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TWF - Tex Willer Forum

paco ordonez

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Tutto il contenuto pubblicato da paco ordonez

  1. paco ordonez

    [04] [Almanacco 1997] Bad River

    Ottima storia, sicuramente la più bella tra quelle degli almanacchi che ho letto fino ad ora. Boselli presenta una trama che riesce a coniugare perfettamente alcune classiche situazioni western con una ben riuscita strizzatina d'occhio a una tematica che è tipicamente da racconto giallo. Il tutto viene arricchito da una serie di personaggi molto ben riusciti, a partire dal Selvaggio, magnifico stallone indomabile, a cui viene affidato il ruolo di aprire e chiudere la storia con la sua presenza e la sua vendetta finale;un cavallo che sembra avere qualcosa di umano, un umanità palpabile anche grazie al modo in cui Tex si comporta con lui. Perfettamente riuscita tutta la galleria dei personaggi di contorno:dal povero Clint, innocente in cerca d'amore e giustizia, alla dolce Linda, capace di agire con coraggio quando la situazione lo richiede;dal vecchio Lance, classico ranchero tutto d'un pezzo che sa ammettere i propri errori, al vaquero Carlos, uomo onesto che conosce il rispetto per gli animali e gli uomini. Ovvia menzione speciale per i due cattivi della storia, due autentici farabutti traditori e doppiogiochisti, spietati al punto giusto e disposti a passare sopra a tutto pur di conseguire il risultato voluto. Ma la cosa più bella di tutta la storia è il ranger Tex Willer:ancora una volta Boselli dimostra che, quando vuole, sa essere uno migliori sceneggiatori della serie, autentica garanzia per il futuro. Questo Tex è il Tex che mi piace:insuperabile di mano (vedi stupenda scazzottata e agguato sventato nel saloon) e di cervello (vedi ancora una volta l'agguato nel saloon); anzi,Tex in questa storia dimostra anche una notevole finezza psicologica:non ha bisogno che Linda dica più di quel che dice, e non se la prende, (e invece comprende) per lo sfogo finale tristissimo di Lance. E' un Tex insuperabile, che riesce anche a sorridere, e che si dimostra eccelso in tutto ciò che fa-bellissime in questo senso le scene in cui ha a che fare col Selvaggio... Di Capitanio che dire?... ogni complimento, ogni esaltazione per questo grande Maestro dice pochissimo della sua grandezza!.. le sue tavole vivono, i suoi sfondi cittadini palpitano di vita così come i suoi personaggi - ma dir questo è ancora dir poco... Infine, questa è una storia bellissima, che si merita un 9 che forse gli sta perfino stretto..
  2. Provo a tirare le somme di questo 2009, premettendo di non aver ancora letto l'albo di dicembre. Dal fronte disegnatori massima soddisfazione!Piccinelli si è dimostrato un ottimo acquisto per la serie, dato che già nella sua prima prova ha messo in evidenza quanto sia entrato in sintonia col mondo texiano:la prova migliore di ciò sta nello splendido Tex giovane... Stesse considerazioni valgono per quel mostro di talento che è Pasquale Frisenda, che realizza uno dei migliori Texoni di sempre, dando l'impressione che Tex lo disegni da una vita:grandissimo acquisto che rinnova l' insuperabilità dello staff dei disegnatori texiani. I Cestaro si riconfermano quali nuove colonne della serie e disegnatori di qualità assoluta;Mastantuono riconferma l'ottima prova del suo Texone, realizzando come meglio non si sarebbe potuto una storia "difficile" come "Missouri";Del Vecchio si candida a diventare una delle colonne future più importanti della serie, per qualità e velocit? di realizzazione, e Venturi, dal canto suo, non tradisce la lunga attesa per ogni sua storia. Menzione speciale per il Maestro Civitelli, a mio giudizio il disegnatore attuale più importante di Tex, che con "La grande sete" realizza quello che è ad oggi il suo capolavoro. Uniche note negative:un Leomacs che sull'almanacco mi è sembrato un disegnatore alquanto anonimo(ma le vignette in anteprima della sua nuova storia dicono ben altro!), e un Ortiz che si riconferma essere il peggior disegnatore della storia di Tex. Gli sceneggiatori e le storie:una delle cose più straordinarie di questo 2009 porta il nome di Gianfranco Manfredi, che realizza una storia magnifica, adulta, con i più bei Tex e Carson degli ultimi anni;una storia,"La grande sete", che a mio giudizio è la migliore apparsa sulla serie regolare quest'anno, una delle avventure più belle degli ultimi anni, un piccolo autentico Capolavoro. Non posso che entrare a squarciagola nella schiera di chi implora Manfredi di lasciar perdere tutto il resto per dedicarsi esclusivamente a Tex... Faraci è un altra nota positivissima, che riconferma la bontà del suo approccio a Tex:"Lo sceriffo indiano" non è da annoverarsi tra i capolavori, ma il Tex di questa storia invece lo è assolutamente un capolavoro:? un personaggio che parla da Tex, agisce e reagisce da Tex, e già questa è un ottima notizia, dato che proviene da uno sceneggiatore nuovo.... ora Faraci è chiamato a regalarci un suo Capolavoro, e io sono più che fiducioso!Boselli invece ci regala un nuova pietra miliare, un nuovo Capolavoro:parlo ovviamente di "Patagonia", che si candida a diventare un nuovo classico della serie;inoltre Boselli ci regala la splendida "Missouri", altra storia che dimostra ancora una volta quanto sia serio e adulto il fumetto "Tex";storia fra le più belle della fascia 500, che per quanto riguarda la serie regolare tra le storie di quest'anno è seconda solo a "La grande sete". Nizzi invece riporta la serie a un andamento più tradizionale, regalandoci storie buone, ma che non possono certo annoverarsi tra le migliori di quest'anno... ma per il grande Nizzi ormai il tempo dei Capolavori è purtroppo finito da tempo, come è ovvio che sia... Nota negativa:Segura scrive ancora su Tex!... pur nel rispetto della professionalità di questo sceneggiatore, non posso che augurarmi un suo eterno confino sui Maxi:quello di quest'anno è stato una parodia penosa senza capo n° coda. In definitiva, questa è stata un annata molto molto buona, a tratti eccezionale, che si ricorder? per la grande abbondanza di flash-back nelle storie, per la mole di nuovi autori al debutto, per la presenza di storie di ottima qualità(e alcune tra esse, come già detto, sono da annoverarsi tra i Capolavori)... Quindi un'annata nel complesso splendida... quella che ci attende credo non sarà da meno...
  3. paco ordonez

    Galleria Di Stefano Andreucci

    Mi dispiace davvero di non aver mai letto l'almanacco di questo disegnatore... dovr? darmi da fare per trovarlo in fumetteria!Splendide le due tavole e ottimi i disegni, tranne l'ultimo che ritrae un Tex davvero troppo giovane, e con quei ciuffi ribelli che lo rendono davvero impresentabile... Comunque Andreucci, di cui non ho mai letto niente, sembra davvero un ottimo disegnatore artefice di unottimo Tex!Mi piacerebbe rivederlo sulla serie regolare.
  4. Claudio Villa ce lo invidia il mondo, sia come copertinista che come disegnatore;quindi teniamocelo ben stretto in entrambi i ruoli!Forse i suoi corpi sono davvero troppo muscolosi... ma se questo è un difetto, allora è un difetto risibile, ridimensionato dalla bellezza di tutto il resto che Villa realizza. Per il resto, non vedo l'ora che la tortura delle copertine cessi!!.... e sarei anche d'accordo se, pur di fargli disegnare vignette, si desse il ruolo di copertinista a qualche altro.. in questo caso, per curriculum texiano, età e genio, l'unico papabile per quel ruolo non può che essere Civitelli-e non mi si venga a parlare di Ortiz!
  5. paco ordonez

    [03] [Almanacco 1996] L'uccisore Di Indiani

    Questo è stato il mio primo almanacco... quanti ricordi... Storia appena riletta;a mio parere la migliore di quelle riguardanti i serial killer. La trama scorre benissimo, non ci sono momenti morti e i personaggi sono ben delineati, in particolar modo il personaggio del vecchio ubriacone che poi inaspettatamente si scopre essere stato un uomo di fede. Su tutto aleggia un clima teso, un atmosfera carica di inquietudine che allontana nettamente la storia dalla serenità classica del west texiano;la tribù apache è una tribù di straccioni mezzi morti di fame, idem per il villaggio ormai prossimo a diventare una ghost-town, in cui la gente è ombrosa, sospettosa, ormai rassegnata al lento decadimento del villaggio:un west crepuscolare, pieno di ombre e strade infangate. Questa è la perfetta cornice di una vicenda drammatica e oscura, di una vicenda che non presenta alcun vincitore, in cui se anche è la Giustizia a trionfare, tale trionfo non può che lasciare l'amaro in bocca: ci sentiamo infatti di giustificare l'assassino, ne condividiamo il dolore e la disperazione, non possiamo che giustificarne la follia ingiustificabile. Il tutto si fa ancora più straziante con le ultime pagine... Venturi qui è stato eccezionale:ha saputo rendere da maestro il senso di inqietudine che pervade la storia;tutte le scene con la pioggia sono magistrali! Non ho mai amato Venturi particolarmente, ma qui è davvero insuperabile. Nizzi dimostra di sapere cosa è il giallo:stupenda la scena del parrucchino, perchè giunge inaspettata, perchè riporta il mistero dove il mistero sembrava fosse ormai già stato svelato. In definitiva: un'ottima storia, una delle migliori che ho letto tra gli almanacchi che ho letto. Sicuramente esagero, ma sommando testi e disegni, e in barba all'avarizia, d' un bel 9 tondo tondo.
  6. paco ordonez

    [591/592] L' Uomo Di Baltimora

    Infatti, caro Capeli d'Argento, ho già detto di essere più che ottimista
  7. Sinceramente l'idea che Tex incontri Zagor mi lascia del tutto indifferente.Zagor è un bel personaggio, che ha indubbiamente molte cose in comune col nostro ranger, ma il vederli insieme mi sembra non solo inutile ma anche inattuabile. Inoltre le storie in cui personaggi diversi si incontrano in genere sono delle mezze fesserie... rara eccezione, le due storie in cui Martin Mystere e Dylan Dog si incontrano;due belle storie, ma in cui Martin Mystere veniva messo in evidente secondo piano. Questo è uno dei rischi degli incontri;il gioco vale la candela?.. io dico di no.
  8. paco ordonez

    Galleria Di Fernando Fusco

    Disegno spettacolare!Queste immagini poetiche di Tex sono una meraviglia!Se poi il Tex rappresentato è il Tex di Fusco, uno dei più duri e dinamici, l'effetto è anche superiore..
  9. paco ordonez

    [591/592] L' Uomo Di Baltimora

    Copertina favolosa, che tuttavia mi aveva messo di cattivo umore rispetto alla storia... per fortuna le tavole in anteprima mi hanno rasserenato!Da questa storia mi aspetto tanto, data la trama insolita con un tipo di personaggio mai visto, e dato che le poche righe di Faraci aumentano la curiosità.. Sono p? che ottimista!
  10. Capitanoi, li ho visti in fumetteria, i Texoni "texini"... sono quelli di Buzzelli,Bernet,Magnus,Capitanio,Ortiz,Font,Galep e se non ricordo male De la Fuente.
  11. Ottimo suggerimento,Ymalpas!Davvero un gran bell'articolo, che ha anche l'indubbio merito di svelare in che cosa sta il valore di "Sul sentiero dei ricordi"-lettura consigliata a quelli di ubc!
  12. paco ordonez

    Il Tiger Di Nolitta.

    Bella discussione,Antony!E' verissimo che Nolitta ha un p? modificato il personaggio, che nelle sue storie diventa molto più ciarliero e ironico-l'inizio de "Il segno di Cruzado" è emblematico... Tuttavia penso che quel che Nolitta ha fatto in realtà è stato "personalizzare" il personaggio... senza mai snaturarne le caratteristiche. Nel senso che il suo Tiger è sempre lo stesso guerriero fiero e inflessibile, che sorride un p? di più senza mai scadere nella buffonaggine. Credo che "El Muerto" sia una storia basilare per cominciare a capire il personaggio Tiger, che in questa storia mostra tutto il suo orgoglio e la sua fierezza di grande guerriero-la scena in cui salda il conto a Labbro Tagliato è una tra le più belle con Tiger di tutta la serie. E che dire di "La vendetta di Tiger Jack"?
  13. paco ordonez

    [463/465] I Sette Assassini

    Io penso,Don Fabio, che se un personaggio di una storia bellissima ritorna non c'è nulla di male. Chi ti dice che la prossima storia con Laredo non sarà un nuovo gioiellino?Perchè essere contrari a priori?Per quanto mi riguarda, più che il personaggio "ritornante", quel che conta è la storia in cui ritorna:se la storia sarà bella sarà contento che abbiano fatto tornare Laredo;se la storia sarà brutta ne sarà dispiaciuto. Ma è la storia che conta...
  14. Sinceramente ne "La rivolta dei chejenne" vedo sè una storia classicissima, ma nulla che ricordi storie recenti... comunque non vedo l'ora che arrivi sabato... altri quattro lunghi giorni...
  15. paco ordonez

    [463/465] I Sette Assassini

    Detto sinceramente,Anakyn, a me non è che interessi molto che Kid Rodelo ritorni... penso che un suo ritorno, o anche un ritorno di Tunder, non aggiungerebbe niente alla saga. Però se Rodelo dovesse tornare, questa volta mi piacerebbe vederlo fatto fuori da Kit in duello!
  16. paco ordonez

    [384/387] Furia Rossa

    Straquoto Antony!E aggiungo... probabilmente Tiger, che pur acconsente alla richiesta di Carson e Kit, comunque non se la sentiva di raccontare la storia lui stesso;infatti se avesse voluto raccontarla lui lo avrebbe potuto fare molto prima. Mi piace pensare che Tiger, sentendo di sfuggita il racconto di Tex, viene investito da un torrente di ricordi intimi che nemmeno Tex poteva svelare, in uno stato di malinconia interiore indicibile... come poteva Tiger aver la forza o anche solo la voglia di oggettivare tali emozioni in una narrazione?Comunque queste sono quisquilie... se non lo sono vuol dire che tutti i Capolavori sono imperfetti!
  17. paco ordonez

    [463/465] I Sette Assassini

    Comunque penso che Thunder sia morto.? più probabile che un giorno si riveda Kid Rodelo:? ancora giovane e da una galera si può sempre uscire...
  18. Questa storia è un vero piccolo capolavoro!Storia nata probabilmente senza troppe pretese;storia che forse doveva servire da mero riempitivo... ma è a mio giudizio indiscutibile il fatto che ci troviamo di fronte a un vero gioiellino. Una delle scelte narrative di Bonelli che più ho apprezzato è stata quella di mostrarci alcune scene di vita quotidiana nella riserva. Sicuramente ci siamo chiesti qualche volta:che fa un capo indiano normalmente?.. in questa storia abbiamo una risposta:si occupa delle provviste, e fa di tutto per procurarsele quando scarseggiano o ritardano quelle che dovrebbero giungere dal forte. Qui Bonelli ci mostra Aquila Della Notte nella sua normalit? di capo che si preoccupa di risolvere i problemi ordinari della sua tribù-ed è molto interessante scoprire che Tex nella sua capanna possiede addirittura un forziere pieno d'oro per tutte le necessit?-beato lui!Ciò che viene messo in risalto ?, come dicevo, la caratteristica di Tex di essere capo dei Navajos;Tex conosce i suoi uomini, li rispetta profondamente, sè di poter contare sulla loro lealt?;ecco che allora quando gli si prospetta l'ipotesi del tradimento di uno dei suoi guerrieri non ci vuol credere, non ci può credere... qui Tex subisce una sconfitta molto piccola ma molto amara;abbiamo, caso raro, un Tex amareggiato e deluso prima ancora che arrabbiato;inoltre, lui che prevede tutto, lui che è sempre di un passo avanti agli altri, un tradimento da parte di uno dei suoi guerrieri non poteva proprio immaginarselo:Bonelli ci insegna che Tex è sè un grande uomo, ma non un superuomo.... forse sbaglier?, forse ci sto ricamando troppo sopra, ma questo mi sembra uno dei Tex più umani che Bonelli abbia mai mostrato... La protagonista di questa storia è la riserva navajo, coi suoi deserti incandescenti e le sue montagne piene di caverne e kacinah;piena zeppa di pepite in laghi sotteranei, e strani totem scolpiti sulla roccia;con puebli sperduti di un lontano passato popolati di scheletri e serpenti. Un luogo che, per quanto sia luogo geografico reale(o forse proprio per questo)emana un piacevole sottofondo di magia e di mistero... In tante altre storie la riserva navajo è il fondale stupendo della narrazione;ma in questa storia i suoi variegati luoghi assurgono davvero al ruolo di protagonista. Questi sono i due aspetti che mi fanno giudicare questa storia un piccolo capolavoro... mi sembra inutile soffermarmi sulla scontata (perchè in Bonelli è sempre così!) meravigliosit? dei dialoghi e dei personaggi, sulla caratterizzazione dei pards che qui sono un gruppo vero, in cui ognuno esprime la sua opinione sempre valida. E di Niccol' che dire?... che è stato un grande disegnatore?.. che le sue ambientazioni sono perfette, e che riesce a portarti nel deserto facendotene sentire il caldo?.. che il suo Tex è vigoroso, dinamico come deve essere Tex-e che quindi non ha nulla a che vedere col "Tex" di De La Fuente?Per ritornare alla riserva navajo... le ultime due pagine sono tristemente da incorniciare:non solo anticipano quel che avverr? in "In nome della legge", di cui questa storia è certamente un prologo, ma soprattutto anticipano quel che nella realtà della Storia è immancabilmente avvenuto...
  19. Anche per allontanare il sospetto che io sia un anti-boselliano, voglio soffermarmi su questa piccola storia che ho sempre considerato un vero gioiellino, che mi cattur? fin da quando la lessi da piccolo per la prima volta. D'altronde dalla magnifica coppia Boselli-Marcello, una delle migliori accoppiate mai viste su Tex, non poteva che venir fuori qualcosa di quantomeno molto buono. Boselli qui dimostra di essere un vero maestro nel mettere Tex in una situazione davvero senza uscita;sembra che la malasorte si scateni sul nostro ranger senza tregua:non solo le condizioni ambientali sono impossibili(vento, freddo e neve), non solo il nostro è in netta inferiorit? numerica, ma ha anche il braccio destro ferito, medicato malissimo e che gli rende difficoltoso l'agire. E il destino vuole che i cattivi siano una banda di carogne senza scrupoli, che non esitano a far deragliare treni, che non hanno alcuno scrupolo nello sparare a gente inerme. Boselli riesce a risolvere la situazione ottimamente, palesando che Tex può essere ferito, mezzo congelato, attaccato da forze soverchianti, ma che in ogni caso se lo incontri sulla tua strada e non gli sei simpatico sei finito comunque!Ho inoltre molto apprezzato il fatto che Tex spari solo con la sinistra, a dimostrazione che quella mano non è meno fatata della destra!Non so spiegare perchè, ma mi ha sempre molto colpito il personaggio di Shade, e mi è dispiaciuto davvero che sia stato subito fatto fuori; e anche il personaggio dell'ingegnere è bellissimo:un uomo che un tempo era un trapper che viveva in comunione con la natura, ma che poi contribu? a determinarne la sconfitta in nome del progresso, e che proprio per questo, una volta ritornato(involontariamente) ad essa, viene preso dai rimorsi di coscienza, pentendosi per il tradimento compiuto:molto romantico, e a me il Romanticismo è sempre piaciuto... La storia inoltre è avvincente, palpitante:il lettore si chiede ansioso se e come Tex possa cavarsela ancora una volta;una girandola di situazioni al limite in cui Tex è veramente straordinario, imbattibile, unico. E di Marcello che dire?Che dimostra ancora una volta di essere stato uno dei migliori disegnatori della serie?Che il suo Tex è uno dei più belli e che nelle ambientazioni era un Maestro unico?Che il rimpianto per la sua scomparsa è più che immenso?.... tutto ciò non basterebbe... Alla storia d' un bel 9 pieno pieno.. A Boselli lo stesso bel 9... A Marcello 10 e lode, e crepi l'avarizia!...
  20. paco ordonez

    Michele Medda

    Medda, nella sua pur brevissima carriera texiana,? un autore che per certi versi ha lasciato il segno, non fosse altro che per tutte le polemiche che le sue storie hanno sollevato. Il suo stile, moderno e cinematografico, giunge su Tex al momento giusto:nel momento, cioè, in cui Boselli comincer? la sua "rivoluzione" narrativa con l'abolizione delle classicissime didascalie. E' quello che anche Medda realizza nelle sue storie. Tuttavia non è tanto questo stile narrativo moderno a decretarne l'uscita di scena da Tex, bensì una serie di altri fattori che si aggiungono a quanto appena detto, e che probabilmente agli occhi dell'editore e di molti lettori avranno fatto storcere il naso. Innanzitutto il realismo violento con cui Medda "condisce" la sua prima storia,"Il seme dell'odio":una storia che all'epoca dovette apparire piuttosto "disturbante", dato che la realtà che Medda descrive è una realtà violenta, piena di odio e rancore, che ha ben poco della poeticit? del West classico che il lettore si immagina;una realtà dura e violenta, dove non ci sono eroi ma solo banditi che ammazzano quasi con un piacere sadico. Non ci sono, a parte Tex e Carson,"buoni" in quella storia:O' Bannion è un viscido mascalzone che agisce per interesse, il futuro governatore è uomo che antepone le sue mire alla salvezza del figlio, la famiglia Chase non ha nulla dell'idea romantica del fuorilegge. In questo crudo realismo, che quasi sconfina in un cinismo di fondo, ecco che la scena del bordello non può che far saltare la mosca al naso definitivamente al lettore medio. Inoltre Medda dimostra di non conoscere a fondo il mondo di Tex:chi diavolo è quel tizio che è sceriffo di Tucson al posto di Tom Rupert?Tuttavia "Il seme dell'odio" è a mio modo di vedere una gran bella storia, con i due pards in gran spolvero e una trama svolta come meglio non si potrebbe. Medda ha una seconda possibilità per convincere editore e lettori:ma in "Orrore" continua a seguire la strada che lo porter? all'allontanamento dalla serie. Infatti eccolo ritornare nel bordello;e questa volta non si tratter? di una sola scena, ma di una delle ambientazioni principali di tutta la storia:e il lettore medio di Tex non può allora che spazientirsi. Il risultato ovvio di tutto ciò è che Medda viene allontanato definitivamente dalla serie."Orrore", al di l' di queste trasgressioni al canone che a me non hanno mai infastidito,? una storia certamente molto inferiore alla precedente;indimenticabile la scena in cui una delle prostitute ci prova con Tex.. L'errore di Medda è stato quello di presentarsi per la prima volta ai lettori del ranger, in larga parte tradizionalisti, con storie che non sono affatto tradizionaliste. Per quanto mi riguarda, se Medda tornasse a scrivere qualche storia non mi dispiacerebbe;ma in ogni caso se questo non dovesse mai accadere non mi strapperò di certo i capelli...
  21. paco ordonez

    Claudio Nizzi

    Dato che ormai la carriera di Claudio Nizzi su Tex è giunta al termine, penso che si possano tirare le somme su quanto Nizzi ha fatto su Tex. Questo signore è stato indubitabilmente il più grande sceneggiatore di Tex dopo GL Bonelli!Merito insindacabile di Nizzi è stato quello di aver portato avanti la testata praticamente da solo, in maniera eroica oserei dire, dimostrando una prolificit? eccezionale, alla pari di quella di Bonelli padre. E la grandezza di Nizzi è stata quella di non aver fatto scendere di livello la qualità della testata;anzi, il buon Nizzi, dopo un periodo di stanca della serie dovuto all'ovvio calo quantitativo e qualitativo di Bonelli, rialza la qualità della testata con una serie di Capolavori che si concentrano particolarmente nella fascia 300-400. A dimostrazione di ciò c'è il fatto che la testata vede aumentare nuovemente le vendite. Nizzi è stato eccezionale nel rimanere fedele allo stile del creatore di Tex, pur con le ovvie differenze. Ad esempio i dialoghi di Nizzi, il linguaggio che mette in bocca ai personaggi è quanto di più texiano uno sceneggiatore del post-Bonelli abbia potuto realizzare:Nolitta non aveva rinunciato alle peculiarit? del suo stile anti-eroico, e nemmeno Boselli riuscir? ad essere così fedele al linguaggio texiano. Prova di ciò è il fatto, ad esempio, che nello speciale di Repubblica tv, quando viene mostrato qualche esempio di linguaggio texiano, vengono mostrate vignette tratte da storie di NIzzi. Una camaleonticit? straordinaria e una fedelt? al personaggio senza pari. Le storie sono storie texiane al cento per cento così come lo sono i protagonisti che si agitano sulla scena:Tex è un figlio di buona donna senza pari, svelto di mani e di lingua, guascone al punto giusto, sicuro di sè fino al limite dell'arroganza;un Tex che sa anche sorridere e prendere in giro Carson, un Tex mai serioso e ombroso, che non si prende mai sul serio, che non ha bisogno di prendersi sul serio:la sua statura e il suo carisma non hanno bisogno di seriosit?. Carson è secondo me il miglior Carson della serie;? di questo Carson che, a mio giudizio, siamo innamorati:il "vecchio cammello" che strappa la risata, il vecchio uomo di frontiera con le faccie "basite"(vedi topic);colui a cui piacciono le donne e l'alcool, che se la prende se gli dicono che è vecchio, ma che usa l'arma della vecchiaia quando non "vuole lavorare". E dire che questo Carson è simile a Cico è dire una fesseria:semplicemente Nizzi umanizza Carson, ci mostra un uomo eccezionale che tuttavia è simile a noi, che ha le nostre stesse debolezze;non c'è in questo Carson alcuna parodia. Inoltre l'amicizia fraterna, la complicità assoluta di Tex e Carson è messa in risalto da Nizzi, e la coppia, dopo il periodo nolittiano in cui Carson è quasi sempre sostituito da Tiger, torna al suo massimo splendore. E' vero,Kit e Tiger sono messi da parte da Nizzi. Ma è lo stesso Nizzi che ci regala storie come "La pistola nascosta" o come "Furia rossa, autentico capolavoro della serie e pietra miliare per quel che riguarda il personaggio Tiger. Ed è lo stesso Nizzi a regalarci "West Fork", il capolavoro "L'uomo senza passato" e "Morte di un amico";anzi, per quanto Nizzi abbia poco utilizzato Kit, riesce a rimanere comunque molto fedele al personaggio;fedelt? maggiore al personaggio maggiore di quella che mostra Boselli, che realizza un Kit troppo insicuro, troppo orfano di suo padre. E le storie?Nizzi svolge le sue trame in maniera non semplice, ma in maniera classica:non regala sorprese o ribaltoni finali;il lettore sè sempre quello che sta avvenendo:ancora una volta ritorna la fedelt? al modello bonelliano. E dire che le sue sono storie facili è dire una falsit?:le sue trame non sono mai banali;una cosa del genere può pensarla chi non ha mai letto "Sioux","L'uomo con la frusta", o "I cospiratori"-altri capolavori assoluti della saga. Altro merito di Nizzi:quello di aver ripreso quasi tutti i comprimari storici, con una preferenza per Brandon e Gros-Jean, e di averne ripresi altri come Parker e Mac Parland, che forse lo stesso Bonelli aveva dimenticato. Menzione a parte per Davis, personaggio molto ben riuscito, che può tenere testa a Tex dall'alto della sua autorevolezza senza mai far soccombere Tex, e che pur essendo l'elemento chiave di alcune vicende, non ne è mai il risolutore o il "deus ex machina";in "Sioux" è Tex che ferma la guerra e salva gli indiani,? Tex che svela e sventa il complotto!... insomma,Davis ha poco dei personaggi boselliani ruba-scena. Sinceramente non avrei mai pensato che Nizzi fosse così odiato da alcuni:forse le sue storie sono molto più difficili da capire di quanto sembri, o forse da alcuni non sono mai state lette... Ed è inutile soffermarci sul suo ultimo periodo:si possono cindannare Bonelli,Galep,Letteri,Fusco se in vecchiaia la loro qualità è calata?... no!, perchè è un fatto fisiologico:la stessa cosa è avvenuta a Nizzi, con l'ulteriore scusante di essere stato spremuto per anni, con una mole di lavoro sulle spalle che pochi autori bonelliani hanno avuto. E il suo calo non inizia nella fascia 400-500, ma in quella successiva. Quindi, in definitiva, bisognerebbe avere non solo eterna gratitudine e rispetto per questo autore, ma si dovrebbero anche rileggere senza pregiudizi o preconcetti i suoi numerosi capolavori:riletti o letti tali capolavori non si potrebbe che arrivare alla conclusione che ho espresso all'inizio:e cioè che Nizzi è stato, dopo Bonelli, il più grande autore di Tex!
  22. paco ordonez

    Gli Amici A Confronto

    Questa volta non posso essere d'accordo con te,Antony;nel senso che invece il buon Pat mi sembra un personaggio non solo ben caratterizzato, ma che lascia sempre una sua impronta nella storia in cui compare, al di l' della sua "comicit?" e balordaggine;e questo anche nell'azione pura. E' quel che avviene in "Il ritorno di Montales", o ne "Gli invincibili", oppure in "Spari nella notte". Insomma, non credo che Pat sia una palla al piede;e il fatto che non sappia sparare è una sua caratterisrtica che lo contraddistingue. Io non sono uno sceneggiatore di Tex, e quindi è probabile che mi sbagli, ma credo che Pat sia il comprimario di Tex più facilmente gestibile;penso che non ci sia bisogno di uno sforzo eccessivo per escogitare i suoi ritorni. Nel senso che per far tornare Morisco,? necessaria una storia adatta al Morisco, che quindi contempli la magia;per far tornare Montales l'ambientazione della storia deve essere forzatamente quella messicana, mentre per rivedere Gros-Jean e Brandon si è costretti ad ambientare la storia in Canada;Pat, invece, puoi inserirlo dove e come vuoi, perchè Pat è un irriducibile vagabondo:e infatti Bonelli lo porta in Messico coi pards(e lo farà anche Boselli) e ce lo fa ritrovare molto più a nord in "Trapper";lo vediamo nelle strade di San Francisco e sulle montagne del Colorado. Addirittura il grande Bonelli ce lo presenta nelle vesti di uomo di spettacolo in "Dramma al circo"... Insomma, quale personaggio più di questo può essere usato in più modi, dato che non è legato ad alcuna ambientazione?E non è forse un personaggio che sa sempre farsi valere anche se solo con le nude mani?La difficolt? nel farlo tornare può essere quella di rispettare lo spirito del personaggio, ma questo è un problema che si ha con tutti i personaggi. Non so se Pat sia poco amato dai lettori di oggi;se è così spero che gli sceneggiatori almeno gli vogliano ancora un p? di bene...
  23. paco ordonez

    Gli Amici A Confronto

    Quello che Nitwhing auspica è quanto bene o male già avviene in "SuperTex"... e sinceramente non è che l'idea di rivedere un "super gruppo" mi alletti più di tanto. Sento invece la mancanza del caro Pat Mac Rayan... ma che fine ha fatto?... sono anni che è letteralmente scomparso, e anche nelle storie in lavorazione mi sembra che il suo nome non compaia. Spero che chi di dovere faccia qualcosa:stiamo parlando di uno dei principali comprimari della serie!!
  24. paco ordonez

    [Maxi Tex N. 04] I Due Volti Della Vendetta

    Questo ?, a mio modesto parere, il miglior maxi di Segura. Probabilmente tale mio giudizio è dovuto al fatto che questa volta ai disegni c'è Repetto, un disegnatore che a me piace molto, che reputo straordinario nelle ambientazioni tipicamente western;anche i suoi Tex e Carson sono perfetti, dinamici al punto giusto, resi con l'influenza del maestro Ticci. Ovviamente siamo di fronte a due storie senza troppe pretese;ma forse è proprio questo che costituisce il loro fascino:il tutto infatti, specialmente nella seconda storia, si risolve in una girandola di sparatorie e morti ammazzati. Mi porgo una domanda:tutti gli anti-nizziani che adorano Segura, e che hanno storto il naso di fronte a "I fratelli Donegan", cosa pensano della scena dell'impiccagione di Fargo?Presenti a tutto spiano i soliti ingredienti di Segura:violenza e ancora violenza, che, presentati una tantum non danno alcun particolare fastidio-ma ormai Segura è diventato monotematico nel suo solito sadismo. Comunque un buon maxi, senza troppe pretese, la cui bellezza risiede nella sua semplicit? di fondo, con i due pards in gran forma(ma cosa pensare della suddetta scena ?). E la famosa scena del bacio non mi ha infastidito, anche se dimostra una volta di più che Segura è molto meglio lasciarlo confinato nei maxi.
  25. paco ordonez

    Galleria Di Aldo Capitanio

    Non ricordo dove, se su questo forum o altrove, ho letto che il Texone di Aldo Capitanio non è stato un granch?... perchè i volti sono sproporzionati, troppo grandi rispetto al resto del corpo.. La cosa mi sembra una fesseria bella e buona, ma se anche fosse vera non toglierebbe nulla alla grandezza di questo artista del fumetto!Queste pagine e quest'ultimo disegno lo dimostrano enormemente!Meravigliosi questi 4 pards in questa ambientazione tipicamente western;il tratto di Capitanio è secondo me perfetto negli scenari naturali classici del west:la conferma di ciò è proprio nel suo Texone. Disegnatore straordinario,Aldo Capitanio!... e grande rimpianto...
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