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TWF - Tex Willer Forum

Letizia

Ranchera
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Tutto il contenuto pubblicato da Letizia

  1. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    E allora non farmi saltare a conclusioni affrettate e spiegami per cortesia come possa diventare plausibile quello che io penso sia una terribile idiozia. Perdonami se te lo chiedo invece di documentarmi di persona ma ci sono due problemi: non so dove cercare e ho la digestione molto difficile. Di Zagor poi ho letto pochissimo e non posso dare giudizi obiettivi. Ma so che tra lo Zagor del Tex di Natale (e anche quello del malloppone dei Fratelli di Sangue) e tutto il resto che ho letto (molto poco) c'è un abisso. Se poi nel malloppone ci togli Cico e i suoi ridicoli "siparietti", il risultato è un capolavoro. Inutile dire che queste sono solo mie personalissime opinioni e che rispetto tutte quelle che ne sono in contrasto.
  2. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    A me il sovrannaturale non dispiace, ma con Zagor unto di Manito (non lo sapevo) si è proprio toccato il fondo.
  3. Tex al Barman: Guarda, guarda, un canarino morto! Il barman, guardando in alto verso il soffitto: Dove, dove? Tex, che di nascosto versa il caffè nella sputacchiera senza fare il minimo rumore (*): Niente, ormai è volato via. (*) hai presente quando fai la pipì in un barattolo dirigendo il getto sulle pareti del barattolo stesso per evitare rumori poco delicati? Con una simile correzione la sceneggiatura sarebbe stata impagabile. Credo.
  4. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Infatti. Zagor (senza la palla al piede di Cico e senza altre macchiette, alieni e robot vari) è qui rappresentato in modo molto più serio (sembra quasi un'altra persona). Il giovane Tex però è quasi ai margini della storia (ma lo è anche Zagor). I veri protagonisti sono loro, i Comanche. O meglio la coralità di due mondi contrapposti, con indiani buoni e indiani cattivi, bianchi buoni e bianchi cattivi e infine ranger buoni e ranger cattivi. La sospensione della ricerca della madre di Quanah non mi è piaciuta (si vuole sfruttare la situazione per un sequel?) ma, con tutta la carne al fuoco e le poche pagine a disposizione, mi sa che non c'era trippa per i gatti. Tremo per un altro possibile team up con uno Zagor più faceto che si porti dietro tutte le sue stramberie.
  5. Letizia

    Addio, Ulzana!

    Non c'è niente al mondo più importante della Famiglia. Le persone che amiamo e che ci amano sono una benedizione del Cielo. E quando qualcuno ci lascia, solo allora capiamo che eravamo felici e non lo sapevamo. E non ci sono parole per lenire la nostra sofferenza.
  6. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Sicuramente è fantastico nel significato di immaginario, privo di ogni reale fondamento. Ma dire che è umoristico, secondo il mio personalissimo parere, equivale ad affermare che gli struzzi volano. Quella, sempre secondo il mio personalissimo parere, non è una copertina, è un fotomontaggio e pure brutto. Al di là di tutte le mie perplessità e del fatto che Zagor non mi piace, credo proprio che "Zagor di Natale" sarà una storia di mio gradimento. Perché? Perchè è una storia di Tex in cui compare Zagor e non viceversa. Perché è una storia sui generis e Boselli non farà fatica a sconfinare fin quanto è possibile dai paletti dello Spirito con la scure, immergendo il personaggio in un alone un po' più serio. Perché, spero proprio tanto, non ci sarà Cico. Perché, dal poco che si è visto dalle tavole in anteprima, Zagor mi ha fatto una buona impressione e la prima impressione (voi che dite?) non è quella che conta?
  7. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Cioè, non so se la nuovissima lavasciugastiraeammira si incastra nel poco spazio che ho a disposizione, quindi la compro per scoprire poi che non si adatta e che ho buttato i soldi (perché l'edicolante non mi rende certo il prezzo del fumetto)? A proposito di Zagor: sarebbe anche un personaggio interessante. Basterebbe correggerlo un po' e toglierci tutte le zagoraggini a partire da Cico (o Chico o Sico o Pupo che dir si voglia). Cioè basterebbe che Zagor non fosse Zagor, ma che fosse il fratello più intelligente di Zagor.
  8. Letizia

    [Speciale Tex Willer N. 03] Bandera!

    Non leggo Zagor, non mi piace. Non posso dire che l'incontro di Tex con Zagor sarà per me disgustoso perché non l'ho ancora letto. Però non posso neanche dire che sto in ansia e che non vedo l'ora di leggerlo. Ho appreso che, per meglio "immergersi" nello storico incontro, sarebbe utile leggersi un paio di avventure zagoriane. Così, un po' riluttante, mi sono sorbita "Comanceros"... e mi sono cascate le braccia. E, come potete ben immaginare, senza braccia non è possibile leggere anche "Fratelli di sangue". Caffè pagato a tutti coloro che, mossi a pietà, mi faranno un brevissimo riassunto della seconda [dis]avventura zagoresca. Ma sto già accarezzando l'idea di saltare la "storica storia". E sarebbe un peccato, perché di Tex ho letto proprio tutto, anche le storie apocrife tipo "Una pistola nella polvere".
  9. Non mi sembra che tu mi contraddica. Narbas è all'inferno e non ci sono dubbi, quindi è morto. Non ha neanche lontanamente poteri simili a quelli di Mefisto e anche qui non ci piove, ma non ho certo detto che lo scambio tra i due spiriti debba avvenire per merito di Narbas. L'ennesima sconfitta causata da Tex farà girare le eliche ai neri spiriti delle sette porte infernali che, esaurito il combustibile per i rotori delle suddette eliche, richiameranno al loro cospetto l'animaccia di Mefisto e scacceranno l'anima di Narbas che puzza troppo di bontà. Carlo Chendi insegna.
  10. La fine di Mefisto (quella definitiva) non può essere che una: lo scambio con Narbas che ritorna al paesello e Mefisto che ritorna agli inferi, dove è atteso dal n. 501. Mefisto non può morire: è già morto e ora rivive in un corpo che non è il suo. Può morire solo Narbas che, poverino, è un po' sprovveduto ma innocente. Però, e speriamo di no, può scamparla e, sebbene sconfitto, ritornare per un'ulteriore sconfitta e poi un'altra e un'altra ancora, fino alla deforestazione totale dell'Amazzonia.
  11. “Fort Apache”, il cui titolo italiano è “Il massacro di Fort Apache”, è un film del 1948 che vede insieme ben tre mostri sacri della cinematografia americana: John Ford, John Wayne e Henry Fonda. Boselli, nel realizzare questa ottima storia con l’aiuto del bravo José Ortiz, si ispira a questo capolavoro di celluloide cui rende omaggio chiamando Quincannon il gigantesco sergente del Terzo Cavalleggeri. Apache buoni, cattivi ma soprattutto esasperati, ufficiali arroganti e inetti, donzelle in pericolo, scout con due centimetri di pelo sul cuore (che però si rivela palpitante per un paio di occhioni femminili), rapimenti, agguati, battaglie, duelli, sparatorie: ci sono tutti gli ingredienti per un’ottima storia western. Quella di Boselli trae, è vero, ispirazione dal film, ma la storia è tutta sua e si vede. E non solo per la presenza di Tex, qui insolitamente in coppia con Tiger Jack invece che con il consueto Kit Carson, e per la grande assenza di Cochise, figura maestosa che rende quasi invisibile (come si chiama? Ah, sì…) Chunz, l’Apache ribelle: in comune c'è solo, anche se con epiloghi diversi, il filo conduttore, che a sua volta è ispirato alla sconfitta di Custer al Little Big Horn. I personaggi sono ben caratterizzati, forse un po’ troppo accentuato il tenente Parkman (possibile che sia così imbecille?) ma, se imbecille doveva essere, perché non abbondare? Avrei preferito una maggiore coerenza da parte dell’arrogante ufficialetto e una sua fine ingloriosa, trafitto, magari alla schiena, da una freccia apache, ma la soluzione dell’autore non è poi così malvagia e ci può stare. Gustosissima la coppia Liz-Laredo, con il loro primo approccio leggermente burrascoso che ci ricorda, non solo Shakespeare, ma anche episodi di vita vissuta: chi può affermare, con assoluta sincerità, che la prima impressione della persona amata sia stata del tutto idilliaca? Tex, come al solito, non è dalla parte dei bianchi o da quella degli indiani: è dalla parte degli uomini giusti indipendentemente dal colore della loro pelle. Riconosce le ragioni degli Apache e i soprusi subiti, ma non approva il metodo con cui si chiede giustizia. E stupisce un po’ che, tornando alla pellicola di Ford, nel 1948, in epoca molto lontana dai primi film cosiddetti “revisionisti” dei nativi americani (“Piccolo grande uomo” del 1969 e “Soldato blu” del 1970), gli Apache di Cochise vengano rappresentati in maniera rispettosa e che venga loro riconosciuto il diritto a vivere sulla propria terra mantenendo le loro tradizioni. Tex è così da subito (e non parlatemi di politically correct, per favore): è sempre stato dalla parte dei più deboli. Ma il nostro eroe è un’eccezione: TEX, lasciatemelo dire, è un italiano.
  12. Rileggo? Non mi dire che li hai già letti.
  13. Devo mettere un emoticon per evidenziare l'ironia? Non vorrai per caso paragonare Tex con Diabolik!?!
  14. Poveri Mefisto & figlio. Si impegnano al massimo e vengono sempre suonati.
  15. Borden, ti sei dimenticato di dire che Laredo, nella sua entrata in scena surreale, aveva nella tasca destra il sacchetto del tabacco. La prossima volta stai più attento.
  16. Letizia

    Collezionare Classic Tex

    Chi vuol collezionare i Tex (tralasciando gli speciali che fanno storia a parte) ha una sola scelta: partire dal mensili in edicola e procurarsi pian piano gli arretrati. Per questi non ci sono solo i mercatini c'è il web dove trovi di tutto, senza contare il servizio arretrati, le fumetterie, ecc.
  17. Ci sono persone che non meritano di essere smentite.
  18. Letizia

    La vostra sequenza preferita

    Tex a striscia II serie n. 56 "Tex non perde tempo" pag. 26, ultima vignetta. Carson a Tex: Uh! Meno male che non hai dato fuoco ai mobili... Tex a Carson: Beh...
  19. Il formato a striscia a me non interessa, lo trovo anche scomodo. A me interessa la qualità e l'originalità che sicuramente permeano questa anastatica. E' un vero piacere leggere i testi originali del Grande Vecchio e ammirare le originali tavole di Galep non torturate da cancellazioni, ritocchi e rifacimenti assurdi. Ho avuto il piacere di gustarmi tutto questo nella riedizione della Mercury che, ancorché a colori (però mille volte meglio di quelli di Repubblica) e in formato "Bonelli", era fedelissima agli originali. L'unica cosa che mi perdo: la 2a, 3a e 4a di copertina che non suscitano in me il ben che minimo interesse. La forma mi interessa poco, la sostanza molto. Se fossi una fanatica del BN, potrei dire che il colore "rovina" l'opera di Galep, ma a me il colore piace, quindi il problema per me non esiste. Approvo però questa iniziativa e auguro a tutti quelli che l'apprezzano che prosegua con le uscite oltre quanto già programmato. Il problema del surplus di produzione non esiste perchè mi sembra ovvio che una ristampa non richiede alcun intervento degli autori.
  20. Letizia

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Aprile 1948 nasce Pantera Bionda, avvenente fanciulla vestita con un succinto bikini di pelle di leopardo (il bikini nell'Italia degli anni '50 era proibito). In confronto le minigonne di Tesah erano tonache da convento. Complimenti per l'attenta analisi. Ho controllato per curiosità (non certo per incredulità): tutto vero.
  21. Si tratta solo di una svista di nessuna importanza, ma c'è. A pag. 68 Tex dice: "Askook, lo shamano, dovrebbe ricordarsi di me, dai tempi in cui spedii nelle celesti praterie il suo amico e maestro Sokami." L'amico e maestro di Askook non può essere altri che lo shamano Ho-Kuan. Sokami era il sachem, tra l'altro neanche tanto furbo.
  22. Se non me ne è scappato qualcuno, la prima volta che compare il nome Tex Killer è nella prima vignetta di pagina 23 nella striscia n. 5 della prima serie, "La freccia della morte". Ed è evidente che si tratta di una delle poche dimenticanze nelle numerose correzioni da Killer a Willer. Sapevo che la correzione era stata voluta da Tea Bonelli, ma non sapevo se fosse o meno riuscita a far modificare la prima edizione del 1948 prima che andasse in stampa.
  23. Un vero collezionista cerca gli originali e non le anastatiche. La Mercury non ha fatto anastatiche (anche se le ha chiamate così) ed è evidente: formato gigante e colori. Sono riedizioni non censurate e non corrette. Io non so se le edizioni originali contengono il nome primitivo di Tex Killer o se è stato corretto prima di mandarlo in stampa. So però che le Mercury contengono più di un Killer che è sfuggito alle prime correzioni e che è sparito poi nelle edizioni successive. Inoltre la colorazione Mercury e molto meglio di quella di Repubblica che fa veramente piangere. Insomma, a parer mio, la Mercury è un'ottima riedizione non anastatica ma non adatta a un serio collezionista.
  24. E' vero, Sokami era il sachem dei Fox, mentre lo shamano ventriloquo era Ho-Kuan. Si tratta di una svista. Capita.
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