Ieri sera ho letto i due albi che compongono la storia di Ruju e Ginosatis dopo anni che stavano sullo scaffale e mi sono reso conto che avrei fatto meglio a lasciarli dove stavano.
Non sono mai stato un ammiratore di Ruju che trovo uno sceneggiatore incredibilmente sopravvalutato e Cuore Apache conferma questo mio giudizio. Parte tutto dalla trovata geniale di Tex di affidare il posto (seppur ad interim) di agente indiano a un ragazzo poco più ventenne, cresciuto a Washington e senza alcuna esperienza, che peraltro ha conosciuto mezz'ora prima.
E stranamente la vicenda finisce in tragedia. Ma chi lo avrebbe mai detto!
Ho l'impressione che a Ruju sia venuta in mente l'idea di concludere la storia con la morte di Johnny e che tutta la seconda parte sia stata costruita per arrivare a quell'epilogo. Purtroppo lo fa in un modo incredibilmente maldestro, perchè Johnny non ne esce come una figura tragica ma come un perfetto imbecille, con l'aggravante della "natura apache" che per non si sa bene quale motivo prende il sopravvento nonostante una vita trascorsa in un contesto culturale completamente diverso.
Tutto sommato niente di sorprendente o inaspettato, oramai da Ruju mi aspetto esattamente questo e infatti è da un po' che salto tutti i suoi albi nuovi.
Un'aggiunta: almeno stavolta non è stato fatto l'errore di sprecate un fuoriclasse per una sceneggiatura sciapa come è stato fatto per esempio con Casertano, Mastantuono, Font e via dicendo. Ginosatis è un disegnatore che non ho mai gradito.
Quasi dimenticavo la scena della madre di Johnny che è impazzita ma che trova comunque il tempo e la lucidità per psicanalizzarsi da sola disquisendo sulla propria salute mentale. Sono piccoli momenti come questo che fanno la differenza tra un Boselli e un Ruju.