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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 19/06/2022 in tutte le sezioni

  1. Sì, siamo in molti, mi sembra, a dire che la scena della fuga di Tex e l'eccesso di pazzia (chiamiamola così) di Yama, non abbiano funzionato come dovevano, ma Boselli aveva tante altre possibilità per risolvere la questione. Poteva per esempio rendere Kit Willer e Tiger meno pirla, visto che conoscevano bene la capacità di Mefisto di ipnotizzare le persone (in questo caso Devlin) e di trasformarsi in un altro personaggio (il direttore del manicomio) e renderli molto più pericolosi (di fatto sono inutili) e - una volta tanto! - decisivi per la storia. Oppure poteva far liberare Tex e Carson dai traditori (Lorna e Duke) che avevano bisogno di un diversivo per fuggire da Mefisto, o altre soluzioni che io non so immaginare ma meno improbabili del coltello a pochi centimetri dalla guancia di Tex... Per quanto io non abbia apprezzato la Mefistolata, non si può sempre dare tutta la colpa a Nizzi: qui Boselli, secondo me, non ha "chiuso" bene la storia e amen. Capita anche a lui. Il terzo albo poi ha troppi personaggi (il manicomio è affollatissimo!), l'"arrivano i nostri" si poteva evitare, una storia con atmosfera horror doveva avere pochi personaggi e momenti più di suspense, a mio modesto parere. (Nonostante questo comunque io la ritengo un'ottima storia). Complimenti ancora ai Cestaro, che spero si mettano presto a disegnare un Texone.
    2 points
  2. Mefisto non mi piace. Ma come, Letizia, proprio tu con la tua passione per il paranormale? Ebbene sì. E vi spiego perché. Tex non è un fumetto Marvel o DC, dove gli eroi hanno i superpoteri e i villain non devono essere da meno. Tex non ha superpoteri, ma solo abilità, con le armi, con i pugni e con il cervello. E anche con queste abilità non esagererei troppo: la colt, si sa, è precisa da qui a lì, ma da lì in poi non colpisci neanche una mucca; ma va bene così. I cattivi di Tex non devono essere in grado di compiere mirabilia perché altrimenti Tex fa la figura di Thor+Superman+Hulk. Sappiamo tutti che nel West è più facile accoppare qualcuno che accendersi una sigaretta. Se qualcuno volesse far fuori Tex o Carson o chiunque altro, non c'è cosa più facile. Non c'è protezione da una pallottola a tradimento nella schiena. Tutti quelli che hanno provato a tendere un agguato ai nostri erano dei pirla patentati o più scalognati di Paolino Paperino quando ce la mette tutta. La storia insegna: Bill Hickok e Jesse James sono due esempi di come fosse facile uccidere persone che non avresti mai voluto avere di fronte con la colt in pugno. Un avversario senza scrupoli e troppo abile diventa automaticamente un idiota se non riesce nemmeno a ferire Tex. Non c'è poi nulla di più patetico del cattivo di turno che ha nelle sue mani, legati con filo spinato e inermi che più di così non si può, Tex e/o i suoi pard, tutti o in parte e che si domanda: che faccio, li accoppo subito o aspetto almeno un paio di giorni? No, che dico mai; aspetto, così, quando si saranno liberati, ci sarà più soddisfazione a spedirli all'inferno; se poi saranno loro a spedire me all'inferno, pazienza, bisogna essere sportivi. Se poi questo capita al furfante una volta sola, ci può stare; è un pirla ma, se campa, in futuro non ci casca più. Ma no, ti capita ogni volta, sempre sempre, e tu che fai? Hai imparato dagli errori precedenti e non ci caschi più? No no, ormai la patente (di pirla) l'hai presa, scade tra dieci anni e la sfrutti più che puoi. Anzi, cerchi di recuperare punti persi con le rare azioni intelligenti. E allora pianti un coltello affilato per aiutare il prigioniero a liberarsi, lasci come sorvegliante un figlio decerebrato appena uscito dal coma e pensi "speriamo che Tex si liberi alla svelta ché siamo appena a pagina 28". Se si vogliono evitare situazioni ridicole, si devono scegliere sapientemente gli avversari di Tex, si devono costruire caratteri e comportamenti plausibili. Gli argomenti ci sono, anzi abbondano: rapine, rapimenti, vendette, indiani buoni bistrattati, indiani feroci, galeotti evasi, amori contrastati, padroni e servi, prepotenti... e chi più ne ha più ne metta. Certo tutta roba già vista, ma quel che conta è come lo si conta. Non vedremo più sparatorie, scazzottate ecc. perché ne abbiamo già viste troppe? Speriamo di no. Insomma non voglio più vedere Mefisto perché è una grandissima contraddizione: ingegnoso fino al punto di catturare i nostri e poi idiota nel farseli scappare? Ma Mefisto è così, lucido nella sua follia. No, troppo comodo. In questa storia l'unica follia è quella di Yama. Mefisto è solo un avversario sano di mente che fa errori incredibili solo perché è richiesto dalla trama, solo perché Tex non può morire. Un avversario ricorrente, che perde sempre, è molto difficile da gestire. Una volta perde perché commette un errore, un'altra perché è sfortunato. Ma poi? Ma, perbacco, perché Tex è bravo! No, non regge. Se Tex è bravo, non si fa catturare. Mefisto sta diventando ridicolo. E' stato un errore riproporlo mediante Yama che ne è la fotocopia, e successivamente con il suo ritorno dagli inferi. E' stato un bel personaggio che doveva terminare con Black Baron. Indietro tutta insegna. Naturalmente, a mio modesto avviso.
    2 points
  3. Un aspetto per il quale non mi è mai piaciuto Boselli é quello di costruire trame con troppi personaggi, non in sé e per sé, ma in rapporto alle pagine a disposizione; con la conseguenza - al fine di dedicare a ciascuno di loro uno spazio significativo minimo, nelle fasi salienti - di comprimere troppo i finali e, soprattutto, di creare diversi storytelling e cambi di fronte che, se nel corso della narrazione possono certamente appassionare e fanno tanto "moderno", nel momento della resa dei conti spezzano però la tensione e risultano "annacquanti" (vedasi il "telefonatissimo", già dagli albi precedenti, tradimento di Duke e Lorna, in un momento in cui vi erano già il fronte di Tex e Carson contro Mefisto - e dici poco! - ed i ragazzi della "Hercules" a portare scompiglio in altra zona, aiutati dalla provvidenziale rivolta dei pazzi). Non a caso, la storia dei dannati dell'Artico, per me non migliore di questa in quanto a soggetto a sceneggiatura, semplicemente è alla fine riuscita meglio perché sviluppata su quattro albi. Ma questa è proprio una "cifra stilistica" dell'Autore, quindi amen; a mio modestissimo parere, con una sceneggiatura maggiormente rilassata staremmo parlando di suoi capolavori molto piu numerosi, a partire dai demoni del nord del n. 600 che, per me - come poi dimostrato dalla bellissima storia al Polo, che ne riprende alcune tematiche - è stata la "madre" di tutte le occasioni perse. Venendo ai "commenti sui commenti" (non si dovrebbe mai compiere un'operazione del genere, ma arrivo troppo in ritardo per sviluppare argomentazioni nuove), condivido la pecca di sceneggiatura sulla liberazione di Tex (andava fatto piantare il coltello a Mefisto in maniera equidistante tra volto e polso, anziché vicinissimo al volto di Tex; la qual cosa ha poi costretto i Cestaro ad avvicinare graficamente di parecchio coltello e polso imprigionato - vedasi ad esempio le distanze, ben diverse, tra pag. 28 e pag. 53 - al fine di far quadrare il tutto). Per quanto riguarda il rapporto Mefisto/Yama, che é potenzialmente il vero epicentro e la straordinaria novità di questo nuovo episodio (quando mai si sono visti i due concretamente, e contemporaneamente, in azione?), bisogna sospendere il giudizio sino all'esito dei prossimi quattro albi. Nell'unica, breve fase in cui i due sono stati a contatto, e pienamente coscienti di sé, si sono viste scintille; perfettamente coerenti, peraltro, con le storie passate, che Boselli dimostra di conoscere alla perfezione. E dunque, abbiamo un Mefisto legato a Yama ma...non troppo (in fondo se ne era ricordato, in passato, solo per passargli il testimone della sua vendetta), che non dimentica i continui fallimenti del figlio ma che, comunque, gli assegna un ruolo volutamente responsabilizzante (laddove Yama vorrebbe delegare a ciò Mandip) nel controllare i suoi storici nemici, sia pur resi impotenti. Dall'altro lato, abbiamo Yama che lascia intravedere tratti da presuntuoso (prontamente ripresi dal padre), che già varie volte lo avevano condotto al disastro, ed una insicurezza di fondo subito strumentalizzata da Tex (che gli fa malissimo, dandogli del perdente, "ripescato" dal padre solo per necessità), che lo conduce a mettersi alla prova per verificare lo stato attuale delle sue capacità di magia nera (a loro volta: annullate e svanite, o anche esse "convalescenti"?), con il risultato di favorire la fuga dei pards. Mi aspetto, nel prosieguo, punzecchiature e battibecchi tra i due, e forse anche colpi di scena maggiormente clamorosi (l'uno contro l'altro, gelosi reciprocamente dei loro progetti di vendetta? Chissà...), per quello che è uno spunto potenziale assolutamente esplosivo e che credo Boselli saprà gestire come si conviene.
    2 points
  4. Il 2022 verrà ricordato da noi lettori texiani come l'anno di Mefisto. In effetti è una scelta redazionale forte quella di sfoderare, in rapida sequenza, una minisaga di sette albi riguardante lo scontro (finale?) fra Tex e il suo acerrimo nemico. (con tanto di bollino in copertina che un po' ci ha fatto discutere ) Il primo capitolo di tre albi, si è concluso e adesso, a bocce ferme, provo a recensirlo, sebbene non sia affatto facile farlo dopo che è stato in lungo e in largo analizzato dagli altri utenti prima di me. Per la prima volta mi avvalgo pure del comando "spoiler", visto che reputo doveroso evitare che qualcuno che ha intenzione di leggere solo alla fine dei sette mesi tutta la storia, possa rischiare di incorrere in qualche elemento spoilerante nel mio commento.
    1 point
  5. Al di là del fatto che in parte la penso come te, proponine qualcuna. Beh, qualcuna l'ha già proposta Poe (potevano essere liberati da Kit e Tiger che non cadevano nell'agguato o, aggiungo io, invece di entrare dalla porta principale potevano farlo di nascosto approfittando della distrazione fornita dai poliziotti e dai forzuti della Hercules, oppure potevano essere liberati da Lorna e Duke. In entrambi i casi ci sarebbero state comunque molte proteste, da parte della frangia di lettori che non sopporta che Tex venga salvato da qualcun altro, una frangia che comprendo perchè di questa cosa se ne è fatto un abuso assurdo sotto Nizzi, decenni di storie in cui Tex veniva sempre salvato da qualcun altro, da un bambino, da un cane, da un paralitico, dal primo che passava, etc, e capisco che molti lettori siano "sensibilizzati" su questa cosa, però adesso non è che si passi dall'eccesso all'altro, dopo anni di storie rigide in cui Tex veniva sempre salvato si passa ad anni di storie in cui non può essere salvato, le storie diventano prevedibili in entrambi i casi. Anch'io però preferisco soluzioni in cui Tex si salvi per la sua abilità e non per l'intervento di altri. un altro metodo che usava GFL Bonelli era la variabilità dei poteri di Yama e Mefisto, una variabilità tranquillamente giustificata in fiction: serve che Yama non riesca a fare una cosa? È passata una nuvola davanti alla luna. O Mefisto deve mantenere la concentrazione per tenere Tex nel delirio e l'arrivo di kit e degli altri rompe la concentrazione e Tex si sveglia, ma da solo senza altra gente nella cella a parte Carson. O semplicemente la forza di volontà di Tex è tale che Mefisto non può tenerlo lì a lungo e dopo un po' torna in sè. Oppure, per dimostrare la superiorità di Tex su Yama, gli riesce ciò che Yama non è riuscito a fare... fuggire dall'incubo in cui è confinato, da solo! (in pratica è sempre il caso della forza di volontà, ma più spettacolare, invece di vedere Tex che si sforza nel sonno si vede Tex nel sogno che stende demoni a cazzotti e pistolettate) O magari, più prosaicamente, quello che avevo suggerito nella mia recensione, il tavolo su cui si trova Tex è chiaramente regolabile, se fosse stato fissato male nella fretta di andarsene bastava che Tex rovesciasse il tavolo e lo rompesse o liberasse il pugnale (richiede comunque una distrazione di Mefisto, ma "per la fretta causata dall'arrivo dei poliziotti non fissa bene fino in fondo la ruota di regolazione del tavolo" mi pare molto più accettabile del "lascia apposta la lama che servirà a Tex per liberarsi, lama che si sposterà da sola per poter essere afferrata" Ma alla fine, il punto è che PRIMA di far catturare Tex devi avere una buona idea su come liberarlo, senza che la cosa faccia perdere la sospensione dell'incredulità al lettore. Se non ce l'hai, allora è semplicemente meglio non farlo catturare... (ho l'impressione che qui Boselli invece si sia fidato troppo del fatto che in seguito avrebbe trovato qualche maniera e si sia allargato troppo con la vittoria - temporanea - di Mefisto)
    1 point
  6. @Letizia, fra le tantissime cose "bruciate" di Nizzi nella sua sciatteria, c'è una possibile motivazione per il comportamento di Mefisto. GL Bonelli non lo spiega mai perchè Mefisto odia tanto Tex. Ma due cose sono evidenti: 1) Lily non è con lui. 2) Mefisto non vuole uccidere Tex. Vuole farlo soffrire. Vuole uccidere suo figlio e il suo migliore amico. Dopo averli fatti diventare criminali ricercati dalla legge, in maniera che anche la loroi memoria sia infangata. E all'epoca, quando lessi quella storia (recuperandola come arretrato, quindi non era fra le primissime storie di Tex che avevo letto), pensai che probabilmente, era così che era morta Lily. La trovavo una ottima spiegazione non solo per un odio che è durato decenni e ha consumato la sua vita (un odio ingiustificato per un semplice arresto) e per il fatto che non cerca mai di uccidere semplicemente Tex. Nizzi con la sua Mefistolata è passato davvero come uno schiacciasassi su tutto. Ci ha dato un Mefisto che pensa più ai soldi che a Tex, che odia Tex solo perchè ha provocato la sua morte (e allora prima come mai?), ha sancito che Lily e Mefisto erano solo stati arrestati da lui (almeno Lily, che poi aveva pure fatto fortuna e non se la passava male), ha inserito persino cose ridicole come il fatto che Mefisto avesse fatto di Myriam una brava donna sposandola invece di lasciarla ragazza madre, che un bravo Villain non fa cose scostumate... ovunque ha lasciato le sue appiccicose ditate sporche di marmellata banalizzante. Non penso sia un caso che dopo la sua Mefistolata, per vedere il ritorno di Mefisto abbiamo dovuto attendere di più che dopo l'ultima storia di GL Bonelli. Mefisto è DIVENTATO un Villain ridicolo con la Mefistolata, una macchietta che fa cazzate senza più un senso. Ho apprezzato molto i primi due albi del tentativo di Boselli di "redimere" il vecchio arcinemico di Tex e di levarlo da quell'abisso di ridicolo, ma ho trovato anch'io nel finale le magagne rilevate da tanti (che ho dettagliato nella mia recensione). La mia impressione, riflettendoci a giorni dalla lettura, è che Boselli si sia ritrovato con due grossi problemi: PRIMA ripristinare la natura "pericolosa, non ridicola" di Mefisto, e POI riuscire a spiegare come fa Tex a salvarsi da questo Mefisto "pericoloso". Per me non gli è riuscito, alla fine sia Mefisto che (soprattutto) Yama fanno troppi errori e la fuga di Tex è decisamente improbabile. Ma come faceva GL Bonelli? Rileggendo i vecchi albi... GL Bonelli non aveva bisogno di sforzarsi tanto. A rendere sinistro Mefisto bastava il mistero, sia sui suoi poteri che sui motivi del suo odio. Nelle sue storie i pards si trovano spesso in brutte situazioni ma non quanto in questa storia, quindi si salvano senza bisogno di cose strampalate. La prima volta basta che Tiger spari da troppo lontano per essere ipnotizzato. La seconda volta interviene Padma. La terza volta gli sparano con i cannoni. E ogni volta per spiegare come mai Mefisto non aveva usato i suoi poteri per impedirlo, bastava dire che la luna non era propizia, oscuri presagi, contro-magie, etc (ECCO perchè definire i poteri di Mefisto, come ha fatto Nizzi, significa rovinarlo come personaggio) Mah, adesso Boselli ha altri quattro albi per riuscire a dare un degno finale al vero grande nemico di Tex, ma forse sarebbe stato tutto molto più facile se semplicemente si fosse detto che la Mefistolata non era mai avvenuta, era un allucinazione di Mefisto, e riprendere dal Mefisto "misterioso" di GL Bonelli...
    1 point
  7. Ottima risposta, complimenti... anche per averla risparmiata a me. A quanto hai detto tu io aggiungo una postilla: i Cavalieri del Cerchio d'Oro sono sostanzialmente i precursori del Ku Klu Klan ed io non sarei affatto sorpreso se prima o poi qualcuno saltasse fuori a ire: ma perché quando ha affrontato il Kaln Te non ha mai parlato dei suoi scontri con i Cavalieri? A parte l'ovvia spiegazione che all'epoca gli autori non avevano in mente che prima o poi si sarebbero narrate le avventure del giovane Tex Willer contro quell'organizzazione, mi riallaccio a quanto da te detto al punto 1 e ribadisco che al lettore vanno obbligatoriamente fornite solo le informazioni essenziali alla comprensione della storia . In ogni caso, chi ci dice che Tex non abbia parlato dei Cavalieri el Cerchio d'Oro ai suoi amici in un fuori scena? Peraltro i Cavalieri del Cerchio d'Oro hanno realmente organizzato un attentato a Lincoln ma dopo la sua elezione e prima del suo insediamento, in quel periodo che va dal novembre 1860 al 4 marzo 1861. Il piano prevedeva l'assassinio di Lincoln ed anche se non è chiaro, presumibilmente anche del Presidente in carica James Buchanan installando come Presidente l'allora Vice Presidente John C. Breckinridge del Kentucky il quale era molto probabilmente all'oscuro del piano. Il complotto fu sventato da un agente dell'Agenzia Pinkerton, una donna. Indovinate chi? Una ricostruzione molto romanzata dell'attentato, che non nomina mai il nome dell'organizzazione, la si trova sull'attuale n. 21 della Storia el West, "La lunga cavalcata".
    1 point
  8. Faccio l'avvocato e posso testimoniare che è già tanto che i poliziotti sappiano riconoscere un criminale della propria città.
    1 point
  9. Perché come organizzazione sono stati introdotti solo recentemente, negli ultimi albi. Poi, vai a sapere se Boselli aveva già in mente questa organizzazione quando ha scritto "Pinkerton Lady" o se invece (come penso sia più probabile) avendo creato un organizzazione simile (o meglio, decidendo di inserire in Tex Willer la sua versione di un organizzazione realmente esistente) ha pensato appropriato che fossero dietro all'attentato a Lincoln. In ogni caso: 1) Anche se l'avesse avuto già in mente in Pinkerton Lady, mettersi a spiegare che dietro ai sicari c'era un organizzazione che bla bla bla avrebbe solo aggiunto spiegoni inutili, le informazioni nelle storie vanno date quando servono, non buttate tutte insieme tipo infodump e spiegoni (anche se troppi alla Bonelli pare che non l'abbiano mai capito) 2) Anche se fosse una cosa pensata successivamente, è praticamente un cliché della letteratura avventurosa che quando si inserisce una "oscura organizzazione malvagia", si prendano eventi precedenti e si dica che ne sono stati i responsabili (altrimenti sembra che questa oscura organizzazione malvagia sia stata a girarsi i pollici per anni in attesa di essere scoperta) Insomma, in breve: perchè mai, in ogni caso, avrebbe dovuto citare i Cavalieri quasi tre anni prima di presentarli come avversari?
    1 point
  10. Ehm... in Italiano il plurale collettivo fratelli si riferisce sia ai maschi che alle femmine. Vogliamo montare un caso per dire che è linguisticamente discriminatorio?
    1 point
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