMPRE UGUALE!! Ma se accosti Gli Invincibili a Matador o a Gli assassini o a Bufera sulle Montagne Rocciose o a Terre Maledette o a Eroe per caso(tutte storie di banditi) le troverai così diverse che più diverse non si può. Se non lo sai vedere, siamo fritti!E per alcune rivendico anche una certa originalità. BordePS Ah, in tutte ci sono anche cavalli e pistole...
  10. Già perdonato. Almeno tu, a differenza di altri (che qui non ci sono più) ti scusi! E poi non avevo capito che ti riferivi a Carlo! In tal caso..... Ah! Ah! Scherzo! Borden
  11. Trovo spiacevoli queste parole. Spiacevoli perchè non sincere. E' del tutto ovvio che, quando parlo di 'cardini glbonelliani', non intendo che GLB scrivesse a tavolino su uno schema preordinato, bensì che la scrittura del padre di Tex avesse delle origini secondo le quali Tex si è plasmato nel tempo: tanto per fare un esempio, l'emergere del personaggio nell'azione e non fuori è tipico del romanzo di cappa e spada ( come noto, grande passione di GLB ). E in ogni caso, i cardini suddetti sono il frutto di un'analisi del Tex bonelliano, non un 'auto-imposizione di Bonelli stesso. Accetto tutto, ma non che si travisi ad hoc il senso -ovvio-delle mie tesi. Pietoso poi farmi passare per un amante della storia-schemino, quando dico ben altro: ovvero che bisogna tenere in mente Tex come è stato plasmato dal suo demiurgo. Serve l' umilt? di anteporre il personaggio alla propria firma. Non è poco. Se quel che dici fosse così ovvio, o se lo avessi espresso meglio, non lo avrei travisato!Ma tu, con grande sicumera, mi dai dell'insincero e dici che le mie opinioni sono spiacevoli e pietose (oltre a ribadire che manco di umilt? perchè non scrivo come vuoi TU, anche se magari questo modo di scrivere andava benissimo a GL e va bene a Sergio - mah!m si sa che loro di Tex masticano poco...)! Sei tu che non vuoi capire - oltre a essere offensivo, naturalmente, ma questo è quel che mi tocca a voler discutere con voi. Ho commesso di nuovo questo stupido errore! :malediz... BordenPS E adesso qualcuno dir? che l'arrogante sono IO!
  12. Bonelli non aveva una "formula": Bonelli seguiva il suo estro, che era variegato e creativo al massimo almeno nei primi 200 numeri. Distillare una "formula" e attenervisi non significa ricreare il Tex di Bonelli ma cristallizzarlo, impoverirlo, e ben presto farlo decadere e illanguidire, come si è puntualmente verificato. Seguire una "formula" è l'antitesi della creativit?, ANCHE DI QUELLA SERIALE. Tex è forse il serial a fumetti con più pagine in assoluto al mondo! Fare come dite voi non significa tenerlo in vita, magari mummificato, ma, al contrario, accelerarne la fine!Commento su Nolitta: le sue storie e il suo Tex sono diversissimi da quelli di Bonelli e anche dai miei, ed entrambi (io e Sergio) lo sappiamo benissimo. Neanch'io trovavo "giusto" il suo Tex incerto e tormentato (che non ha quasi niente a che fare con il "mio" Tex). Ciò non toglie che le sue storie, quasi tutte belle e molto originali e creative, abbiano fatto alla serie molto più bene che male in un periodo difficile della storia di Tex. Il che ridimostra la mia tesi: meglio la fantasia dei compitini. E che nessuno interpreti le mie parole nel senso che io "sparo a zero" su Nizzi. Nizzi è un grande autore che ha scritto trentamila tavole di Tex, almeno quindicimila delle quali eccellenti e le altre sicuramente meno buone. Io ne ho scritte solo un terzo e prima di fare considerazioni devo almeno oltrepassare la metà di quante ne ha scritte lui. Di sicuro, a giudicare da quello che Nizzi ha scritto e detto, la nostra visione di Tex , di come si debba scriverlo, è diversa. Ma non quanto pensava lui e come ha lasciato detto e scritto polemicamente, facendo quello che io non mi sono mai sognato di fare, cioè attaccare un collega in pubblico. Credo anzi che i pregiudizi e le regole aristoteliche di cui sopra nascano in parte dalle sue famose dichiarazioni contro il mio modo di interpretare Tex e il suo mito, che espresse quasi subito, dopo l'uscita di quattro o cinque mie storie... Poi c' anche una questione di gusti, che non posso contestare. A chi piace uno stile, a chi un altro. Quel che trovo assurdo è quando si critica una storia sulla base di teoremi, ANCHE SE la si trova buona (lo si dice a proposito di "Invincibili" o "Assassini" , considerate "buone storie sbagliate" da alcuni di voi). Borden
  13. In quella storia Tex e Carson fanno fuori da soli un'intera banda di messicani in un villaggio e molto altro del genere, per tacere della loro interazione continua in puro stile bonelliano. Raza è presente in scena solo per una quarantina di pagine complessive. Lui è il PRETESTO della vicenda (sul genere della ragazza rapita o del tesoro da recuperare), non il protagonista. Se lo definite protagonista solo per le dieci pagine iniziali e per la manciata di pagine alla fine, in cui NON è il risolutore dell'enigma n° della battaglia, ma si limita a una rapida vendetta, allora perchè non considerare (come difatti ?) Tex protagonista degli Invincibili, dove praticamente è lui che fa fuori tutti alla fine? Ma in quella storia il pretesto (più importante, tanto da farli assurgere a ruolo di coprotagonisti) sono appunto i feniani. Chi confonde (non mi riferisco a te, Paco) i protagonisti con le funzioni narrative e addirittura li scambia tra loro solo per portare avanti un teorema preconcetto non è dialetticamente credibile. Bisogna chiedersi che fine avrebbe fatto Mitch de "Gli assassini" senza l'intervento di Tex e Carson, prima di dire che i nostri in quella storia non sono i veri risolutori della vicenda. Anche Hercule Poirot non è in scena al cento per cento, eppure risolve. Tex ha altre regole, ovvio, ma nelle storie citate da Don Fabio, queste sono rispettate al novanta per cento almeno (gli concedo un dieci per cento di trasgressione-innovazione). Che sia chiaro una volta per tutte: io mi ispiro complessivamente al Tex di Bonelli, a TUTTO il Tex di Bonelli, NON AL TEX DI NIZZI! BordenPS A proposito della vendettina finale di Raza, chi è il protagonista di "Vendetta Indiana2° Tex o la ragazza che si vendica alla fine?
  14. Quando si dice il pregiudizio ; ) Proprio la vituperata "A sud del Rio Grande" è una delle mie storie più tradizionali, con Tex e Carson presenti dall'inizio alla fine che fanno sfracelli e si comportano molto texianamente. Probabilmente la memoria (e il pregiudizio teoretico) vi gioca brutti scherzi. Andatela a rileggerla: la verità parla da sola. BordenPS Qui non si discute della "qualità" della storia ma della centralit? di Tex. In QUELLA storia, dopo 14 pagine, Tex entra in scena E CI RESTA:
  15. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Se non ho capito male l'articolo apparso sul sito citato dall'amigo Paco, ne debbo dedurre che, forse, anche altri nutrono qualche perplessit? su come Boselli ci presenta Tex. _thia- Quel che sembra dar fastidio agli appassionati texofili di "Baci e spari" è che Tex esca ANCORA e non si sia fermato al n.200! :generaleS: Anch'io e Sergio Bonelli adoriamo la "Valle della Paura" e "Pueblo Bonito" !Però Tex dobbiamo farlo uscire ogni mese e quindi dobbiamo un poco osare, per non ripetere dopo 600 numeri le stesse storie e gli stessi compitini! Le Cube, le Patagonie, i Buffalo Soldiers, i fgrhklldtts e le lezioncine di storia sono i nostri miserabli tentativi di fare ogni tanto qualcosa di nuovo (senza uscire dai canoni, visto che anche GL Bonelli ha scritto MOLTE storie storiche). E fare qualcosa di nuovo dopo 600 numeri è dura! Tuttavia penso proprio che noi ci riusciamo! Sergio ha personalmente consigliato o ispirato al sottoscritto tutti gli spunti negativamente citati in quel velenoso articoletto. Questo per dire che sono quantomeno consapevole e fiero di avere proprio lui alle spalle in queste scelte. E Sergio è la Casa editrice! Anzi, dopo GL, Sergio è Tex! :generaleN: Borden
  16. L'ho riletta nella versione a colori. Raza qui non toglie affatto spazio a Tex. Tex e Carson sono spessissimo in scena e sempre impegnati in supersparatorie e fanno battute tipiche. Non è una delle mie storie più "personali". Credo anzi di essermi molto avvicinato alla storia texiana ideale, in questo caso. Non capisco dunque perchè taluni miei detrattori odino questa storia. Dovrebbero apprezzarla, invece! Borden
  17. borden

    Domande A: Claudio Villa

    Ci si vede stasera!Borden
  18. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Amigos, ma non facciamoci le solite pippe mentali per due sole storie in cui questo "oscuramento" avviene... sono appunto solo due storie ("Quel treno a mezzogiorno" e la storia attuale)!!Provate a rileggere l'interrogatorio di "Destini incrociati", o soprattutto lo splendido texone di quest'anno, in cui Tex di interrogatori alla Tex ne fa almeno un paio-tanto per precisare,"I ribelli di Cuba" l'ha scritto sempre Boselli... Se in OGNI storia presentassimo sempre le stesse scene per esteso, dal pestaggio all'agguato alla bistecca, le storie sarebbero tutte uguali. Ho la netta impressione che alcuni di voi non sappiano quali devono essere le priorit? di un autore seriale. Quel che vorrebbero costoro sarebbero storie scritte, come diciamo noi in Redazione da tempi immemorabili, in stile da "fanzinaro". Un centone di scene tipiche eccitanti come la lattuga nell'hamburger. Come il Trekkie che vuole sempre sentire da Spock, "questo non è logico", o l'Irregolare di Baker Street che pretende di continuo l' "Elementare, Watson!". Borden
  19. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    ULTIMO OT! PROMESSO!Ma l'argomento è ghiotto!Ora capisco, Don Fabio! Tu sei cresciuto con un Tex già cristallizzato (troppo IMHO), che non era neanche più scritto da GL Bonelli! Queste cose sono formative! Io di quel Tex posso apprezzare, fino almeno ai primi anni Novanta (parlo del Tex di Nizzi) l'aspetto tecnico, posso divertirmi lievemente... ma non lo amo n°? mi appassiona! Anzi, anzi... non ti arrabbiare! Un po'... un po'... MI ANNOIA!Ecco, l'ho detto! Io sono cresciuto con il Tex dirompente immaginifico rompicollo rocambolesco dei primi 150 tra dinosauri e assedi in Canad'. Come posso apprezzare quel Tex l'?E poi sono contro le regole aristoteliche di ogni tipo. I personaggi sono VIVI e si evolvono. Non saprei ripetere sempre la stessa storia. Tanto vale chiudere, allora! Io SO do aver chiaro lo SPIRITO di Tex. Ma voglio che le storie siano appassionanti, non noiose o loffie o pietose. Se prendessi sul serio le tue "regole" non potrei scrivere. Non vorrei. E poi quelle regole le potrei criticare dialettticamente. Faccio copia e incolla e te ne parlo in altra sede nella discussione a me dedicata. Ci spostiamo. Fine OTBorden
  20. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    S?, hai ragione : nel momento della risposta mi ero dimenticato della mia formulazione precedente. Personalmente, il tuo stravolgimento stilistico-strutturale dell' universo-Tex mi sembra evidentissimo, e mi sembra davvero strano che tu non ne sia cosciente. Ho evidenziato, in modo credo dettagliato e puntuale, i punti cruciali di tale considerazione : non penso affatto di parlare a caso. Ho fornito delle argomentazioni precise, individuando dei punti nevralgici per la discussione : è la tua risposta stizzita a essere assolutamente priva di argomentazioni e sterile ai fini di un dialogo. Quanto all' essersi arrabbiato, io ho solo risposto in modo brusco a una tua risposta assolutamente non rispettosa delle opinioni altrui ; la qual cosa, peraltro, avviene spesso quando ti si pone una critica. Non quando la critica è fondata. Ho reagito esattamente alla frase che tu (onestamente lo ammetti) avevi dimenticato di aver scritto. E non ad altro. Ti sembra possibile che io sappia o creda di andar contro le linee di Tex? Ovviamente credo il contrario! Altrimenti sarei un idiota! Invece penso proprio l'opposto, guarda te! ti sembra strano? La mia visione di Tex è evidentemente diversa dalla tua. Ognuno ha la SUA versione di Tex. Io, leggendo Tex dal 1958 e avendo frequentato per decenni GL Bonelli (per tacere degli altri) ho la mia idea di come dev'essere Tex. Per esempio, so che ci dev'essere iron°a, ma se l'ironia è esagerata e Carosn diventa un goloso vecchietto quello non è il Tex di GL Bonelli. E' il Tex di qualcun altro, che a me non è mai piaciuto! GL Bonelli, tra parentesi, DETESTAVA cordialmente l'umorismo e le macchiette nei western e nei fumetti. Ma quella era la SUA opinione. Chi dice che dev'essere quella giusta? Ah! Ah!BordenPS Non interverrei se non lo ritenessi utile e divertente. Mi sbaglio?
  21. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Caro Borden, ti informo che siamo su un forum e ognuno ( io come te e chiunque altro) ha il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni. Io non ho letto la storia e, infatti, non ho parlato di questa, bensì della tua linea stilistica su Tex: linea stilistica che ritengo oggettivamente ( sono stato molto preciso e circostanziato nella mia analisi precedente ) antitetica a quella del Tex bonelliano. Io la penso così ; chi ha detto che lo pensi tu, come hai asserito? @Parte cancellata.... Don Fabio evita attacchi a persona e alla sua intelligenza, critica la storia, ma non avviare litigi che non portano a nulla!! (SAM STONE) Passo e chiudo. Don Fabio Esqueda P. S. La storia la leggo tutta intera e se mi piacer? sarà il primo a valutarla positivamente, così come ho fatto con altre tue storie. Hai scritto così: Credo che Boselli sia il primo a sapere di non star rispettando l'universo-Tex ( nella linea generale delle sue sceneggiature, ovvio ). E io ho smentito. Non so e non penso niente di tutto questo! Non ricordavi quello che tu stesso avevi scritto? :generaleS: Borden PS Anch'io sto esprimendo un'opinione, la mia. E in questo caso, come vedete, mi si tirava in ballo a sproposito. Perchè ci si deve sempre arrabbiare? Stiamo solo discutendo, no?
  22. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Che per qualcuno Tex non possa nenche perdere a carte è semplicemente INCREDIBILE! Tra l'altro è un episodio che non viene nemmeno MOSTRATO (altrimenti sè qualcuno potrebbe storcere il naso) ma solo DETTO. Buffo anche che qualcuno mi rimproveri di non far fare "ripassate" in questa storia (???) quando c'è un altro-Jack65- che proprio di questo, di averle fatte, mi accusa!A Don Fabio (che non ha ancora letto la storia!!!) dico che no, non sono affatto d'accordo che io non seguio la linea di tex. Questo lo pensa lui, non io! Ma che, scherziamo?BordenPS Taccio sul fatto che i sorrisi e i siparietti in questa storia ci sono!
  23. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Sei il solito esagerato Ritornando in tema, è chiaro che Tex quando gioca a carte non bara, tradirebbe lo spirito del gioco, se lo facesse sarebbe un bello schifo di personaggio. Questa penso sia l'idea che abbiamo tutti del personaggio. Tex bara solo in determinate occasioni, come dici tu e come dice Sam, solo se messo di fronte ad avversari che giocano sporco. Il problema non è questo evidentemente. In questa striscia di Nizzi/Ticci che è una parodia comica dell'infallibilit? del giocatore Tex, l'autore attua un volontario rovesciamento del personaggio, ironizzando sulla proverbiale abilità del protagonista della serie... mazzo di carte in mano! Questa situazione tu la riporti in una pagina della serie regolare e la situi su un piano drammatico. Tex da "New Orleans" a "L'ultimo poker" ha tramandato l'immagine di un "vincente" con le carte e poco importa se i compagni di gioco in quelle situazioni fossero dei bari. L'immagine di Tex che i lettori hanno è indubbiamente quella di uno che se vuole vincere, vince. E anche ( e non solo ) questo che ci permette una risata o un sorriso davanti al Tex che si interroga sulla sconfitta della striscia su in alto. Detto questo, con la pagina 69 tu affermi quello che tutti sanno ma che non va assolutamente esplicitato, crei un precedente attraverso il quale metti i lettori nella situazione di poter infine dire che Tex, con le carte, a volte perde e a volte vince, allorch? prima era chiaro che vinceva sempre perchè sempre l'abbiamo visto alle prese con i bari di professione. G. L. Bonelli lo fa giocare sempre con i bari. Con G. L. Bonelli non gioca mai con le persone comuni. E sempre quel Tex li bastona sonoramente. Con Boselli Tex gioca con un giocatore normale e perde. Poi ti correggi e dici, si ha perso perchè in fondo Hoodoo ha barato. Tex se ne è accorto ( lasciamo perdere le impressioni, vuoi? ), ma dal momento che era una partita in relax, non ha voluto mettere le cose a posto barando a sua volta, ne ha conservato un cattivo ricordo, la delusione per una persona che "tradisce" e tutto è finito l' o quasi... Nel senso che col tempo ha maturato l'idea che Hoodoo era un personaggio negativo non solo per quella colpa ma per le tante cose che a las Vegas non mettono in ordine i conti. E lo affermi esplicitamente qualche pagina più avanti, quando carson mette alla prova col lancio della bottiglia Joshua Webb: praticamente stai dicendo che se Kit Willer si interroga del perchè devono dare la caccia a un bandito qualunque, i due pards più anziani sanno già benissimo cosa bolle in pentola. Insomma caro Mauro giocare di fino è un arma a doppio taglio, specie se i lettori chiedono una lettura semplice e non un sovrumano sforzo di meningi :fumo: . Beh, hai capito, no? La tua ricostruzione non fa una grinza. Perchè mai certi accorgimenti narrativi dovrebbero essere un'arma a doppio taglio? Non solo la faccenda è più che semplice e ribadita, ma si tratta di procedimenti addirittura classici. Li trovi anche in Omero o in Sofocle, in Dumas e Verne, e financo in Rip Kirby e in Carl Barks! Borden
  24. borden

    [601/602] I Giustizieri Di Vegas

    Ym, scusa se ti correggo... ma Tex accenna a Hoodoo Brown nella sconfitta a poker e non a Dirty Dan!!Ma non è questo il punto... ti quoto per precisare che secondo me Tex ha barato in molte partite di poker, soltanto quando serviva per smascherare qualche furfante, gambler, eccetera!Nella partite normali, con gente "normale" penso che non sia mai ricorso ai trucchetti utilizzati dai gambler, altrimenti sarebbe come paragonare Tex ad un furfante abile a nascondere gli assi nelle maniche della camicia, solo per rubare qualche dollaro agli altri giocatori. No, per me non è così. Tex quando si siede ai tavoli da poker per "lavoro", cioè con l'obiettivo di mettere nei guai un baro, o comunque smascherare un furfante, allora si che trucca il mazzo. In questo caso, trovandosi a giocare con Hoodoo Brown, penso ad una partita normale e tranquilla tra amici-conoscenti, non avesse alcun obiettivo per vincere e quindi non ha pensato a barare, cosa che invece ha fatto l'avversario di tavolo, lasciando la sgradevole impressione sul nostro ranger!!Qualcuno la pensa come me? La tua risposta messa così è convincente Sam. Però articoliamo meglio la situazione e vediamo se tutto quadra...1) dobbiamo pensare che nel west ci siano diverse persone, non necessariamente amiche, che possono vantarsi di aver battuto Tex a poker. Un autore può permettersi il lusso di ricordarcelo senza nuocere un pochino al personaggio ?2) se Tex gioca una partita con Hoodoo che non è suo amico, non può avere la sgradevole impressione di essere stato vittima di un baro, semplicemente perchè Tex, come personaggio, ha di solito non impressioni ma certezze. Quindi o ammette con se stesso di essere stato meno bravo o fortunanto di Brown oppure ne sospetta la disonest? senza essere capace di provarla ( e conoscendo tutti i trucchi con le carte è difficile pensare a questa possibilità ) oppure, concludendo, Hoodoo ha ammaestrato bene le carte, Tex in quell'occasione non ha voluto fare altrettanto, Tex ha perso, Tex fa il broncio dopo anni e anni ( stando a Kit Willer ). Primo-Tex NON bara a carte. A meno che non abbia davanti un criminale da incastrare, naturalmente. Che personaggio conosci, Ymalpasè Quale personaggio c'è, nella tua testa?Secondo- Adesso Tex non può nemmeno perdere UNA PARTITA A CARTE???? Alla faccia del superuomo!Terzo - A me sembrava interessante che appunto Tex sospettasse il tarlo nell'anima di Hoodoo proprio per questo dettaglio insignificante. Non è un errore, ma una trovata di cui vado fiero. Quarto -o sono fuori di testa io o sei fuori di testa tu. Borden
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