Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

Ranchero
  • Contatore Interventi Texiani

    1056
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    12

Tutto il contenuto pubblicato da PapeSatan

  1. Il "problema" è il genere del fumetto: il western rimane una grande passione per chi ha vissuto "in diretta" l'epopea fumettistica e cinematografica degli anni '60-'70 e prima metà anni '80, ma un giovane nato in questo millennio raramente predilige il western ad altri generi più contemporanei e diffusi dai media.
  2. Non credo che "Tex Willer" sia nato per attirare nuovi giovani lettori. E' nato per dare una lettura moderna e rivisitata del Tex delle origini. In tal senso, la domanda che sorge spontanea è: sono in maggior numero i nuovi giovani lettori conquistati o i vecchi attempati lettori che non lo comprano? Risposta scontata, guardando i numeri di vendita del Tex "regolare" e del Tex giovane.
  3. Vista l'imminente uscita di "Ombre di morte", sceneggiatura inedita di G.L. Bonelli, sono andato alla ricerca di informazioni sulla famigerata sceneggiatura cinematografica composta dallo stesso Bonelli nel 1975 e in oggetto a questo thread, però non ho trovato nulla. Qualcuno ne sa qualcosa di più, soprattutto in merito alla fine che ha fatto la sceneggiatura venduta all'asta? Inoltre, dove è reperibile l'articolo di Sergio Bonelli che commenta la sceneggiatura di suo padre?
  4. Hai ragione, infatti ho ammesso che la mia domanda era mal posta, in quanto intendevo l'eventuale accordo di distribuzione siglato dall'editore. Ai fini della eventuale reperibilità esclusiva nei Mondadori Store, come per la variant del cartonato "La cavalcata del destino", non per il marchio in sè.
  5. Sballata mica tanto... Non stiamo parlando dell'ultimo best seller di J.K. Rowling, che venderebbe pure in una ghost town, ma di un volume di nicchia. Credo che qualunque modello distributivo trovi più efficiente (e conveniente) rendere disponibili 1000 copie a Milano o Roma, che hanno milioni di potenziali acquirenti, piuttosto che 2 copie a Tempio Pausania, 2 copie a Maratea, 2 copie a Canicattì... Salvo, appunto, che non siano best seller già venduti prima di averli spediti. Infatti, nei piccoli centri si lavora principalmente per ordinazioni.
  6. La mia domanda era mal posta e più subdola: mi riferivo all'ipotesi, che avevo letto (mi pare su Fumettologica, non vorrei sbagliarmi), che la SBE volesse avvalersi di Mondadori per la distribuzione in esclusiva non solo del volume variant de "La cavalcata del destino" ma anche di questo "Ombre di morte". Mondadori come partner distributivo esclusivo, non come stamperia... Perchè la domanda? Semplice: per sapere dove cercarlo con la maggior probabilità di trovarlo.
  7. @laredo , come lui stesso ha confermato, si riferiva chiaramente alla versione di Nizzi, non alla sterzata correttiva di Boselli. La frase di @Letizia è inopportunamente ambigua, in quanto può lasciare intendere al Geralt di Rivia di turno che Boselli come curatore abbia avallato la versione del Tex piccione di Nizzi, mentre è ovvio che non sia così: infatti, appena ha potuto, Boselli l'ha raccontata come andava raccontata prima di lui.
  8. Al contrario, Boselli ha voluto "riabilitare" il Tex di Nizzi facendo affermare alla Tigre di aver esitato a sferrare il colpo decisivo per rispetto della grandezza di Tex, un avversario come non ne aveva mai incontrati prima.
  9. Per quanto introduttivo e interlocutorio in vista della futura azione, questo primo albo non l'ho trovato nè scialbo nè pesante, ma una giusta via di mezzo, che significa "scorrevole" e "preparatorio", pur con la consueta marea di personaggi e di parole (sono d'accordo con chi ha affermato che talvolta i dialoghi commentano o ripetono ciò che già si vede direttamente in vignetta, però è una caratteristica di Boselli scrivere romanzi a fumetti e non semplici sceneggiature, cosa che a me piace). Ho avuto lo stesso identico effetto del primo albo dell'ultima storia con Mefisto: presentazione dei personaggi e preparazione dell'azione "in casa", azione "in trasferta", per usare un gergo sportivo. Per il ritorno di un grande villain (Mefisto, Tigre) viene quasi spontaneo prevedere uno sviluppo lungo e articolato, in non meno di 4 albi, soprattutto perchè bisogna riscattare le ultime pessime apparizioni del villain di turno. Quindi, qualcuno può aver percepito un senso di allungamento del brodo (recapito della posta, dialoghi lunghi, ripetizione a parole di quello già visto in immagini) ma personalmente non la vedo così: ripeto, per me questo primo albo, peraltro raffinato e articolato nella struttura narrativa, scorre via bene e coinvolge. Sarà perchè avevo appena riletto le tre storie precedenti della Tigre, in un calando deprimente, mentre qui si torna a certi livelli narrativi e stimoli dell'immaginazione...
  10. Chissà se, quando farà tappa in Nicaragua nel viaggio verso il Borneo, Tex dirà di essere già stato lì vicino, in Guatemala, con Montales a combattere un'altra setta di fanatici, la Negra Muerte. Se non lo dirà, probabilmente non c'è ancora stato. Se lo dirà, l'avventura narrata in "Guatemala" deve necessariamente collocarsi in quei "pochi mesi", che risulterebbero davvero intensi per Tex sempre a combattere in Centroamerica, visto che in quei "pochi mesi" ci sarebbe stato per almeno tre volte: per la Negra Muerte, contro El Supremo (menzionato dal capitano Barrero nella preview del numero di novembre) e appunto adesso all'inseguimento della Tigre.
  11. Ok, basta intendersi, temevo che volessi anche smentirmi sul fatto che molti dei forumisti, da pensionati, non andranno affatto a supervisionare i cantieri... o che Boselli non avrà mai come suo prestanome Geralt di Rivia (il troll che ha tanto imperversato ultimamente)...
  12. Carlo, un piccolo sforzo e coglierai l'ironia. Dài, che ce la fai...
  13. Commento e voto miei al termine della quadrupla, come già anticipato in un mio intervento precedente. Però intanto, per rispondere alla tua domanda, posso dire che non ho trovato affatto difficile e complicata la narrazione (cosa che, in genere, è sintomo di confusione e idee poco chiare, oppure di scarsa capacità comunicativa del narrante): al contrario, in una vicenda per nulla banale, fatta di apparenze dove nulla è come sembra, come hai ben espresso, la trama è sofisticata ma chiara, con uno sviluppo articolato e raffinato ma scorrevole, il linguaggio è denso ma non verboso. Soprattutto, il racconto è coinvolgente e stimola la suggestione e l'immaginazione del lettore, che l'ambientazione esotica che si prospetta alimenterà certamente ancor di più. Intravedo vette narrative salgariane.
  14. Non è che quando si va in pensione si spegne improvvisamente il cervello. Boselli semplicemente scriverà i suoi racconti su un tablet seduto sulla sdraio in giardino di fronte al lago di Como invece che su una scrivania al chiuso di un polveroso ufficio. Farà per hobby quello che oggi fa per professione (e che vorrebbe fare il 99% di noi), ma senza le responsabilità (e gli orari) di curatore, amministratore, redattore, talent scout, voce narrante della SBE ai convegni, ecc. ecc. Potrà pure permettersi di non farsi pagare la collaborazione. Oppure passerà i testi a un suo prestanome, diciamo un Geralt di Rivia, rimanendo nell'oscurità. E noi, che saremo in pensione come lui, andremo a comprare i suoi Tex col bastone e li leggeremo tra un controllo ai cantieri e l'altro. Long live Bos!
  15. E' una AI che trolleggia in modo insopportabilmente borioso...
  16. Blofeld, il capo della Spectre...
  17. Ripeto con altre parole quanto ho già scritto sopra: quando si compone una storia che ha (perché VUOLE avere) legami o dipendenze con personaggi e vicende del passato, la vena creativa é libera o é "sotto controllo" per non generare marchiane incongruenze? Temo che sia tu che @Carlo Monni abbiate travisato il senso del mio discorso. Un conto sono le storie composte a tavolino (ed esistono appositi rami della linguistica che arrivano a descrivere una trama in forma grafica, in stile "flow chart" informatico), un altro le storie che vogliono agganciarsi a qualcosa già scritto e da cui dipendono.
  18. "Meccanismi della scrittura creativa" é un ossimoro davvero ilare... Prego, rileggi quello che ho scritto.
  19. Probabilmente (almeno, io interpreto così) @Jim Brandon si riferisce al fatto che sono sempre più numerose le storie che si incastrano con personaggi ed episodi del passato e in tal senso la libera vena creativa risulta alquanto imbrigliata, in quanto soggiace alla necessità di far collimare tutti i pezzi tenendo conto di vincoli, legami, dipendenze.
  20. A distanza di più di un mese, ho riletto ancora una volta le tre storie precedenti, in sequenza e nella stessa mattinata. Ho perciò potuto cogliere ancor meglio quello che alla rilettura precedente, più scaglionata, avevo colto solo di sfuggita: sono tre storie FOTOCOPIA! La seconda e la terza ricalcano spudoratamente la trama della prima ed è stata chiarissima la sensazione di aver letto per tre volte la STESSA storia. Cambiano solo nomi e luoghi: Leadville-New Orleans-San Francisco; Mac Parland-Nat MacKennet-Tom Devlin. L'azione è un "copia e incolla": la Tigre Nera che si traveste spacciandosi sempre per uno del posto; il povero innocente che viene ricattato per spingere Tex in un agguato; l'agguato a colpo sicuro che puntualmente fallisce per la scarsa mira dei banditi; il membro della setta che dichiara di voler uscire dal giro pericoloso e che viene fatto fuori per tradimento; Tex e Carson che la Tigre Nera vuol catturare vivi per gustarne una morte lenta e dolorosa e che per questo stesso motivo si salvano; due massicce guardie del corpo a difesa della Tigre Nera che le suonano di santa ragione a Tex e Carson prima di essere rese inoffensive; cinesi, seguagi del voodoo, ancora cinesi, come alleati della Tigre Nera; Tex che si lascia sempre scappare il sicario che davanti ai suoi occhi liquida il pentito che sta per confessare; le stesse battute di Tex allorchè la Tigre Nera si palesa: "Si alza il sipario ed esce il pagliaccio!"; la Tigre Nera che riesce a fuggire dal suo rifugio attraverso un passaggio segreto. Basta, basta, basta! Rivedo al ribasso i miei voti per le sceneggiature delle tre storie che hanno preceduto quella ora in edicola (che commenterò a chiusura della sequenza di albi): prima storia: 7,5, l'unica originale seconda storia: 4, prima scopiazzatura terza storia: 3, seconda scopiazzatura.
  21. Una AI piuttosto venale, che vende fumetti... Accetterà pagamenti in criptovalute o in NFT?
  22. Giusto, è il destino che ha subìto proprio domenica scorsa quel sommo capolavoro che è la sinfonia nr. 9 di Antonin Dvorak ("Dal Nuovo Mondo"): dopo i primi non 7 ma 30 secondi mia moglie mi ha detto di cambiare disco perchè "troppo moscio": una delle sinfonie più hard rock che siano mai state composte! Se solo avesse avuto la pazienza di ascoltarla tutta... E quante volte qualcuno cambia canale perchè l'inizio di un cult movie non attrae? Sempre mia moglie alla visione de "La sfida del samurai". Gran bella e brava moglie, adorabilissima ma con qualche lacuna musical-cinematografica che non la rende perfetta...
  23. L'idea è quella, ma non è integrata nella scena, in quanto semplicemente ricalca uno stile o un font "western" In tal senso, quel "Dodge City" non è dissimile dal logo degli Albi d'Oro:
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.