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Il sassaroli

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Tutto il contenuto pubblicato da Il sassaroli

  1. Sì, ricordi perfettamente. MM e MNo si sono incontrati sia sul (pessimo) speciale Fuga da Skynet, sia sul secondo numero della serie regolare di MM (molto brevemente), ma recentemente sono stati coprotagonisti anche della storia speciale di NN Uniti per il pianeta. In quest'ultima il MM è quello vero, non la lattina (come viene chiamato da Legs), e i personaggi sono prelevati ognuno dal proprio continuum.
  2. Qualche tempo fa ho chiesto a Giuliano Piccinino cosa ne pensasse di Zagor. Mi ha dato una risposta che forse è il caso di riportare qui: Io non so cosa accende negli animi delle persone Zagor e il costume di Zagor, ma c’è qualcosa di misterioso, di non del tutto indagato... Potremmo dire che è il “fascino dell’avventura”. Sicuramente, ma quello ce l’hanno anche Tex, Corto Maltese, ce l’hanno tanti altri personaggi, apparentemente più spessi, più densi di storia. Zagor risveglia qualcosa di fanciullesco e ancestrale in tutti noi. Non so spiegarmelo, però anche quel giallo, quel rosso, quel blu, messi assieme... tutti colori primari... Io mi chiedo come abbia fatto Ferri a centrare fin dal primo numero qualcosa di così perfetto dal punto di vista stilistico. Deve essere successo qualcosa di magico, perché Zagor è iconico fin dalla prima apparizione! Ma io penso ci possa essere anche qualcosa di psicoanalitico, perché mi sono fatto l’idea che in Zagor ci sia quel sentimento di ribellione tipico degli anni 60. Zagor parte dal desiderio di Sergio Bonelli di fare qualcosa di diverso, rispetto al tipo di fumetto che faceva Gianluigi Bonelli. È quasi un gesto di ribellione verso la figura ingombrante del padre, quasi un tradimento verso un certo tipo di fumetto, quello tradizionale. Tradire la tradizione, insomma. Sembra un gioco di parole, ma invece è un processo necessario per la crescita della persona, soprattutto per chi ha ambizioni creative. Per me in Zagor, ancora oggi, c’è qualcosa che viene dritto dritto dagli anni 60, da quel sentimento di ribellione di molti giovani che dicevano: “No, io non seguo la strada di mio padre, non voglio fare quella carriera, io ambisco a qualcos’altro”. Non è una ribellione fine a se stessa, non è nichilista, al contrario è una ribellione costruttiva, quasi a dire: “Questo mondo è brutto, questo mondo è pieno di ingiustizie, io mi ribello contro questo mondo, ma la mia ribellione esprime una necessità di giustizia sociale”. E dagli anni 60 questa istanza di giustizia sociale viene traslata al mondo della frontiera di Zagor e da lì arriva fino a noi.
  3. Credo proprio che ti manchino gli strumenti culturali per comprendere Zagor.
  4. Nessun pregiudizio, assolutamente! Come ho già detto sono cresciuto a pane e supereroi, in più sono un lettore di Zagor molto più di quanto lo sia di Tex, quindi, per quanto mi riguarda, sono curioso di vedere il risultato. Detto questo, ho l'impressione che i lettori assidui di Tex non siamo particolarmente bendisposti verso storie fantastiche di questo tenore, quindi -lo ripeto- mi chiedo se la storia di Zagor, che i lettori di Tex non zagoriani leggeranno nel volume GSB, sia la storia giusta per mettere a contatto i due universi. Poi, tengo a precisarlo, di Giusfredi ho una grande considerazione e sono -appunto- curioso di vedere se saprà gestire anche questo multiverso in modo che sia gradevole sia per i lettori di Tex, che per quelli di Zagor. Voglio dire: anche il Punitore si è trovato ad aver a che fare con l'Alto Evoluzionario e quell'annual a me è piaciuto, però non è la storia che mi sento di consigliare a chi voglia leggere le storie urbane, caratteristiche del Punitore.
  5. È una storia che parla di tecnologia atlantidea e si collega a una visione del mondo martinmysteriana. Continuo a chiedermi se è la premessa giusta per una storia di Tex.
  6. Cresciuto a pane e supereroi non ho alcuna difficoltà ad accettare un multiverso condiviso. Epperò non sono convinto che quella storia di Zagor (ottima per Zagor, sia ben chiaro) possa essere anche la storia giusta per mettere le premesse a una storia di Tex. Stavolta Giusfredi dovrà farmi richiedere. P.S. Concordo con Dix Leroy: "ingabbiato" Civitelli una goduria, qui invece le anteprime fanno inarcare il sopracciglio.
  7. Il sassaroli

    [Color Tex N.23] I lupi di Shannonville

    Prima di tutto una considerazione (psicologica) sul prezzo: 8.90 euro non sono pochi, ma tutto sommato accettabili per un albo con 160 pagine. Zagor e Dragonero ne hanno 128 e lì invece la sensazione è di averli pagati, se non più del dovuto, comunque cari. Ok, ok, lo so che una pizza costa di più, che dietro c'è un lavoro di persone che merita rispetto ed è giusto venga retribuito. Tutte cose sacrosante, però il mio potere d'acquisto di lavoratore dipendente si è ridotto negli ultimi 20 anni e se una volta facevo 3 settimane di ferie, oggi ne faccio 2. Tutto questo sproloquio per dire che un albo a 9 euro è per me un limite che mi impone qualche riflessione. L'epoca dell'acquisto compulsivo in edicola è finita. Non sono un completista e I lupi di Shannonville ha vinto sul ritorno di Wolfman. La storia mi è piaciuta. Intrigo classico ma molto ben raccontato da Zamberletti: buoni e cattivi non sono evidenti da subito, ma si rivelano poco a poco. I disegni di Cossu e la colorazione di Celestini (perfetta l'accoppiata) creano la giusta atmosfera di questa vicenda: cieli plumbei, tramonti rosseggianti, montagne verdeggianti... Tutto meraviglioso. Insomma 8.90 euro spesi bene.
  8. Tralasciando i paragoni artistici, concordo completamente con PapeSatan per quanto riguarda la raffinatezza della sceneggiatura di Zamberletti. Se confrontiamo questo bis con quello di Zagor ci accorgiamo subito che, nonostante lo spunto iniziale sia lo stesso (la caccia all'uomo), Della Monica ha scritto una classica storia d'azione, nella quale il sugo sta nel ritmo sostenuto, mentre Zamberletti ha messo in scena una sorta di scopone scientifico, nella quale il risultato è determinato dall'affiatamento che c'è nelle due squadre.
  9. Il sassaroli

    [Speciale Tex Willer N.6] Minstrel Show

    Mister P, hai la possibilità di spostare i post da questo thread a quello dedicato?
  10. Il sassaroli

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    In 4. Ma la cosa che più mi risulta indigesta, se ripetuta troppe volte, è il ko con un singolo pugno in faccia. Su Tex mi pare che non ce ne sia un abuso, ma su Zagor capita fin troppo spesso
  11. Dipenderà anche dall'autore della storia, ma sì, non acquisto Tex con costanza e non faccio fatica a saltare albi.
  12. Disegni curati e dettagliati, ma moooolto particolari. Una gran mano questo Scascitelli, senza dubbio. C'è del Bacilieri, del Crumb e del Civitelli nel suo tratto. Eppure se non fosse un one-shot non avrei la forza di affrontarlo. Proprio non è nelle mie corde.
  13. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Ma che dici? Sono tutti e tre adulti e non c'è nessun bisogno della famigliola mulino bianco.
  14. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Hai ragione, Letizia. La questione in qualche modo deve essere chiarita e non solo per il motivo che dici. Perché o Carson è un ritardato o qualche pensiero in testa deve essergli venuto, no? Quindi, se Lena e Donna incontreranno di nuovo Carson, un qualche chiarimento dovrà esserci. Non per suggerire al borden cosa scrivere, ma perché avrei tanta voglia di leggerlo quel chiarimento
  15. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Molto giusto. Probabilmente un titolo diverso e una copertina meno epica avrebbero creato minori aspettative e l'aspetto "storia ben realizzata" sarebbe prevalso su quello "trama ordinaria".
  16. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Qualcuno ha parlato di fill-in di infima qualità? Di storie da non pubblicare se non come tappabuchi? Di storie per ogni pubblicazione SBE? Se qualcuno lo ha fatto, non sono stato io, sia chiaro.
  17. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Premesso che il curatore organizza gli slot come meglio ritiene e che un lettore non solo non ha idea di come funzionino le cose, ma neppure dovrebbe metterci il naso, rimango sinceramente sorpreso sentendo che per Tex non ci sono già pronti nel cassetto albi da inserire proprio nell'eventualità di ritardi o eventi avversi di qualunque tipo. Oppure ci sono ed è stata fatta una scelta diversa? Forse non ho capito.
  18. Il sassaroli

    [752] Fratello di sangue

    Avete presente L'era glaciale 3? C'è quella scena in cui Buck il furetto racconta ai due opossum la sua lotta all'ultimo sangue contro il terribile dinosauro carnivoro. Quando arriva al momento in cui per lui sembra non esserci più speranza, fa un istante di pausa e un opossum gli chiede: "e ti ha ucciso?" Il furetto gli risponde: "purtroppo sì". Battuta surreale e divertente, ma -fosse- anche l'unico modo possibile per il protagonista di raccontare un suo "duello all'ultimo sangue". Perché in una situazione narrativa del genere è impossibile creare il pathos come nel racconto diretto. Tex non può morire, ovvio, ma un conto è raccontare la storia in presa diretta e cosa diversa è farla raccontare dal protagonista. Non tutte le situazioni narrative che funzionano in un caso funzionano allo stesso modo nell'altro. Quindi, personalmente, sono stato molto coinvolto dalle prime 25 pagine, molto meno dal duello finale. In mezzo momenti di alta tensione e di collegamento. Nel complesso una lettura gradevole, non una pietra miliare.
  19. Il sassaroli

    [Texone N.39] Per l'onore del Texas

    Ma anche no E poi (lo dico sempre) chiunque abbia letto Martin Mystere sa bene che la terra è cava!
  20. Il sassaroli

    [Maxi Tex N.32] La grande congiura

    Tanto ne avete discusso che alla fine l'ho perso e me lo sono letto Da lettore discontinuo di Tex non posso dire se è una storia rispettosa del personaggio o meno. Però posso dire che si lascia leggere, scorre liscia senza entusiasmare ma anche senza annoiare. Come storia è giusta per un viaggio in treno, da prendere all'edicola della stazione per farsi passare i tempi morti. La collocazione sul maxi è, in questo senso, giusta; sulla serie regolare l'avrei vista male. I disegni però sono STRAORDINARI! Capisco che Alessandrini possa non piacere o che lo si possa ritenere poco adatto a Tex, ma i suoi giochi visivi di bianco e nero restano magistrali.
  21. Ragazzi, davvero mi sembrate un po' troppo critici verso la storia di Burattini. Che possa non piacere è sacrosanto, ma se il confronto viene fatto con le storie che ci hanno stregato da bambini o coi soliti 4-5 capolavori post-GLB, beh, allora è ovvio che una storia come questa (onesta ma non epocale) non potrà dare lo stesso appagamento. Eppure io la reputo una bella storia, non trovo un difetto l'aver dato una spiegazione all'origine dei chupacabras, non vedo il tradimento delle premesse nell'aver portato a compimento la vicenda in maniera lineare. Personalmente mi pare che siano parecchi punti di forza nel lavoro di Burattini. Mi è piaciuta la "coralità" della vicenda, il dare spazio a tutti, perfino agli avversari (magistrale la caratterizzazione di questi, a parer mio). Ho trovato per nulla banale l'aver realizzato il desiderio dei ragazzi di rintracciare il padre nel modo in cui ha fatto Burattini. Mi sono piaciuti i momenti ironici e ho trovato perfetti quelli tragici: ho riso con Carson ed Eusebio (dei quali, comunque, la caratterizzazione psicologica è stata rispettata) e mi sono commosso vedendo morire gli accompagnatori indigeni. Ho trovato molto texiana la scena in cui i cavalli escono allo scoperto senza i nostri e i predoni rimangono basiti, mentre ho trovato la firma di Burattini nel segreto svelato dei due fratelli. Insomma, un capolavoro? No di certo, ma una storia "giusta" chei mi sono divertito a leggere.
  22. Ma no! È proprio nello stile di Burattini sorprendere il lettore con un cambio di prospettiva nelle azioni di uno dei protagonisti. È il suo animo di giallista che viene fuori: uno dei personaggi ha sempre qualcosa da nascondere. In questo caso specifico magari non sarà funzionale allo sviluppo della trama, ma lo è per la caratterizzazione dei personaggi.
  23. Ciao, ragazzi. A me la storia è piaciuta. E non poco. Da zagoriano mi pare che il Moreno abbia ben caratterizzato i personaggi principali, i comprimari e anche i "cattivi usa e getta". Certo, qualche dialogo è risultato un pelino ricercato per uscire dalla bocca di un addetto alla pastorizia, ma non ne farei una tragedia. Anche il ritmo della storia mi pare giusto e nel secondo albo c'è qualche colpo di scena ben calibrato, che ho gradito. Ho trovato eccellenti i disegni. Se devo cercare qualcosa che non mi ha convinto, direi qualche volto di Tex disegnato in maniera troppo personale, ma davvero tutto il resto è favoloso. Insomma una storia che mi ha spinto a iscrivermi al forum per dire la mia.
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