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TWF - Tex Willer Forum

Gunny

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Tutto il contenuto pubblicato da Gunny

  1. Gunny

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    È sempre quella
  2. Gunny

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    Ma se non è quella giusta perchè non la cambiano sul sito?
  3. Gunny

    [Color Tex N. 21] La gazza ladra

    La Zuccheri non mi piace e non mi piacerà mai. Colorata così poi... Bello Little Tony in copertina. Dal soggetto e dall'ambientazione l'interesse scende a sotto lo zero. Non l'avrei preso comunque (già da anni evito i color) ma così ancor peggio. Buona lettura a chi lo comprerà.
  4. Gunny

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Vero, però più che diverso mi sembra che sia più forte del solito.
  5. Gunny

    [Texone N. 38] I due fuggitivi

    Bellissima storia di un grande Manfredi in ottima forma. Eccellentemente ritmata: succede qualcosa in ogni pagina, dall'inizio alla fine, e poi, ragazzi, i dialoghi sono un piacere da leggere, secchi, concisi e molto "quotidiani" se così posso dire. Forse l'unica cosa che si nota è una leggera mancanza di quell'ironia che solitamente distingue le storie di Manfredi. Questa comunque è una signora storia, un grandissimo western che è tutto arrosto e niente fumo. La vicenda si dipana così naturalmente ed è così altamente leggibile che pare di star letteralmente galoppando a fianco di tutti i personaggi. Un unico, insignificante appunto è che nelle ultime scene (diciamo da quando Wade arriva da Theo) i giochi si fanno più intrecciati e i molti personaggi aggiungono un po' di confusione alla conclusione della vicenda. A me piacerebbe che alla SBE facessero una cosa: che mettessero Manfredi fisso sui Texoni, visto che sembra del tutto a suo agio. Sui disegni, che dire: appaiano alla perfezione i testi di Manfredi. Tratto stupendo quello di Freghieri, la cosa bella è che non cala alla distanza come è capitato con certi altri texoni, ma mantiene costante l'altissima qualità. Il volto che appare nella seconda pagina dell'articolo introduttivo di Frediani è puro Tex al 1000% e anche Carson è rappresentato benissimo, ed entrambi i pard forse più giovani di come siamo abituati a vederli, slanciati e agili. Sono davvero soddisfatto. Aggiungo solo un'ultima cosa: dispiace che finora, anche se son passati solo 1-2 giorni dall'uscita, questo Texone non sia ancora stato discusso e sia stato messo in ombra dalla discussione su quella stupida storia di Mefisto.
  6. Ma infatti Mefisto è un personaggio ridicolo e totalmente idiota. Potrebbe ammazzare Tex & Co. in qualsiasi momento e invece no. Con i soliti blablabla si fa fregare sistematicamente e fondamentalmente non apporta neanche per sbaglio un danno, anche minimo, ai pards. Fa lo sbruffone con le allucinazioni mostruose solo per abbindolare piccioni e cretini. È solo e soltanto perfido e nient'altro (e davvero i personaggi cattivi al 100% sono interessanti, anche quando fungono da antagonisti? Eppure narratologi e scrittori dicono che un cattivo che sia solo cattivo è solo una macchietta. Proprio come Mefisto).
  7. Tex a pag. 22 del 740 anche se non è chiaro se lo chiama o se la sua è un'espressione del tipo "Ma quello è Kit"
  8. L'ho finita ieri. Certo ero e sarò sempre poco e nulla predisposto alle storie con Mefisto (e più in generale a quelle di magia nera, occulta, ecc.) e forse per questo la storia non mi piaciuta (tralasciando i disegni che sono fantastici). Unico punto di interesse le tavole di Tex e Carson prigionieri, dove le pagine scorrono via per sapere come riusciranno ad uscirne. Ma il terzo albo è troppo compresso e non succede niente di rilevante, anzi la troppa compressione, nonchè il fiume in piena di parole in alcuni punti, mettono l'attenzione a dura prova. In generale comunque a leggere la storia viene da ridere. Mefisto ormai ha fatto il suo tempo sin dalla sua prima apparizione, praticamente. Qui è l'espressione del coglione vero e proprio. Ogni cosa che fa risulta stucchevole e ridicola. Per quasi tutta la storia se ne sta a guardare quella cavolo di bacinella a guardare "gli abissi" e a parlare con i demoni o chi per loro (ma non lo fa nel momento più importante - o meglio lo fa troppo tardi - ossia quando Tex e Carson sono prigionieri). Ma poi sta cavolo di mania di far vedere i mostri a chiunque: dopo le prime 2 o 3 volte però basta, dai. E' insopportabile. E questo sarebbe il grande illusionista? Finiamola, dai. O si piange per la ridicolaggine o si ride per non piangere. Mefisto ormai è una marchetta (e pure un masochista di livello estremo e pure oltre) e spero vivamente che questa lunga "run" sarà la sua ultima apparizione e possa sancire definitivamente la sua scomparsa insieme al figlio cretino e all'idiozia di storie come questa. Mauro, quando ritorni a scrivere Tex western magari facci un fischio.
  9. Domanda al Forum (che avrebbe dovuto essere posta già da qualche anno, ma vabbè...): Secondo voi, ora che esistono i cartonati possiamo definitivamente dire addio alla speranza di vedere ancora disegnatori internazionali extra-Bonelli disegnare un Texone? Notando anche il fatto che, comunque sia, nemmeno sui cartonati, almeno recentemente, si siano viste chissà quali "star" inedite (a parte Guerà), il fatto è che ormai, a quanto ho capito, la tendenza dei disegnatori moderni è quella di dedicarsi ai lavori sul brevissimo periodo (ancor più che in passato, come dimostrano i Texoni degli ultimi dieci anni, Breccia escluso, tutti di autori Bonelli già abituati alle 220 tavole) e quindi convincere qualche pezzo grosso del mercato internazionale è cosa sempre più complicata. Americani e francesi, e italiani "d'autore", sono abituati agli albi di meno di 50 pagine eppure, ritenendoli un sogno sui Texoni, nemmeno sui cartonati si son mai visti: eppure chi non vorrebbe un John Romita Jr o, meglio ancora, un Dave Johnson, raffigurare Tex e il West? Questa dicotomia Texoni/Cartonati rischia sempre più di rendere i primi un mero duplicato della serie mensile solo in formato più grande togliendogli ogni fascino (come già succede da anni).
  10. Qualsiasi purchè non ci sia Kit (Willer).
  11. Ho studiato a lungo la "gastronomia" del vecchio West e questa cosa non mi pare sia mai esistita. Semmai il cuoco dei cowboy (o i pionieri di una carovana) teneva sempre pronto, sul chuck wagon, un barattolo di lievito madre con cui fare il pane per il giorno dopo, ma non ho mai sentito di cowboy solitari trasportare l'impasto con sè. Quello descritto, comunque, è il "pane del trapper": i cacciatori di pellicce mischiavano farina e acqua in un impasto, lo attorcigliavano intorno ad un ramo e lo cuocevano sul fuoco da campo, ma era comunque una pratica comune nel West.
  12. Ohhh, finalmente qualcuno che legge i post e ne capisce il chiaro significato. Grazie @juanraza85.
  13. Diablero, quando la pianterai di dare del pro Nizzi (e di disprezzare) a chiunque, anche per sbaglio, anche senza intenzione, dica qualcosa che non sia contro di lui, allora forse si potrà discutere, anche se tendenzialmente evito di avere a che fare con te. A me non me ne frega NIENTE di fare il tifoso di Nizzi o di Boselli. NIENTE. E le 4 pagine di crociata sono solo in questo topic, perchè fai finta di dimenticare le altre 10 del forum Interviste agli autori.
  14. Secondo me la state facendo lunga. Ma veramente lunga. E per cose già sapute e risapute, che Nizzi ha sempre detto ma che non hanno avuto la "fortuna" di venire condivise tramite un video. Adesso invece Nizzi (che certo ha sbagliato nei toni, per carità) è diventato il mostro cannibale da schifare ed isolare, praticamente un buono a nulla sin dal suo esordio, e Boselli il Santo più di quanto già non lo fosse (per voi). Per cose che poi in realtà sono abbastanza comuni nelle aziende (ma anche in tutti gli altri contesti della vita lavorativa e sociale) e di cui i primi a fregarsene sono proprio i due contendenti (a vedere le reazioni pubbliche, Nizzi è tranquillo nell'esporre i suoi punti di vista e Boselli non mi è parso più turbato di tanto, a giudicare dai suoi post sull'argomento). Francamente non capisco dunque tutta questa crociata anti Nizzi, che da quel fatidico video è diventata esponenzialmente più velenosa e astiosa di quanto non lo fosse prima per via delle sue storie. PS. Guarino non si comporta con Nizzi diversamente da come si comportano molti utenti qui dentro con Boselli. Purtroppo la sudditanza psicologica non esiste solo nel calcio.
  15. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Non di Font ma di Magnus, 1996: Magnus a giugno e Bernet a novembre.
  16. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Lascia perdere, fidati.
  17. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Io direi di non esagerare troppo. Più volte lo stesso Mauro ha detto che le decisioni della direzione sono oltre il suo campo di influenza e che certe scelte dei piani alti sono state definitive anche di fronte al suo veto o alle sue perplessità. Quindi Boselli o non Boselli, tutte le scellerate novità partorite alla SBE sarebbero comunque state messe in atto. Ma anche i consumatori, se è per questo.
  18. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Sibillino? Credo che sia noto a tutti il mio pensiero sui texoni, visto che l'ho espresso più volte in vari topic (specie quelli d'anteprima). Non voglio allungare il brodo qui per non andare OT, se vuoi sapere come la penso puoi cercare quei miei post.
  19. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Poi mi spieghi dov'è che mi sarei lamentato dei disegni.
  20. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Almeno per il Texone si impegnava a onorarne la filosofia di base. Oggi invece...
  21. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Ah ecco, ricordavo Marcello per una storia relativa a Font... non ricordavo fosse "Morte nella nebbia". Chissà che meraviglia sarebbe stata "Colorado Belle" con i disegni di Capitanio! (non che Font non abbia fatto un bellissimo lavoro!)
  22. Gunny

    Storia dei Maxi Tex

    Ricordo male io o in realtà era stata affidata a Marcello e non a Capitanio?
  23. Gunny

    [Maxi Tex N. 30] Dopo la tempesta

    L'ultima tavola di anteprima poteva essere molto interessante, poi ho letto "Zamberletti" e a quel punto... adios!
  24. Ditemi che quel logo è uno scherzo, vi prego. Non si può davvero partorire una cosa del genere, non tanto il logo in sè (comunque osceno) quanto l'idea di metterne uno in copertina. Aspettative sulla storia: molto basse, mi aspetto un altro mattone come quello dell'Erebus. L'ambientazione sanfranciscana poi è un altro punto a sfavore, e mi ricorda quell'altro mattone indigeribile della storia del Maestro (l'unica storia di Tex che ho abbandonato dopo il primo albo, e ho ancora i restanti ficcati in libreria senza mai averli aperti - e non lo farò), anche se quella è ambientata dal lato opposto degli USA.
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