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Dix Leroy

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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Boselli ci ha confidato che in redazione giudicano le storie originali del Tre Bill un po' sorpassate. Hanno tenuto lo spirito del format e lo hanno aggiornato. Eppure al loro esordio furono una specie di terremoto ed ebbero un seguito abbastanza importante, tanto che se ne fece un ritorno, durato esattamente quanto il primo ciclo. Non mi è passato inosservato il fatto che i rimandi alla serie Tex Willer vengono fatti sulle collane collaterali e non sul mensile "gigante". Il personaggio di Delkay nasce e muore nello stesso volume, salvo poi narrare a ritroso le sue origini nelle nuove storie. Questo fatto è molto strano a leggersi, ma a ragionarci ha una sua coerenza. Tranne alcuni personaggi canonici che è libero di usare (Lupe, Tesah, Carson, il cast del ranch Willer originale, Cochise e Montales), Boselli sta creando un suo parco personaggi, utilizzabili in varie epoche e in varie testate.
  2. Probabile, ma non credo sarebbe stata una cronologia priva di storie interessanti. Non avrebbe potuto incontrare molti personaggi ora insostituibili (giusto un anziano Buffalo Bill), ma con treni più comodi, aerei e navi avrebbe potuto visitare più il mondo e magari dare un contributo a far conoscere fatti onestamente messi in ombra da altri periodi storici. A mia memoria dopo il West si passa direttamente al proibizionismo, ai gangster, invece erano passati almeno trent'anni.
  3. Bella questa discussione riguardo il mio personaggio preferito nella saga texiana! Ora che la giovinezza di Tex è giustamente collocata nella prima metà del diciannovesimo secolo la questione del nome si pone e più o meno si risolve. La prima edizione a striscia indicava chiaramente che il giovane fuorilegge viveva nel West all'alba del ventesimo secolo, quindi il nome Dinamite era plausibile come le armi a ripetizione, le prime auto e altre amenità. Salvo poi trovarsi a disagio con questo West troppo sul viale del tramonto e cominciare una confusione temporale a cui è stata dura rimediare. Giusto la settimana scorsa ho visto un episodio di "The Three Mesquiters" (quelli con John Wayne) in cui i nostri sono cowboys/raddrizzatorti ma nei primi anni quaranta, quindi con auto, telefoni anche nell'ufficio dello sceriffo ecc... Chissà come Tex sarebbe venuto fuori se Bonelli avesse seguito la cronologia originale...
  4. Le mogli già in genere sono una palla al piede, figuriamoci a chi va per il West a raddrizzare torti. "Mi raccomando la maglia di lana, e guai a te se rientrerai tardi. Già che ci sei passa al General Store e non ti sognare di perdere la lista della spesa, i soldi li anticipi, che qui è una sola cassa e io non li gratto dai muri. E tagliati la barba!" "Si cara", mentre sellava il cavallo. ...
  5. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    A me è venuta solo una curiosità su una scena flashback che regge benissimo ma sbugiarda un pochino la versione originale. Big Bill per difendere la sua proprietà viene accerchiato e ferito a morte. Nella versione a striscia i figli accorrono il padre agonizzante che li fa promettere di non uccidere se non strettamente necessario. Nella nuova versione la forte tempra di Big Bill gli consente di resistere ferito ma nel suo letto, dove giorni dopo i tre fratelli lo raggiungono per fare lo stesso giuramento. Mi sfugge il motivo di questa modifica. Poi vorrei sapere cosa ne pensa del quasi matrimonio di Kid la bella Jennny. P.S. secondo me Geronimo non muore alla fine della storia in quanto Cochise lo fa arretrare e precipitare nel vuoto e poco più sotto c'era la caverna dove si era rifugiato Kid e Raggio di Luna (al solito, direte voi malpensanti). Per il resto concordo con quasi tutti nel ritenere questo incontro molto ben orchestrato. Visto che i tre fratelli spesso agivano separatamente anche se per una missione comune io spero che Tex incontri di nuovo magari uno solo dei tre e comunque che diventino parte della cerchia di amici storici (Montales, Pat, GrosJean, Morisco…).
  6. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Per una volta mi aggiungo anche io a fare sperticati complimenti al team che ha riportato in edicola i Tre Bill. E' proprio vero: hanno realizzato un fumetto di quelli che non si fanno più. Ma hanno dimostrato che si possono ancora realizzare e che è una vera gioia leggerli. E il buon Piccinelli mi ha ascoltato perché ha disegnato cappelli da cowboys senza le sue proverbiali prospettive impossibili. Di più non posso scrivere perché mi è venuta una umidità agli occhi... come avessi pelato un migliaio di cipolle!
  7. Dix Leroy

    Disegnatore sulla serie regolare

    Io continuo a pensare che se Diso avesse cercato di essere meno iperproduttivo e il suo Tex più vicino ai consueti canoni la sua permanenza sul Maxi ci sarebbe stata più gradita e forse le sue storie sarebbero finite anche nella serie gigante. Da subito (Maxi e Almanacco) ho pensato che si volesse disfare il prima possibile della sceneggiatura, perché su Mister No mi sembrava molto più accurato.
  8. Dix Leroy

    Disegnatore sulla serie regolare

    Con la conclusione della serie originale di Mister No si era tamponato a una perdita economica, ma allo stesso tempo si aveva privato Diso del lavoro. Bonelli era riconoscente a questo disegnatore e non intendeva lasciarlo al suo destino, quindi provarono a fargli fare Tex (visto che Roberto ama disegnare cavalli e ne aveva avuto ben poche opportunità). Il risultato furono storie realizzate in brevissimo tempo ma di una qualità non all'altezza della serie regolare. Da qui l'idea di continuare la serie Maxi, in massima parte per dar da fare a Diso, anche se il pubblico pagante col tempo ha cominciato a sbuffare. Ora con l'età avanzata, il regolare calo di qualità, la scomparsa del fondatore della casa editrice e il revival di Mister No si è provveduto diversamente.
  9. Dix Leroy

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Come anticipato è difficile ricordarsi tutti i titoli già pubblicati (mi ricordo meglio i primi). E prima di premere invio ne avevo cancellati già una decina buona.
  10. Dix Leroy

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Ma tenete presente che il titolo non dovrebbe occupare tutta la copertina... E la richiesta di ymalpas erano titoli generici per storie già scritte e non quelle che vorreste leggere voi!
  11. Dix Leroy

    NUOVI TITOLI PER GLI ALBI DI TEX ?

    Un suggerimento per evitare che un titolo "Inventato" sia invece già apparso in strisce, raccoltine o altre testate? Io comincerei con: IL PREZZO DELLA VITTORIA GIUSTIZIA SOMMARIA LA VALLE DEL DIAVOLO IL SENTIERO DELLA VENDETTA L'ULTIMO DESPERADO AGGUATO AL TRAMONTO COLPO DI MANO LA SFIDA DI TEX AD ARMI PARI L'ARTIGLIO DELL'AQUILA ASSEDIO! L'URLO NELLA NOTTE LA PISTA NEL DESERTO GHOST TOWN E poi mi fermo perché è già ora di pranzo.
  12. Lungi da me l'inquadrare te come "vecchio bacucco", se così è sembrato ovviamente sono qui per scusarmi. Ma è innegabile che gran parte dei lettori di Tex lo siano. E potete tranquillamente mettere dentro nella categoria il sottoscritto.
  13. Non ho espresso il mio giudizio su Tex Willer, ma ho dato la mia interpretazione alla differenza di vendite tra la due testate. Se tutti i lettori del Tex Gigante fossero entusiasti del Tex Willer i dati di vendita sarebbero uguali. Quindi vuol dire che il lettore medio di una testata non è il lettore medio dell'altra. Lasciando stare il mio personale giudizio su entrambe le testate, dieci mesi fa avrei scommesso che il nuovo mensile avrebbe scalzato l'originale. Non è detto che non succederà. Io non vedo in Tex WIller nessuna ricostruzione delle atmosfere originali. Se ne prendono alcuni elementi e si imbastisce tutto un altro mondo e un altro modo di narrare le avventure. E potrebbe essere questo l'elemento vincente (ma alla lunga distanza). Questo fatto ha infastidito me come tradizionalista, allo stesso modo in cui ha entusiasmato il mio lato innovativo. E infatti lo compro e lo leggo regolarmente, restando sempre insoddisfatto a metà.
  14. E' la versione giovane di Tex ma scritta da Boselli, che è molto GLBonelliano ma non è G.L. Bonelli. Come scritto ieri si tratta delle origini del personaggio ma scritte nel ventunesimo secolo. Chi è vissuto a pane e strisce negli anni cinquanta probabilmente vede "Tex Willer" come un sonoro ceffone a tutto quanto ha conosciuto. E chi legge fumetti unicamente per distendere i nervi i ceffoni in faccia non fanno piacere.
  15. Collezionista sfegatato: compro qualsiasi cosa che abbia la scritta "Tex" in copertina (neanche mi interessa se la storia è una ristampa) Collezionista normale: compro qualsiasi albo di Tex con all'interno una storia che non ho mai letto Lettore abitudinario di Tex: compro la serie mensile e qualche speciale se mi trovo qualche euro extra in tasca e ho tempo da dedicarci Lettore occasionale: quando vado in edicola e me ne ricordo compro un Tex (molto probabilmente il Gigante) Lettore nostalgico: una volta all'anno, magari incuriosito da una bella copertina, compro un Tex a caso, in ricordo della passata gioventù Lo zoccolo duro di queste tipologie è inserito solo nelle prime due categorie, quindi a farla grande un sessanta per cento delle vendite del mensile. Quindi le vendite del Tex WIller sono matematicamente corrette.
  16. Una sola puntualizzazione: il "pensionato" vede la nuova serie come un prodotto destinato ai giovani di oggi ma non al ragazzino che era quando si appassionò a Tex. A questo ci pensano benissimo le ristampe in allegato ai quotidiani, visto che le riproposte dei personaggi EsseGesse spuntano come funghi. E limite di bugdet a parte, il lettore medio di Tex cerca sempre rassicurazione e mai destabilizzazione. La testata avrebbe fatto "il botto" con una operazione diametralmente opposta: ricalcare fedelmente lo spirito originale nei testi e nei disegni e nell'impostazione. Ma credo che in redazione si sia voluto essere lungimiranti, piuttosto che mietere facili ma effimeri successi e puntare su una fascia diversa da quella che ha tenuto duro ma pian piano dovrà lasciare per limiti di anzianità.
  17. Aggiungo (dopo cena) che i motivi per cui nulla sulla testata Tex Gigante obblighi i suoi lettori a comprare anche Tex Willer sono giusti e raramente riscontrabili nell'operato di altre case editrici, mentre per le altre componenti non ci si può fare molto: l'ideatore della serie non ha nelle proprie corde una narrazione a brevi episodi e solo vagamente collegati l'uno all'altro, il minor prezzo dell'albo si avrebbe unicamente con una minor cura del prodotto e un compenso ridotto agli autori. Insomma la tiratura è alta e il merito è tutto dell'albo, senza forzature e grandi operazioni di marketing (che di solito neanche funzionano).
  18. Dix Leroy

    [146/149] Terra Promessa

    Si tratta di uno stile molto, molto gradevole. Però praticamente succube di quello dello Studio Giolitti, dove Giovanni si era fatto le ossa dopo l'esperienza in quello di Rinaldo Dami. Il lavoro pluriennale su Tex gli è servito per trovare una sua strada personale, che probabilmente piace più a lui che a noi! Io sono ancora del parere che il suo Tex attuale non è una approssimazione grafica dovuta all'età avanzata e credo che Ticci oggi sia più soddisfatto del proprio lavoro rispetto al passato.
  19. a) Rapporto quantità pagine/prezzo sfavorevole (la maggioranza dei lettori di Tex sono pensionati e devono scegliere oculatamente cosa comprare) b) L'albo non è mai pubblicizzato nella serie regolare (tranne i cartonati che raccolgono le storie che comunque sono ancor più costosi) c) La collana racconta di un protagonista in età giovanile e quindi i pensionati di cui sopra temono di trovare contenuti non adatti a loro d) resiste la "leggenda metropolitana" che le storie di Tex Willer siano le stesse dei primi numeri, solo ridisegnate.
  20. Li prendo ma non credo che poi li terrò (ho grossisimi problemi di spazio in casa). Una libreria si è letteralmente sfasciata, implodendo su se stessa e rovinandomi un bel po' di volumi (ora li tengo dentro vari scatoloni) mentre l'anno scorso un ripiano dell'altra libreria è franato su quello sottostante, a causa delle file di albi uno dietro l'altro... La mia passione per i bei fumetti è tanta, ma occorre darci un taglio e accontentarsi di aver vissuto una grandissima stagione.
  21. Allora vedi che lo fanno apposta? Quando da piccoletto leggevo le primissime storie, mi immaginavo il baldo ranger sempre a qualche chilometro dal giovane Tex, per controllare le sue mosse e toglierlo dai guai in caso di necessità. Una specie di Conte Oliver del gruppo TNT, anche se almeno vent'anni prima della sua ideazione.
  22. Questa storia, che i più mi hanno consigliato di sforzarmi di leggere, ha il potere di farmi andare di matto. Da una parte ci sono un sacco di lungaggini e continui fuori programma, tanto che al terzo albo volevo dare forfait. Non dimentichiamoci mai che dovrebbe essere un "racconto attorno al fuoco", quindi privo di divagazioni per arrivare al "dunque". Dall'altra ci sono scene veramente godibili, dense di pura avventura e "puro Tex", il personaggio sempre in mezzo ai guai che però ce la fa sempre, quasi fosse un predestinato, affinché tutto vada benone anche se la sorte (leggi lo sceneggiatore) ce la mette tutta per accanirsi. Poi nel recente albo si scopre sempre più l'enorme "macchinazione" che ci cela dietro le cento trame secondarie: ovvero si palesa che quella scena apparentemente insignificante ora è necessaria per uno snodo di trama, che quel personaggio che sembrava buttato a forza, serviva perché la vicenda prendesse una certa piega. Poi i rimandi a quanto successo prima e qualche volta pure a quanto successo dopo, e poi pure le citazioni dalla letteratura! Boselli ci aveva avvertito: non è una storia per quel lettore distratto che non si ricorda quanto è successo venti pagine prima. Io quando riappare un personaggio ho un timido flash e quando lui stesso ricorda l'episodio dico: "Ah, si!", ma quando Tex ne riconosce un altro ho dovuto sfogliare tutti i volumi precedenti per vedere dove fosse già apparso! Perché nel frattempo nel tempo reale sono passati diversi mesi, e in una sola avventura ci sono stati troppi avvenimenti. Per finire ricompare un personaggio che si dava per spacciato e che sembrava aver già dato il suo contributo, con l'inizio di una ulteriore sottotrama. Devo ammettere che Tex Willer è scritto davvero molto bene, pure troppo! Così va a finire che il colpevole sono io, che non sono più in grado di seguirlo. Per me il problema sta nel fatto che Carswell è troppo "mastino", ossia troppo presente perché s'intende concludere la sua parabola in questa storia. Aveva tutte le carte in regola per diventare una "minaccia invisibile" e restare più sullo sfondo e per più avventure, in modo anche da conoscerlo meglio. Spero sempre che la presenza scomodissima di Anita (che peraltro sembra già dimenticata) e Zoe sia solo per farci conoscere il vero motivo per cui Tex preferisce non farsi infinocchiare dalle sottane, ma temo sia solo l'ennesima variazione rispetto al canone GLBonelliano (probabilmente il vero senso di questa serie). Come già preventivato, con la fine della seconda annata prevedo di scendere, pur con rammarico: Dinamite è pur sempre Dinamite.
  23. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    Purtroppo credo di essere smentito dai fatti ma tanti anni fa si osava dire che una storia viene narrata per trasmettere un messaggio, una morale, una presa di posizione. Su un documentario gli sceneggiatori del telefilm "Star Trek" dicevano che ogni episodio, o meglio i migliori episodi, erano una "allegoria", ossia mostravano la società di oggi con una parvenza fantascientifica, con i pregi da apprezzare o con i difetti che potevano essere migliorati. Il grande messaggio che passa nella storia dell'ultimo Color è che le donne non si posseggono e chi la pensa diversamente non è un uomo, per quanto faccia sfoggio di cattiveria e forza bruta, e prima o poi pagherà per la sua superbia. In questa storia di sicuro il messaggio principale non è che le donne (belle) se si mostrano nude possono far perdere la ragione e la lucidità agli uomini! Aspettiamo l'albo finale e pur puntualizzando che questa specifica sequenza non è il massimo della qualità in termini di sceneggiatura, vediamo cosa lo scrittore voleva farci capire.
  24. Dix Leroy

    [716/719] Netdahe!

    Il nudo in un fumetto di avventura non ha mai ragione di esistere, a meno che non si voglia portare il racconto in altre direzioni. Quello che mi fa specie è che si censurano il fumo, il turpiloquio, il razzismo, le idee politiche, il masticar tabacco e le dita nel naso. E allora via libera al sesso, meglio se promiscuo! La prossima storia esigo una gara di sputi o di rutti, ovviamente con Tex vincitore. Ovviamente scherzo, non voglio vedere niente del genere sul mio fumetto preferito, che altrimenti cesserebbe di esserlo.
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