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Diablero

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Tutto il contenuto pubblicato da Diablero

  1. Diablero

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    I disegnatori da sempre hanno metodi più "artigianali" per le modifiche che non richiedono photoshop o computer. Se hai visto tavole originali avrai visto anche casi in cui si sovrappone un ritaglio di carta su cui si disegna, senza modificare la tavola sottostante. Oppure si poteva fare una copia (la tecnologia esisteva da anni, a partire dalle banali fotocopie che usava qualunque fanzinaro negli anni 70 fino a copie di qualità superiore) e lavorare su quella. Oppure la soluzione più semplice ed economica: STAMPARE QUEL %&$£* DI TAVOLA COM'ERA IN ORIGINALE! 🤬
  2. Diablero

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Loriano, il senso del mio post è che troppo spesso le cose che facciamo noi sono "le abitudini del vero texiano" (o del vero xxxx di turno), mentre quello che fanno gli altri sono "feticismi". Cose tipo "io se non compro un albo al mese preciso preciso non mi diverto, non potrei mai comprare un blocco che mi farebbe risparmiare il 95% del prezzo che pagherò e mi farebbe leggere tutto senza aspettare. Però avete visto come sono assurdi quei feticisti che cercano gli albi originali invece delle ristampe sbianchettate e colorate?" Qualcun altro ne ha parlato molto meglio di me (ma con esiti più gravi di quello che capiterà a me nel dirlo, almeno spero) molti anni fa parlando di travi e pagliuzze nell'occhio... E ti pare che dopo una filippica così, io subito dopo mi metto a chiamare te, o chiunque altro, feticista? 🙄
  3. Diablero

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Quando fiu annunciato, la speranza era che FINALMENTE la Bonelli riproponesse il Tex nella versione originale, magari correggendo qualche errore di ortografia ma eliminando tutte le varie "censure", che all'epoca (quando i Tex non censurati ancora si trovavano a prezzi accettabili e con discreta facilità, anche se all'epoca sembravano cari erano cifre ancora molto lontane da quelle attuali, e il pubblico era più GLBonelliano rispetto ad oggi) era un tema più sentito dai fan. Quando uscì, ci si rese conto che: 1) Non solo le censure erano in gran parte rimaste (solo "rifatte" per essere meno evidenti), ma ne erano state aggiunte, era una versione ancora più censurata (a livello di storie. Qualche minima censura fu tolta a livello di disegni ma proprio solo le più ridicole) 2) Oltre alle censure, una "follia modificatrice" si era impadronita della Bonelli. Altro che "edizione rispettosa", il rispetto se lo misero sotto le scarpe, modificando di tutto e di più per i motivi più assurdi, rifacendo (in peggio) il lettering, modificando (in peggio) i colori delle copertine, e a volte persino i disegni. Copertine mitiche che erano da portare come capolavori di "impatto grafico" per l'uso "potente" dei colori stagliati, furono totalmente stuprate per metterci "il cielo azzurrino in cima, l'erba verdolina in basso, e un pochino di sfondo signora mia che altrimenti il bambino non la capisce", trasformandole da lampi di azione ed avventura in tranquilli e noiosi paesaggi. una cosa priva non solo di senso, ma pure di gusto (vabbè che già quella grafica orrenda con lo striscione orizzontale avrebbe dovuto farci intuire da subito che il gusto estetico non faceva parte dei cardini della testata) Questi motivi furono già sufficienti per smettere di comprarla dopo qualche decina di numeri, quando era via via più chiaro che scempio stessero facendo. e come le mie vecchie ristampe anni 70 fossero molto più belle e molto più fedeli all'originale (e visto che ormai i prezzi dei non censurati erano decollati, forse proprio per l'affannosa ricerca di chi aveva capito che da quella Bonelli un edizione rispettosa non l'avremmo mai vista, e non erano più alla mia portata, iniziai pian piano a farmi la serie delle anastatiche). Ma la vera schifezza imperdonabile la scoprii dopo alcuni anni, quando man mano le tavole originali "tagliuzzate" arrivarono sul mercato... 3) I vari scempi, i rifacimenti del lettering... furono fatti non su copie, ma SULLE TAVOLE ORIGINALI! Il Tex originale fu DISTRUTTO, proprio materialmente, cancellando con il bianchetto le tavole di Galep e ridisegnandogli sopra, o in certi casi tagliuzzano e incollando (e non era assolutamente necessario). Purtroppo in Italia il fumetto era (e lo è ancora adesso) considerato robaccia per bambini e non alcuna tutela, se avessero fatto qualcosa di simile ad altri tipi di arte sarebbe intervenuta la sovrintendenza a tutelare i beni artistici... lì invece a quella manica di folli scancellatori fu consentito fare danni irreparabili, rendendo praticamente IMPOSSIBILE il poter ristampare, anche in futuro, il Tex originale (e per quanto possa sembrare assurdo, il cancellare per sempre la versione originale è l'unico motivo per quanto esecrabile per fare uno scempio simile. Anche se probabilmente il cercare motivi razionali ci porta fuori strada, quella è semplice follia). Ho rivenduto tutti i tutto Tex, non li voglio in casa mia. Per la versione "ridisegnata" che sono, e per il macello di un patrimonio insostituibile che ha rappresentato. (comunque, mica si sono fermati, eh, la Nuova Ristampa è ANCORA più modificata... poi sono arrivate le ristampe colorate alla boia di un giuda, con il rispetto che hanno sempre dimostrato per quel materiale fra un po' rimonteranno le tavole per ristampare Tex in formato manga...)
  4. Diablero

    Classic Tex per un nuovo lettore?

    Fosse solo l'aspetto "nostalgico" e non il fatto che le storie sono state CAMBIATE, si potrebbe pure essere d'accordo... ma visto che COSÌ NON È, il dire "io penso alle storie" come se non fossero state cambiate, equivale a dire "io voglio una storia qualunque con Tex sopra il titolo, che sia quella originale di G.L.Bonelli o una versione modificata più volte negli anni successivi da diverse altre persone, non mi importa". Più che "a me interessa la storia" mi sembra "a me interessa il titolo". Io non ho il feticismo degli originali (anche se chiunque abbia visto come erano stampate per esempio le copertine negli anni 50, non può non notare rassegnato come siano più "smorte" le ristampe successive fatte con inchiostri diversi. Purtroppo credo che oggi sia proprio impossibile stampare con quelle vecchie tecniche e quegli inchiostri), ho l'interesse a leggermi LE STORIE ORIGINALI. Per questo gran parte degli albi a striscia che ho sono "banalissime" ristampe anastatiche (anastatiche vere, quelle di Piacentini, il fatto che Mercury chiamasse anastatiche ristampe colorate con copertina diversa è semplicemente ridicolo, è come chiamarle panini al prosciutto, l'attinenza del nome con il prodotto è la stessa) che si trovano tranquillamente a prezzi più che abbordabili. Chi crede che "l'importante è il titolo" sia uguale a "l'importante è la storia"... beh, continuerà a credere che Eugenia Moore "non avesse la forza di premere il grilletto", da "debole donnicciola" qual era, e che Tex si tocchi la spalla per coprire una macchia di pomodoro... La cosa strana poi è che si straparli di "feticismo degli originali" mentre si rivendica orgogliosi il... "feticismo di andare ogni mese in edicole", che è molto più immotivato (con il feticismo degli originali i fortunati feticisti che li hanno comprati negli anni 70 e 80 ormai hanno un capitale ragguardevole, e chi ha poi rivenduto ci ha guadagnato parecchio, mannaggia a me che non ero abbastanza feticista per approfittarne allora. Chi ha il feticismo del comprare ogni mese paga il quadruplo e ha di meno...) In realtà l'unica maniera di evitare di ordinare arretrati (o di comprare blocchi da privati o fumetterie) è di iniziare una ristampa dal numero 1, quindi anche qui i toni da "purista dell'edicola" mi sembrano stravaganti. Che differenza c'è fra comprare su ebay o in fumetteria (comunque tutte le fumetterie sono su ebay...) un blocco di CSAC o di Tex Cl;assic? Alla fine senza tanti assolutismi, ciascuno deve decidere da sè l'edizione che preferisce, compatibilmente con le sue tasche. Ad avere i soldi l'edizione che avrei preferito sarebbe stata di gran lunga quella originale non censurata (e mi sa che non solo il solo qui... ), ma visto che costa troppo, le due edizioni che ho tenuto (a parte gli originali che sono riuscito negli anni a trovare a prezzi buoni, che sono però numeri qua e là e non una serie) sono (1) le anastatiche, e (2) le ristampe degli anni 70 che compravo da bambino e che sono state la mia prima collezione, per motivi affettivi. Avevo avuto grandi speranze all'uscita della Tutto Tex ma ne sono rimasto molto deluso e l'ho rivenduta, la CSAC e la Classic non ci penso nemmeno (odio le ricolorature spurie). Ma mi va benissimo anche chi fa scelte diverse, per risparmiare, per evitarsi sbattimenti, perché magari adora il colore, o magari perché ha il feticismo dell'uscita regolare in edicola. Basta che poi non si metta sul pulpito a deridere chi fa scelte diverse.
  5. In generale, se nei fumetti si vede qualcuno cadere, NON si vede il momento dell'impatto, e DOPO si vede un corpo da lontano, a meno che il corpo non sia davvero evidentemente trafitto o smembrato, è da considerarsi una morte "fuori scena" (qualunque cosa potrebbe avere frenato la caduta e il "corpo" potrebbe benissimo essere una finta...).
  6. Questa storia è uno dei tanti esempi che dimostrano che il crollo di Nizzi è avvenuto ben prima del numero 500...
  7. Diablero

    Lo Staff Dei Disegnatori

    Beh, credo che qui nessuno voglia mettere sul lastrico un padre di famiglia. Ma lavorare su Tex non è un "lavoro" qualunque per un disegnatore, è credo l'obiettivo di molti disegnatori anche molto più bravi di Cossu e Danubio, è la serie di punta della casa editrice, e in generale (non so se in particolare e vero anche per quei due) è quella dove i disegnatori vengono pagati meglio. In altre parole... non volere il licenziamento di un calciatore non equivale a dire "mettetelo titolare in nazionale", se ce ne sono magari altri più bravi a cui non viene concesso quel privilegio... Non c'è posto nelle altre testate? Non so, è vero c'è crisi e molti disegnatori di testate minori sono giustamente preoccupati... ma è anche vero che la Bonelli ha continuato fin'ora ad assumere continuamente nuovi disegnatori, quindi la richiesta di disegnatori c'è. Non credo che non ci siano altre testate per loro (a meno che il problema sia che l'andare su altre testate comporterebbe o un calo dei compensi, o un onere eccessivo per queste testate). E Cossu per esempio su altre testate invece di essere visto con fastidio dai lettori (che per un autore non credo sia il massimo della soddisfazione) potrebbe persino essere uno degli autori di punta (il problema principale di Cossu per me è l'inchiostrazione terribilmente statica, i personaggi sembrano in posa, su una serie meno d'azione di un western non darebbe tanto fastidio) Visto che ormai gli hai messo sotto controllo persino il telefono ( ), secondo te c'è la politica di far ruotare alcuni disegnatori fra Tex Willer e Tex, oppure sono eccezioni e in generale cercano di avere disegnatori diversi sulle due testate?
  8. Diablero

    [604/605] Attacco Alla Diligenza

    Guarda, "io c'ero", e ricordo esattamente l'opposto. Magari non in epoca così tarda come quella degli albi 604/605, quando ormai decine e decine di albi con cinturoni slacciati, botte in testa e salvataggi avevano fiaccato la resistenza anche dei più irriducibili "giapponesi Nizziani" e ormai l'aria nei forum era cambiata, ma per gran parte del periodo di crisi di Nizzi, nei forum era uno scandaloso negare l'evidenza. Ad argomentazioni basate sul mostrare ovvi errori di sceneggiatura, e prese in giro palesi dei pards, si rispondeva con "non è vero! Non è vero! Anche se è stampato non è vero che è stampato!"" o "non vi potete permettere di criticare un gran maestro come Nizzi!!!!!" Guarda, mi girano i coglioni anche adesso a ripensare a quelle ottuse polemiche, che non ho la minima intenzione di ricominciare. Per evitarlo, suggerirei MOLTA più prudenza, nell'andare in giro a dire che gli altri se non hanno la tua stessa opinione sono prevenuti, o lo fanno "per moda", visto che appunto la moda per gran parte del tempo era invece proprio dire cose come quelle..
  9. Carlo, a volte ho il sospetto che tu abbia riempito di "cimici" gli uffici della Bonelli...
  10. Un vero proprio soggetto o solo l'idea? In ogni caso, per me un autore si valuta più dalla sceneggiatura (che ad "avere buone idee" sono capaci tutti, è per trasformarle poi in storie vere e proprie che si vede la bravura...), e la sceneggiatura di questa storia dovrebbe essere più recente. (per fortuna, perché con tutte le battute e le critiche che ho fatto ai punti deboli di questa storia, per me è comunque molto meglio delle ultime cose che aveva fatto Nizzi prima del suo abbandono...)
  11. Uffa, mi fai pure andare a controllare numeri e titoli... <si allontana qualche minuto, rumore di spostamenti di scatoloni e scale e apertura sportelli in sottofondo> ...ecco qua, la storia a cui stavo pensando (che credo sia l'ultima di Rauch su Zagor che ho letto) era quella pubblicata sugli albi da 689 al 691 (numerazione Zenith, corrisponenzi a Zagor 638-640), la storia con la figlia di Dharma, che inizia in maniera interessante ma che viene allungata con un sacco di incontri e lotte inutili contro mostri (spesso oltretutto in sogni o visioni) per arrivare a tre albi.. Vorrei essere chiaro, non sono contrario ai mostri, sono contrario agli allungamenti del brodo, e lì c'erano scontri che parevano messi lì solo per consumare qualche pagine, "il mostro di martini"...
  12. Diablero

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    No no, non volevo dare quell'impressione... È stata una conversazione in cui Nizzi ovviamente ha difeso le sue scelte, però non ha negato di averle fatte (nel senso che è stata una conversazione molto più interessante dei classici "non è vero" che si vedono spesso nei forum...) non ricordo tutti i punti di cui abbiamo parlato, e nessuno stava registrando, quindi gran parte della conversazione ormai semplicemente non me la ricordo più, ma mi ricordo per esempio che, parlando della scena ne "i fucili di Shannon" in cui il bambino viene rapito, ammise che la scena, per come è stata pubblicata, presentava un Tex che si faceva gabbare troppo facilmente, e "diede la colpa" a Venturi che aveva disegnato Tex e il bandito troppo vicini (amplificando l'arrendevolezza di Tex, a suo dire se fossero stati disegnati più lontani il lettore non si sarebbe chiesto "ma perché non reagisce?" perché Tex non avrebbe avuto tante possibilità di reazione) Mi ricordo in particolare quel punto perché mi meravigliò vedere scritto poi l'opposto in "Tex secondo Nizzi" di Guarino. Nel libro, Nizzi critica chi "avrebbe dato la colpa" a Venturi per quella scena... ma a quello che ricordo io (che non avrò più la memoria di una volta, ma non credo di essere ancora rincoglionito...) L'UNICO che per quel che ne so diede la "colpa" a Venturi fu proprio Nizzi. In generale, anche se non ricordo più i dettagli della conversazione, Nizzi ovviamente negò in generale le "accuse", ammettendo magari su scene specifiche, giustificandole (come fa nel libro di Guarino) con "le necessità della storia" (in generale concordo che un eroe non può essere sempre infallibile, altrimenti le storie rischiano di diventare noiose, ma c'è una bella differenza fra "eroe che ogni tanto sbaglia" ed "eroe che non ne fa una dritta e si rende sempre ridicolo"), ammise che certi espedienti tipo gli "origlioni" erano stati usati un po' troppo spesso, insomma, fu una discussione un po più articolata di un semplice "non è vero", Nizzi ammise tranquillamente che alcune scene presentavano problemi, anche se sosteneva che erano casi isolati non rappresentativi in generale della sua opera (e noi ovviamente non avevamo un elenco lunghissimo di esempi, ci ricordavamo giusto i casi più eclatanti). Non era "contento" delle critiche ovviamente, ma... avrebbe potuto cavarsela molto facilmente semplicemente dicendo che non era d'accordo e tagliando corto. Rimase davvero un sacco di tempo a parlare con noi. Come ho detto, non posso escludere che fosse solo cortesia e mentalmente fra se e sè ci stesse mandando al diavolo per il tempo che gli facevamo perdere, ma se voleva andarsene, nessuno l'avrebbe trattenuto: gli avevamo chiesto gentilmente se poteva dedicarci cinque minuti, non era un tribunale, e se diceva "scusate, ho un impegno" nessuno l'avrebbe trattenuto. Se è rimasto per tanto tempo, per me era perché gli faceva comunque piacere parlare dei dettagli delle sue storie (anche con criticoni come noi...) [vorrei precisare comunque che, per rispetto verso un autore verso coi avevamo una certa deferenza, anche le nostre critiche furono espresse in maniera molto più "soft" e diplomatica di come facevamo di solito nel forum, la conversazione a quanto ricordo fu abbastanza cordiale, anche se avevamo punti di vista diversi]
  13. Non esageriamo, Jacula non era mica hard, non si vedeva niente.... ...diverso sarebbe un bel crossover fra "Tex" e "Texana"...
  14. Volete farmi cambiare idea sui cross-over? Io li ho sempre odiati nei personaggi Bonelli, ma su un Tex - Jacula potrei fare un eccezione...
  15. Diablero

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Guardate, con chi nega la pessima qualità delle storie di Nizzi post-400 non mi interessa discutere. Ho già dato. Per anni. Ogni singola volta, dimostrando, pagine e riferimenti alla mano, che avevo totalmente ragione. Ho discusso per anni su TWO, fino ad avere una certa nausea da Tex (e infatti mi sono dovuto "disintossicare" abbandonando per anni non solo le discussioni, ma anche la lettura di Tex), con gente che diceva che non era vero, Tex era assolutamente invincibile... in storie dove potevo citargli, pagina per pagina, dove veniva piccionato, dove veniva salvato da un bambino, dove provocava con la sua idiozia la morte di innocenti, dove peggiorava le cose, in storie dove se non sarebbe mai arrivato agli innocenti sarebbe andata meglio. Ho fatto un record una volta di elencare, in una storia di 2 albi, sette volte in cui Tex, disperato, era sul punto di frignare e veniva ogni volta salvato da un cavallo, da un tizio di passaggio, da un cane, dalla bontà dei suoi nemici, etc, e l'interlocutore continuava a negare l'evidenza e dire che non era vero, quello che era stampato in realtà non era stampato e non esisteva.,.. Non serve a niente e non voglio più rifare questo errore. Perchè una discussione abbia senso, deve basarsi su un linguaggio comune, e sull'osservazione dei dati di fatto. Discutere con chi nega dati di fatto, o chi legge "rosso" quando scrivo "nero", non ha alcun senso. In questi casi oggi dico semplicemente "abbiamo opinioni diverse su cos'è una bella storia, e su cosa rende un protagonista ridicolo o meno, non è un problema, io mi tengo la mia opinione e tu ti tieni la tua, basta che non ti metti a dire che dico sciocchezze che allora dati alla mano ti distruggo..." La cosa paradossale,... è che credo che Nizzi fosse MOLTO più frustrato di me su questa cosa. Non posso pretendere di conoscerlo, gli ho parlato meno di una mezza dozzina di volte nell'arco di vent'anni e solo un paio di esse per più di pochi minuti, dubito molto che si ricordi di me, ma nella (lunga, più di un ora) ultima conversazione che abbiamo avuto, quella volta a Reggio (una conversazione su toni molto tranquilli ed educati, mi interessava capire, non accusare...) ho avuto quasi l'impressione che gli facesse piacere parlare con qualcuno che LE NOTASSE, quelle cose. (nessuno lo teneva prigioniero, nessuno lo inseguiva, poteva andarsene in ogni momento, ho avuto l'impressione che comunque gli facesse piacere parlare di quelle cose, o almeno quella era l'impressione che mi dava, magari era solo cortesia. Comunque umanamente, come persona, mi ha sempre dato una buona impressione, è come autore che lo critico...) Come dicevo, se si va a guardare, oggettivamente, cosa accade nelle storie, Tex viene mostrato come imbelle e sconfitto già nelle storie post-400. Cosa cambia nelle successive? Il fatto che la cosa è, via via, sempre più plateale. Evidente. Sfacciata. Come se Nizzi, frustrato, dicesse "ma come è possibile che non se ne accorgano?" E esagerasse sempre di più, rendendo la cosa sempre più evidente anche al lettore più distratto. E rimanendo comunque frustrato perchè molti, fino alla fine, non se ne accorgevano. Io credo che un autore di fumetti prima di tutto voglia essere letto. Certo, anche essere pagato immagino sia molto importante ( ) ma se ti interessa solo la paga ci sono immagino un sacco di altri mestieri paganti, senza avere a che fare tutti i giorni con editori, disegnatori, lettori, etc.. Credo che quindi sia ESTREMAMENTE frustrante rendersi conto che i lettori... non capiscono le tue storie. Nizzi per anni ha continuamente "alzato l'asticella" delle "provocazioni" al lettore, arrivando a SOTTOLINEARLE NEI DIALOGHI PERCHÈ FOSSERO CHIARISSIME. (tutti sono capaci di far sfuggire un tizio a Tex. Ma non tutti fanno prima dire a Tex "tranquillo, lo catturerò subito, non mi sfuggirà o non mi chiamo più Tex Willer" e subito dopo "ops, mi è sfuggito!"... e quindi adesso come ti chiami? (per rendere la cosa evidente, davvero, anche al lettore più distratto e superficiale). Poi se questo autore trova recensione delle sue storie online dove dicono "Tex è come sempre invincibile in questa storia, non gli sfugge proprio nessuno"... come deve sentirsi? Davvero, ad un certo punto deve avere uno scoramento incredibile, "posso scrivere quello che mi pare, tanto non lo leggono..." Questo scoramento, questo sì, si vede sempre più con l'avanzare delle storie. Nelle soluzioni sempre più banali e scontate, negli intrecci semplificati al massimo... alla fine, Nizzi davvero credo abbia perso ogni fiducia nelle capacità del lettore (sono passati anni, quindi potrei ricordare male, ma quando mi ha detto "dalla casa editrice non mi hanno mai segnalato proteste dai lettori", non lo dicesse con orgoglio, ma bensì con un certo scoramento...). Nizzi non ha smesso di scrivere Tex perchè ha appeso la penna al chiodo o perchè si è messo a coltivare gardenie, si è messo a scrivere ROMANZI..., quindi non aveva perso la voglia o la capacità di scrivere, era proprio di Tex, e di quella situazione, che non ne poteva più Basta pensare ad una storia tipo "i fucili di Shannon", dove Nizzi GIÀ nel corso della storia ridicolizza Tex a tutto spiano ("tranquillo ragazzino che non vuoi venire perchè hai paura che ti facciano del male, sei con Tex Willer, garantisco io che non ti faranno niente!.... ...oddio oddio me l'avete rapito da sotto al naso, cosa faro adesso, ma chi mai ha potuto essere cosi scemo da mettere in pericolo un bambino?"), e dove GIÀ nella sua sceneggiatura l'inutile Tex non combina niente ed è un vecchietto a salvare lui e il bambino... ....e l'editore gli chiede un cambio alla storia. Dici "gli farà cambiare una di quelle scene dove viene ridicolizzato?". NO! Gli fa cambiare L'UNICA cosa vagamente "texiana", il fatto che Tex alla fine lasci andare il vecchietto. Per Sergio Bonelli bisogna bere l'amaro calice fino in fondo, L'UNICA cosa Texiana va tolta, e Tex deve essere presentato nel finale come uno sbirro ottuso, e fare arrestare la persona che ha risolto il problema al suo posto... ...e capisci perchè, da una parte, Nizzi sia stato lasciato lì 15 anni, e perchè l'editore non si lamentava delle nizzate, nonostante la crescente frustrazione dello stesso Nizzi... Beh, di questo ne abbiamo discusso abbondantemente ai vecchi tempi su TWO, e sai che sono in gran parte d'accordo con te: il Tex "sbirro ottuso incapace" nasce con Nolitta (e davvero è una cosa incredibile, che l'editore che mandava in edicola Tex da decenni, ne avesse un immagine così "strana" e rovesciata come quella che descrive in "Mingo il ribelle". Credo che Nolitta sia stato anche forse il principale "lettore proiettante", che proiettava sulle storie i suoi preconcetti senza davvero vederle, e così come oggi diversi lettori leggono le vecchie storie di Nizzi dove Tex fallisce e si slaccia il cinturone davanti a tutti come "un tex invincibile", Nolitta leggeva le storie di suo padre e ci vedeva un Tex sbirro che girava con le manette...) E, per essere chiari: alla fine l'editore è sempre il responsabile finale di quello che pubblica. Ogni singola Nizzata è prima di tutto responsabilità di Bonelli che l'ha pubblicata (e quando voleva rendere Tex ancora più sbirro ottuso le modifiche le imponeva, tipo nel finale dei fucili di Shannon, quindi se voleva avrebbe potuto togliere anche tutte le figuracce, e non l'ha mai fatto) Quindi, quando critico le storie di Nizzi, se non aggiungo "e pubblicate da Bonelli" è solo per brevità, a fare quello scempio sono stati minimo in due... Ma a parte le responsabilità come editore, perchè non c'è la stessa percezione di Nolitta come AUTORE? Per me si riallaccia al discorso che ho fatto prima sul fatto che gli ultimi 15-20 anni di Nizzi su Tex NON SONO UNA COSA "NORMALE" nell'editoria, e anzi sono una cosa unica al mondo. Non conosco altri casi in cui un autore così palesemente inadatto (a quel punto, dopo la crisi... e già la crisi non era un segnale sufficiente?), che stava facendo calare le vendite e infuriare i lettori (e so che, anche se poi magari non lo dicevano a Nizzi, la Bonelli di lettere di protesta ne riceveva tante...). Questa "anormalità", il fatto che per anni il nome "Nizzi" nel colophon provocava crisi di sconforto ai lettori, ha reso "Nizzi" quasi più l'emblema di questa assurdità che non il nome di una persona. Nolitta, per quanto palesemente inadatto a Tex, come autore è stato più "passeggero". Quante storie ha scritto? Se escludiamo il suo ritorno forzato durante la crisi di Nizzi per "tappare il buco", mi pare che ne abbia scritte non più di una quindicina, in un breve periodo dal 1976 al 1983, e anche li in un certo senso "tappava un buco" provocato dal declino del padre, e prima dell'arrivo di Nizzi. Non era mai stato nominato "degno erede", non ha mai monopolizzato la testata per anni fra le proteste. (e, soprattutto, anche se le sue erano storie anche più anti-texiane di quelle di Nizzi... erano comunque belle storie. "il giudice maddox" se al posto di Tex ci metto uno sbirro ottuso anonimo è una bella storia). Se quindi lo valutiamo SOLO come autore, Nolitta è stato semplicemente "un bravo autore totalmente inadatto a Tex", come ce ne possono essere stati tanti altri. In realtà, i lettori non sono tanto "talebani" come sostengono gli aziendalisti ad oltranza. Sopportano tranquillamente anche un autore inadatto per un breve periodo (vedi qualcuno bruciare Faraci in effige?), e se Nizzi fosse stato sostituito dopo un periodo più "normale" di pochi anni di storie scarse, oggi non ci sarebbe questo livore. È stata l'assurdità e la totale anormalità di quel tempo lunghissimo che ha fatto tutti questi danni, non solo a Tex ma anche alla reputazione di Nizzi (che se avesse potuto andarsene a fare Nick Raider subito dopo la sua crisi, oggi sarebbe acclamato come uno dei più grandi autori texiani...) Credo che più che di una "rivalutazione delle sue storie" (che, se fosse onesta e consistesse nel rileggersi le storie fra il 400 e il 500, per me non potrebbe che PEGGIORARE il giudizio sulle sue storie), Nizzi oggi abbia bisogno dell'oblio su quel periodo assurdo e "strano": non è stato un periodo normale, per mille ragioni Nizzi non era sicuramente in uno stato psicologico o ambientale adatto. La cosa più benevola che si può fare oggi per me è tirare una riga e dire "OK, sarà difficile superare certi vecchi traumi, ma faccio lo sforzo e cerco di giudicare le tue nuove storie senza preconcetti, e vediamo come sono..."
  16. Diablero

    Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?

    Non sei il primo che difende Nizzi con queste tesi contraddittorie, che mi sembrano una cosa tipo "non sono stato io a rubare la marmellata, e comunque era mia, ho fatto bene a mangiarla!" Cioè, non si può, se si ha un minimo di coerenza, dire "non è vero che Nizzi è crollato, anche dopo scriveva buone storie, e poi voglio vedere voi a non crollare al suo posto..." Questo saltare poi dall'aspetto "qualità delle storie" e "perchè Nizzi ha avuto quel calo" fa solo confusione. Io ho una scusa anche migliore di quella di Nizzi per le mie (ipotetiche, non ne ho mai scritte) storie: non sono capace! Provateci voi a scrivere storie senza essere capaci! Avendo quindi un ottimo motivo per giustificare il fatto che farei storie scarse, non potreste dire che sono scarse, no? (e sì, è lo stesso ragionamento che tanti fanno con Nizzi, "ha le sue buone ragioni per scrivere ciofeche, quindi non sono ciofeche...") No, siamo onesti e valutiamo la qualità delle storie senza trovare mille scuse... Nizzi ha scritto per più di 15 anni storie in cui SEMPRE, in ogni singola storia, Tex era ridicolizzato in maniera aperta e palese (addirittura sottolineata dai dialoghi, tipo "lo acciufferò, o non mi chiamo più Tex Willer... oh, mi è scappato...", "tranquillo, ragazzino, se vieni con me non ti succederà niente, parola di Tex Willer... Oddio l'hanno catturato, banditi, vi prego in ginocchio, liberatelo..."). Anni fa feci una "sfida" in un altro forum, chiesi di citarmi UNA, anche una sola storia di Nizzi post-crisi in cui Tex non fosse ridicolizzato, qualcuno provò a presentare qualche esempio, ma erano tutte storie in cui Tex veniva palesemente ridicolizzato 1, 2, 3 volte o più, ed erano loro che non lo vedevano... (non ripeto la sfida oggi, perchè non voglio più ri-leggere quelle storie, dopo essere finalmente riuscito in gran parte a dimenticarle...) Il mio giudizio complessivo su Nizzi è simile a quello di Carlo Monni ...ma sono più severo sulle date. Si vedevano anche PRIMA del crollo psicologico le prime crepe. Dopo, dal suo ritorno... non ne ha azzeccata più una (le poche storie buone, tipo il Texone di Magnus, erano state sceneggiate in realtà prima della crisi). E la cosa è anche comprensibile (per me fu folle l'editore a insistere perchè tornasse su Tex, con che spirito avrebbe potuto scriverlo, dopo una crisi di rigetto simile?). È da quel momento che parte l'opera di demolizione di Tex, che diventa via via sempre più palese, e con il 500 era già assoluta e compiuta (non c'è un calo di Nizzi con il 500, era già in fondo, il 500 e la successiva mefistolata sono stati semplicemente "la sveglia" per chi ancora si rifiutava di vederlo). Per "rivalutare" Nizzi, il mio "consiglio", è di rileggere NON i post-500, ma quelli prima. E di scoprire, alla luce delle nizzate successive, QUANTO quegli elementi di spernacchiamento di Tex erano già presenti da tempo. Io direi "In sostanza, il Nizzi pre 380/390 non ha bisogno di essere rivalutato, il Nizzi post 400 non può essere rivalutato" Quindi, il periodo "buono" dura una decina d'anni, meno di 50 storie, quello "pessimo" dura dal 400 al 600, cioè più di 15 anni di storie una peggio dell'altra, un periodo insostenibile, assurdo (non conosco un altro caso simile al mondo) di cui incolpo soprattutto la casa editrice, era ovvio che non ne poteva più, che era totalmente demotivato e stava distruggendo il personaggio: ma non le leggevano le storie? Come facevano ad essere contenti di un Tex che ogni singolo albo provocava danni, si faceva salvare da vecchi paralitici, bambini, animali, etc e intanto veniva gabbato da tutti? Non gli dicevano niente? (Nizzi disse una volta, davanti ad una mia domanda diretta, in una conversazione privata con alcuni forumisti durante la fiera di Reggio Emilia che no, non aveva mai ricevuto nessuna protesta o rimostranza da parte della casa editrice al riguardo). È quel lunghissimo periodo di demolizione del personaggio, che fra l'altro mi fece smettere di leggere Tex per anni, che fa sì che l'argomento "Nizzi" sia un argomento delicato, anche più di quanto normalmente dovrebbe essere un autore che abbia "solo" scritto storie scarse. Perchè non c'era niente di "normale" in quella situazione.
  17. Oddio, dici che fra lui e Dinamite...
  18. Prenditela con Frediani, è lui che mette in giro notizie ingannevoli... io ho solo sottolineato che era abbastanza improbabile anche come fake news... Anche no, grazie!
  19. Finale della storia che conferma pregi e difetti della prima parte. Fra i difetti, l'insistente "spiegazionismo" che contagia anche i pard (mi ha fatto un po' ridere Tex a pagina 23 che non solo sa che qualcuno li ha visti, ma sa pure che è stato l'indiano), le stesse informazioni ripetute più volte e le spiegazioni per dettagli tutto sommato superflui appesantiscono un po' la lettura. Ma è comunque un peccato veniale, visto che Rauch riesce comunque ad evitare i famigerati "spiegoni" multipagina e riesce bene o male a infilare le spiegazioni in mezzo ai dialoghi con un minimo di senso. Un altro "difetto", se vogliamo, è il fatto che è una storia di Ray Cooper, non di Tex. Non nel senso della critica banale e stantia sul fatto che Tex dovrebbe "essere sempre in scena" o essere risolutivo (qui lo è), ma per il fatto che la storia alla fine è sulla parziale "redenzione" di Cooper, che inizia come un personaggio totalmente privo di scrupoli che tradisce i compagni di fuga (come aveva fatto in passato per i complici) ma alla fine sapendo di avere ben poche probabilità di sopravvivere divide il suo segreto con Taylor. A questo cambiamento Tex è totalmente estraneo, è tutto basato sul rapporto fra i due evasi e sulle scelte che fanno. Con qualche minimo cambiamento alla trama Tex poteva essere completamente eliminato dalla storia. (e si vede anche da tutte le maniere in cui Rauch tiene i due pards "lontani" dal centro dell'azione fino al finale) Personalmente, non trovo questo un "difetto" in sè, a livello di una singola storia (non è necessario che Tex sia sempre al centro di tutte le storie), quanto un "problema" di una tendenza generale molto pervasiva che ho visto anche in altri autori che si sono cimentati con Tex negli ultimi anni, che sembrano prima pensare ad una "bella storia", e POI ad infilarci dentro Tex. Ma Tex non è Ken Parker, non è un mero testimone di storie altrui, e in generale trovo che molti autori Bonelli dovrebbero liberarsi da questa continua voglia di "berardeggiare".... Ma a parte questi problemi, sono rimasto soddisfatto della storia, non mi ha mai annoiato, i personaggi sono ben caratterizzati, i dialoghi vivi e divertenti, il giudizio complessivo è positivo. Anche riguardo ai disegni, giudizio tutto sommato positivo ma con qualche remora. Mi è piaciuta la maniera in cui Prisco riesce a rendere il movimento e le espressioni (a proposito, questa storia contiene un bel campionario di brutti ceffi memorabili...), ma a volte le anatomie e le proporzioni sono veramente troppo frettolose e abbozzate. È vero che magari a rifinire troppo i disegni si rischia di perdere quel senso di fluidità dei movimenti, ma anche senza riempire le tavole di dettagli, qualche attenzione in più alle proporzioni poteva mettercela. P.S.: pagina 4, Frediani annuncia la scena del bacio nel prossimo "Tex Willer" (così, tanto per far contenti i tradizionalisti... ), con l'affermazione "il primo vero bacio del giovane Tex". Dai, sù, non ci sbilanciamo in affermazioni come queste che già c'è gente che fa battute sulla castità di Tex: spero tanto per lui che quello non sia davvero il suo PRIMO bacio... (anche perchè non vorrei una scena da Piccolo Ranger... )
  20. Diablero

    Il prezzo degli albi di Tex

    Informazione: i fumetti SONO fiction. Non sono "simili" o "equivalenti", no, sono proprio un tipo di fiction. In pratica hai detto che non si può paragonare la fiction alla fiction... Sì, lo so che probabilmente per "fiction" intendevi "fiction TV", ma non sto facendo il pignolo solo per il gusto di farlo: ogni volta che trattiamo il fumetto come un qualcosa di unico e ineffabile, totalmente diverso da qualunque altra cosa che soddisfa gli stessi bisogni, finiamo nella tana del bianconiglio a immaginarsi chissà quali cambiamenti generici che hanno cambiano per sempre l'umanità, un evoluzione che ha reso i nostri figli degli alieni appartenenti ad un altra specie che non può leggere fumetti. Mentre basta ricordarsi che è sempre comunque fiction per capire molto più semplicemente come mai guardarsi un cartone animato in TV può tranquillamente prendere il posto che avevano i fumetti per noi (almeno, io sto parlando come uno cresciuto quando in TV di cartoni ce n'erano pochissimi e c'erano solo due canali, la visuale di qualcuno cresciuto negli 80 probabilmente è diversa e loro già guardavano più cartoni animati e leggevano meno fumetti...) Personalmente, rispetto agli anni 80 (quando, davvero, la fiction che passava in TV era miserevole, roba oggi inguardabile...) oggi mi guardo molte più serie TV (soprattutto americane o inglesi, in lingua originale per evitare gli orridi adattamenti) e passo meno tempo a leggere fumetti. Vuol dire che sono cambiato io, magari perchè sono stato esposto al morso di una televisione radioattiva, o è semplicemente cambiata l'offerta di fiction, e oggi si trovano telefilm migliori e fumetti troppo spesso peggiori? Questo probabilmente spiega come mai videogames, che sono ancora più attivi, sono completamente estinti fra i giovani... (a scanso di equivoci: sto scherzando...) Ti si potrebbe rispondere che dipende dalla fiction (hai mai visto The Wire? Pensi che sia paragonabile a Don Matteo, tutto un unico calderone, tutto facile?), ma, senza fare facili generalizzazioni, è vero che la difficoltà di comprensione varia fra fumetti e film e telefilm, come cambia fra un fumetto e l'altro e fra un film e l'altro. Ma siamo sicuri che la difficoltà di lettura di molti fumetti sia causata dal loro "essere fumetti", e non dal fatto che sono spesso scritti e disegnati per essere più oscuri del necessario, per darsi un tono "artistico"? (ma qui si rischia di andare su un altro campo minato...)
  21. Diablero

    Il prezzo degli albi di Tex

    West10, a seguirti passo passo per spiegare "non ho detto questo, non ho detto quello, non intendevo questo, etc" ci divento matto, ho l'impressione che stai rispondendo senza manco leggere quello che scrivo, e quindi ci stiamo perdendo in mille rivoli perdendo completamente il senso della discussione. Torniamo al punto. Il punto originale che ho fatto, da cui sei partito per la tua deriva è: i fumetti (Tex compreso) fanno parte del mercato dell'intrattenimento, e se la devono giocare con netflix, con gli smarphone, con le serie TV in streaming, NON CON LE PIZZE!!!! Dimmi, i tuoi figli, i loro amici, gli amici degli amici, e i milioni di giovani a nome di cui parli (mentre io evidentemente non ho più contatti con i giovani dal 1633...) passano tutta la giornata sullo smartphone... o a mangiare pizze? (e no, non mi interessa capire come è possibile che dal mio discorso "se la devono giocare contro gli smartphone" sei arrivato a pensare che secondo me non esistono gli smartphone...)
  22. Diablero

    Il prezzo degli albi di Tex

    Manara è una di quelle pochissime eccezioni, che si contano sulle dita di una mano, che vende molto anche in Italia Tanto per fare un'altro esempio, un autore come Vittorio Giardino (che comunque è uno di quelli che vende più di 300 copie, che ti ho citato come cifra "tipica" per il settore, non certo come massimo per i best sellers) non trovava editori italiani. Gli dicevano di farsi pubblicare prima in Francia, poi loro compravano i diritti (spendendo molto meno). La cifra di 300 copie me l'ha data direttamente un editore di cartonati, tempo fa, sconsolato per le scarse vendite di materiale che in Francia vendeva molto di più... O, per guardare le cose da un altro punto di vista, ti quoto un post su Facebook di Cantarelli di qualche tempo fa: I giornali fanno titoloni sulle 100.000 copie a volume di Zerocalcare, ma è Zerocalcare che è un vero e proprio fenomeno editoriale, le cifre di vendita tipiche sono molto più basse (ovvio che anche qui Tex fa storia a sè, e in generale tutti i volumi Bonelli immagino vendano di più... per il traino della serie da edicola. Se togli il traino delle serie da edicola, che succede?) Questa è una impressione tua su quello che penso che ha alcuna base nella realtà (anzi, SONO IO quello che ti sta ripetendo da mò, che Tex vive in un mercato di cui fanno parte altri tipi di svago, e che noi non siamo rappresentativi del tipico lettore di Tex), quindi al massimo ti posso rispondere di leggere meglio e con più attenzione i miei post, perchè mi pare che li leggi a rovescio. Su quello che fanno i tuoi figli, infine, non metto bocca, ma vorrei sottolineare che tu stesso dici che passano tutto il tempo sullo smartphone a consumare fiction. Sei tu che la consideri, a priori, una cosa che non ha nulla a che fare con il fumetto. Mentre invece è lo stesso identico bisogno di intrattenimento, storie, narrazioni che per noi era soddisfatto dal fumetto. Sono assolutamente cose in concorrenza, non è una mutazione genetica, i tuoi figli non sono (almeno credo) una razza aliena con bisogni alieni completamente diversi da quelli che avevamo noi. Il fumetto non viene rifiutato perchè brutto, sporco, cattivo, vecchio o altri, ma semplicemente perchè non è più concorrenziale.
  23. Diablero

    Il prezzo degli albi di Tex

    E infatti, i manga da venti euro l'uno vengono comprati da meno di mille persone, non da quasi duecentomila... Se vuoi che anche Tex venga letto da meno di mille persone, basta seguire quella strada... Anche il "modello francese", bisogna far notare una cosa: si basa sull'equivalente francese del Reddito di Cittadinanza. Cioè, la maggior parte dei fumettisti NON potrebbe campare facendo fumetti, quindi o lo fa come secondo (o terzo) lavoro, o ha bisogno dell'aiuto per i poveri... (effettivamente, adesso che c'è anche da noi, potrebbe essere un aiuto per questo tipo di editoria. Prima non era ad armi pari, da decenni un fumettista francese fra una pubblicazione e l'altra non rischiava di fare la fame, mentre da noi se non avevano un altro lavoro o non volevano stare con i genitori o farsi mantenere dalla moglie, nessuno poteva campare facendo quel tipo di fumetti tranne 3-4 fenomeni... (Il "modello francese" si basa soprattutto sul pagare gli autori a percentuale, per quello l'editore può permettersi di pubblicare tanti albi, se non vendono, quello che rischia di più è l'autore. Questo, oltre ovviamente ad avere molti, molti, molti più acquirenti di quei libri di noi, in Italia tipicamente un cartonato vende meno di 300 copie, quelli Bonelli probabilmente di più per il nome della casa editrice e il traino delle serie da edicola, ma non so quanto durerebbe questo traino senza le serie da edicola...) Nel caso italiano, il problema non sarebbe dunque solo quello di sopravvivere durante la realizzazione di un albo fino a che non ti arrivano le royalties, sarebbe anche quello che con i ricavati di un albo un autore non ci campa nemmeno fino ad iniziare il volume successivo.. Ma io non stavo parlando di "nuovi lettori", se parlo di "finire lo spazio" e "costo del mantenere completa una collezione di Tex" è ovvio che parlo di vecchi lettori. E Tex è in una posizione abbastanza unica al riguardo: più di ogni altra testata, non ha tanto il problema di trovare lettori nuovi (per me molti li trova semplicemente per il traino dei vecchi lettori che iniziano alla lettura figli e nipoti), quanto quello di conservare un numero di lettori già abnorme, eccezionale, unico, e non più ottenibile da nessuno. Il problema è che non so se la nuova Bonelli vede questo numero di lettori come un patrimonio da tutelare o una mucca da spremere... (un po' tutti e due probabilmente visto che a decidere sono tanti, con idee immagino diverse...) Ma, alla fine, perchè un lettore che ha comprato Tex per quarant'anni dovrebbe smettere? A parte quelli che ad un certo punto semplicemente muoiono di vecchiaia, che spero non siano tantissimi, chi compra una serie per anni smette per una combinazione di questi fattori: 1) si è stufato lui (ma questo accade di solito dopo pochi anni, non dopo quarant'anni...) 2) Il fumetto è cambiato e non lo riconosce più (questa personalmente è la motivazione più frequente per me, anche perchè il 99,99% delle volte diventano blandi e generici) 3) Costa troppo 4) Non ha spazio dove tenerli (e questa sta ultimamente diventano un fattore sempre più importante anche per me) Agiscono in combinazione, ovvio che il prezzo conta più o meno in base a quanti ti piace il fumetto (per il texone di Villa ho pagato senza problemi 30 euro, per il Maxi di Mignacco e Cossu sono stato indeciso per una cifra molto minore), ma è ovvio che più aumenti il prezzo, più aumenti il numero di volumi da sistemare in libreria, più fai fare storie ad autori meno adatti, più fai "pressione" agli attuali acquirenti perché smettano. Nessuno smette per problemi di spazio? Chiedilo a Virgin (e io ne conosco tanti, fuori dal forum, che hanno smesso per quello). Nessuno qui smette per i soldi? Ma qui siamo fra gente che pensa che Tex è tanto "importante" da dedicargli tempo a scrivere in un forum, ovvio che non siamo rappresentativi. Quello che smette per la spesa è quella parte che già adesso è lì lì indecisa. Un dato per me è MOLTO preoccupante da questo punto di vista: circa metà degli acquirenti, credo (in base alle cifre che giravano tempo fa, non conosco quelle attuali) compra SOLO LA SERIE REGOLARE. Non compra nemmeno il Texone. Non compra la serie Tex Willer, nonostante la sua qualità. Perchè lasciano lì quei Tex in edicola? Forse non hanno abbastanza soldi per seguire tutte le serie e hanno deciso di limitarsi a quella regolare. Forse non hanno abbastanza spazio per tutta quella carta. Forse leggere altre storie di Tex non gli interessa proprio, e stanno solo mantenendo completa una vecchia collezione che hanno iniziato da bambini. Forse non li leggono nemmeno più. Probabilmente è una combinazione di diversi di questi fattori. Non è rischioso andare a "spremere" di più lettori in bilico come questi? E sono davvero tanti, di sicuro molti più di quelli che il maxi se lo comprano... Riguardo invece ai giovani, quello è un problema più complesso che riguarda tutta l'editoria e non solo fumettistica, anche se comunque è sempre un problema di concorrenza. Dicono che i giovani oggi non leggono? I giovani oggi leggono MOLTO PIÙ DI NOI, io fra un Tex e l'altro non avevo niente da leggere, mi rileggevo ossessivamente i vecchi, i libri che avevo in casa li avrò riletti venti volte, per leggere qualcosa mi leggevo le istruzioni della lavatrice e quando arrivava il libro di lettura della scuola me lo finivo prima ancora che iniziassero le lezioni... ma appunto per questi problemi a trovare materiale da leggere, io, così come quasi tutti gli altri - quelli non nati in una casa con già migliaia di libri - alla fine di MATERIALE NUOVO non leggevo poi tanto ogni mese. Oggi i giovani li trovi con il naso incollato allo smartphone tutto il giorno. A fare cosa? A LEGGERE. (e a vedersi video o film che è comunque fiction, e fa parte della concorrenza) Se i "giovani" non comprano più i fumetti, non è per una maledizione della Dea Kalì o perchè sono cambiati geneticamente. È perchè, nel mercato attuale dell'intrattenimento, trovano film e telefilm a MIGLIAIA gratis, e roba da leggere infinita. È comunque sempre un problema di prezzi e facilità d'accesso.
  24. Diablero

    [Tex Willer N. 18 / 23] L'agente federale

    Visto che la Bonelli ultimamente sembra voler imitare molto l'editoria fumetti americana, faccio notare che là alcuni editori pubblicano lo stesso fumetto in doppia versione, "censurata" e "per adulti"...
  25. Diablero

    Il prezzo degli albi di Tex

    Un ragionamento sbagliato posta, correttamente e logicamente, a conclusioni farlocche. Quindi, se si cerca una conclusione farlocca, basta fare il ragionamento sbagliato... "giusto", quello che dà il risultato che si vuole. Non importa quanto sia insensato il comparare qualcosa che leggi da solo in casa con qualcosa che mangi quando esci con gli amici. Seguendo questo metodo, possiamo paragonare i fumetti al prezzo dei televisore (cioè un oggetto che compri una volta ogni tot anni) e ricavare che adesso costano un casino (oggi, un televisore come quello che una volta costava uno stipendio mensile da impiegato, costa come 10 albi di Tex. O meglio, per comprare dieci albi di Tex spendi come per comprarti un televisore. Nel 1948 dieci strisce costavano come un televisore? Anche il confrontare i dati del 1948 (quanto era appena finita la guerra, la carta costava un casino e ci si era inventati il formato a striscia per risparmiarla) e Tex VENDEVA MOLTO MENO DI ADESSO (il vero boom non è iniziato che negli anni 60, quando per la prima volta una buona percentuale di bambini ha proseguito a leggere i fumetti anche da adulti, cosa quasi impensabile prima, negli anni 40 i fumetti non vendevano mica poi tanto...) Un confronto sensato invece è quello già fatto prima (ma solo per il prezzo di un singolo albo) fra il prezzo dei fumetti e le paghe. Io ho un dato: nell'estate del 1984, per contribuire a pagarmi gli studi all'università, mi ero trovato un lavoro stagionale, in uno zuccherificio. La mia busta paga mensile era, netta, di 1.270.000 lire (era una buona paga, e infatti tantissimi se non erano figli di ricchi facevano lavori stagionali... oggi danno una miseria e poi dicono che "i giovani non hanno più voglia di lavorare"... bah!). Tex nell'estate del 1984 costava 1.000 lire. Quindi la mia paga corrispondeva a 1270 Tex. Quindi, se oggi Tex costa 3,90 Euro, uno stagionale dovrebbe guadagnare... 5.000 Euro al mese? Se facciamo il conto della spesa mensile media (13,33 euro) uno stagionale dovrebbe guadagnare... 17.000 Euro al mese? Possiamo raccontarci tutte le fregnacce che vogliamo, paragonando i fumetti alla liquirizia, alle carrube, ai gelsomini, per nasconderci la verità, che i fumetti oggi costano, in rapporto alle paghe, molto più che negli anni 80. Ma non cambia il risultato finale: che io, studente che lavorava solo pochi mesi d'estate, e che aveva una vista sociale relativamente normale per l'epoca (discoteca due volte alla settimana, cinema, benzina per la mia auto di proprietà, pizzeria, etc.) potevo comunque permettermi di comprare regolarmente non solo quasi tutte le serie regolari Bonelli (credo che all'epoca saltassi giusto il piccolo ranger...), ma quasi tutte le riviste "d'autore" e un sacco di altri fumetti. Oggi, per comprare la quantità di fumetti che compravo io allora, non basterebbe probabilmente quello che guadagna uno stagionale. All'epoca era una spesa quasi trascurabile. Ma anche il paragone con gli stipendi, anche se fa capire QUANTO i fumetti siano passati da "passatempo popolare ed economico" a "costoso hobby per appassionati", non dice tutto. Non spiega per esempio perchè i giovani non li comprino più, invece magari di comprarne "solo" di meno. La concorrenza per i fumetti non è la Pizza. Solo un folle (o uno che cerca di fare ragionamenti sbagliati per giungere a conclusioni farlocche, come temo faccia chi scrive i comunicati Bonelli) potrebbe pensare che qualcuno, quando gli amici e la ragazza escono per andare in pizzeria, possa dire "mmm... no, sto a casa stasera, che domani esce Tex, Mario puoi accompagnare tu la mia fidanzata in pizzeria e poi a casa?". Il fumetto è una forma di INTRATTENIMENTO e come tale, se la gioca nel mercato dell'intrattenimento. La sua concorrenza non è la pizza. La sua vera concorrenza ormai è la TV, internet, Netflix, i videogiochi, etc. Un abbonamento base a Netflix costa 7,99 Euro al mese. Cosa hai in cambio? Oh, una roba da niente... 1400 serie TV ciascuna composta da più stagioni ciascuna dei quali composta da più episodi) e 2600 film E Tex? Seguire Tex COSTA QUASI IL DOPPIO, se vuoi tutti gli inediti. Il doppio rispetto a 1400 serie TV e 2600 film... Capite quanto sia FOLLE continuare a dire "oh, i fumetti costano ancora pochissimo, comprateli perchè costano davvero poco, meno di una pizza?" È come aprire una fabbrica di elettrodomestici a Roma, venderli al doppio del leader di mercato, e come pubblicità dire "confrontate i nostri prezzi con quelli dei cinesi! Siamo sicuri che vedrete quanto siamo convenienti"... Ma temo che non solo il fandom italiano, ma purtroppo pure molti autori, vivano ormai in una "bolla" tutta loro, senza più contatti con questo mercato (tempo fa sentivo un autore Bonelli vantarsi di non guardare mai le nuove serie TV americane, tipo Trono di Spade, Breaking Bad, etc, e non capiva come mai la gente potesse preferirle rispetto ad un fumetto. Senza averle viste. Questo non è nemmeno nascondere la testa sotto la sabbia, e proprio seppellirsi completamente lasciando fuori solo il retro dei pantaloni per parcheggiare le biciclette...) La soluzione? A vedere le mosse degli editori italiani, pare che sia "dimezzano i lettori? E noi raddoppiamo i prezzi! Dimezzano ancora? E noi raddoppiamo le uscite! Tanto i nostri fumetti costano ancora pochissimo, basta che i nostri lettori tengano un giorno in garage il Ferrari ed escano con l'Audi e con il risparmio di benzina si pagano i fumetti..." I fumetti non costano più poco, e non costeranno mai più poco (a parte quelli online, che hanno problemi diversi, soprattutto il riuscire a farsi pagare...), è inutile cercare di venderli ancora come prodotto "che costa poco", poi è ovvio che i nuovi potenziali lettori ti schifano... Soluzioni? E le chiedete a me? Sono un lettore come gli altri, mica Archimede Pitagorico! Però, a livello personale, posso dire cosa spinge ME a leggere (e comprare) ancora Tex. Il fatto che non lo trovo da nessuna altra parte. Quel tipo di avventure, con quei personaggi, con quei disegni e quelle storie, non le trovo su netflix, non le trovo online (anche per questo trovo che il fatto che il fumetto si sia buttato a pesce sul "linguaggio cinematografico" da Ken Parker in poi una cantonata pazzesca: invece di valorizzare quello che ti rende unico, imiti qualcuno che costa mille volte meno di te? Aveva senso negli anni 70 quando davano 2 film alla settimana in TV e il cinema costava molto più dei fumetti...) Per questo, compro anche il nuovo Tex Willer, pago e sono contentissimo. Altre serie Bonelli... le compravo, pagavo, e non le riconoscevo. Erano diventate "generiche" senza più le cose che mi avevano fatto appassionare. Quindi le ho mollate. Chissenefrega se costano più o meno di una pizza, se quel tempo lo passo meglio a guardarmi un film? Ed è questo il motivo, mi sono reso conto, perchè per me la collana di cartonati formato francese è stata una grossa delusione. Prima, avrei detto che era una buona idea. Avevo grandi aspettative. Ma i risultati per me sono stati molto deludenti. Con così poche pagine, con una narrazione così diversa, le storie non avevano più la "forma" di storie di Tex. Alla fine, in gran parte erano avventure western generiche. Anche se ci mettevi un altro al posto di Tex non cambiava molto. A quel punto mi compro un Blueberry, che nella collana della Gazzetta costa meno e ha un disegnatore abbastanza bravo... Sempre personalmente, non mi piace quando mi vendono un prodotto inferiore ad un prezzo maggiorato. Per questo odio il Color e sono ogni volta indeciso sul mollarlo definitivamente o no (farmi pagare di più per storie sverniciate, bah...) e non mi piace per nulla la proliferazione di testate (farmi pare salate trecento pagine di Tex di Cossu? Grazie, eh, non è manco la spesa, è poi il doversele pure leggere quelle trecento pagine...) Cosa dovrebbe fare la Bonelli per tenermi come lettore? Quello che ha fatto con Tex Willer (anche 64 pagine vanno bene, se di quella qualità, e senza farmi pagare assurde sverniciate di pessimi colori), cioè puntate sulla qualità (sì, lo so, più facile dirlo che farlo, immagino che tutti gli autori siano sicurissimi che quello che fanno è di qualità...) e non sulla quantità (perchè dovrei comprarmi un maxi Zagor di Cassaro? Perchè secondo te "costa meno di una pizza?"), o peggio ancora, su squallide speculazioni o sul presunto effetto "nobilitante" di copertine cartonate in edizioni di lusso per roba che già non si vede in edicola (il lusso va bene per contenuti che lo meritano, tipo il Texone di Villa, altrimenti è come dare rossetto e fondotinta ad un maiale, comunque non diventa una bella ragazza...) E invece, la mia impressione, almeno da fuori, è che la Bonelli stia puntando decisamente sulla quantità, e abbia smesso di limitare i prezzi, (tanto "i fumetti costano poco..."). Perdendomi come lettore (come dicevo, attualmente di regolare prendo solo i Tex, anche se alla fine fra special miniserie e albi una tantum continuo a comprarne parecchi. Ma sempre meno, anno dopo anno)
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