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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 22/04/2020 in tutte le sezioni

  1. Vorrei fare qualche considerazione sul cosiddetto "superlavoro" di Nizzi che lo portò alla crisi... La crisi vera e propria avviene nel 1993, anche se già i primi segni di un "disamoramento" dell'autore per il personaggio per me erano già visibili da mesi. In quel periodo, non ci sono ancora Maxi, Color, romanzi, etc, c'è solo Tex e il Texone, quindi servono 1544 pagine ogni anno. (in media, 128 pagine al mese, 4 pagine circa al giorno non contando feste, ferie e malattia) Questa quantità di tavole è stata realizzata (ai testi) dal solo Nizzi nel 1988, 1990, e nel 1992 (Fino al 1987 almeno un terzo delle pagine sono di altri autori, Nizzi diventa in pratica l'unico autore solo nel 1988, ma nel 1989 e nel 1991 vengono pubblicate le ultime due storie di G.L.Bonelli, e nel 1993 va in crisi e Nolitta scrive metà delle tavole) Veniamo ad oggi (dati presi da DimeWeb). Nel 2019 sono state pubblicate 3730 pagine di Tex (molto più del doppio di quelle del 1993) in 33 albi (contro i 13 albi del 1993) Nel 2019 Mauro Boselli ha visto pubblicate 2590 pagine scritte da lui (1840 pagine di Tex, 564 pagine di Dampyr, le altre divise fra Deadwood Dick e le Storie). Va bene, Mauro è una vera "macchina da storie", allora guardiamo il secondo, Moreno Burattini, che ha pubblicato sempre nel 2019 un totale di 1791 pagine (quasi tutte su Zagor, più qualcuno su Tex) Va bene anche il fatto che per mille ragioni magari in un anno possono uscire anche storie sceneggiate in anni precedenti (come per esempio nel caso del Texone di Villa) e questo potrebbe essere un caso eccezionale. Allora andiamo a vedere i dati degli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2019 compresi. Boselli negli ultimi dieci hanno ha sceneggiato 18715 pagine, cioè una media di 1872 pagine all'anno (questo, oltre a lavorare in redazione come curatore di Tex e Dampyr... viene il dubbio che si sia fatto spiegare da Martin Mystere l'ubicazione di Tempo Zero...) Torniamo un attimo indietro: quante pagine di Tex ha sceneggiato Nizzi nei dieci anni che lo hanno portato alla crisi? Ecco qua anni per anno: 1984 500 pagine 1985 744 pagine 1986 1012 pagine 1987 1052 pagine 1988 1544 pagine 1989 1389 pagine 1990 1544 pagine 1991 1434 pagine 1992 1544 pagine 1993 958 pagine totale in 10 anni: 11721 pagine Sono tante, certo, oltre mille pagine all'anno con punte di millecinquecento... ma cosa dovrebbe dire Boselli che in dieci anni ne ha sceneggiate 18715, cioè quasi il doppio? E se andiamo a vedere altri sceneggiatori Bonelli, vediamo che negli ultimi 10 anni Moreno Burattini ha sceneggiato per Bonelli 9947 tavole (e nel frattempo ha scritto pure non so quante centinaia di post nei suoi due blog, due raccolti di racconti, un libro di aforismi, storie varie per altri editore, etc.), Stefano Vietti ne ha scritte 9544 e non mi risulta che nessuno dei due abbia dato segnali di disagio o di crolli. Addirittura Ruju ha scritto 9494 tavole! (mi raccomando borden, tienilo d'occhio, che non vada in crisi...) Ma volete vedere il dato davvero significativo? Ecco le pagine sceneggiate da Nizzi in anni più recenti, post-crisi... 2000 1104 pagine 2001 1214 pagine 2002 1565 pagine 2003 1768 pagine (il suo record!) 2004 994 pagine 2005 1434 pagine 2006 1540 pagine Sì, (a causa dell'aumento di produzione di albi di Tex avvenuto negli anni), nel periodo in cui era "affiancato" da Boselli e quindi "non era più sotto pressione"... Nizzi sceneggiava più tavole di quelle che sceneggiava prima della crisi! Quindi, in conclusione, cosa vediamo? Vediamo che Nizzi produceva sì tante pagine di Tex, ma non un numero tanto fuori dal mondo... Boselli lo supera abbondantemente, e tanti altri sceneggiatori Bonelli ci vanno molto vicini (Burattini per me se calcoliamo anche tutte le cose che fa extra bonelli scrive di più, e fa pure il curatore di Zagor, mentre Nizzi non è mai stato curatore di Tex e lavorava da casa) e se non ci arrivano spesso non è perchè non ce la facciano fisicamente, ma semplicemente perchè le testate su cui lavorano hanno quel numero di pagine ogni anni e stop. Oltretutto, dopo la crisi per diversi anni Nizzi ha SUPERATO quella produzione (con gli effetti che tutti abbiamo potuto vedere sulla qualità, certo, ma... poteva pure farne di meno, ormai non era più l'unico sceneggiatore) Quindi, per me parlare di "superlavoro al di là di ogni limite" è perlomeno esagerato. La produzione di pagine per Tex era alta, ma non impossibile (per fare un altro nome, G.L. Bonelli a quasi 70 anni anni ha prodotto da solo, dal 1969 al 1975 quando la salute l'ha mollato, 1320 pagine all'anno fisse, e con che qualità! (praticamente, rispetto a Nizzi gli mancava solo il Texone, ma Nizzi non ha dovuto tenere quella quantità per sette anni, nei sette anni pre-crisi anche togliendo il 1993 ha una media di 1215 pagine all'anno, cento pagine all'anno di meno di GLBonelli. Queste sono le cifre, inoppugnabili. Di qui in poi ci sono le mie considerazioni personali, opinabili come sempre. Per me non sono state le pagine a far "sbroccare" Nizzi. Sono state quelle pagine associate alla fatica di farle,e non parlo solo della fatica di sceneggiare (che quella ce l'hanno tutti gli sceneggiatori), parlo della fatica di adattarsi ad un personaggio che non gli piaceva e a uno stile non suo. Si fa presto a parlare di "professionisti" e a dire che un bravo autore può scrivere tutto... ma non è vero. Boselli era un lettore di Tex, Tex gli piace ed è riuscito negli anni a renderlo ancor più "suo", per questo ne sceneggia 1840 pagine in un anno (oltre a quelle di Dampyr) senza sbroccare. Non parliamo poi di G.L.Bonelli che aveva creato il personaggio e si identificava con lui, e quindi sceneggiava "in scioltezza" 1320 pagine all'anno senza problemi. Vediamo invece come un autore in altri ambiti e con altri personaggi bravissimo, tanto da aver segnato la storia del fumetto italiano, come Nolitta... e su Tex non ce la fa, alterna storie belle ma che con Tex non hanno niente a che fare (come il Giudice Maddox) ad altre dove pare scrivere una parodia di Tex (il segno di cruzado per esempio, o la storia del Cheyenne Club) Nizzi temo che rispetto a Tex fosse come Nolitta, Tex non gli piaceva, non lo leggeva da "semplice lettore" preferendogli altri personaggi. Non gli piacevano le storie di G.L. Bonelli, da lettore le evitava e ne aveva lette pochissime! Quando lo mettono a scrivere su Tex, che fa? Da vero professionista, si legge un sacco di numeri arretrati (borden potrà confermare come questa cosa sia davvero il segno di serietà professionale, molti sceneggiatori o anche curatori non lo fanno quando scrivono per un personaggio), si SEGNA un tot di frasi fatte (certi "tormentoni" Texiani tipo le patatine fritte in realtà sono "tormentoni Nizziani"... GLBonelli era un vulcano di idee e di trovate, il linguaggio che i pard usano è estremamente vario, è che da lì Nizzi si è scelto le 3-4 espressioni più comuni o che gli piacevano tipo "tizzone d'inferno" e poi HA USATO SOLO QUELLE per decine e decine di storie, andando "a pappagallo" Ma è uno sforzo infame, una gran fatica, "scrivere come un altro autore" (e infatti dopo poco le sue peculiarità spuntano fuori, nonostante tutti i suoi sforzi), aggiungici la frustrazione prima del non poter firmare le storie, poi del fatto che Bonelli (secondo lui) gli cassava tutte le buone idee e lo "costringeva" a scrivere storie che non lo appassionavano... È per questo che Nizzi è sbroccato. Perchè per scrivere Tex come lo scriveva all'inizio, doveva fare una gran fatica, per un personaggio che non gli piaceva e per cui non aveva alcun attaccamento. Non `e stato il numero di pagine. Forse anche se Nolitta avesse scritto qualche storia o avessero fatto entrare prima borden, sarebbe sbroccato lo stesso. Perchè dopo la crisi invece riesce a scrivere anche più pagine, senza altri problemi e senza andare in crisi, per altri vent'anni? Ovvio. Perchè quella fatica, quello sforzo, non li fa più. Non fa più nulla per mascherare quello che pensa di Tex e non ci prova nemmeno a fare storie alla GLBonelli, tanto sa che gli basta riempire pagine con bistecche e patatine, far dire ai pards "tizzone d'inferno" e "vecchio cammello" ogni pagina, e ci sono dei lettori che sono già contentissimi così, e non occorre nemmeno sforzarsi per creare misteri, ci piazzi un origlione subito che svela tutto una volta, la fai raccontare da Tex a quello scemo di Carson una seconda volta e alla fine la fai rispiegare di nuovo dai pards allo sceriffo per la terza volta, fra questo e le patatine sono cinquanta pagine riempire ad albo, facile così arrivare alle 1768 pagine all'anno post-crisi...
    3 points
  2. Poso dirti che, e così spero di chiudere per sempre certe diatribe con Diablero, piace molto anche a me. Scrive benissimo e direi quasi che lo ammiro, anche per la conoscenza enorme. Mi piace sempre meno quando parla di Nizzi, ma non perchè io sia un fan di Nizzi, come ho già spiegato...non lo sono. Semplicemente critico quando c'è da criticare elogio quando c'è da elogiare, secondo il mio gusto, ma perchè purtroppo a lui non piace mai, nemmeno per sbaglio. Vedo che gli ha dato fastidio persino la balena de la congiura, una delle storie più belle, obbiettivamente, degli ultimi 30 anni. Quindi avrà una sua idiosincrasia. Succede. Vorrà dire che quando parla di Nizzi va preso con beneficio di inventario e sul resto ce lo godremo alla grande.
    2 points
  3. Non si può escludere che questa lettura sia quella corretta. Che Nizzi non leggesse Tex è risaputo, probabilmente non gli piaceva. Ha anche ammesso però che, leggendolo, si è reso conto di quanto il vecchio Bonelli fosse in gamba, e si è appuntato mentalmente quelli che riteneva essere i punti di forza della scrittura di GLB e quindi di Tex. Senz'altro sarà stato uno sforzo doversi adeguare allo stile di un altro, e sarà stato altrettanto frustrante non potersi firmare. Forse questi primi anni, queste continue frustrazioni, hanno inciso, alla lunga, nella resa del Nostro; forse queste insoddisfazioni iniziali si sono palesate solo molto più tardi, quando ormai era più libero e firmava i suoi lavori. All'inizio tiene botta, deve affermarsi, è teso e concentrato sull'obiettivo. Dopo diversi anni, saturato dalle tensioni dei primi periodi, ha un crollo, una sorta di burnout. Può starci. Mi piacciono molto, come a quasi tutti, i tuoi commenti sul forum. Per mancanza di tempo è un periodo che sono poco assiduo, ma quando mi capita di leggerti apprezzo (quasi) sempre. Qui invece non apprezzo, per niente. Dopo la crisi del '93, secondo la tua lettura Nizzi scriverebbe quasi col pilota automatico: origlioni, Tex che spiega e rispiega, poi patatine ed eccoci arrivati a 2000 pagine. Poi però scorro le sue opere del periodo post crisi e ci trovo: L'Uomo di Atlanta, L'Ultima frontiera, il buon ritorno della Tigre Nera, la bellissima storia di Lincoln, il bel Texone di Milazzo, la storia di Alison, la classica ma molto bella l'Ultimo Ribelle, il tragico ritorno di Nuvola Rossa, il bel Texone di Kubert e altre ancora. Sei un indubbio grande conoscitore di Tex e in genere del fumetto. Hai competenza e capacità espositive e di analisi notevoli. Ma non vorrei che, qualche volta, tu incappassi nell'errore che attribuisci ai feroci nizziani, cioè parlare per "partito preso": non pretendo che tutte le storie da me elencate sopra ti piacciano, ma ammetterai che la qualità di tali sceneggiature - almeno di alcune - è ben lontana dalla descrizione pesantemente ingenerosa che ne fai.
    2 points
  4. MarrFarr: Si, epiteti come negro e palla di carbone sono razzisti. E come e' gia' stato spiegato Tex e' un personaggio del west scritto nel 2020 con la sensibilita' del 2020. GLB negli anni cinquanta lo ha creato come un personaggio degli anni cinquanta e pure in quel periodo il personaggio non rifletteva la sensibilita' del vecchio west ma quella degli anni in cui viveva lo sceeggiatore, come e' logico che sia. Il clan dei cubani risale a quasi quarant'anni fa, epoca in cui alle questioni razziali non si guardava allo stesso modo in cui lo si fa oggi. Devo ammettere di non aver letto la storia in questione, ma non credo che si sia meritata il titolo di "una delle storie piu' belle di Tex" perche' Tex e Carson dicono negro. Caro MarrFarr, "lI Clan dei Cubani" è una storia strepitosa! Quattro pards affiatati che mettono a ferro e fuoco New Orleans con scazzottate e sparatorie a volontà, dialoghi frizzanti come solo GLB sapeva scrivere!..non ho mai scritto che è una delle più belle della serie perchè Tex e Carson usano un linguaggio che tu definisci razzista! Palla di neve, Buffone incatramato, Tortorella, Scimmione, Negro, Limoncino, Muso Rosso..sono epiteti tipici del Tex del grande GLB, e tali devo restare anche nel 2020, nel 2030, nel 2050
    2 points
  5. Insomma, a me pare si sstia parlando di lana caprina- Tex, da sempre, rivolge epiteti picttoreschi a tutti. E' un eroe antirazzista e su questo nessuno può aver da obiettare. Ma allo stesso tempo, da sempre, dice cose come carboncino, negretto, faccia di carbone, palla di neve, faccia di limone, limoncino, scimmione, scarto di umanoide, scimmia vestita a festa, gorilla puntando molto sulle caratteristiche fisiche del nemico. Questo fa molto parte del fascino di Tex, esattamente come il dar contro e magari picchiare i pezzi grossi. Aaaaaah come è liberatorio. Io voglio vedere Tex picchiare a sangue i pezzi grossi cattivi. Tex senza queste caratteristiche peculiari non è più Tex. Il nostro Boss non ha del tutto tolto queste caratteristiche. Anche in molte storie recenti appare il termine negro o alcune di questi epiteti che ho elencato, anche se in misura sempre minore. Io credo vada fatto il possibile per mantenere queste caratteristiche, che non c'entrano nulla col razzismo. Come può essere razzista un bianco che vive con gli indiani e che ne è il sakem?
    2 points
  6. Se la Treccani e il Sabatini-Coletti dicono stronzate mica siamo costretti a seguirli (e ne dicono spesso, anche). "Nero" ha tutt'altra accezione: al di là del fatto che indica i fasci, se lo usiamo come traduzione dell'inglese "black" non rende per nulla. Per gli statunitensi, ad esempio, spagnoli e italiani a volte sono "black" (data giusto di qualche mese fa un articolo di giornale che lamentava come a un premio fosse candidato un solo attore nero... Antonio Banderas ). Quindi, che facciamo? Il contadino bresciano e il manovale maghrebino sono "neri" entrambi; se poi hanno il busto bronzeo del batrace stivaluto nel tinello sono entrambi "neri" due volte. C'era un ascaro che era allegro, era negro, ma parlava in italiano; caso davvero mirabile di una persona che era nera e negra al contempo, ma basta avere un minimo di raziocinio per non confondere le due cose. Allora come li chiamiamo? "Africani"? Peccato che in Africa ci siano arabi, berberi e ottentotti che negri non sono affatto. Li chiamiamo "di colore"? Bella lì! Come se i cinesi, i mediterranei e gli scandinavi non avessero un colore. Quindi, che ne direste se li chiamassimo con un termine che designa in modo neutro e scientifico il loro fenotipo? Esatto: NEGRI. Io lo uso tutti i giorni e non ho mai visto quasi nessuno offendersi, nemmeno i negri; e sì che, dato il mestiere che faccio, ne conosco parecchi. Gli unici che ho sentito trasalire al riguardo sono un pugno di colleghi, italianissime passerine infiammate che praticano l'antirazzismo a parole, ma si guardano bene dal sedersi vicino a un negro in metropolitana. E poi, se qualcuno lo usa come un insulto, non insulta i negri, ma sé stesso. Ho sentito molto spesso usare la parola "bergamasco" come un insulto (molto, molto più spesso di "negro"), ma grazie a Dio nessuno si è ancora peritato di scrivere sul dizionario che "bergamasco" è un insulto e si preferisce la definizione più neutra "mangiatore di scarpinocchi".
    2 points
  7. Assolutanente marginali? Quindi se Tex dice "negro" è un epiteto razzista? Come si deve esprimere un cowboy del vecchio west? Secondo il tuo ragionamento nel "Clan dei Cubani", una delle storie più belle di Tex, lui e suoi pards sono dei razzisti di prima categoria.. ne dicono di tutti i colori:"Palla di nave ", "Sacchi di Carbone", "Scimmioni" Siamo in due
    2 points
  8. Troppe cose vengono affrontate in questo topic, troppe cose molto diverse fra di loro che vengono accomunate anche in tanti discorsi che si sentono. Ma far confusione fra cose diverse porta a...fare confusione fra cose diverse Prima di tutto, il mettere in uno stesso calderone OPERE DEL PASSATO e NUOVE OPERE è non solo una cosa confusionaria, ma un invereconda cazzata. Tutte le opere del passato, prima o poi, se sopravvivono al tempo, arrivano in un tempo non loro, dove possono essere travisate, interpretate diversamente (pensate solo al celebre caso di Huckleberry Finn, che quando fu scritto era un opera potentemente antirazzista, al punto da essere proibita in certe zone degli USA per questo, e che oggi per il fatto che contiene la parola "n****r, viene accusata di essere razzista e ci sono le petizioni per proibirla. Segno che imbecilli e censori esistono sempre, anche se cambiano casacca politica in base a come gira il vento. Quelli che vogliono censurare le vecchie opere oggi perché non sono abbastanza politicamente corrette, sono persone che se si trovassero in una società nazista, osannerebbero chi brucia i libri degli ebrei. L'appartenenza politica e gli alti valori morali sono una scusa, una casacca che si indossa per conformismo, ma il godere di avere il potere di proibire cose agli altri invece è una caratteristica personale molto più forte, una stronzaggine e un marciume di base che indossa panni etici per convenienza) Quindi, visto che ci saranno sempre persone che vorranno sbianchettare, censurare, cancellare opere di persone molto più grandi di loro, e ci saranno sempre moltissime persone che, per convenienza, per evitare grane, o per non rimetterci denaro, si piegheranno a questa prepotenza, bisogna che chi ha a cuore la storia e la cultura e non le vuole cancellate da "pensieri unici" stile 1984, difenda SEMPRE l'integrità delle opere passate, combattendo SEMPRE ogni censura di qualunque "braghettone" che nasconde i propri arrapamenti per il potere che vuole esercitare sugli altri dietro millantati alti ideali... Questo significa, sì, tollerare (senza strillare o avere crisi isteriche ridicole) che esistano ancora, e vengano pubblicate opere che contengono i valori dell'epoca in cui furono scritte. Se la società europea e statunitense del 1800 era estremamente razzista e sessista, le opere prodotte, anche da parte di persone che avevano le migliori intenzioni come Mark Twain, oggi presentano aspetti che appaiono razzisti? Esticazzi, è il nostro passato, volete cancellarlo e sostituire la Storia con delle belle favolette e raccontare nelle scuole che all'epoca bianchi e neri in coro ballavano e cantavano tutto il giorno in totale fratellanza? (a parte che trovo MOLTO più utile per combattere il razzismo leggere Huckleberry Finn in classe e poi magari discuterne, piuttosto che censurarlo fischiettando e facendo finta di niente...) Questo rispetto, non va portato solo alle grandi opere. Va portato anche alla narrativa "popolare". Anzi, SOPRATTUTTO alla narrativa popolare. Perchè Shakespeare è già "protetto" dalla sua fama, gli infoiati braghettoni non osano attaccarlo, così come non attaccano Dante anche se mette gli omosessuali all'inferno. Huckleberry Finn viene attaccato perchè il grosso pubblico lo considera un opera per ragazzi, e quindi è "meno protetta" dalle smanie delle scimmiette cancellatrici. Ma dove le scimmiette davvero si scatenano, è sulla narrativa "popolare", e sui fumetti, dove i "letterati" si voltano dall'altra parte, sdegnati, non volendosi "sporcare le mani" con quella "robaccia". Senza capire, quelle teste di legno snob e tonte, che la letteratura popolare è la vera voce dei tempi, l'anima di un popolo, e che sarebbe da salvaguardare anche più di opere che sono state celebrate e hanno vinto premi in quanto erano stati attenti a non offendere nessuno. (i promessi Sposi è scritto benissimo, ma non venitemi a dire che si studia nelle scuole solo per quello, e non per la morale cattolica di cui è impregnato...) Noi texiani questo problema lo conosciamo bene. Perchè oggi se ti vuoi leggere il Tex originale scritto da G.L. Bonelli devi spendere decine di migliaia di euro per comprare albi del 1948, o l'unica ristampa che per sbaglio gli uscì non censurata all'inizio per pochi albi negli anni 50. Da allora, o per paura dei preti e dei beghini, o per sembrare più "moderni", o per strane e assurde smanie e manie di raddrizzare cose che non erano storte, il Tex originale che lo possiamo al massimo sognare (o prendere in anastatica, con gli ovvi problemi di riproduzione delle tavole), mentre ristampa dopo ristampa non leggiamo i testi scritti da G.L. Bonelli, ma quelli riscritti da qualche anonima manina nelle varie redazioni Bonelli nel corso degli anni... Visto lo "storico" di una casa editrice che si è sempre costantemente calata le braghe (il duro comunicato ai tempi delle menate del Codacons su Tex che fuma mi aveva fatto per un attimo sperare che per una volta non si sarebbero inchinati, e invece...), l'avanzare del politicamente corretto mi spaventa (a mica solo per Tex... un orda di fanatici con un idea totalitaria di cosa deve essere consentito leggere, scrivere o pensare dovrebbe spaventare tutti, e infatti anche se vengono costantemente silenziati dai media, già molti pensatori progressisti di un tempo protestano e dicono che quello non è progresso ma un ritorno al passato. Con il rischio di avere reazioni paradossali tipo vedere Camille Paglia venire accusata di "antifemminismo"...). Temo di vedere in futuro i vecchi albi di Tex sbianchettati e ridisegnati e riscritti per l'ennesima volta, con tutte le "parolacce" cambiate, per non urtare la spiccata sensibilità delle scimmie urlatrici (che fiutato il sangue, subito dopo pretenderebbero che Tex la smetta di mangiare carne e andare a cavallo...) Il problema è che non si può fare un simile discorso di principio e senza sfumature per LE OPERE NUOVE CHE VENGONO REALIZZATE ADESSO. Perchè? Per quello che ho scritto prima. La narrativa "popolare" è SEMPRE legata ai tempi in cui viene realizzata e al "comune sentire". Un autore famosissimo e intoccabile nella sua torre d'avorio può fare un opera "politicamente scorretta", sarebbe attaccato tutti i giorni in TV, con dibattiti quotidiani, e venderebbe un casino. La cultura "popolare" non può permetterselo (non apertamente, almeno. Anche se poi da sempre le novità, le rivoluzioni, arrivano prima lì, dove le cose "eretiche" non vengono notate dai soloni, per arrivare solo dopo alla letteratura "alta"). Nessuno la difenderebbe in un dibattito in TV. Sarebbe attaccata da tutti, e invece per sopravvivere ha bisogno di poter arrivare a tutti, al maggior pubblico possibile, anche quello che si indigna. Inoltre, noi siamo colonizzati dagli USA. Inutile negarlo, è un dato di fatto, la cultura americana sta soppiantando in Italia quella italiana (andate a vedere quanti ragazzi oggi leggono Salgari o anche autori italiani più recenti, se non obbligati a scuola. E che tipo di film vedono, o che telefilm in TV...), e internet ha velocizzato tantissimo questo processo, facendoci parlare tutti i giorni in un ambiente dove la lingua franca è l'inglese. Lo stesso "Tex" è un frutto di questa colonizzazione: non solo è un eroe americano che agisce in america in un "genere" proveniente dagli USA, ma il suo creatore anche nel linguaggio era molto più legato agli autori americani che leggeva che non a quelli italiani..,. Sì, lo sappiamo che il termine "negro" (che veniva usato anche negli USA) non è altro che il termine spagnolo per "nero", e quindi corrisponde proprio al termine americano propagandato dal Politicamente Corretto, "black" (mentre invece "ni##er" era una parola inventata apposta per essere derisoria ed era nata come un insulto, e non ha una vera e propria traduzione italiana, in italiano si aggiungevano semplicemente aggettivi spregiativi senza creare parole nuove), ma NON HA LA MINIMA IMPORTANZA. Perchè, per quanto ci possa stare sulle scatole questo imperialismo culturale (a me sta, e parecchio), questo "fatto" interessa solo a pochi pignoli e a quelli che credono che il senso originale delle parole abbia la minima importanza. Invece purtroppo il senso delle parole cambia, con la società e le influenze, e la dominanza della cultura americana sulla nostra è tanto forte che il significato originario di "negro" è stato semplicemente buttato via dalla finestra, considerato molto meno importante del fatto che la parola SOMIGLIAVA ad una insultante parola americana. E quindi è diventato (e non da oggi, eh, sono anni ormai che è così) insultante anch'esso. E non solo per gli antirazzisti, eh, ma pure per i razzisti (che oggi vogliono poter continuare ad usare quella parola, ma si capisce benissimo che lo fanno perchè gli sembra di usare l'epiteto americano e non la traduzione di "nero"...) (è un processo comune a molte parole in origine "neutre" associate a cose che venivano denigrate prima con termini insultanti. Invece di diminuire l'insulto verso la vittima designata, la parola precedentemente "neutra"... diventa insultante a sua volta. Vedi per esempio "portatore di handicap" o "Extracomunitario", termini "politicamente corretti" imposti per evitare di usare precedenti insulti, che sono usati oggi molto spesso come insulti...) Onestamente, credo che se una parola un tempo "neutra" oggi è diventata un insulto... usarla OGGI equivale ad insultare. Ci sono ovviamente casi e casi, in una storia sul razzismo negli USA prima della guerra di secessione è strano che tutti quanti usino termini moderni e politicamente, corretti, la cosa fa ridere. Però allo stesso tempo, hai a che fare con orde di scombiccherati fanatici che girano in rete in cerca di qualcuno da linciare, perchè cercare guai? Si vede quindi la faticaccia che ha fatto borden per la storia su Lincoln, per mantenere a Tex il suo linguaggio "colorito" e non far vedere razzisti politicamente corretti, senza allo stesso tempo offendere nessuno. C'è riuscito? Ovviamente no, era una sfida impossibile, QUALCUNO CHE SI OFFENDE C'È SEMPRE, c'è un utente di Comicus che se l'è legata al dito e da mesi interviene in praticamente ogni discussione su Tex per criticare il fatto che UNA VOLTA, in quelle duecentocinquanta pagine, a borden è scappato di far dire a Tex "negro"... Però, a parte certi casi patologici... non si sono viste orde con i forconi, non c'è stata una raccolta di firme per cacciarlo da Tex, è riuscito comunque a non far arrabbiare QUASI nessuno senza per questo rendere le vicende una roba da teletubbies. Tex una volta usava epiteti come "cioccolatino" o "muso giallo" nelle sue storie? Beh, oggi non li può più usare. E no, non ci metto il "purtroppo". È solo un dato di fatto, i tempi cambiano, e se puoi evitare di offendere qualcuno (oggi che la popolazione asiatica o africana in Italia è indubbiamente molto maggiore che non ai tempi di G.L. Bonelli)... perchè volere offenderli lo stesso? Mi batterò SEMPRE perchè non li cancellino dalle vecchie storie, cancellando il passato, ma non mi pare una battaglia che valga la pena di essere combattuta riguardo alle storie nuove, oggi, sul "diritto di insultare oggi milioni di italiani" Vuol dire che Tex deve avere un linguaggio meno "colorito"? NO!!!! Tex può ancora usare milioni di epiteti, cosa gli vieta di chiamare i sicari cinesi "giuggiola" o "piccioncino"? Quanti ne usava G.L. Bonelli? Rinunciare a poche di quelle frasi non mi pare un gran sacrificio, se serve a non essere offensivi per le persone. ANCORA DIVERSO è il caso, per esempio, della violenza sugli animali. Tex non può più dare la caccia alle balene? Vabbè, se serve per evitare le folle di fanatici con i forconi, è meglio che da oggi in poi lasci stare le balene, non è un gran sacrificio. Ma a differenza del caso precedente... Tex a dare la caccia alle balene non offendeva nessuno. Fa solo vedere un attività che storicamente avveniva. Non bisogna far vedere le piantagioni di cotone con gli schiavi nelle storie in Virginia prima della secessione? Questo è, di nuovo, voler cancellare la storia. (confesso che all'epoca la caccia alla Balena presente in una storia di Nizzi mi disturbò, ma perchè non mi sembrava "da Tex". Non erano lì per cacciare Balene, e infatti se ricordo bene - non la rileggo da anni - la devono lasciare lì a metà caccia. uccidere un animale per nessun motivo, ecco, questo non era da Tex nemmeno allora...) Il problema nel caso degli animali temo sia più negli autori che nei lettori. Recentemente l'uscita di diverse storie con scene francamente ridicole a questo riguardo, a distanza ravvicinata l'una con l'altra, ha evidenziato questo aspetto che non era certo centrale. Prima, in un recente Color, c'è stata la storiella di Serra con Lupo de Lupis, il Lupo tanto buonino che grato perchè Tex non gli spara, poi va a salvarlo. il problema di questa storia non è che era animalista, è che era una storiella scema, senza un senso, e assolutamente non da Tex (troppi autori bonelliani invece di sognare di vendere un botto di copie sognano di scrivere come Berardi. Solo che non sono Berardi. Manco Berardi ormai è più quel Berardi...) Ancora più recentemente, Tiger che come San Francesco ammansisce un (cane) lupo addestrato ad uccidere... guardo la scena e mi chiedo "ma perchè?". Visto che non era essenziale mettere lì un cane, quella scena temo non fosse lì per gli animalisti fuori dalla redazione. Era per gli animalisti dentro la redazione. Che mi preoccupano un po' di più... (ma questo sarebbe un altro aspetto ancora: che vi dicevo, sono problemi diversi, che andrebbero discussi separatamente, fare un unico minestrone non porta a niente di utile...)
    1 point
  9. ..sto già immaginando Zagor che dice: "Stanno arrivando i pistoleros di colore...". Tex dovrebbe essere per tutti quelli che lo amano così com'è..Tex lancia epiteti , tracanna whisky come non ci fosse un domani, spenna gonzi giocando d'azzardo, fuma come un turco, ammazza furfanti, e prende a sganassoni i palloni gonfiat al minimo insulto..
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  10. Puoi non essere d'accordo, ma cio' non cambia il fatto che sia un termine razzista. Come l'americano nigger che infatti nessuno sano di mente si sogna di usare in pubblico. Ma in ogni caso vista la storia coloniale dell'Italia non c'era nemmeno bisogno di andare oltreoceano per fare paralleli perche' pure da queste parti non e' che mancassero le manfestazioni di razzismo nei giornali o nella narrativa d'epoca. Il fatto che si trovi sul dizionario non vuol dire assolutamente nulla perche' la funzione del dizionario non e' quella di riportare parole dalla connotazione positiva ma di fare una panoramica delle parole in uso nella lingua. Infatti ci trovi anche volgarita' ma non per questo si possono usare liberamente. Ma visto che hai nominato il dizionario ti riporto di seguito la definizione che la Treccani da' del termine: Nell’uso attuale, negro (corrisp. all’angloamer. nigger) è avvertito o usato con valore spreg., sicché in ogni accezione riferibile alle popolazioni di colore e alle loro culture gli si preferisce (analogam. a quanto avvenuto in Paesi in cui la questione razziale era particolarmente viva) l’agg. e sost. nero (corrispondente all’ingl. black e al fr. noir) ...e gia' che ci siamo anche quella del Sabatini Coletti: Che appartiene, che è caratteristico della popolazione negride o, in generale, negroide, originaria del continente africano a sud del Sahara e caratterizzata dalla pelle scura, dal naso largo, dalle labbra carnose e dai capelli folti e crespi; il termine, a cui è stata annessa in passato una connotazione razzialmente spregiativa, è oggi perlopiù sostituito da nero, considerato più neutro SIN di colore: cantante n.; arte, musica n.
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  11. Negro visto come epiteto razzista è un distorcimento del niger americano. In realtà non è una parola razzista. La trovi pure sul dizionario, penso.
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  12. Se "negro" è una parola razzista, allora con "betoniera" siamo dalle parti del negazionismo della shoah.
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  13. Come distinguere fra una scena GLBonelliana e una "politicamente corretta" tramite due semplici esempi: - G.L.Bonelli (in un esempio inventato sulla base di scene simili viste tante volte): Carson sta per far secco qualche malcapitato bandito, quando Tex gli dice "per adesso miriamo ai cavalli!". A quel punto Carson, visibilmente dispiaciuto per non poter fare il tiro a segno su quei poveri pellegrini, dice "peccato, povere bestie"... e poi procede a far secchi tutti i cavali. - Scena politicamente corretta, buonista, animalista, etc etc etc moderna, ispirata da una scena vista recentemente Tiger incontra un cane feroce addestrato ad uccidere (e che ha magari già ucciso sbranandole prigioniere che tentavano di fugfgire) intenzionato a sbranare anche lui. Tiger gli dice "so che tu, come tutti gli animali, sei buono e non faresti del male ad una mosca. Lo so perchè io, indiano, sono quindi puro e vicino alla natura che è perfetta e mai ci farebbe uccidere qualcuno, nemmeno per mangiare. Non ti porgo la mano perchè in quella maniera mi comporterei in maniera ableista, facendo notare la tua mancanza di pollice opponibile. Quindi ti darò qualcosa che da mangiare, probabilmente un altro animale che ho appena ucciso ma non lo diremo perché altrimenti gli animalisti picchettano la redazione. Gli faremo credere che ti sto dando un piatto di Tofu"". il cane, commosso da un simile sfoggio di modernità da parte di un indiano del 1800, gli perdona immediatamente tutte le bestie che ha ucciso in precedenza, e insieme si iscrivono al codacons per far smettere di fumare la pipa della pace ai Navajos....
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  14. Basti pensare al fatto che oggi è impensabile leggere un "negro" sulle pagine di Tex, termine che non ha niente di offensivo e che veniva usato nientepopodimeno che da Sergio Bonelli, tutt'altro che un suprematista bianco. Da quel punto di vista, i tempi sono peggiorati parecchio.
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  15. Mah sinceramente rileggendo vecchie interviste mi vengono i brividi ad immaginare Nizzi curatore di Tex.. Tornando a Tex, nella versione che lei ne ha fatto risulta meno manesco, meno gradasso, più ragionatore. Questo fa parte di un suo preciso intento o le viene "semplicemente" così? L'una e l'altra cosa. Certa aggressività di Tex mi ha sempre dato un po' fastidio: nella versione di G.L. bastava una occhiata di traverso da parte del cliente di un saloon perché Tex menasse subito le mani. Io aspetto che venga seriamente provocato, prima di fargli fare a cazzotti. Quanto al fatto che sia più ragionatore, questo deriva certamente dal mio carattere, che inevitabilmente contamina anche quello di Tex. G.L. era più impulsivo ed anarchico, con una punta di goliardia. Poi tenete conto del tanto tempo che è passato e della diversa tecnica con cui viene realizzato dai disegnatori. Certe risse disegnate da Galep erano davvero goliardiche; i disegnatori di oggi sono più rigorosi, e i soggetti delle storie molto meno garibaldini. Senza contare che oggi dobbiamo anche fare i conti con il "politicamente corretto". Gli epiteti che Tex distribuiva allegramente a negri, cinesi e messicani (tuttavia senza ombra di razzismo) oggi no ce li possiamo permettere. Insomma è tutto un insieme di cose che è cambiato e che in qualche modo ha fatto dare una calmata anche a Tex. https://www.ubcfumetti.com/interview/9809.htm Come fa a darti fastidio l'aggressività di Tex? Dobbiamo subire il politicamente corretto senza fiatare? No, mi dispiace.. ma il caro Nizzi ha delle idee che proprio non mi piacciono.
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  16. Valerio dice "quando sono entrato qui, io, Nizzi non sapevo nemmeno chi fosse" 🙄 Questo è il primissimo post di Valerio nel forum, postato POCO DOPO L'ANNUNCIO DEL RITORNO DI NIZZI, quotato integralmente: Questo è il secondo post di Valerio nel forum, in una discussione su una storia di BOSELLI: Il suo terzo post nello stesso thread è semplicemente un "quoto in toto" su un post elogiativo per Nizzi, ma il suo quarto post, il giorno dopo, apre una nuova discussione. Su cosa? indovinate! 😎 il thread si intitola: "Claudio Nizzi necessita di una rivalutazione?" E questo è il quarto post di Valerio nel forum: ...ma naturalmente "lui non sapeva nemmeno chi fosse Claudio Nizzi... 😆 Quindi, sì, certo, MI FIDO CIECAMENTE che non sei uno dei vecchi troll di TWO, come si fa A NON CREDERE a qualcuno così onesto e sincero? 🥳 (davvero, dovrebbe esserci un limite, anche alla faccia tosta...)
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  17. Sembra il titolo di un film porno, perdinci!
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