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TWF - Tex Willer Forum

Anthony Steffen

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Tutto il contenuto pubblicato da Anthony Steffen

  1. Anthony Steffen

    Galleria Di Lucio Filippucci

    Per Napoli Comicon 2013:
  2. La sensazione che ho provato dopo questo primo albo, a parte i dialoghi e alcuni situazioni puramente texiani e' quella di aver letto qualcosa di gia' visto e rivisto. Non c'e' nessuna novita' e finora tutto prevedibile. Spero che la seconda parte ci riservi qualche piccola variazione o sorpresa, perche' quasta prima parte e' un film visto troppe volte. La copertina dell'albo, come ho gia' detto qualche settimana fa', e' anonima e per nulla esaltante e non capisco perche' scegliere proprio quella scena che non dice proprio nulla. Mah.
  3. Io invece no!Se devo leggere storie con un Tex relegato a un comprimario qualunque, allora preferisco di gran lunga il Tex di G. L. Bonelli e di Nizzi. Non me ne puo' fregare di meno del destino di un personaggio quando Tex ha un ruolo da "guest star". Sulla centralita' di Tex nelle storie mi sono espresso piu' volte in passato e rimango sempre della stessa idea. Le storie e i personaggi devono ruotare attorno a lui (e i pards). Cos'altro mi manca del vecchio Tex?mi mancano quando i cattivi erano cattivi. Ultimamente vi e' la moda della redenzione. Molti personaggi, inizialmente descritti come canaglie si sono rivelati poi dei santi. Ogni tanto il "grigio" non guasta, ma quando viene usato con moderazione.
  4. Non vorrei passare per un pessimista alla Kit Carson, ma consiglierei di non farsi troppe illusioni e di non aspettarsi un capolavoro, perche' non sara' cosi'. Qualche tempo fa' lessi da qualche parte che lo stesso Nizzi giudica questa storia come una storia ordinaria e senza tante pretese. Quindi e' bene stare con i piedi per terra e non aspettarsi chissa che'. Io mi accontenterei di una buona storia e che sia almeno leggibile. Ma di sicuro non mi aspetto i fuochi d'artificio.
  5. Assolutamente no!Questo del Tex musone e' un altra caratteristica del Tex "moderno" che non mi va' proprio giu' e negli anni passati in questo forum l'ho segnalato piu' di una volta. Ma questa peculiarita' che ha acquisito ultimamente il nostro ranger e' da attribuire soprattutto a tutti questi nuovi disegnatori cosi'"acclamati" da tutti e cioe', i vari Font,Mastantuono e adesso purtroppo anche gli ultimi Cestaro. E dai, ogni tanto facciamolo sorridere questo Tex invece di dargli un espressione perennemente da gufo notturno.
  6. Anthony Steffen

    Il Tex Di Tito Faraci

    Cosa c'e' che non va' a mio avviso nel lavoro di Faraci su Tex?scrivere storie "usa e getta". Dopo qualche mese non li ricordi neppure e non ti lasciano niente. Cosi' come le tante sparatorie presenti nelle sue sceneggiature. A me non piacciono gli scontri a fuoco in generale, e' tutto troppo scontato e Faraci ne ha abusato un po' troppo. Ci vogliono storie che lascino il segno con trame piu' ambiziose, con antagonisti piu' marcati e soprattutto basta con tutti questi inseguimenti. Spero che nei suoi prossimi lavori cambi un po' la rotta. E' quasi necessario!
  7. Del vecchio Tex mi mancano soprattutto le storie/kolossal, cioe', tutte quelle avventure ad ampio respiro, non per forza solo western. Storie piu' ambiziose, con una trama non necessariamente complessa ma ben articolata, ma ricca di colpi di scena. Magari spalmata in tre o quattro albi. Mi mancano anche tutte quelle storie filoindiane, che da un po' di anni a questa parte sembrano sparite,. Ultimamente c'e' una tendenza strana e cioe', quella di utilizzare spesso un gruppo di indiani (soprattutto Apache) per allungare un po' il brodo in storie dove la loro presenza non e' determinante. Vorrei tanto leggere una bella avventura in stile classico, con un Tex pronto a scontrarsi con l'esercito per difendere i suoi fratelli Navajo, tanto per capirci. Mi piacerebbe vedere un Tex meno robot e meno alla "rambo", insomma piu' umano e un po' meno infallibile. Le sparatorie alla "Faraci", non mi dicono proprio nulla. Non nascondo che mi mancano certe storie alla Nolitta, dove il nostro eroe era messo davanti a certe situazioni difficili e meno scontate del solito. Come ha gia' detto qualcuno, con l'abbandono di Nizzi e' venuta a mancare quella certa ironia che alleggeriva per qualche vignetta la lettura. Non era funzionale alla storia, ok, ma era quasi sempre gradevole. Ultimamente, mi mancano anche certe copertine cosidette generiche, cioe' slegate dal titolo e dalla trama. Perche' continuare ancora a propinarci ogni mese scene contenute all'interno dell'albo, anche quando non dicono proprio niente. Ci vuole un po' piu' di coraggio e scegliere qualche strada piu' innovativa. Francamente non se ne puo' piu' con queste cover scialbe e insipide.
  8. Anthony Steffen

    [629/630] L'inseguimento

    Appena letta la seconda parte di questa storia. Che commenti dovrei fare?Mi sono annoiato e non vedevo l'ora di finirla. Ma possbile che ormai leggere una storia di Tex mi da' solo questo effetto?forse saranno gli anni che passano, forse sara' il sottoscritto che cambia, ma resta il fatto che leggere un avventura nuova di Tex non mi trasmette piu' quell'entusiasmo di un tempo. Texianamente parlando e' grave. Scusatemi, ma non riesco a commentare nient'altro. Trama, disegni e copertine meritano un insufficienza piena. Non ci siamo proprio! :fumo:
  9. Anthony Steffen

    [629/630] L'inseguimento

    Non ho avuto ancora il tempo di leggere il secondo albo di questa storia ma ho dato un occhiata ai disegni di Mastantuono e a questo proposito voglio rivolgere una domanda a chi ritiene questo artista uno dei migliori disegnatori di Tex del momento:mi spiegate, per esempio, cosa vi piace di questo viso che tutto sembra tranne che Tex? Una considerazione personale. Molti si lamentano delle storie degli ultimi anni, giudicandole ripetitive, scialbe, insipide ed etc. Ma vogliamo anche dare un occhiata ai disegni?volgiamo parlare del peso che hanno i disegni in una storia?ci si puo' "innamorare" di un Tex disegnato cosi'? Scusate, ma a me viene da piangere...
  10. Anthony Steffen

    [629/630] L'inseguimento

    Al di la' del Tex imbronciato o con i sorrisini gratuiti, e' proprio il volto del ranger che Mastantuono non riesce proprio a disegnare. Troppo distante dai canoni. Malgrado in questa storia il suo tratto si e' un po' addolcito, e' uno stile che non riesco proprio a "codificare".
  11. Anthony Steffen

    [627/628] Salt River

    Letta solo adesso con colpevole ritardo questa seconda parte. Devo dire che il secondo albo mi e' piaciuto di piu' rispetto al primo e non me l'aspettavo. Ritmo serrato, scene avvincenti e buona gestione dei personaggi. Qui Kit Willer, figure da fessacchiotto a parte, e' quasi il protagonista della storia ed era ora. Devo riconoscere a Boselli il merito di rivalutare il personaggio offrendogli un ruolo di rilievo e non relegandolo a semplice personaggio di contorno. Era ora. Mi son piaciuti anche Tex e Carson, i soliti due tizzoni d'inferno in questa avventura sono in forma smagliante e ben dosati. Insomma la storia mi e' piaciuta molto anche se il finale mi e' sembrato leggermente affrettato. Mi sarei aspettato qualche dialogo in piu' tra Kit e Sarah, ma va bene lo stesso. Andreucci ha offerto una prova discreta sia nella rappresentazione dei personaggi e sia per le ambientazioni. Qualche piccola perplessita' pero' rimane per quanto riguarda il volto di Carson.
  12. Il sottoscritto e' uno di quei lettori che non vede di buon occhio questa nuova "moda" della redenzione. O perlomeno, non questa frequenza. Sta diventando quasi una regola e a me non piace. Nelle storie di Boselli la lista e' molta numerosa (Lope-"Vendetta per Montales"-Parkaman-"Caccia infernale", tanto per citarne alcuni) e il troppo storpia. Mi mancano i cattivi di una volta.
  13. Anthony Steffen

    [319/321] Gringos

    Io sono uno di quelli che non sono riuscito a leggere "La mano del morto". Troppi intrecci e una trama troppo complessa. Ci si perde facilmente e in piu', i disegni di Font non aiutano per niente. Io sono un amante delle storie lineari come per l'appunto "Gringos". Per me leggere Tex significa "rilassamento", non mal di testa.
  14. Caro Monni, il problema e' che ultimamente se ne vedono troppo spesso di questi fuorilegge redenti e Boselli ne ha forse abusato troppo. Non sta diventando piu' una sorpresa ma una consuetudine ormai. Ed in questa storia mi e' sembrato tutto eccessivamente forzato.
  15. Il mio parere rimane il medesimo anche per "La citta' d'oro" e, ripeto, gran parte di quel tipo di storie scritte a cavallo degli anni 50 e 60.
  16. Io sono uno di quelli che non vorrei vedere quelle storie oggi. Son sicuro che scatenera' "l'ra" dei vari nostalgici, ma quel tipo di fantasy oggi a me farebbe solo ridere. Mi riferisco soprattutto a tutte quelle storie risalenti agli anni '50/60. Una su tutte, se non ricordo male,"Le terre dell'abisso", con tutti quei dinosauri e mostri vari. In generale, non gradisco molto quel tipo di storie, soprattutto oggi.
  17. "Gli indiani erano tutti buoni e non hanno mai ammazzato nessuno ne fatto razzie" Contento Crazy Horse? In quanto a leggermi i vari libri sugli indiani, potrebbe essere una buona idea. Dato che sei cosi' esperto, potresti consigliarmene qualcuno? Dico sul serio!
  18. Un autentico sacrilegio, non c'è altro da dire. Spesso, con l'intento di migliorare la situazione, si rischia di produrre delle grosse C####E che era meglio non far saltare fuori... _thia- Un po' esagerato, non credi?anche se l'idea del nipote non e' stata accettata in redazione, tutto sommato e' una gran bella storia lo stesso. Billy kid Esagerato anche qui. Ymalpas Succede molto di rado, ma stavolta non sono d'accordo al cento per cento con ymalpas. Malgrado i paletti imposti da Sergio Bonelli nelle due storie prese come esempio e cioe "Il presagio" e "Ritorno a Culver City" rimangono sempre delle buone storie e di qualche gradino superiori alla normalita', a mio avviso. Sinceramente non comprendo quale sarebbe stato il problema di un nipote di Tex e qui do ragione a ymalpas, ma nella prima, una storia d'amore esplicita tra Tex e Alison sarebbe stata un po' esagerata, oscurando il ricordo di Lilith. E' stato meglio accontentarci di questo. Quindi, in questo caso, non c'e' molto da biasimare. C'e' invece da criticare, anche ferocemente, la revisione che ha subito proprio questa storia (soprattutto le scene che vedevano proprio Tex e Alison) nei Tex a colori di Repubblica. Dialoghi completamente riscritti come se Sergio Bonelli avesse fatto marcia indietro nel consentire a Nizzi e Civitelli, ai tempi della prima pubblicazione, di raccontarci questa rara e appena accennata mancata storia d'amore.
  19. Vabbe', questa non mi risulta. Anche nelle storie di Boselli abbiamo visto degli indiani buoni e in gamba. Anche questa mi sembra una considerazione un po' tirata via. Uno dei punti di forza della serie e' stato proprio quella di rivalutare e appoggiare (anche fin troppo secondo me) la causa del popolo rosso, quando ancora nei film hollywoodiani erano considerati dei cattivi e dei sanguinari. Ogni tanto ci sta anche su Tex avere una banda di pellerossa dedite alle razzie e alla violenza. Quindi, in definitiva, credo che su Tex di rispetto verso gli indiani ce ne sia stato fin troppo, considerando l'indole violenta di un popolo che in fin dei conti non si faceva troppi problemi ad uccidere donne, uomini e bambini nei peggior modi possibili. Altro che verita'.
  20. Non solo le storie ma vale la pena di analizzare anche certe affermazioni che lo stesso Nizzi fa' alla fine del libro e cioe', quando parla degli altri sceneggiatori e del loro nuovo modo di scrivere Tex. L'autore di Fiumalbo afferma che gli sceneggiatori di oggi non rispettano il personaggio di Tex cosi' come lo ha creato G. L. Bonelli e ne i canoni narrativi. Sempre secondo lui,Tex e' cambiato ed e' privo di quell'ironia e leggerezza che lo ha sempre contraddistinto. Queste sono le opinioni di Nizzi che possono essere condivise o criticate, naturalmente. Io non mi sento di dargli torto ma allo stesso tempo penso anche che in una serie cosi' longeva e' fisiologico apportare alcune novita'. Cio' non significa stravolgere la serie con certe innovazioni che possono portare il lettore a disaffezionarsi a Tex. Per esempio, il "vizietto" di alcuni autori di mettere nelle loro storie Tex un po' in secondo piano e quindi dare troppo risalto ai vari coprotagonisti del momento. O come quello di abbandonare un certo tipo di linguaggio (cosidetto "texiano") che e' stato sempre un punto di forza della serie. Ci sarebbe ancora molto da dire ma per adesso mi fermo qua'. A mio avviso, a parte qualche storia, certe strategie della Bonelli non hanno influito sulla qualita' degli ultimi lavori di Nizzi. Leggendo il libro veniamo a sapere che nell'ultima storia che vede il ritorno della Tigre Nera l'autore aveva in mente una trama ben diversa rispetto a quella che e' stata pubblicata. Ma Sergio Bonelli la boccio' sul nascere. Nessuno e' in grado di dire se l'editore di Tex fece bene o male. In verita', a parte l'evidente astio che aleggiava negli ultimi anni tra Nizzi e Bonelli, l'ex sceneggiatore di Tex era ormai arrivato alla frutta e non aveva piu' niente da dire dopo aver scritto trentamila tavole. Forse si doveva fermare prima, evitandoci cosi' una delle piu' brutte storie di Tex mai pubblicate, come quella del ritorno di Cane Giallo. Tuttavia, malgrado le sue ultime prove non eccelse, mi capita spesso di rimpiangerlo, soprattutto quando rileggo molti dei suoi capolavori che ha regalato alla serie. Considero Nizzi il miglior autore di Tex dopo G. L. Bonelli, l'unico che ha saputo scrivere per tanti anni un Tex fedele alla tradizione. Certe critiche feroci ricevute negli ultimi anni li ho sempre considerati esagerati.
  21. Anthony Steffen

    Il Mercato Di Tex

    A costo di essere ripetitivo e noioso, ribadisco che un innovazione da parte della Bonelli per attirare nuovi e giovani lettori di Tex c'e' stata ed e' ancora in corso. Non hanno attuato nessuna rivoluzione nella serie, ma hanno avuto l'idea di inaugurare una nuova collana di storie inedite interamente a colori. Naturalmente sto parlando del "Color Tex". L'idea e' buona e al passo con i tempi e sicuramente con la novita' del colore si riesca magari a conquistare una fetta di lettori di govane eta'. Ma i giovani di oggi che sono abituati a leggere storie colorate come Dio comanda, secondo me si fanno una bella risata quando sfogliano un Color Tex, con quei colori piatti e senza sfumature e con quella carta che definire scadente e' un complimento. Quindi, va bene inventare qualcosa con l'intento di allargare certi orizzonti, pero', cavolo, voi della Bonelli, curate di piu' un prodotto, soprattutto quando riguarda una serie a fumetti come quella di Tex.
  22. Anthony, io non compro la Nuova Ristampa... stai dicendo che anche l' il tono è lo stesso? Che anche l' al posto di una rubrica (come erano quelle di Sergio Bonelli) abbiamo solo misera pubblicit?? :malediz... Proprio oggi ho acquistato il numero 321 della Nuova Ristampa di Tex e come al solito l'inutile rubrica di Frediani consiglia, approfondisce e pubblicizza volumi di altri fumetti, ma di Tex non fa' neanche un accenno. Aridateci gli arretrati!
  23. Anthony Steffen

    Domande A: Claudio Villa

    Claudio, potresti togliermi una curiosita'?quale criterio adotti per catalogare tutte le tue copertine/cartoline originali?li archivi cronologicamente?
  24. Il commento/critica sopra quotato rispecchia completamente il mio pensiero sul finale di questa storia e sul tanto discusso buonismo. La penso esattamente come Tahzay, o meglio, come Condor2000, se vogliamo chiamarlo col nickanme che utilizza per "commentare" su Baci & Spari. Anche se non mi fa' tanto piacere, devo convenire che il suo post non fa' una grinza e lo straquoto
  25. Anthony Steffen

    Galleria Di Marco Santucci

    Trovo alquanto insolito sentire che un disegnatore italiano non piace disegnare Tex. Puo' benissimo capitare che un artista non si senta a suo agio con un determinato personaggio, pero' addirittura abbandonarlo... E' come quando un giovane calciatore con una carriera davanti rifiuta di giocare in nazionale. Potrei capire se non lo avessero ritenuto all'altezza...
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