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"SERGIO BONELLI / GUIDO NOLITTA L'editore Narratore" di Gianni Bono


Diablero

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È già stato venduto in anteprima a Lucca il nuovo libro di Gianni Bono dedicato a Sergio Bonelli, per noialtri che a Lucca non ci siamo andati esce il 6 dicembre (e questo è il thread per discuterne), intanto ecco il video della presentazione a Lucca, con Franco Busatta, Michele Masiero e Gianni Bono:

https://www.sergiobonelli.it/in-evidenza/2024/11/11/news/raccontiamo-sergio-bonelli-1025378/

 

Nel video si parla un po' anche del rapporto con il padre, con Hugo Pratt e con Gianni De Luca. Mi ha dato un po' fastidio all'inizio vedere lo "spazio" che si prendevano Busatta e Masiero, che praticamente parlavano fra di loro invece di parlare con l'autore del libro, ma alla fine hanno detto anche loro cose interessanti (ma qualcuno spieghi a Busatta che "piuttosto" non è una congiunzione, per favore! E`una cosa che mi dà un fastidio incredibile, ma a Milano pare ormai endemica... :rolleyes:)

 

Nonostante i "piuttosto" però è un video interessante, e non vedo l'ora di leggere il volume!

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<span style="color:red">7 minuti fa</span>, Diablero dice:

Gianni De Luca

 

GIANNI DE LUCA? Cosa c'entra lui? :huh: Avevo sentito che la Bonelli avrebbe voluto assumere Gianni De Luca, ma lui preferì rimanere al Giornalino con il suo Commissario Spada e la trilogia scespiriana. Forse si fa riferimento a Sergio Bonelli che lo voleva appunto assumere. 

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Nel video fanno solo un veloce accenno per dire che come carattere lui e Sergio Bonelli "non si prendevano", non so se c'è di più nel volume,

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<span style="color:red">2 minuti fa</span>, Diablero dice:

Nel video fanno solo un veloce accenno per dire che come carattere lui e Sergio Bonelli "non si prendevano", non so se c'è di più nel volume,

 

Ok, vedremo...in effetti erano due caratteri molto diversi.

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Bel video.

 

Il libro di Bono sembrerebbe un ritratto intimo e personale di Sergio Bonelli, mentre quello di Busatta ne era quello ufficiale e “istituzionale”. Pare molto interessante, anche se quello che auspicavo io era proprio una biografia con tutti i crismi, fatta attraverso colloqui con familiari, amici e collaboratori, in particolare riguardo a un aspetto della sua vita fondamentale ma poco approfondito: i suoi viaggi.

 

Comunque al di là del rapporto di affetto si nota il “timor sacro” che Busatta e Masiero nutrivano verso Bonelli: chiaramente essendo anche il loro datore di lavoro il rapporto non poteva essere simmetrico, però Masiero nonostante i disastri combinati su Mister No ha fatto una notevole carriera nella casa editrice, quindi mi viene da pensare che probabilmente Bonelli era ascrivibile tra i “burberi ma buoni”.

 

Interessante anche quando dicono che nell’ultimo periodo a Bonelli non piaceva quasi nulla di quello che pubblicava la casa editrice, loro giustificano la cosa col fatto che ormai era anziano e forse era rimasto ancorato al passato, ma in realtà potrebbe anche essere che non gli piaceva più nulla perché la qualità stava effettivamente andando giù in picchiata (ma fino al 2012 era ancora su buoni livelli, non so cosa direbbe di quello che la sua casa editrice pubblica adesso :lol:).

 

Divertenti anche gli aneddoti di Bono su Pratt (Bono, giovanissimo - forse non aveva nemmeno 20 anni -, ha lavorato con lui nella redazione di Sgt. Kirk). Curioso che di Pratt quasi tutti nell’ambiente ne dicano male (che era opportunista, approfittatore, scansafatiche ecc.), però Pratt a quanto ricordo parla benissimo sia di Bono che di Bonelli nel suo libro di conversazioni con Dominique Petitfaux. Dovrei andare a recuperare quel testo (ce l’ho in francese perché in italiano è fuori catalogo da una trentina d’anni) ma di Bonelli mi pare dica che è “un vero amico, che l’ha aiutato in momenti molto difficili”.

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1 hour ago, Magic Wind said:

Divertenti anche gli aneddoti di Bono su Pratt (Bono, giovanissimo - forse non aveva nemmeno 20 anni -, ha lavorato con lui nella redazione di Sgt. Kirk). Curioso che di Pratt quasi tutti nell’ambiente ne dicano male (che era opportunista, approfittatore, scansafatiche ecc.), però Pratt a quanto ricordo parla benissimo sia di Bono che di Bonelli nel suo libro di conversazioni con Dominique Petitfaux. Dovrei andare a recuperare quel testo (ce l’ho in francese perché in italiano è fuori catalogo da una trentina d’anni) ma di Bonelli mi pare dica che è “un vero amico, che l’ha aiutato in momenti molto difficili”.

Ma in genere non mi sembra che ci sia questo astio verso Pratt, vedo soprattutto raccontare bonariamente i suoi difetti "divertenti", tipo la sua sconfinata pigrizia (più che comprensibile, visto che in Italia dominavano la critica gli invasati del "segno d'artista minimale" che andavano in estasi di fronte a qualunque scarabocchio...  Pratt era uno che in Argentina si era fatto i timbri con le facce del Sgt Kirk per fare meno fatica! Uno così se inizi a venerarlo come "autore" è finita, è ovvio che se ne approfitta...  :lol: )

 

Alcune cose di Pratt sono davvero imperdonabili: il fatto che non abbia attribuito ad Oesterheld le opere che avevano fatto in comune, prendendosene tutto il merito (e questo in un periodo in cui Oesterheld era davvero in grosse difficoltà), la sua irriconoscenza verso Ivaldi (che poi non so se in privato magari si sia fatto perdonare, non so, ma Pratt doveva TUTTO ad Ivaldi, e il togliere la lettera con il suo nome nelle edizioni successive della Ballata davvero è una grossa caduta di stile, in aggiunta al mollare le sue riviste dopo essere diventato famoso. E poi, se vogliamo, le porcate che la Lizard ha fatto, con lui ancora vivo, per "spremere" i lettori (trasformate le 21 storie brevi che si erano fino a quel momento pubblicate in 3-7 volumi, che potevano spaziare a seconda del lusso da 20.000 a 100.000 lire IN TUTTO (e le cifre maggiori corrispondevano a lussuosi volumi rilegati con sovraccoperta), in una "edizione economica" vergognosa, macellata e rimontata, che costava quasi 160.000 lire per degli albetti formato Bonelli...)

 

Ma nonostante tutte queste cose (che avrebbero fatto odiare da tutti nell'ambiente qualcuno meno "simpatico"), anche chi ne parla ne fa con benevolenza, come di un "vecchio pirata" che ti avrebbe tolto anche la camicia ma era una gran bella compagnia per zingarate e bevute

 

A Bonelli Pratt si fece pagare gli "un uomo un avventura", poi gli rifilò materiale riciclato e non fatto per l'occasione, pagato profumatamente, eppure appunto erano rimasti in ottimi rapporti. Ci credo che poi Pratt parlasse bene di Bonelli...  :lol:

Edited by Diablero
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<span style="color:red">27 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ma in genere non mi sembra che ci sia questo astio verso Pratt,

 

Non so, ho letto diversi disegnatori parlarne in termini non molto lusinghieri, ad esempio i colleghi del Corrieri dei Piccoli, ma anche Galep, che vinse il primo premio a non ricordo quale manifestazione fumettistica e disse che Pratt la prese malissimo perché era convinto di vincere lui. Le accuse sono un po' sempre le stesse: un furbone di tre cotte che sapeva vendersi bene, un approfittatore del lavoro degli altri, uno scansafatiche che faceva passare degli scarabocchi per opere d’arte, ecc.

 

 

<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Diablero dice:

Alcune cose di Pratt sono davvero imperdonabili: il fatto che non abbia attribuito ad Oesterheld le opere che avevano fatto in comune, prendendosene tutto il merito (e questo in un periodo in cui Oesterheld era davvero in grosse difficoltà),

 

Verissimo.

 

 

<span style="color:red">28 minuti fa</span>, Diablero dice:

la sua irriconoscenza verso Ivaldi (che poi non so se in privato magari si sia fatto perdonare, non so, ma Pratt doveva TUTTO ad Ivaldi, e il togliere la lettera con il suo nome nelle edizioni successive della Ballata davvero è una grossa caduta di stile, in aggiunta al mollare le sue riviste dopo essere diventato famoso.

 

Beh, le sue riviste (in realtà una: Sgt. Kirk) le mollò perché chiusero e si trovò senza lavoro. Da lì ci fu il pellegrinaggio a Parigi e la pubblicazione di Corto su Pif Gadget. Credo che il maggior torto verso Ivaldi sia stato concedere la  pubblicazione in Francia dell’edizione rilegata di Una ballata del mare salato senza averne lui i diritti (erano di Ivaldi). Poi Ivaldi e l’editore francese si misero d’accordo, però insomma… Quell’edizione tra l’altro vinse un importante premio al salone di Lucca (ma Pratt stesso era tra i giurati!), e da lì iniziò la sua fortuna come autore riconosciuto a livello mondiale…

<span style="color:red">30 minuti fa</span>, Diablero dice:

E poi, se vogliamo, le porcate che la Lizard ha fatto, con lui ancora vivo, per "spremere" i lettori (trasformate le 21 storie brevi che si erano fino a quel momento pubblicate in 3-7 volumi, che potevano spaziare a seconda del lusso da 20.000 a 100.000 lire, in una "edizione economica" vergogno, macellata e rimontata, che costava quasi 160.000 lire...)

 

Va beh, più che sue, che immagino seguisse la cosa relativamente, lì le responsabilità credo fossero della Patrizia Zanotti (comunque quegli episodi la Lizard li pubblicava anche in rilegato)

 

 

<span style="color:red">31 minuti fa</span>, Diablero dice:

un "vecchio pirata" che ti avrebbe tolto anche la camicia ma era una gran bella compagnia per zingarate e bevute

 

Questo sicuramente, nelle osterie di Venezia ancora oggi si ricordano di lui e delle sue bevute… :lol: :lol: :lol:

<span style="color:red">32 minuti fa</span>, Diablero dice:

A Bonelli Pratt si fece pagare gli "un uomo un avventura", poi gli rifilò materiale riciclato e non fatto per l'occasione, pagato profumatamente, eppure appunto erano rimasti in ottimi rapporti. Ci credo che poi Pratt parlasse bene di Bonelli...  :lol:

 

No, gli Un uomo un’avventura furono tutti realizzati appositamente per la Cepim, anche se uno mi pare venne pre-pubblicato in Francia. Anche L’uomo dei Caraibi era una cosa commissionatagli da Sergio Bonelli anni prima per non si sa che pubblicazione (forse la Collana Rodeo) e poi portata a termine per la Uomo, un’avventura (i testi tra l’altro pare assodato siano di Decio Canzio)

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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Diablero dice:

non abbia attribuito ad Oesterheld le opere che avevano fatto in comune

 

Intendi Il sergente Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga? In effetti mi accorgo solo adesso che sono di Oesterheld, io credevo che li avesse sceneggiati Hugo Pratt...magari poi sarà stato specificato che sono di Oesterheld, ma nella mia testa erano opere solo di Pratt...

 

Di Oesterheld ricordo solo l'Eternauta, Mort Cinder, Sherlock Time, Randall. Aveva una narrazione coinvolgente, spesso pessimistica e a tratti inquietante.  

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<span style="color:red">24 minuti fa</span>, joe7 dice:

 

Intendi Il sergente Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga? In effetti mi accorgo solo adesso che sono di Oesterheld, io credevo che li avesse sceneggiati Hugo Pratt...magari poi sarà stato specificato che sono di Oesterheld, 

 

Alla prima pubblicazione italiana (sulla rivista Sgt. Kirk di Ivaldi, appunto) il nome di Oesterheld non venne specificato. E anche sui volumi rilegati della Mondadori degli anni '70 in copertina c'era solo il nome di Pratt (poi non so se all'interno c'era anche quello di Oesterheld, non ho quei volumi). Ora non so se il problema fosse solo la mancata attribuzione nei credits o anche il pagamento dei diritti di pubblicazione (Oesterheld oltre che lo scrittore, era anche l'editore di quei fumetti)...

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<span style="color:red">10 minuti fa</span>, Magic Wind dice:

 

Alla prima pubblicazione italiana (sulla rivista Sgt. Kirk di Ivaldi, appunto) il nome di Oesterheld non venne specificato. E anche sui volumi rilegati della Mondadori degli anni '70 in copertina c'era solo il nome di Pratt (poi non so se all'interno c'era anche quello di Oesterheld, non ho quei volumi). Ora non so se il problema fosse solo la mancata attribuzione nei credits o anche il pagamento dei diritti di pubblicazione (Oesterheld oltre che lo scrittore, era anche l'editore di quei fumetti)...

 

Un momento...se Oesterheld era anche L'EDITORE - cosa che non sapevo - la cosa è ben più grave. Questo vorrebbe dire che la Ivaldi e la Mondadori hanno pubblicato dei fumetti senza chiedere i diritti. Qui non è in gioco solo Pratt. L'unica spiegazione é che si siano messi d'accordo in qualche modo con Oesterheld...

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9 minuti fa, joe7 dice:

Un momento...se Oesterheld era anche L'EDITORE - cosa che non sapevo - la cosa è ben più grave. Questo vorrebbe dire che la Ivaldi e la Mondadori hanno pubblicato dei fumetti senza chiedere i diritti. Qui non è in gioco solo Pratt. L'unica spiegazione é che si siano messi d'accordo in qualche modo con Oesterheld...

 

Più esattamente Oesterheld, con la sua Editorial Frontera, era l'editore di Ernie Pike e Ticonderoga, Il Sergente Kirk era invece pubblicato dalla Editorial Abril dell'italiano Cesare Civita (fu lui che portò Pratt e gli altri del gruppo dell'Asso di Picche in Argentina)

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51 minutes ago, Magic Wind said:

Alla prima pubblicazione italiana (sulla rivista Sgt. Kirk di Ivaldi, appunto) il nome di Oesterheld non venne specificato. E anche sui volumi rilegati della Mondadori degli anni '70 in copertina c'era solo il nome di Pratt (poi non so se all'interno c'era anche quello di Oesterheld, non ho quei volumi)

Io li ho, ma valli a recuperare adesso, dopo che si sono accumulati 30 anni di fumetti davanti... però MI SEMBRA, a quanto mi ricordo, che di Oesterheld non si facesse parola.

 

Anzi, no... i rari e costosi volumi orizzontali non sono raggiungibili, ma mi viene in mente che, per una fortunata coincidenza (l'unico scaffale di casa che li contiene esattamente è stretto...) ho accesso a "Bravo Sergente Kirk", secondo volume di Kirk pubblicato da Mondadori nell'OTTOBRE 1976.

 

Come autore si cita SOLO PRATT. E nelle note nel primo flap di copertina, una biografia di Pratt, si dice a un certo punto:

"Dal 50 al 62 Pratt è in Argentina prima e in Brasile poi, in questo periodo CREA strisce e personaggi famosi: Kirk, Ticonderoga, Ernie Pike..." (tutti personaggi invece creati da Oesterheld, al punto che dopo che Pratt se ne andò furono pubblicate storie di Ernie Pike con altri disegnatori)

 

Questa è il secondo o terzo volume di Kirk pubblicato in Italia, DOPO la pubblicazione sulla rivista omonima, e Pratt se ne attribuisce COMPLETAMENTE il merito, senza citare altri co-autori. Siamo già nel 1976, e già Oesterheld era stato pubblicato in Italia...

 

Nel volume c'è una nota che dice che Sgt Kirk era stato "iniziato" nel 1953 sul numero 225 di Misterix dell'Editorial Abril, ma il copyright è solo quello Mondadori del 1976, segno che i diritti erano considerati scaduti o comunque non validi in Italia...

 

Insomma, tutto sembra far pensare che Pratt, tornato in Italia con le tavole delle storie fatte con Oesterheld (dove era in pratica un mero collaboratore, Oesterheld era il soggettista, lo sceneggiatore e in due casi anche l'editore), le abbia semplicemente spacciate come sue... 

 

(oggi tutte quelle storie sono correttamente attribuite ad Oesterheld, e quindi immagino - o almeno spero - che Pratt abbia restituito agli eredi i soldi indebitamente incamerati o abbia trovato un qualche accordo che sanasse la situazione, ma certo che non ci fa una gran figura...)

 

 

2 hours ago, Magic Wind said:
3 hours ago, Diablero said:

A Bonelli Pratt si fece pagare gli "un uomo un avventura", poi gli rifilò materiale riciclato e non fatto per l'occasione, pagato profumatamente, eppure appunto erano rimasti in ottimi rapporti. Ci credo che poi Pratt parlasse bene di Bonelli...  :lol:

 

No, gli Un uomo un’avventura furono tutti realizzati appositamente per la Cepim, anche se uno mi pare venne pre-pubblicato in Francia. Anche L’uomo dei Caraibi era una cosa commissionatagli da Sergio Bonelli anni prima per non si sa che pubblicazione (forse la Collana Rodeo) e poi portata a termine per la Uomo, un’avventura (i testi tra l’altro pare assodato siano di Decio Canzio)

 

Conoscendo Pratt, mi viene il dubbio che se la sia fatta pagare due volte (se l'aveva disegnata per la Collana Rodeo era già stato pagato...) :lol:

 

Le pre-pubblicazioni sono state ben più di una: mi baso sulle notizie riportate su Wikipedia italiana (fonte un po' "rischiosa" lo so, ma per far prima..)

 

L'uomo dei Caraibi (Hugo Pratt)

Pubblicazione: febbraio 1977

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt [nelle note si parla dell'attribuzione a Decio Canzio ma non è considerata abbastanza dimostrata]

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo dei Caraibi non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel 1976 in Francia dalle Éditions du Kangourou, con il titolo Sven (non un errore di battitura: il nome del protagonista è differente da quello della versione italiana

 

L'uomo del sertão (Hugo Pratt)

Pubblicazione: marzo 1978

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo del sertao non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1977 in Francia nella rivista Pilote, dell'editore Dargaud, con il titolo La macumba du gringo.

 

L'uomo della Somalia (Hugo Pratt)

Pubblicazione: febbraio 1979

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo della Somalia non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1978 in Francia nella rivista Pilote, dell'editore Dargaud, con il titolo À l'ouest de l'Éden; e anche in Italia, a puntate sul quotidiano Paese Sera, fra dicembre 1978 e febbraio 1979

 

L'uomo del Grande Nord (Hugo Pratt)

Pubblicazione: giugno 1980

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: L'uomo del Grande Nord è l'unico fra i quattro albi di Pratt pubblicati in Un uomo un'avventura presentato effettivamente in anteprima mondiale in collana.

 

 

 

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<span style="color:red">49 minuti fa</span>, Diablero dice:

(oggi tutte quelle storie sono correttamente attribuite ad Oesterheld, e quindi immagino - o almeno spero - che Pratt abbia restituito agli eredi i soldi indebitamente incamerati o abbia trovato un qualche accordo che sanasse la situazione, ma certo che non ci fa una gran figura...)

 

Ci sono però collaborazioni ai disegni che, ancora oggi, non vengono ufficialmente riconosciute: diversi episodi del Sergente Kirk, ad esempio, vennero inchiostrati da Ivo Pavone mentre Gisela Dexter collaborò e poi continuò da sola la saga di Ticonderoga. Anche in molti episodi di Corto Maltese i disegni non sono del solo Pratt, ma ci sono interventi, anche rilevanti, di Lele Vianello e di Guido Fuga (quest’ultimo veniva utilizzato per tutti i disegni dove serviva la squadra, tipo treni, aerei, macchine, ecc.)

<span style="color:red">50 minuti fa</span>, Diablero dice:

Le pre-pubblicazioni sono state ben più di una: mi baso sulle notizie riportate su Wikipedia italiana (fonte un po' "rischiosa" lo so, ma per far prima..)

 

L'uomo dei Caraibi (Hugo Pratt)

Pubblicazione: febbraio 1977

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt [nelle note si parla dell'attribuzione a Decio Canzio ma non è considerata abbastanza dimostrata]

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo dei Caraibi non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel 1976 in Francia dalle Éditions du Kangourou, con il titolo Sven (non un errore di battitura: il nome del protagonista è differente da quello della versione italiana

 

L'uomo del sertão (Hugo Pratt)

Pubblicazione: marzo 1978

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo del sertao non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1977 in Francia nella rivista Pilote, dell'editore Dargaud, con il titolo La macumba du gringo.

 

L'uomo della Somalia (Hugo Pratt)

Pubblicazione: febbraio 1979

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: Ai tempi dell'apparizione in collana, L'uomo della Somalia non era un inedito (come gran parte degli altri volumi), ma era già stato effettivamente pubblicato nel corso del 1978 in Francia nella rivista Pilote, dell'editore Dargaud, con il titolo À l'ouest de l'Éden; e anche in Italia, a puntate sul quotidiano Paese Sera, fra dicembre 1978 e febbraio 1979

 

L'uomo del Grande Nord (Hugo Pratt)

Pubblicazione: giugno 1980

Disegni, soggetto e sceneggiatura: Hugo Pratt

Colori: Anne Frognier

Note: L'uomo del Grande Nord è l'unico fra i quattro albi di Pratt pubblicati in Un uomo un'avventura presentato effettivamente in anteprima mondiale in collana.

 

Ricordavo male: credevo fossero uno o al massimo due i titoli che furono pre-pubblicati in Francia. Però sono sicuro (lo dichiara lo stesso Pratt nel libro di Petitfaux) che tutti i 4 volumi vennero commissionati e pagati a Pratt da Sergio Bonelli. Potrebbe benissimo essere però che Bonelli - che come dicono Masiero e Busatta nell’incontro di Lucca stravedeva per Pratt, e lui se ne approfittava -, abbia ceduto a Pratt i diritti per le pubblicazioni all’estero, e questi abbia pensato bene di farli pubblicare addirittura prima in Francia che in Italia…

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58 minuti fa, Magic Wind dice:

Lele Vianello

 

E' l'autore con stile prattiano che ora lavora per le Edizioni Segni d'Autore, vero? Ha lavorato con Pratt per tutte le sue opere di Corto Maltese o solo per alcune?

p_7_7-thickbox_default-Il-Grande-Nord-St

 

Guido Fuga avrà realizzato sicuramente il famoso treno della Corte Sconta detta Arcana. Ottima realizzazione, solo si vedeva che non era la mano di Pratt. Un pò come le animazioni 3D nei cartoni 2D. 

 

1 ora fa, Diablero dice:

di Oesterheld non si facesse parola.

 

Anche se si facesse cenno a Oesterheld all'interno dei volumi della Ivaldi, o Mondadori, sarebbe restata comunque un'operazione sbagliata, visto che è stato lui a creare e sceneggiare il Sergente Kirk. Il suo nome avrebbe dovuto comparire sulla copertina. Invece Pratt sembra esserne l'autore completo, a vedere la copertina:

 

s-l1600.webp

 

Quindi conta poco che si parli di Oesterheld all'interno. La prima impressione a vedere la copertina è che Kirk l'ha creato Pratt. E ci sono cascato anch'io.

 

Edited by joe7
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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, joe7 dice:

 

E' l'autore con stile prattiano che ora lavora per le Edizioni Segni d'Autore, vero? Ha lavorato con Pratt per tutte le sue opere di Corto Maltese o solo per alcune?

 

Da quando Pratt tornò a stabilirsi a Venezia, quindi da Corte sconta detta Arcana in poi, credo su tutte...

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22 minutes ago, joe7 said:

Quindi conta poco che si parli di Oesterheld all'interno

Ma NON si parla di Oesterheld all'interno! E dicevo proprio questo! :blink:

 

13 minutes ago, Magic Wind said:
27 minutes ago, joe7 said:

E' l'autore con stile prattiano che ora lavora per le Edizioni Segni d'Autore, vero? Ha lavorato con Pratt per tutte le sue opere di Corto Maltese o solo per alcune?

 

Da quando Pratt tornò a stabilirsi a Venezia, quindi da Corte sconta detta Arcana in poi, credo su tutte...

 

Sì, la prima volta che l'ho sentito nominare è stato riguardo al famoso treno di Corte Sconta Detta Arcana, non era un mistero all'epoca la sua collaborazione perchè non faceva scandalo che un disegnatore si avvalesse di collaboratori per il lavoro.

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Diablero dice:

Sì, la prima volta che l'ho sentito nominare è stato riguardo al famoso treno di Corte Sconta Detta Arcana, non era un mistero all'epoca la sua collaborazione perchè non faceva scandalo che un disegnatore si avvalesse di collaboratori per il lavoro.

 

Infatti, era normale. Però mi sono sempre chiesto: le opere di Pratt adesso muovono milioni di euro e sono continuamente ristampate in tutto il mondo, e questi collaboratori anonimi (Vianello lavorava  con Pratt praticamente a tempo pieno) immagino non vedano il beccodi un quattrino...

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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Diablero dice:

Ma NON si parla di Oesterheld all'interno! E dicevo proprio questo! :blink:

 

Sì, infatti intendevo che non sarebbe cambiato niente se per caso avessero citato Oesterheld nei volumi di Kirk e compagnia. Stesso discorso per Ernie Pike, che pensavo anch'io che fosse stato realizzato solo da Pratt...vedi l'esempio della copertina.

s-l960.webp

 

 

<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Diablero dice:

 

Sì, la prima volta che l'ho sentito nominare è stato riguardo al famoso treno di Corte Sconta Detta Arcana, non era un mistero all'epoca la sua collaborazione perchè non faceva scandalo che un disegnatore si avvalesse di collaboratori per il lavoro.

 

Quindi è dalla Corte Sconta che iniziò la collaborazione. Bene, ringrazio anche Magic Wind per le informazioni. 

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  • co fondatore

State smontando anche Pratt, lol :lol:...

 

In realtà pure il "nostro" Ticci si è avvalso di molti collaboratori, pur senza essere pigro o scansafatiche...

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21 minutes ago, Mister P said:

State smontando anche Pratt, lol :lol:...

 

In realtà pure il "nostro" Ticci si è avvalso di molti collaboratori, pur senza essere pigro o scansafatiche...

Ma infatti, non è certo per l'aiuto di Guido Fuga o Lele Vianello che si critica Pratt (anche se fa un po' ridere magari ogni tanto vedere qualche critico andare in visibilio per disegni che non sono nemmeno di Pratt...  :lol: ), sono ben altre le cose che meritano di essere stigmatizzate (vedi Oesterheld)

 

Sulla pigrizia di Pratt...  ti risulta che Ticci si sia mai fatto i timbri con le facce di Tex nelle diverse espressioni, per "timbrare" la faccia senza disegnarla e fare prima?  :lol:

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16 ore fa, Mister P dice:

State smontando anche Pratt, lol :lol:...

 

A scanso equivoci, considero Pratt uno dei più grandi di sempre (anche come disegnatore) e credo sia uno degli autori che ho approfondito di più. Però non ne faccio un “santino” e prendo atto che aveva dei lati in chiaroscuro. Sul lato personale poi ha avuto una vita molto “disordinata”, come si può leggere nel libro della figlia Silvina Con Hugo, ritratto affettuoso ma per certi versi terribile, del celebre padre (tra l’altro Pratt ai figli non ha lasciato nulla e il suo “impero” è andato tutto alla ex-colorista Zanotti, ci sono state varie cause che credo siano ancora in corso). Da leggere assolutamente anche la sua biografia, credo abbastanza romanzata, Le pulci penetranti (ripubblicata come Aspettando Corto): una lettura spassosissima e di un vitalismo pazzesco.

Edited by Magic Wind
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Avevo dimenticato di rispondere a questo.

On 11/14/2024 at 12:12 PM, Magic Wind said:
On 11/14/2024 at 11:44 AM, Diablero said:

E poi, se vogliamo, le porcate che la Lizard ha fatto, con lui ancora vivo, per "spremere" i lettori (trasformate le 21 storie brevi che si erano fino a quel momento pubblicate in 3-7 volumi, che potevano spaziare a seconda del lusso da 20.000 a 100.000 lire, in una "edizione economica" vergogno, macellata e rimontata, che costava quasi 160.000 lire...)

 

Va beh, più che sue, che immagino seguisse la cosa relativamente, lì le responsabilità credo fossero della Patrizia Zanotti (comunque quegli episodi la Lizard li pubblicava anche in rilegato)

 

Non proprio. Le bellissime "storie brevi" erano state pubblicate in volume prima da Mondadori in tre volumi cartonati e poi dalla Bompiani in 7 volumi brossurati (sto parlando solo delle pubblicazioni integrali di tutte e 21 le storie, saltando i volumi singoli tipo le Etiopiche che erano ristampe parziali), nelle collane:

 

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Collana "L'Intrepida" Arnoldo Mondadori Editore; collana in volumi cartonati (verranno rieditati in brossura nel 1975 nella collana "I Grandi Fumetti Mondadori").

I quattro volumi dedicati a Corto Maltese rappresentano la prima edizione integrale dei 21 episodi di "Pif" del personaggio:

    • La Ballata del Mare Salato (01/1972)

    • Corto Maltese: episodi 1-8 (07/1972)

    • Baci e Spari: episodi 9-14 (05/1973)

    • Sogno di un Mattino di Mezzo Inverno: episodi 15-21 (01/1974)

-----------------------

 

Poi nei primi anni 80 la Bompiani pubblica tutte le 21 storie in 7 volumi di piccolo formato, quindi rimpiccioliti (ma stampati benissimo, e il disegno di Pratt non ne risente molto).

 

Cosa significa? che FINO AL 1982 Corto Maltese era disponibile in edizioni OTTIME, stampate benissimo e a prezzi ULTRAECONOMICI. Questo infatti è il periodo di massima fama e prestigio di Pratt (culminato con la creazione della rivista "Corto Maltese".

 

Notare che tutte queste edizioni sono, oltre ad essere integrali, stampate benissimo, e a prezzi stracciati, con il lettering originale!

 

Poi arriva il "regno" della Zanotti, dal 1982, le storie ristampate sulla rivista corto maltese sono TUTTE:

1) Ricolorate (malissimo, almeno i colori della Frognier avevano personalità, per quanto il b/n fosse comunque meglio: la Zanotti sembra i coloristi delle copertine della tuttotex (si vede che il virus era nell'aria), banalizza e basta)

2) CON IL LETTERING RIFATTO.

 

Non solo: le vecchie edizioni economiche NON VENGONO PIÙ RISTAMPATE (non vengono rinnovati i diritti) e si trovano solo usate e a prezzo maggiorato. La Rizzoli inizia una NUOVA serie di volumi, ovviamente colorati dalla Zanotti e con il lettering rifatto, ma...

1) Costano UN BOTTO (uno solo di questi volume da TRE STORIE costa più di tutti i volumi della Bombiani, in blocco che ne avevano 21 di storie)

2) Ne escono SOLO DUE (visto il prezzo, conveniva comunque cercare in fiera le vecchie edizioni fatte meglio, e con quel prezzo di nuovi lettori non ne attiravi). Per vedere il terzo volume ("Lontane isole del vento") con le storie 7-9 bisogna attendere QUASI VENT'ANNI, nel 2001!

 

Quindi, quando nel 1994 fondano la Lizard, e poi pubblicano "l'edizione presa per il culo" detta "economica, che costava un rene per 21 volumi di roba tagliuzzata, le storie brevi NON ERANO DISPONIBILI IN ALTRI FORMATI!

 

E mi ricordo il casino, su it.arti.fumetti, quando consigliavi ai "novizi" Corto Maltese, ma le UNICHE edizioni ordinabili erano quella robaccia, e dovevi spiegargli come ritrovare le vecchie edizioni Bompiani esaurite da oltre 10 anni! (quelle Mondadori non ne parliamo, adesso sono calate ma all'epoca, in totale assenza di ristampe decenti, costavano un rene!)

 

Aggiungo una considerazione: La Lizard (gestita dalla Zanotti) avrebbe dovuto custodire e diffondere l'opera di Pratt. E invece (con lui ancora vivo e consenziente) hanno fatto IL CONTRARIO. Hanno pubblicato edizioni pessime, per specularci sopra. E come risultato? Il "nome" e la diffusione di Pratt è PRECIPITATA. La maggior parte dei fan ormai ha un età ragguardevole, quali tutti l'hanno scoperto al massimo dagli anni 80. Quanti fan ha attirato Corto Maltese dagli anni 90 in poi, nell'epoca della robaccia? Pochi, molto pochi (nonostante le serie di cartoni animati...)

 

Anni fa (anni 90, pare ieri, sign...) un mio amico più giovane mi dice che ha letto un Corto Maltese e non capisce come mai una roba simile possa piacere. E mi dice che è fumettisticamente SGRAMMATICATA. La consequenzialità delle vignette è sballata, i personaggi inquadrati scentrati, i passaggi di pagine nel momento sbagliato, pareva (diceva) l'opera di un dilettante!

 

Aveva ovviamente letto un tascabile, e questo ci dice che (1) negli anni 90 era ormai possibile essere un ESPERTO di fumetti, come questo mio amico... e non aver mai letto Pratt. Non erano più gli anni 70 dove lo trovavi persino sul Corriere dei Ragazzi, era ormai in gran parte costoso o introvabile, e (2) le nuove edizioni erano davvero fatte considerando un pubblico di ANALFABETI FUMETTISTICI e davano un immagine PESSIMA del lavoro di PRATT.

 

La Lizard ha fatto tante di queste speculazioni assurde che non si contano (la situazione è un po' migliorata dopo che l'ha comprata la Rizzoli e non è più gestita dalla Zanotti), e in generale ha sempre operato per NON diffondere e NON preservare l'opera di Pratt.

Edited by Diablero
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<span style="color:red">13 minuti fa</span>, Diablero dice:

La Lizard ha fatto tante di queste speculazioni assurde che non si contano (la situazione è un po' migliorata dopo che l'ha comprata la Rizzoli e non è più gestita dalla Zanotti), 

 

Beh, ma anche se Lizard è stata acquisita dalla Rizzoli l'opera di Pratt è sempre gestita dalla Zanotti tramite la Cong Sa, no? (è sempre lei, tra l'altro, che ha messo in cantiere le nuove avventure di Corto Maltese di Pellejero e Vivés).

La Zanotti, tra le altre cose, è accusata dai figli di Pratt di aver trafugato e venduto sotto banco gli acquerelli e le tavole originali di Pratt, che sul mercato collezionistico hanno ovviamente un valore inestimabile e che lui in vita non ha mai voluto vendere, nemmeno nei momenti di massima difficoltà (Pratt è stato credo il primo disegnatore italiano a pretendere dagli editori la restituzione degli originali).

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