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ymalpas

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  1. Quando sceneggiava le sue storie, G. L. Bonelli si serviva di schizzi, nei quali dava delle indicazioni meticolose ai disegnatori. Nessuna licenza era concessa agli artisti ( con la sola esclusione, forse, di Galleppini ), nessuna libertà era tollerata e il pap? del fumetto italiano, talvolta, obbligava lo sfortunato di turno a ridisegnare nuovamente la vignetta ( oppure la striscia ) incriminata... Cosè successe, ad esempio, al buon Virgilio Muzzi allorch? disegnando una tavola del numero 131 intitolato "Wanted", inser? il personaggio del losco Sam Garner senza i baffi... Curiosamente anche la striscia corretta e quindi pubblicata ( la prima che vedete riprodotta sotto ) contiene un errore: la camicia del barman è a quadretti, mentre in tutte le tavole restanti è chiaramente a rombi!
  2. In uno dei suoi articoli contenuti nella "Posta di Tutto Tex", Sergio Bonelli risponde col suo noto stile colloquiale a una lettera scritta da un lettore, che gli chiedeva di far luce sulle tante rarità, che secondo una leggenda metropolitana, sarebbero custodite in un cassetto della sua scrivania... Si tratta di scarti di copertine, tavole, strisce oppure semplici vignette di cui l'Editore non ha mai voluto promuovere la pubblicazione. Secondo Sergio Bonelli l'archivio si compone di poche cartelle. Ne ha aperta una per gli appassionati lettori, quella che riporta la copertina e la striscia dell'ormai famoso pugno "censurato" di Tex a Carson, che sarebbe dovuto figurare nell'albo intitolato "Ore disperate". Se escludiamo qualche copertina inedita, che abbiamo avuto modo di ammirare negli ultimi mesi per gentile concessione di Aurelio Galleppini e non dell'Editore, nient'altro è trapelato sui tesori che sospettiamo con buona ragione debbano essere custoditi in via Buonarroti, 38 a Milano. Aprendo questa discussione voglio dare un piccolo contributo alla causa dei tanti lettori che vorrebbero che quel materiale fosse reso pubblico. EDIT Elenco delle tavole inedite aggiornato ad Aprile 2015. 1) Negli anni Sessanta, Sergio Bonelli si rivolse a Enzo Magni, l'allora celebre disegnatore di Pantera Bionda, uno dei grossi successi degli anni '50, affidandogli una bella storia su uno splendido stallone nero: "Silver Star". I risultati furono incoraggianti, ma poi, inaspettatamente, Magni abbandonò l'impresa e la storia fu affidata a Erio Nicolò. Probabilmente nel cassetto di Bonelli non figurano più di cinque pagine. 2) Conosciamo tutti la grande amicizia che legava Sergio Bonelli al grandissimo e Hugo Pratt. In un' intervista televisiva, l'editore di Tex avrebbe dichiarato che l'illustre disegnatore avrebbe realizzato delle tavole per Tex, specificando anche la natura della storia, che l'avrebbe visto opporsi a un Drago(ne) Nero! 3) Nel 1980 Galleppini ridisegna due o tre tavole nella storia "Il segno di Cruzado" in cui Tex colpisce un febbricitante Carson con un pugno, Kit Willer gli rovescia invece addosso una secchiata d'acqua per calmarlo mentre il vecchio Kit è a bagno in una tinozza, sequenza che la redazione boccia 4) Nel 1986 Guglielmo Letteri ridisegna la parte finale della storia "La minaccia invisibile". Il numero delle tavole inedite, più o meno 18, erano ambientate nella villa del Maestro dove l'antagonista di Tex trovava la morte. 5) Negli anni ottanta Marcello Toninelli scrive la breve storia di 16 pagine "Plano Quemado" destinata agli aspiranti nuovi disegnatori che si volevano cimentare su Tex. 6) All'argentino Victor Hugo Arias, nella seconda metà degli anni ottanta, venne consegnata parte di una sceneggiatura di Claudio Nizzi. Le prime tavole furono bocciate dall'editore forse per insufficienza artistica o forse perchè, graficamente, si discostavano troppo dai canoni texiani. 7 ) Sono 38 le tavole inedite di Letteri della storia nolittiana "Gli uomini giaguaro" del 1993, pubblicate di recente nel primo volume degli Archivi Bonelli dell'editore Lizard. 8) Il texone di Nadir Quinto “I lupi del Colorado”, da lui iniziato nel 1992, è finito sulla serie regolare ridisegnato da Fusco nel 1995. Secondo la figlia del disegnatore che detiene tutte le tavole, la storia è completa. Il texone è stato quindi riposto nel cassetto della scrivania per insufficienza artistica. 9) L’ultimissima storia di Galleppini è “Golden pass”, di cui realizza nel 1993 circa sessanta tavole. La storia e poi ripresa dall’inizio da Ticci anni dopo. 10) Nelle pagine conclusive della storia "Il ritorno della Tigre Nera" di Claudio Nizzi, la giovane Lohana moriva intercettando una pallottola di Tex diretta alla Tigre. Fabio Civitelli disegnò da par suo la commovente scena ma Sergio Bonelli non accettò questo finale, contrario al canone. L'artista aretino ha ridisegnato dunque un nuovo finale, che vede la fuga di entrambi gli antagonisti. 11) La quarta storia di Aldo Capitanio doveva essere, come è risaputo, "Colorado Belle". Il maestro ne aveva tracciato nel 2000 gli schizzi delle prime dieci pagine iniziali, poi rifatte ex-novo da Font. 12) Nel novembre del 2001 Carlo Raffaele Marcello inizia a disegnare "Morte nella Nebbia". Le 220 tavole, una volta consegnate, non sono considerate all'altezza, l'artista era infatti già da tempo malato. La storia rimane nel famigerato cassetto e viene ridisegnata due anni dopo da Font. 13) Nelle tavole del texone “Le iene di Lamont” dell''argentino Ernesto Garcia Seijas ci sono troppi personaggi femminili. Nel 2004 L'editore fa ridisegnare 11 tavole all'artista. 14) Almeno due tavole del texone di De Angelis sono parzialmente ridisegnate dall'artista nel 2004 perchè contengono una sequenza ritenuta particolarmente violenta dalla redazione. 15) Freghieri aveva iniziato a disegnare il maxi del 2008 "Lo squadrone infernale" realizzando una trentina di tavole. L’albo fu poi ripreso da capo e finito da Cossu. Nel 2011 gli è affidata invece la storia fluviale “Delta Queen”, poi finita sul Color Tex disegnata da Civitelli. 16) Carnevale aveva iniziato nel 2011 a disegnare la storia “Luna insanguinata” destinata originariamente a un Texone per abbandonare poi le tavole circa un anno dopo. Ora è al lavoro su un altro Texone.
  3. Ecco il link ( stupidone che sono, bastava una semplice ricerca su google):http://www.ubcfumetti.com/tx/sandokan. htm
  4. Se TexF si fa vivo col link ( io non riesco proprio più a ritrovare le pagine ), vedrai quanto c'è in comune con il ciclo dei Pirati della Malesia!
  5. ymalpas

    Domande A: Claudio Villa

    Ciao Claudio, non è che ti è stata già assegnata la copertina n° 573 ( inedito di luglio ) ?
  6. Anch'io la giudico positivamente, diciamo un bel 7. E' anche una delle poche di Nizzi - fascia 400 - a poter figurare dignitosamente accanto ai lavori migliori di Mauro Boselli. L'Ortiz fascia 450, molto ticciano, in questa storia era ancora guardabile, poi il suo tratto è cambiato e attualmente non mi soddisfa più!
  7. Anche questa una storia della mia infanzia. E' anche una di quelle che non rileggo da tempo e che quindi ricordo male. Bellissima la copertina dell'albo "Dakotas" anche se in effetti ha poco a che fare con la storia.
  8. Grazie per l'articolo Jim, lo giudico molto interessante anche pur non avendo letto nessuno dei libri della trilogia ( ciò che mi taglia un poco le gambe, e credo non solo a me ). Che dire, se non parlare di cose trite e ritrite è Bonelli fu un grande divoratore della letteratura popolare ottocentesca, dal classico romanzo feuilleton ( Dumas, Sue... ) a quello avventuresco americano ( London, Gray... ). Invito Tex Fanatico, avendo perso il link al corposo articolo pubblicato su uBCfumetti che parlava del profondo legame col mondo salgariano, a darne prontamente notizia... In tal modo si riuscirebbe ad allargare gli orizzonti di questa discussione, pffrendo anche una paronamica più veritiera delle influenze letterarie di G. L. Bonelli. Ma non ci si dovrebbe dimenticare anche di tutta l'altra produzione bonelliana, che conta numerosi episodi facilmente ricollegabili a tale tipo di produzione romanzesca. Se la discussione si sviluppasse in questo senso, la lettura sarebbe interessantissima!
  9. Sarebbe oltremodo interessante, data la concomitanza spesso non voluta di soggetti simili su serie diverse, fare una sistematica comparazione fra la storia in oggetto e quella di Zagor che hai suggerito. Io me la ricordo ancora, e sul piano dell'inventiva e della freschezza narrativa, compete sicuramente a pari merito con quella di Tex.
  10. Erano i tempi in cui Bonelli confezionava storie magiche ed esoteriche ad uso e consumo di Guglielmo Letteri, un'artista che si trovava straordinariamente a suo agio con queste tematiche. Della serie letteriana del periodo è sicuramente quella meno convincente, anche perchè si fonda su una sola idea ( e non a caso la durata della storia è abbastanza breve! ). Quello che maggiormente me la fa apprezzare è la parte che si sviluppa nella casa del Morisco, contiene scene di quotidianit? davvero insuperabili, che umanizzano profondamente il fumetto. Bonelli era un asso per certe cose, gli altri autori sembrano invece avari nell'usare questo tipo di espedienti che ti consentono di allungare una storia... In quella attualmente in edicola, "Buffalo soldiers" Boselli ci propina la bellissima scenetta del caffe gustato da Carson in compagnia delle dame del forte, ma dura appena due/tre pagine... Forse è solo una mia impressione, ma negli albi di Tex spesso si corre troppo verso la conclusione senza spaziare minimamente, eppure sono questi alcuni degli ingredienti tra i più apprezzati dai lettori.
  11. Tex e gli indiani, si diceva. Un rapporto molto complesso. Spesso si tende a sottolineare in maniera piuttosto superficiale come Tex stia semplicemente dalla parte degli uomini, senza far troppa differenza se il colore della pelle è diverso dal bianco. Nell'immaginario collettivo è l'eroe che lotta per la pace dei popoli, l'eroe dei giusti che castiga i malvagi e riporta l'equilibrio. Ci sono indiani buoni, vittime di una civilt? prevaricatrice e ingiusta, e indiani che bruciano e devastano le fattorie dei poveri coloni bianchi. Tex sa sempre da che parte schierarsi. L'ultimo albo in edicola, intitolato "Buffalo Soldiers", ha però spiazzato un nutrito numero di lettori. Siamo in aperta campagna, territorio Ute, un gruppo di spregevoli trappers abbatte per gioco un cospicuo numero di bisonti, quando improvvisamente all'orizzonte appaiono degli indiani, il cui torvo sguardo, come si può facilmente sospettare, appare decisamente poco amichevole.... Tex prende le difese dei trappers, perchè sono i più deboli e sarebbero altrimenti condannati a una morte certa. E spara. Consapevole di sparare agli Utes, colpevoli di difendere il loro diritto. E' interessante il parallelo con i bisonti, animali altrettanto indifesi, che poco prima erano stati falciati dai micidiali "sharps" senza economia di piombo. Avremmo sicuramente le idee assai confuse se non fosse chiaro che nella geografia texiana gli Utes sono generalmente visti come nemici della pace. Se si eccettua infatti la storia "Vendetta indiana" dove G. L. Bonelli ne fa le vittime del sanguinario colonnello Arlington, nelle avventure successive ( sceneggiate dallo stesso Bonelli, da Nizzi e Boselli ) il ruolo che ricoprono è sempre negativo. Nella storia "Gli eroi di Devil Pass", gli Utes di Cane Giallo alleati agli Hualpai di Kaiba compiono ripetuti massacri. Nel numero 384, intitolato "Furia Rossa" una banda di predoni Utes rapisce la promessa sposa di Tiger Jack, Taniah. Tex li affronta anche nella storia "L'uomo senza passato" e Boselli dal canto suo, se ne serve in "Colorado Belle" e in "Buffalo soldiers", sempre connotandoli in maniera negativa. Come gli Utes altri popoli indiani sono visti come irriducibili nemici con i quali è difficile trattare anche per un uomo sopra le parti come Tex. Si parlava sopra degli Hualpai. Avversari infidi, che ne "La gola della morte" si schierano addirittura con Mefisto. Oppure volgari assassini che rapiscono giovani fanciulle per sacrificarle nei loro altari, come succede ne "L'idolo di smeraldo" ( vedi l'immaginbe riprodotta sopra ) oppure in "Tex 200". L'altro grande popolo che si presta volentieri al ruolo di antagonista è quello Apache. Ma anche storicamente sono stati loro gli eroi di una stoica quanto inutile resistenza all'avanzata del popolo bianco. Inoltre per G. L. Bonelli gli Apaches non sono tutti cattivi. Certo si potrebbe iniziare col parlare del massacro contenuto nelle pagine di "Assedio al posto n° 6", ma è decisamente più intrigante la storia di Lucero ( nell'immagine sopra, sembra un divo di Hollywood, non uno sporco predone sanguinario ) e dei suoi mescaleros. E' questa la falange della grande nazione Apache ad essere spesso protagonista in negativo delle storie di Tex... ricordiamo infatti anche Chunz e i suoi mescaleros, personaggi della bella avventura boselliana "Sulla pista di Fort Apache. Altre storie della serie regolare che vedono gli Apaches sul piede di guerra sono "I diavoli Rossi" di Nizzi, ma anche qui vale la pena di ricordare che non è in gioco un intero popolo, ma solo piccole bande di ribelli. E se altri Apaches tramano una rivolta in "Tucson", sono solo in tre quelli che cercano di derubare Tex nella storia "Grand Canyon". E' sempre chiaro che per Bonelli, a differenza degli Hualpai, gli Apaches sono solo perturbatori della pace presi in prestito. G. L. Bonelli invece non ha molta simpatia per gli Yaquis ( una storia a caso: "La piramide misteriosa" ). Anche Boselli, molto sensibile a certi aspetti della tradizione, ne ha poca stima in "Terra di confine", inventando l'odioso "Diablo Rojo" Narvaez. Il gioco si ripete con i Piutes, che razziano fattorie nel numero 23. Guido Nolitta si ricorda di loro per una delle sue avventure, "Il segno di Cruzado", dove l'antagonista è un giovane e focoso capo piute, che guarda caso si macchia le mani di sangue innocente... Più di loro meritano però una citazione i Cheyennes. Protagonisti, in negativo, della storia "Terra promessa", si riscattano parzialmente nella storia di Nolitta intitolata "Grido di guerra", dove il capo Appanoosa, vittima di uno sporco intrigo militare tendente a destabilizzare la regione ( il Montana ), piange la morte del figlio Formica Nera, vigliaccamente pugnalato. Nizzi li riprende di l' a poco, nell'avventura "Aquila della Notte" che è quasi un remake di "Vendetta indiana". Anche qui abbiamo un colonnello malvagio, un sakem giusto, Lupo Grigio, e tanti Cheyennes che relegati in una riserva inospitale, muoiono come mosche. Sempre Nizzi, qualche numero dopo, ne fa le vittime della storia intitolata "Il bisonte bianco". Solo Mauro Boselli, anni dopo, si ricorda di Kento e della lezione bonelliana per contrapporli ai pacifici Skidi Pawnee, nella storia intitolata i "I Lupi Rossi". Più ostili dei Cheyennes ci appaiono i Comanches. Ne vedete sopra un'immagine truculenta, dovuta al disegnatore Marcello per la storia "La grande invasione". Buffalo Chief, Tonkawa e Quanah Parker ( capo dei Quahadi Comanche e per metà bianco ) hanno deciso di regolare i conti con i visi pallidi. Toccher? a Tex affrontarli con un manipolo di disperati coloni e forzati. Sempre i Comanches sono gli spietati protagonisti del flashback contenuto in "Buffalo soldiers" dove sono alleati al comanchero Pablo Carrizo! Un'ultima parola va spesa per gli Indiani del profondo Nord. Spesso al centro di rivolte come ne "Il grande re", "Sulle piste del Nord", "Trapper!", "I ribelli del Canada", "I predatori del grande Nord" e recentemente anche nella storia di Nizzi intitolata "Il mercante francese". Tutti questi indiani sono generalmente nemici accaniti del Ranger e dei suoi pards... Come si vede negli albi di Tex non mancano gli indiani cattivi. Se escludiamo i Navajos, sotto il controllo diretto del Ranger, e pochi altri come i Seminoles, i Mohaves, i Dakotas oppure i Sioux del capo Nuvola Bianca, senza dimenticarci degli Apaches di Cochise e Tahzay, amici fraterni dell'eroe, pochi altri popoli dimostrano simpatia nei confronti del capo navajo, e tra questi, alcuni sono stati letteralmente tartassati dagli autori di casa Bonelli!
  12. ymalpas

    Galleria Di Giovanni Ticci

    La seconda delle due immagini postate da Zeca è la copertina di "Un caldo pomeriggio", una storia - fuori serie - che potete vedere qui
  13. ymalpas

    [569/571] Buffalo Soldiers

    Vorrei spostare la vostra attenzione sul secondo flashback, che secondo me merita qualche punto di riflessione. Se guardate l'immagine sottostante, Carrizo saluta la compagnia ( non si rivedranno più per circa dieci anni ): Il suo pugno teso, come un gesto di sfida, contrasta singolarmente con l'impotenza dei due rangers davanti all'efferato massacro appena compiuto dal comanchero: La missione dei rangers, liberare i prigionieri dal campo di prigionia, è miseramente fallito. E' difficile, se non nelle storie dell'ultimo Nizzi, vedere il ranger perdente. E ancor più difficile per me pensare che un uomo come lui abbia aspettato tanto tempo per mettere il sale sulla coda del messicano, soprattutto dopo tutto il sangue innocente versato ( il riferimento va ovviamente alla scena da mattatoio che si pone davanti agli occhi del Vecchio Cammello! ). Ora io mi chiedo se sia giusto calare l'eroe in situazioni simili, che per taluni potrebbero anche essere benissimo paragonate ai più che riusciti tentativi nizziani di svilire in un certo qual modo l'eroe. E sono arrivato alla conclusione seguente: si, ci può stare, ma solo a patto che la "punizione" del cattivo della storia sia epica e esemplare, e che Tex si riappropri di tutte le sue caratteristiche di castigamatti allla G. L. Bonelli. Aspetto con curiosità i prossimi due albi. Sono già due i punti che il buon Mauro deve chiarire.
  14. ymalpas

    [Maxi Tex N. 11] Fort Sahara

    Proprio questa mattina parlavano in TV della crocefissione... e l'immagine della copertina è molto simile a questo tipo di supplizio, che porta alla morte del condannato nel giro di qualche ora per due semplici motivi:1) per lenta asfissia: dovuta all'abbassamento del diaframma e alla contrazione del torace.2) il sangue in questa posizione tende a concentrarsi sulla parte bassa del corpo, esattamente sui piedi, portando così l'individuo all'arresto cardiaco. Ora non ricordo, ma quante ore stanno appesi come salami i nostri piccioni ?
  15. ymalpas

    Tex In Libreria

    Hai ragione Zeca, io l'ho comprato ma non ne consiglio l'acquisto.
  16. ymalpas

    Le Storie Fuori Serie Di Tex

    Con il passare degli anni è stato possibile misurare il successo di Tex anche con la comparsa di tutta una serie di pubblicazioni, dalle insolite dimensioni, che rendendo omaggio al ranger del Texas, ne hanno sottolineato il suo divenire fenomeno di costume. La prima di queste storie ?irregolari? è della metà degli anni settanta e la ritroviamo allegata alla rivista dell'Anaf "Il Fumetto". E? intitolata La banda del campesino ed è composta di trentadue strisce. Le vignette che compongono questa breve avventura non sono del tutto inedite visto che erano già apparse nella quarta di copertina di vari numeri componenti la 2° e 3° serie a striscia di Tex, datata 1951 ( troviamo la prima vignetta nella quarta di copertina del n. 58 del Tex a striscia seconda serie, composta di 75 numeri, e l'ultima nel numero 27 della terza serie a striscia ). Le vignette furono pubblicate alla rinfusa, i lettori dell'epoca dovevano ritagliarle, montarle nella giusta sequenza, aggiungere i dialoghi mancanti e spedirla all'Editore. Chi avesse ricostruito la storia nella sequenza corretta avrebbe avuto un premio... Nell'ottobre 1975 l'A. N. A. F. realizza l'albetto inedito, in formato bonelliano, rimontando le vignette e colorandole, a quanto sembra con risultati a dir poco deludenti. La sceneggiatura immancabilmente dovuta a Gianluigi Bonelli, vede Tex sulle tracce di una banda di spie... Giunto a El Paso, il ranger capta casualmente una conversazione e interroga alcuni sospetti. Saputo che Buffalo Bill è prigioniero, si avvia sulle sue tracce e assieme a lui, trova Miller la spia, assolvendo così al suo incarico. Apparsa per la prima volta sul supplemento estivo del "Messaggero" nel 1986, la seconda storia, intitolata L'assalto al treno, consta anch?essa di una trentina di strisce, distribuite su tavole, curiosa nota distintiva, che ne contengono quattro ( esclusa la prima che ne ha due ) invece delle abituali tre. Per i collezionisti, la storia è stata ristampata nel 1989 dall' ANAF come allegato alla rivista "Il Fumetto" ( sette tavole e due strisce ) in sole 700 copie riservate ai soci. Nel mese di gennaio del 1990 si è avuta la terza e ultima ristampa effettuata dalla fanzine Wow ( nuova serie - numero 2 ). I disegni di Aurelio Galeppini accompagnano i testi di Giovanni Luigi Bonelli ( qualcuno ha sostenuto a torto che questa storia fosse di Nolitta o addirittura Nizzi ). Arizona, in un caldo pomeriggio di giugno sulla linea ferroviaria che collega Flagstaff a Holbrook, Tex e Carson, avvertiti dal colonnello che si sta tentando un assalto al treno che trasporta le paghe dei soldati, riescono a sventare la minaccia in prossimit? del ponte sul Walnut Creek, dove i rapinatori intendevano fermare il convoglio accendendo un fuoco sul binario. Nella successiva sparatoria tutti i banditi restano uccisi ( eccetto un superstite che si d' alla fuga ), mentre il treno può infilarsi tranquillamente nella bassa barriera di fuoco giungendo presto in salvo al di l' del ponte. Nell'estate del 1992, a luglio, appare un altro inserto, a colori, di dodici pagine, pubblicato con il settimanale "Sorrisi e Canzoni TV". La copertina è tratta dall'ultima vignetta della storia, intitolata Morte nel deserto. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Claudio Nizzi, i disegni di Giovanni Ticci. Tex insegue due rapinatori di banche, mentre Carson è rimasto ferito nel precedente scontro con i due. I rapinatori, che nella storia resteranno senza nome, si sono imprudentemente avventurati nel deserto senza una sufficiente scorta d' acqua, che ben presto gli vale la perdita dei cavalli. Tex arriva loro addosso, ma si fa sorprendere da uno dei due, finto morto. Rimasto appiedato dopo la fuga del bandito, nel tentativo di salvare la sua vita e quella del secondo bandito moribondo, Tex attraversa a piedi il deserto. Stramazzato di fatica riesce a raggiungere il primo villaggio ai limiti dell'area desertica, dove viene ritrovato con il rapinatore, ormai morto da parecchie ore ( ma il ranger per la fatica non se ne era neppure accorto ). La storia si risolve tutta nell'ultima tavola con Tex che uccide il fuggiasco. Le precedenti servono esclusivamente a spiegare gli avvenimenti, e soprattutto a enfatizzare il coraggioso tentativo di Tex. Nel febbraio del 1992 era apparsa sul quotidiano "L'Indipendente" una storia inedita di 13 pagine, di Nolitta e Ticci, intitolata Un caldo pomeriggio, ripubblicata nell'ottobre del 1992, anche sul numero 96 della rivista "Comic Art". Tre perdigiorno stanno aspettando visite in una stamberga sperduta, tra un solitario e due chiacchiere. Il sole picchia e fa un caldo infernale quando all'improvviso spunta all'orizzonte un cavaliere. Uno dei tre, il "Gitano" riconosce nell'uomo che si avvicina Tex Willer. Preoccupato per la taglia che gli pende sulla testa e conscio del fatto di aver ammazzato proprio un amico del ranger, organizza un agguato per stenderlo. Tex entra senza sospettare di nulla e nonostante la sorpresa, riesce comunque a uccidere i tre. Uscendo dalla baracca, si chiede inutilmente perchè diavolo ce l'avessero con lui, visto che era di passaggio e voleva solo sciacquarsi la gola con un bicchiere di birra fresca. Nella rivista anche un interessante articolo di Claudio Bertieri intitolato "Un narratore incarnato nel western". Nel "Ken Parker Magazine" n.27 dell'aprile del 1995 compaiono invece le rituali trentadue pagine di una storia intitolata Pista di sangue, di Claudio Nizzi, disegnata sempre da Giovanni Ticci. Dopo aver ripulito la banca di Winona alcuni rapinatori fuggono verso Winslow con un ostaggio. Tex capita per caso al trading post dove il bambino rapito è stato appena liberato e con il suo amico Toby, si mette all'inseguimento dei banditi che si rendono ben presto conto di avere il ranger alle calcagna. Cosè sul Rio Diablo mentre i due cercano di raggiungere con il traghetto l'altra riva sono puntualmente accolti dal piombo caldo dei fuggitivi? La fune si spezza e l'imbarcazione ormai libera in balia delle onde, corre veloce verso le rapide. Scampati alla morte, Tex e Toby raggiungono la pista e sono raccolti da un carro. Il ranger vede all'orizzonte il riflesso di un binocolo che li spia. Poco dopo infatti i banditi fermano il carro e pronti a saldare il conto agli inseguitori, sparano un colpo di fucile. Una grande e devastante esplosione risuona nel canyon e dietro una roccia, dietro la quale si era riparato con gli amici, a Tex non resta che commentare con un leggero tono sarcastico che? non si dovrebbe mai sparare su un carro che trasporta dinamite! Nel maggio del 1998, sul numero 119 della rivista "Specchio" ritroviamo l'ultima delle storie irregolari. Le sedici pagine a colori che compongono Il duello sono da attribuire per quanto riguarda il soggetto a Fabio Civitelli e per la sceneggiatura a Claudio Nizzi. Il disegnatore si occupa ovviamente anche della realizzazione delle tavole che colora con la tecnica della tempera. In un caldo pomeriggio d'estate Tex e i suoi pards entrano in un saloon. Sono subito riconosciuti da uno dei clienti che racconta a uno degli inservienti una vecchia storia che aveva visto il ranger protagonista: Arizona Kid, l'uomo con le pistola d'oro, molto veloce nell'estrarla, tanto che per lui battersi è diventato solo un gioco, sfida Tex a duello. Il ranger vince perchè è più forte, ed è più forte perchè il bene e la giustizia combattono con lui. Il pistolero si pente e diventa ranchero... Anni dopo, nell'incontrare di nuovo il ranger, ha il modo di raccontarci quella che si scopre essere la sua storia? ( come potete vedere dall'ultima vignetta della tavola sotto riprodotta ). Qualche piccola curiosità a proposito di questa breve avventura. Sergio Bonelli e Decio Canzio assistono al duello tra Tex e Arizona Kid. Inoltre la copertina di Galep "I quattro amuleti" è riprodotta in una delle vignette. Il Museo del fumetto Xanadu ha ristampato nel 2004, nel classico formato a striscia, quattro di queste storie inedite ( La banda del campesino, L'assalto al treno, Il duello e Un caldo pomeriggio ), tutti ancora disponibili al costo di dieci euro.
  17. ymalpas

    Tex In Libreria

    Autore: ANTONIO TENTORI Titolo: SILENZIO! PARLA TEX - Massime, pensieri e filosofia del più amato ranger del Texas Editore: CASTELVECCHI Anno di pubblicazione: 1998 Numero pagine: 128, in b/n ( qualche vignetta di Galep riprodotta a corredare il testo ). Costo: 7,40 EURO Il libro ripercorre la vita di Tex dalle origini al 1998, anno in cui si festeggiava il cinquantennale. Si tratta di una esaustiva raccolta di celebri battute, massime, pensieri del Ranger, estrapolate dai vari albi, compresi gli speciali, e precedute ognuna da una piccola introduzione che in qualche riga riassume la trama oppure la situazione. Faccio un esempio, dalla pagina 41: Scontrandosi da solo contro un'intera tribù di feroci indiani Hualpai, che sacrificano a un loro idolo le vite di giovani squaw, Tex ammonisce i pellerossa dopo avergli inferto un duro colpo. Tex: Ascoltate bene la parola di Aquila della Notte, cani Hualpai! Tornate ai vostri canili o nessuno di voi vedrà la luce del nuovo sole! Pensateci! ... al mio fianco cammina la morte, pronta a ghermire tutti coloro che oseranno inseguire il capo dei navajos! ( L'Idolo di Smeraldo, n. 168 )
  18. ymalpas

    Le Storie Fuori Serie Di Tex

    Ci sono già altre discussioni. Vedi:TEX IN "IL DUELLO"TEX IN "PISTA DI SANGUE"Manca stranamente una mia vecchia discussione sull'argomento. Non riesco a trovarla. Allora posto tutto qui!
  19. ymalpas

    Domande Ai Cestaro

    Grazie mille per i link alle interviste, Raul.
  20. ymalpas

    Sito & Autore

    Il sito di Santucci:http://www.marcosantucciart.com/index. html Contiene una galleria di tavole della sua prossima storia di Tex ( contenute in un filmato flash )
  21. ymalpas

    [139/141] Adios, Amigo!

    Delle storie del periodo d'oro, questa è molto probabilmente una di quelle che soffre di più la presenza di tanti capolavori. E' vista da taluni per questo motivo come una storia minore, in realtà non lo è per niente. La scena del pestaggio di Tiger fa venire il fegato grosso al lettore per la rabbia, per fortuna ci pensa poi Tex con le sue missioni punitive. Nizzi nel texone di Milazzo ha cercato di riproporre alcuni ingredienti di questa avventura, senza peraltro raggiungere gli stessi risulatati. Questa storia mi è cara anche per un'altro motivo legato alla nostalgia per i tempi andati: ricordo ancora oggi nitidamente come da ragazzo, con un insperato colpo di fortuna, era riuscito a procurarmeli ( due albi su tre )... impresa non facile! In seguito ho avuto la possibilità di leggere la parte finale conmtenuta ne "La trappola".
  22. ymalpas

    Il Futuro Di Tex ?

    Eh si, per tutti i diavoli, rivoglio un Tex allegro, solare, mattacchione... Negli anni settanta si contavano settecento/ottocento mila copie vendute. Oggi siamo intorno alle 250 mila e forse esagero nelle stime di vendita. Dove sono finiti i 400/500 mila lettori ?
  23. ymalpas

    Il Futuro Di Tex ?

    Provo a mettere già qualche idea sulla linea evolutiva che dovrebbe seguire la testata... Personaggi a ) Tex dovrebbe riappropriarsi di certe caratteristiche. Rivoglio il Tex manesco, il Tex che fuma e beve, che segue la sua personale idea della giustizia, che ride e si fa beffe degli avversari. Il Tex di oggi è troppo serio, sembra quasi triste. Meno epicit? e più quotidianit?! b ) Propenderei inoltre per il ritorno periodico di alcuni comprimari che sono attualmente utilizzati con il contagocce. c ) Se c'è un veto redazionale sull'uso dei grandi antagonisti ( Mefisto, Yama ecc ) dovrebbe nella maniera più assoluta essere cancellato. Linguaggio a) Gli autori dovrebbero trarre maggiore spunto dalla lezione glbonelliana. Insomma servirebbe una maggiore capacità di adattamento. E' questo dopottutto che ha favorito il successo del personaggio. Serve un Tex canzonatorio, irriverente, anticonformista, che abbia un alto senso dell'humour. Ambientazione a ) Il west dovrebbe rimanere la location ideale. b ) Si sente molto peraltro l'assenza di storie cittadine ( San Francisco ) c ) Sarebbe interessante rivedere Tex in storie marittime, o in delle nazioni che ancora non ha visitato. Ce lo vedete Tex in Brasile è Oppure in Inghilterra ? Continuity a ) Non sono favorevole a storie concatenate, cioè a cicli come "L'uomo con la frusta / Lampi sul Messico", peraltro si potrebbe tentare qualche esperimento in questo senso e vedere come va a finire. b ) Se chiedete a Nizzi di Lena e Donna, magari vi risponde scherzando: "chi sono ?" Gli autori texiani di oggi sono troppo legati ai propri personaggi. Cosè difficilmente vedrete Boselli che vi fa una storia sul Generale Davis, creatura di Nizzi. Questo non va bene, servirebbe maggiore intesa tra gli autori, un lavoro quasi a tavolino, nel quale la redazione faccia sentire il suo peso ( come avveniva negli anni ottanta ).
  24. La storia a me piace e non mi vergogno di dirlo. Non è un capolavoro, ma è assai movimentata, ricca di colpi di scena. E poi ho un debole per le storie fluviali / cittadine, specie se disegnate dal mitico Fusco. Anche l'idea della pietra preziosa ( insomma il soggetto ) non è male. Non capisco quindi le feroci critiche che in passato mi è capitato di leggere su altri forum. Se c'è qualcosa che non va, è la copertina de "Il fiume della paura", una delle peggiori realizzate da Villa, che anticipa il finale della storia. Scelta grottesca e controproducente da parte della redazione!
  25. Abbiamo parlato tanto di tradizionalismo e di modernit? nelle storie di Tex. E' un argomento che appassiona sinceramente molti utenti di questo forum. Molti di noi sono tradizionalisti ma non conservatori, rimpiangono il Tex che fu, ma ritengono al contempo che la serie debba evolversi per non rimanere vittima dei tempi. Il Tex del XXI? secolo deve cioè rinnovarsi. I nuovi autori apportano nuova linfa, ripropongono i classici topoi della serie ma lo fanno lasciando un'impronta personale. Claudio Nizzidiceva in un'intervista concessa alla rivista "Dime Press" che Tex è legato a degli schemi classici che non si possono stravolgere, perchè allora non ci troveremo più davanti a Tex ma ad un altro personaggio. Magari piacevole, ma non un Tex verace. A questo punto mi chiedo quale vie dovrebbe seguire la serie, per rinnovarsi in modo intelligente, senza perdere lettori, ma cercando di guadagnarne qualcuno tra le nuove leve. Kit Willer è inutile è Non può morire, ma che si sposi una buona volta per tutte!Kit Carson è In convento è Giammai! Che ravvivi semmai un poco la relazione con Lena e riconosca Donna come sua figlia legittima. E Tex Willer è Sempre per rimanere in tema, che si faccia qualche avventura... Scherzo, amici, anzi provoco un poco la vostra riflessione. Se aveste la possibilità di cambiare le carte in gioco, quali modifiche apportereste al vostro eroe / fumetto preferito ?
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