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TWF - Tex Willer Forum

Il sassaroli

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Everything posted by Il sassaroli

  1. Mai avuto un cavallo, neanche a mzza fida, vero?
  2. Facciamo un rapido calcolo. Sapendo che la Classic ristampa ogni mese 128 tavole e ormai ha quasi raggiunto il n. 100 della Gigante, per arrivare al 648 (l'ultimo Gigante pubblicato sulla CSAC) mancano [(648-100)x110]:128=470,9 mesi ossia 39 anni per arrivare a pubblicare le storie non viste sulla CSAC. Credo che per quella data sarò già morto, cremato e le mie ceneri già sparse sulle piccole dolomiti vicentine. Già più accettabile.
  3. La faranno se: 1. RCS sarà interessata (cosa che non darei per scontata) 2. I guadagni dei diritti saranno superiori a quelli stimati per una pubblicazione a colori in proprio (che sia la Super, la Classic o qualcosa di diverso)
  4. Prova a mandarmi un avvertimento adesso che sono on line e vediamo.
  5. La tossicità di questo forum (mai sotto il livello di guardia) ha raggiunto picchi ragguardevoli in concomitanza con la canicola agostana. Auguriamoci che i primi freschi migliorino la situazione.
  6. Io sono l'ultimo arrivato e non dovrei parlare, ma ho l'impressione che tu abbia visto un altro film. Boselli se n'è forse andato da questo forum per i troppi complimenti ricevuti? La cavalcata del destino (che a me è piaciuta) ha forse ricevuto giudizi favorevoli?
  7. Ma dai! E la Ororo fragilissima, bloccata dalla claustrofobia contro il Fenomeno? La Rouge bruttina alla ricerca di sé stessa, tanto disperata da cercare rifugio dai suoi peggiori nemici? La Jean Gray sconvolta nel percepire la perdita della propria umanità? La Carol Danvers incapace di affrontare l'abbandono degli amici Vendicatori e la perdita di poteri, ricordi ed emozioni? La Dazzler sempre insicura che si sente inadeguata? E Rachel Summers così tormentata dal suo passato? Tutte dominatrici?
  8. Datemi due righe di un galantuomo e ve lo farò impiccare. Richelieu
  9. È una lettura che, se riferita alla gestione Claremont, personalmente ritengo molto superficiale.
  10. Vogliamo aggiungere all'elenco anche i personaggi femminili di Claremont, per favore.
  11. Hai frainteso, Joe7 parlava dell'uomo quando diceva "utile come una scarpa rotta". Ma non cambia nulla: l'una deve invariabilmente essere salvata, l'altro deve necessariamente salvare. Eccoli lì non più esseri viventi o di carta, ma semplici topoi, già noiosi ai tempi del Manzoni.
  12. Beh, sì. È una situazione talmente abusata che davvero non se ne può più.
  13. "Negro" ha sempre avuto una connotazione neutra fino a più o meno l'inizio degli anni 80, tanto che in Lombardia (e qui prego i lombardi di confermare o smentire) per dare una connotazione negativa al loro "neger" lo dovevano aggettivare con "lader" che non significa esclusivamente ladro, ma poco di buono in generale (anche qui prego di correggere eventualmente queste considerazioni che risalgono all'epoca in cui frequentavo bresciani e mantovani all'università). In Veneto il termine è "moro" e indica sia una persona con pelle scura che una persona con pelle chiara e capelli neri, quindi assolutamente neutro. La tradizione di "nigger" in "negro" con significato spregiativo nasce come convenzione nei doppiaggi di film e telefilm: "negraccio" è una parola che fa ridere e in più è troppo lunga per il doppiaggio. Ne I Jefferson "negro" viene usato sia in senso neutro che spregiativo (da George, razzista nei confronti di tutti) in base al contesto. Detto questo, va preso atto che la lingua italiana ha ormai accettato questa artificiale connotazione negativa.
  14. L'idea è sicuramente interessante e originale. Anche perché se le vedove fossero le avversarie (ma non è detto) mica si potranno tirare fuori informazioni a suon di sganassoni. Della copertina invece già si può dire che è piuttosto fiacca.
  15. Colori di Laura Piazza, ovviamente, non disegni
  16. Un Nizzi poco nizziano e forse proprio per questo abbastanza insipido. Niente piccionate grandi come una casa, niente situazioni da commedia brillante, niente bistecche alte tre dita che interrompono o modificano l'evoluzione della storia. Anche l'"arrivano i nostri" non mi ha disturbato: era stato detto che i militari pattugliavano il territorio quindi mi sembra naturale che si trovassero da quelle parti. Rimane una storiella minore, che funziona ma non scalda il cuore. Così come Filippucci, che non sbaglia un colpo quanto a narrazione per immagini, ma non esprime una sua personalità grafica. Disegni di Laura Piazza, sicuramente migliori di quelli del Classic, ma ancora lontani dai livelli di uno Steve Oliff.
  17. Alla fine un pollastro Nizzi deve mettercelo. In questa seconda parte è l'antipatico e traditore Colonnello Drayton che gioca quel ruolo e non i due pards, quindi la si può leggere senza scombussolamenti intestinali. Ticci maestro assoluto.
  18. Sarà la mia lettera scarlatta per sempre
  19. Ok, quindi prima ho sparato una razzata. Meglio che modifichi il mio post . Argh! Non me lo lascia fare
  20. I primi frontespizi dovrebbero essere quelli dei nn. 100 sia per Tex che per Zagor. Per Zagor è sicuramente così, per Tex mi confermi chi possiede il n.100 in prima edizione. Curiosità: il frontespizio di Zagor n.100 presentava Guitar Jim, poi sostituito da Digging Bill in quelli successivi. Ciò è dovuto, verosimilmente, al fatto che Guitar Jim è presente nel n.100, mentre Digging Bill nel n.200. Poi quando i frontespizi sono stati inseriti in tutti gli albi è stata scelta la seconda versione, forse perché le apparizioni di Guitar Jim sono più rare di quelle del cacciatore di tesori col tricorno.
  21. Sai che invece è una delle cose che più mi è piaciuta? Shepard è un ranger razzista e con fini poco limpidi, lo si capisce poco alla volta e non serve dire altro. Trovo straordinaria questa capacità di Giusfredi di rappresentare a tutto tondo un personaggio senza spiegoni o dialoghi descrittivi. Per questo lo ritengo uno degli scrittori di Tex e Zagor più lontani dallo stile bonelliano di oggi.
  22. Giusto. Ma d'altra parte un'idea mediocre può diventare una storia più che discreta con una buona sceneggiatura. Penso che l'idea mediocre ha bisogno di essere allungata per recuperare smalto con buoni dialoghi e situazioni intriganti, che facciamo passare in secondo piano l'idea di base. Ecco il dilemma: un capolavoro solo per oggi o un trimestre tranquillo in edicola? Più ci penso e più mi convinco che l'unico vero erede di GLB è stato Frank Miller. E le serie italiane ci hanno abituato anche a dialoghi estenuanti.
  23. È un discorso vecchio ma mai attuale come adesso, quello dei tempi narrativi. L'esempio fatto da frank_one è perfetto: nelle 96 tavole di quel capolavoro che è Batman Anno Uno vengono raccontati così tanti eventi e coinvolti così tanti personaggi che una ipotetica versione bonelliana sarebbe una maxiserie in 12 numeri. In Tex e Zagor esistono capolavori di un centinaio di pagine, ma non con un plot altrettanto intricato. Sono due modi diversi di raccontare, entrambi affascinanti.
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