Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

Collaboratori
  • Contatore Interventi Texiani

    5958
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    138

Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Uno dei motivi secondo me sarà questo. Ma quello principale, a mio modo di vedere, è che ora c'è bisogno di rendere più credibile questa scena: a quei tempi, imho, bastava poco per tenere il lettore sulle spine(basti pensare al fatto che quando uscivano i primi albi i lettori ritenevano Tex un persona realmente esistita!) ; a differenza di ora che sicuramente noi lettori non siamo così "ingenui" da poter credere alla morte di un pard, a meno che non ci venga presentata con una scena forte e drammatica, che può farci sorgere un dubbio sulle condizioni di Carson. Propendo per la tua seconda ipotesi. Quella storia, se non sbaglio, fa parte delle storie in cui Tex usciva nel formato settimanale a striscia di 32 pagine.Non sbagli: il formato a striscia da 32 pagine dur? dal 30 settembre 1948 al 29 giugno 1964 (per essere sostituito, la settimana seguente da quello ad 80 pagine. Incidentalmente, bel colpo per i ragazzini dell'epoca: un aumento del 150% delle pagine contro un aumento del 66,66% del prezzo. Come se il Tex attuale passasse da 112 a 280 pagine ad un prezzo di 4,50 Euro). Questa storia in particolare si articol' in 15 albetti pieni ed un pezzetto di quello iniziale e di quello finale (i nn° dal 17 al 33 della Serie Verde) dal 1 luglio al 21 dicembre 1953 (che bello avere una documentazione a portata di mano laughing) Anche se, credo di non sbagliare, era già sopravvissuto parecchio rispetto alle altre. Anzi, credo che fosse l'unica pubblicazione di vero successo della Editrice Araldo, tanto da aver già generato una ristampa (l'Albo d'oro era partito l'anno precedente). Insomma, non una hit, ma una certa stabilità cominciava ad averla. La situazione della serie e dei pards era ancora piuttosto fluida e dubito che l'autore avesse già idee chiare e definitive in testa. Tiger Jack era ancora una presenza piuttosto saltuaria e lo stesso Kit Carson era rientrato in pianta stabile nel cast dopo una lunga assenza ed un periodo altrettanto lungo in cui era anche lui una presenza molto saltuaria. Insomma, il lettore poteva probabilmente essere scettico, ma la morte di uno dei pards era ancora una possibilità. Sono sostanzialmente d'accordo. A dire il vero, le storie (che non dovevano necessariamente essere brevi: la saga del ritorno di Mefisto si svilupp? per 29 settimane, dopotutto) avevano un solo problema: ogni fascicolo aveva un numero estremamente basso di pagine (di fatto equivalenti ad 11 pagine odierne). In ognuno di essi doveva necessariamente accadere qualcosa e dove possibile doveva finire con un cliffhanger. Nulla di impossibile per un qualunque buon scrittore, padrone del mestiere, ma lasciava effettivamente poco spazio per il superfluo e difatti GLB eliminava tutto quello che poteva essere eliminato, spesso usando lo strumento della didascalia per riassumere azioni avvenute fuori campo o saltando semplicemente alla fase successiva. Cosè ad esempio, certi topoi narrativi come le soste ai ristoranti, i bivacchi intorno al fuoco ecc? che oggi sono considerati tipici, all'epica o erano assenti o ridotti al minimo indispensabile. Ma mi accorgo di aver fatto una conferenza sulle strisce e la chiudo qui.
  2. Quoto e straquoto questo punto!Si dovrebbe concedere a Villa un grado maggiore di libertà, almeno per quel che riguarda le scelte compositive (e non parliamo dei colori computerizzati!) Io, che pure sono un difensore del fatto che la copertina dovrebbe essere collegata alla storia, mi chiedo perchè debbano essere quasi sempre scelte scene all'interno dell'albo con conseguenze quasi comiche. Prendiamo la cover di "Sei divise nella polvere". Bella quanto volete, illusta una scena ce c'è nell'albo, ma che c'azzecca col titolo?A questo punto, non era meglio una copertina, per così dire, simbolica o evocativa.?quiella che Villa ha disegnato per il Volume n° 236 di Repubblica, ad esempio, illusatra benissimo la storia a cui si riferisce pur senza citare un momento specifico dell stessa, usando una soluzione interessantissima per far vedere Tex contemporaneamente al disegnatore che ne sta illustrando le gesta.
  3. Una cover come questa è anche la prova che:1) si possono fare cover aderenti al tema della storia senza necessariamente riproporre una scena interna dell'albo;2) si possono fare cover con una composizione particolare. Alla SBE dovrebbero aver più fiducia nel loro pubblico anche nel proporre queste innovazioni garfiche (che tanto innovative, poi, non sono. le copertine "composte" si usavano già con gli Albi d'oro negli anni 50). :capoInguerra:
  4. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Giusto per concludere questo breve OT dedicato alle armi (altrimenti Cheyenne, fedele al suo nicname, affina la sua scure di guerra e taglia implacabilmete tutti i nnostri messaggi ), ti dico che secondo Civitelli bisognerebbe inviare a tutti i nuovi ed aspiranti disegnatori (ma anche a qualcuno dei vecchi, secondo lui) una sorta di "model sheet" di Tex e dei suoi pards come riferimento per vestiti, armi ed accessori vari. Per esempio: quanti si sono accorti che Ticci e Civitelli fanno indossare a Tex una camicia con solo tre bottoni e che si indossa dalla testa, mentre Villa ed altri gli fanno una camicia aperta con tanto di fila di bottoni?Per parte mia, dico: che male c'è? Se non altro è una prova inconfutabile che Tex le camicie le cambia. laughing Certo, non le comprasse tutte gialle...
  5. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Ma infatti non volevo contraddirti, ma solo precisare. Dubbio, ma non impossibile: lo Spencer dopotutto è del 1860. Certo, rimane un mistero come deu texani (o tre: non dimentichiamo Rod) potessero aver avuto quell'arma, di cui nella prima vera del 1861 non dovevano essere in circolazione molti esenplari. Sarebbe stato più facile fssero stati dei Volcanic, i predecessori dell'Henry, che erano del 1855, am anch di questi non conosco la diffusione (? già tanto se ne conosco l'esistenza). Più che motivi di sceneggiatura, io parlerei di pigrizia delol sceneggiatore, con rispetto parlando. In ogni caso, non esitevano solo Sharp monocolpo all'epoca e difficilmente un cowbo si sarebbe portato dietro un fucile pesante come lo Sharp, ma uno dei tanti tipi di fucili monocolpo in uso all'epoca, come lo Hawken od uno dei modelli Springfield. Chiaramente Bonelli non aveva voglia di mostrare i suoi personaggi alle prese con le operazioni di ricarica dei fucili e scelse la via dello Spencer, per così dire. Perdonabile. Incidentalmente, ecco un'altra prova che"Il passato di Tex" si svolge dopo la Guerra di Secessione: l'uso massiccio delle armi a ripetizione.
  6. Carlo Monni

    [15/16] Il Fuoco!

    Le pistole che disegna Galeppini NON sono mai esistite. In media sono misti tra Smith&Wesson Schofield e Colt modello 1873, ogni tanto ci piazza sotto un rafforzo stile colt navy/army e quando non sapeva che mettere le faceva addirittura somigliare a delle LeFacheux francesi.La verità, purtroppo, è che all'epoca non esisteva documentazione ed i disegnatori come Galep andavano a naso, copiando anche le armi che si vedevano nei cartelloni dei film western. Sicuro che già da prima Galep non avesse cominciato a disegnare vere Colt? Civitelli, posso affermarlo con sicurezza e cognizione di causa, nelle storie "moderne" da in dotazione: a Tex: come pistola la Colt Frontier o Peacemaker del 1873 e come fucile una carabina Winchester 1866 "Yellow Boy" Neli flashback ambientati prima di quegli anni Tex ha, invece, una Colt Army 1860 Come fucile quasi certamente lo Henry regaaltogli dal Capitano Dark e poi il Winchester 66. Purtroppo non molti dsegnatori sono così accurati nel disegnare le armi coem il precisissimo Fabio. Nel periodo in cui disegnava "Tra due bandiere" Galep aveva già da tempo in casa dei modelli di afrmi reali del West emodellini in scala di dileigenze ecc cosa che gli permise di essere più accurato. Detto per inciso, in quella storia Tex e Damned Dick usano dei fucili a ripetizione Spencer, cosa possibile, visto che quel modello era del 1860. In seguito Tex user? l'Henry. Se è per questo, G. L. Bonelli commise nella stessa storia l'errore di far vedere Tex Tex che fa saltare dei binari ferroviari con la dinamite, esplosivo che non sarebbe stato in commercio sino al 1867. :malediz... Ma non certo per colpa di Galep che ha solo disegnato la scena e non ha scritto il dialogo.
  7. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    A dire il vero sono sempre stata convinta che i due Kit fossero due Christopher. Stessa cosa. ::evvai:: Nella più classica convenzione anfglosassone nel dare i nomi. A dire il vero, Tex negli USA è usato pressoch? sclusivamente come nomignolodi persoane nate nel Texas o addirittura dei tiratori in genere. Nessun Tex dlal vita reale di cui io sappia qualcosa ce lo aveva coem nome reale. Se ciò fosse vero anche nel caso del nostro Tex, io ipotizzerei un Kenneth Willer Jr. per lui... ma lo escluderei perchè lui era noto come Tex proprio in Texas, l'ultimo posto dove avrebbero mai pensato di soprannominarlo così. Andiamo avanti con l'ipotesi che il padre abbia voluto chiamarlo così in onore del luogo dove aveva scelto di vivere. ::evvai:: Boselli ha chiarito più di una volta che lui non ha la minima intenzione di spiegare chi è il nostro Kit Carson e qual'? il suo legame con quello storico ed io sono pienamente d'accordo con lui: certe cose non hanno bisgno di spegazioni. Tuttavia, già che ci siamo, perchè . non divertirci un p? con qualche volo di fantasia? laughing Stando ai criteri da me usati per stabilire la data di nascita di Tex, io direi che possiamo situare quella del nostro Kit Carson tra il 1828 ed il 1835. Sappiamo da quanto Carson si è fatto sfuggire in "Golden Pass" che a 12 anni (ovvero tra il 1840 ed il 1847) si è "sottratto alla tutela della madre". Se ciò vuol dire che a quell'età ah cominciato a fare il vagabondo, perchè non ip?otizzare che abbia incontrato il Kit Carson storico e sai stato da lui in qualche modo adottato assumendone anche il nome? In questo caso potrebbe aver deciso di tenere il proprio cognome come secondo nome. Come ipotesi vale qualunque altra, dopotutto. laughing
  8. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    In realtà, per come la vedo io, quella di Tex è una saga a cui è concessa qualche libertà tra le quali: la presenza di Cochise molti anni dopo la sua morte e la presenza di Ely Parker come Commissario agli Affari Indiani molti anni dopo che era stato costretto a lasciare quell'incarico. Del resto, se Tex è sia agente indiano che capo dei Navajos, quando nel periodo considerato (qualunque sia) c'erano sicuramente un reale agente indiano ed un reale capo dei Navajos, possiamo passare sopra anche altre quisquilie. Detto questo, io, per mia natura, sono più favorevole ad un'aderenza più stretta possibile al periodo storico scelto come riferimento. Se in una delle prossime storie ci rivelassero che Cochise è morto, io non mi scandalizzerei di certo, perchè è comunque un personaggio realmente esistito e non uno creato da GLB. Per la cronaca, esisteva realmente un omonimo di Cochise: suo nipote Ciyo Cochise, noto anche come Nino Cochise, nato nel 1874 e morto nel 1984, che ha fatto l'attore ed è comparso ne ?Il grande sentiero? (film del 1930 di Raolul walsh con John Wayne) e Robin Hood (il film con Errol Flynn). Il suo ruolo più famoso, però, è quello di suo nonno, interpretato nella serie televisiva ?Ai confini dell'Arizona? alla veneranda età di 93 anni. :shock: laughing Non solo c'è ma compare addirittura in tre quarti della stessa. Scompare solo nell'ultimissima parte, quando a dare la caccia all'evaso Plenty Horse (o più esattamente: Plenty Horses) nel rigido panorama invernale ci sono solo Tex, Tiger ed il tenente Casey. Nella storia, per breve tempo, c'è anche Kit Carson, qui nelle vesti di scout dell'esercito. A puro titolo di curiosità vi informo che nonostante Tex gli prometta duri anni in un penitenziario (una condanna peggiore della morte per un indiano), al processo che si tenne a Fort Meade nel South Dakota Plenty Horses fu assolto perchè all'epoca esisteva uno stato di guerra tra il governo degli Stati Uniti e la nazione Lakota e lui aveva compiuto un atto di guerra. Non fu tanto un atto di benevolenza verso Plenty Horses ed i suoi compagni, quanto verso l'esercito americano. In assenza di uno stato di guerra, infatti, il massacro di Wounded Knee, avvenuto 9 prima dell'uccisione di Casey, sarebbe stato assolutamente ingiustificato (lo era comunque per me, ma non è questo il moment di discuterne). Plenty Horse e tutti gli altri Lakota furono rilasciati. :capoInguerra: Comunque già nonno od in procinto di diventarlo. Io sono per una maggiore aderenza alla realtà storica, anche se rispetto il tuo punto di vista. bella questa Carlo! Non avevo mai pensato ai middle names!Come vedi quelli di Tex, Kit Willer e Kit Carson° Per Tex non ne ho la più pallida idea. Potrei ipotizzare il nome di suo padre, giusto per dire qualcosa. Kit Willer è ovvio che si chiama: Kit Carson Willer? sempre ammesso che Tex non lo abbia proprio chiamato Christopher, di cui Kit è il diminutivo. Il Kit Carson storico si chiamava esattamente Christopher Houston Carson, ma non è detto che il nostro Kit Carson abbia esattamente lo stesso nome.
  9. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Da un punto di vista meramente sentimentale non posso che essere d'accordo con te (e difatti anche Boselli ha adottato quel punto di vista nel romanzo), ma se devo basarmi sull'evidenza dei fatti, la conclusione non può che essere diversa. Passi per l'incongruenza per cui Tex, fuorilegge ricercato in tutto il Texas, si mette d'improvviso a fare il mandriano con tutta tranquillit?. Con un p? di fatica riusciremmo ad accettarla, ma sta di fatto che se le vicende della Guerra di Secessione si svolgessero dopo quelle de "Il passato di Tex", che è stato il suo fedele cavallo per ben 18 anni editoriali e si è visto in "presa diretta" per l'ultima volta nel n° 65. Nelle vicende della Guerra Civile non ve n'? traccia: Tex i suoi cavalli li perde o vengono uccisi tranquillamente. Dovremmo presumere, quindi, che Tex aveva "parcheggiato" Dinamite (che peraltro non avrebbe potuto nemmeno avere quel nome, essendo la dinamite stata inventata intorno al 1863 e brevettata nel 1867, ma anche su questo potremmo chiudere un occhio) da qualche parte subito prima delle vicende di "Tra due bandiere" e ripreso da Tex dopo 4 anni? Decisamente molto più logico concludere che le vicende della Guerra Civile si svolgano prima. Per come la vedo io, le cose dovrebbero essere andate così: Tex nasce, come abbiamo detto, non prima del 1838 e non oltre il 1843. Suo fratello Sam (ho sempre pensato che il suo nome completo fosse Samuel Houston Willer :generaleN:) circa due anni dopo. Dei suoi genitori, a parte il nome, sappiamo pochissimo e quel poco è praticamente frutto esclusivo di deduzioni. Innanzitutto sappiamo che non sono originari del Texas, perchè in Texas non c'erano americani prima del 1821. Cosèaltro sappiamo del padre Ken° Vista l'epoca in cui è presumibilmente nato Tex, possiamo concludere anche che fosse un tipo duro, abituato a combattere, abile quanto basta con le armi e coraggioso. Fisicamente e caratterialmente me lo immagino come una via di mezzo tra John Wayne in ?Chisum? o ?McLintock? e Leif Erickson, l'attore che interpretava il patriarca nel telefilm ?Ai confini dell'Arizona?. Quanto alla madre, Mae (per rispettare la regola non scritta che vuole che il nome dei Willer sia di tre lettere o con diminutivo di tre lettere), Wikipedia mi dice che il suo nome può essere sia una variante di May (come la zia dell'Uomo Ragno ) oppure un diminutivo di Mary o Margaret. Sia come sia, una data semicancellata sulla sua lapide, vista nel n° 511, ci informa che sarebbe morta nel 1858 (Per il libro di Boselli sarebbe invece morta nel dare alla luce Sam e quindi, non più tardi del 1845). Quando Ken Willer avrebbe conosciuto Gunny Bill, non è dato sapere. Potrebbe essere accaduto prima che entrambi arrivassero in Texas (oppure proprio in Texas, magari durante la guerra d'indipendenza. Bonelli non ci dice molto, ma sembra far capire (o almeno così l'ho intesa io) che tra Ken e Gunny Bill ci fosse un'intesa non dissimile da quella che si creer? tra Tex e Carson. Nella storia ?Gli Invincibili? Clarence Hutchenrider, detto Hutch, ricorda a Tex di come, quando avevano 15 anni (e quindi tra il 1853 ed il 1858) lui e Tex si presero la prima sbornia insieme. Non è un flashback, ma solo un accenno, eppure, sarà sincero, questa storia del giovane Tex che si prende la prima sbronza la vorrei davvero leggere. Me lo immagino riportato al ranch da Gunny Bill sotto lo sguardo severo ed un po' preoccupato della madre (se prendiamo per buona la data della sua morte fornita da Civitelli) e quello burbero, e, sotto sotto, divertito del padre. Ad un certo punto Tex decide di lasciare il ranch paterno? Perchè? Conseguenza della morte della madre? Un dissidio di qualche genere col padre? Semplice voglia di avventure? Si unisce agli amici ?Damned' Dick Dayton e Rod Vergil (a proposito: come li ha conosciuti? Sono stati anche loro lavoranti del ranch del padre come Hutch o le circostanze sono diverse?). Nel libro Boselli ipotizza che, come Gunny Bill ha insegnato a Tex a sparare così Damned Dick gli abbia insegnato un p? di trucchi del combattimento a mani nude. Direi che la cosa è verosimile anche per la biografia fumettistica. Dopo le vicende della Guerra Civile Tex e Dick si separano. Non è dato sapere perchè, ma visto che in tutte le sue successive apparizioni nel ?presente?, Dick indossa un berretto dell'esercito, è verosimile supporre che abbia scelto di arruolarsi nell'esercito regolare almeno per un po'. Quanto a Tex, decide di tornare a casa ed il resto lo sappiamo. Una cosa davvero interessante ?, mio parere, è che, a volerlo fare, ci sarebbero un bel po' di storie da narrare sia sugli anni formativi di Tex che sulla Guerra Civile (a cominciare dalla partecipazione di Tex ala battaglia di Gettysburg a cui lui accenna nel n° 250), per tacere degli anni da fuorilegge. Facendo un conto che comprenda anche gli anni ?oscuri? tra il matrimonio ed ?Il figlio di Tex?, abbiamo qualcosa tipo 20 anni di cui ci è stato raccontato pochissimo. Forse sarebbe il caso di riempirli questi vuoti. P. S. Mi rendo molto bene conto che certi cosiddetti ?puristi texiani? storcerebbero il naso o si indignerebbero addirittura di fronte alla prospettiva di una storia con protagonista un Tex adolescente, ma io la leggerei con piacere? sempre che fosse ben scritta, sèintende. ::evvai:: Dir? di più: se qualche autore volesse utilizzare le collane ?speciali? (Non la serie regolare per carit? o chi le sente le lamentele dei tradizionalisti) per narrare storie in cui Tex non avrebbe potuto essere presente per motivi di età (tipo la guerra d'indipendenza del Texas o simili cose) usando come protagonisti Ken Willer o Gunny Bill, io non mi scandalizzerei di certo. Tengo a precisare, peraltro, che l'idea di questa sorta di ?Storia del West? in salsa Willer non è mia, ma dell'Ingegner Maurizio Nicastro, creatore del Quartiere dei Fumetti a Roma e lettore di Tex sin dall'uscita de ?il totem misterioso? il 30 settembre 1948, quindi che non si dica che è un'idea che solo un nuovo lettore poteva concepire. laughing
  10. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Tanto per rinfocolare vecchi dibattiti, ecco una domanda che mi è venuta in mente leggendo recentemente un po' di roba storica sulle elezioni presidenziali americane: chi è il Presidente degli Stati Uniti che Tex incontra in "Intrigo a Santa Fe" ed in ?Gli uomini che uccisero Lincoln°? Ma è Ulysses Simpson Grant, diranno ed hanno già detto in tanti. Già, peccato, però, che ci siano diverse buone ragioni per escludere che lo sia. Innanzitutto questo presidente ha barba e baffi bianchi, mentre Grant li ha sempre avuti neri. Poi, se fosse Grant, visto che nella storia più vecchia si dice che è in un viaggio in vista della rielezione, dovremmo essere nel 1872, data assolutamente incongrua con le attuali storie di Tex, se è vero, come si è ripetutamente affermato negli ultimi tempi, che Kit Willer è nato dopo la Guerra Civile. Se dovessimo chiedere a Fabio Civitelli, sono quasi certo che Nizzi gli chiese di fare il Presidente in questione simile, ma non identico a Grant. Chi potrebbe, quindi, essere? La risposta non è proprio facilissima. Non ci aiuta certo il fatto che nella storia si dice che è stato generale nordista durante la guerra, perchè lo sono stati praticamente tutti i presidenti sino al 1896. A complicare il tutto c'è anche il fatto che nessun Presidente in carica ha cercato la rielezione o è stato rinominato dal suo partito prima del 1888. Rimarrebbero, quindi due candidati possibili: 1) Grover Cleveland, democratico, presidente dal 1885 al 1889, che cerc? la rielezione nel 1888 e fu sconfitto. 2) Benjamin Harrison, repubblicano, Presidente dal 1889 al 1893, che cerc? la rielezione nel 1892 e fu sconfitto proprio da Cleveland. Dei due il candidato più attendibile è proprio Benjamin Harrison, che ha il look giusto e, diversamente da Cleveland, è stato generale durante la guerra (vedi: http://en. wikipedia. org/wiki/Benjamin_Harrison). Certo il 1892 è un po' in l', ma non poi tanto, in fondo. Forse la cosa migliore è non farsi certe domande godersi la storia.
  11. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Chiederei a Ymalpas di aggiornare non appena lo ritiene possibile la biografia basata sulle mie note. Voglio chiarire che l'uscita del libro di Boselli non ha affatto cambiato la mia impostazione. Quella del libro, per quanto affascinante, non è la biografia del Tex dei fumetti. Boselli ha potuto/dovuto prendersi delle libertà che io non posso prendermi. Il mio punto fermo resta la Guerra Civile, che per me non può che svolgersi prima di ogni altra avventura di Tex per una serie di motivi che ho spiegato più volte. Mi rendo conto benissimo che è senz'altro più interessante cominciare con la vendetta di Tex nei confronti degli assassini del padre, ma nel farlo non si terrebbe conto del fatto che durante le storie nella Guerra Civile Tex non possiede ancora Dinamite. Borden nel suo romanzo ha potuto ignorare l'esistenza del mitico cavallo di Tex, ma questo è un lusso che io non posso e non voglio concedermi. Detto questo, ecco le principali modifiche: 12 aprile 1861/marzo 1862. Tex, assieme agli amici Damned Dick e Rod Vergil si trova coinvolto nelle vicende che vanno dallo scoppio della Guerra Civile americana. Tex e Dick si arruolano negli esploratori nordisti e Rod nell'esercito sudista. ["Tra due bandiere" di G. L. Bonelli & Aurelio Galleppini (Tex n° 113/115)]. 26/28 marzo 1862. Nel New Mexico, subito dopo la battaglia di Glorieta Pass, Tex e Damned Dick aiutano i passeggeri di una diligenza a sfuggire ad un attacco indiano, trovandosi fianco a fianco col tenente sudista Beau Danville. ["Glorieta Pass" di Mauro Boselli & Maurizio Dotti & Alarico Gattia (Almanacco del West 1998)]. Un chiarimento: in precedenza avevo datato questa storia ?Inverno 1862?. Era un errore, la battaglia di Glorieta Pass si svolse nel marzo 1862, come indicato sopra. Quindi, gli eventi di questa storia si svolgono prima di quelli di Shiloh. 6/7 aprile 1862. Nel corso della battaglia di Shiloh Tex e Damned Dick ritrovano morente il loro vecchio compagno Rod. Tex giura di non usare più un'arma contro un altro americano se non per ragioni di giustizia o legittima difesa. ["Tra due bandiere" di G. L. Bonelli & Aurelio Galleppini (Tex n° 115)]. Autunno 1862. Su richiesta del loro superiore, Capitano Dark, Tex e Dick si aggregano agli ex guerriglieri nordisti del Kansas comandati dal capitano Jude West e non esitano a schierarsi contro di loro per difendere gli inermi abitanti di Glendale, Missouri, colpevoli agli occhi di West di essere simpatizzanti sudisti. ["Missouri" di Mauro Boselli & Corrado Mastantuono (Tex n° 583/584)]. Detto per inciso, anch'io so, come diceva "Cobra Galindez, che il Settimo Kansas è stato nel Missouri solo nella primavera 1862 e nel 1864, ma nella storia Tex stesso precisa che ci si trova due anni dopo l'ottobre 1860 e di questo prendo atto. Dopotutto Tex non pretende di essere un trattato di storia e per giunta Jude West è un personaggio di fantasia. Un p? di duttilit? ci vuole sempre. :generaleS: 1867? Tex e Carson si scontrano con dei banditi e questo scontro sarà il prologo di una vendetta a Spokane Falls nel Territorio di Washington. ["E venne il giorno" di Mauro Boselli & Bruno Brindisi (Color Tex n° 1)]. Siamo in un periodo in cui Tex è un giovane ranger e Kit Carson ha i capelli neri. Per forza di cose questa parte di storia deve essere ambientata prima che Tex si sposi. Direi poco prima di ?Lupe la messicana? 1874/1878? Durante una visita in Messico Tex e Carson incontrano per l'ultima volta l'amico argentino Ricardo Mendoza. ["Patagonia" di Mauro Boselli & Pasquale Frisenda (Texone n° 23)]. Per quanto riguarda il flashback de ?Il fuggiasco (di Mauro Boselli & Ernesto Garcia Sejias). Si situa 13 anni prima rispetto al ?presente?, quindi ad occhio e croce tra il 1873 ed il 1878. In ogni caso, dopo gli eventi de ?La Banda degli Orsi? e prima de ?Il figlio di Tex".
  12. Carlo Monni

    La Biografia Di Tex Willer

    Dipende sempre da quando consideriamo ambientate le storie odierne. Se diamo per buono che in prevalenza si svolgono in un periodo imprecisato tra il 1885 ed il 1890 (e dico: "in prevalenza", perchè tutti gli autori, compreso Boselli, che è uno dei più attenti alla collocazione storico/cronologica delle storie, non hanno mancato di prendersi qualche licenza), allora ci troveremmo tra il 1865 ed il 1870. Tex potrebbe aver incontrato Zeke mentre era in fuga come fuorilegge ed invece di andare a Sud, nel Messico, aveva scelto, una volta tanto le montagne. Il ripensare ai tempi in cui Tex era fuorilegge mi fa venire in mente che un giorno o l'altro dovrei proprio proporre alla Bonelli un soggetto in cui il giovane Tex, in fuga dalla legge, si ferma per qualche tempo in una fattoria ed aiuta una famiglia di agricoltori a resistere alle prepotenze di un ricco allevatore. Come? Dite che l'avete già sentita? Uhm... mi sa che avete ragione. Forse mi conviene tagliare la scena finale in cui Tex se ne va ed il bambino lo chiama a squarciagola laughing.
  13. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Beh, io credo che finch? ci sarà Sergio Bonelli, cambiamenti epocali non ce ne saranno (per fortuna!!). D'altronde non si riesce a pubblicare un texone bello e finito da anni, disegnato da un artista internazionale, solo per qualche donnetta più o meno impudica... -_nono Questa è una cosa che non conosco: di che si tratta? In buona parte, di una leggenda che non si riesce a sfatare. Per essere precisi: è vero che Sergio Bonelli non vuole pubblicare il Texone scritto da Claudio Nizzi e disegnato da Ernesto Garcia Sejias e pronto ormai dal 2004 (Sergio ha detto una volta che sarà pubblicato solo dopo che l'ultimo chiodo sarà stato piantato sulla sua bara ) e che il motivo principale sia la presenza femminilie è verissimo, ma non perchè le suddette donne siano impudiche o quant'altro. In realtà, le suddette donne (due, una madre ed una figlia, a quanto ne so) non sono n° svestite n° impegnate in situazioni erotiche (situazioni erotiche su Tex ed in una storia scritta da Nizzi? Vogliamo scherzare?). Al contrario sono fin troppo ben vestite, leziose, con tanto di boccoli, cappellini, ombrellini parasole, sorriso a 32 denti che brilla quanfdo inquadrato o cose simili. Quello che non è andato già a Sergio Bonelli è l'atmosfera troppo in stile "Piccole donne" tutto qui. Della storia non ho sentito parlare troppo bene. I pochi che, perlopiù per motivi di lavoro, hanno avuto l'opportunità di leggerla l'hanno definita noiosa e con pochissima azione. Da quanto ho capito, dovrebbe essere nella media delle storie nizziane del periodo. Qualcuno ha suggerito che bisognerebbe riscriverne alcuni disloghi, tagliarne alcune parti superflue ed aggiungere una robusta dose di azione, ma l'idea viene giudicata impraticabile perchè Nizzi potrebbe risentirsi (Hanno, però, riscritto il 60% di uno speciale di Dylan Dog firmato da Paola Barbato senza curarsi troppo dei sentimenti dell'autrice, mah!).
  14. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Se la storia è davvero collegata ad una vendetta del lontano passato, ne dubito moltissimo.
  15. Carlo Monni

    [Color Tex N. 01] E Venne Il Giorno

    Dopo il 4 e prima del 6. Scherzi a parte, mancano "solo" 26 giorni.
  16. Carlo Monni

    Le Domande A Yannis Ginosatis

    Amici, mi dispiace dover postare questa notizia, ma ho appena appreso che qualche giorno fa è morto il padre di Yannis. Il 21 dicembre scorso era morta sua madre. Avendo anch'io perso entrambi i genitori, nello stesso ordine, a pochi mesi di distanza l'una dall'altro, diversi anni fa, posso ben capire come deve sentirsi. Posso solo dirgli che gli sono davvero molto vicino. Qualunque cosa io possa dirti, Yannis, non sarà mai sufficiente, lo so.
  17. A parte il nome del capo.... Bargain _ahsisi http://www.sergiobonellieditore.it/auto/co... ale=64&pers=TEX Bargain... che in inglese significa: "affare" "accordo" ma anche "mercanteggiamento" (sul prezzo). Che tipo di accordo proporr? a coloro che cercano rifugio nel suo villaggio?Con un nome coome il suo in un villaggio che si chiaa: "Gli avvoltoi" io mi sentirei davvero poco sicuro.
  18. Un altro da tenere d'occhio ? Come poi tutto questo si incastrer? con... ... è tutto dq vedere.
  19. Effettivamente è una bella domanda la tua, cara Cheyenne... In merito alla possibilità che sia una storia del passato, a me fa pensare il fatto che In merito al punto che sollevate, vorrei far notare che: Insomma, secondo me la storia si svolge nel ?!presente? e Manfredi ha semplicemente, ahimè, scordato che Tex non è un comune sbirro e che degli ordini che trova ingiusti se ne infischia senza pensarci troppo. Peccato, ma un errore di percorso può capitare a tutti.
  20. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    Per completezza Claudio, la mia non era certo un'accusa di aver copiato qeull'immagine, cosa che so non essere nelle tue corde. Solo che, conoscendo quell'immagine e sapendo che anche Sergio Bonelli la conosce (sempre ammesso che se ne ricordi dopo 21 anni), mi era venuto spontaneo (come pure a malpas, immagino) chiedermi e chiederti se quell'illustrazione poteva essere stata tenuta presente da te o, meglio ancora, da chi ti aveva commissionato la copertina.
  21. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    ricordi benissimo. Ho visto l'originale di quell copertina ad una mostra organizzata a Casal di Pari nel 2007. Decisamente evocativa. Anch'io ci ho ripensato vedendo la copertina del prossimo numero. Incuriosisce anche me la cosa. So che i soggetti di copertina sono in genere scelti da Sergio Bonelli e non ho potuto fare a meno di chiedermi se almeno inconsciamente non si sia ricordato di quella copertina. L'unica cosa che posso chiederti, Claudio, è proprio se Sergio ti ha suggerito di tenere presente anche quel disegno o si è limitato ad inviarti le vignette di riferimento, come sempre.
  22. Lo trovi steso in strada davanti al saloon nella quarta vignetta di pag. 102. :bandito:P. S. I due cacciatori di taglie li trovi, invece nella prima e seconda vignetta, stecchiti anche loro. . a me quello nella quarta vignetta a pag.102 sembra più la guardia del giudice Mc. Kenzie Sai che hai ragione? Sulle prime, visto che entrambi erano stati feriti ad una spalla ed avevano entrambi i baffi, l'avevo scambiato per l'oste, ma è proprio il guardaspalle di McKenzie. Gli stivaloni tolgono ogni dubbio. Scusa. P. S. Comunque non scommetterei molto sul fatto che l'oste si sia salvato.
  23. Carlo Monni

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Ehm, tutti i film con John Wayne, esclusi "I berretti verdi" e "Il pistolero", li ho visti dagli otto agli undici anni, dunque forse mi confondo con i titoli! Ma ho cercato anche delle immagini su Google e ne ho trovate in bianco e nero, perciò non saprei proprio... a meno che non l'abbia confuso con "Il fiume rosso", ma sono così diversi che tenderei a escluderlo. _ahsisi Non per contestare la tua competenza cinematografica (per farlo bisognerebbe che tu ne avessi una... ok questa era davvero cattiva e pure gratuita ), ma dopo il 1953 Wayne non ha più girato film in bianco e nero. Con una sola, notevole, eccezione: "L'uomo che uccise Liberty Valance" nel 1962. Forse ti confondi con quello. P. S. Se avessi avuto la mia età, allora, sicuramente tra gli 8 e gli 11 anni "Un dollaro d'onore" l'avresti visto in Tv in bianco e nero (ed io ho scoperto che era a colori solo a 14 anni), ma alla tua epoca esistevano già le TV a colori, se non erro, quind non pupi avere nemmeno questa scusa. laughing
  24. Carlo Monni

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Ahem... Virgin... non so come dirtelo ma... per tua informazione "Un dollaro d'onore" è stato girato a colori. laughing
  25. Carlo Monni

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    Amici, ho avuto il benestare di Gianfranco Manfredi per postare qui alcune sue considerazioni nate da alcuni nostri interventi e che ci siamo scambiati via mail proprio oggi. Manfredi, a quanto pare, ci legge, ma preferisce non intervenire perchè, sono parole sue: ?la partecipazione dell'autore finisce inevitabilmente per snaturare il forum, intimidire i partecipanti, comprimere la libertà della discussione?, anche se aggiunge: ??tutte le discussioni sono utili e soprattutto le critiche, sempre benvenute, per me.?Sono d'accordo solo in parte. Trovo più che giusto che un autore taccia sulle critiche, diciamo così, nel merito alla sua storia, ma qualche chiarimento sui dettagli tecnici, per così dire, è sempre benvenuto. Lo invito quindi a riflettere e magari a ripensarci. Detto questo, parto con gli interventi di Manfredi, cominciando dalla replica a questo mio post: A questo aggiungevo, in privato, la considerazione che forse si trattava di una suggestione inconscia e lui ha risposto: Quanto a queste osservazioni di Ymalpasè Cosè Manfredi risponde: . Oltre a questo Manfredi, ci segnala un sito...http://it. paperblog.com/postille-al-texone-463529/ ... dove ha dato alcuni chiarimenti sul Texone. In particolare mi ha colpito il fatto che per il personaggio di Kevin Fletcher si sia ispirato a John Wesley Hardin (e non a Billy The Kid come si diceva in precedenza e difatti basta leggere la storia per capire che non ci sono affatto punti di contatto). Mi ha colpito perchè proprio a John Wesley Hardin si era ispirato Boselli per il personaggio di Frank Harris ne ?Il fuggiasco?. A quanto pare basta adottare diversi punti di vista e si ribalta tutta la prospettiva. Ci sono anche considerazioni su ?Sei divise nella polvere? ma le poster? a tempo debito nel topic apposito. Spero di avervi fatto una gradita sorpresa. Ora sta a voi. ::evvai::
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.