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TWF - Tex Willer Forum

Magic Wind

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  1. Già c’è stata gente che si è lamentata - pure su questo forum - che questa storia, che è un “reperto storico” di inestimabile valore, fosse pubblicata incompleta, figuriamoci se pubblicano incompleta anche la seconda parte di Boselli e Torricelli. Venendo a mancare l’eccezionalità e l’unicità dell’evento in effetti che senso avrebbe? Un volume che non contiene la storia completa, ma solo la conclusione “normale”, nel senso di realizzata oggi, con gli stessi autori che si trovano tutti i mesi nella serie mensile, che appeal può avere? Io per primo non spenderei 30 € per un volume di questo tipo. Per me le soluzioni erano 2: o pubblicare la storia così com’era senza nessuna conclusione (ipotesi preferibile) oppure fare un unico volume con la prima e seconda parte assieme (potevano addirittura pensare di farne un Texone celebrativo) Però, Tarquinio a 98 primavere suonate sembrerebbe ancora piuttosto in forma. Posto che se è così non si capisce perchè non ci abbia pensato la Bonelli a fargli un'intervista a corredo del volume, forse alcune cose se le ricorda male o è l'intervistatore che le riporta male (quell'"Arturo" Galleppini in effetti non depone molto a favore di chi ha realizzato l'intervista): il 1961 come data di realizzazione di questa storia non sta in piedi, e nemmeno l'idea di pubblicarlo su un volume cartonato (forse è un'idea che hanno avuto in seguito, quando non sapevano cosa fare di queste pagine, ma un volume cartonato a fumetti negli anni '60 era pura utopia)
  2. Questa è una tua deduzione (che a Sergio non fossero piaciuti i visi e avesse chiesto a Tarquinio di rifarli) o hai delle fonti in proposito?
  3. Magic Wind

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    Tutto ma non legnosi, Diso a 90 anni ha ancora un dinamismo che molti più giovani colleghi si sognano
  4. Oddio, anche Nicolò e Letteri facevano i visi di Tex con il loro stile che assomigliava ben poco a quello di Galep, per non parlare - in seguito - di Ticci e Fusco...
  5. Magic Wind

    Chi volete sui prossimi Texoni?

    Vedrei benissimo Giuseppe "Eon" Viglioglia e il francese Thierry Girod (entrambi sarebbero adattissimi anche per un cartonato alla francese)
  6. La storia, comunque, è puro distillato GLB d’annata. Imperdibile. Tarquinio per me sarebbe stato pure adattissimo alla regolare, difficile capire cosa non abbia convinto Sergio Bonelli...
  7. La sceneggiatura arriva fino al punto esatto in cui termina la storia disegnata da Tarquinio (sarebbe stato interessante vedere anche la sceneggiatura di Boselli. a questo punto, visto che hanno pubblicato quelle 10 pagine)
  8. Accattato anch’io. Il volume mi pare fatto molto bene, in grande formato e con una buona rilegatura, l’unica cosa che stona è quel blu elettrico scelto per la copertina e la costa che fa un po’ l’effetto pugno in un occhio. Da quel che ho potuto vedere la qualità di stampa mi pare molto buona, in un formato così grande le tavole di Tarquinio vengono senza dubbio valorizzate. Gran recupero lo storyboard originale di GLB. Il Tex di Tarquinio a me sembra decisamente centrato, anche se comunque mi pare che appaia molto poco: nella storia ci sono soprattutto Kit e Tiger. Incomprensibile anche per me la scelta delle 10 pagine di preview di Boselli & Torricelli, pensavo che loro concludessero la storia e invece la lasciano ancora più incompleta (un conto è un volume con un inedito d’antan incompleto di GLB, un altro realizzarne il seguito ma pubblicarne solo poche pagine: a questo punto perché non aspettare che Torricelli avesse completato la storia e poi pubblicarla tutta assieme?)
  9. Da quanto è stato detto la storia del volume E' completa, nel senso che è stata completata da Boselli e Torricelli. Questa discussione comunque mi sembra lunare. Un Tex inedito di GL Bonelli è un ritrovamento altrettanto se non più clamoroso di quello del Sandokan di Pratt di qualche anno fa. Anche lì c’erano poco più di una cinquantina di pagine ma giustamente lo hanno presentato comunque in pompa magna in un’edizione di pregio con ampio corredo critico e iconografico (ed è andato pure a ruba). I lettori che invece avrebbero preferito per questa storia di Tex la pubblicazione in una collana da edicola pot-pourri come il Magazine secondo me non si rendono conto appieno della portata dell’evento, fumettisticamente questa è una cosa tipo il Santo Graal...
  10. Sul sito de Lo Scarabeo dicono che ci sono tutte: https://www.loscarabeo.com/products/tex-la-mano-rossa Il primo albo di TEX, riprodotto dalle storiche tavole originali. L’inizio della leggendaria epopea, ora in un’inedita edizione di pregio che raccoglie tutte le tavole originali, tracce e segni di lavorazione inclusi. Con Il Totem Misterioso, primo racconto di questo volume – e prima storia in assoluto della celebre serie sul ranger texano – comincia l’avventura di Tex Willer, icona immortale del western all’italiana e del Fumetto internazionale. Gianluigi Bonelli, arte di Aurelio Galleppini, 128 pagine, 240x320 mm. Edizione cartonata, in lingua Italiana.
  11. Diso Purtroppo mi sa che non sarò accontentato quindi direi Civitelli o Font
  12. Magic Wind

    La collana di "Artist Edition" di Tex

    A Lucca dovrebbe essere intanto uscita la limited de Il segno del serpente di Nizzi & Galep (1.990 copie)
  13. Direi che è questa, no? Che seguito potrebbero mai realizzare di una storia che alla fine è un what if fuori continuity?
  14. Beh, ma se la storia è incompleta come facevano a pubblicarla? Casomai sarebbe da capire perchè è rimasta incompleta (ipotesi più probabili: Tarquinio venne dirottato in fretta e furia sulla SdW oppure a Sergio, sempre molto pignolo su queste cose, non convinceva la rappresentazione grafica di Tex)
  15. Nella sceneggiatura di Bonelli si fa riferimento all’albo gigante n. 70, uscito nel settembre 1966, quindi questa storia è sicuramente successiva; azzarderei che più probabilmente è del 1967, quindi probaabilmente fu disegnata immediatamente prima che Tarquinio iniziasse a lavorare alla Storia del West
  16. Magic Wind

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    Posto che questa è una notizia 'bomba' alla pari del Tex inedito di GLB & Tarquinio, ma da dove saltano fuori all'improvviso tutte queste sceneggiature inedite? Hanno trovato finalmente la chiave di uno dei cassetti di Sergio Bonelli rimasto fino ad ora chiuso?
  17. Magic Wind

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    Se le copie vendute calano e tu però vuoi continuare a fare gli stessi margini di prima - come immagino vogliano fare i manager della Bonelli, magari anche per non rendere evidente alla dirigenza che stanno perdendo lettori a raffica - le soluzioni sono 2: o aumenti i prezzi o aumenti le uscite. In Bonelli stanno adottando un mix di entrambe le soluzioni. Il problema, come in molti avete osservato, è che "tirando troppo la corda" con questa politica prima o poi finisci per stufare anche gli aficionados incrollabili e allora il tracollo sarà verticale...
  18. Magic Wind

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    Probabilmente sono in controtendenza, ma per quanto mi riguarda Diso è l’unico motivo per cui acquistare questo Maxi (come Alessandrini lo era per quello precedente)
  19. Ruotava intorno a Yama e a come i pards riescono a sconfiggerlo pur avendo egli poteri infinitamente più grandi dei loro, ma non ruotava intorno alla sua morte (infatti la storia si conclude con lui alla deriva su una nave in un mare in tempesta, più finale aperto di questo…). Il giuramento, invece, è una storia di vendetta (non poi così usuali in Tex) e le storie di vendetta di norma si concludono con la morte degli antagonisti, solo in questo modo si può creare l’effetto catarsi. Difatti i villain de Il giuramento non hanno la statura da super-cattivo di Yama o Mefisto, ma sono solo dei viscidi trafficanti. Non solo loro, infatti, il fulcro della storia - com’è Yama ne Il figlio di Mefisto - ma la vendetta di Tex, e di conseguenza la loro morte. Tu potresti obiettare che anche di sto Higgins non viene mostrata la morte, ma in realtà Tex lo lascia peggio che morto, massacrato di botte e senz’acqua in mezzo al deserto. E’ una scena fortissima: GLB - per ragioni narrative talmente ovvie che non sto a spiegare - non poteva fare vedere Tex che sparava a sangue freddo a chi aveva portato il vaiolo tra i navajos, come si sarebbe meritato, e quindi usa questo stratagemma. E’ un modo per sottolineare che Higgins è morto e Tex si è vendicato, non per lasciare una porta aperta a futuri sviluppi, allo stesso modo che la conclusione di Massacro! è una sottolineatura della morte di Fraser, non un finale aperto*. * GLB che seguiva le leggi dell’avventura e non quelle dell’etologia ignorava, o preferiva ignorare, che i lupi in realtà non attaccano gli esseri umani, quindi un nuovo soggettista potrebbe benissimo andare a ripescare il personaggio (speriamo Frediani non mi legga), in questo modo però non realizzerebbe un seguito di quell’avventura ma bensì una storia che ne smentisce l’assunto.
  20. Paragone che non sta molto in piedi: Yama è il classico 'super-cattivo', uno di quei personaggi negativi e ricorrenti - come può essere anche la Tigre nera nella storia di questo mese - che anche se muoiono alla fine di una storia si sa già che prima o poi torneranno e il bello anzi è proprio vedere come l’autore riesce a farli tornare. Storie come Il giuramento (o anche Massacro! o Una campana per Lucero o El Muerto) presentano invece dei cattivi molto diversi e loro non li puoi fare ritornare perché la loro morte è proprio il fulcro della storia, è intorno a quella che viene costruito tutto il pathos e la tensione drammatica, quindi sono storie che come vai a rimaneggiarle fai solo danni. Se su Zagor uno mi fa ritornare Hellingen mi fa solo che contento, anche se è morto alla fine della storia precedente, se invece mi fa ritornare Capitan Serpente mi incazzo come una iena...
  21. Magic Wind

    [752] Fratello di sangue

    Non capisco la 'retromania' che ultimamente pare avere contagiato gli autori di Tex: quasi ogni storia sembra dovere essere - tutta o parzialmente - retrospettiva o avere comunque qualche aggancio con personaggi o avventure del passato. Calo di ispirazione - per cui andare ad attingere a quanto già scritto è più semplice - o una precisa linea editoriale? In questo secondo caso, essendoci già la 'Tex Willer' che racconta gli episodi del passato dei nostri, preferirei di gran lunga che nella regolare venissero messe in scena vicende del 'presente'. Detto questo, la storia mi è piaciuta parecchio e l’esordio di Giusfredi sulla regolare mi è sembrato molto positivo, ben più di quello dell’altra 'matricola' di quest’anno (Burattini). Il canovaccio, tutto sommato, è abbastanza semplice ma la sceneggiatura è avvincente e la narrazione procede spedita in un susseguirsi di cambi di scenario e colpi di scena, con una costruzione delle scene affatto banale – la grande espressività dei personaggi del Maestro Font ovviamente è un valore aggiunto mica da poco. Devo ancora leggere le 2 storie di Giusfredi per i cartonati alla francese ma sotto l’aspetto dello storytelling direi che è decisamente promosso.
  22. Da qualunque lato la si guardi, mi pare una storia proprio sbagliata. Sotto l’aspetto 'concettuale' non può ovviamente non sollevare inquietanti interrogativi - per quale malintesa idea di 'omaggio' andare a mettere le mani su una delle avventure più mitiche di Tex per rivelare che questi aveva fallito nella sua tremenda vendetta lasciando vivo e libero di fare danni uno degli assassini della moglie? (avrei ancora potuto capire fosse stato quello a cui aveva lasciato la borraccia d’acqua, ma l’altro?) - mentre dal lato sostanziale risulta verbosa e ridondante, con uno sviluppo piatto e insapore e un pathos praticamente inesistente, tanto più se confrontato con quello de Il giuramento. Questo secondo aspetto per me è di gran lunga il peggiore perché se la storia fosse stata memorabile sarei passato sopra al primo punto, ma purtroppo non è questo il caso. Tra le altre cose i dialoghi tra i 2 Kit fanno venire il latte alle ginocchia (sarebbe da capire quando di preciso sia stata ufficializzata la rappresentazione di Carson come vecchia comare che pensa solo a mangiare e dormire) mentre alcuni passaggi di Tex (“Con lui non avrei commesso due volte lo stesso errore”) fanno venire i brividi. In generale, mi pare che ultimamente ci sia un abuso di ritorni, recuperi, riapparizioni e resurrezioni di personaggi delle storie classiche, spesso loro malgrado protagonisti di avventure fiacche e decisamente poco riuscite (Lupe, Tesah, Manuela Montoya…). Personalmente auspico una ripresa di avventure più prettamente western (magari con solo Tex e Carson, che per me rimane la combinazione più efficace). I disegni di Villa mi sembrano siano stati penalizzati non poco dalla colorazione troppo pesante (a meno che non sia un difetto del mio albo) e mi piacerebbe recuperarli nell'edizione in b/n (cosa che, vista la levatura della storia, non ho la minima intenzione di fare).
  23. Magic Wind

    Adios Ernesto Garcia Seijas

    Bruttissima notizia, Garcia Seijas era uno dei miei artisti preferiti in assoluto Lo scoprii su LancioStory e Skorpio negli anni ottanta e fui davvero contento quando fu "arruolato" su Tex (e mi incazzai non poco quando il suo Texone fu tenuto in stand-by per parecchi anni, ricordo che scrissi anche una lettera a Sergio Bonelli perorandone la pubblicazione), anche se purtroppo il Far West texiano non gli consentiva di esprimere una delle sue qualità grafiche migliori, il ritratto dei personaggi femminili
  24. Magic Wind

    Retcon e continuity in Tex

    E Tra due bandiere chi l'avrebbe scritta?
  25. Magic Wind

    [741/744] Sierra Nevada

    Storia nel complesso molto buona per me. Prolissa e verbosa, sicuramente, ma mai noiosa. Devo dire, anzi, che gli ultimi numeri mi hanno parecchio appassionato, tanto che li ho quasi divorati, cosa che non mi capitava da tempo. A essere onesti ne avevo sentito parlare male e temevo che Boselli avesse orchestrato con Mefisto e Yama qualcosa di simile a quanto fatto su Dampyr con personaggi come Nergal e Lord Marsden, con i loro mondi infernali sovraccaricati da un’infinità di cavilli e alleanze e loro che vengono regolarmente sconfitti con stratagemmi sempre più improbabili pur di far continuare la storyline; invece l’aspetto soprannaturale viene tenuto abbastanza sullo sfondo e tutta la vicenda è strutturata come una lunga partita a scacchi tra Tex e i Dickart, con entrambe le parti che tentano di prevedere e anticipare le mosse dell’altra, in un crescendo notevole. E’ un mood che a me piace molto e che può apparire noioso solo a una lettura superficiale (oppure essendo abituato al Boselli su Dampyr questa eptalogia in confronto va giù liscia come bere un bicchier d’acqua ) ed è un tipo di narrazione che usava anche GLB (es. Gli scorridori del Rio Grande). L’unica cosa che mi è sembrata in tutto e per tutto “dampyriana” è la conclusione, con quel controfinale illusorio e il conseguente esilio di Mefisto in un Aldilà che assomiglia molto al mondo dei Maestri della notte. Bene i disegni, Civitelli più espressivo nel far recitare i personaggi, i Cestaro più efficaci nelle scene d’atmosfera, anche se il virtuosismo di entrambi viene giocoforza penalizzato dalla rigida gabbia bonelliana adottata.
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