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Ma non sono gusti, accidenti.
Ho già detto che PER ME per fare una storia decente bastino:
- caratterizzazione giusta di Tex;
- storia che abbia una logica, senza buchi troppo grossi.
Ecco, per qualcuno si può prescindere da queste cose, per qualcun altro no. Io sono tra questi.
In sintesi: che una storia sia bella o brutta è soggettivo. Che una storia presenti caratteristiche tipo personaggi coerenti con sé stessi o una certa logica sono invece oggettive.
Non contesto che a qualcuno piacciono storie in cui i personaggi fanno cose a caso senza nessuna logica né coerenza (vd. La casa di carta). È legittimo. A me fa ridere Jerry Calà che dice: "Ha parlato Zarathustra!", a qualcun altro no; ed entrambe le posizioni sono legittime.
Non mi si può però dire che le caratteristiche che ha indicato Jim Brandon non siano costanti e ricorrenti nel Tex nolittiano. A qualcuno non disturba vedere un tizio identico a Tex che ragiona e agisce come un deficiente, parla come un commercialista, è querulo e antipatico, combina esclusivamente disastri e causa la morte di chi dovrebbe proteggere; per me è abbastanza per squalificare la storia.
@Poe, no, per favore, Giungla crudele no. Leggi i dialoghi di Tex senza guardare le figure e dimmi se non ti sembra Sandro Curzi.
Ho già espresso il mio parere in merito: la storia più bella di Nolitta è "Linciaggio". Semplice, con un Tex azzeccato, bei dialoghi, una trama che sta in piedi e anche una sfiziosa atmosfera crepuscolare.
Quando ho chiuso l'albo ho detto: "Bravo, Nolitta! Così si fa!"
Non è colpa mia se poi collegandomi al forum per commentarla ho scoperto che non l'ha scritta lui.
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Una volta che sono serio parlando di Nolitta...
"Va bene il Tex nolittiano, ma questo è un totale coglione che non me azzecca una, si fa fregare da tutti e causa la morte di quelli che dovrebbe proteggere".
Cioè, va bene il Tex nolittiano, ma non il Tex nolittiano?
P.S.: accetterò la frase "Nolitta scriveva grandi storie", anche per scherzare, solo quando qualcuno riuscirà a dimostrarmi, analisi della storia alla mano, che anche una sola storia di Nolitta non sia una totale merda dall'inizio alla fine.
Cosa in dodici anni di forum mai accaduta. E non a caso, dato che è impossibile.
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Cioè, in pratica una normalissima storia di Nolitta col normalissimo Tex di Nolitta.
Che cosa ci sarebbe di atipico?
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@Diablero, ma a un'unione civile saresti interessato? Temo che la mia ragazza disapprovi, ma dopo questo tuo ultimo messaggio secondo me ne varebbe la pena.
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Nei miei sogni, non mi dispiacerebbe sostituire Frediani.
Non per fare meglio di lui, eh, sia ben chiaro (non ne sarei in grado. Magari @Diablero). Però potrei aggiungere, agli argomenti trattati di solito, un discorso a puntate sui tre capisardi dell'omo moderno: la femmina, il danaro e la mortazza.
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Sono perfettamente d'accordo con te, @borden, ma "La casa di carta" realistico proprio non si può sentire.
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Va be', io ci rinuncio.
Buona giornata a tutti.
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Ma ti abbiamo risposto appunto, quando tu l'hai chiesto giorni fa, che gli eredi Bonelli non hanno niente...
E le anastatiche Piacentini non c'entrano niente con queste. Anche questo chiarito più e più volte in questa discussione.
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Ma infatti quando dico che le storie di Nolitta fanno cagare sono serissimo, altro che scherzi.
Ciò detto, personalmente "Massacro" non mi fece impazzire quando la lessi all'epoca della sua uscita sulla Nuova ristampa; e da allora, proprio per questo, non l'ho più riletta. Dovrei rileggerla, ma... Casualmente non ne ho voglia.
P.S.: la settimana scorsa ho avuto voglia di rileggermi "Braccato", quindi in effetti potrei benissimo rileggerla.
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<span style="color:red">37 minuti fa</span>, andreadelussu74@gmail.com dice:
Ma gli eredi di Sergio Bonelli non hanno anche le stampe originali?
Ti è già stato risposto quando hai posto questa domanda la prima volta.
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Bravo, @ElyParker! Sì, io all'epoca non ero ancora iscritto al forum, ecco perché non ricordavo.
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Su questo forum non credo. Quantomeno, un simile trip a base di acidi me lo ricorderei.
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Va bene perdere le gag di Cico, il Going Going e il Pisum alatum... ma nel prossimo incontro con Zagor Arturo il canguro DEVE esserci, lo esigo.
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"C'è 50 cent con un giaccone e... perché c'è il bianco intorno a -Il segreto del Morisco-?"
"Perché il meme è dank".
"Ah, è dank".
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Dal "fa cagare" politico al sei politico il passo è più breve di quanto sembri.
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Una storia è una storia e basta.
Altrimenti si finisce per chiedersi: "Ma come mai Paperino si fa prendere per il culo da tutti e non indossa il costume da Paperinik anche in questa storia?"
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Non ricordo quanto scrissi all'epoca su questo topic. Ricordo che leggendola mi annoiai parecchio nel primo albo, mi divertii un po' nel secondo. Scrivendo sul forum, conoscendomi, dovetti temperare un po' al rialzo il giudizio sulla base della seconda parte. In ogni caso, mi rifiuto di andare a rileggermi.
La settimana scorsa ho preso il primo albo e l'ho riletto. Mi ha interessato tanto che ho atteso una settimana prima di rileggermi anche il secondo; e forse è stato meglio così.
Il primo albo è, probabilmente, il primo passo falso di Faraci su Tex, che nelle prove precedenti mi aveva decisamente convinto. La prima metà dell'albo parte per una sparatoria ultradilatata, ripetitiva, senza la minima tattica, con Tex che viene colpito a più riprese, sviene, si riprende, viene colpito di nuovo, sviene, si riprende, spara, sviene... Se lo spunto di mettere Tex in difficoltà è buono, non lo è la modalità in cui ciò avviene: goffa, innaturale e, al postutto, ben poco sensata.
Rufus è poco sveglio e ciò spiega la banalità e semplicità tanto dei suoi dialoghi quanto delle sue azioni. Purtroppo, tutti gli altri personaggi parlano e si comportano come lui.
Insomma, la sensazione che provo è che l'autore mi stia trattando come un bambino poco sveglio, ciò che in genere mi irrita abbastanza (e che GLB e Boselli non fanno mai. Poi possono anche scrivere una storia brutta, ma almeno non senti che ti parlano come se fossi uno scemo a cui tutto va spiegato e rispiegato più e più volte).
Il secondo albo un po' si risolleva. Ci sono ancora ingenuità e stupidaggini (lo sceriffo Parker: "Se avessi saputo che era Tex Willer avrei messo in conto la possibilità di un agguato ai nostri danni"... no, perché ci vuole un genio per pensare a farvi un agguato? ), i fratelli Dekker annunciati come ammazzasette poi si rivelano dei pirla qualsiasi, solo che si atteggiano a personaggi di Tarantino, la salvezza finale di Burke e Rufus decisamente stiracchiata; ma la vicenda riprende un po' di ritmo, i personaggi parlano un po' meno da scemi, Tex usa un minimo di tattica negli scontri finali... Insomma, un po' sbadigliando, ma alla sufficienza, anche se non pienissima, ci si arriva.
Delvecchio migliora nettamente lungo la storia, sviluppando un tratto sempre sobrio, ma dalle prospettive e dalle inquadrature via via più interessanti. Nel secondo albo alcune vignette presentano un tratto più grosso e meno rifinito, come se fossero state ritoccate a parte, fotocopiate e poi incollate sulla tavola (per rendere l'idea, eh. Non ne so niente ). Hanno un aspetto un po' vintage e mi hanno fatto pensare a come sarebbe un'intera storia disegnata così: un po' grezza, ma la gradirei.
Comincia con questa storia, poi prepotentemente con le successive, la parabola discendente di Faraci su Tex. Peccato, perché non solo sembra già l'ombra dell'autore che era nelle storie precedenti; ma soprattutto non ha niente a che vedere con lo sceneggiatore talentuoso ammirato in Disney fino a pochi anni prima (qualche settimana mi sono riletto le sue due storie per la bistrattata terza serie di PK, le cosiddette Frittole: "Creature dagli abissi" e "Lo sciame". Ben lontane dai suoi capolavori, ma piacevoli e sceneggiate con mano davvero esperta). Tex e Faraci non si sono proprio beccati.
Leggendo questa storia e le successive, così inferiori alle sue prime, la sensazione è che Faraci sia caduto nel puro fan service, badando a ciò che secondo lui volevano i lettori più che alla propria voce d'autore e alla storia della serie.
I lettori vogliono sparatorie, un certo lessico, storie semplici? Facciamo quello.
Cosa che secondo me gli altri autori non hanno mai fatto: badano sì a quello che i lettori vogliono platealmente, ma anche a quello che i lettori vogliono profondamente, magari (alcuni) senza accorgersene. Il segreto del successo di Tex è tutto lì.
Qualcuno, tempo fa, in un topic, disse che gli sarebbe piaciuto vedere storie lunghe magari mal riuscite riadattate a storie brevi. Pessima idea: una storia breve non è una storia lunga accorciata, ma ha una struttura e una natura narrativa completamente diversa. Però questa storia, narrata in un albo solo; o in mezzo, col ritmo delle vecchie strisce, avrebbe guadagnato parecchio.
Prossimo obiettivo: leggermi l'ultimo Color Tex storie brevi.
Proprio così.
Virgin ha comprato un Tex in edicola.
(dissolvenza sulla colomba che s'invola verso il cielo apertosi all'improvviso, rasserenato. Musica di Vangelis)
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Non diciamo assurdità.
Disegnato E sceneggiato.
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Forse ha davvero fatto una scommessa, come diceva Diablero.
Ma per fare una cosa del genere non è che ci voglia sto gran talento: io è da sei anni che commento su un forum di Tex parlando di tutto tranne che di Tex.
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16 ore fa, laredo dice:
Direi che il paragone ci sta tuttoGrande Virgin!
17 ore fa, MacParland dice:Perché si può mettere solo un "Mi Piace"? Applausi per Virgin!
Sia ben chiaro: non dico che non sia legittimo lamentarsi che il vino dell'oste è cattivo; ma lamentarsi che l'oste ha servito il vino invece di una tisana al cardamomo... be', a pensarci bene è legittimo anche quello.
Però è stupido.
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1 ora fa, zagor70 dice:
L'avevo detto che é impressionante: l'ha ripetuto per 20 minuti di fila.
Il Bos gli ha fatto venire il mal di testa: così non si fà!
Sono veramente sconvolto. Leggere Boselli e lamentarsi dei molti personaggi è come leggere Manara e lamentarsi della fica.
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Tranquillo, @SaWi. Queste segnalazioni sono sacrosante.
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Scusate, ragazzi: si potrebbe evitare di riempire pagine di topic chiedendo se l'albo è arrivato in edicola, annunciando l'acquisto, la pagina a cui si è arrivati nella lettura e se nel vasino la si è fatta dura o molle? No, perché va bene le oziosità, ma consultare discussioni fatte di soli messaggi di questo tipo diventa snervante, soprattutto per chi leggerà fra qualche tempo. Teniamo queste informazioni nella shout.
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, San Antonio Spurs dice:
A proposito e poi torno ad occuparmi d'altro: qualcuno si è mai preso la briga di documentare quale sia stata la discussione più lunga (come pagine, ovviamente) qui sul forum?
Escludendo discussioni di servizio (come quelle delle domande a Boselli, ad esempio), onestamente non lo so.
So, però, che per gran parte di essa ci si è accapigliati su Nizzi o sui personaggi ruba-scena di Boselli (o, perché no, entrambi).
[276/277] La Grande Minaccia
in Le Storie dal 201 al 300
Pubblicato
Ma no, non ti voglio male. Per carità, mi sono divertito fino all'evasione di Tokyo e il suo ritorno alla zecca, da lì in poi il mio cervello ha capito che era meglio smetterla di porsi domande.