Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    1056
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    12

Tutto il contenuto pubblicato da PapeSatan

  1. Perdonami la licenza poetica, ammetto che non è il massimo, ma non me ne è venuta in mente una migliore... 😉 Se sapessi come si fa, metterei il logo di Mefisto che sembra comparirà sulle prossime copertine... 👿 😆
  2. "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Mefisto, ormai ridotto a "cameo" che fa solo qualche fugace apparizione da "consigliere" durante i rituali magici di Yama, è stato sostituito in toto dal figlio. Perciò ben poco c'è da dire su Mefisto, l'attenzione va tutta su Yama. Questa storia è meno convincente della precedente ("Il figlio di Mefisto") ma si caratterizza per il fatto che Tex & C. giungono finalmente a un tiro di schioppo dal loro nemico in carne ed ossa, mentre prima di allora ne avevano saggiato la presenza in modalità solo eterea, sotto forma di visione illusoria (come successo sempre anche con il degno padre Mefisto). Il ritmo della storia è compassato, è sostanzialmente tutto un anfefatto preparatorio allo scontro finale, che peraltro si risolve in poche battute, visto che Tex aveva già portato dalla sua parte il gigante buono e la maggior parte dei Maya fedeli a lui e alla promessa regina Manuela. Ecco, proprio Manuela è l'anello debole della storia, perchè appare fin da subito (e rimarrà sempre) come una vittima dei soprusi da lei subiti: passiva, non incisiva, debole per essere una futura regnante, e anche la sua morte, in apparenza eroica, è in effetti piuttosto miserevole, sebbene le verrà dedicata la piramide come una sorta di tempio di preghiera. Ormai una costante narrativa vedere Yama sparire ed essere dato per morto certo. Sempre di alto livello i disegni di Galep, seppur non alle vette raggiunte nel precedente episodio con Yama. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 7,5 disegni: 8,5
  3. Hai ragione, un altro colpo da maestro dell'accoppiata GLB + Galep.
  4. Dimenticavo due sontuose citazioni di Gian Luigi Bonelli magnificamente assecondato da Galep: il monolito di "2001: Odissea nello Spazio" e i moai dell'isola di Pasqua, riuniti nella stessa palpitante sequenza in cui Yama scende temporaneamente nell'aldilà nel rito officiato da Loa.
  5. "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al sesto episodio temporale (quinto nella sequenza editoriale di pubblicazione). Qua Mefisto è il "presentatore" della storia: con un fedelissimo flashback (le vignette riproposte tali e quali) si narra la fine (?) del sardonico illusionista e il passaggio di consegne all'allievo, che in questo primo episodio che lo vede protagonista si rivela già quasi superiore al maestro, almeno per quanto riguarda la lucidità, la razionalità, qualità che in Mefisto ormai mentalmente disturbato (e poi solo apparentemente rinsavito) erano scomparse per lasciare il posto a una irrazionale e irrefrenabile follia. L'eredità lasciata da Mefisto al figlio è di quelle forti: vendicare sì la propria morte, ma facendo patire a Tex e soci la stessa agonia da "sepolti vivi" che era stata la causa della sua morte (i topi ne avevano semplicemente abbreviato l'agonia). Finalmente vediamo un piano strategico, messo in atto da Yama insieme a Loa, e non improvvisazioni come erano apparse le precedenti iniziative di Mefisto contro Tex. Mefisto esce di scena, subentra Yama. L'avventura che GLB concepisce è da top 3 nel podio delle più grandi storie di Tex. Contrariamente alla precedente avventura con Mefisto, già ambientata nei medesimi territori, qua finalmente il voodoo spesso invocato in "Black Baron" finalmente compare, seppur brevemente, sotto forma di zombie e riti magici. Ne scaturisce un concentrato di tutto il mondo di Tex in una stessa avventura: azione, magia, mistero, indiani, soldati, sette di fanatici, grande villain e grandi "spalle" (Loa qui è protagonista almeno quanto Yama), inseguimenti, imboscate, sparatorie, scazzottate, navi, barche, cavalli, fortini, paludi, mari, foreste, alberi, grotte, città, rovine... Si possono dare voti ai capolavori, o devono rimanere fuori scala ("di inestimabile valore", si dice di certe opere d'arte che non hanno prezzo)? Io sono di questa seconda opinione, ma per coloro che ritengono accettabile il primo caso, i miei voti (senza le esagerazioni che rendono inattendibile qualunque giudizio) sono: soggetto e sceneggiatura: 9,5 disegni: 9,5 Due menzioni speciali per: 1) il teschio narrante a inizio storia 2) le straordinarie copertine della sequenza, tra le top 10 di tutti i tempi, con la sola eccezione de "I quattro amuleti", stranamente senza nessuna attinenza nè con il titolo nè con le azioni della vicenda: la classica copertina buona per tutte le stagioni, come spesso si usava all'epoca, ma decisamente spiazzante in questo caso. Un neo trascurabile in un'avventura memorabile.
  6. PapeSatan

    [93/95] Black Baron

    "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al quinto episodio temporale (quarto nella sequenza editoriale di pubblicazione). Ed é sulla successione degli episodi che sto focalizzando i miei interventi nelle varie storie. In questa avventura l'empirico Steve Dickart non esiste più, è rimasto solo il metafisico Mefisto, che infatti, a differenza delle precedenti avventure, non agisce in prima persona ma fa agire altri, non si palesa in carne e ossa in pubblico (sotto mentite spoglie, siano esse quelle di un prestigjatore o di un medico) ma rimane ben nascosto nel suo castello, da cui dirige le operazioni con il suo alleato, Jean De Lafayette, alias redivivo Baron Samedì. I poteri di Mefisto non sono più quelli di un illusionista ma sono ormai diventati quelli di uno "sciamano", veggente oltre lo spazio e il tempo grazie alle sue arti magiche, ma non siamo alla magia più efferata, quella nera. La magia nera è quella che piuttosto ci aspetteremmo dal sedicente voodooista Lafayette-Baron Samedì, con zombie (citati a più riprese nel corso dell'avventura), riti sacri, malefici e quant'altro, di cui invece non si è visto niente. Continuiamo a non sapere che fine abbia fatto Lily, l'adorata sorella di Mefisto. Storia coinvolgente, ambientazioni suggestive, tanti personaggi, tantissima azione, un crescendo entusiasmante fino al botto finale (letteralmente). Dialoghi secchi, diretti, zero "politically correct" oggi ipocritamente imperante. I disegni del maestro Galep sfiorano i suoi massimi livelli. Finora, la migliore avventura con Mefisto. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 8 disegni: 8,5
  7. PapeSatan

    [78/80] Incubo

    "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al quarto episodio temporale (terzo nella sequenza editoriale di pubblicazione). Ed é sulla successione di episodi che voglio focalizzare il mio intervento. Innanzitutto, notiamo un "su e giú" dei poteri ipnotici di Mefisto: sono notevolissimi (giá troppo "magici" più che illusionistici, un eccesso di Boselli) in "Pinkerton Lady" (il primo episodio cronologico, narrato nella collana "Tex Willer"), sono totalmente assenti in "Fuorilegge" (il secondo episodio cronologico, il primo editoriale), poi tornano nuovamente presenti in forze nell'episodio successivo "La gola della morte", infine sono nuovamente del tutto assenti in "Incubo". Incongruenze a parte, incluse quelle segnalate nei post precedenti il mio, GLB costruisce su Mefisto una continuity magistrale: dà un'anteprima succulenta ne "Il tesoro del tempio", poi si riallaccia alla morte (presunta dai nostri pards) di Mefisto narrata ne "La gola della morte" con appena un paio di vignette pennellate e vergate da fuoriclasse della sintesi (scordatevi i ridondanti flashback, anzi riassunti veri e propri, di burattiniana memoria presenti in molte storie di Zagor, oppure i lunghi ma necessari flashback preparatori all'incontro tra Tex e Zagor in "Bandera!"). La continuity di Mefisto è anche nel suo essere personaggio dalla doppia veste, quella da delinquente camuffato da uomo per bene: illusionista teatrale, medico ("Atanas"), nuovamente medico ("Fiesmot"). Ancora non sappiamo cosa ci facesse un lama tibetano a passare nel deserto proprio là dove trovò e salvò dalla morte l'agonizzante Mefisto... E neanche sappiamo, per il secondo episodio consecutivo, che fine abbia fatto Lily, l'adorata sorella di Mefisto... Giudico questa storia più matura (nella trama, nei personaggi, nei disegni) rispetto a "La gola della morte" ma leggermente meno "fascinosa". Mefisto si serve di anonimi scudieri hualpai anzichè di un'intera tribù armata di cerbottane al curaro, non usa i suoi poteri ipnotici mostrati in passato ma unicamente quelli di "suggestione" sulle sue vittime, non si capisce perchè dovesse camuffarsi da "Fiesmot" quando nessuno lo avrebbe riconosciuto come "Mefisto" (invecchiato, capelli bianchi, e comunque dato per morto e sepolto). La grandezza di GLB sta tuttavia nel fatto che alla lettura la fantasia si incunea nelle nostre menti ben più che la realtà, la trama appassionante e suggestiva nel suo insieme stravince sui singoli passaggi "dubbi" analizzati col lanternino, i dialoghi raggiungono vette di lirismo che trasformano quella che per altri narratori sarebbe pomposa retorica in sublime poesia (si leggano, per es., tutti i dialoghi filosofici e spirituali tra Mefisto e Padma). In conclusione, i miei voti: soggetto e sceneggiatura: 7,5 disegni: 8 Una menzione particolare va alla sequenza finale con Mefisto assalito dalle orride visioni: un assoluto capolavoro di GLB e Galep, fuori scala di punteggio, inestimabile, come si dice di certe opere d'arte.
  8. PapeSatan

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    Troppo arzigogolato, tutte cose non necessarie su un fumetto come Tex. Molto più semplicemente é sufficiente che nella finzione texiana Kate non sia morta come e quando nella realtà, esattamente come Cochise, Geronimo, Ely Parker che é commissario per gli affari indiani quando nella realtà non lo era più, Carson che non é quel Carson, ecc... P.S. Dovresti leggere con attenzione prima di esondare. "Nota a tutti" é solo nel tuo "sturm und drang" di affermare la tua tesi, io ho scritto "Nota anche ad altri" (ndr: oltre a Tex), che contempla appunto i miliardi di casi intermedi.
  9. La mia era ovviamente una domanda retorica. Tex crede che Mefisto sia morto perché é semplicemente quello che gli riferisce Tiger e il fatto che i due Kit siano tornati coscienti gli conferma questa convinzione. Tanto basta. Ma é evidente che un Tex che ha già visto sopravvivere Mefisto a una morte data per certa (l'impiccagione per spionaggio) non avrebbe dovuto accontentarsi di dare per finito Mefisto nuovamente "sulla fiducia", se appunto non ci fosse stata la convenienza autoriale di non dimostrarne la morte per consentirne il ritorno.
  10. PapeSatan

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    La mia considerazione non ha necessariamente questa conclusione. Se la "finta" morte di Kate fosse nota solo a Tex, gli sviluppi narrativi sarebbero castrati, perché nel mondo Kate non potrebbe agire da Kate ma solo da "alter ego" (cioé un‘altra lei, che per tutti tranne Tex sarebbe un altro personaggio). Se viceversa la "finta" morte di Kate fosse nota anche ad altri, che finta morte sarebbe?
  11. PapeSatan

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    E comunque una Warne sotto altra identità per nascondere il suo passato sarebbe stato un altro personaggio, che si puó far nascere in qualunque momento, appunto come persona "ex novo" anche se le si volessero mantenere quelle stesse caratteristiche.
  12. "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi cosí giunto al terzo episodio temporale (secondo nella sequenza editoriale di pubblicazione). Ed é sulla successione di episodi che voglio focalizzare il mio intervento. In "Fuorilegge" (Tex gigante nr. 3) Mefisto era ancora un semplice Steve Dickart: una spia prezzolata, un prestigiatore da strapazzo con bacchetta "magica", zero poteri ipnotici, tantomeno "magici" (che altrimenti GLB ci avrebbe mostrato, almeno in nuce): chi ipnotizza con i suoi begli occhioni é la sorella Lily, che usa il suo fascino per sciogliere la lingua ai soldatini cotti di lei. Nell'episodio narrato ne "La gola della morte" ritroviamo Mefisto, anzi, troviamo Mefisto, cioé il mago come impareremo a conoscerlo, non il guitto da palcoscenico. Nel thread relativo al Tex gigante "Il manicomio del dottor Weyland" mi sono già espresso sulla clamorosa MANCATA sorpresa per i lettori delle strisce originali che GLB aveva sapientemente costruito con i misteriosi medaglioni con la lettera "M" incisa sopra. Qua mi soffermo sul passaggio da Steve Dickart a Mefisto. Come ha fatto Dickart a sfuggire all'impiccagione per alto tradimento? Che fine ha fatto la sorella Lily, che era un tutt'uno con il fratello? Come, quando e dove Mefisto ha acquisito le doti ipnotiche, telepatiche e di visione a distanza? GLB fa dire a Mefisto un generico "In questi anni ho affinato le mie capacità...". Tutte domande senza risposta... finora. Classico, ma anche ingenuo e debole, il finale, anzi la "fine" di Mefisto: possibile che Tex non si sia accertato della morte di Mefisto dopo la caduta dal dirupo? Ovviamente é un buco di sceneggiatura voluto, per lasciare aperta la porta a un ritorno (GLB avrebbe sperato, stavolta, davvero a sorpresa e non come in questo episodio annunciato, anzi strombazzato in copertina, ritengo all'insaputa di GLB). Sulla storia in sé c'é poco da dire che non sia stato già detto: fascino e mistero nella parte iniziale, angoscia e palpitazione nella parte centrale, la tipica caccia ai "banditi" nella parte finale (senonché i "banditi" sono i due Kit). Non il miglior episodio con Mefisto ma già se ne pregustano gli sviluppi, decisamente più che nel precedente episodio "Fuorilegge". Geniale GLB a recuperare una anonima spia e farne evolvere la copertura da comune prestigatore a ruolo primario di vero "mago", in un crescendo che maturerà negli episodi successivi. I miei voti: soggetto e sceneggiatura: 7,5 disegni: 7,5 Assegno invece 0 (zero) a chi ha avuto la pessima idea di svelare il mistero della "M" incisa sui medaglioni già nella copertina della prima striscia originale dell'avventura. Se fossi stato un lettore "in diretta" di quell'episodio mi sarei inc***ato non poco, come deve aver fatto GLB quando ha visto come in redazione gli avevano rovinato la sorpresa.
  13. Vorrei tornare sul logo di Mefisto in copertina non per criticarlo (già fatto) ma per richiamare un curioso a ancor piú clamoroso precedente. In alcune vignette della striscia del 1958 "La mesa degli scheletri", la prima di una nuova avventura, viene mostrato il rapimento di Kit Willer da parte di indiani che portano al collo un medaglione con incisa la lettera "M". Erano passati 10 anni dalla prima ed unica apparizione di Mefisto (una semplice spia che agiva per denaro, non dimentichiamolo) e i lettori non potevano facilmente immaginare che dietro la "M" mostrata da un gruppo di indiani che si professano seguaci di un famigerato "figlio del fuoco" si volesse alludere al ritorno di un personaggio che in fin dei conti si era rivelato non iconico rispetto ad altri (Satania, la donna Pantera, Vindex, il Coyote Nero, i Daniti...). Anche nella striscia successiva, "Insidia nel deserto", Tex e Carson, sulle tracce dei rapitori di Kit, ritrovano un medaglione con la "M", domandandosi ripetutamente cosa volesse significare. Un bell'enigma intrigante anche per i lettori.... se non fosse che le strisce riportavano in copertina l'appartenenza alla nuova serie denominata "MEFISTO"!!! Una trovata editoriale di marketing "ante litteram" che ha rovinato la sorpresa accuratamente sceneggiata da Gian Luigi Bonelli oppure GLB ne era consapevole? Propendo ovviamente per la prima ipotesi e GLB si deve essere inc***ato non poco! Certo, oggi, con anticipazioni a bizzeffe e canali di comunicazione capillari, il ritorno di Mefisto non avrebbe mai potuto essere una sorpresa. Anzi, pubblicizzare il ritorno di Mefisto e marchiarlo perfino in copertina come si marchiavano le vacche sembra quasi essere una necessità commerciale per incentivare l'acquisto tra i non aficionados.
  14. PapeSatan

    [03/04] Fuorilegge

    "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi perciò giunto al secondo episodio temporale dopo "Pinkerton Lady" e seguenti nella collana "Tex Willer", ma il primo editorialmente pubblicato. Ed é su questa successione di episodi che voglio focalizzare il mio intervento. Quando non era ancora uscito l'episodio in "Tex Willer", gli episodi con Mefisto potevano definirsi, per usare un termine musicale, "in crescendo": personaggio (e trama) sempre più definito, complesso, profondo, si va dall'ingenuo prestigiatore di "Fuorilegge" al demone degli inferi dell'ultima apparizione nella serie regolare. Ma adesso, inserendo in testa nella lettura cronologica consecutiva delle storie l'episodio di "Tex Willer" il "crescendo" si rompe, perché si parte già col botto: trama molto articolata (con sottotrame), numerosità di personaggi, tutto secondo lo stile di Boselli del 2020, Mefisto ha già poteri magici (un po' troppo per essere una semplice "ipnosi", come ha affermato il Bos)... tutte cose che poi improvvisamente svaniscono quando si passa a leggere "Fuorilegge". Qui l'unico potere ipnotico ce l'ha Lily, che con i suoi begli occhioni "strega" soldatini cotti di lei! Mefisto non ha nessun potere, neanche ipnotico. Il massimo che ha é la bacchetta magica della scatola del "Piccolo Prestigiatore" e i classici piccioni (viaggiatori) nel cilindro con i quali trasmette a distanza le informazioni segrete che carpisce. E' evidente che qui GLB non aveva ancora in mente la futura evoluzione del personaggio, altrimenti a Mefisto almeno qualche parvenza di capacità ipnotiche o pseudo-magiche le avrebbe date. Nella continuity ricostruita a posteriori da Boselli, quindi in "Pinkerton Lady" seguíto da "Fuorilegge", c'é il personaggio, c'é la sua bramosia di fare soldi nascondendosi dietro la copertura di "attore" teatrale (l'illusionista che é), seppur in modi differenti (rapinando il pubblico in "Pinkerton Lady" oppure vendendo informazioni in "Fuorilegge"), ma non c'é la stessa natura del personaggio, già quasi "mago" in "Pinkerton Lady", poi regredito a semplice guitto da palcoscenico in "Fuorilegge". Trovo invece una decisa corrispondenza di personalità tra le "due" Lily: ambigua, sfrontata, decisa (a tratti é addirittura lei che suggerisce le mosse al fratello). Ipotizzo che nella sequenza di ben 7 albi in imminente uscita per il ritorno di Mefisto Boselli abbia inserito qualche passaggio di richiamo alle storie del passato e che, tra questi, abbia voluto risolvere alcune distoníe, tra cui (spero) quella relativa alla perdita dei poteri ipnotici di Mefisto. In conclusione, i miei voti a "Fuorilegge", con specifico riferimento alla vicenda "mefistofelica": Soggetto e sceneggiatura: 6,5 Disegni: 6; il tratto, fatto di pennellate veloci, talvolta incerte, é ancora in evoluzione, non sono ancora i capolavori che il maestro sfornerà a piene mani da lí a poco, ma si intravedono già alcune chicche (l'avviso di taglia, la carica dei soldati, la fuga disperata dei fratelli Dickart nel finale).
  15. PapeSatan

    [Tex Willer N. 10 / 13] Pinkerton Lady

    "MEFISTURI TE SALUTANT!" Vista l'imminenza del ritorno di Mefisto nella serie regolare, e poiché mi aspetto che @borden avendo a disposizione ben 7 albi voglia approfittarne per disseminare qua e là citazioni o rimandi alle storie precedenti (magari per chiarire qualche scopertura o incongruenza), ho iniziato la rilettura di tutti gli episodi precedenti con Mefisto, in ordine di continuità temporale e non secondo l'ordine cronologico di pubblicazione. Eccomi perció partire con questa prima avventura, che per l'occasione ho riletto nell'edizione cartonata a colori, prestatami da un amico (non essendo un completista, compro solo gli inediti in prima uscita). Premessa: i fumetti li preferisco in b/n (tranne rare eccezioni), ma devo dire che la colorazione di questo cartonato é davvero eccellente e dà ancora più corpo e profondità ai già ottimi disegni. In particolare, i rossi vulcanici del costume di Mefisto e le varie sfumature di rosso-arancio negli effetti di fuoco (vampate, fiamme, fumi) provocati da Mefisto rendono ancor più vivide le scene. Cosa mi é piaciuto: trama avvincente, ben congegnata, articolata ma non pesante; tantissimi personaggi nello stile boselliano, ciascuno con una funzione ben distinta (senza doppioni) e quindi specifica, anche quando compaiono in pochissime vignette (es. il portiere dell'hotel); disegni accurati, ricchi di dettagli ma puliti e leggibili; quel senso vagamente "pruriginoso" dato da Boselli a certe scene e dialoghi iniziali, senso che richiama, seppur con linguaggio e pudore del XXI secolo, il "peccaminoso" visto-non visto o detto-non detto che talvolta GLB e Galep inserivano qua e là nelle loro prime storie. Cosa non mi ha convinto: come rilevato da molti, Boselli si é spinto troppo nel caratterizzare i poteri di Mefisto: é solo alla sua prima recita texiana ma é già qui più Mefisto mago che Steve Dickart illusionista, ossia ha poteri troppo forti rispetto a quelli che mostrerà tempo dopo nella prima storia editoriale, quella del nr. 3 "Fuorilegge". Ma soprattutto concordo con @Diablero nel trovare innaturale, perché razionale e non indeterminatamente "magica", la spiegazione data da Boselli che si tratti pur sempre di "ipnosi". No, é ben più di ipnosi, é già magia! Una motivazione razionale (se Boselli la voleva trovare) che non avrebbe "sovraesposto" Mefisto rispetto al dilettante che appare in "Fuorilegge" sarebbe stata che fossero empirici trucchetti da illusionista di palcoscenico, come ancora era Mefisto all'epoca: per intenderci, stile le apparizioni di Zagor ai raduni dei capi, al limite anche più sofisticati (come é il baule che scompone in più pezzi Lily). Cosa é successo allora a Mefisto per tornare ad essere un semplice Steve Dickart da strapazzo in "Fuorilegge"? Nell'imminente serie di 7 albi regolari che stanno per uscire Boselli farà un cenno a ciò? O lo vedremo in un prossimo (annunciato?) numero "monografico" dedicato agli esordi di Mefisto? Questa forzatura comunque non pregiudica l'ottima riuscita della storia nel suo complesso. Voti finali: Soggetto e sceneggiatura: 7,5 Disegni: 8 Colorazione (cartonato): 7,5
  16. La sceneggia è la sceneggiatura o la sceneggiata? 😄😂
  17. La sceneggiatura, Mauro, la sceneggiatura, ha detto... Perchè se ti arriva il soggetto anche geniale ma lo fai sceneggiare a Ruju siamo punto e a capo... 😄
  18. Mi pare un po' debole. Come ho già detto, sarebbe una combinazione più forte, anzi una totale omonimia, quella con Peter Weyland, personaggio della serie "Alien", dall'ego smisurato e maniacalmente ossessionato dal desiderio di ottenere l'immortalità: non posso non pensare che Weyland possa essere una dotta citazione che lascia intendere che dietro si celi l'immortale che sempre ritorna, dall'ego smisurato, appunto Mefisto. Se poi é solo un caso, beh... é proprio una bella combinazione! Se poi mi sono sbagliato, beh... si é qui per giocare e per fortuna non perderei nulla.
  19. Intendevo dire che la penso come te su come si deve approcciare la lettura di un fumetto (o, in generale, di un testo): con livelli di approfondimento e critica commisurati alla natura del testo e, parlando di Tex e "Aguas Negras" nella fattispecie, con quella visione d'insieme che te ne fa apprezzare la lettura per passione e non invece come se si debba vivisezionare ogni singola vignetta per dimostrare "scientificamente", cioè con pretesa di oggettività, la logicità o illogicità della trama.
  20. Dal minuto 33:40 dell'intervista video linkata nel thread "IL TOPIC DELLE ANTEPRIME 2022" @borden ci dice la sua (che é anche la mia). Come promesso, mi astengo da qualunque ulteriore commento, avendo gia detto tutto.
  21. Come ebbi già modo di dire in altro thread (non ricordo quale), troverei interessante una storia con protagonisti Freccia Rossa e Orso Grigio, padri rispettivamente di Lilyth e Tesah, ovviamente con le due figlie tra i personaggi, vittime di qualche sopruso (NON abuso, diciamo un doppio rapimento ordito da un ambizioso ufficiale dell'esercito per scatenare una guerra indiana fratricida) e i due padri che prima si mettono l'uno contro l'altro ma poi capiscono l'inganno e si alleano contro il guerrafondaio. Tex (che non ha ancora conosciuto Lilyth) ai margini o assente.
  22. Dal sito dell'Accademia della Crusca: È più corretto firmare nome+cognome o cognome+nome? Come si può verificare in un qualsiasi manuale di "galateo linguistico", quale per esempio Il Salvaitaliano di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, quando si firma un documento bisogna mettere prima il nome e poi il cognome (es. Mario Rossi). In presenza di un secondo nome, questo va ovviamente inserito tra il nome e il cognome (Mario Giuseppe Rossi). L'ordine inverso non va mai usato nelle firme; può essere necessario impiegarlo quando il nome vada inserito in un elenco alfabetico, come per esempio nell'elenco telefonico: Rossi Mario, e in presenza di secondo nome, Rossi Mario Giuseppe. In altri tipi di elencazioni alfabetiche, come per esempio una bibliografia, si può scegliere di inserire, tra il cognome e il nome, una virgola: Rossi, Mario Giuseppe. ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE LINK: https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/è-più-corretto-firmare-nomecognome-o-cognomenome/93
  23. Tu che hai l'infallibile metodo del "basta leggere", stavolta non hai letto che è una battuta... P.S. La geografia astronomica è piena di argomenti, ma contro i terrapiattisti è dura... 😓
  24. Grazie Leo, le posizioni come le tue, equilibrate e non dogmatiche, sono sempre le migliori perchè risultano credibili. Cercare di convincere un terrapiattista con argomentazioni di geografia astronomica è utile solo come esercizio dialettico ma stufa gli ascoltatori, per cui mi scuso e personalmente chiudo questa diatriba con una battuta: scommetto tutti i miei averi (scarsi, perciò importanti) che anche la prossima storia di Ruju sarà stroncata dal "grande inquisitore". Con stima e simpatia, Diablero, alla prossima storia non di Ruju (o di Nizzi) 😄 Buona serata.
  25. Non smentisco proprio nulla, anzi te l'ho ripetuta pure in modo che ti fosse ancora più comprensibile sebbene già tu l'avessi definita "chiarissima". E' il tuo sillogismo successivo che è totalmente illogico, per i motivi di analisi logica che ti ho spiegato. Se non ti fossero chiari, dimmelo e tenterò di esporli meglio.
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.