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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 20/05/2020 in tutte le sezioni

  1. Il West offre una milionata di spunti Storici che possono essere presi come esempio per la costruzione di una storia di pura fantasia ma verosimile...e in Tex ci sono ancora un sacco di argomenti da sfruttare... E di situazioni...per esempio la serie Tex Willer è in assoluto quella che meglio si presta ad un utilizzo intelligente della Storia nella storia... Ripeto,solo il Texas offre un milione di spunti storici da sfruttare in Tex, secondo il mio modestissimo parere
    1 point
  2. Sospensione di incredulità. Ricorrere troppo a questo "patto" con il lettore a mio parere riduce il valore delle storie. Questa "complicità" che si richiede al lettore spesso consente all'autore comode scorciatoie senza le quali la storia non andrebbe avanti. Non dico che non si debba fare, dico che non se ne deve abusare. C'è da dire peraltro che la verosimiglianza può declinarsi in tanti modi e con diverse gradazioni fino a sconfinare nell'inverosimile dichiarato. Ymalpas vuole giustamente sentire le varie campane del forum. Dico la mia e per dirla sono costretto a ricorrere ad alcuni esempi: 1) El Supremo: una bella storia, importante, di quattro albi, una di quelle storie ambiziose che a mio parere garantiscono l'ottima salute della testata (perché tanti di noi siamo ancora qui proprio per le storie ambiziose che oggi solo Borden, ancora soltanto lui, sa regalarci). Ebbene, nella storia in esame c'è una scena in cui Kit Willer divelle una grata in un modo impossibile per le leggi della fisica. Una scorciatoia che consente al figlio di Tex di venir fuori da una situazione senza uscita. Scene del genere, è più forte di me, non riesco a digerirle: perché mettere i protagonisti spalle al muro, se poi non ne possono uscire se non con una forzatura? Sono esagerato? Sì, ma questo è il mio modo di leggere. Non sopporto le scene impossibili, mi fanno considerare viziata la storia. La stessa cosa mi è accaduta con una storia recente di Ruju, in cui i nostri riescono a fuggire da un fortilizio tipo quello di Carrasco semplicemente scavalcando il muro di cinta con i cavalli! Anche quella, per me, è una storia irrimediabilmente viziata. Lo so, sono uno sfracellamaroni. CATEGORIA: IMPOSSIBILE 2) Capitan Jack: Tex è in una situazione disperata. Decide quindi una sortita suicida in cui, alla Rambo, si getta tra gli avversari mietendo vittime con due pistole, una per mano. Non c'è tattica, non c'è strategia, c'è solo Tex Rambo che conta sull'invulnerabilità conferitagli dall'essere il protagonista della testata. Il Tex di Faraci SA che non può morire: per questa ragione non è credibile, è un personaggio di cartone, una marionetta nelle mani dell'autore. In questo caso non c'è una scena impossibile, ma solo tremendamente improbabile. Non mi piacciono nemmeno queste. Meglio del punto 1, ma comunque non soddisfacente. CATEGORIA: POSSIBILE MA INVEROSIMILE (può esistere una categoria simile? ) 3) La rupe del diavolo: è credibile che dei ladroni, quali sono i Siksika, si intestardiscano così ad assaltare l'imbarcazione? Ci deve essere equilibrio tra azioni e motivazioni: se questo non c'è, come in questo caso, gli avversari sono come quegli omini dei videogames che, ucciso uno, ne esce fuori subito un altro, e così via fino a una strage infinita. Se gli indiani stanno combattendo per difendere le proprie famiglie e la propria terra allora ci sta che si lancino in imprese disperate; non però in questo caso, ragion per cui la storia non può passare indenne ad un giudizio più attento. La sequenza, per quanto possibile in linea teorica, è molto improbabile per le motivazioni sottese all'attacco: è quindi, per dirla alla Ymalpas, "superata e biasimevole". CATEGORIA: POSSIBILE MA IMPROBABILE; l'improbabilità inoltre non serve a mettere in risalto i pards e sembra generata da un "tirar via" dell'autore. 4) Sfida sulla sierra: quoto @pecos: "È credibile o verosimile? Certo che no, è una situazione estrema!". E' altamente improbabile, quasi impossibile: siamo più o meno al punto 2. Ma qui, come ben dice pecos, la scena è talmente ben gestita che quella "quasi impossibilità" è funzionale a far risaltare l'elevatissimo valore di quegli eccezionali combattenti che sono sia i nostri pards che gli irlandesi. I nostri vincono perché sanno muoversi, a un certo punto si impossessano della Gatling, riescono a asserragliarsi in alcuni edifici, e comunque, molto verosimilmente, pagano anche loro un non trascurabile tributo di sangue, in termini di compagni caduti. Ecco che per me la sequenza diventa formidabile, perché verosimile nell'eccezionalità dei pards (diverso è il caso di Faraci, che fa uscire Tex totalmente allo scoperto a fare bang bang). CATEGORIA: POSSIBILE MA IMPROBABILE; in tal caso però l'improbabilità mette in risalto i pards ed è gestita in maniera tale da apparire tutto sommato credibile. 5) Colorado Belle (o Omicidio in Bourbon Street): Per come sono costruite, non hanno la pretesa di essere verosimili. L'idea di fondo le fa annoverare tra le storie di Tex che volutamente sconfinano nel fantastico. Non sono frequenti, ma fanno parte della tradizione texiana. CATEGORIA: DICHIARATAMENTE INVEROSIMILE. Detto ciò, per il mio modo di essere lettore io non sono contento delle prime tre storie mentre promuovo a pieni voti le altre due (o tre). Ragion per cui io mi aspetto, per il futuro, un Tex calato in contesti verosimili, che si muova anche in condizioni estreme ma in cui sappia muoversi, con strategia e senza rambate. NO quindi al Tex Rambo che sa di non poter morire, NO agli avversari da videogiochi, NO a sequenze palesemente impossibili. In qualche circostanza, ma solo una volta ogni tanto, mi piace lo sconfinamento nel fantastico, come la storia di Apikern o l'ultima di Manfredi sulla signora dei vampiri. Certo, i dinosauri e i vichinghi non credo che oggi li digerirei, come non ho digerito La città nascosta faraciana: idee che personalmente reputo bislacche, al di là dell'inverosimiglianza o meno. Cosa diversa, infine, è l'aderenza storica. Se si cala Tex in un contesto storico (i Seminoles, la Guerra Civile) tendenzialmente pretenderei aderenza e accuratezza storica.
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  3. Letto il secondo albo e, come atteso, è a un livello davvero alto! Aspetterò le continuazioni per una vera recensione ma volevo far notare solo un paio di cosette quindi SPOILER!!! Apprezzo molto le argomentazioni di @dario63 sulle presenze femminili e vorrei aggiungere soltanto che il personaggio di Susan mi ricorda molto chiaramente l'omonima Susan di "nueces Valley": entrambe appoggiandosi un istante a Tex riescono a derubarlo, entrambe sono bionde, di bell'aspetto e totalmente diverse da ciò che mostrano di essere (inoltre si chiamano allo stesso modo che mi sembra un ulteriore richiamo). Una cosa che ho notato poi (scusate forse sono troppo puntiglioso) è che a pagina 30 Edwards usa il nome "Tex". Forse è solo una piccola svista perché non sembrano esserci indizi del fatto che Tex ha davvero rivelato la sua identità a Edwards (anzi quasi sicuramente NON l'ha fatto tanto più che nelle vignette successive torna ad essere "Rawlings"). Dunque se partiamo dall'assunzione che Tex non ha rivelato a nessuno il suo vero nome, l'essere chiamato così avrebbe sicuramente dovuto insospettirlo 🤔🤔
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  4. Io sono certo,anzi certissimo,che una storia del genere al lettore medio di Tex sia piaciuta.è piaciuta anche a me, sebbene non abbia lesinato alcune critiche...sintetizzando e stigmatizzando si tratta della "classica Media Texiana" che personalmente rileggerò...C è Tex,c è azione,c è intreccio,c è SERIALITÀ... Bene così
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  5. La storia è di gran lunga superiore al color. E le sparatorie sono solo una componente della storia. Non aspettarti la qualità offerta dalle storie di Mauro Boselli, questo no, ma questa di Nizzi è comunque superiore aalla maggior parte delle storie scritte da Faraci.
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  6. (Post conclusivo, almeno per me, che oggi dovrebbe essere uscito Tex Willer e da domani spero di parlare di storie ben più interessanti di questa.) Vi ho mai raccontato di quando ho creduto che Tex fosse morto? È stato pochi anni fa, quando sono tornato a leggerlo dopo un (lungo) periodo di smago, seguito alle famose polemiche su TWO, che mi avevano tolgo il gusto del leggerlo. Comunque, senza andare troppo a rivangare il come e il perché, mi trovo a leggere un albo di Tex per la prima volta da anni... e la malasorte ha voluto che fosse uno degli ultimi albi di Faraci! Mi sono perso gran parte delle storie di Faraci, le leggerò in futuro probabilmente, man mano che recupero il periodo che non ho letto. Mi dicono che all'inizio non fosse così male. Ma quella volta mi trovai di fronte ad una "storia" che non lo era. Era un elenco di clichè, di tormentoni, di cose già viste e straviste, di "satanasso" e "vecchio cammello", di patatine fritte e bang bang zip zip, tutte scene riconoscibili come texiane... ma senza una storia decente di Tex sotto. Soprattutto, senza "vita", e senza "anima". Non era una storia di Tex, era una citazione di una storia di Tex. un collage di scene fotocopiate da storie di Tex. E io ho pensato che, dopo tutte le polemiche che ricordavo, mandato via Nizzi, per non scontentare i lettori "tradizionalisti", Tex fosse stato ingabbiato in un eterno rifare sempre le stesse poche cose, come un santino dell'eroe che fu, o una bella statua equestre. Con patatine, satanassi e cammelli in ogni storia, per accompagnare dolcemente i lettori rimasti nel sonno e nei ricordi, senza turbarli con qualcosa di nuovo. O di vivo. Prima di leggere quell'albo, non avevo smesso di comprare Tex, solo di leggerlo. E non avevo deciso davvero "smetto di leggerlo", era solo capitato. Non ne avevo più voglia e rimandavo. Alla fine, rendendomi conto di quanti Tex non letti avevo accumulato, mi ero detto "ora basta, leggo l'ultimo numero uscito, e decido, o ricomincio a leggerlo, o smetto anche di comprarlo" Dopo aver letto quella storia di Faraci, la mia decisione fu di smettere di comprarlo. Mi faceva troppa pena vedere Tex ridotto così, ad un burattino ridotto a ripetere sempre gli stessi stanchi tormentoni. Per fortuna, le mie manie completiste mi impedirono di smettere subito con un numero qualunque. Volevo arrivare almeno ad un numero "significativo", e il centenario non era lontano. Così comprai e lessi anche i successivi. E inoltre lessi anche qualcuno degli ultimi Texoni. E scopri che invece Tex era ben vivo nelle storie di Boselli, anzi era vivo come non lo era stato da anni! E ne fui contentissimo: era, dopotutto, un vecchio amico d'infanzia che credevo morto, che invece era in ottima salute! E se prima ero "boselliano" per preferenza rispetto a Nizzi, adesso mi sa che lo sono per paura. Paura di cosa potrebbe diventare Tex dopo Boselli. Dopo aver visto cosa sarebbe se fosse affidato ad autori anche "alla moda" come Faraci... Mi è tornata la voglia non solo di leggere Tex, ma anche di parlarne, ed eccomi quindi qui, di nuovo a discutere sulle storie (anche se speravo che l'epoca delle flame su Nizzi fosse finita per sempre... ) Cosa c'entrano queste reminiscenze personali con questa storia di Nizzi? Beh, dovrebbe essere chiaro. Al di là degli allungamenti del brodo, al di là degli svarioni, al di là delle mutande e delle scuse... anche se tutti i difetti di questa storia fossero corretti (almeno, quelli che io ritengo difetti), alla fine rimarrebbe comunque una citazione di una storia di Tex. Ci ritrovo quella maniera di "fingere" una storia ammassando pezzi fotocopiati da vecchie storie. Non c'è l'effetto santino di quella vecchia storia di Faraci, paradossalmente, proprio perchè Nizzi insiste a mostrarci i pards come incompetenti dormiglioni. Invece di un monumento equestre, è una parodia, ma comunque, è qualcosa di freddo. Freddo come una tomba. Non c'è anima, non c'è passione, non c'è avventura, non c'è partecipazione. Non c'è tutto ciò che rende grande una storia e un narratore, al di là del mero "mestiere". in una parola, non c'è vita. Lunga vita a Tex!
    1 point
  7. Su questo concordo totalmente. Ma, per esperienza, il fatto che queste discussioni finiscano per incentrarsi su 1-2 scene "emblematiche" è abbastanza normale. Io dovevo ancora fare un post "complessivo" sulla storia, aspettavo di farlo "a bocce ferme" ma ormai mi sa che ho già detto tutto in vari post precedenti. Per non stare a ripetermi troppo, cercherò di fare un riassunto. La storia per me presenta davvero diversi problemi, sotto un sacco di aspetti. Del primo avevo già parlato molto all'uscita del primo albo: 1) Metà del primo albo è chiaramente un "allungamento del brodo", che non ha nulla a che vedere, anche tematicamente, con la storia successiva. Il resto dei due albi è dedicato ad una storia che ha comunque un tema chiaro: Tex e pards sono su una barca, devono farla arrivare a destinazione nonostante varie minacce e diversi attacchi, non a caso alla fine appena scendono dalla nave catturano il "cattivo" immediatamente, a quel punto la sua cattura è una postilla, l'impresa è far arrivare la nave in porto. Che senso ha farci vedere il viaggio per arrivare sul luogo, se non per allungare il brodo? Quando mai si è visto prima in una storia di Tex che ci facessero vedere tutto il viaggio? (mi immagino come sarebbe stato bello "massacro" se ci avessero fatto vedere prima il viaggio di Tex dalla riserva, con i cambi di treno, il menù dei vari ristoranti, i tragitti panoramici, un bel depliant per "l'agenzia viaggi Tex", con Tex che arriva a Goldeena solo dopo decine e decine di pagine così...) Questo aspetto di estraneità dalla storia vera e propria è accentuato anche dal fatto che gli eventi che vengono descritti (la morte del cercatore d'oro per esempio) non hanno il minimo effetto sulla storia successiva. Avete presente il concetto della "pistola di Cechov"? (se non sapete cos'è qui c'è una rapida spiegazione). Ma nè il cercatore d'oro, nè le lumache tornano più, e anche la scena in cui il boss inizia a tramare è totalmente inutile, non fa che far vedere quello che comunque viene svelato e spiegato poi nella storia (ad essere precisi, non solo la storia successiva non usa minimamente questo lunghissimo incipit, ma accade il contrario, questa parte che commenta la successiva: durante la riunione, il boss chiarisce una delle domande che potrebbero venire DOPO aver letto la storia: "ma perchè non l'hanno semplicemente fatta saltare?", come se rispondesse ad un osservazione o a una critica. Altro indizio sul fatto che sia stata scritta DOPO. Il fatto che Nizzi abbia consegnato la sceneggiatura intera non ci dice infatti nulla su come lui l'abbia scritta prima di consegnarla, cosa ha fatto prima o dopo. Ma in ogni caso, anche se l'avesse scritta da pagina 1 in poi, senza aggiunte..., la prima parte è ancora un elemento estraneo e superfluo) Ma anche se consideriamo solo la storia vera e propria escludendo questo allungamento del brodo (e gli altri che si notano più avanti, tipo la tavola muta per salire le scale), ci sono altri problemi: 2) Il comportamento di Tex e pards, totalmente illogico e out of character (ho letto il post di Borden, ma non concordo, per me il senso dell'umorismo di Tex è più del tipo "ti accendo un cerino fra le dita dei piedi" che non del tipo "mi fingo umile e sottomesso e rido fra e me su come ti sbagli sul mio conto"...). Ma a parte la scena delle scuse, che ha monopolizzato anche troppo la discussione, ci sono davvero troppe cose che non vanno nel comportamento dei pards, tutte già citate: il fatto che dopo aver fatto migliaia di chilometri perchè si sa che ci sarà un attentato, poi vanno a dormire tutti fregandosene completamente. Il fatto che sanno già chi è il capo dei sabotatori e sanno cosa vuol fare, mettono in grave pericolo la vita dei passeggeri invece di prevenire la minaccia (ma questo fatto del mettere in pericolo innocenti perchè "servono prove" è un po' il pallino di Nizzi, lo faceva anche ai suoi tempi migliori, nonostante ci siano decine di storie di glb in cui Tex delle prove se ne è sempre fregato), etc. 3) Se, sulla carta, l'idea di avere una storia in cui Tex e pards devono far arrivare una nave a destinazione è piuttosto intrigante... in pratica poi tutto si sgonfia nelle solite pagine e pagine di "bang bang ahhh!", assolutamente indistinguibili dai "bang bang Ahhh!" della storia precedente sul fortino. Insomma, sono storie in cui il soggetto potrebbe anche essere interessante e originale... ma poi l'idea viene rovinata da una realizzazione sciatta, piatta e ripetitiva. Per un esempio della ripetitività delle pagine e pagine di bang bang Ahhh... E questa è solo una piccola parte (sono solo quelle dove il "bang bang Ahhh!" è su due vignette affiancate), in tutto ci sono solo nel secondo albo 31 scene "Bang bang Ahhh", e visto che ogni volta ci devono far vedere sia lo sparo ("bang bang") che il morto ("Ahhh"), occupano come minimo due vignette, a volte di più (GL Bonelli era più economico nelle sue sparatorie, spesso usava una vignetta sola, tanto era chiaro chi sparava, e non aveva bisogno di allungare brodi). 4) L'abuso di "bang bang Ahh" porta, come nella storia precedente, ad avere comportamenti assurdi anche da parte dei nemici. Gli indiani soprattutto sono trattati da Nizzi come dei suicidi senza il minimo senso di autoconservazione. Come è già stato fatto notare, questi non sono indiani che stanno combattendo per difendere case e famiglie, e nemmeno per tenere lontani invasori: sono lì solo per il bottino, sono ladri, come i moderni rapinatori che si infilano nelle ville isolate. Beh, avete mai sentito parlare di una banda di rapinatori che insistesse a cercare di rapinare una villa dopo che gli abitanti ne hanno uccisi DECINE? Anche se la rapina avesse successo, e il capo indiano si portasse a casa whisky e bottino... come potrebbe giustificare ai suoi stessi uomini la perdita di anche solo 4-5 guerrieri, in una razzia? I parenti di quei guerrieri si accontenterebbero come giustificazione di "sì, ho fatto ammazzare tuo fratello, ma guarda che bella bottiglia di Bourbon che ti ho portato!"? Direi che un capo simile non solo durerebbe poco, ma rischierebbe di perdere la vita oltre che il titolo. Invece, questi indiani da operetta che fanno? Nel primo assalto, dove si fanno beccare ad avanzare con delle canoe (?!) all'attacco di una nave piena zeppa di persone armate (e già qui siamo sul suicida andante, il piano iniziale prevedeva di aggredire vittime inermi nel sonno, ed era chiaro che era già fallito) ne muoiono dieci! A quel punto, dopo una simile strage, cosa decidono? Di rinunciare e cambiare capo? Nooo! Di riprovarci più avanti! Da come ne parlano, sembrerebbe che per ritentare, abbiano a disposizione un agguato perfetto, chissà quale arma segreta... ma no, anche qui, per la sciatteria della sceneggiatura, il diabolico piano è... riattaccarli allo scoperto con le canoe! (l'idea sarebbe che con la nave insabbiata, non possono scappare... come se avessero motivo per scappare di fronte a quattro sfigati che si fanno ammazzare come bersagli al tiro a segno...) Ma andiamo per ordine: di per sè la nave non si incaglierebbe, per farla incagliare, gli indiani devono impedire che vadano in avanscoperta, e qui per riuscirci... sacrificano altri nove di loro! (e siamo a 19 morti per qualche barile di Whisky) Alla fine, sacrificando quei 9 uomini, riescono a farli arenare, e qui, qual è il loro piano diabolico? ATTACCARE ALLO SCOPERTO SU UNA BELLA SPIAGGIA SABBIOSA! (vedere pagina 45. All'inizio vedendoli avanzare fra le canne pensavo che almeno lì stessero dimostrando prudenza, ma anche lì finiscono per andare al massacro come un branco di idioti). Correndo allo scoperto ne muoiono altri cinque! (e siamo a 24 morti!) Nonostante questo, insistono (ma quanto era buono quel whisky????) e ne devono morire altri sette in vari assalti suicidi (sì, perchè gli ultimi muoiono stile kamikaze, gettandosi in mezzo ai nemici cercando di farne fuori qualcuno prima di essere uccisi), e il ridicolo assalto finisce solo quando... muore il capo. Senza che la morte di trenta indiani in precedenza avesse la minima importanza. A saperlo prima, che contava solo il capo, bastava ammazzare lui e basta, no? Se ero di quella tribù, al quarto morto il capo sarebbe stato tristemente ucciso da una freccia vagante... Questo era l'elenco (in teoria riassuntivo, ma sono prolisso, non posso farci niente), a dopo per le conclusioni (spero brevi, ma non garantisco niente)
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  8. Ma io ho l'impressione, con tutto il rispetto, che Grande Tex, sarà la giovine etade o l'ingenuità non so, il più delle volte si limiti a dire il contrario dell'interlocutore perché sì e via. Ce li vedo Tex e Carson seduti davanti alla tenda a fumare, la sera, e poi ad un tratto il vecchio cammello che esclama: "Ma come si sta bene tra noi, tra uomini! Perché non siamo nati tutti finocchi?"
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