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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Ed è esattamente questo che io contesto a chi lo pensa.
  2. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Diso può piacere o non piacere, questo non lo discuto ma mi permetto di discutere sulle osservazioni riguardo la sua rappresentazione. Forse a causa della mia età e quindi dell'epoca in cui ho conosciuto Tex per la prima volta, la cosa non mi scandalizza affatto. Quando ho cominciato a leggere Tex c'erano cinque disegnatori e quattro di loro davano del volto, del fisico e talvolta perfino di particolari del vestiario versioni molto differenti. Il volto del Tex di Nicolò non aveva nulla a che fare con quello del Tex di Galep (somigliava piuttosto a quello dei vari personaggi maschili che Nicolò aveva realizzato in precedenza, in particolare a Jimmy Laramy), il quale a sua volta non somigliava a quello di Letteri ed era lontanissimo da quello di Ticci. Insomma, mi sono abituato fin da bambino a vedere un Tex differente a seconda del disegnatore e non mi crea particolari problemi la rappresentazione personale di Diso. Se poi ci mettiamo a discutere di altre specifiche tecniche potremo trovarci d'accordo oppure in disaccordo a seconda dei casi.
  3. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Al contrario: sei la prova che King ha ragione: scrivi anche se nessuno ti paga per il solo piacere di farlo.
  4. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Stephen King ha detto che lo scrittore è una persona fortunata che viene pagata per fare qualcosa che farebbe comunque gratis. Vale per qualunque lavoro di tipo artistico ma non ditelo ai committenti.
  5. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Se non è previsto diversamente dal contratto, i fumettisti, in quanto liberi professionisti, i contributi li versano all'INPS su base volontaria oppure si fanno una pensione privata. In ogni caso, visto che fanno un lavoro che hanno voluto loro e si divertono, continuano a farlo finché le forze gli reggono. In ogni caso, tolta qualche eccezione, non ho mai conosciuto fumettisti ricchi ma molti di loro, se sono stati saggi, campano bene Se poi sono sceneggiatori come Claudio Nizzi, che al suo apice prendeva presumibilmente 100 Euro lordi a tavola e ne scriveva 10 al giorno, stanno anche meglio.
  6. Carlo Monni

    [Texone N. 09] La Valle Del Terrore

    Lo scopri solo adesso? Romanini ha ormai più di 72 anni e disegna più o meno da cinquanta. Ormai è considerato da molti un maestro a sua volta.
  7. Io so che Fabio Civitelli ci metto quasi due giorni per colorare ad acquerello la sua storia che uscirà a novembre- Ok, colorare ad acquerello è una cosa psrticolare ma non crediate che la colorazione normale sia codì facile come se,bra pensare Letizia.
  8. Con il dovuto rispetto, ma non è la stessa cosa.
  9. Questa, onestamente, non l'ho capita. Mi sfugge la logica secondo cui il secondo capitolo di una storia non dovrebbe uscire subito dopo la precedente. Ci sono almeno due buoni motivi, per quanto ne so, perché le due storie uscissero una di seguito all'altra: 1) sono state concepite per essere pubblicate così. 2) Non c'erano altre storie pronte. Suggerimento che forse mi ha dato un'idea. Ottimo. Anche a me piacerebbe rivedere Sam ed anche Susan Harris.
  10. Concordo con una rilevante eccezione: i volti del giovane Tex non mi sono piaciuti per niente. Per la precisione: tra la conclusione de "Il vendicatore" e quando Tex si unisce al rodeo del fratelli Corliss a circa un terzo de "l Passato di Tex". Mi chiedo qanti si siano ricordati che Dan Bannion è già apparso (o dovrei dire: apparirà?) anche in un flashback all'interno di "Buffalo Soldiers" (Tex 569/571) e in "La legge del deserto" (Almanacco del West 2000).
  11. Somiglia molto a Clark Gable ed infatti era lui il modello. Perché è proprio al Bud Spencer anziano che Civitelli si è rifatto.
  12. Carlo Monni

    Galleria di Max Bertolini

    Su questo ultimo punto siamo decisamente d'accordo. Per il resto, mi auguro che tu sia comunque preso in considerazione almeno per una storia breve. Non sono un lettore né di Nathan Never né di Morgan Lost ma apprezzo comunque molto il tuo lavoro. Mi ricordo una volta a Milano che sei venuto a pranzo con un gruppetto di noi appassionati fuori di testa e con Moreno Burattini il quale diceva che ti avrebbe volentieri voluto a disegnare Zagor. Ho capito male o ti vedremo su uno dei prossimi Maxi Zagor con le storie brevi come "I racconti di Darkwood"?
  13. Carlo Monni

    Galleria di Max Bertolini

    Me lo chiedevo anch'io.
  14. Come "Il vendicatore" che lcronologicamente lo precede, si colloca dopo la vendetta contro gli assassini del padre e prima che Tex si unisca al rodeo, quindi molto prima del Texone.
  15. Carlo Monni

    [688/689] Il messaggero cinese

    Aspetta e vedrai. A mio parere le prime sorprese arriveranno ai primi di marzo in occasione di Cartoomics, poi chissà? Non dimenticare che il compleanno effettivo di Tex è settembre. Vuol che sparino tutte le cartucce prima di allora? Secondo me il meglio se tengono per allora .
  16. Carlo Monni

    Tex Classic

    Galep non ha ritagliato nulla., caso mai lo ha fatto la rRedazione. Le prime 43 copertine del cosiddetto Tex Gigante, con l'eccezione forse dei num. 17 e 18, sono state realizzate in Redazione intervenendo sulle copertine degli Albi d'oro.. Non necessariamente sugli originali però ma anche su riproduzioni. I disegni aggiuntivi erano perlopiù di Franco Bignotti.
  17. Carlo Monni

    Dopo Il 700

    Sugli skinwalkers Boselli (soggetto) e Burattini (sceneggiatura) con Torricelli ai disegni hanno già realzzitoun'avventura di Zagor ("La strega della Sierra") più di ventì'anni fa. In effetti andrebbero bene anche per Tex,. Sarebbe il caso farci un pensierino.
  18. Che vuol dire "Vivere in Bonellilandia"? Io compro quel che mi piace e se mi interessa davvero lo compro. e non sto a guardare se costa dieci centesimi o quel che è in più e sono convinto che sia così anche per Ymalpas. Per il resto mi accodo al commento di NK.
  19. Carlo Monni

    Tex e il razzismo

    Io sono nato nel 1958 e per tutti quelli della mia generazioni negro era solo il termine per indicare le persone di colore senza alcun connotato o intenzione offensiva poi improvvisamente, credo negli anni 80, è diventato un insulto ed onestamente non ho mai capito come mai o perché . Mi sono chiesto spesso al riguardo cosa dovrebbero fare tutti coloro che parlano Spagnolo, lingua in cui negro vuol dire semplicemente nero, inventarsi un altro termine per indicare quel colore. Quanto agli epiteti usati da G.L. Bonelli mi vanno benissimo quando è chiaro che sono insulti rivolti agli avversari in quanto tali e non alla categoria a cui appartengono. Il Tex che conosco io non avrebbe remore a chiamare: "Muso di carbone" un avversario con cui si sta battendo ma non chiamerebbe mai così i neri nel loro complesso.. Per ciò che riguarda "Il ponte della battaglia", ed altre storie, verrebbe da pensare che qualcuno vorrebbe che i neri su Tex fossero sempre e solo mostrati come cattivi meglio se affiliati a qualche sinistra setta e che gli dia fastidio vederli apparire in chiave positiva. Insomma si ha l'impressione che si vorrebbe che Tex i neri ed i gialli li pestasse sempre invece di aiutarli. Mi sbaglio, devo sbagliarmi per forza.
  20. Carlo Monni

    Dopo Il 700

    Pre,messo che per me ci sono storie di Zagor più brutte, anche se tu avessi ragione, non sarebbe la prima volta che un personaggio apparso in una storia brutta, e Blondie non era nemmeno l'antagonista principale ma solo un intermezzo, si rivela interessante e dego di interesse in una storia successiva.
  21. Allora te lo dico io. Tu puoi volere quello che ti pare ma grazie a Dio non sei tu a decidere. Come tu hai il diritto incontestabile di avere le tue opinioni, così ognuno di noi ha il sacrosanto diritto di contestarle e quindi di ritenere che sbagli e dirtelo quando è il caso. Aldilà dei tuoi gusti nel cui merito non entro, una cosa che ti contesto da sempre è il tono ultimativo con cui spesso esprimi le tue opinioni quasi fossero verità incontestabili ed il tono infastidito se non addirittura talvolta risentito con cui reagisci quando qualcuno osa controbattere alle tue argomentazioni.
  22. Ma certo. Mi è sempre parso evidente.
  23. Ci sono anche altre ispirazioni: l'idea dello sceriffo senza pistola, figlio di un famoso sceriffo del passato e la gag dello scambio di persona all'arrivo della diligenza sono prese dal film "Partita d'azzardo" con James Stewart e Marlene Dietrich, in più ci sono anche elementi di "L'uomo che uccise Liberty Valance" , "un dollaro d'onore" ed altri film ancora Boselli è sempre stato bravissimo a prendere un po' qua ed un po' là e rielaborare il tutto in maniera originale.
  24. Carlo Monni

    [688/689] Il messaggero cinese

    Non hai capito niente invece e quanto a Brindisi, pazienta. No: Cossu disegna così, lo ha sempre fatto: è un esponente di quella che viene chiamata linea chiara, poco nero nelle sue vignette Sul definire discutibili i suoi disegni non mi soffermo, ognuno ha i suoi gusti: ciò che appare discutibile a qualcuno può sembrare ottimo a qualcun altro. Personalmente non mi fanno impazzire ma li trovo comunque accettabili.
  25. Anche a me, ma, ahimè, c'è chi non lo apprezza e perfino chi lo trova caricaturale, pensa te.
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