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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    Disegnatori degli Almanacchi

    Assolutamente no!Ci sono stati casi di disegnatori che hanno esordito in Tex su questa serie (come nel caso di Danubio), ma ci sono stati anche nomi che avevano già lavorato in precedenza con il ranger! ;)PS, sposto la domanda su Domande dei lettori! I disegnatori degli Almanacchi si sono divisi finora in quattro categorie:1) Guest star più o meno prestigiose, come, ad esempio: sull'Almanacco 1994 il trittico Stefano Biglia, Luigi Copello (matite), Renzo Calegari (chine e rifiniture); su quello del 1998 il duo Maurizio Dotti (matite) & Alarico Gattia (Chine e rifiniture), Stefano Andreucci nel 2003 (anche se ora è approdato allo staff regolare); Franco Devescovi nel 2008.2) Disegnatori che hanno esordito sul Texone e sono transitati sull'Almanacco prima di approdare alla serie regolare. Tra questi: De la Fuente (1995), Capitanio (1997), Font (2000), Garcia Sejias (anche se il suo Texone, in realtà non è mai uscito ).3) Disegnatori esordienti come Venturi (1996), Repetto (1999), Rossi (2005), Leomacs (2009 a completamento della storia di Sommer), Danubio (2011) ed in un certo senso Garcia Sejias (2007).4) Disegnatori già inseriti a pieno titolo nello staff come: ancora Venturi (2001) e Repetto (2002) e poi Diso (2004, che aveva esordito sul Maxi e ne avrebbe disegnati altri due senza transitare mai dalla serie regolare), Ortiz (2006), Sommer (2009, terminato da Leomacs) e Fusco (2010). I disegnatori dei prossimi due Almanacchi, ovvero, ancora Danubio e Suarez apparterranno rispettivamente alla quarta ed alla seconda categoria. ::evvai::
  2. Cosa dire al riguardo?Cominciamo col rifarci al titolo del topic: se esistessero il partito dei tradizionalisti e quello degli avanguardisti io non sarei iscritto a nessuno di essi. Di sicuro non sono un tradizionalista, ma nemmeno voglio cambiamenti radicali o, p?ggio ancora, stravolgimenti. Credo, però, fermamente che un prodotto seriale qual'? Tex debba necessariamente evolvere pur senza modificare la cosa più importante: il "noccilo duro", l'essenza stessa del personaggio. Se questa viene rispettata io non ho problemi. Il modo con cui la storia viene narrata, sia esso in terza persona od in soggettiva, con o senza didascalie, con vignette mute o piene di dialoghi mi è del tutto indifferente. Ciò che conta veramente è che la storia sia bella e che sia rispettata l'essenza più vera del personaggio. Quella del "Tex arriva e le suona a tutti" era una boutade (peraltro riferita da fabio Civitelli in una vecchissima intervista di oltre 20 anni fa) alla quale nemmeno lo stesso GLB credeva, visto che la stragrande maggioranza delle sue storie ha una struttura decisamente molto più complessa, pur in un'apparente linearit?. Di certo, se l'essenza delle storie di G. L. Bonelli fosse davvero "Tex arriva e fa fuori tutti", allora come non concludere che è esattamente quello che accade nella maggior parte delle storie di Boselli, per tacere degli altri?Se vogliamo entrare, invece, nello specifico e criticare il fatto che certe tipicit? di Tex non si vedono più molto spesso o non si vedono del tutto, ebbene, qui potremmo trovarci davvero d'accordo. Anch'io vorrei vedere più spesso Tex che sbatacchia qualche malfattore o vorrei vederlo incendiare i magazzini del cattivone di turno o simili amenit?, tuttavia starei attento a dare la croce addosso agli autori, che talvolta sono limitati o si autolimitano a causa di fattori "esterni" (e qui chi mi vuol capire, capisce). Personalmente, oltre a non provare il minimo fastidio verso i nuovi linguaggi narrativi (e sto parlando dello stile con cui viene scritta una storia non del modo in cui parlano i Tex ed i pards nei dialoghi, sia chiaro), sono anche convinto che ogni tanto sia necessario infondere in un serial (in qualunque serial, compreso Tex) un pizzico di novità ogni tanto, perchè nulla è più pericoloso della ripetitivit?. A proposito di ripetitivit?, mi ripeto anch'io. Al buon Don Fabio Esqueda ripeto che a mio parere quelli che lui scambia per dati oggettivi sono sono solo interpretazioni di dati a cui io do un'interpretazione radicalmente diversa e che lui scambia per tradimenti della texianit? certi accorgimenti (come quelli che lui chiama "flashback in soggettiva") che sono solo tecnica e stile dell'autore di turno. A molti altri ribadisco di essere favorevole ad elementi di novità che non tradiscano l'essenza del canone texiano. Tra questi vedrei bene una maggiore presenza femminile (se è vero che Tex non può ormai più avere strie d'amore, ciò non è certo valido per gli altri pards, ad esempio) e, per esempio, non considererei certo un tradimento il fatto che si scoprisse che Carson è il padre di Donna Parker, perchè, se è pur vero che la possibilità che Carson avesse dei figli è un elemento che GLB non ha mai sfruttato, è anche vero che è compatibile con il Carson delineato proprio dal suo creatore. Sarei anche favorevole all'introduzione di una pur blanda continuity, nello stile di quella che lega tra di loro le storie di Zagor, cosa che più che una novità sarebbe un vero e proprio ritorno all'antico. ::evvai:: In sintesi, ribadisco che secondo me è più importante che sia rispettata l'essenza del personaggio piuttosto che il rispetto di presunti modi di scrivere. Una cosa che rimproveravo a Nizzi da sempre era che anche quando scriveva belle storie era fin troppo manierista, legato ad un una formula. Personalmente all'apparenza preferisco la sostanza.
  3. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Io credo che nel n° 600 quella che dici tu a pag 106 non fosse una pozza di lava, ma di acqua bollente Era una pozza di lava bollente, l'ha confermato lo stesso Boselli. L'errore è stato proprio dei coloristi.
  4. Carlo Monni

    Gli Amici A Confronto

    Mi limito solo a ricordarti che Faraci ha il suo attivo quattro storie pubblicate ed altre 10 in varie fasi di lavorazione ed in nessuna di esse, a quanto ne so, viene usato un comprimario da lui creato. Se anche in una delle prossime che dovesse scrivere tornassero Hodson, Jerry Norton o Jacky Blount, non ci vedrei nulla di male. Boselli quante storie ha atteso prima di far tornare un comprimario da lui creato?
  5. Carlo Monni

    Gli Amici A Confronto

    Quanto ai pards "storici", io li rivedrei volentieri tutti. Nei prossimi anni avremo sicuramente modo di rivedere Gros Jean, El Morisco ed un altro ancora non identificato nella storia di Boselli & Frisenda (e non in quella di Boselli & Venturi come avevo erroneamente indicato) e non mi sorprenderei se Boselli non stesse già pensando a qualcun altro. Per tacere di Tom Rupert, sceriffo di Tucson, ceh rivedremo nel Texone di Villa... prima o poi. :capoInguerra: Passando ai comprimari creati da altri... Il mese prossimo vedremo il Generale Davis, creato da Nizzi Ad aprile torner? Laredo, creato da Boselli Boselli sta, inoltre, concretamente pensando (se già non le sta scrivendo e mentiene sadicamente il segreto ) ad un ritorno di Juan Raza e, prima o poi, di Lena e Donna. Per tacere di avversari quali Kid laredo, Durango ed il Maestro. Sono convinto che Faraci mediti prima o poi di ripescare sia Hodson che Jacky Blount (il bandito "simpatico" di "Evasione"). Quanto a chi vorrei vedere di nuovo io, Pat McRyan è indubbiamente tra i favoriti. ::evvai::
  6. Carlo Monni

    Gli Amici A Confronto

    Se consideriamo che: A) su Zagor Maxi saghe di questo tipo ce sono state diverse, che Tex è arrivato perfino in Oceania, io direi che una saga fatta di più storie collegate che porti Tex dalle innevate distese del Canada fino alle assolate zone del Messico, con puntatine in Lousiana e magari anche a San Francisco si potrebbe benissimo fare, semprech? qualcuno si prendesse la briga di coordinare tutti gli autori coinvolti. Boselli e Burattini funzionavano alla grande in questo tipo di staffetta su Zagor e credo che Boselli e Faraci ci potrebbero riuscire abbastanza bene. ::evvai:: Il problema dei tempi e distanze non è insormontabile dopotutto (ci siamo mai chiesti quanto tempo ci impiega Tex nelle andate e ritorno dal Canada o da Frisco?)Il vero problema è il volerla fare questo tipo di operazione. Io credo che Boselli e Faraci ci si impegnerebbero anche volentieri, rimane il fatto che bisognerebbe necessariamente scegliere i disegnatori da coinvolgere, la sequanza delle storie e chi esattamente dovrebbe disegnarle, tenendo conto anche della velocit? dei singoli. Questi sono compiti di un curatore che su Zagor Burattini sta svolgendo ottimamente, ma su Tex chissà... _ahsisi
  7. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Recensione insolitamente positiva, visto l'orientamento spesso seguito da quel sitoi, che ha bocciato molte strie che io ho apprezzato senza riserve. L'unico appunto che posso fare è escludo rimaneggiamenti per adattare la storia alla serie regolare. Essendo nata come stora da 110 pagine, non aveva bisogno di alcun adattamento, men che meno ai disegni interni. La somiglianza notata da qualcuno con Muzzi o Gamba è probabilmente dovuta al fatto che la fonte di ispirazione di Torricelli è stato il Galep di un periodo in cui Francesco Gamba interveniva spesso alle matite e suo cugino Pietro era l'inchiostratore fisso di Galep nel periodo che copre i numeri da 12 a 26, mentre Muzzi fu l'inchiostratore di Galep in quasi tutte le storie dai numeri 32 a 45. Non è affatto improbabile, quindi, che questi autori abbaino operato uan suggestione inconscia su Torricelli. blablabla
  8. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Come dire: nell'Almanacco ci vanno solo le storie brutte. E già su questa considerazione ci troviamo in disaccordo profondo. :capoInguerra: Che non è mai stato un mistero, in verità e non ha mai preteso di esserlo. Chi fosse l'uomo senza volto era fin dall'inizio un falso mistero, fatto ad arte per sviare il lettore ed indulro a credere che l'attacco a Scovill fosse opera di Jackson, che voleva vendicarsi di chi l'aveva abbandonato Ci sono classiche storie scritte da G. L. Bonelli in cui per veder entrare in scena Tex bisgna aspettare molte più pagine e per vederlo entrare in azione ancora di più (una per tutte: "Diablero"), non capisco dove sia il problema. Per me più della quantit? della presenza conta la qualità Qui sarei incline a darti ragione, se non fosse per un fatto: Boselli aveva a disposizione un determinato numero di pagine ed ha scelto di sorvolare su certi dettagli per mostrarne altri che evidentemente riteneva più importanti. Come ogni scelta è ovviamente discutibile, ma io, almeno, l'ho compresa. Certo, se dietro ci fosse un diktat dell'editore che non vuol far vedere un Tex picchiatore, lo comprendere molto molto meno. In effetti quella è una scena parecchio debole e forzata. Vedi sopra. Meno male. ::evvai:: Ecco, qui non potrei essere più in disaccordo. Io non ci ho visto niente di male in questa copertina e nell'interpretazione di Villa, camicia stracciata compresa. Ma come: ci si lamenta che ormai le copertine si limitano a riprodurre vignette interne ed una volta che si azzarda qualche variazione ci si arrabbia? Aggiungo che io non ho nessun problema con le copertine in cui Tex appare in difficolt?, le trovo più drammatiche e credo che possano stuzzicare di più il lettore. Io non li ho trovati per niente male. D'altra parte, Boselli ha il suo stile e nessuno ci può fare niente. Apprezzo anch'io le espressioni tipiche di G. L. Bonelli e generalmente trovo che quando le usa Boselli sembrino più spontanee e meno artificiose che nelle ultime storie di tu sai chi. D'altro canto, bisogna convincersi che nessuno può scrivere coem G. L. Bonelli e non è certo il rispetto di presunti (e tutt'altor che dimostrati) canoni formali a fare bella una storia. Se poi uno si sente gratificato da qualche "vecchio Cammello" o "Tizzone d'inferno" ed altre espressioni simili e non guarda alla sostanza dell'intreccio, c'è poco da fare. In effetti, Torricelli è tornato a lavorare su Zagor e ben difficilmente lo rivedremo su Tex. P. S. Pu? sembrare che vogliafar polemica a tutti i costi con te, caro amico, ma voglio chiarire che anche se non condivido minimamente certe tue posizioni, so con assoluta certezza che non sei uno di quegli utenti prevenuti, che purtroppo, esistono, che criticano a prescindere le storie di un determinato autore oppure le store "moderne" in genere. Mi dispiace che il nuovo corso texiano non incontri pienamente il tuo favore, visto che io e te siamo stati in prima linea nel criticare un certo modo di gestire Tex negli anni passati ed auspicavamo dei cambiamenti. Se non altro è sempre un piacere avere un interlocutore civile e corretto come te. ::evvai:: P. S. Per la tua gioia ti dir? che negli oscuri corridoi della Redazione ho udito voci che sussurravano come lo spunto iniziale di questa storia sia stato suggerito a Boselli da un altro sceneggiatore bonelliano il cui nome e cognome hanno le sue stesse iniziali. -ave_ _ahsisi
  9. Carlo Monni

    [603] Faccia Di Cuoio

    Non è tanto questione di "minore" o "leggera". Il problema è che il "peso" dei nostri 2 pards qui ?... come dire quasi impalpabile, l'azione è veramente dosata col contagocce ( ed i nostri ne fanno appena capolino, come ad es. nel saloon ) e alcune sequenze mi sembrano buttate giu' come l'ultimo Nizzi..... -_nonoInsomma, neanche in questa storia, non riesco appieno a ritrovare il "mio" Tex..... Sarà un mio problema, chissà... Per quanto mi riguarda, si: lo ritengo un tuo problema. :malediz... Dal mio punto di vista, pur ritenendo che la storia non sia nulla di eccezionale, non vi ho trovato quei difetti che lamenti e trovo il paragone con Nizzi totalemte fuori luogo. :malediz... _thia-
  10. Carlo Monni

    Galleria Di Stefano Andreucci

    Per quanto mi riguarda... si.
  11. Carlo Monni

    Galleria Di Marco Foderà

    A dire il vero il Tex della tavola iniziale mi convince abbastanza. Sarei piuttosto curioso di sapere da dove viene quella tavola. Non mi ricorda nessuna storia pubblicata e mi viene il sospetto che possa essere una tavola di prova, di quelle che vengono affidate agli aspiranti disegnatori texiani per valutarli (un giorno potrebbe essere carino pubblicare da qualche parte questa storia "patchwork" in cui in ogni tavola o due cambai il disegnatore ). Non oso pensare che sia già la tavola di una storia in corso. Niente di strano, visto che per le giovani generazioni Villa sembra diventato il disegnatore di riferimento per Tex forse più di Ticci. Marco Foder?, è nato a Latina nel 1973, è un allievo di Giuseppe Barbati alla Scuola Romana dei Fumetti e con lui ha disegnato, non accreditato, Magico Vento, poi è passato a Nick Raider, di cui ha disegnato il n° 166. Attualmente è nello staff di Julia ed ha fatto anche prove per Dylan Dog e Dampyr. Internet serve a qualcosa.
  12. Carlo Monni

    Tex E La Pena Di Morte.

    Secondo me è superfluo tirare in ballo considerazioni come "Tex vive in un mondo ideale in cui il bene ed il male sono nettamente divisi". A parte il fatto che quest'affermazione potrebbe tranquillamente essere messa in discussione, per me rimane il fatto che Tex è comunque un uomo del suo tempo, un tempo in cui la pena di morte negli USA (ma anche nel resto del mondo, a voler ben vedere) era accettata senza porsi troppi problemi. Allo stesso modo andrebbe accettato il fatto che Tex non si ponga problemi sul voto alle donne o se debbano stare o meno in cucina od a fare la calza. Non per questo sarebbe retrogrado o, tantomeno, fascista. Poco importa poi quali fossero le idee del suo creatore al riguardo, perchè sono le idee di Tex, espresse nelle sue storie, che mi interessano. Io sono contrario alla pena di morte (e per la cronaca, non fumo e sono praticamente astemio), ma se fossi uno sceneggiatore di Tex non avrei problemi a fargli dire frasi come: "Non voglio togliere al boia il piacere di farti penzolare da una forca". _ahsisi
  13. Per tornare alla storia, devo dire che anche se non mi ha mai particoalrmente entusiasmato l'ho sempre trovata una piacevole lettura, con un buon ritmo e disegni sempre di alto livello. A proposito dei disegni, vorrei segnalare una cosa: diverse fonti riportano che le matite delle prime 33 pagine di questa storia non sarebbero di di Giolitti, che si sarebbe limitato a fare i layout e l'inchiostratura (a parte, forse, il volto di Tex, dove, secondo me, c'è la mano di Ticci), ma di Angelo Todaro, uno dei collaboratori del suo studio. Ebbene lo stesso Todaro, in un'intervista apparsa sul n° 3 del nostro Tex Willer Magazine, dichiara che non ciò non è vero e che se Giolitti si è davvero fatto aiutare per quelle pagine (cosa di cui non è molto convinto), non è stato lui a farlo. Contemporaneamente Todaro svela un segreto di cui pochi erano finora a conoscenza e cioè che sarebbe intervenuto in aiuto a Ticci (in presumibile difficolt? con le scadenze) realizzando parte delle matite di due storie finora attribuite al solo Ticci: "Fuga da Anderville" e "La leggenda della vecchia missione". Quale prova di quanto da lui affermato, ha concesso la riproduzione di alcune pagine a matita di quest'ultima storia. Tornando ai disegni di questa storia, io non sono un esperto, ma devo dire che specie nell'ultima parte, ho avuto la sensazione netta che al lavoro ci fosse un'altra mano oltre a quella di Giovanni Ticci, non so dire con sicurezza se alle matite (come ritengo, però, più probabile) o alle chine. Nel caso avessi ragione, punterei il dito su Alfio Ticci (anche lui disegnatore e frequentatiore dello Studio Giolitti), che proprio in quegli anni divenne collaboratore praticamente fisso del fratello alle chine e lo rimase fino ai primi anni 80. blablabla
  14. Quoto questo vecchio post per ribadire la richiesta. In effetti, "Il sentiero dei Broncos" è un titolo un p? fuorviante, che si riferisce all'ultima parte della storia precedente, disegnata da Nicol' assieme a Francesco Gamba. Pregherei, quindi, chi può di cambiarlo con uno di quelli già proposti sopra. blablabla
  15. Carlo Monni

    [18] [Almanacco 2011] La Città Del Male

    Se anche fosse vero (ed ?, in effetti, molto probabile) che Danubio abbia usato la copertina dell'Almanacco 1996 come riferimento per la posa di Carson e del fuorilegge, non ci troverei nulla di male. Innazitutto perchè non si tratta certo di un ricalco, viste le differenze tra le due immagini e poi perchè è pratica comune per i disegnatori, specie quelli moderni, usare foto od altro come modelli per le varie pose. Tanto per fare nomi, anzi cognomi (dovrebbero bannarmi solo per questa battuta _ahsisi >) Civitelli ha un vero e prorpio archivio di immagini di paesaggi e personaggi in varie pose, tratte da foto, fotogrammi cinematografici ed albi a fumetti. Sul suo tavolo da lavoro potreste notare varie cartellette ed una massa di fumetti tra cui vari albi di Tex disegnati da Ticci e un discreto numero di "Storia del West" disegnati da D'Antonio. Quando gli serve una posa particolare sceglie un'immagine che ritierne particolarmente adatta, e poi la modifica secondo le sue esigenze ed il suo estro (per esempio spostando l'angolatura od il punto di vista). Dovremmo definirlo un copione per questo? Assolutamente no, se lo chiedete a me. Che dire, poi, di Giolitti che addirittura fotografava se stesso, i suoi collaboratoiri e familiari in varie pose ed abiti di scena per riprodurre poi le scene fotografate nelle tavole da lui disegnate?Danubio non ha fatto nulla di particolarmente diverso da quanto ha già fatto Bruzzo, che per certe pose di Tex ha sicuramente tenuto davanti a se diverse vignette di Ticci e lo stesso per certi primi piani (anche se, nel suo caso, le inquadrature sono state spesso abbastanza personali con "riprese" dal basso verso l'alto che non erano e non sono molto tipiche di Ticci). Questo presumibilmente nello sforzo durante la loro prima prova di tenersi più aderenti possibili ad un modello di riferimento che nel caso di danubio mi sentirei di identificare soprattutto in Villa, almeno da quanto ho visto. blablabla
  16. Lo dici come se fosse una cosa negativa. Personalmente ho sempre preferito che le copertine fossero in tema con la stoia. Non sono entusiasta che siano mere rirpoduzioni di scene interne e men che meno quando la scena di copertina non c'azzecca col titolo (come in quella de "Il killer misterioso", dove il personaggio raffigurato in copertina non è il killer n° tantomeno è misterioso )In questo caso la scena è reinterpretata da Villa ed è coerente con il titolo e quindi mi va benissimo. Quel che mi va meno bene è il titolo stesso, che si riferisce ad un episodio importante sè, ma in fondo abbastanza marginalel rispetto all'evoluzione successiva della vicenda per come l'ho capita sfogliando le tavole non letterate, coem potranno confermare anche coloro che ebbero la fortuna di vederle con me a Bologna. Mi d' più l'impressione di uno di quei titoli che si davano agli albi a striscia. blablabla L'impostazione di Rossi rimane, come la definisce lui stesso, "civiticciana", ma è indubbio che si vada sempre più personalizzando, il che è sempre un bene. ::evvai::
  17. Scusa, che c'entro io, che non ho detto niente sull'argomento? sisi Ti dir?, anzi, che sul discorso teorico sulla critica potrei anche essere d'accordo (ma un fondo di verità c'è anche in quello che in proposito scrive Lorenzo), ma che la tua critica di oggettivo per me ha poco. Continuo a credere che la tua critica sia frutto dei tuoi gusti personali, non di fatti oggettivi Il che è esattamente quel che penso io. Il nostro comune amico scambiaper dati oggettivii quelle che sono le sue interpretazioni. Nulla di male in questo, se lo accettasse. Mi viene in mente al proposito che, in effetti, a rileggere le storie bonelliane si possono ricavare delle lezioni interessnati sullo stile del creatore di Tex e su coem si sia evoluto dalle priome storie all'età d'oro ed oltre. Difficilmente delle leggi ferree su cosa deve essere presente nelle storie. Piuttosto su come deve essere il carattere di Tex e dei pards, questo sè. In effetti è quanto volevo dire io, esprimendomi forse male. Riflettendoci meglio, l'eroe seriale non è sempre quello che salva la situazione, se consideriamo i finali alla "Arrivano i nostri", ma deve almeno avere un ruolo in qualche modo decisivo.
  18. Trovo spiacevoli queste parole. Spiacevoli perchè non sincere. E' del tutto ovvio che, quando parlo di 'cardini glbonelliani', non intendo che GLB scrivesse a tavolino su uno schema preordinato, bensì che la scrittura del padre di Tex avesse delle origini secondo le quali Tex si è plasmato nel tempo: tanto per fare un esempio, l'emergere del personaggio nell'azione e non fuori è tipico del romanzo di cappa e spada ( come noto, grande passione di GLB ). E in ogni caso, i cardini suddetti sono il frutto di un'analisi del Tex bonelliano, non un 'auto-imposizione di Bonelli stesso. Accetto tutto, ma non che si travisi ad hoc il senso -ovvio-delle mie tesi. Pietoso poi farmi passare per un amante della storia-schemino, quando dico ben altro: ovvero che bisogna tenere in mente Tex come è stato plasmato dal suo demiurgo. Serve l' umilt? di anteporre il personaggio alla propria firma. Non è poco. Se quel che dici fosse così ovvio, o se lo avessi espresso meglio, non lo avrei travisato!Ma tu, con grande sicumera, mi dai dell'insincero e dici che le mie opinioni sono spiacevoli e pietose (oltre a ribadire che manco di umilt? perchè non scrivo come vuoi TU, anche se magari questo modo di scrivere andava benissimo a GL e va bene a Sergio - mah!m si sa che loro di Tex non masticano poco...)! Sei tu che non vuoi capire - oltre a essere offensivo, naturalmente, ma questo è quel che mi tocca a voler discutere con voi. Ho commesso di nuovo questo stupido errore! :malediz... BordenPS E adesso qualcuno dir? che l'arrogante sono IO! Non volevo essere sgarbato : se lo sono sembrato, mi scuso. E' che mi sembrava del tutto ovvia la cosa : ho avuto la sensazione che , come potrebbe dire il proverbio, tu e Carlo foste 'cattivi intenditori' . In ogni caso, pur nel dissenso, amici come prima . Io vorrei solo capire cosa c'è di insincero nelle mie parole. Spiacevoli portranno anche esserlo, ma insincere proprio no. Io ho detto esattamente quel che penso e credo in ogni parola che ho detto e ci sono rimasto male nel sentirmi sostanzialmente dare del bugiardo (perchè, voluta o no, questa è la sostanza del termine da te usato). Se mi permetti, il tuo errore, chiamiamolo così, metodologico, è dare per scontato che le tue personali convinzioni corrispondando ad una sorta di verità oggettiva, cosa che, l'ho ribadito più volte, contesto e continuerà a contestare. partendo da questo presupposto è chiaro che per te sia io che Boselli travisiamo la realtà e che è del tutto inutile continuare a discutere con te visto che viviamo in realtà parallele o, se preferisci, parlimo lingue diverse. Detto questo, mi ritiro da questa sterile discussione e ti consglio di pensarci due voilte prima di dare ancora dell'insincero a qualcuno solo perchè non la pensa come te.
  19. Credo che Tahzay abbia colto nel segno quando parla di percezione. In effetti, a mio parere, coloro che parlano di scarsa centralit? di Tex rispetto al modello bonelliano sono spesso vittime di uan sorta di illusione "ottica". Personalmente faccio fatica a trovare nelle storie di G. L. Bonelli un modello, una formula indifettibile, una sorta di equazione per cui se fai A + b+ C ottieni come risultato una storia di Tex. Affidandomi solo alla memoria, ad esempio, non mi riesce di ricordare un inizio standard per una storia scritta da G. L. Bonelli. A volte si inizia a meta dell'azione, a volte c'è un prologo più o meno lungo, a volte Tex è presente fin dall'inzio, altre arriva dopo 30 pagine o più; a volte interviene per caso, altre gli è stato affidato un incarico da qualcuno. Allo stesso modo non vedo una formula nelle volte in cui c'è una rissa in un saloon od una sparatoria. Come ben dice Boselli, Bonelli seguiva solo l'estro del momento. Quanto al resto mi sento di condividere pienamente quest'affermazione fatta da Borden: Opinione che, resto coincide con quella espressa, da Gianfranco Manfredi in un articolo pubblicato sul suo sito sul tema della serialit?: Opinioni, entrambe che condivido al 100%. Detto questo, non so cosa altro potrei aggiungere, visto che temo che tutti rimarrranno sulle proprie posizioni. _ahsisi
  20. In quella storia Tex e Carson fanno fuori da soli un'intera banda di messicani in un villaggio e molto altro del genere, per tacere della loro interazione continua in puro stile bonelliano. Raza è presente in scena solo per una quarantina di pagine complessive. Lui è il PRETESTO della vicenda (sul genere della ragazza rapita o del tesoro da recuperare), non il protagonista. Se lo definite protagonista solo per le dieci pagine iniziali e per la manciata di pagine alla fine, in cui NON è il risolutore dell'enigma n° della battaglia, ma si limita a una rapida vendetta, allora perchè non considerare (come difatti ?) Tex protagonista degli Invincibili, dove praticamente è lui che fa fuori tutti alla fine? Ma in quella storia il pretesto (più importante, tanto da farli assurgere a ruolo di coprotagonisti) sono appunto i feniani. Chi confonde (non mi riferisco a te, Paco) i protagonisti con le funzioni narrative e addirittura li scambia tra loro solo per portare avanti un teorema preconcetto non è dialetticamente credibile. Bisogna chiedersi che fine avrebbe fatto Mitch de "Gli assassini" senza l'intervento di Tex e Carson, prima di dire che i nostri in quella storia non sono i veri risolutori della vicenda. Anche Hercule Poirot non è in scena al cento per cento, eppure risolve. Tex ha altre regole, ovvio, ma nelle storie citate da Don Fabio, queste sono rispettate al novanta per cento almeno (gli concedo un dieci per cento di trasgressione-innovazione). Che sia chiaro una volta per tutte: io mi ispiro complessivamente al Tex di Bonelli, a TUTTO il Tex di Bonelli, NON AL TEX DI NIZZI! Borden PS A proposito della vendettina finale di Raza, chi è il protagonista di "Vendetta Indiana2° Tex o la ragazza che si vendica alla fine? Adesso mi daranno (ancora di più) del boselliano sfegatato perchè mi appresto a darti ragione al 100% caro Mauro. In ogni caso mi aspetto che tu non riesca a convincere nemmeno uno dei tuoi antagonisti dialettici, ormai rigidamente convinti delle loro opinioni. Se si vuole a tutti i costi scambiare la centralita del protagonista di una storia con la quantit? della sua presenza in scena, allora, secondo me, c'è ben poco da discutere. :capoInguerra: Da qualche parte, ora non ricordo dove, ho letto che l'eroe di una storia è colui che fa la mossa decisiva per risolvere la situazione in cui lui e gli altri coprotagonisti si trovano, a prescindere dalla quantit? delle sue azioni precedenti. Se ciò è da ritenersi vero, allora non ci può essere dubbio che nelle tue storie Tex è l'inidscusso protagonista. Lo è ne "Gli Invincibili", dove agisce massicciamente ed è lui (con i pards) decisivo nella sconfitta dei messicani, non Shane O' Donnel, non gli altri feniani. Lo è ancora ne "Gli assassini", dove Mitch sarà anche in scena a lungo, ma farebbe una brutta fine senza Tex e Carson a dargli una mano. Vogliamo poi parlare di "Bufera sulle montagne rocciose" diove Tex giganteggia pur con un braccio rotto? E non ?, forse, risolutivo in "Matador", dove è lui a dare il fatto suo ai cattivi della storia, non certo il matador del titolo? E se è vero che ne "I ribelli di Cuba" l'onore del duello con il cattivo ufficiale spagnolo spetta a Serrano, è altrettanto vero che a quell'epilogo si arriva grazie a Tex e che è stato lo stesso Tex a far fuori in precedenza il ben più temibile Rayado, liberando, così, Matt Picard. Certo, se mi dite che "Gli assassini" è la storia di Mitch Anderson potrei anche darvi ragione, ma nel senso che come ogni storia di Tex deve essere incentrata su un tema, che in questo caso è la ricerca da parte di Mitch dei colpevoli della morte di suo padre, ma ancora una volta chiediamoci cosa sarebbe stata quella storia senza Tex. Personalmente ho sempre trovato la scelta di Boselli di inserire comprimari forti molto azzeccata. Proprio dal confronto con questi comprimari od avversari emerge, per contrasto, la figura di Tex, molto spesso, per dirla con un termine anglosassone "larger than life", proprio come si addice ad un eroe. Scelta, peraltro, adottata (per scelta o istintivamente) anche da Tito Faraci nelle storie da lui firmate e pubblicate finora. ::evvai:: In sintesi, centralit? non significa, per me, predominio assoluto in ogni scena, ma qualità della presenza e l'essere determinante nella risoluzione della vicenda in corso. P. S. Ottima nota quella su "Vendetta indiana", dove, in effetti, GLB lascia l'onore di punire il vero cattivo della storia ad un personaggio diverso da Tex. Peraltro, se capitasse la giusta occasione, Mauro, non mi dispiacerebbe rivedere la figlia ed il nipotino di Freccia Rossa.
  21. Il punto è cosa stabilisce che in quel 70% di vignette (accettando per buono il tuo dato) Tex è in secondo piano? Semplicemente i tuoi criteri di giudizio su cosa sia di primo piano e cosa di secondo. Un altro che esaminasse quelle stesse vignette potrebbe giungere ad una conclusione addirittura opposta alla tua. Non contesto affatto il tuo diritto di pensare come la pensi, ma solo il tuo volerne fare un dato oggettivo, il che, a mio modesto parere, non ?. Sulla linearit? delle trame di GLB ci sarebbe molto da discutere. Qui mi limito solo a dire che parecchie volte si tratta di una linearit? solo apparente, che nasconde più di un risvolto. Basti pensare a quella vera e propria tragedia greca in salsa western che è "La sconfitta" che sarebbe un ottima base per una tesi di laurea con tuti i suoi sottotesti ed i personaggi con una psicologia solo apparentemente semplice. Quanto a quelli che tu ritieni canoni indifettibili, sono solo parte dello stile di un autore che non si può imporre agli altri. L'uso della prima persona piuttosto che la terza nelle narrazioni. l'uso od il non uso delle didascalie, tanto per fare qualche esempio, non sono parte indifettibile del canone bonelliano come sembri ritenere tu. Ogni autore dev e essere libero di scrivere una storia come meglio crede purch? (e questo si che deve essergli richiesto) rispetti le caratteristiche fondamentali dei personaggi e questo secondo me (ma non seocndo te, è ovvio) Boselli lo fa e lo fa bene e lo stesso posso dire di Faraci e di Manfredi per quel poco che ho letto finora. Detto questo, mi tocca ribadire che ormai dovrai abituarti all'idea che le cose stanno andando in una certa direzione e se la cosa non ti piace... beh nessuno di impone di continuare a comprare una serie che non ti piace più. Il dato del 70% me lo sono inventato di sana pianta: era solo un esempio ipotetico. Chiaro che il protagonismo di un personaggio non si evince dai primi piani ( anche se spesso le due cose coincidono) : era solo per dire che non stavo parlando di gusti personali ma di analisi oggettiva.Ed io ribadisco che a mio parere ritieni analisi oggettiva i tuoi rileivi personali. E qui, tanto per cambiare, siamo in clamoroso disaccordo, perchè secondo me Boselli rispetta il persoanggio al 100% , ma è inutile ribadire le noste differeze. No, in effetti, ed hai tuto il diritto di continaure a dire ciò che pensi, così come io ho il diritto di di pensare che tu abbia torto. :malediz...
  22. Chiariamo subito una cosa: quando dico: "Se non ti piace, non comprarlo", non voglio n° esprimere diktat (con quale autorit?, poi?) od invitare chiunque a non esprimere i propri dissensi. Mi limito solo ad una constatazione a cui io stesso mi sono ispirato più di una volta in passato. Inutile continuare a comprare qualcosa di cui non si condivide l'impostazione e le cui storie non piacciono più. Non c'è nessun dovere che lo imponga. Personalmente mi sono riavvicinato a Tex dopo anni che avevo smesso di comprarlo (e lo leggevo saltruariamente a scrocco grazie ad un amico) proprio grazie a Boselli (e Medda) ed alla ventata di aria fresca che aveva portato in una serie che giudicavo ormai asfittica ed incartata sul ripetersi di formule ormai logore senza il minimo guizzo. Aggiungo se qualcuno afferma letteralmente che l'attuale impostazione gll fa schifo, ci si potrebbe chiedere perchè continui a seguire la serie. Impostazione la mia che ovviamente non sarà condivisa da coloro che proprio dal ripetersi di quelle formule si sentivano tranquillizzati. Da parte mia, apprezzo senza riserve lo stile di gente come Boselli, Faraci e Manfredi, capaci di andare oltre allo sterile omaggio a situazioni e battute ridotte a meri clich?, usando uno stile di scrittura che mi è decisamente congenialeIl punto ?, cari amici conservatori, che quel certo tipo di Tex che tanto apprezzavate, ammesso e non concesso che sia mai davvero esistito, non torner? più e se a me va più che bene, sarà meglio che voi ve ne facciate una ragione.
  23. Caro Don Fabio, non per volerti a tutti i costi contraddire, ma nel tuo discorso c'è poco o nulla di oggettivo: Tu dici: Il punto è cosa stabilisce che in quel 70% di vignette (accettando per buono il tuo dato) Tex è in secondo piano? Semplicemente i tuoi criteri di giudizio su cosa sia di primo piano e cosa di secondo. Un altro che esaminasse quelle stesse vignette potrebbe giungere ad una conclusione addirittura opposta alla tua. Non contesto affatto il tuo diritto di pensare come la pensi, ma solo il tuo volerne fare un dato oggettivo, il che, a mio modesto parere, non ?. Sulla linearit? delle trame di GLB ci sarebbe molto da discutere. Qui mi limito solo a dire che parecchie volte si tratta di una linearit? solo apparente, che nasconde più di un risvolto. Basti pensare a quella vera e propria tragedia greca in salsa western che è "La sconfitta" che sarebbe un ottima base per una tesi di laurea con tuti i suoi sottotesti ed i personaggi con una psicologia solo apparentemente semplice. Quanto a quelli che tu ritieni canoni indifettibili, sono solo parte dello stile di un autore che non si può imporre agli altri. L'uso della prima persona piuttosto che la terza nelle narrazioni. l'uso od il non uso delle didascalie, tanto per fare qualche esempio, non sono parte indifettibile del canone bonelliano come sembri ritenere tu. Ogni autore dev e essere libero di scrivere una storia come meglio crede purch? (e questo si che deve essergli richiesto) rispetti le caratteristiche fondamentali dei personaggi e questo secondo me (ma non seocndo te, è ovvio) Boselli lo fa e lo fa bene e lo stesso posso dire di Faraci e di Manfredi per quel poco che ho letto finora. Detto questo, mi tocca ribadire che ormai dovrai abituarti all'idea che le cose stanno andando in una certa direzione e se la cosa non ti piace... beh nessuno di impone di continuare a comprare una serie che non ti piace più.
  24. Perdonami se contesto, ma a mio parere la tua analisi è decisamente soggettiva: io ho letto le stesse storieche hai letto tu e secondo me in quasi tutte le storie di Boselli Tex resta il personaggio centrale e decisivo ai fini dell'esito della storia. Che Boselli prediliga un impianto corale non c'è dubbio, che dia ampio spazio ai comprimari pure, ma, sempre secondo il mio parere soggettivo e non oggettivo, Tex emerge sempre come il vero risolutore della vicenda. Ritorniamo sempre l'. Cosa vuol dire centralit? assoluta? Che l'obiettivo deve essere sempre puntato solo ed esclusivamente su Tex? Che faccia tutto solo e soltanto lui? Questo non l'ha mai fatto nemmeno GLB, che, anzi, dava ampio spazio alle azioni degli altri pards. Intendi che Tex deve essere decisivo nella risoluzione della vicenda? Ebbene, in ogni storia di Boselli lo è praticamente sempre. Lo è stato, tanto per fare almeno qualche esempio in "Wild West Show", "Gli Invincibili", "Vendetta per Montales" e la recentissima "I giustizieri di Vegas". Prevalenza dell'azione sull'introspezione psicologica? Io direi piuttosto che in GLB la psicologia dei personaggi emergeva attraverso le loro azioni e non le loro riflessioni, ma non che i personaggi non fossero approfonditi. Diversi stili, tutto qui. Per quanto mi riguarda, nelle storie di Boselli (e se è per questo, di Faraci, Manfredi o Ruju) c'è e c'è stata azione quanto basta. Il punto è che non ci sono considerazioni veramente oggettive, ma solo il gusto personale. I tempi sono cambiati e con essi anche il modo di scrivere le storie. Bisogna prenderne atto. Boselli non scrive come GLB? Verissimo: nessuno lo può fare. Non aspettarti che Faraci o chiunque altro, aldil' dell'uso di certe espressioni nei dialoghi, lo faccia, perchè sarai certamente deluso. Su questa storia siamo perfettamente d'accordo. Su quest'ultimo punto siamo in sintonia. A programmare meglio le uscite, direi. Inoltre la struttura ad albo completo è la migliore per attirare il lettore occasionale, che può non aver voglia di comperare un albo in cui per 20 pagine c'è la fine di una storia e poi ne comincia un'altra che poi finisce a metà di un altro albo. Questo vale per te. Al sottoscritto che le storie fossero spezzate in quel modo dava un sommo fastidio fin da quando avevo otto anni o già di l' e quando sono passati al sistema attuale sono stato contentissimo. La sola suspance che mi interessa davvero riguarda lo sviluppo della storia non la sua durata. Ti piacciono le tradizioni e basta, direi. Il punto è che a volte bisogna lasciarsele alle spalle ed andare avanti. Per quanto mi riguarda sono più che contento del fatto che abbiano mantenuto la parte sana della tradizione ovvero il fatto che le storie di Tex (come quelle di Zagor) siano sempre articolate in più albi e non in uno solo come il resto della produizione bonelliana, dove le storie in più parti sono l'eccezione. Niente affatto, perchè anche quelle storie avevano uan lunghezza predeterminata in base alle necessit? del momento o della velocit? del disegnatore o delle esigenze di programmazione. Credi che sia un caso che "Sulle piste del Nord" termini esattamente alla fine di un albo? Era per dare maggior enfasi all'arrivo di Yama ovviamente. GLB ha sempre saputo gestire le sue storie in una precisa gabbia di pagine e senza che mancasse un solo elemento necessario. Quello che era diverso rispetto ad oggi è che il numnero di pagine non era calcoto secondo una logica "multipla" Curioso che fra tutti i possibili esempi tu abbia citato proprio quelli che considero i più sbagliati per dimostrare la tua tesi. Partiamo dall'albo "la prova del fuoco", lo scontro con gli Apaches si rivela funzionale alla trama imbastita da Ruju in più di un senso: in primo luogo (ed è il motivo più superficiale) gli permette di descrivere un Tex eroico ai limiti dell'incoscienza che a me è francamente piaciuto, in secondo luogo , è funzionale alla fine che nella'lbo successivo farà Due Corvi, personaggio tratteggiato benissimo da Ruju e che fa la sua figura migliore proprio nelle pagine in cui si scontra con gli Apaches e poi è ferito e moribondo. Veniamo a "Destini incrociati", i racconti nel racconto sono stati una precisa scelta stilistica di Faraci approvata senza riserve da Sergio Bonelli (come disse al sottoscritto ed ad un altro gruppetto di Texiani lo stesso Faraci in un incontro a Bergamo un paio di anni fa). Una sorta di esperimento narrativo legato anche alla presenza del comprimario scrittore. Nel caso in specie il mini racconto serve a ricordare al lettore (che potrebbe essersene anche scordato dopo anni di maltrattamenti narrativi) che tipo sia il figlio di Tex specie alla luce del suo comportamento successivo (alzarsi dal letto e seguire il padre pur se gravemente ferito). Neanche per un momento ho pensato che fossero pagine superflue, ma che servissero a dimostrare un preciso punto di vista dell'autore e le ho gradite molto. Chiaramente sono sempre opinioni soggettive e personali (P. S. Ma tu dove lo hai visto il Kit supereroe? Io ho visto solo Kit Willer, il personaggio creato da G. L. Bonelli e nient'altro). Temo sia un tuo problema e viste le tue opinioni, temo che nei prossimi anni dovrai scegliere se adattarti a leggere delle storie impostate in un modo a te non gradito, magari continuando a criticarle, oppure smettere semplicemente di leggerle. La scelta sarà tua. Da parte mia non ho problemi: mi vanno benissimo cos
  25. Continuo a non capire queste apparizioni "centellinate" di Faraci. La risposta è semplicissma: la sorte (e non oscure trame di Redazione, sta tranquillo) gli ha destinato finora solo disegnatori lenti ed al momento attuale i soli disegnatori che gli garantirebbero una presenza nella serie regolare nel 2011 sono i Cestaro e, forse, Del Vecchio. Tutti gli altri disegnatori o sono ancora al lavoro e non dovrebbero finire in tempo utile o, se anche hanno finito, sono destinati al Maxi od all'Almanacco. Giusto alcuni dei disegnatori che gli hanno affidato quest'anno sono abbastanza veloci (tipo Mastantuono), ma in ogni caso non ce la farebbero a finire prima del 2012. A complicare le cose ci si è messo il fatto che le storie di Boselli & Piccinelli & Boselli & Leomacs sono state studiate per essere pubblicate l'una di seguito all'altra ed occupano ben cinque albi consecutivi. Nel 2012 sarà Boselli ad avere meno storie pubblicabili e Faraci dovrebbe apparire sulla serie regolare, per tacere d'altro, con non meno di due storie su sei se non tre e comunque con un numero complessivo di storie pari se non superiore a quello di Boselli, tenuto conto delal più che probaile presenza anche si uan storia di Manfredi e di una di Ruju. Mi hai capito male: la mia incertezza è sulla possibilità che la storia di Faraci & Cestaro appaia a partire da dicembre, come finora preventivato oppure se verr? anticipata a luglio ed agosto, facendo slittare l'inizio di quella di Boselli & Piccinelli da luglio a settembre. Tutto qui. ::evvai:: In ogni caso ribadisco che dal 2012 Faraci entrer? finalmente a regime, con un numero di storie pronte ogni anno che gli consentir? di essere pubblicato almeno quanto Boselli. Se vuoi arrabbiarti con qualcuno fallo con la sorte, allora, ma non con altri. P. S. Ne approfitto per dire anciora una volta che pur rispettando le posizioni tue e di Anthony Steffen su Boselli non le condivido assolutsamente specie quando dite che Tex sarebbe solo un comprimario delle sue stesse storie, ma su questo mi riservo una discussione più approfondita altrove. Per quanto mi riguarda, lo dico anche a Cheyenne, sono ben contento dell'abbandono di Nizzi, autore che considero ormai "bollito" e spesso quasi illeggibile. e sono ben felice che a reggere le sorti di Tex sia ora gente come Boselli e Faraci... per tacere di Manfredi e Ruju.
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