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Le domande a Tito Faraci


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Benvenuto anche da parte mia. La mia domanda è la seguente:Dopo aver "assaggiato" vari stili (marvel, topolino, diabolik, Magico Vento, Brad...) come giudichi il tuo approccio con Tex?

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  • co fondatore

tito, per caso sarai a milano a cartoomics nel fine settimana?... se sè, quando?..

Cerchi d'accalappiarli tutti, eh :shifty: ?
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Santi numi! Addirittura "moderatore?! E di cosa, ma come?Seriamente, per il momento mi sembra troppo presto per partecipare a un forum su Tex come autore. Di mio non si è letto ancora nulla, anche se ormai il conto alla rovescia si avvicina allo zero. Vorrei che fosse il mio lavoro a parlare per me, prima. E dopo, casomai, io per lui. Certo, per rispondere a una delle domande, Tex è il più grosso e complesso impegno che io abbia maia affrontato. Mi hanno sostenuto la passione, la fiducia da parte dell'editore e una certa ostinazione. Ripeto, ancora una volta: non aspettatevi nulla. Niente attese esagerate. Non sono il nuovo sceriffo arrivato in città. Al limite, un vicesceriffo che ha ancora molto da imparare. A Cartoomics ci sarà, sabato, credo a partire dalle quattro. Se qualcuno sa che faccia ho, mi venga pure a tirare per la giacchetta... CiaoTito

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Come prima cosa grazie d'aver risposto "presente" :DPoi:Moderatore della tua sezione in quanto reputo giusto che ogni autore possa tenere decente la sua sezione (nel, per il momento nullo, caso in cui dovessero crearsi problemi). Logicamente essendo gente che s'iscrive sul forum siamo tutti coscienti che ci sono discussioni e giudizi, quindi l'unica cosa è di non cancellare quanto non sia di gradimento perchè "contrario", ma non penso sia il caso :DPer la tua "reticenza" in quanto non ancora completamente approdato in Tex... già il fatto che tu debba scrivere una storia (ho letto il Maxi Diabolik) è qualcosa, e dato che sei nuovo è sicuro che desti molta attenzione :trapper: Per imparare... bh?... di sicuro nel forum si aprir? come sempre una discussione sugli albi appena usciti (e non solo), quindi ci sarà un po' l'analisi del tuo lavoro :indiano: :soldatoS: Nella tua risposta parli d'ostinazione... di che genere? Ti ostini a perseverare malgrado difficolt? che nascono a dover "trattare" con Tex? Se si, puoi dare un esempio o è ancora tutto Top Secret sino all'uscita in edicola il 7.04.2007?

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Semplicemente, sono stato abbastanza ostinato da non fermarmi alla prima difficolt?. E neanche alla seconda. Però non intervenivo per dire questo, ma per spiegarvi che non credo di sapere fare il moderatore. E penso di essere troppo coinvolto in prima persona per poterlo fare. Inoltre, ripeto, per varie ragioni - anche di tempo, certo: sto lavorando per voi! - non so quanto riuscir? a intervenire qui. Oggi è stata una giornata abbastanza tranquilla, con un po' di tempo libero. Ma già domani... CiaoTito

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  • co fondatore

Don't worry, Tito, dovrai moderare solo se comincia una gazzarra in questa sezione :lol: . Per il resto, si tratta solo di discussioni sulle tue storie e domande a te :) .

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Intervista pubblicata sul sito "Voce d'Italia"


Il famoso sceneggiatore ci racconta i suoi ultimi progetti
Grazie ad un insperato incontro a Mantovacomics 2007 abbiamo avuto la fortuna di poter rivolgere alcune domande a Tito Faraci, sceneggiatore (tra gli altri) di Topolino, Diabolik, Dylan Dog e Tex. Oltre a parlare dei suoi ultimi lavori (alcuni dei quali di respiro internazionale) e dei suoi progetti futuri, Tito ci ha dato la possibilità di capire meglio il dietro le quinte del mondo del fumetto, raccontandoci la sua esperienza lavorativa e i rapporti con varie case editrici. Infine, abbiamo scoperto che ha una grande passione per la letteratura, e specialmente per alcuni generi...

Cosa ci puoi dire sui tuoi ultimi lavori basati su personaggi Marvel, come "L'Uomo Ragno: Il segreto del vetro" e "Devil e Capitan America: Doppia morte"?
Il mondo del fumetto italiano vede un interscambio continuo di idee, di informazioni e anche di autori tra case editrici ed ambienti diversi. Ad esempio io ho iniziato lavorando in Disney, ma sono sempre stato in contatto con chi lavorava in Bonelli e con Panini comics. Quindi nel mondo del fumetto italiano, dove tutti si conoscono, c'è una volont? di fare delle cose insieme, di non trovarsi con delle barricate contrapposte. Questa è una cosa estremamente importante, che ha portato anche ai progetti a cui ho lavorato. L'idea è nata proprio parlando in una fiera, mi ricordo che eravamo un gruppetto di persone, Cavazzano (disegnatore del segreto del vetro, nota mia) non c'era, ed è venuta fuori questa idea dell'Uomo Ragno a Venezia. E? stato un primo progetto in cui il personaggio è stato ?piegato? alla volont? di fare qualcosa con stile ?italiano?, diverso da quello con cui siamo abituati a vedere il personaggio, fatto di storie brevi e con un grosso elemento umoristico, che testimonia la forte interpretazione autoriale della storia. La stessa cosa è accaduta nel recente Doppia Morte, con Capitan America e Devil, solo che in questo caso io e Claudio Villa (che l'ha splendidamente disegnato) abbiamo fatto in modo di avvicinarci di più alle esigenze del mercato straniero. Penso sinceramente che, bench? esprima la cifra stilistica mia e di Claudio Villa in maniera compiuta, Doppia Morte sia un albo che potrebbe uscire tranquillamente sul mercato americano (e lo farà), anche in quanto ambientato a New York e inserito nella continuity dei personaggi, con comprimari storici e nemici che fanno ?sentire? il mondo supereroistico che sta attorno alla storia. Per quanto riguarda la direzione del dove stanno andando progetti di questo tipo, posso dire che sicuramente ci sarà un seguito: so che il mio amico Francesco Artibani sta lavorando ad un paio di miniserie, e una cosa di cui sono molto orgoglioso è stata proprio di lavorare in questa fase ?preliminare? del progetto. Sono convinto che ci sarà una crescita di questa cosa, non so in che direzione andr?, però se ci sarà bisogno saremo tutti pronti.

Quali altri progetti stai curando al momento? Cosa uscir? prossimamente di tuo?
Adesso sto vivendo un momento di svolta per la mia carriera, il passaggio alle fila degli autori di Tex. Sto scrivendo parecchio, ad aprile e a maggio usciranno due albi che costituiscono una storia unica, disegnati da Josè Ortiz, c'è una storia in mano ai fratelli Cestaro (Raul e Gianluca, nota mia) e molte altre cose che vedranno la luce prossimamente, in totale sto lavorando su cinque nuove storie di Tex, e nessuna di esse dura meno di 220 pagine. Questo vuol dire che la mia giornata di lavoro oggi è mediamente dedicata solo a Tex. E? un impegno importante, a cui dedico molta attenzione. Resta un p? di spazio anche per altre cose ovviamente, ho appena scritto una storia di Dylan Dog che uscir? per un'operazione speciale su cui voglio lasciare un p? di mistero, posso solo dire che sarà una storia un p? insolita con un disegnatore un p? insolito, di cui non posso fare il nome. Naturalmente, proseguo a lavorare su Diabolik, questo è il mio impegno più costante, visto che praticamente ogni mese vengo coinvolto nelle storie di Diabolik, se non come sceneggiatore almeno come collaboratore/consulente per i soggetti. E poi ho altri due progetti, uno appena finito e uno nelle prime fasi di realizzazione: sono due speciali su Brad Barron (personaggio di una miniserie Bonelli, nota mia) che potrei definire ?due miniserie in un colpo unico?, perchè saranno speciali di 240 pagine l'uno, quindi saranno 2 graphic novel di ampio respiro dedicate a questo personaggio. Oltre a questo, mi piacerebbe continuare con la ?tradizione? di scrivere almeno una storia di Topolino all'anno, seguendo il mio percorso personale di autore sul personaggio, anche se mi piacerebbe portarle a due...

Visto che collabori con diverse realtà editoriali, hai mai avuto problemi dal punto di vista del copyright, dei diritti delle tue storie?
Io ho un rapporto molto sereno con le persone con cui lavoro, e mi sono sempre trovato bene con le varie case editrici. Credo di essere fortunato, nel senso che le persone con cui lavoro hanno con me un'intesa che va oltre il semplice rapporto lavorativo. E? chiaro che un autore deve essere cosciente della direzione in cui va ogni casa editrice, il che si traduce in rispetto non solo della ?casa madre?, ma anche delle aspettative dei lettori, di quel ?binario? che permette al lettore di trovarsi in un ambiente familiare, di non essere spaesato, di riconoscere quello che sta leggendo e non essere deluso. Io li chiamo ?binari? perchè non li vedo come gabbie, cioè come una costrizione negativa; sono piuttosto cose che permettono di incanalare la creativit?, di dare una direzione e quindi anche di fare un viaggio, di andare lontano. Ho comunque massimo rispetto per chi sente queste indicazioni più come una costrizione vera e propria, e quindi magari si rivolge ad altre strade, come quella del fumetto autoriale. Io sono arrivato in maniera naturale a scrivere come faccio adesso, non per costrizione, la mia maniera di avere maggiore libertà è la possibilità di poter lavorare con vari personaggi e situazioni anche all'interno della stessa casa editrice, sperimentando varie realtà narrative.

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Cosa leggià
Questa è una cosa che ultimamente mi chiedono spesso, evidentemente c'è un interesse per questo argomento... La lettura per me è una parte importante del lavoro, non che sia un obbligo (per me è un immenso piacere), quindi leggo molti fumetti (tengo tutte le serie per cui lavoro!), abitudine che ho da sempre. Oltre a questo, sono un grosso appassionato di fumetto americano, di solito me li faccio tenere in fumetteria per un p? e poi li leggo tutti assieme, leggo tutti i fumetti della Marvel (!!!! nota mia), e moltissime cose del panorama americano. Oltre a questo leggo moltissima narrativa, sono molto appassionato della un tempo disprezzata e oggi forse un p? sopravvalutata ?letteratura di genere? o ?pulp?, che spazia dal noir e hard-boiled, che a me sono molto cari, alla fantascienza, all'horror e ai thriller. Diciamo che sono molto interessato a come si evolve la letteratura di genere, in particolare quella americana, ma non solo.


di Massimo Miato

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  • co fondatore

Bell'intervista. Riguardo l'ultima affermazione, quella sulle tue letture preferite, non hai citato il western. Hai autori che t'interessano?

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Questa intervista risponde anche a un po' di vostre domande.http://www.ayaaaak.net/sito/articolo. asp?t=2&id=361Cosè rimedio al fatto che qui intevengo e interverr? di rado. Di romanzi western ne escono ben pochi, e mi viene da pensare che anche in America la produzione oggi sia scarsa. Peccato, vorrei sbagliarmi. Il western migliore che ho letto negli ultini anni è italiano: Antracite, di Valerio Evangelisti. Tracce di western comunque restano in molta letteratura pulp americana. Basti pensare a Lansdale (fra l'altro, sceneggiatore di fumetti horror-western). Il suo "Tramonto e polvere", che ha protagonista una donna sceriffo (!), è un ottimo esempio in questo senso. In ogni caso, per Tex i miei riferimenti vanno cercati altrove. CiaoTito

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Questa intervista risponde anche a un po' di vostre domande.http://www.ayaaaak.net/sito/articolo. asp?t=2&id=361Cosè rimedio al fatto che qui intevengo e interverr? di rado. Di romanzi western ne escono ben pochi, e mi viene da pensare che anche in America la produzione oggi sia scarsa. Peccato, vorrei sbagliarmi. Il western migliore che ho letto negli ultini anni è italiano: Antracite, di Valerio Evangelisti. Tracce di western comunque restano in molta letteratura pulp americana. Basti pensare a Lansdale (fra l'altro, sceneggiatore di fumetti horror-western). Il suo "Tramonto e polvere", che ha protagonista una donna sceriffo (!), è un ottimo esempio in questo senso. In ogni caso, per Tex i miei riferimenti vanno cercati altrove. CiaoTito

Mi piace il tuo dispiacere per il genere Western sempre meno presente... e questo mi f? esser ancor più in attesa del tuo primo volume su/con Tex. La storia del west sicuramente è molto interessante ed "esplosiva". Si passa dalla scoperta alla colonizzazione, continuando poi per con una nuova "colonizzazione" tramite la tecnologia (basti pensare all'ennesima lotta che nasce nel territorio, ossia quella per la costruzione della via ferroviaria. Il fatto però che ciò è estremamente "romanzabile" f? anche si che il genere western ha già detto la sua su praticamente tutto per non dire tutto. Com'? dunque cimentarsi con un fumetto a sfondo western, quando si sè che si rischia di creare storie estremamente simili magari a film? (ossia: l'autore che tu sei, cerca di fare qualcosa di personale e quindi cerca d'evitare il più possibile la "similitudine" con altre cose che trattano il genere, oppure non senti nessuna "pressione"?)
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Ecco un'altra interessante intervista a Faraci tratta dal sito della SBE. è forse il caso di aprire un topic "Interviste a Faraci"?


Approda in edicola in questi giorni ?Evasione?, la prima parte di una doppia avventura che vede Tex in seria difficolt?, costretto a sottostare a uno sporco ricatto pur di salvare la vita al pard Kit Carson. Chi ha inguaiato il Ranger, infilandolo in questa brutta vicenda, è Tito Faraci, fresco reduce dal successo della prima mini-serie bonelliana, Brad Barron. Abbiamo approfittato di un suo passaggio in redazione per farci svelare qualche retroscena del suo esordio come sceneggiatore nel mondo di Tex.

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Dopo Nick Raider, Dylan Dog e Brad Barron continui la tua collaborazione bonelliana affrontando un ?mostro sacro?. Come ti sei trovato a confrontarti con il Ranger?
Con molto rispetto, molta passione e anche con un po' di paura. Mi sono confrontato con un mito, sapendo, poi, che avrei avuto gli occhi di tutti addosso. è stato difficile cominciare, prendere il coraggio di sceneggiare la prima vignetta. E comunque con Tex devi spesso fermarti per porti domande. Perchè fra diecimila cose che può fare il Ranger, in una determinata situazione, senti che soltanto una è quella davvero giusta. A volte basta poco, perchè sia davvero lui, Tex: una battuta, un gesto, uno sguardo. E per decidere qual è non basta soltanto la ragione, ci vuole anche l'istinto. Il cuore, forse prima del cervello.

Che differenze ci sono nello sceneggiare eroi moderni come Nick, Dylan e Brad rispetto a un personaggio con quasi sessant'anni di storia sulle spalle? Hai dovuto prepararti a lungo, magari ripassando la lezione di Gianluigi Bonelli?
S?, la lezione di Gianluigi Bonelli è stata il punto di partenza. E per certi versi anche quello di arrivo. Prima di cominciare, ho fatto un enorme (ed emozionante) ripasso. In ogni caso, penso di trovarmi bene con un certo tipo di eroi e storie classiche. C'erano già stati Topolino e Diabolik, per esempio. Anche se niente e nessuno è come Tex.

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Com'? nato il soggetto di "Evasione" e "Minuti contati"? In cosa pensi che risieda, senza rivelare troppo del contenuto, l'originalità di questa avventura?
Se c'è un rinnovamento, è sicuramente stato fatto nel rispetto della tradizione. è una storia di impianto molto classico, a cui ho cercato di dare un ritmo molto veloce, incalzante. Senza un attimo di tregua, n° per Tex n° per i lettori.

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Quali sono i tuoi progetti futuri? Vedremo ancora una sceneggiatura di Tex firmata da te oppure è stato soltanto un esperimento per misurarti con qualcosa di diverso? E Brad Barron° Come procede lo speciale promesso al termine della mini-serie?
Anche se non riesco a non sentirmi ancora in prova, c'è molto Tex nel mio futuro. In questo momento, altre quattro storie sono in varie fasi di lavorazione. Quanto a Brad Barron, ho terminato la sceneggiatura di un primo albo Speciale, di ben 240 tavole. E un altro, altrettanto lungo, lo comincer? presto. Non si tratter? di seguiti della mini-serie, ma di altre storie, autonome, con protagonista lo stesso personaggio.

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Tito, se sei interessato a leggere i nostri pareri sulla tua prima parte di storia:click :indianovestito: Da parte mia cmq complimenti!-----------------------Domanda:Ho appena letto assieme al Tex anche "Il Grande Diabolik"... a parte il fatto che l'ho trovata una bella storia, ho notato tra i mascherati della festa una figura mooolto simile al buon Carson... era un caso?

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S?, il compito di chi scrive è anche indicare come sono vestiti i personaggi. naturalmente, non ogni singolo passante in una strada affollata. Ma soltanto i personaggi che hanno una minima importanza. In una scena con un festa in maschera, per fare capire il tipo di festa in maschera, si suggeriranno un po' di costumi, e in che stile saranno in generale. Comunque, nel caso da te indicato... no, la somiglianza con Carson non era in sceneggiatura. Fra l'altro, andr? a controllarmi l'albo, perchè non ho notato il dettaglio. CiaoTito

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Tito, come ti sei avvicinato a Tex?Hai chiesto te di poter scrivere le sue storie oppure sei stato contattato dalla SBE a tale scopo'E, in ogni caso... qual'? stata la tua prima reazione a saperti "accalappiato" per tale ruolo? :generaleN:

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  • co fondatore

Tito, come ti sei avvicinato a Tex?Hai chiesto te di poter scrivere le sue storie oppure sei stato contattato dalla SBE a tale scopo'

Io so già i retroscena, eh eh :asd: ...
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