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Diablero

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  1. Diablero

    [297/299] Fuga Da Anderville

    Hai ragione: conosco diversi ubriaconi che vanno "al bar" (mica al saloon, che è una espressione meno profonda) per dimenticare (per quanto, poi? Per il tempo di smaltire una sbronza?) Nizzi riprende l'uso che fa Nolitta dell'alcool (ma questa storia è TUTTA nolittiana, non mi meraviglia che sia piaciuta tanto a Sergio Bonelli, mi meraviglia che sia piaciuto ai lettori di GL Bonelli...): il Tex di Nolitta annegava i dispiaceri nel whisky o nei fiumi di birra, aveva "la sbornia triste" (e quando aveva bevuto si meteva a disturbare gli altri e i prestigiatori invocando a gran voce le ballerine) In GL Bonelli la bevuta al bar è un occasione di convivialità, divertimento, Tex offre da bere e beve in allegria (e se ci scappa la rissa, è divertimento doppio...). Ma quando è triste, si isola, NON va ad "annegare i dispiaceri" (magari prende su e va a fare un viaggio solitario con Tiger Jack lontano dalla famiglia e dal figlio, per esempio) Probabilmente la mia copia del terzo e ultimo albo deve essere fallata, visto che a pag. 83 Tex dice testualmente a Carson: "L'UNICA spiegazione che riuscii a trovare fu che era tornato lassù per essere più vicino al nascondiglio dell'oro. E naturalmente da quel giorno cercai di non perderlo più d'occhio, nella speranza di beccarlo con le mani nel sacco". E quando John gli muore tra le braccia supplicandolo di "conservare un buon ricordo di me", Tex è ancora convinto che John "ha portato con sè il suo segreto". Nella versione corretta dell'albo, che purtroppo non posseggo, immagino che a Tex sia venuto il legittimo dubbio che tu sostieni, cioè che un amico che in punto di morte non si abbandoni a liberarsi dei pesi sulla coscienza ("il rimorso", che Tex in persona invece riconosce perfettamente in quella canaglia di Walcott) possa essere effettivamente innocente. Applausi! La migliore confutazione delle "difese ad oltranza" questa storia sta semplicemente... nel rileggerla. Davvero. Senza gli occhi della nostalgia di quando si era bambini. Rileggerla con gli occhi di OGGI e vedere DAVVERO cosa ha scritto Nizzi. (ho già postato diverse volte nel thread al riguardo, non sto a ripetermi) Hai ragione e aggiungo: se all'epoca fossero già esistiti i centri di ricerca contro il cancro, Tex avrebbe senz'altro fatto anche una donazione a nome di Walcott. Quando Tex urla "Non so cosa mi trattenga dal rompervi la faccia" la risposta evidentemente è: "la cartella clinica". Quando Tex urla "Voglio vedervi penzolare da una forca" è perchè Tex sa che dal cancro si guarisce sicuramente e quindi non è immorale impiccarlo (figuriamoci dargli un semplice sganassone), come invece sarebbe stato immorale se fosse stato malato irrimediabilmente. Qui sul fatto che Tex non può picchiare un vecchio (che ha GIÀ confessato, quindi sarebbero pure botte inutili) non sono d'accordo. In quella situazione, Tex non può fare davvero nulla (anche se per me si doveva alzare, prendere il cappello e andarsene in silenzio, non fare la scena isterica da gallinaccio starnazzante in cui risulta davvero ridicolo) Perchè NIZZI GLI HA FATTO LA TRAPPOLA PERFETTA. Chi è che ha messo Tex in quella situazione? Chi ha DECISO (che sono tutte decisioni dello sceneggiatore) di far raccontare a Tex che era un povero coglione che per decenni non aveva creduto ad un amico, in una situazione in cui NON POTEVA FARE NULLA? Su uno sceneggiatore non vuole fare fare la figura da gallinaccio starnazzante a Tex, aveva mille possibilità. Poteva magari far agire Tex da Tex (credere all'innocenza dell'amico e cercare per anni il vero colpevole e trovarlo con la sua intelligenza), ma sappiamo che questo per Nizzi è impossibile. Ma anche Nizzi avrebbe potuto mandare uno dei suoi famosi "origlioni" almeno a spiattellare tutto al suo CretinTex per dargli la possibilità almeno di arrestare il vero colpevole nel finale. O se proprio Nizzi non poteva rinunciare al gusto di far spiegare a Tex quanto era stato idiota, poteva farlo fare da un politico vincente che voleva gongolare dando a Tex la possibilità di mandare in fumo i suoi piani. (o, proprio come estrema prova di pudore, non farlo strillare come un gallinaccio isterico: quando mai si è visto Tex comportarsi così?). Ma no, Nizzi voleva "godersi la scena" fino in fondo. "Fuga da Anderville" è la vendetta (non si sa per cosa), a posteriori, di Nizzi e Nolitta con l'unico scopo di distruggere le storie di GL Bonelli: 1) Prendono una delle storie più "sentite" di GL Bonelli, e dicono che era robaccia, la negano e dicono che "non è stato capace di rappresentare la guerra" perchè ha perso tempo a rappresentare il lato della guerra che patiscono le vittime civili (le requisizioni, le violenze, le carneficine) invece di parlare di gloriose battaglie, stendardi e di "combattimento fino alla vittoria finale!" 2) Fanno dire a Tex (la personificazione nelle storie dio GL Bonelli del suo carattere anarchico della sua poca stima per autorità e militari, e il suo odio per la guerra), che combattere in guerra è buono e giusto e lo farà fino alla vittoria! Non mostrando nemmeno un piccolo danno fatto ai civili dall'esercito dei "buoni". 3) Mostrano Tex come un totale idiota che continua a credere alla colpevolezza di un suo amico che gli ha salvato la vita, anche se lo nega anche in punto di morte 4) Mostrano Tex che fa fallire immediatamente il piano volendo boriosamente "strafare" al secondo posto di blocco, e la missione deve essere "salvato" dal suo socio che ci rimette la pelle. 5) Fino alla scena finale, e lì ho già detto troppe volte come la penso. Una simile opera di "killeraggio" di un personaggio non può essere casuale. E ha due colpevoli: il meschino esecutore (Nizzi) e il mandante (Sergio Bonelli).
  2. Diablero

    [55/56] Last Hope

    Invece io ritengo la GENIALATA di non far capire a Tex che hanno a che fare con un alieno la cosa che rende memorabile questa storia. in quel periodo diversi spunti per storie di Tex sono arrivati dal figlio o da altri, non so se anche qui è successa la stessa cosa. GL Bonelli non ha mai dimostrato particolare amore per le commistioni fra fantascienza e western (mentre invece amava mischiarci l'horror...) e questa storia sembra proprio una "rispostacca" a chi faceva storie in cui rudi cowboys accettavano senza alcun problema di trovarsi di fronte alieni. Gli hanno detto di fare una storia con alieni e lui l'ha voluta fare più "realistica"? O è una reazione appunto alla facilità con cui altri autori facevano accettare astronavi e raggi laser a chi all'epoca considerava ancora la Bibbia come un racconto perfettamente veritiero? Vallo a capire oggi... ...ma in ogni caso, qui GL Bonelli ci dà "la sua versione" di cosa accadrebbe davvero: Tex sconfigge l'alieno (è Tex, nessuno lo può sconfiggere in tutto l'universo...), ma non capisce mai chi sta affrontando, parla di "strane rocce fosforescenti", perchè ovviamente all'epoca non poteva dire "minerali radioattivi", quando vede in volto l'alieno non pensa "è un marziano", dice "è sfigurato", e scambia la partenza dell'astronave per un esplosione. GENIO ASSOLUTO! Già prima a volte storcevo il naso di fronte a storie dove invece si vedevano gli indiani accettare tranquillamente "ah, siete del sesto piane orbitante attorno a Vega? Le nostre leggende dicevano che sareste atterrati oggi a mezzogiorno, benvenuti"..., ma dopo aver letto questa storia sono cose che mi fanno ancora più ridere (e purtroppo comprendo qui anche Zagor che oggi incontra alieni praticamente ogni mercoledì e non ci fa più caso...) La "debolezza" di questa storia invece è proprio nel suo pregio: avere un idea "FORTE" al centro, a cui il resto viene sacrificato. Non si può far interagire troppo l'alieno con Tex, non si può mostrare troppo, mentre invece di solito GL Bonelli eccelle nei piccoli dettagli, nelle interazioni con gli altri personaggi, nello scontro diretto con gli avversari... qui invece tutto, anche la solita freschezza dei dialoghi, è sacrificata all'idea alla base. E si vede anche che non è un tema che interessi molto a GL Bonelli (come dicevo, l'idea alla base si potrebbe riassumere con una bella pernacchia ai suoi colleghi che mettevano marziani nel west... e l'antipatia per il tema si vede anche nella brevità e semplicità della storia) Non è una pistola laser. Fa esplodere le rocce, non le scioglie. Quindi come fai a dire come sarebbe fatta? (in generale non mi è mai piaciuta l'idea che "la moda di oggi è più evoluta della moda di ieri", difficile crederci ancora quando hai visto gente portare pantaloni a vita bassa senza cintura convinti di essere "evoluti"...) In realtà lo anticipava (almeno quello televisivo, che era in ritardo sulla letteratura), l'alieno in questa storia del 1962 usa un "rilevatore" che pare uscito dritto dritto da un episodio di Star Trek (1966)
  3. Diablero

    Tex e l'Intelligenza Artificiale

    L'evoluzione delle IA rischia comunque di avere effetti devastanti su tutta la legislazione sul copyright (e visto invece il potere immenso di lobbying di chi detiene i copyright più redditizi, non mi stupirei che si inventassero pericoli tipo rivolta dei robot per fare lobbying e spingere al loro ban a parte per pochi "autorizzati" - loro, insomma). Pensateci: che motivo avrebbe qualcuno di andare al cinema a pagare il biglietto per uno dei soliti western "postmoderni" e politicamente corretti, se una IA potrebbe (in futuro, ovvio, per ora ci siamo ben lontani) creargli un NUOVO film, personale solo per lui, stile Howard Hawks con John Wayne e Clint Eastwood insieme che combattono contro il generale de "il mucchio selvaggio"? Un po' più vicino a noi come tecnologia: immaginate se, stufi delle storie pubblicati dalla Bonelli, potreste dire ad una IA di crearvi una NUOVA storia di Tex, su vostri parametri ("testi stile GL Bonelli nel 1970, disegni stile Ticci nel 1973, totem nei villaggi indiani, niente bistecche e patatine, ambientata in canada") e questa fosse in grado di farlo? Come dicevo, per noi "consumatori" sono scenari futuri abbastanza lontani, ma potete stare certi che Disney, Sony, etc già si stanno preoccupando degli effetti economici della cosa. (il primo campo di battaglia mi sa che sarà la musica, è molto più facile da "ricreare" rispetto alle immagini, e non penso manchi moltissimo a poter dire ad una IA "fammi una nuova canzone dei Beatles")
  4. Diablero

    Tex e Carson

    No, non è corretto. Dopo il loro primo (breve) incontro quando Tex fa il giuramento dei rangers, si rivedono dopo breve tempo (una sola avventura in mezzo fra la sconfitta di Bill Mohican e questa) quando Tex viene mandato ad indagare proprio sulla scomparsa di Kit Carson alla fine della striscia "uno contro venti" (corrispondente a pagina 45 di Tex Gigante / TuttoTex / Tex Nuova Ristampa n.2) introducendo l'avventura "La Banda di kid Billy". In breve tempo Tex trova le tracce di chi ha catturato Carson e i due si rivedono a pagina 63 (prima ancora di farsi vedere Tex fa secco un bandito che sta per pugnalare Carson legato, e questa quindi è la prima volta che gli salva la vita). I due proseguono l'avventura insieme ma alla conclusione il comando dei rangers li manda in missioni diverse. Si rivedono successivamente quando Tex viene arrestato come spia (albo 3 "fuorilegge") e nessun gli crede tranne Carson, che lo va a visitare in cella ed è l'unico che gli crede, al punto di consegnargli la pistola con cui Tex poi fuggirà. Mentre Tex è ricercato dopo l'evasione, non si incontra con Carson ma si vede Carson battibeccare con Marshall sostenendo l'innocenza di Tex (e mandando Marshal su tutte le furie) Dopo aver catturato Mefisto (numero 4) Tex manda al diavolo Marshal e i rangers e torna ad agire per conto suo fino alla sua lotta contro il "drago", in cui viene raggiunto da Carson e Maeshal che lo convincono a tornare nei rangers (numero 5) e sconfiggono l'organizzazione insieme. A differenza delle altre volte Carson e Tex rimangono insieme per un "periodo di riposo" di oltre un mese, (tex aveva finito l'avventura del Drago abbastanza malconcio), e l'avventura successiva (Satania, sempre nel numero 5) è la prima in cui sono insieme dall'inizio alla fine. Sconfitta Satania a Tex viene assegnata un altra missione in solitario (a Devil's Hole) ma ancora una volta ad un certo punto arriva Carson a salvargli la pelle (numero 6). Stavolta però si svela che erano d'accordo dall'inizio. L'avventura successiva vede Tex agire di nuovo da solo e tornare in messico dove incontra Lupe, ma ormai siamo andati un bel po' avanti, ci vorranno anni per arrivarci. Nei "buchi" fra queste avventure insomma potrebbe starci di tutto, e già GL Bonelli aveva mostrato che i due agivano spesso insieme.
  5. Diablero

    Tex e l'Intelligenza Artificiale

    Sembrerebbe una ovvietà. Ma se fosse vero, Boselli avrebbe meno problemi a far riempire 4000 pagine all'anno... Non è semplicemente una questione di "stile". GL Bonelli e gli autori della sua generazione avevano fatto proprio quello che fanno queste IA: avevano acquisito e assimilato una tale massa di letteratura d'avventura, da conoscerne i meccanismi a menadito e riuscire a riproporli, uguali ma allo stesso tempo con la loro "impronta personale" (e qui le IA ancora non ci arrivano) Gli autori "giovani" (uso le virgolette perchè essendo iniziato negli anni 80 questo processo ormai arriviamo fino ai cinquantenni) non solo non hanno questo background culturale, ma in gran parte ricopiano pari pari, come tante piccole IA, senza personalità. Sui motivi ho le mie ipotesi come le hanno tutti, ma in ogni caso, purtroppo oggi si farebbe una ENORME fatica a trovare autori davvero adatti a Tex. E non per lo "stile". Pensate solo alla ENORME, INDICIBILE DIFFICOLTÀ che anche i nuovi arrivi su Tex dimostrano di fronte ad una sfida come "scrivere un personaggio che vince sempre e non deve mai fare figuracce o dimostrarsi più debole o meno intelligente di qualcuno". Sembra un enigma insolubile! Come mai si potrà fare? Ma è impossibile! Ricorrono tutti alle solite figuracce, errori e botte in testa perchè "altrimenti è impossibile!". Qualunque autore "pulp" o avventuroso scriveva avventure di personaggi così tutti i giorni, senza alcun problema! (e non erano i lettori che erano "ingenui", le cose dei principali autori come Howard o Leiber sono divertenti oggi come allora, poi ovvio che sempre poi c'erano quelli bravi e quelli scarsi... ma anche quelli scarsi non avevano problemi con questa cosa oggi "impossibile"...) Dal punto di vista della pura TECNICA del narrare... siamo in piena età oscura. L'antica civiltà romana è caduta, sono arrivare orde barbariche di gente che pensava che si potesse scrivere a fare successo seguendo "regolette" e "formulette" postmoderne, o scopiazzando gli autori alla moda. Come all'epoca si era persa la capacità TECNICA di costruire un acquedotto, oggi pare essersi persa la capacità di scrivere un personaggio come Tex. Visto che in gran parte sanno solo rifare quello che va di moda oggi, sanno fare solo personaggi complessati, deboli e ripetitivi... Di gente che vale la pensa seguire, oggi, ne è rimasta poca. Se pensiamo che ormai Castelli è praticamente in pensione e Manfredi se ne è andato, alla Bonelli mi sa che è rimasto solo Boselli. Poi è vero che ci sono un sacco di autori che dovrebbero garantire il "ricambio generazionale", ma... certo, hanno ancora tempo di stupirci, ma non ho più grandi aspettative o speranze. Bravi o no, hanno comunque quell'impostazione "citazionistica" antitetica all'avventura tradizionale e a personaggi come Tex. Quando vedi Ruju che nel mezzo di una scena drammatica ci ficca un momento in cui Tiger si mette a fare un assurdo duello all'arma bianca mettendo via il fucile "perchè su Tex il duello ci vuole" (e perchè gliel'ha ordinato Tex), capisci che sta "citando" una scena dopo l'altra come unire i puntini da 1 a 47, ma che non si sta nemmeno immaginando o "vivendo" la scena. Che quindi appare totalmente artificiale e "costruita". Secondo me Boselli ci metterebbe la firma, oggi come oggi, ad avere un IA a cui hanno "dato in pasto" tutte le opere di GL Bonelli e tutti i fumetti e i romanzi d'avventura degli ultimi secoli, in grado di "scrivere Tex in maniera indistinguibile da GL Bonelli"... (il problema è che si rischia che prima che la inventino passino tanti anni che le vecchie storie di GL Bonelli non se le ricordi nessuno, e gli diano in pasto storie di Nizzi, ottenendo albi di 110 pagine in cui Tex va a mangiare bistecche e patatine con scene identiche cinque volte ad albo...) (A proposito: Nizzi è uno dei principale esponenti nella Bonelli degli anni 80 di questa ondata di "citazionisti": se per Tex avrebbe magari la scusa che è stato Sergio Bonelli a dirgli di copiare - anche se nessuno gli ha mai detto di copiare sempre la stessa scena del ristorante - basta vedere come su Nick Raider abbia "citato" - ovvero preso di peso pari pari - battute situazioni e tormentoni di McBain, si vede che scrivere qualcosa di suo non gli è mai davvero interessato. Pensarlo come un autore "classico" è un gravissimo errore, e porta chi lo commette a quel punto a non capire più cos'è l'avventura "classica" o no, e a dire cose tipo che l'avventura classica è mangiare patatine al ristorante, Conan e Sandokan lo facevano sempre...)
  6. Diablero

    Tex e l'Intelligenza Artificiale

    Le cose non sono mai chiare e semplici come se ci fosse una bella divisione fra "arte fatta tutta da umani, l'autore si è persino fatto carta e inchiostro da solo" e "roba fatta solo da macchine e computer senza che nessun umano sia intervenuto" Mettiamo che uno sceneggiatore si faccia disegnare un opera da una IA. Ma lavorando esattamente come con un disegnatore umano, cioè indicando la divisione in vignette, cosa ci deve mettere, come le deve fare, e correggendo a mano le cose che non gli vanno bene. Alla fine quel fumetto l'ha fatto un umano o un computer? Se avete risposto "un computer, perchè il disegno deve essere fatto tutto da un umano", ditemi, quindi tutti i fumetti colorati con photoshop non sono fatti da umani? Dopotutto, mica mi direte che il colorista si è disegnato a mano ogni pixel da solo... ha cliccato su un area e ha "detto" al PC "qui colora tutto di rosso". Che differenza c'è se gli avesse detto "qui disegnami un gatto"? Parliamo dei disegnatori che disegnano con la tavoletta grafica. Non usano carta, inchiostro e matita, ma solo un computer. Chi disegna davvero? Parliamo di Dago di Gomez e di Cybersix. Erano disegnati in ambienti ricreati al computer in 3D. E poi il computer si occupava di "muovere la telecamera". Da chi erano disegnate quegli ambienti? Per essere chiari, non sto dicendo "dovete comprare anche i fumetti fatti dai computer", ciascuno è liberissimo di comprare quello che vuole. Vi sto dicendo che GIÀ ADESSO state comprando fumetti in gran parte "fatti con i computer"...
  7. Diablero

    Tex e l'Intelligenza Artificiale

    ChatGPT è di moda perchè tutti i giornali ne parlano (dicendo di solito invereconde cazzate) ma non è specializzato nella creazione di immagini come, per esempio, midjourney. Io non li ho mai usati, ma un mio amico mi ha fatto vedere immagini che aveva "creato", ed erano impressionanti... alcune gli aveva chiesto di "farle nello stile di Gipi", e non sarei riuscito a distinguerle da dei Gipi autentici...) Ecco alcune immagini create con midjourney trovate in rete, ma ce ne sono migliaia... E ovviamente, ci hanno già fatto dei fumetti... È possibile che in pochi anni la professione del disegnatore di fumetti diventi obsoleta, con gli sceneggiatori in grado di farsi disegnare i fumetti da delle IA (sceneggiare è più complicato, ma si arriverà anche lì)
  8. Diablero

    [Tex Willer N.50/55] Il passato di Cochise

    Avevo subito riconosciuto Delkay non appena era apparso in questa storia, ma non mi ricordavo in che storia avesse tradito Cochise. Boselli lo dice nell'introduzione e quindi sono andato a riguardare l'albo. Pubblicato TRE ANNI FA. E ho trovato questo: Ma con quanto anticipo le pianifica le storie borden? Contento di saperlo, visto che condivido il fastidio di @Testa di Vitello per certi cliché ormai troppo sfruttati... Su Felix, lasciando da parte i supereroi, proprio perchè ho riguardato (non l'ho riletto tutto, ma diverse scene sì) il Maxi dei tre Bill, ho visto questo: E concordo. Tex corre rischi in prima persona, non li fa correre agli altri. (È una delle cose che mi disgustato nella storia del cartonato "Aguas Negras", non si possono prendere simili svarioni nella caratterizzazione di Tex). Felix è un ostaggio prezioso e dove sta in quel momento non corre pericoli immediati, nessuno ha intenzione di fargli del male. Certo, si trova comunque in mezzo ad assassini e quindi non è che possa dormire sonni tranquilli, ma almeno al momento non è in pericolo immediato. Tex sta tentando una fuga già rischiosissima: se riesce può tornare a prendere Felix con più uomini (dopo aver salvato quelli che invece SONO in grave pericolo immediato), se fallisce metterebbe a rischio Felix se fosse con lui... Il Tex di GL Bonelli era astuto, tanto abile con il cervello che con le pistole. I suoi successori hanno ignorato questo aspetto della sua personalità fino a trattarlo come un emerito babbeo ligio solo al regolamento che non saprebbe risolvere un caso manco in cento anni senza origlioni. Sono contento che Boselli abbia recuperato nelle sue storie questo aspetto dal suo personaggio (anche se in una versione più "spericolata", tanto da mettersi nei guai per le troppe astuzie, come in questa storia)
  9. Diablero

    La fine delle strisce e dintorni

    Qui potrei smentirti, perché il vizietto di ripartire da 1 la casa editrice ce l'ha sempre avuto. Come ha già detto Mister P, era usanza comune nelle striscie andare per "serie". Credo che sia un "istinto naturale delle specie in via di estinzione": di fronte ad un sacco di serie che chiudevano per scarse vendite, il ricominciare dal numero 1 era vista probabilmente sia come una maniera di "rilanciare" una testata, sia di non far "paura" ad eventuali nuovi acquirenti (all'epoca procurarsi gli arretrati credo che fosse praticamente impossibile, tirature basse + riutilizzo immediato per raccolte + assenza di negozi specializzasti, nemmeno i negozi di fumetti usati a metà prezzo esistevano ancora). E infatti quando è stata riscoperta questa usanza? Con l'attuale "crisi del fumetto"... Negli anni 60 la Bonelli non era in crisi, e vedendo che i lettori continuavano ad aumentare, ripartire dal numero 1 voleva dire rischiare che smettessero, invece che aumentare... se noti, TUTTI gli esempi che fai sono più vecchi, quando iniziano a pubblicare gli inediti nella Gigante (1968) è un pezzo che non lo fanno più. Se Sergio Bonelli avesse considerato così importante arrivare al numero 100 per "gloria aziendale", poteva semplicemente lasciare allungare una serie a striscia, ne aveva già pubblicate 973... Insomma, più che chiedersi perchè non aveva chiuso la gallina dalle uova d'oro che stava facendo sfracelli in edicola, io mi chiederei il senso della domanda... perchè mai avrebbe dovuto fare una boiata simile? Con il passaggio degli albi a stroscia da 32 ad 80 pagine accadde che la fine della prima storia della Serie Nebraska non coincidesse con la fine dell'albo., questo perché la sceneggiatura era stata scritta in capitoli di 32 strisce l'uno. Ciò accadde ancora anche se raramente. Sì, ma avviene appunto per cambiamenti di foliazione o per altre cause "contingenti", qui parliamo di una storia pubblicata quando la foliazione è stabile a 80 strisce da anni, da ben prima che venisse scritta la sceneggiatura. E di una storia che sarebbe stato facilissimo allungare un po' per coprire le pochissime strisce che mancavano alla fine dell'albo (solo 24 strisce, 8 pagine attuali... ). Gli unici motivi che mi sembrano plausibili sono problemi di Ticci che li hanno obbligati a stringere (ma di sole 8 pagine?) o appunto l'idea di pubblicarlo in un singolo volume. Non ce lo vedo invece GL Bonelli, dopo decine di storie di lunghezza precisa per le strisce, mettersi a dire "non so come riempire 8 pagine, questa la chiudo prima" Fra l'altro, a causa della ristampa "anticipata" Vendetta Indiana è stata la sequenza di strisce ristampata prima ("vendetta Indiana" fu pubblicata a cavallo fra Febbraio e Marzo 1967, e ristampata nel gigante numero 91 nel Maggio 1968, quindi 14 mesi dopo. Ma le modifiche necessarie per poterne permettere la pubblicazione in un solo albo iniziano due storie prima (le storie di Galep e Letteri precedenti vengono allungate per la pubblicazione in volume, per permettere di far partire "vendetta indiana" da inizio volume. Probabilmente intervenire su due storie di due autori diversi contemporaneamente era più veloce e facile dell'allungare una sola storia di tutte le pagine necessarie). Se pensiamo che ci sono tempi "tecnici" fra la consegna delle tavole e la pubblicazione, e che un minimo di tempo anche velocisti come Galep e Letteri avranno impiegato per disegnare le pagine aggiuntive (e che probabilmente non saranno state allungate "a sentimento" ma le tavole nuove saranno state sceneggiate, o da GL Bonelli o in redazione), il tempo fra la pubblicazione di "Vendetta Indiana" e la decisione di ristamparlo così si accorcia parecchio. Per me non è per nulla improbabile che la cosa sia stata decisa mentre Vendetta indiana stava venendo pubblicata a striscia (e sarebbe bello sapere di chi è stata l'idea della pubblicazione in volume unico: la decisione finale ovviamente poteva essere solo di Sergio Bonelli, ma l'idea l'aveva avuta lui o era stata proposta da GL Bonelli? Si sa che GL Bonelli stravedeva per Ticci, e lo considerava il suo disegnatore preferito su Tex (e gli scriveva delle gran storie...). Chissà se qualcuno in contatto con Ticci potrebbe chiedergli qualcosa al riguardo... A farmi pensare ad un tracollo nelle vendite delle strisce che avesse portato la testata in rosso è proprio la repentinità del passaggio, con tutte le storie in lavorazione che devono avere le tavole iniziali e finali sbianchettate e ridisegnate... la matematica era nota, se fosse stata una decisione presa con largo anticipo si poteva far terminare quelle storie e poi partire con quelle per il gigante. Oltretutto, sempre per la matematica, il chiudere le strisce SUBITO ADESSO, NON ASPETTIAMO NEMMENO DI PUBBLICARE QUELLE GIÀ DISEGNATE, non ha "anticipato" la pubblicazione nel gigante di un giorno. Alla fine il gigante andava per la sua strada, non c'erano difficoltà nei tempi tecnici per la ristampa (erano ancora distanti 18 mesi, c'erano ancora anni di tempo prima del sorpasso, e oltretutto se il passaggio a 110 pagine era già previsto si sapeva che il sorpasso non sarebbe mai avvenuto) Se le serie a striscia rendevano ancora soldi, chiudendole Sergio Bonelli ha rinunciato a dei soldi senza avere NULLA in cambio. Non era nemmeno "stufo delle strisce a prescindere", le serie di Zagor e del Piccolo Ranger andarono avanti ancora un bel po', perchè chiudere proprio Tex? La risposta più ovvia (e credo anche la più probabile) credo che sia che, semplicemente, le strisce di Tex non rendevano più soldi, erano un costo e non un guadagno. E la cosa se è avvenuta è avvenuta in maniera abbastanza rapida (altrimenti le storie successive sarebbero partite direttamente senza le testatine delle strisce) (fra l'altro chiudendo subito si lasciavano i lettori più di un anno senza storie nuove, se si poteva evitare senza rimetterci un sacco di soldi l'avrebbero fatto)
  10. Diablero

    [63] Oltre Il Deserto

    Magari un giorno si ritroveranno in un vecchio scatolone le sceneggiature originali...
  11. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Perfetto! Una parodia di Tex esattamente come le sue! A parte le battute, se un fumetto dà al lettore "solo quello che vuole" (che siano patatine e bistecche su Tex o L'uomo Ragno che picchia Goblin), i fumetti sarebbero tutti roba mediocre e priva di inventiva e non varrebbe la pena leggerli. Paghiamo apposta dei PROFESSIONISTI per darci DI PIÙ di quello che saremmo capaci di fare da soli. Se un autore vede il pubblico che vuole Tex che mangia patatine, e sceneggia solo Tex che mangia patatine, più le altre scene "tipo" chieste dal pubblico... cosa ci ha messo di suo? (sulla gente felice su Facebook, io ci "farei la tara", molte sono maniere per lamentarsi di nuovo della storia di Mefisto, acclamano le storie "semplici" di Nizzi per dire a Boselli di farle "più semplici" (per me i problemi di quella storia erano altri ma non divaghiamo), non so se sarebbero così contenti a leggere Nizzi mese dopo mese per anni, io me li ricordo i commenti online degli ultimi anni di Nizzi prima dell'abbandoni... e in ogni caso, Facebook non è rappresentativa perchè i commenti negativi vengono semplicemente cancellati dai moderatori delle pagine Bonelli)
  12. Diablero

    La fine delle strisce e dintorni

    In realtà no. Un "gigante" ti Tex come quelli attuali (110 pagine, 328 strisce) contiene meno strisce dei corrispondenti settimanali (328 strisce al mese sono 3936 strisce all'anno, che sono meno di 80x52=4160. Se il problema fosse stato SOLO il raggiungimento, gli bastava calare le pagine del gigante da 126 a 110 (come effettivamente fece con il numero 93, mentre ancora stavano ristampando le strisce). Avrebbe potuto continuare le strisce. Al momento del cambio da 126 a 110 pagine, stavano ancora ristampando strisce di un anno prima ("l'orrenda notte", l'ultima striscia, è del giugno 1967 e venne ristampata nel numero 95 del settembre 1968. Le strisce non avrebbero MAI raggiunto i Giganti perchè dal numero 93 la distanza AUMENTAVA. (di 224 strisce all'anno, cioè circa 3 settimane. Sono passati 55 anni da allora, se le strisce fossero proseguite oggi sarebbero ristampate dopo circa 4 anni) Quindi alla fine la motivazione è semplicemente economica: non vendevano abbastanza da potere continuare a pubblicarle, i lettori si vede che erano passati tutti al "gigante" a costo di attendere un anno per leggere le storie nuove. (Per me con una serie come la Tre Stelle che stava ristampando tutto dall'inizio, e i nuovi lettori che partivano da subito con il gigante... le vendite delle strisce (che erano pure aumentate di prezzo con l'aumento di pagine, da 30 lire a 50 lire - notare che anche qui, avevano messo "in linea" il prezzo delle strisce con quello dei giganti, un albo gigante al prezzo "da striscia" costava 50 x 376/80 = 235 lire, contro le 200 della ristampa Gigante) devono essere precipitate!) (Una stranezza relativa al cambio da 126 a 110 pagine: Sergio Bonelli che chiedeva scusa ogni volta che aumentava il prezzo, non scrisse una parola sulla diminuzione delle pagine...) Tornando a parlare della "distanza" fra strisce e gigante, prima del passaggio alle 80 pagine diminuiva molto più rapidamente. Questo aumento di foliazione avvenne nel 1964. Fino a quel momento in un anno uscivano 52x32= 1664 strisce (pensateci: usciva l'equivalente di circa 5 albi attuali di Tex ALL'ANNO...), mentre il gigante ne pubblicava [(126*3)-2] 376 al mese x 12= 4512, quindi ogni anno il gigante si "mangiava" 2848 strisce, "guadagnando" 89 settimane (quindi, in un anno il gigante ristampava 141 strisce, quasi 3 anni di strisce: il triplo della serie inedita). Quando uscì la prima serie brossurata, la Nebraska (luglio 1964) i giganti erano ad un anno e mezzo di distanza (la prima Nebraska fu ristampata nel gennaio 1966, quindi il "distacco" in quel momento era di 18 mesi)). Se non fossero intervenuti aumentando il numero di pagine sarebbero stati raggiunti in meno di 2 anni. Lì è "strana" una cosa: la matematica era nota. Sapevano che avevano al massimo due anni. Perché nei primissimi albi a striscia brossurati si vede che sono albi a 32 strisce "adattati"? Anche qui, pare una decisione dell'ultimo minuto... forse fino a poco tempo prima avevano piani diversi? Il 1964 è credo il momento in cui Tex Gigante fa il vero boom (la Tre stelle che ripartiva da uno aveva una distribuzione molto più capillare e meno estemporanea dei rari volumi aperiodici degli anni 50). Chissà, forse il piano inizialmente era di chiudere la Tex Gigante o di cambiare personaggio (come era stato fatto con la Zenith) sostituendola con la tre stelle (ristampe successive, come fanno da anni con la tre stelle, la tuttotex, la nuova ristampa, tex classics, etc.). Poi però arriva il distributore a dire "i giganti stanno andando via come il pane, stampatene di più!!!!" e Bonelli ha dovuto aumentare in fretta e furia la produzione di strisce... Come già detto, "A regime" con 80 strisce alla settimana, le strisce pubblicate in un anno erano 4160 . Mentre il Gigante ne pubblicava [(126*3)-2] = 376 al mese x 12= 4512, la differenza è di sole 352 strisce, circa 4 albetti e mezzo, cioè grossomodo 1 mese. In quella maniera avevano ridotto di molto la "velocità" con cui la Gigante si "mangiava" il distacco, e probabilmente pensavano di andare avanti ancora un bel po' (per questo le storie dopo il 95 sono state iniziate nel formato a striscia da 80 pagine). Magari pensavano di poter durare fino a quando fossero stati quasi in contemporanea, senza lasciare troppo tempo senza nuovi Tex. Per interrompere così repentinamente le strisce a costo di lasciare per oltre un anno i lettori senza un Tex nuovo, le vendite delle strisce devono essere davvero andate a picco negli ultimi mesi, e rappresentare una perdita secca... Anche qui, molto prosaicamente, la risposta per me è "non si chiude la serie che vende un sacco". Non c'era ancora la mania collezionistica dei "numeri 1", si preferiva proseguire (vedere l'esempio di Zagor, senza ripartire la numerazione della Zenith) Sono tutte storie "iniziate" nel formato a 80 strisce, ma terminate quando sapevano già che ci sarebbe stato il cambio. Facci caso: sono 1 di Galep (la sconfitta), una di Letteri (il signore dell'abisso), una di Muzzi (la caccia), una di Nicolò (Gilas), una di Ticci (Massacro), sono quelle "in lavorazione" in quel momento (è sicuro che anche "il giuramento" sia stato iniziato in quel formato? In quel caso "la sconfitta" doveva già essere terminata, visto che lì i segni dell'origine "a striscia" è chiarissima) 126 ad essere precisi, cioè 376 strisce. Ma 5 albi a striscia sono 400 strisce! L'arcano si spiega osservando che la striscia 5, "vendetta indiana", contiene già l'inizio della storia successiva di Letteri (cosa abbastanza inconsueta0, e quindi non arriva alla striscia 400. Questo mi fa pensare che già all'epoca Bonelli pensasse ad una pubblicazione in un albo singolo, e si sia semplicemente sbagliato di 2 strisce nel conteggio...
  13. Diablero

    [63] Oltre Il Deserto

    Io ricordo che decenni fa (quando ero ancora minorenne e avevo un sacco di tempo libero da buttar via) mi ero messo a cercare le varie apparizioni di Dinamite, e se non ricordo male prima di queste ultimissime sporadiche apparizioni, non era comparso per un po' (ho cercato online un elenco degli albi dove comprare Dinamite ma non l'ho trovato, dove sono i fanzinari accumulatrivia quando hai bisogno di loro...) Cercando ho comunque trovato una pagina che lega Dinamite alla mia domanda di ieri su Nicolò... https://www.outisfumetti.com/tex-galep-e-il-cavallo-scomparso/ Se è vero quello che dice Truscia, ho il sospetto che fosse la redazione ad inserire il nome "Dinamite" nei dialoghi nell'ultimo periodo: GL Bonelli fa una storia dove muore il cavallo di Tex così senza preoccuparsi? Associata al fatto che da anni "Dinamite" non faceva più nulla di eclatante in nessuna storia, chissà quando GL Bonelli ha smesso DAVVERO di inserirlo nelle storie...
  14. Diablero

    [63/64] Dramma Nella Prateria

    Primo albo a striscia della Collana Nebraska, cioè primo albo a striscia da 80 pagine e non più da 32 (anche se osservando bene le strisce 32 e 33 si capisce che c'era lo stacco fra due strisce con titoletto e riassunto, cancellati prima della pubblicazione. Idem per le strisce 64 e 65, ), e primo albo disegnato da Erio Nicolò. Nicolò dura poco però, ad un certo punto compare Galep e Nicolò scompare. Qualcuno sa la storia dietro? Mollò Nicolò o fu una decisione redazionale? Comunque, questa fu l'unica apparizione di Nicolò negli albi a striscia, nel 1964, tornò solo 5 anni dopo (nel 1969), con "Gilas"
  15. Diablero

    [63] Oltre Il Deserto

    Il vero mistero di questa storia è: come mai vi compare Dinamite? Come mai Tex agisce in solitario e non nomina mai i suoi pard? Sospetto che almeno la parte iniziale di questa storia sia rimasta nel cassetto per anni, magari non finita, e sia stata recuperata anni dopo... (particolarmente invasive le faccine di Galep all'inizio, spesso sproporzionate, mentre verso la fine rimangono diverse facce disegnate da Muzzi...
  16. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ettore attira simpatia (e ammirazione) perchè è eroico. Sa benissimo che perderà contro Achille ma esce lo stesso a rispondere alla sua sfida Non è un pallone gonfiato che uscendo dice "lo sconfiggerò in cinque minuti, o non mi chiamo più Ettore!", ne prende tante ma tante che non avrebbe speranza, ma viene salvato dal primo troiano che passava di lì. È un ruolo diverso, il comic relief. Il buffone da deridere per divertire il pubblico. Può anche vincere, basta che non sia mai per due capacità o merito. Deve essere sempre per fortuna o per l'intervento di altri. La simpatia non la fa il fatto che un personaggio vinca o perda (altrimenti Lex Luthor sarebbe simpaticissimo). La fa la maniera in cui si comporta.
  17. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    È questa la cosa che trovo buffissima. Quando queste cose le dice Nizzi (e va molto più in là nelle dichiarazioni rispetto a quello che chiunque abbia mai detto nei forum, lui arriva a dire che è inutile creare belle storie per i lettori di Tex, tanto alla storia non ci fanno caso, gli bastano le patatine), vedo che non si arrabbia nessuno, lo prendono "per un complimento", dicono "ha davvero ragione, anch'io leggo così" e "il vero texiano deve leggere così, chi si fa troppe pippe sul senso delle storie, sui cinturoni slacciati, su Tex che si fa piccionare da tutti, non ha capito niente di come si leggono i fumetti!" (che, per me, è una maniera altisonante e orgogliosa di dire "i fumetti devono essere scemi!") Quando nel forum qualcuno si azzarda a dire UN DECIMO delle cose che dice Nizzi (o, come in questo caso, si limita a citare una piccola parte delle cose sparate da Nizzi in trent'anni di interviste), ecco che arrivano le reazioni oltraggiate e offese, le richieste di intervento dei moderatori, le lezioncine sul "rispetto per gli altri lettori", etc etc... Mi sembra quel vecchio carosello di tanti anni fa: "Nizzi? Con quella bocca può dire ciò che vuole"...
  18. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Il Tex degli inizi era ancora un personaggio "in divenire", non ancora ben definito (rileggetevi le primissime storie cercando di dimenticare tutto quello che è venuto dopo: quello de "il totem misterioso" è un Tex probabilmente almeno trentenne, che frequentava campi indiani dieci anni prima, e quello de "la mano rossa" era ambientato a cavallo del secolo. La cosa era normalissima a quei tempi, un personaggio dei fumetti raramente durava più di pochi mesi, non aveva senso fare un lavoro accurato di preparazione, si poteva sempre fare dopo, a posteriori, se si vedeva che durava (come è successo a Tex) Non capisco, davvero, chi critica Galep. Non credo di dire un enormità se dico che Tex è durato fino ad oggi grazie ai suoi disegni eccezionali, dinamici, allo stesso tempo precisi e che lasciavano ampio spazio al dinamismo e alla fantasia (cosa che gli attuali "riempitori di ogni cm di dettagli" non sono più capaci di fare). Come ho detto all'epoca le riviste a fumetti duravano poco, c'erano pochi lettori perchè c'erano pochi soldi dopo la fine della guerra (per questo cercarono il formato più economico possibile e inventarono le strisce). All'epoca GL Bonelli scrisse diversi personaggi, non solo per la Audace, disegnati da tanti disegnatori anche di talento. Il livello dei testi era lo stesso per tutti. La differenza l'ha fatta Galep, che riusciva a far sognare più di chiunque altro. (E alla Audace l'avevano capito benissimo, basta vedere quante copertine hanno fatto disegnare a Galep anche per serie senza Tex come "Avventure nel west"...) L'ambientazione dei primi Tex è ancora "il west dell'avventura", una terra esotica senza tanti confini o note storiche dove potevi incontrare streghe, principesse, draghi, mostri (insomma, era il fantasy di quei tempi). Certo, si basava molto sul fatto che il grosso pubblico non sapeva nulla di storia del west, ma non era scritto così per ignoranza: era una sorta di convenzione, se vi andate a vedere TUTTI gli altri personaggi western Italiani sono così (o molto più fantasiosi con Dei e spiriti dei fiumi come quello di Guido Martina). Non era "ingenuo" più di quanto sia "ingenuo" oggi il fantasy. Ecco, per me è il termine "ingenuo" che è totalmente sbagliato e fuorviante. Dà l'idea che Bonelli e Galep fossero ingenui fanzinari alle prime armi che si buttavano nel mondo del fumetto senza conoscerne i meccanismi. Onestamente userei di più il termine "ingenuo" per molta della produzione ATTUALE della Bonelli (come si fa ad essere tanto ingenui da pensare che venderà?) o per molte Graphic Novel di speranzosi giovanissimi che stanno riempiendo le fumetterie. GL Bonelli e Galep all'epoca erano stimati professionisti (GL Bonelli era il più famoso autore italiano dopo il grande successo di Furio Almirante e aveva lanciato un paio di case editrici, Galep era pubblicato da anni), non erano più ragazzini da un bel po' (Bonelli creò Tex a 40 anni, Galep a 30) e nemmeno "ingenui" erano professionisti che producevano il tipo di "prodotto" che voleva il mercato. E lo sapevano fare meglio di tutti quanti. Erano "ingenui" i lettori? In parte sì, all'epoca erano tutti molto giovani (e cresceranno con Tex), ma non è certo per ingenuità che amavano quel tipo di avventure. Direste oggi a un ragazzino che è "ingenuo" perchè gli piacciono i film di fantascienza o il fantasy? Ecco, sono lo stesso tipo di avventure con gli stessi ingredienti: ambientazioni aliene, avventurose o esotiche, nemici larger-than-life, eroi... solo che all'epoca il west era l'ambientazione principale per questo tipo di storie. E il mutamento che l'ha "tolto" da quel tipo di avventure è stato sì causato ANCHE dalla maggiore informazione disponibile, ma per me soprattutto è stato un cambiamento "politico": ad un certo punto il west è stato visto sempre di più come un ambientazione "problematica", e più che senso di avventura era richiesto al lettore il senso di indignazione. Hanno scacciato tutto il sense of wonder. Non era il Tex che conosciamo? Questo sì. Ci vorranno anni prima che GL Bonelli definisca meglio il personaggio. Ma a parte questo, la differenza principale nelle storie è TECNICO. È il TIPO DI PUBBLICAZIONE. Provateci voi a scrivere avventure di 32 strisce! Non è una mera coincidenza che il "periodo d'oro" inizia all'incirca quando a GL Bonelli viene dato campo libero...
  19. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ci sono alcune cose che non condivido dell'analisi di Ymalpas, anche se sono pochi dettagli in un quadro tutto sommato condivisibile: Vero, ma va molto più in là: ha detto in più interviste che al lettore di Tex NON INTERESSA LA TRAMA, che non cerca idee, intreccio, drammaticità, e che anzi l'unica emozione che il lettore di Tex cerca è la coperta calda sulle gambe (all'ospizio?) e leggere pagine su pagine di Tex che mangia bistecche e patatine, Tex e Carson che si chiamano "satanasso" e "tizzone d'inferno" a macchinetta e che il lettore di Tex non vuole pensare, non vuole ragionare, non vuole niente di troppo difficile, vuole solo leggere pagine e pagine di Tex e Carson che mangiano patatine, cullandosi nella nostalgia di quando erano bambini e leggevano Tex e Carson che mangiavano patatine... A parte il ritratto davvero insultante e il disprezzo per Tex e i suoi lettori che trasuda da ogni intervista, questa è una DICHIARAZIONE DI INTENTI: torna su Tex per dare finalmente al lettore texiano quello che vuole: basta intrecci, basta dover pensare, basta avventura, basta emozioni (che fanno male alle coronarie, alla loro età...), ma solo bistecche, patatine, satanasso, tizzone d'inferno, e pagine e pagine di bang bang bang per conciliare il sonno mentre l'infermiera gli leva il catetere... C'è una percentuale di lettori di Tex che corrisponde a questa descrizione? Ovviamente, c'è una percentuale di lettori (o spettatori) di qualunque cosa che corrisponde a questa descrizione (all'ospizio ci sarà qualcuno che legge Tex, no?) E la cosa che fa inxxazzare di più, è che dice che questo Tex ripetitivo, questo brodino caldo senza emozioni, è "il vero Tex di GL Bonelli", dall'alto del suo "approfondito studio" *comunque è stato appurato in un sacco di interviste che raccontava tranquillamente balle, non capisco come mai questa cosa venga presa per buono a priori, come verità rivelata, da tanta gente. In un vecchio post avevo sbugiardato un sacco di cose che diceva nelle sue interviste, e avevo ricordato come aveva esordito su Tex: Quindi... ...questo è il punto in cui non concordo. Oh, sarà anche vero che A PAROLE Sergio Bonelli gli raccomandava di scrivere come GL Bonelli... ma Nizzi se ne è sempre fregato. Ha sempre scritto storie dove Tex faceva figure di palta (le scriveva meglio delle ultime, gli faceva fare figure di palta più originali, più costruite, scritte meglio, ma sempre figure di palta erano) e Sergio Bonelli gliele ha fatte passare tutte! Credo che una cosa siano le raccomandazioni "di facciata" di Sergio Bonelli, ma Nizzi ha capito subito che poteva tranquillamente scrivere il suo Tex "nolittiano" (anche se mascherato meglio, nel linguaggio per esempio, Nolitta non si preoccupava nemmeno di fargli dire un "satanasso" ogni tanto...) e che Sergio Bonelli SAREBBE STATO ANCORA PIÙ CONTENTO (quando a Nizzi scappava per sbaglio qualcosa di veramente GLBonelliano, Sergio Bonelli lo faceva immediatamente togliere: condividevano perfettamente la visione di Tex come "sbirro ottuso", incapace di ragionare e indifeso contro avversari con un cervello (da qui la passione di Nizzi per gli "intrighi", in cui Tex cadeva sempre se non veniva salvato da qualcuno più sveglio o da un origlione di passaggio) La "gelosia" verso Boselli c'era, evidente (c'è un intervista in cui ne abbia mai parlato bene?) ma credo che non avesse nulla a che vedere con la possibilità di fare storie "originali": siamo nel periodo post-crisi, in cui Nizzi si fa strapagare altrimenti Tex non lo scriverebbe più, e dice apertamente che non aveva più idee e riciclava sue vecchie storie o si faceva scrivere i soggetti da altri: e in questo periodo Nizzi avrebbe ancora avuto interesse a scrivere Tex per passione "come lo voleva fare lui"? Non mi pare credibile. Basta vedere quante pagine produceva per dedurre che dopo la crisi Sergio Bonelli gli avrà bocciato ben pochi soggetti... Credo invece che soprattutto Boselli rappresentasse una CONCRETA MINACCIA ECONOMICA. In quel periodo Nizzi stava buttando fuori a macchinetta una quantità di pagine spropositata, molto, molto più alta di quella che riteneva "insostenibile" prima della crisi, e molto più alta di quella mai prodotta da nessuno su Tex (i record di Boselli arriveranno dopo...). A quella velocità di produzione (e con quella scarsissima cura) Nizzi stava accumulando un bottino da rapina in banca! Solo che... all'orizzonte c'era una minaccia! Nonostante i suoi tentativi di "fare tutto lui", comunque la casa editrice tiene Boselli su Tex! E OGNI ALBO SCRITTO DA BOSELLI, erano DIVERSE MIGLIAIA DI EURO IN MENO PER NIZZI! (e non erano euro, erano lire dell'epoca! Come potere d'acquisto siamo ben oltre i diecimila euro ad albo...) Oltretutto, Boselli (come poi ha dimostrato) era prolifico e veloce. Poteva tranquillamente fare quello che Nizzi aveva sempre chiesto prima della crisi: "dargli respiro" scrivendo lui la maggior parte delle storie. Solo che a questo punto, Nizzi non vuole più nessuno! Fa tutto lui! I soldi devono andare tutti a lui! Aumenta la produzione superando ogni suo record, per tenere fuori Bonelli (e incassare di più, ovviamente), e quando si deve arrendere, cerca di dare a Boselli solo gli autori con cui ha litigato (Letteri) o quelli che non gli piacciono (e che pensa non piacciano nemmeno ai lettori) Questo spiega tranquillamente tutti i comportamenti di Nizzi, i suoi attacchi continui a Boselli, i suoi tentativi di estrometterlo da Tex non lasciandogli nemmeno un disegnatore libero (e quando questi non riescono per l'aumento di pagine da produrre, gli lascia quelli che ritiene i più "scarsi" o i più problematici), senza bisogno di tirare in ballo "gelosie artistiche" di cui si trovano ben poche tracce (per me Nizzi ha smesso di dare la minima importanza alla qualità di quello che scriveva circa a metà degli anni 90...)
  20. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Non proprio da tutti... (io quando ho saputo che tornava, ho rimesso in discussione la mia decisione di tornare a leggere Tex. E anche la sanità mentale di Borden, a dirla tutta: errare è umano, ma una volta che ci si è liberati di Nizzi se lo riprendi vuol dire che te le vai a cercare...) Ne parli se fosse solo una questione di "variare l'offerta" e "seguire i gusti di tutti", ma questo è un discorso che puoi fare su Faraci o Manfredi o Medda. Cioè autori che piacciono ad alcuni e non piacciono ad altri, senza acrimonia o polemiche. Nizzi è un sacco MOLTO diverso. Se hai visto che ha ancora molti "fan", hai anche visto quanto è divisivo, quanto FA INCAZZARE COME BESTIE TUTTI GLI ALTRI LETTORI, ha uno "storico" di VENT'ANNI di storie in cui Tex si slaccia i cinturoni e viene preso per il xulo da tutti, e ha diverse interviste pubblicate in cui definisce in pratica i lettori di Tex come dei vecchi rincitrulliti che non sono in grado di seguire una trama e non vogliono storie belle, intelligenti o appassionanti, ma sempre il solito brodino con Tex e Carson che mangiano bistecche e patatine (davvero, a me pare incredibile che nei forum i fan di Nizzi si inalberino per qualunque cosa, e poi ACCETTINO TRANQUILLAMENTE LE DICHIARAZIONI DI NIZZI SU DI LORO, che vanno al di là, molto al di là, di QUALUNQUE COSA sia mai stata detta di loro qui o su TWO... ma forse è perchè Nizzi INSULTA TUTTI I LETTORI, non solo i suoi fan, sarà quello...) Poi, pare facile dirlo con il senno di poi... ma che sarebbe finita a stracci lo si poteva prevedere. Con Nizzi è finita a stracci con Bonelli e con Canzio, come potevi pensare che ti avrebbe trattato meglio? Dopo che ti ha attaccato pubblicamente nelle interviste praticamente dalla tua seconda storia di Tex, cioè per più di vent'anni? In ogni caso, il discorso del "variare l'offerta" andrebbe bene SE TEX FOSSE UNA MULTISALA. Gestisci una multisala? OK, sala 1 John Ford, sala 2 Hawks, sala 3 Dario Argenti e sala 4 Fantozzi. Ciascuno sceglie secondo i suoi gusti senza dare fastidio agli altri. (la cosa più simile anche se non proprio uguale nel fumetto sarebbe stata affidare una serie solo ed unicamente a Nizzi e non pubblicarlo altrove) Ma se fai una collana di DVD di film western, che senso ha mettere dopo John Ford e Hawks anche "Ciccio Perdona, io no?" certo, ha un suo pubblico a cui piace... ma NEL FRATTEMPO, mentre accontenti quel pubblico... cosa pensa il pubblico precedente? "Guardate, vi siete finalmente liberati della persona che per più di vent'anni vi ha deriso nelle storie e insultato nelle interviste, ma visto che vogliamo accontentare anche i suoi fan l'abbiamo fatto tornare. Adesso vedrete di nuovo Tex in mutande che chiede scusa, Tex che lascia andare tre assassini perchè si deve sbafare una torta da solo e Tex che si fa 5.000 km per essere in un posto l'unica notte in cui sa che ci sarà un attacco e va tranquillamente a dormire. Ma così accontentiamo anche i fan su Facebook. Non siete contenti?" Onestamente, Mauro: capisco le buone intenzione e in altre circostanze (e altri autori) sarebbe magari encomiabile il desiderio di dare spazio ad autori che personalmente non ti piacciono. Ma se i lettori che non sono fan di Nizzi avessero piantato Tex in massa dicendo "e allora tenetevi i suoi fan, addio", ve lo sareste meritati... Premesso che secondo me sei l'unico curatore possibile per Tex (e che se te ne vai prevedo andrà tutto in vacca in cinque minuti), da lettore non voglio un curatore che cerchi di "accontentare tutti, indipendentemente dai suoi gusti". Perché il posto dove a tutti viene dato quello che si meritano ha un nome preciso, ed è "Inferno". Io voglio un curatore che cerchi di far uscire il Tex migliore possibile. Ovviamente secondo il SUO giudizio e secondo i SUOI gusti. Poi deciderò io da lettore se condivido o meno quel giudizio e quei gusti. Il criterio "a me non piace ma ha i suoi fan" mi pare molto pericoloso: QUALUNQUE COSA ha i suoi fan...
  21. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Ma se ho persino detto che questo albo di Nizzi mi ha dato una grandissima soddisfazione! (quando l'ho lasciato in edicola... ) A parte gli scherzi, noterai che non ho detto NULLA su questa storia, appunto perchè non l'ho letta (e non ho nessuna intenzione di leggerla, io con Nizzi ho CHIUSO), e ho risposto SOLO quando si parlava D'ALTRO. Certo che si si usano i commenti ad una storia di Nizzi per fare affermazioni su Nizzi, sui lettori di Tex in generale, su quelli che "vivisezionano le storie", su Bonelli e GL Bonelli, etc, poi non è che si possa invocare come difesa "non hai letto la storia, quindi non puoi fare affermazioni generali sui Tex. Noi sì. E la lista postata da Leo è quella sì una provocazione, visto che mette insieme cose dette da utenti diversi e che nessuno pensa globalmente 9la 1 e la 3 sono mutualmente esclusive, la 3 stata avanzata come ipotesi per negare la 1, non si possono mettere insieme come se fosse un programma elettorale. E, personalmente, anche se vengo tirato per la giacchetta da inizio thread, non mi riconosco in NESSUNA di quelle affermazioni e alcune le ho pure contestate...)
  22. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Come dico spesso, l'originalità è sopravvalutata. È una cosa che interessa quelli che trattano i fumetti (o i film o qualsiasi altra cosa) come la settimana enigmistica per trovare le "fonti" e le "citazioni". Una maniera di "leggere" senza passione, senza gusto e credo senza nemmeno tanto divertimento che si è diffusa con gli autori "citazionisti" e fanzinari dagli anni 80 (quello è il loro pubblico, chi si assomiglia si piglia...) Il problema tipico di Nizzi non è la scarsa "originalità". Certo, ci sono autori che riescono a fare cose originali anche su Tex (GL Bonelli spesso, alla faccia delle boiate sulle sue storie tutte uguali, e anche Borden ci prova e a volte ci riesce), ma nessuno lo chiede o lo pretende, in un fumetto seriale. Il problema tipico di Nizzi è la scarsa VARIETÀ. GL Bonelli non era "originale" perchè in tutte le sue storie Tex usava lo stesso linguaggio colorito, con continue nuove invenzioni linguistiche. Il problema di Nizzi quando prova ad emularlo, non è che non dovrebbe usare lo stesso linguaggio colorito. È che usa SEMPRE E SOLO DUE COSE: "Satanasso" e "vecchio cammello". Si è persa la varietà del linguaggio. I mezzi con cui Tex trova informazioni nelle storie di GL Bonelli sono sempre gli stessi: Tex segue tracce, o inganna i cattivi fingendosi uno di loro, o parla con le vittime, o provoca i cattivi per farli scoprire, o lascia andare un pesce piccolo se fa i nomi, o minaccia qualcuno di lasciarlo agli indiani o alle sue vittime desiderose di vendette, oppure sbatacchia il cattivo come un tappeto facendolo volare per la stanza, o contatta un rivale, o usa un veggente o uno srregone, o viene contattato da uno spirito, o qualcuno sente cose per caso e gliele racconta. NESSUNO di questi metodi è "originale", e GL Bonelli li ha usati tutti più volte. Ma c'è una VARIETÀ tale che non sai prima di leggere le pagine successive quale userà adesso. Nizzi usa sempre e solo origlioni. Puoi prevedere che qualunque mistero ci sia, un origlione svelerà tutto a Tex per mandare avanti la storia a calci. Si è persa la varietà. Questa valutazioni la puoi fare su TUTTO, anche sul tipo di storie: con GL Bonelli avevi western classici, gialli, magia, storie militari contro indiani, vendette, etc.. Nizzi fa sempre e solo "gialli" abbastanza semplici. In questo senso "non ha idee":: gli serve l'idea di base iniziale, una cosa che non dovrebbe mancare mai a nessun autore professionista (come si dice, le idee valgono un soldo la dozzina, bisogna poi svilupparle), e se gli manca deve essere un vero e proprio blocco psicologico causato dal suo rigetto per Tex. Ma una volta partito con lo spunto, gli basta collegare i puntini da 1 a 47, visto che sa già cosa succederà (Tex troverà un origlione, mangerà bistecche e patatine - anche il menù dei ristoranti era più vario con GL Bonelli - poi un altro origlione, altre bistecche e patatine, qualche battuta in cui spiegherà a Carson le cose più evidenti, qualche agguato dove Tex se la caverà sempre perchè i "cattivi" non lo prendono da tre metri senza altra spiegazione, insomma, diventa una partita a domino con sempre le stesse tessere...
  23. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Nessun complotto. Semplicemente quando fai di malavoglia un lavoro che non ti piace per un personaggio che non ti piace, ti "vendichi" prendendo le poche soddisfazioni che ti puoi prendere. Ridicolizzandolo. Poi, quando vedi che puoi farlo e nessuno ti dice niente (anzi, sempre più lettori apprezzano: per me molti di quelli che esaltano Nizzi su Facebook ormai condividono la sua concezione "comica" di Tex, e si divertono a vedere ridicolizzato quel pallone gonfiato), ti senti invincibile e insisti ed esageri. Si arriva addirittura alla frustrazione per il fatto che NON SE NE ACCORGE NESSUNO (all'epoca Nizzi AMAVA discutere con chi gli contestava queste cose: non per "confutarle", quanto perchè gli dava un po' di soddisfazione vedere che qualcuno le sue storie le leggeva davvero: immaginati la frustrazione del mettere cose simili nelle storie... e poi non se ne accorge nessuno! Gli davamo molta più soddisfazioni noi che non i fan adoranti che dimostravano di non leggere le sue storie con la minima attenzione...) Il fatto che Nizzi se ne fregasse di Tex e della Bonelli è dimostrato chiaramente dai semplici numeri: in un periodo in cui PER SUA STESSA AMMISSIONE, NON AVEVA PIÙ IDEE, cercava di tenere Boselli e chiunque altro "fuori dalla porta" accentrando su di sè più disegnatori e più pagine possibile. Come si fa a dire che era scoppiato per il "superlavoro"... quando, VOLONTARIAMENTE, dopo la crisi macinava (alla carlona) molte, molte più pagine di quante ne avesse mai fatte prima? Quando VEDI che non hai più idee, e comunque dici "faccio tutto io! Tutto io! Faccia più pagine che posso, a costo di farle pessime" quale può essere secondo te la motivazione? Affetto per il personaggio no, altrimenti saresti tu a farti da parte o comunque favoriresti il ricambio. Amor proprio no, altrimenti scriveresti meno ma meglio, per non sputtanarti. Necessità? No, gli autori c'erano, era lui che non li voleva fare entrare. L'unica spiegazione plausibile sono semplicemente I SOLDI: facendo così Nizzi ha guadagnato cifre spropositate che nessun autore Bonelli ha mai guadagnato, né prima né dopo. Credo che all'epoca fosse l'autore di fumetti che guadagnava di più in tutto il mondo (escluse le royalties ovviamente, molti autori guadagnano tanto per quelle, parlo di "page rate" per i non detentori dei diritti e basta) Lui NON VOLEVA tornare a scriverlo, dopo la crisi dei primi anni 90. Pare che per convincerlo a tornare (cosa che lui assolutamente NON VOLEVA FARE) Sergio Bonelli arrivò a offrirgli cifre spropositate. Quello che avevo sentito dire io all'epoca, dal "passa parola" degli informati, era che gli aveva offerto più del doppio dell'autore Bonelli più pagato dell'epoca. Ciascuna delle pagine che macinava a macchinetta svogliatamente nei decenni successivi gli è stata stra-pagata cifre assurde e totalmente fuori mercato, Nizzi con Tex è diventato ricco pur non avendo nessun diritto sui personaggi. (quindi, altro che "vittima dello sfruttamento" come dicono ancora i suoi fan, Nizzi con la Bonelli ha trovato la gallina dalle uova d'oro, è diventato ricco producendo a macchinetta migliaia di pagine, ma poteva benissimo vivere benissimo e diventare ricco lo stesso curando la qualità. Solo che sarebbe stato meno ricco) Per anni non ho detto nulla al riguardo (anche se la voce su queste cifre assurde era in giro sin dalla metà degli anni 90, confermata sottobanco da più fonti) perchè era solo una voce su cui non avevo riscontri citabili, poi ultimamente anche Boselli ha confermato che era l'autore di gran lunga più pagato alla Bonelli (anche se non ha detto le cifre, quindi non so se, come avevo sentito, era più del doppio di chiunque altro o se la differenza era minore) Non so se quanto è tornato richiamato da Boselli avesse conservato quel page rate, ma se è così, direi che spiegano ampiamente "perchè sia tornato", senza dover tirare fuori motivazioni da libro Cuore (inoltre, le persone con cui aveva litigato, Sergio Bonelli e Canzio, non c'erano più...)
  24. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Quoto. Essendo comunque una interpretazione "psicologica" basata su valutazioni delle sue opere, non può essere "dimostrata", e molte persone si rifiutano persino di considerarla come eventualità (fra questi lo stesso Borden in una discussione con me di qualche anno fa, chissà se adesso ha cambiato idea...). Ma se il Rasoio di Occam ha una qualche validità... quale spiegazione più ovvia si può trovare per il semplice e verificabile fatto che per DECENNI in TUTTE le storie di Nizzi, Tex ha fatto figure ridicole o per incapacità (venendo sistematicamente salvato da chi andava a salvare e causando danni a chiunque si fidasse di lui), o per meschinità (la caratterizzazione di Tex come di un pigro mangione che non si muove se non riceve ordini da qualcuno) o per pomposità da pallone gonfiato (le innumerevoli figuracce con frasi tipo "la catturerò o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, mi è sfuggito!" "Vieni con me, bambino, ti giuro che non corri nessun rischio! Ops, Mi hanno rapito il bambino!" Ancora, dopo DECENNI, la risposta dei "negazionisti dell'ovvio" è semplicemente il negare, il negare sempre ("non è possibile, un autore professionista non lo farebbe mai". così come magari un autore professionista non direbbe le cose che dice Nizzi nelle interviste sui suoi colleghi? In realtà autori professionisti hanno fatto anche di peggio, l'avere un lavoro non implica superiorità morale), ma una possibile spiegazione alternativa che tenga non è stata mai data. Così, appena torna su Tex dopo anni di assenza, la prima cosa che fa è mettere Tex in mutande che chiede scusa... ma no, dai, è SICURAMENTE una mera coincidenza... Questa invece è stata confermata dallo stesso Nizzi (e corrobora l'idea che scrivere Tex gli faccia abbastanza schifo, non sia assolutamente ispirato e sia stato convinto a farlo dopo la crisi dalle cifre spropositate e assolutamente "fuori scala" che Sergio Bonelli gli aveva offerto per non doverlo scrivere lui). Persino nel libro di Guarino spiega come per anni abbia utilizzato idee altrui o suoi vecchi soggetti di storie che aveva scritto per il Giornalino (o abbia scopiazzato sfacciatamente Pratt) perchè quando si trattava di scrivere per Tex, non gli veniva più nemmeno un idea (e ha continuato a scriverlo per VENT'ANNI macinando VOLUTAMENTE una quantità spropositata di pagine, senza idee e senza ispirazione)
  25. Diablero

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Pensare che Nizzi faccia storielle frettolose senza il minimo impegno, in cui spesso Tex viene ridicolizzato, solo ADESSO per far dispetto a Boselli, significa ignorare i 30 anni precedenti in cui ha fatto anche di peggio. OK, magari all'epoca voleva far dispetto a Sergio Bonelli e a GL Bonelli. poi voleva far dispetto ai lettori e ai suoi critici sempre più numerosi. Ma alla fine, se hai sempre qualcuno a cui far dispetto, magari il problema sei tu...
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