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TWF - Tex Willer Forum

Domande A: Claudio Villa


Mister P
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Sai Claudio, in questi gg pensavo che le più belle esperienze legate al fumetto le ho avute ad acquaviva in quell' occasione con te e Nizzi e tempo dopo, all' universit?, grazie al corso straordinario "storia del fumetto" in cui c'è stata una lezione anche sulla Bonelli, con Sergio Bonelli come docente!!!! secondo te, cosa ne pensi di queste "forme" extra per insegnare l' arte del fumetto? Cioè fare quella esperienza ad acquaviva che effetto ti ha fatto?E soprattutto, credi che sia una buona idea quella di portare il fumetto nelle universit?? (so che è una domanda un po extra argomento, ma sbazzico i due mondi e ho capito che in realtà non sono così lontani uno dall' altro....) Non so se anche in altre universit? ci sia stata una tale iniziativa, da noi a Verona, grazie al docente C. Gallo, ogni anno si ripropone per la facolt? di "scienze della comunicazione". Sono contraria alle scuole di fumetto...(scusami se per caso sei pro, ma penso che un insegnamento " a bottega" sia di gran lunga migliore o un corso di base che poi espandi con situazioni autodidatta e piccole esperienze come quelle che ho passato siano davvero più entusiasmanti e istruttive, perchè penso che il fumetto sia artigianalit?, osservazione, con ricerca e scoperta continua)tu cosa ne pensi a riguardo?(non vorrei averti posto una domanda troppo "importante" per schierarsi da una parte o dall' altra.... se non puoi risp, tranquillo, no problems :) :) )

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niente problemi... la mia esperienza si è svolta "a bottega" e alla fine l'ho ritenuta molto valida per quello che ho imparato... comunque la riuscita di un'esperienza dipende sempre all'80 % dall'insegnante eal 20% dall'allievo. E direi che quel 20% è determinante, non in quanto a "quantit?" di cose imparate, ma in quanto a "qualità", per la capacità di "saper trattenere" più informazioni che costiutiranno la base su cui poggiare la propria esperienza sul campo... di principio non sono contrario alle scuole di fumetto, sto per diventare direttore artistico di una di queste, molto piccola... il problema di fondo è la qualità degli insegnanti, del metodo che usano e del tipo di percorso propongono....--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Acquavival'esperienza è stata bella, anche se l'età dei partecipanti era troppo variegata per fare un discorso davvero in profondit? sul tema... bisognava saper guardare il punto di partenza di ognuno degli "allievi" per capire se gli era servito almeno a fare un passo in avanti... con una persona sono rimasto in contatto: Francesco Mucciacito, di Bari, se non sbaglio... che mi ha mandato per anni i suoi disegni per un consiglio... e poi ho "scoperto" che c'eri anche tu... Qualche anno dopo sono andato a Chieti , con Tito Faraci per una "tre giorni" fumettistica organizzata da un'altra partecipante al corso di Acquaviva... in quell'occasione abbiamo dato tutto, ma proprio tutto... parlando di ogni aspetto possibile della professione.... una full immersion nel fumetto... sono queste le cose che preferisco...--------------------------------------------------------------------------------------------------------------Il fumetto e l'universit?.... sono contento che Bonelli sia stato invitato a parlare del fumetto all'universit?... per anni il fumeto è stato considerato "comunicazione di serie B" e, a dire il vero, alcuni autori professionisti hanno dato una grossa mano per far definire così il fumetto... Anche qui la discriminante è il "come" si fa una certa cosa... c'è chi punta ad accumulare tavole, puntando sulla quantit?, c'è chi pensa a fare un lavoro che va dal dignitoso all'impegnativo e convinto, mettendoci tutto quello che ha da dire e da dare... con corollario di ricerca, di studio, di fatica... la qualità finale dovrebbe saltare agli occhi anche al lettore più distratto... e, alla fine, un buon fumetto, può stare senza vergogna sullo scaffale dei libri migliori... Sarebbe bello che tutti fossimo impegnati al meglio, potremmo parlare di inquadratura, di uso della luce in senso narrativo, di anatomia dinamica, di costume, di scenografia, di anatomia "psicologicamente attiva"... nelle universit?, senza paura... con la consapevolezza che il nostro lavoro interagisce con la cultura dell'immagine globale del nostro mondo, definito, da tempo e da molti, con il nome di "civilt? dell'immagine"... P. S. personalmente sono stato chiamato all'accademia di belle arti di Perugia per una lezione di anatomia nel fumetto, esperienza interessante, anche se mi sentivo un pesce fuor d'acqua... il fumetto non è solo anatomia... il fumetto è "tutta" l'immagine e il suo uso in funzione di un racconto... se può servire in quel di Verona....

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Non ho mai provato... perchè quello che disegno lo vedo io ripassato a china come dico io, giucascasellianamente.... no.. il lavoro del fumettista, in Italia, è "monoposto".... si rischia in proprio... ci si esprime, senza veli, senza rete, con quello che hai da dire tu... chiunque mettesse le mani sul tuo lavoro a matita, metterebbe del suo... se "matito" una tavola e so come voglio la china, la matita può essere più approssimativa, ma se devo matitare pe un inchiostratore che non sa quello che voglio, devo essere più preciso e fare un "definitivo" a matita... doppio lavoro , doppio tempo... no buono...

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No. Da Bignotti "andavo a scuola", lui lavorava e a me dava "esercizi" da fare. Ticci me lo sono trovato una volta nel suo studio... tutto quello che ho potuto/saputo dire era:"...."Mi ha fatto un autografo su un foglio bianco dicendomi:" il disegno te lo faccio un altr'anno".... e ancora lo aspetto... Bignotti aveva un collaboratore, come altri disegnatori che producono una quantit? enorme di tavole... ma no sono casi frequentissimi...

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Sono contraria alle scuole di fumetto...(scusami se per caso sei pro, ma penso che un insegnamento " a bottega" sia di gran lunga migliore o un corso di base che poi espandi con situazioni autodidatta e? piccole esperienze come quelle che ho passato siano davvero più entusiasmanti e istruttive, perchè penso che il fumetto sia artigianalit?, osservazione, con ricerca e scoperta continua)

Salve a tuttisono neo-iscritto. mi chiamo Marcello, ho 28 anni e di mestiere faccio l'insegnante di Disegno e Storia dell'arte nei Licei Statali del sud-Sardegna. In questo periodo sto insegnando ai miei allievi quanto sia bello e allo stesso tempo complesso disegnare fumetti!Intendiamoci: insegno non storie complete ma singole illustrazioni. Richiederebbe molto tempo studiare il soggetto e la sceneggiatura! Insomma, gli sto insegnando l'importanza del segno che da spesso diventa più fine, l'importanza delle proporzioni, e dei dettagli... anche quelli che sembrerebbero poco importanti... E a scuola porto i miei albi preferiti: non sapete che soddisfazione passare due ore a far vedere ai ragazzini le tavole di 'L'uomo senza passato' in un liceo scientifico!!! Sono d'accordo con Villa quando dice che l'80 % della buona scuola dipende da noi!Io, dopo aver frequentato l'Istituto d'arte di Sassari ho poi completato la mia formazione grafica all'Accademia di belle arti (Scenografia) ma se devo essere sincero i miei veri maestri nel disegno in bianco e nero sono stati: Claudio Villa, Giovanni Freghieri, Bruno Brindisi, Luigi Picatto (prima maniera!), P. Serpieri (storie del west), Giampiero Casertano e Claudio Castellini ('La casa infestata' di Dylan Dog è una perla). Maestri nel senso che ho imparato molte cose semplicemente guardando i disegni! Dopo aver letto la storia passavo ore a sfogliare l'albo per studiare le sfumature, le inquadrature... pomeriggi interi passati tra una vignetta e l'altra... Tant'? vero che sono in gradi di riconoscere la tavola di ognuno di loro senza leggere la firma!Non sono pazzo, sono solo amante del bel disegno!!!E aspetto la prossima storia di Claudio Villa!!!P. S.: qualcuno di voi sa se posso postare il link al mio sito web per mostrarvi i miei disegni e un piccolo fumetto (3 tavole) di qualche anno fa?
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Classica, Baglioni e la radio... Benvenuto Marcello79!non sempre musica, anche parole, da radio Popolare a radio Maria, passando per circuito Marconi... grazie per quelo che fai con i tuoi allievi, è importante aiutare a leggere l'immagine, per renderli più consapevoli in questa "civilt? dell'immagine"...

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sono io, sono io..... l'"altro" cantava....;)per fare quella storia sono stati due mesi di fuoco. Riunioni a Roma tra Baglioni e il suo staff, poi è venuto a Milano, per una riunione con Sclavi, Bonelli, Decio Canzio e il sottoscritto... si è definito dove pubblicarla ( in terreno "neutro", Tutto Musica e Spettacolo)Baglioni ha dato la liberatoria per l'utilizzo del testo e Sclavi per l'utilizzo del personaggio, nessuno doveva pagare nessuno per lo "sfruttamento" dei rispettivi lavori. Avevo scritto la sceneggiatura in una domenica pomeriggio di qualche tempo prima, Baglioni l'aveva letta e approvata... appena avuti i permessi mi sono messo al lavoro. Restava un particolare: la copertina. avevo immaginato una copertina con DD e Baglioni insieme, ma volevo un disegno e una foto... dopo alcuni schizzi, è stato scelto quello che piaceva e Baglioni è venuto a Milano, nello studio di Rino Petrosino per le foto. C'ero anch'io, con lo schizzo approvato, e Rino metteva Baglioni in posa per la copertina... Ha fatto altre foto, che poi mi hanno madato per eventuali alternative... che poi sono finite in un altro articolo su Tutto... su youtube un appassionato ha fatto il "sincro" del fumetto e della canzone... quando l'ho visto mi è venuto il magone.... Quando Sclavi ha visto la stoira, mi ha telefonato e mi ha detto: "hai disegnato una storia di Dylan che non ho scritto io.... adesso rimediamo subito!"E mi ha confezionato:" L'incubo dell'indagatore"....

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Ok! Ma è un caso o i tuoi genitori erano appassionati del famoso tenore? O addirittura parenti???Comunque: l'incubo dell'indagatore... ho adesso tra le mani l'albo gigante di Dylan numero7... tavole bellissime Claudio.. divertente il revival delle copertine... soprattutto 'La dama in nero' a pagina 106. La tavola a pagina 111 è divina... splendida la citazione di Golconda con un sotto-in-su che avrebbe fatto impallidire Mantegna! (e Golconda fu l'ultima cover... sob! a volte maledico Tex!) e la vignetta successiva quando Dylan cade in acqua... Volevo chiederti: prima di decidere il movimento del corpo (cioè lo studio dell'anatomia) quante prove fai? Utilizzi dei manichini di legno per la struttura, oppure osservi solo molte foto tratte da giornali, riviste, ecc... ?comunque ecco il link al mio sito: http://marcellopiu. interfree. it che contiene i miei disegni... ci sono anche alcune copie da alcune tue vignette da 'L'uomo senza passato' che ho reinterpretato con la matita carboncino. C'è anche Fiore di Luna... intendiamoci, non aspettarti grandi cose... paragonato a te mi sento come una debole candela vicino al Sole!

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"lui" si chiamava Cludio Pica, Villa era il nome d'arte... mio padre, che lo apprezzava, chiamandosi Villa, ha pensato bene di ricordarmi per tutta la vita che gli piaceva quel cantante... peccato che i miei compagni non avessero gloi stessi gusti ... ogni volta che mi presentavo erano risatine... anche la casa editrice quando ha presentato la rosa dei nuovi disegnatori di Tex si è affrettata a sottolineare "niente a che vedere con il cantante"... Tex non c'entra con il mio abbandono di Dylan, la ragione fu un'altra.... prima di decidere il movimento di un corpo, mi vedo "da spettatore" la scena. Poi faccio uno schizzo veloce per vedere "se ci sta", poi passo a rifinire la matita... In passato, per chiarirmi le idee su una posa, ho usato i miei vecchi giocattoli: i gloriosi GJ JOE degli anni sessanta, alti trenta centimentri e completamente snodati... in particolare per una vignetta del mio primo fumetto "Enguerrand e Nadine" fatto per i francesi... poi mi sono fatto un archivio di foto di ogni genere, ma trovo che il "guizzo" del disegno possa andare oltre ogni immagine fotografica... per cui la foto serve da "trampolino"... andr? a vedere il tuo sito...

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"lui" si chiamava Cludio Pica, Villa era il nome d'arte... mio padre, che lo apprezzava, chiamandosi Villa, ha pensato bene di ricordarmi per  tutta la vita che gli piaceva quel cantante... peccato che i miei compagni non avessero gloi stessi gusti ... ogni volta che mi presentavo erano risatine... anche la casa editrice quando ha presentato la rosa dei nuovi disegnatori di Tex si è affrettata a sottolineare "niente a che vedere con il cantante"... poi mi sono fatto un archivio di foto di ogni genere, ma trovo che il "guizzo" del disegno possa andare oltre ogni immagine fotografica... per cui la foto serve da "trampolino"... andr? a vedere il tuo sito...

Riguardo ai compagni e alle prese in giro ti dico solo che il mio cognome è Piu... immaginati le battutine... "sei senza l'accento?" oppure simulare il verso dei polli... Villa: Poi faccio uno schizzo veloce per vedere "se ci sta", poi passo a rifinire la matita... Mi sono sempre chiesto: dal momento che non sei tu a fare il lettering (che personalmente trovo estremamente faticoso) come si fa a considerare lo spazio necessario alle parole che qualcun altro dovr? scrivere quando tu hai già finito le tavole?Nel numero di Focus di marzo c'era un interessante servizio sul fumetto e anche la tua mano che ripassa a china una tavola di Tex. Ma non viene spiegato bene il sistema degli adesivi che si attaccano sulla tavola. Presuppongo che a volte intervenga l'autore della storia per tagliare dialoghi troppo lunghi. Oppure che si debba sacrificare qualche dettaglio del disegno pur di farci stare una parola o un esclamazione!Mi interessa molto il tuo archivio di foto... farai il pieno di riviste ogni mese, immagino!?Anche se ho sempre immaginato che pure il cinema possa essere una fonte molto ricca: i film di Sergio Leone; Corvo rosso non avrai il mio scalpo (che tra l'altro credo ispir? "Ken Parker"); Piccolo grande uomo... e magari anche la serie Tv Bonanza...
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Lo sceneggiatore, in fase di lettura delle tavole finite: la tavola disegnata di qua, la sceneggiatura a fianco... ripensa le battute e, se ritiene, le riscrive. Il disegnatore deve disegnare PER PRIMA COSA l'ingombro delle parole e poi può disegnare liberamente nello spazio rimasto... Per le foto ho comprato riviste per anni, mensili, settimanali, adesso mi sono "calmato"... lo spazio comincia a scarseggiare... i film aiutano solo quando puoi fare un fermo immagine e prendere una foto, ma solo per informazioni tecniche: com'? fatta una lampada, un interno... il disegno deve andare oltre la foto... se rimane "foto" rimane "fermo"...

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salve claudio, spero che tu abbia passato una buona Pasqua, se non ricordo male dicesti di aver nel cassetto una "Tua" idea per Tex ( immagino che sia una sceneggiatura) : l'ha vista SBonelli è che ne pensa?E' una storia "fuori dal comune" o una classica west? La daresti a qualche altro disegnatore? Se si, a chi?

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Ecco il link a "Le vie dei colori"http://it. youtube.com/watch?v=fDZvAynz5bEovviamente lo comprai subito in edicola quando usc?!una curiosità: qual è il formato originale di quelle tavole? E in generale, che formato hanno quelle per Tex?Per "Le vie dei colori" facesti tu il lettering?E per il colore? Usasti gli acquerelli o inchiostro di china?Ah, scordavo: il primo piano di Dylan alla parola 'Immenso' (4 minuti e 23 secondi del video) è divinamente perfetto... mi piace tantissimo l'ombreggiatura sotto gli occhi. E anche il viso della donna, nella penultima vignetta dell'ultima tavola, non è niente male: a chi ti eri ispirato?

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Parto dalla fine:la donna è "la donna", non avevo pareticolari ispirazioni... la volevo bella e dignitosaper il colore l'ho dato sulle fotocopie b/n con le "Ecoline"il formato ?: foglio 25x35 gabbia 23x32,5Ho fatto due Dylan a colori per due versioni di cover, quello scartato è stato comunque pubblicato dalla bonelli in una pagina di info sulla storia... non ricordo quando...

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La copertina di 'Le vie dei colori' è chiaramente una citazione del disco 'Oltre' di Baglioni: fu un'idea tua o del cantante?E il disegno in bianco e nero (anche quello splendido) che stava nella quarta di copertina, con i ritratti di Dylan Dog e Baglioni? Per i tratti neri sottili usi il classico pennino flessibile intinto nella boccetta d'inchiostro oppure penne speciali?Un altro lavoro (da molti sconosciuto) che riguarda te e Baglioni è la copertina di un cd dal titolo QPGA 30 anni dopo. Cd non in commercio ma esclusivo per gli iscritti al CLAB (mio fratello è iscritto). Ho sempre apprezzato quel disegno: non solo il viso di Baglioni, le mani e i capelli, ma anche la cupola della Basilica di San Pietro sullo sfondo interrotta da alcune foglie dei numerosi alberi del lungotevere...

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