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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    A questo, se permetti, posso rispondere io perchè si può dire che... ehm... sia colpa mia. Boselli aveva scelto il nome di Ben Horne perchè era quello di un ranger realmente esistito nel perido storico in cui è ambientato il flashback iniziale. e probabilmente perchè nel subconscio si ricordava che era stato usato da G. L. Bonelli in una sua vecchia storia. Il sottoscritto si trovava a casa di Civitelli quando gli arrivarono le prime pagine della sceneggiatura e non resistette alla tentazione di leggerle. Imbattendomi nel nome di Ben Horne lo trovai subito familiare. Mi ci volle un p? per ricordare dove l'avevo già sentito e dopo aver controllato se avevo ragione, ne parlai subito con Civitelli, che lo rifer? a Boselli quasi immediatamente. A questo punto tra le due altenative possibili, cambiare il nome del personaggio o rifarsi alla versione di Virgilio Muzzi su "I razziatori", fu scelta la seconda. Io penso che sia anche dovuto al fatto che a Boselli piace inserire quando può richiami alle vecchie storie (come usare, ad esempio, il traghettatore già visto in "El Morisco") e che probabilmente già di suo si ricordava che Ben Horne era già apparso. In ogni caso, la segnalazione mi è valsa, nella dedica che Boselli mi ha fatto sulla mia copia del Texone, l'appellattivo di "Ben Horne competente" Certo, adesso qualche purista si lamenter? che Boselli ha "ucciso" un personaggio inventato da G. L. Bonelli e non poteva permettersi il sacrilegio, poco importa che fosse un personaggio apparso una volta sola per poche tavole. _ahsisi
  2. Carlo Monni

    Satan

    Dove, peraltro, Satan è comparso... anche se pare se ne siano accorti in pochi. _ahsisi
  3. Carlo Monni

    Dinamite

    Di ritorni di Dinamite ce ne sono stati tanti in verità, ma tutti legati al passato. Un ritorno oggi nel ruolo di cavallo di Tex non sarebbe proponibile. Confesso di non sapere molto sul ciclo vitale dei cavalli, ma credo che dopo più di 20 anni averlo ancora in giro sempre in gamba sia, paradossalmente, meno credibile di Mefisto e dei suoi poteri. Questo non vuol dire che non mi piacerebbe leggere come e perchè Dinamite sia scomparso (morto in azione od in quieta pensione nei pascoli della riserva?), anzi: rinnovo la richiesta a Boselli di tirar fuori (o sollecitare agli altri autori) un soggetto sull'ultima cavalcata di Dinamite. Quanto a Diablo, ho il forte sospetto che sia morto "fuori scena" e precisamente dietro le quinte della storia "Pony Express".
  4. Carlo Monni

    6 - Tex Willer Magazine

    Grazie Havasu per i complimenti! Venendo alle incongruenze, purtroppo ci sono, e sono nel fumetto. La storia degli "invincibili" ha un flashback che si situa nel 1865. Tex infatti dice: a ) i componenti della banda sono ex-confederati che finita la guerra civile americana, si sono spostati a sud del Rio Grande, per combatterne un'altra, al soldo di Massimiliano ma anche di Juarez, ovvero di chi pagava meglio questi mercenari. b ) "La guerra civile era da poco terminata... a quei tempi avevo qualche guaio con la legge e pensai di riparare in Messico, anche in Messico c'era una guerra civile, tra i seguaci del presidente Juarez e quelli dell'imperatore Massimiliano". Il flashback va situato dunque pochi mesi dopo la fine della guerra, come Monni e io abbiamo fatto. E' chiaro che Juarez, in base alla cronologia da te esposta, non è più "presidente", ma questo potrebbe anche essere semplicemente il "titolo" che anche i nostri presidenti conservano alla fine del mandato. Sia tu che Havasu non avete considerato una cosa molto semplice: il mandato presidenziale di Juarez non fin° nel 1864. In quell'anno accadde semplicemente che le forze conservatrici e reazionarie del Messico, sostenute dalle truppe francesi d'invasione, proclamarono Massimiliano d'Asburgo Imperatore del Messico e nell'attesa che arrivasse in Messico nominarono due reggenti. Si può tranquillamente affermare che fu un colpo di stato illegale ed incostituzionale e che Juarez era e rimase il legittimo presidente del Messico. Questa era la posizione dei suoi sostenitori e del governo da lui presieduto, ritiratosi a Chihuahua da dove guid' la lotta fino alla vittoria finale e fu anche la posizione degli Stati Uniti, che non riconobbero mai Massimiliano come imperatore ma sempre Juarez come legittimo presidente. Assolutamente. Che in "L'Eroe del Messico" G. L. Bonelli si sia, di fatto, inventato una situazione politica messicana basata sulla rivoluzione del 1911 che non torna con nessuna cronologia, è un'incongruenza con cui, purtroppo, dobbiamo necessariamente convivere. Di sicuro sappiamo che mai il Messico ha invaso gli Stati Uniti per riprendersi con la forza il Texas ed i territori perduti con la guerra del 1846/1848 e che non c'è mai stato un Presidente Manoel Perez (il quale è chiaramente basato sullo sfortunato Francisco Madero dal novembre 1911 al febbraio 1913). N° è facile identificare perez con Juarez perchè quest'ultimo non è stato ucciso dai suoi oppositori politici. Si tratta di una licenza narrativa che GLB si è preso senza curarsi troppo della realtà storica. Boselli ha, secondo me, scelto la migliore posizione al riguardo: rimanere sempre sul vago.
  5. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Non so se capita solo a me, ma in effetti a pagina 1 di questo topic l'immagine della seconda tavola è scomparsa. In ogni caso qui http://sergiobonellieditore.it/auto/compon... ale=69&pers=TEX è ancora possibile vederla.
  6. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Per coloro a cui interessasse (e spero siano tanti), segnalo che Giovedì 21 giugno, lo stesso giorno dell'uscita ufficale del Texone, a Milano, presso la galleria Ca' di Fra' in via Carlo Farini 2 (lo stesso luogo in cui dal 10 maggio è ospittata la mostra sul West di Fabio Civitelli), dalle ore 18:00 alle 21:00 si terr? una presentazione del Texone, con la presenza degli autori dell'albo: Mauro Boselli & Fabio Civitelli. Chi può accorra numeroso.
  7. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Ti sbagli. Semmai ci sono echi di altre storie bonelliane. Nel mio piccolo, posso confermare. Chi, come me, ha avuto il privilegio di vedere le pagine del Texone prendere vita volta per volta sul tavolo di lavoro di Civitelli oppure ho potuto sfogliarle in uno dei tanti incontri che ci sono stati in questi ultimi tre anni tra Civitelli ed il pubblico dovrebbe ormai sapere che l'unica somiglianza tra la storia del Texone e quella di "Diablero" è la presenza di El Morisco e Eusebio. Ben altre sono le suggestioni di questa storia. _ahsisi
  8. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Io non me ne stupirei: Ed io nemmeno. laughing
  9. Carlo Monni

    [618/620] Gli Schiavisti

    Uno non può andarsene per un'intera giornata per dedicarsi al lavoro che ecco che al ritorno si ritrova con tre pagine di accanita discussione. :capoInguerra: A questo punto, permettetemi di dire sommessamente la mia. Punto numero 1. Caro Ymalpas bisognerebbe riconoscere che alcune questioni da te ed altri sollevate, i quali la prolissit? dei dialoghi, la non texianit? degli stessi, l'eccesso di comprimari o di antagonisti non sono fatti ma opinioni che altri potrebbero non condividere. Io, per esempio, gradisco molto le storie che qualcuno chiama complicate, con comprimari e nemici fortemente e bene carattarizzati. Chiaro che altri la vedranno in modo diverso, ma fa parte del gioco a mio parere. L'importante è non scambiare la propria opinione per un fatto. A questo proposito, la mia opinione è che Boselli, sia pure con il suo stile personale e sia pure inserendo nelle storie temi e sviluppi a lui cari (ma credete forse che gli altri autori non abbiano fatto e facciano lo stesso?), prova a ricatturare il Tex dei vecchi tempi di quando lui ed io eravamo bambini e/o ragazzini. Talvolta ci riesce bene, altre volte (come questa) il risultato è decisamente meno soddisfacente. Non gli chieder? mai, però, di rinunciare a scrivere come gli viene naturale solo per inseguire un chimerico consenso. Punto numero 2. A Don Fabio Esqueda voglio dire innanzitutto che secondo me la parfetta consocenza della saga texiana, ed in particolare delle storie di G. L. Bonelli nessuna esclusa, è assolutamente indispendsabile per chi voglia scrivere Tex professionalmente. Il lettore può anche non sapere o non ricordare certe cose, può perfino permettersi di saltare storie che non incontrino il suo gusto (per esempio: se non ama il fantastico), uno sceneggiatore non può farlo. Il Nizzi degli esordi e dei tempi migliori lo sapeva benissimo. Non era un lettore abituale di Tex ma se lo era studiato e la cosa era evidente. Vorrei anche dire a Don Fabio di cercare, se può, di cambiare atteggiamento. Troppo spesso gli capita di mostrare irritazione (diciamo così) se i suoi interlocutori non sono d'accordo con quanto espone, talvolta giungendo all'estremo di accusarli di malafede (e qualcuno mi dir?: te lasei proprio legata al dito. Ebbene, devo confessare che in parte è così). Punto numero 3. Cara Cheyenne, devo dirti che gli esempi da te citati non li ritengo validi perchè estratti da differenti storie di Tex sia pure vicine nel tempo e finiscono per essere, loro malgrado, la prova che nemmeno GLB metteva tutti gli elementi in una sola storia. Punto numero 4. Mi è capitato di dirlo più di una volta anche in tempi recenti e mi ha fatto piacere vederlo rimarcato proprio da Borden: ogni albo può essere (e si spera che sia) il primo per qualcuno. Compito dello scrittore è anche introdurre i personaggi a questo ipotetico nuovo lettore trovando un buon pretesto perchè ne sia detto il nome e le motivazioni. Lo scrittore bravo ha mille modi per riuscirci (per esempio quello scelto da Boselli nelal prima parte della storia quando spiega a Riago come lo hanno sorpreso). Il lettore abituale potr? anche ritenere evidente e superfluo il richiamo a Lilyth, ma perl'ipotetico lettore per cui "Le miniere di Canaan" era il primo albo, queste informazioni erano indispensabili. Per ora mi fermo qui, che la stanchezza si va facendo sentire.
  10. Carlo Monni

    [86/87] Rio Verde

    Non a caso (anche se oggi la cosa si è un p? persa) nell'Italiano moderno "Fregoli" è un sinonimo di trasformista. A dire il vero, io ci ho sempre visto anche tipiche ascendenze da feuilletton come Rocambole e soprattutto Fantomas.... e non escludo nemmeno inflenze da parte del Magic face della ESSEGESSE. laughing D'altra parte, quello che caratterizza Mefisto non è certo l'abilità di trasfomista (ed il Dottor Fiesmot di "Incubo" è un'eccezione più che la regola). Di comune i due hanno piuttosto il passato di artisti girovaghi. Beh, per quanto mi riguarda un posto nel ristretto numero degli avversari ricorrenti glielo regalo volentieri ed un suo ritorno non mi dispiacerebbe... purch? la nuova storia non lo vedesse rapinare una banca nei panni di Kit Willer, s'intende. :malediz... A prescindere dal fatto che il finale è rapido, come accadeva spesso all'epoca, per farlo rientrare nelle 80 pagine dell'albetto a striscia, devo dire che la tua metafora mi è piaciuta. ::evvai:: La storia è breve, come molte del periodo, principalmente per la struttura della serie all'epoca. I volumetti da 80 pagine a striscia, a cadenza settimanale, imponevano un diverso ritmo di narrazione. Confesso che all'epoca alla lunghezza della storia non ci facevo nemmeno caso (ebbene sè, sono abbastanza vecchio da aver iniziato a comprare l'inedito texiano a striscia ed è molto probabile che aspettare più di quattro puntate per avere la risoluzione della storia infastidisse me e molti altri giovani lettori del periodo... con le debite eccezioni, s'intende. Se GLB avesse avuto a disposizione il formato odierno da 110 tavole, è molto probabile che avrebbe approfondito di più certi aspetti Con le scadenze dell'epoca, è già tanto che vi fossero degli interni. _ahsisi Concordo. ::evvai:: Un'ultima parola su un eventuale ritorno di Proteus. A dispetto di quanto possa pensare qualcuno (e non so se Ymalpas sia tra questi), un personaggio del genere non ha affatto esaurito le sue potenzialità. Fa parte di quel gruppo ristretto di personaggi che si misura con Tex non sul piano fisico ma su quello dell'astuzia. Il lettore (almeno questo lettore) si diverte a vederlo sempre un passo avanti a Tex, beffarlo, sfuggirgli sotto il naso e probabilmente per questo si diverte ancor di più quando Tex sventa comunque i suoi piani, per quanto ben congegnati, ma alla fine Perry Drayton gli risulta quasi simpatico e gli dispiacerebbe vedere la sua ultima apparizione. Moreno Burattini ha fatto un ottimo lavoro con un personaggio molto simile (il diabolico Mortimer) su Zagor. Su Tex un ritorno di Proteus potrebbe benissimo essere affidato a Tito Faraci, che, come ho già detto, altre volte, di geni del male, abilissimi nei travestimenti e nell'escogitare piani per crimini eclatanti, dovrebbe essere ormai esperto. Credo che non avrebbe grande difficolt? ad inventare una trama meno scontata di quella dell'ultimo ritorno di Proteus (troppo, ahimè, basata sulla precedente). Chi vivr?, vedrà.
  11. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Non voglio ergermi a difensore d'ufficio di Leo, ma bisogna riconoscere che il tutto è nato da una sua domanda fatta commentando la citazione in questa storia di una famosissima scena di "l'uomo che uccise Liberty Valance" e dalla conseguente risposta di Borden. Non posso biasimare Leo per aver risposto. Posso magari essere d'accordo che forse non è il luogo adatto per parlaredi John Wayne in relazione a Tex, ma non si può negare che l'argometo è interessante ed andrebbe approfondito, ma dove? C'è un topic sul rapporto tra Tex ed il cinema e sugli attori di riferimento o andrebbe creato? In questo caso potrei offrimi volontario. ::evvai::
  12. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    E chi ti dice che sia stata un'esecuzione legale?
  13. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Ho visto questo messaggio solo ora e rispondo puramente e semplicemente: Ben Horne compare nell'albo "I razziatori" che è l'ultima parte della storia nota come "La caccia". C'è qualcuno qui che sosterrebbe davvero che non è una delle più famose, apprezzate, ricordate e quasi certamente amate storie da parte degli appassionati texiani? Io non credo.
  14. Carlo Monni

    [618/620] Gli Schiavisti

    Io non ho la pretesa di essere competente in disegno, ma una cosa posso dirla: Sejias mi piace. Certo non mi piace come mi piacciono Ticci, Civitelli, Villa, Venturi e i Cestaro, ma comunque mi piace e non noto alcun calo evidente nel suo tratto. Continuo francamente a non capire l'insofferenza, se non proprio l'astio verso i disegnatori ispanici, che io trovo molto validi. L'unico che potrei criticare è Ortiz, che è in calo evidente da alcuni anni. A Ymalpas dico che non può trarre alcun indizio dal fatto che due storie di Sejas per un totale di 5 albi sono state pubblicate nell'arco di 22 mesi e le conclusioni che ne trae neanche tanto implictamente (e cioè estrema velocit? e conseguente poca cura delle tavole) sono errate. Infatti, all'epoca della pubblciazione de "la prova del fuoco", Sejias era già da tempo al lavoro sulla tripla attualmente in pubblicazione (peraltro nata come doppia e modificata in corso d'opera) e credo che fosse già all'opera sulle prime pagine del secondo albo. Per la cronaca, la sua media mensile dovrebbe essere tra le 12 e le 14 tavole, la stessa di Civitelli, che le tavole le cura (qualcuno dice: fin troppo) con precisione maniacale e che era in edicola sia nel 2008 che nel 2009 (o ci dimentichiamo "La grande sete"?)e l'ironia è evidentemente sprecata., :malediz... P. S. Chi pensa che Boselli abbia messo troppi personaggi in questa storia, sarà lieto di sapere che per un certo tempo il suddetto autore si era baloccato con l'idea di far comparire a sorpresa anche Juan Raza, ma vi ha poi rinunciato, rimandando il suo ritorno ad una storia futura. Ah... questa vorrebbe essere ironia o forse sarcasmo, chissà se mi è riuscito di comunicarlo? _ahsisi laughing
  15. Io invece la penso diversamente da te e non capisco perche' ti devi augurare che questi volumi non vendano quanto dovrebbero. Non li puoi o non li vuoi comprare?benissimo, nessuno ti obbliga a farlo. Ok, sono storie ristampate decine e decine di volte, ma non credi che ci sono dei lettori che ancora non hanno letto tutta la saga di Tex contro Mefisto e che finalmente possono avere dei volumi interamente dedicati a loro?Io fortunatamente non ho problemi finanziari e posso acquistare qualsiasi cosa esca di Tex in edicola o in libreria, ma se non avessi la possibilita' di farlo mi augurerei lo stesso che questa ennesima iniziativa editoriale venda bene lo stesso. Finche' Tex ha del mercato anche con delle ristampe vuol dire che la sua fine editoriale e' sempre piu' lontana. Quindi ben vengano questo tipo di proposte se contribuiscono a rendere sempre piu' vivo il mito di Tex. Io la penso come Anthony. Io non comprer? questi volumi. Perchè dovrei? Possiedo già quelle storie in altre versioni e quindi destiner? i miei soldi ad altre iniziative, tuttavia accolgo questi volumi con soddisfazione e plauso e mi auguro che vendano benissimo. Nel mercato che ci ritroviamo ogni iniziativa che dia visibilt? a Tex ed al fumetto in generale non può che essere ben accetta. Se poi queste storie saranno accompagnate da un solido apparato redazionale, magari con qualche retroscena delle storie, beh.. chissà ci potrei perfino fare un pensierino dopotutto. Confesso, infine, che non ho mai capito, l'atteggiamento di chi si augura che qualcosa che a lui non piace sia un fallimento. Se una cosa non piace o non interessa basta non comprarla, augurarle di non avere successo lo trovo incomprensibile.
  16. Un paio di precisazioni. Una per Don Fabio: "pardner" non è l'equivalente americano di partner, che è generalmente invariato anche negli USA, ma solo la sua pronuncia negli stati del Sud e del Sud Ovest, che nel gergo del Texas estati confinanti è abbreviata in pard. A New York o Boston pard o pardner sono parole non usate e partner è quella corretta. La seconda per West10 (ed indirettamente per Havasu): vero è che la regola vuole che le parole straniere, specie se terminano con consonante, restino invariate anche al plurale, ma ogni regola ha le sue eccezioni e nel nostro caso si può dire che il plurale pards è ormai entrato nel lessico comune grazie a Tex e che quindi è legittimo usare questa forma, fermo restando che tu hai tutto il diritto di usare "i pard" se lo ritieni più corretto.
  17. Carlo Monni

    [618/620] Gli Schiavisti

    Allora siamo in due Carlo a pensarla allo stesso modo e son contento di apprendere da una fonte informatissima come solo tu puoi essere che in futuro avremo belle soddisfazioni. ::evvai:: Non vorrei gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma la mia osservazione era basata solo in parte su informazioni privilegiate, per così dire, e molto di più su quello che posso dedurre dallo stile degli autori attualmente impegnati su Tex. Anche quando si sforza di scrivere trame che lui chiama lineari, Boselli non può fare a meno di arricchirle di personaggi ben strutturati caratterialmente e di varie complicazioni. Questa stessa storia ne è un esempio. Non è solo un semplice Tex contro gli schiavisti di Canaan: ci sono i turbamenti di coscienza di Castillo e la variabile rappresentata da Espectro con la sua subdola campagna di stragi di indiani attraverso le malattie. Manfredi e Boselli sono più simili di quanto possa sembrare a prima vista: anche Manfredi ama arricchire le sue trame di vari personaggi, spesso sopra le righe, ed intrecciare vari fili narrativi e come Boselli ama, per così dire, risolvere la trama nelle ultime pagine a disposizione. Da quanto ho potuto vedere dalle poche storie fin qui pubblicate direi che anche Faraci apprezza le storie "corali" e l'approfondimento psicologico dei personaggi di contorno. Per ciò che riguarda Ruju, se "La prova del fuoco" è la sua storia manifesto, direi che non siamo lontani: il suo approccio sembra debitore di quello che potremmo chiamare western noir. Infine, mi pare chiaro che tre autori su quattro traggano spesso ispirazione dal western anni 50 ed uno anche dai più classici spaghetti western. Direi, quindi, che prevedere in futuro storie con intrecci interessanti e personaggi ben strutturati sia quasi inevitabile. Con questo, sia chiaro, io non sto auspicando che Tex rimanga in secondo piano, come sembra temere qualcuno, Tex è il titolare della serie e deve rimanere determinante nella risoluzione delle vicende narrate. Questo non vuol dire che non ci si debba anche soffermare sugli altri protagonisti delle suddette vicende. Del resto, a mio parere, l'eroe emerge meglio se paragonato non a mezze calzette o figure evanescenti, ma ad avversari di tutto rispetto e comprimari di spessore.
  18. Carlo Monni

    [618/620] Gli Schiavisti

    Tranquillo Mark '88, Capelli d'Argento non ce l'ha con te, è solo vittima della sua personale ossessione texocentrica. A leggere i suoi messaggi, viene da pensare che per lui tutti i personaggi a parte Tex e l'avversario di turno siano superflui e che qualsiasi tentativo di approfondire almeno un p? i personaggi sia tempo sprecato che distrae dall'unica cosa che conta, ovvero Tex che fa fuori il cattivo. Ci si potrebbe chiedere come mai, allora, sopporti la presenza di quei tre personaggi che spesso accompagnano Tex con il rischio di rubargli la scena, per tacere di quei pard occasionali come Pat Mac Ryan, Montales, Jim Brandon. Che spreco dedicar loro vignette e pagine. :malediz... Naturalmente sto volutamente esagerando per amor di polemica (pacata e civile comunque, almeno per quanto mi riguarda). Resta il fatto che nella visione di Capelli d'Argento conta solo Tex ed a sentir parlare di altri personaggi sembra qausi che gli venga l'orticaria e non riesce a resistere a fare battute al riguardo. Da parte mia, mi ritengo il suo contrario: mi piacciono le storie articolate e ben strutturate, dove ci sono personaggi che non sono semplici manichini, siano essi buoni o cattivi. Da questo punto di vista, credo che avrà in futuro più soddsfazioni del nostro amico. Del resto, a parte la battuta sulle trame che erano: "Tex arrva e picchia tutti", lo stesso G. L. Bonelli scriveva storie che erano lineari solo all'apparenza e non disdegnava di creare comprimari o cattivi di spessore. Venendo alla storia e senza approfondire più di tanto, cosa che lascer? al momento in cui la commenter? per intero, devo dire che ho molto apprezzato l'uso di Kit e Tiger e mi sono piaciuti sia i riferimenti a vecchie storie (era ora che qualcuno si ricordasse che Tex è un "Eroe del Messico _ahsisi) che la reazione di Tex quando Riago si permette di citare Lylith. ::evvai::
  19. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Acquazzone tropicale. laughing Giusto per esser buono, però, ti dir? che con O'Malley il personaggio in questione ha in comune qualcos'altro oltre ai baffi. laughing A dire il vero, c'è l'ha più in comune con Kit Carson. _ahsisi Piccola richiesta d'aiuto: questo personaggio è apparso in una storia già attinente alla magia, o quantomeno al mistero (qui per "mistero" potrei intendere una storia come "La voce misteriosa"), o che non ha nulla a che fare con essa? Di aiuti te ne d' due:1) Non è una storia di mistero o magia, ma una storia classicamente western;2) Non è disegnata da Galep. Ti basta? P. S. Io non credo che sia il caso di spostarsi sul topic degli indizi come suggerisce Anatas, ma se tutti lo ritenete opportuno possiamo proseguire l'.
  20. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Voglio precisare che sia Don Fabio che Havasu hanno azzeccato una cosa: quello di cui parliamo è un personaggio secondario nello stile di quelli citati finora, non un compriamrio di primo piano della storia in cui è apparso. _ahsisi
  21. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Acquazzone tropicale. laughing Giusto per esser buono, però, ti dir? che con O'Malley il personaggio in questione ha in comune qualcos'altro oltre ai baffi. laughing A dire il vero, c'è l'ha più in comune con Kit Carson. _ahsisi
  22. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Uhm acqua, acqua. :malediz... Io ho parlato di storia molto amata dai texiani e non so quanto "Satania" o anche "L'aquila e la folgore", se è per questo, possano rientrare in questa categoria. In ogni caso, sei coimunque sulla pista giusta.
  23. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Torrington aveva un look più alla Buffalo Bill. Comunque sei sulla strada giusta. _ahsisi ::evvai::
  24. Carlo Monni

    Galleria Di Stefano Babini

    Da quanto pare di capire dalla risposta data oggi dallo stesso Borden nel suo topic, il problema non è la bravura di Babini, ma la sua affidabilità, vista la sua, diciamo così, erratica presenza nel mondo dei fumetti (Una storia di Zona X diversi anni fa e parte di un Diabolik in tutto, se ho capito bene). L'affidabilità è una dote importante. Ricordiamoci, per esempio, che Massimo Carnevale aveva accettato di fare un Texone e dopo un anno di scarsa produttivit? ha gettato la spugna. Mi sembra ragionevole che se la SBE affidi a qualcuno un incarico si aspetti che lo stesso sia completato in tempi adeguati. Per il resto, a me lo stile di Babini piace. Anch'io ci vedo una certa vaga somiglianza con Font, ma per me non è certo un difetto, come pure le ascen denze prattiane o di tipo franco-belga.
  25. Carlo Monni

    [Texone N. 27] La Cavalcata Del Morto

    Non credo sia Carson, almeno ingrandendo non mi sembra lui! No, non è Carson: si tratta, però, di un personaggio già apparso tanto tempo fa in una vecchia storia di G. L. Bonelli molto amata dai fans texiani. A voi scoprire quale. _ahsisi
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