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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/01/2023 in tutte le sezioni

  1. Ogni epoca ha formati più adatti o meno. le strisce erano adattissime al dopoguerra, quando c'erano pochi soldi, ancora meno ne davano ai ragazzi e se li beccavano con il "troppo violento e peccaminoso" Tex magari il prete li menava. Si sono estinte poi negli anni 60 non per una cospirazione degli editori (che anzi per me Bonelli guadagnava di più in percentuale dalle strisce, visto che avevano un prezzo per pagina superiore) ma per i gusti del pubblico, che a quel punto preferiva albi più corposi e "collezionabili". Anche il formato Maxi è nato in tempo di "vacche grasse", per gente che stav al mare per settimane e voleva qualcosa di corposo da leggere. Oggi la gente non ha tempo, in vacanza non legge niente perchè sta tutto il giorno sullo smartphone come al solito (e comunque al mare ci vanno per un weekend per volta), la carta costa un botto... per me oggi il formato "Maxi" è obsoleto come negli anni 70 le strisce. Dare un numero di pagine inferiore a Tex Willer per me è sta un ottima idea (anche perchè tanto a che serve fare albi di 110 pagine se poi ti rendi conto che hanno "allungato il brodo" per arrivarci? Meglio 62 pagine con un ritmo meno sonnolento,,,). prevedo che man mano che il costo aumenterà, i Maxi caleranno le pagine per non superare la "soglia psicologica" dei 10 euro. Il colore è un tasto dolente... per decenni, stampare a colori costava UN CASINO. Quindi l'editoria italiana, che mirava a tenere bassi i prezzi (a differenza di quella Francese) ha puntato sul b/n. E questo ha portato allo specializzarsi di veri e propri "maestri del b/n", da Pratt a Battaglia a Galep a Ticci etc etc. Con l'avvento della stampa in digitale, quella differenza si è appiattita. Certo, stampare a colori costa ancora di più, ma non tantissimo di più. Visto che il pubblico italiano era abituato a pagare un sacco il colore, associandolo a "lusso e ricchezza", le cosiddette "edizioni da siuri" (di solito orrende), molti editori hanno pensato che fosse l'uovo di Colombo: stampare robaccia rovinata da colore economico e dato frettolosamente (che ormai costa così poco stampare a colori che il costo del colorista è diventato un fattore importante, metterci "tuo cuggino" per fargli fare una pagina in 5 minuti conviene), cioè dare roba peggiore che a loro costa praticamente uguale o poco più, ma farla pagare molto di più al lettore che si lascia abbindolare da specchietti e perline colorate. Da qui il boom di fumetti a colori, ristampe a colori di fumetti in b/n, etc in genere colorati malissimo e frettolosamente, a danneggiare ancora di più il senso estetico dei lettori abituandoli a cose sempre più pacchiane. Insomma, "come buttare a mare una "scuola" fumettistica che ha fatto grande il fumetto italiano per buttarsi a pesce sull'imitare gli americani"... Con l'inflazione che torna a crescere, la carta che costa sempre di più, paghe sempre più basse in termini reali, assistenza sanitaria praticamente eliminata per far largo ai privati e demonizzata assieme ad ogni altri tipo di assistenza alle fasce sociali meno abbienti, e una "forbice" sempre più allargata fra chi guadagna cifre assurde e non sa come spenderli e chi non avrà più manco i soldi per i fumetti, per me i formati del futuro" sono di due tipi: ultraeconomici, poche pagine (li voglio vedere però gli sceneggiatori attuali, abituati a praterie e lungaggini per allungare il brodo, ad imparare la sintesi...), bianco e nero, e ogni altro modo per ridurre il prezzo, e dall'altra parte albi costosissimi per chi vuole oggetti di lusso che magari non leggerà neanche. Quindi, per me formati come il Maxi o l'almanacco sono già obsoleti, e lo saranno sempre di più. Altro che aggregare più storie per fare "mallopponi" (che oltretutto il pubblico italiano non gradisce le "riviste contenitore" e le ha fatte fallire praticamente tutte...)
    1 point
  2. Tutti siamo concordi sul dire che la collana Tex Willer sia un successo (anche se il merito è di Mauro che ha corretto e stravolto la boiata d'idea di Airoldi), ma al netto di una pubblicazione positiva, quanti albi mediocri e anonimi ci siamo sorbiti in questi anni tra raddoppi di maxi, color, bis e chi più ne ha, più ne metta? Rendere semestrali collane come i color, i maxi, gli speciali Tex Willer e i cartonati, significa voler prendere per sfinimento i lettori e spingerli ad antipatiche scelte in edicola. Il troppo stroppia, come si suol dire, e credo che la misura sia quasi colma.
    1 point
  3. Disegni molto interessanti, in particolare il profilo perché più originale. Ancora complimenti, mi sembra di vedere una qualche affiliazione allo stile del grande Magnus, sebbene più agile e stilizzato
    1 point
  4. Tra i capolavori indiscussi dell'ultrasettantennale saga texiana, una storia contraddistinta da fortissime emozioni e da un fortissimo sapore crepuscolare, una resa dei conti definitiva con il passato: questa, in sintesi, l'essenza dell'avventura in cui, più di tutti, Kit Carson è davvero a tutti gli effetti protagonista assoluto, riuscendo per una volta a scalzare dal trono Tex, per effetto della valorizzazione che gli riserva Boselli, autore di una delle sue migliori sceneggiature di sempre (sono sempre stato un grande estimatore delle trame che, come questa, si dipanano tra "passato" e "presente" texiano), e coadiuvato dai disegni di un eccelso Marcello, in grado di suscitare al contempo ed in maniera quasi palpabile nostalgia e spirito d'avventura. Imbattutosi casualmente in fantasmi del passato, il Vecchio Cammello assurge come meglio non potrebbe al ruolo di colonna portante della storia, decidendo senza esitazione di recarsi fin su nel Montana per il "funerale" di un vecchio amico/nemico, Ray Clemmons. Quest'ultimo è, senza ombra di dubbio, uno dei personaggi più interessati scaturiti dall'inventiva di Boselli: personalità estremamente complessa, perennemente in bilico tra Bene e Male, ex sceriffo di Bannock nonché leader nell'ombra della famigerata Banda degli Innocenti, ambiguo ed opportunista, capace tanto di fregare e/o uccidere a sangue freddo i complici vecchi e nuovi quanto di dimostrare slanci di genuino affetto nei confronti di Carson (assai indicativa, in tal senso, la frase che Clemmons Usa spesso nei suoi riguardi: "Per un amico, questo ed altro!"). Parimenti interessante il variegato campionario di pendagli da forca ex complici di Clemmons, che i due (ex?) amici per diverse ragioni si ritrovano ad affrontare: Boone "Il Cannibale", Waco Dolan, il sioux One-Eyed Hawk, l'ex bottegaio Grimes, il suo ex garzone Chester, il gambero Roger Laval, Larry "il Contabile" e lo zoppo Johnny Lame,, tutti individui segnati da una vita dura, ognuno con la propria storia e tutti con il dente avvelenato nei confronti di Clemmons. I soli superstiti superstiti degli oltre 100 membri della banda (insieme agli impalpabili Jess e Reuben ed a Rafe ed Otis, intercettati e neutralizzati da Tex e Kit Willer), decisi a vendicarsi dell'ex capo e, soprattutto, a riprendersi il bottino che questi aveva sottratto loro 25 anni addietro, fregando loro ed anche Kit Carson. Un rapporto inevitabilmente improntato al contempo all'amore ed all'odio, quello tra il ranger e l'ex sceriffo, ma nel quale è comunque impossibile non ravvisare un profondo e sincero legame, che emerge distintamente tra le pagine sia nei ricordi del passato che in "presente", ed al netto della legittima diffidenza di Carson e, benché la circostanza sia poco valorizzata, della presenza di Lena, da sempre contesa tra i due (così come la paternità di Donna, che Lena rivela ma non rivela in una toccante vignetta). Fondamentale perché il Vecchio Cammello chiuda a suo favore tale pagina del proprio passato, risulta però fondamentale l'apporto di Tex e Kit, a loro volta prontissimi a scapicollarsi in quel di Bannock non appena giunti a conoscenza di quanto accaduto, per dare manforte al loro pard. Tex, ovviamente, si incarica della parte più rognosa, spacciandosi per un reduce degli Innocenti per minarli dall'interno, ma non da meno è il rischio assunto dal giovane Kit nel liberare Donna dalle grinfie di Boone ed Hawk. Memorabile e degno di applausi scroscianti il confronto finale, lungo la main street della città fantasma, tra Tex, Carson e Clemmons da una parte e Boone e Waco Dolan dall'altra (con Kit e Donna loro ostaggi): Clemmons tenta uno dei suoi tiri per mettere in salvo i due ragazzi, segue una selvaggia sparatoria in cui i due fuorilegge hanno la peggio, non prima però che Boone riesca a colpire a morte l'ex sceriffo, che in un commovente commiato ringrazia dell'aiuto Carson, il quale a sua volta non manca di sottolineare che avrebbe fatto "questo ed altro, per un amico".
    1 point
  5. Visto che la motivazione è puramente economica, dubito molto che la direzione della SBE sia minimamente interessata a "quello che i lettori vogliono" La cosa importante è "quello che i lettori COMPRANO" Questo sondaggio mi sembra utile PER NOI, per capire se poi è vero che quelli che si lamentano sono quattro gatti mentre il 99.99999% dei lettori vorrebbe raddoppiare o triplicare le uscite. Ma il VERO e UNICO voto che sarebbe ascoltato dalla Bonelli, è quello che si fa con il portafoglio. io per anni ho comprato cose che non mi ispiravano per nulla (Nizzi...) perchè (1) era una spesa minima, (2) occupavano poco spazio, e soprattutto (3) mi pareva... brutto mollare Tex, visto il legame affettivo che avevo (e ho) per il personaggio. Ma la proliferazioni delle testate è un atto ostile da parte della casa editrice, che vuole speculare sui miei affetti. Ad ostilità si risponde con ostilità, e i miei acquisti "Bonelliani" saranno MOLTO ridotti in futuro...
    1 point
  6. Ciao a tutti, ecco alcuni recenti disegni che ho realizzato cercando di riprendere il volto del Ranger da differenti angolazioni. Un saluto a tutti i pards!
    1 point
  7. Ho votato l'aumento di tutto. manca quello delle pagine di Tex Willer, ma lo aggiungo a titolo personale.
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