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Come Leggete Tex?


TexFanatico
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Il tutto parte da uno "scambio di battute" nella discussione l' Artiglio Della Tigre

Riprendo un intervento al quale, la mia risposta seguirò (e, come capirete, porter? fuori dal discorso relativo alla storia discussa nell'apposita discussione).

La lettura però non ne risente e fila liscia (tranne per un particolare che mi ha bloccato di netto e che, per quanto incredibile, è quel che maggiormente mi disturba: pagina 14, 3a vignetta, Tom Devlin dice "Il sindaco l'ha presa malissimo e mi ha dato un mese di tempo...." e subito dopo, nella 4a vignetta "... e se allo scadere dei due mesi..."), lasciandomi con la voglia di scoprire il seguito e con dei momenti di simpatia che mi portano alla mente le battute tra i due pards dell'epoca iniziale.

Ti disturba ( a me non tanto, perchè la considero una svista " veniale " ) e va bene ma non vorrai mica dirmi che è solo colpa di Nizzi?

Lo rimarco ancora ( per l' ultima volta :trapper: ): ma la Redazione l'ha letta la storia ( prima s' intende ) o no è E non è nei suoi compiti è Certo che se sono gli stessi che hanno " cassato " altre nefandezze ben peggiori scritte da Nizzi nel suo periodo piu' buio allora......... :bandito:
Fine ( piccola ) polemica ! :angry:;)
Hasta lu?go, amigo. :indianovestito:

Caro "capelli d'argento", non era assolutamente mia intenzione dare la colpa a qualcuno per tale errore.


In ogni caso, se qualcuno cercasse il colpevole, esso troverebbe due nominativi:

Nizzi

Redazione

Il primo perchè, comunque, è lui ad aver scritto la storia, il secondo in quanto spettava a loro una rilettura in quanto "controllo". Tengo a precisare che ho sempre difeso l'operato di quest'ultimo (anche se riconosco un lento declino nell'ultimo periodo, anche se ultimamente sembra ritrovare qualche parvenza di quel che fu)

Ripeto, è una piccolezza ma, se l'ho citata, era per sottolineare l'aspetto "tragicomico" che a volte si vede sui forum:

la ricerca delle minime increspature.

Questo nasce dall'approccio all'albo:

personalmente le prime due volte lo leggo come lettore, ossia tutto di fila. In quel caso, se trovo un problema, sarà un "problema in quanto lettore".

Dopo, invece, lo riprendo e divento "critico", analizzando a fondo.

Il "problema" nostro è sostanzialmente uno: siamo fan sfegatati.

Perchè sfegatati?

Perchè cerchiamo gente con la quale discutere attivamente su Tex, e quindi non diventiamo più solo lettori.

Niente di male, per carit?, però è altrettanto vero che ci si dimentica sempre più che c'è gente che lo prende, lo legge d'un fiato e poi lo mette con gli altri.

Ora, tante piccolezze verrebbero viste e criticate con una lettura "d'un fiato"?

Come ho detto nella discussione sull'albo attualmente in edicola, molti interventi letti mi hanno fatto riprendere la storia e rileggerla con senso maggiormente "certosino", trovando a volte concordanza con quanto letto sul forum (altre no).




La domanda quindi, per questa discussione, potrebbe diventare:

voi come leggete Tex?

Da semplici lettori o da "certosini"?

Motivate pure liberamente :)

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  • Collaboratori

Cerco di avere un approccio molto libero e senza complessi quando mi accingo a leggere le nuove storie, ma non è sempre facile, almeno da quando posto regolarmente su dei forum texiani. Ma non è facile dicevo. Come ha già fatto notare Tex Fanatico nel suo messaggio, in effetti l'appartenere a una community di appassionati texiani, che ogni giorno analizzano nuovi e vecchi aspetti legati alla vita editoriale del Ranger, con un piglio direi poco amatoriale e molto professionale, condiziona ampiamente la mia lettura. Sempre quotando Tex Fanatico, anche io però devo dire che è solo la seconda rilettura ad essere veramente critica. Nel caso di Nizzi emergono le magagne se ci sono, nel caso di Boselli una seconda lettura è addirittura indispensabile per mettere a fuoco i molteplici aspetti della trama. Faraci ha recentemente affermato nerl suo blog di cercare esplicitamente la semplicit? ed è tutto sommato un aspetto che ho riscontrato anche nell'ultima di Manfredi. Con questi autori, che più o meno mi ricordano l'amato modo di scrivere di Nizzi negli anni ottanta, la prima lettura è fatta senza alcun patema e pregiudizio, l'idea di una stonatura non mi passa per la mente, e la rilettura, più che critica, è volta a scoprire le loro finezze a livello narrativo. Insomma devo dire che nella lettura sono molto condizionato dai forum o comunque dalle ultime loro storie nel caso di Nizzi e Boselli, mentre assaporo appieno solo quelle di Manfredi e Faraci, perchè ancora texianamente "vergini" ai miei occhi. Un altro discorso è poi la rilettura mesi dopo o anni dopo, questa generalmente si libera da ogni sorta di pregiudizio e critica.

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Anch'io cerco di leggere ogni albo senza farmi influenzare da quello che penso o da quanto è stato detto o si dice a proposito di un determinato autore, però è vero che non è sempre facile. Sono d'accordo con quello che ha detto ymalpas a proposito del frequentare e scrivere regolarmente sui forum texiani: confrontare la propria opinione con quella di altri appassionati ti porta, col tempo, a guardare inevitabilmente le cose e a leggere le storie anche sotto un'altra ottica. Di certo non sono uno che si sforza di trovare incongruenze ed errori a più non posso: di solito leggo ogni storia nuova un paio di volte, giusto perchè ad una seconda lettura si notano sempre dei particolari a cui non si fa caso la prima volta (ma penso che questo succeda anche, per esempio, con i film). E' anche vero che se l'autore della storia è da parecchio tempo che scrive Tex se ne conoscono anche i pregi e difetti principali, ed inconsciamente si va alla ricerca di elementi che 'confermino' tali pregi e difetti, o perlomeno a volte mi succede così!

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Mi trovo abbastanza d'accordo con Ymalpas e AtTheRocks. La mia tendenza è quella di avvicinarmi a ogni albo con la leggerezza di chi vuole semplicemente trovare piacere e relax, ma anche per me - da quando posto su un forum di texiani - risulta inevitabile allargare e approfondire tale lettura con uno sguardo non dico più critico, ma più attento a diversi aspetti. Di solito, però, difetti e pregi che eventualmente riscontro rimangono (per me) circoscritti nell'albo o al massimo nella storia, e difficilmente li trasferisco sull'autore o sul disegnatore.

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  • Rangers

Personalmente, ogni storia nuova, la leggo cercando di essere il meno prevenuto possibile. Ogni storia, anche la più perfetta, può essere demolita, o comunque possiamo trovare quel punto, situazione o particolare comportamento che non ci va già. Leggendo i moltissimi interventi sui forum e siti vari di recensioni, è difficile non farsi coinvolgere in una lettura critica. Cosa lecita, per carit?, ma il divertimento va a finire in cantina. E quando va via il divertimento, cosa rimane? :capoInguerra: Quindi personalmente, anche se spesso non ci riesco, provo a non lasciarmi coinvolgere dalle critiche negative (ma anche da quelle positive) e leggo con il piacere di leggere, usando la mia testa per esprimere il mio giudizio. Per fare una cosa giusta, dovrei non leggere nessun intervento prima di aver letto la storia inedita, ma non ce la faccio. :P:trapper:

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io invece ammetto di leggere tutto di un fiato e difficilmente mi accingo a una seconda rilettura anche perchè sono lettore da troppo poco tempo e non ho sviluppato quel senso critico di cui parlate, comunque anche quando mi accingo a una 2° lettura non leggo con pregiudizio su quell'autore ma giudico la storia, come ha detto anche Cheyenne.

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Io leggevo Tex tutto d' un fiato ma quando il buon Nizzi incomincio' il suo lento e triste declino, continuare a farlo, per me, era, purtroppo, diventato impossibile ( nei forum, oltretutto, il sottoscritto non bazzicava, fors'anche perchè non c'erano :soldaton: ); non si poteva piu' chiudere gli occhi e sognare con Tex semplicemente perchè non era piu' il nostro Ranger quello rappresentato dallo sceneggiatore modenese. Da li' sono nate poi tutte le comparazioni/degenerazioni fra i vari sceneggiatori. E' anche vero che Manfredi e Faraci, alla luce di tutto quanto, sono, comunque, i due autori che piu' si avvicinano ( almeno in questo momento e per il poco che si è potuto leggere dei sopracitati ) al "vecchio" modello Nizziano che, a sua volta, prendeva spunto da quello dell' indimenticabile GLB.
Hasta lu?go, amigos. :trapper:

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ma secondo me ognuno deve ragionare con la propria testa altrimenti ci si fa prendere dai pregiudizi e veramente finisce il divertimento di leggere una storia io credo che Nizzi sia un buon autore è chiaro che un declino c'è non possiamo dire che le storie siano come quelle degli anni 80 ma questo è successo un po in tutti i fumetti non solo in Tex e non mi sembra di colpevolizzare un solo sceneggiatore del resto Tex ha 60 anni di storia mica sono pochi!

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Io lo leggo in maniera assolutamente lineare e immergendomi nel piacere della lettura, però l'affezione e l'amore verso il personaggio possono condurmi (e condurre) altri a vedere la lettura GUASTATA da situazioni non tanto tecnicamente "errate" (in questo senso il "un mese-due mesi" è sembrato anche a me veniale) ma che appaiono quantomeno "anomale" per il personaggio, per l'eroe che conosciamo e che CI ASPETTIAMO. In questo senso sono stato piuttosto duro con la sceneggiatura de "L'artiglio della Tigre", a mio parere troppo banalizzante con la statura del personaggio, e trovo che questa sia una cosa che si PUO' avvertire chiaramente ANCHE alla prima lettura (come è accaduto a me), senza per questo essere accusati di vivisezionare il prodotto. E questo, non perchè Tex si perde il cinese per le vie, ma perchè - rincorrendolo - dichiara solennemente di volerlo acciuffare, quant'? vero che si chiama Tex; non perchè si fa ammazzare il testimone chiave da una spia, ma perchè aveva in precedenza affermato di dover prestare particolare attenzione alle talpe che sapeva CERTAMENTE essere state piazzate alle sue costole. Tutto ciò, in un lettore affezionato può immediatamente creare una sensazione di fastidio; come se - tanto per fare un esempio - si vedesse Popeye ingerire gli spinaci, e poi buscarle; o Daitarn III richiamare l'energia solare (arma definitiva) e poi finire k. o.. Nel famoso albo "La sconfitta", non credo che G. L. Bonelli avrebbe mai fatto pensare a Tex "questo sbruffone non può farmi un baffo"; l'inevitabile shock al lettore era stato ampiamente e magistralmente preparato mostrando un personaggio subdolo, insidioso e - un attimo PRIMA dello sparo fatale - lo "swivel". Io credo che un eroe come Tex meriti una sceneggiatura che lo metta sempre in grado non già di non fallire, ma almeno di evitare di fallire in modo (strutturalmente e scientemente, ritengo io) enfatico.

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C'e' una certa differenza di quando leggevo Tex una quindicina di anni fa' e adesso. Prima era una lettura molto piu' leggera, piu' scanzonata e poca attenta alla qualita' dei disegni, anche se gia' avevo certe preferenze (Ticci,Villa e Civitelli su tutti). Adesso con l'avanzare dell'eta' e' diventata una lettura piu' critica e attenta, e se un tempo certe incongruenze e stonature di una storia passavano inosservate, adesso non piu'. Credo che fa' parte del processo di crescita di ogni lettore. In piu', da quando faccio parte di un forum di Tex, cerco il piu' delle volte di intraprendere una lettura atta a carpire certi aspetti per potere postare le mie impressioni sul forum, e questo a discapito di quella lettura leggera che accennavo prima. Molto spesso leggo Tex di notte, quando c'e' silenzio e quando si e' piu' rilassati. E' lo stato d'animo adatto per poter sentire perfino gli spari di una colt e lo zoccolio di un cavallo al galoppo.

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