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TWF - Tex Willer Forum

Della Coralit? Texiana


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Nella discussione su "Caccia infernale" si è a mio giudizio toccato un punto interessante. Ne traggo spunto per questo nuovo topic, che spero possa suscitare interesse. Si discute spesso della presenza di molti comprimari nelle storie di Boselli e della centralit? di Tex nella narrazione. Ebbene, a mio giudizio il grosso guaio non è tanto nel numero dei comprimari, bensì nella loro qualità. Pensiamo a tre storie, a giudizio mio ma -penso- non solo, tra i capolavori dell'intera saga: "In nome della legge", "Fuga da Anderville" e "Sulla pista di Fort Apache". I personaggi che vi compaiono sono tanti e di grande rilievo. Tuttavia sono sempre funzionali all'insieme narrativo. Si sviluppano nella coralità della narrazione in modo naturale. Pensiamo in particolare alla prima storia, tanto simile nella sua costruzione a "I promessi sposi" di Manzoni. E' tanto complessa nelle sue continue digressioni quanto armoniosa nel suo sviluppo. Nell'albo "La cella della morte" Tex compare per pochissime pagine, eppure è l'architrave di tutta la narrazione. Questo è protagonismo, non lo sparare bene. Nell'avventura di Nizzi tutti i personaggi sono curatissimi e le sottotracce numerose: eppure Tex (qui piuttosto nolittiano nel suo esser dubbioso) è il 'fulcro logico e naturale' della storia. Cosè anche in "Sulla pista di Fort Apache": ogni personaggio ha un senso ( anche quelli di cui non sappiamo il nome: penso al bambino apache che sputa a Tiger: in una vignetta c'è un personaggio), che è tale nell'insieme e non al di fuori di esso. Al contrario, in "Caccia infernale", ma anche in altre storie di Borden, la narrazione è del tutto acorale, con comprimari, siano o meno numerosi, calati a forza nella storia (da cui risultano naturalmente avulsi). Con il doppio nefasto effetto di rendere l'insieme poco genuino, da un lato, e rendere Tex (che non potrebbe essere escluso, dato il marchio che compare sulla copertina) del tutto estraneo alla vicenda narrata, dall'altro. Peraltro, la prima evidente forzatura è stata inserire Parkman (che coincidenza che l' ex-tenente, Tex e Laredo si ritrovino proprio tutti e tre insieme nello stesso momento). Cosè la banda Cunningham difetta non tanto nel suo essere numerosa (lo erano anche gli Innocenti in "Il passato di Carson"), bensì nel suo esser priva di funzione narrativa. Cunningham, Carver, Longway, Reno, Minnesota e quant'altri, le cui caratterizzazioni fisiche eccessive (non so se per demerito maggiore di Boselli o Ginosatis) coprono il nullo rilievo psicologico, sono "fantocci", come ben detto da Virgin. In sostanza: un coro è necessariamente costituito da una moltitudine di voci, ma non tutte le moltitudini sono un coro. Insomma, sperando di aver espresso la mia posizione in modo chiaro e in italiano comprensibile, passo la palla a tutti gli interessati al dibattito :indianovestito: !

Modificato da Don Fabio Esqueda
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Non c'è storia di Boselli dove non ci sia un gruppo di personaggi, multisfaccettati.

Vabb? esagero come al solito nelle mie definizioni.

Ne ho già parlato altrove, quindi scusate la ripetizione, mi limito solo alle ultimissime storie:


Caccia infernale: banda di Cunningham

I giustizieri di Vegas: banda di tutori della legge dalla pistola rapida capitanati da Hoodoo Brown e ?Mysteriousè Dave Mather ( citazione dal sito SBE )

La mano del morto: banda di assassini vittima del misterioso sicario

Missouri: Jayhawkers

Vendetta per Montales: banda di Nacho Gutierrez

Omicidio in Bourbon Street: banda di Gaston Lagrange, banda di Diamond Johnny

Tornado: pistoleros sulle tracce dell'avv. Lyman



Insomma si potrebbe dire che Boselli ami moltissimo la coralità. Ma alla fine le sue bande finiscono col risultare noiose, stancanti, stucchevoli. Sempre la solita solfa, originalità zero.

Esagero ancora, mi direte.

non dico che a volte le bande non siano funzionali all'intreccio, vedi i jayhawkers in Missouri o i personaggi di La mano del morto. Impensabile immagine queste storie diverse dal come le ha scritte.

Altre volte ne è giustificata la presenza come le bande rivali di "Omicidio in Bourbon Street" ma l'autore esagera lo stesso con il numero di personaggi e la loro caratterizzazione.

Altre volte ancora le bande sono solo un inutile orpello, come in Caccia infernale o ne I giustizieri di Vegas.

Il finale di Caccia infernale non ricorda fin troppo da vicino le atmosfere del finale di Vendetta per Montales ?

La struttura narrativa del finale di queste due storie non ricorda a sua volta quella di Patagonia e de I ribelli di Cuba ?

A quando Tex e Carson e un solo autentico protagonista ?

Modificato da ymalpas
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Insomma si potrebbe dire che Boselli ami moltissimo la coralità. Ma alla fine le sue bande finiscono col risultare noiose, stancanti, stucchevoli. Sempre la solita solfa, originalità zero.

Ecco, e' proprio questo il punto!!

Ogni tanto una storia con molti personaggi in scena ci puo' stare."Il passato di Carson" o "Gli invincibili", storie dove la coralita' e' proprio il loro punto di forza, hanno riscosso molto successo tra i lettori, non solo perche' erano storie ben scritte con una trama perfettamente calibrata, ma anche perche', secondo me, uscirono nel periodo giusto, e cioe' nel bel mezzo della produzione nizziana. Quindi una validissima alternativa e un magnifico diversivo alla classicita' di Nizzi. Erano una bella novita'. Adesso che Boselli e' lo sceneggiatore principale della serie, non puo' in ogni storia ripetere sempre la stessa formula:galleria di personaggi, il ragazzino pistolero, il solito comprimario da affiancare a Tex, i soliti uomini d'azione, cattivi che si pentono, i soliti insopportabili complimenti e lo scontro finale che ogni volta mi sembra una Royal Rumble. A lungo andare questo schema risulta essere pesante e noioso oltre che prevedibile. In piu' mettici la presenza fantasma di Tex e la frittata e' fatta. Non si puo' seguire sempre questo schema e son sicuro che anche i fan di Boselli piu' sfegatati pesa col passar degli anni questa tipo di sceneggiature. Urge un cambiamento di rotta. Storie con meno personaggi e una massiccia presenza di Tex forse sarebbe la soluzione giusta in questo caso.


Edit:e mettiamoci ogni tanto anche una bella scazzottata in un saloon e anche le bistecche che non guastano mai, dato che Boselli sembra essersene dimenticato. Se e' vero che, come sostengono alcuni, nelle storie di Tex sceneggiati dall'autore si respira aria di G. L. Bonelli o che il suo Tex e' molto vicino all'originale, sono elementi che non dovrebbero mancare, no?

Modificato da Anthony Steffen
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Queste discussioni un po' tutte uguali mi hanno stancato, qui voglio solo sfatare la favola dei personaggi ?da circo? che sarebbero poco caratterizzati, dei fantocci senza spessore narrativo dell'ultima storia. Chi se ne frega se hanno la faccia a culo? Il figaccione Revekti è una nullit?, al contrario di diversi personaggi che di spessore ne hanno abbastanza. Non fosse per questi, vista la latitanza di Tex e di Laredo detto la Larva Umana, che ne sarebbe di Caccia Infernale?Cunningham non è un bel personaggio, non è ben caratterizzato, almeno per è di storia? Idem per Parkman, Longway ha un suo spessore, per non parlare di Carver a cui ne viene attribuito anche troppo. Burke è caratterizzato bene almeno nel primo albo, il servitore nero ha un suo preciso spessore nella parte finale della storia, Goyaklee non sarà deforme come piace a voi, ma è importante. Questi qui una certa qualità ce l'hanno eccome. Altri, invece, vedi i fratelli Todd, mi pare, o Minnesota, o Reno, sono anonimi, Ethan è completamente inutile, avrebbe potuto avere spessore alla fine ma si è trascurato questo filone. Non fosse per la banda Cunningham e per Tiger, la storia sarebbe insufficiente di brutto, altro che banda inutile. Sono questi personaggi a togliere spazio a Tex? No, è l'autore che glielo toglie, sua sponte, anche se mi sa che non se ne rende conto, e questo è grave, su 330 pagine c'era posto e spessore per tutti o quasi, qualora si fosse voluta una narrazione veramente corale, invece di perdersi in chiacchiere e in un inseguimento che non finisce mai. Il problema non è che un Cunningham o un Parkman rubino spazio a Tex, ma che siano meglio caratterizzati di lui, abbiano una qualità superiore e siano più partecipi alla vicenda. Cosa c?entri In nome della legge coi Promessi Sposi dovete spiegarmelo perchè non ci arrivo.

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Queste discussioni un po' tutte uguali mi hanno stancato, qui voglio solo sfatare la favola dei personaggi ?da circo? che sarebbero poco caratterizzati, dei fantocci senza spessore narrativo dell'ultima storia.

Si è detto che la sgradevolezza fisica è stata una delle componenti importanti nella caratterizzazione degli antagonisti. C'era il timore che ciò fosse solo un diversivo per eludere anche la caratterizzazione interiore degli stessi. Abbiamo visto invece nel secondo e terzo albo certi personaggi crescere e acquistare spessore. Parkman innanzitutto. Poi Carver, Longway ( caratterizzazione inutile perchè è morto subito ) e il negro. Gli altri invece si sono rivelati inutili. I fratelli Todd per esempio. Ma tutto sommato anche Burke, Reno e Minnesota. Ethan Cunnigham inutilissimo. Revekti imbarazzante. Awhig inutile o quasi. Goyaklee poteva starci ma senza tutti quei discorsi sugli apaches e il loro disprezzo verso gli scout. Altro che storie!Inutile far notare che tutte le pagine spese a caratterizzare la vigliaccheria di Ethan Cunningham, personaggio inutile, sono state sottratte a Tex.

Chi se ne frega se hanno la faccia a culo? Il figaccione Revekti è una nullit?, al contrario di diversi personaggi che di spessore ne hanno abbastanza.

I mostri, i reietti, teniamoli alla larga dalle pagine di Tex. Vogliamo le bonazze, non i figaccioni.

Non fosse per questi, vista la latitanza di Tex e di Laredo detto la Larva Umana, che ne sarebbe di Caccia Infernale?

Laredo è stato un altro dei personaggi inutili di questa storia. Paradossalmente questo non è il suo ritorno, ma quello di Parkman.

Cunningham non è un bel personaggio, non è ben caratterizzato, almeno per è di storia?

Miles Cunningham non è un personaggio di poco conto, nessuno lo nega. L'autore spende due albi su tre nel presentarcelo come un abile condottiero e un fine stratega. Si parla di lui a West Point. Poi il terzo albo è tutto speso a mostracelo come un inetto e incapace che si fa giocare persino da Revekti, malgrado sappia fin troppo bene che il profeta lo sta aspettandio nella sua tana. Tipico esempio di metamorfosi camaleontica.

Goyaklee non sarà deforme come piace a voi, ma è importante.

Deforme come piace a voi chi ?

Non fosse per la banda Cunningham e per Tiger, la storia sarebbe insufficiente di brutto, altro che banda inutile.

Infatti la storia è buona, io ho dato 7,5. La banda in questa storia non è inutile. Però questa non è una storia di Tex. E' una storia con Tex. Tieniti le bande caro Jack, io rivoglio TEX!

Sono questi personaggi a togliere spazio a Tex? No, è l'autore che glielo toglie, sua sponte, anche se mi sa che non se ne rende conto, e questo è grave, su 330 pagine c'era posto e spessore per tutti o quasi, qualora si fosse voluta una narrazione veramente corale, invece di perdersi in chiacchiere e in un inseguimento che non finisce mai.

Infatti nel "Passato di Carson" c'è spazio per tutti. E' la storia in edicola che ha anche altri difetti. Ma che tutti questi personaggi inutili non levino spazio a Tex... Modificato da ymalpas
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VOlete fare una succursale dell'ultimo topic su Caccia Infernale? No scusate io passo la mano, perchè l'intenzione di ridire le stesse cose e scatenare le stesse diatribe è EVIDENTE.

In effetti, il senso del mio topic verteva strettamente sulla funzionalit? del personaggio nell'insieme. Ad ogni modo, Ammiraglio, nessuno ti obbliga a partecipare !
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Insomma si potrebbe dire che Boselli ami moltissimo la coralità. Ma alla fine le sue bande finiscono col risultare noiose, stancanti, stucchevoli. Sempre la solita solfa, originalità zero.

Ecco, e' proprio questo il punto!!

Ogni tanto una storia con molti personaggi in scena ci puo' stare."Il passato di Carson" o "Gli invincibili", storie dove la coralita' e' proprio il loro punto di forza, hanno riscosso molto successo tra i lettori, non solo perche' erano storie ben scritte con una trama perfettamente calibrata, ma anche perche', secondo me, uscirono nel periodo giusto, e cioe' nel bel mezzo della produzione nizziana. Quindi una validissima alternativa e un magnifico diversivo alla classicita' di Nizzi. Erano una bella novita'. Adesso che Boselli e' lo sceneggiatore principale della serie, non puo' in ogni storia ripetere sempre la stessa formula:galleria di personaggi, il ragazzino pistolero, il solito comprimario da affiancare a Tex, i soliti uomini d'azione, cattivi che si pentono, i soliti insopportabili complimenti e lo scontro finale che ogni volta mi sembra una Royal Rumble. A lungo andare questo schema risulta essere pesante e noioso oltre che prevedibile. In piu' mettici la presenza fantasma di Tex e la frittata e' fatta. Non si puo' seguire sempre questo schema e son sicuro che anche i fan di Boselli piu' sfegatati pesa col passar degli anni questa tipo di sceneggiature. Urge un cambiamento di rotta. Storie con meno personaggi e una massiccia presenza di Tex forse sarebbe la soluzione giusta in questo caso.


Edit:e mettiamoci ogni tanto anche una bella scazzottata in un saloon e anche le bistecche che non guastano mai, dato che Boselli sembra essersene dimenticato. Se e' vero che, come sostengono alcuni, nelle storie di Tex sceneggiati dall'autore si respira aria di G. L. Bonelli o che il suo Tex e' molto vicino all'originale, sono elementi che non dovrebbero mancare, no?

Parole scolpite nella pietra ! ::evvai:: :old: clap clap
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VOlete fare una succursale dell'ultimo topic su Caccia Infernale? No scusate io passo la mano, perchè l'intenzione di ridire le stesse cose e scatenare le stesse diatribe è EVIDENTE.

Bont? tua.... >:azz: Ti si doveva chiedere il permesso di aprire questo topic è :shock:
Appunto, non capisco questa frase dell'Ammiraglio. Se vuoi scrivere qualcosa inerente al titolo del topic fai pure, se invece non hai niente da dire cambia pure pagina ma risparmiaci queste uscite. Non pensi forse che e' meglio approfondire il discorso qui evitando cosi' di sporcare il topic di "Caccia infernale"?Mah... Modificato da Anthony Steffen
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VOlete fare una succursale dell'ultimo topic su Caccia Infernale? No scusate io passo la mano, perchè l'intenzione di ridire le stesse cose e scatenare le stesse diatribe è EVIDENTE.

Bont? tua.... >:azz: Ti si doveva chiedere il permesso di aprire questo topic è :shock:
Certo che no, come non si deve chiedere a te il permesso di intervenire. Personalmente non sentivo affatto il bisogno di un altro topic ad personam e non ho alcuna inte nzione di farmi trascinare in un'altra sterile discussioen in cui se affermer? che a me il Tex di Boselli va bene così com'?, sarà tacciato di cieca partigianeria, di non essere capace di riconoscere verità evidenti o, peggio ancora, di non volerlo fare apposta. Tanto per chiarire una volta per tutte come la penso: a me le storie corali, ricche di personaggi ben caratterizzati, sia tra i comprimari che tra gli antagonisti, piacciono molto. Non credo affqtto che Tex venga messo in secondo piano o sminuito e non penso nemmeno che Tex debba essere costantemente al centro della scena, purch? il risolutore finale dell'intreccio sia lui. Diversamente da altri, io non ho la granitica certezza di rappresentare la maggioranza dei lettori, ma di certo lo spero. Mi chiedo... e se davvero fosse così? Se davvero la maggioranza dei lettori (non parlo dei quattro gatti che bazzicano i forum, campione non molto attendibile, ma dei 220.000 che ogni mese comprano l'albo inedito regolarmente) apprezzasse il nuovo corso, con le trame complesse di Boselli, la violenza disincantata di Manfredi, le cacce all'uomo condite di ironia di Faraci ed il western venato di noir di Ruju, allora cosa fareste? Io so bene cosa farei se invece fosse vero il contrario e si passasse ad un altro tipo di storie: quello che ho già fatto con altre serie che, per un motivo O per l'altro non mi interessavano più, smetterei di comprare una serie con cui non sono più in sintonia,. Una cosa è comunque sicura: non mi auguro di certo che Boselli smetta di scrivere le storie che piacciono a me per scrivere invece quelle che piacciono a voi. Detto questo, tenetevi pure il vostro angolino e divertitevi quanto volete, io passo.
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Personalmente non sentivo affatto il bisogno di un altro topic ad personam e non ho alcuna intenzione di farmi trascinare in un'altra sterile discussione

Il titolo del topic aperto da Don Fabio e' "Della coralita' texiana", cioe', un argomento attuale che puo' essere approfondito, visto che ci sono utenti che apprezzano questa caratteristica e altri no. In piu', come ho gia' detto, evita di sporcare l'altro topic di "Caccia infernale", dato che questo discorso si stava prendendo piede li'. E' chiaro che nessuno e' obbligato a partecipare.


Diversamente da altri, io non ho la granitica certezza di rappresentare la maggioranza dei lettori, ma di certo lo spero. Mi chiedo... e se davvero fosse così? Se davvero la maggioranza dei lettori (non parlo dei quattro gatti che bazzicano i forum, campione non molto attendibile, ma dei 220.000 che ogni mese comprano l'albo inedito regolarmente) apprezzasse il nuovo corso, con le trame complesse di Boselli, la violenza disincantata di Manfredi, le cacce all'uomo condite di ironia di Faraci ed il western venato di noir di Ruju, allora cosa fareste?

Neanch'io ho la granitica certezza che quei 220.000 che comprano Tex ogni mese lo fanno perche' lo scrive Boselli.

Si' hai ragione,"quei quattro gatti che bazzicano i forum non sono un campione attendibile". Spero che per te non lo siano neanche quelli che continuamente sparano a zero su tutta la produzione nizziana ed esaltano tutta quella boselliana. Sono un campione inattendibile anche loro, no?

Io so bene cosa farei se invece fosse vero il contrario e si passasse ad un altro tipo di storie: quello che ho già fatto con altre serie che, per un motivo O per l'altro non mi interessavano più, smetterei di comprare una serie con cui non sono più in sintonia,.

Se ogni mese le storie di Tex non mi piacessereo piu', sicuramente mi disaffezionerei al personaggio ma lo comprerei lo stesso. E' talmente grande la passione che lo acquisteri anche solo per gustarmi le copertine di Villa.


Una cosa è comunque sicura: non mi auguro di certo che Boselli smetta di scrivere le storie che piacciono a me per scrivere invece quelle che piacciono a voi.

Io spero solo che aggiusti un po' il tiro e che ogni tanto cambi un po' la formula.


Detto questo, tenetevi pure il vostro angolino e divertitevi quanto volete, io passo

:blink::blink::huh: :s :blink: :s :s
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Personalmente non sentivo affatto il bisogno di un altro topic ad personam

Carlo, per quanto lo sviluppo della discussione originaria abbia trasceso la sua impostazione originaria, questa non è per nulla una discussione ad personam. Se tu avessi letto il mio primo post lo sapresti.

Tanto per chiarire una volta per tutte come la penso: a me le storie corali, ricche di personaggi ben caratterizzati, sia tra i comprimari che tra gli antagonisti, piacciono molto.

E piacciono molto anche a me. E' quello che ho scritto. Solo che mi piacciono le storie corali, in cui ogni personaggio ha un ruolo imprescindibile nell'insieme narrativo. Ne ho parlato benissimo nel primo post. Se te lo vai a leggere invece di immolarti nella tua solita cieca difesa di Boselli (come se tutti lo stessero attaccando) capirai che quello era lo spunto riflessivo originario.

Non credo affqtto che Tex venga messo in secondo piano o sminuito e non penso nemmeno che Tex debba essere costantemente al centro della scena, purch? il risolutore finale dell'intreccio sia lui.

Beh, se per te il protagonista è chi spara al cattivo di turno sei molto fuori strada e non sai cosa significa la lettura di un testo. Tex non è spesso avulso dalla logica narrativa nelle storie di Borden° Mi spiace, ma qui non è questione di gusti (mi piace o non mi piace), ma di fatti. E io son sicuro di quel che dico come di aver cinque dita in una mano. Tu hai diritto di dire che ne vedi sei (e non ho dimostrazioni per dirti che sbagli).

Diversamente da altri, io non ho la granitica certezza di rappresentare la maggioranza dei lettori, ma di certo lo spero. Mi chiedo... e se davvero fosse così? Se davvero la maggioranza dei lettori (non parlo dei quattro gatti che bazzicano i forum, campione non molto attendibile, ma dei 220.000 che ogni mese comprano l'albo inedito regolarmente) apprezzasse il nuovo corso, con le trame complesse di Boselli

Primo: chi se ne frega se un'idea è condivisa da molti o da pochi? Ha valore in sè. Secondo: un conto è apprezzare il nuovo corso (che è soprattutto Boselli e che a me non piace per nulla; e fin qui son gusti miei) , un altro è sostenere l'insostenibile (che Tex sia sempre centrale; che questo sia il vero Tex GLBonelliano contro il Tex di Nizzi; etc. etc.).

Detto questo, tenetevi pure il vostro angolino e divertitevi quanto volete, io passo.

Ultima osservazione inutilmente e sgradevolmente offensiva e denigratoria di quelle che non sono le idee tue, Carlo. "Tenetevi il vostro angolino" : saresti tu quello che rispetta le idee altrui? O forse Paco, che definisce "fesserie" le osservazioni di Calvera, con un'aria tronfia quanto supponente? Ad ogni modo, il senso del topic era ben differente da quello che è diventato. Non è un referendum pro o contro Borden, bensì una riflessione sulla coralità narrativa nelle storie di Tex. E non a caso ho citato due storie, rispettivamente di Bonelli e Nizzi, come "In nome della legge" e "Fuga da Anderville".
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Diversamente da altri, io non ho la granitica certezza di rappresentare la maggioranza dei lettori, ma di certo lo spero. Mi chiedo... e se davvero fosse così? Se davvero la maggioranza dei lettori (non parlo dei quattro gatti che bazzicano i forum, campione non molto attendibile, ma dei 220.000 che ogni mese comprano l'albo inedito regolarmente) apprezzasse il nuovo corso, con le trame complesse di Boselli, la violenza disincantata di Manfredi, le cacce all'uomo condite di ironia di Faraci ed il western venato di noir di Ruju, allora cosa fareste?

Neanch'io ho la granitica certezza che quei 220.000 che comprano Tex ogni mese lo fanno perche' lo scrive Boselli.

Si' hai ragione,"quei quattro gatti che bazzicano i forum non sono un campione attendibile". Spero che per te non lo siano neanche quelli che continuamente sparano a zero su tutta la produzione nizziana ed esaltano tutta quella boselliana. Sono un campione inattendibile anche loro, no?

Si, infatti, sembra che alcune affermazioni vadano bene a seconda delle circostanze.
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Non metto assolutamente in dubbio che ci siano persone che comprano e leggono Tex perchè amano le atmosfere, le ambientazioni, il modo di scrivere peculiare di Boselli. Preferisco questo approccio positivo che non l'approccio negativo di "non lo comprer? più perchè lo scrive Boselli" (ma valeva lo stesso per Nizzi).
Io compravo Tex perchè lo scriveva Bonelli. Oggi compro Tex perchè è Tex e sono ancora affezionata al personaggio. Al Tex di Bonelli potevo perdonare qualche piccola deriva - ma era il Tex proposto dal suo creatore, che IMHO aveva il pieno diritto anche di gestirne quelle evoluzioni e involuzioni che non possono mancare in un personaggio che praticamente vive di vita propria, ponendo un modello che ogni altro autore - nel rispetto della propria autonomia e del proprio stile - avrebbe dovuto seguire.
Per fare un esempio accostando un altro personaggio del fumetto, Paperon de' Paperoni si è sicuramente evoluto nel tempo, e oggi possiamo vedere come più che l'esoso e gretto miliardario di un tempo sia un individuo sicuramente avaro, senza dubbio parsimonioso oltre ogni limite, ma capace tuttavia di slanci di generosit?; lo rivediamo peraltro regredire a volte a quella taccagneria che lo rende quasi odioso. Ma in ogni situazione, il vecchio cilindro è sempre quello che al tintinnio di un centesimo è capace a lasciare ciò che sta facendo e fiondarsi anche dalla finestra del suo ufficio per raccattare la povera monetina abbandonata.
Ora, mi scuso se forse mi discosto leggermente dal tema del topic, più di centralit? parlerei di texianit?, di peculiarit? texiane (che non sono solo peste e corna e bistecche, lo preciso perchè a volte sembra che siamo qui a pietire storie composte solo da questi clich?). Il Tex "texiano" non ha bisogno che il suo faccione schizzi fuori da ogni pagina dell'albo, perchè qualunque sia la sua percentuale di presenza è sempre stato chiaro come il sole chi è il vero protagonista.
E non è proprio che in Bonelli siano mai mancati comprimari e/o antagonisti ben definiti, e magari anche bande come ad esempio la banda Dalton dei numeri 8 e 9. Si potr? forse dire, e discutere, se la caratterizzazione di costoro fosse migliore in un autore piuttosto che in un altro; c'è chi è più abile in questo compito e chi meno. Ma è inutile o quasi usare questa abilità per incorniciare un numero imprecisato di personaggi, che potrebbero essere tutti interessanti e indimenticabili, e dimenticare il personaggio per eccellenza facendone uno tra i tanti (solo tra i pards è ammesso che Tex sia "solo" il primus inter pares :D )


più di centralit?

Edito per correggere quanto sopra. Dovevo scrivere "più che di coralità" Modificato da Cheyenne
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Scusa Cheyenne ma non venirmi a dire che i Dalton dei numeri 8-9 fossero caraterizzati bene... posto che secondo me parliamo di uno dei più grossi buchi della storia bonelliana (ok appare tiger per la prima volta ma quel mettere a caso i nomi della banda Dalton e poii stravolgere così tutto quel che è successo non m'? andato già), più che apparire e morire non fanno, solo Bob ha qualche guizzo di personalit?.

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No, hai ragione Ammiraglio, ma avevo parlato di comprimari o antagonisti ben definiti (e ce ne sono in Bonelli padre) e di bande (intendendo che agiscono anche loro in Tex, non che siano necessariamente caratterizzate bene o male) :)


A me comunque la storia con i Dalton è piaciuta invece molto, fosse anche stata stravolta la storia vera (quando c'è troppa storicit? Tex ci perde), e non mi sembrano mal definiti, anche se siamo ben lontani da un capolavoro come la banda degli innocenti Questione di gusti, naturalmente. ;)

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VOlete fare una succursale dell'ultimo topic su Caccia Infernale? No scusate io passo la mano, perchè l'intenzione di ridire le stesse cose e scatenare le stesse diatribe è EVIDENTE.

Bont? tua.... >:azz: Ti si doveva chiedere il permesso di aprire questo topic è :shock:
Certo che no, come non si deve chiedere a te il permesso di intervenire.
Onestamente non capisco questa affermazione che, personalmente, giudico del tutto fuori luogo. -_nono Oltre tutto, di quale permesso di intervenire io ho mai preteso è :shock: >:azz: Me lo spieghi ?Sei un po' nervoso, ultimamente, vero Carlo è :old:
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Preciso che non capiro' mai il perchè le persone commentino per dire che non gli interessa.. ma si passa oltre tranquillamente.. comunque volevo specificare il mio punto di vista.. piu' che nicciano, bonelliano o boselliano io preferisco definirmi semplicemente Texiano.. io seguo dove mi porta Willer.. alcune storie è vero sono ripetitive.. anzi.. sicuramente avrete trovato prima di me delle battaglie con cattivoni abbastanza simili.. ma il bello del Tex secondo me è anche quello.. l'atmosfera western che riesce a creare.. e quel tocco di goliardia che possiede Willer non dev'essere minimamente cambiato.. Le storie con piu' personaggioni sono sempre state apprezzate.. vado dagli uomini giaguaro con "l'irreprensibile" morisco ai mitici GLI INVINCIBILI.. c'è sempre bisogno di metterle in mezzo.. forse ho la fortuna di leggere ora le storie senza andare in ordine.. posso variare e quindi non mi sembrano monotone seguendo l'uscita.. ma fin ora non sono mai riuscito a trovare quell'elemento che mi ha fatto stancare di leggerlo!Suerte!

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Io farei attenzione quando si parla di coralità. A mio modesto avviso, non basta che in una storia ci siano molti personaggi, perchè si possa parlare di storia corale, ma occorre che questi personaggi abbiano un ruolo importante e che gli eventi non ruotino esclusivamente intorno ad uno solo.
Da questo punto di vista, per me Tex è stata una serie corale per la maggior parte della sua esistenza editoriale, perchè narrava le vicende di quattro personaggi, di cui uno aveva sè un ruolo preminente, ma mai tale da mettere in ombra gli altri tre, che avevano una loro automia e non erano dei meri satelliti.
Negl ultimi tempi ques'aspetto si era un p? perso ma vedo che Boselli sta provando a recuperarlo.
Nelle storie di Boselli, poi, c'è anche un altro tipo di coralità che a qualcuno da fastidio, ma non certo a me.
Le storie di Boselli non sono solo storie di Tex, ma anche la storia di qualcun altro. In "Cercatori di piste" abbiamo sia la storia di Mickey Finn e della sua vita violenta che la storia del sergente Torrance che si intrecciano sino ad un epilogo dove Tex non è certo spettatore ma risolutore. Ne "Gli Invincibili" abbiamo sia la storia di un'amicizia ritrovata che di un'amicizia tradita e così via.
Inutile ripetere che io ho sempre adorato questo tipo di storie chiunque le scrivesse.

P. S. Mi piacerebbe dire qualcosa anche sui Dalton e sugli altri personaggi storici incontrati da Tex, ma preferisco lasciare la cosa ad un momento in cui sarà meno stanco. >:azz: zzzz

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