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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 31/01/2023 in tutte le sezioni

  1. E meno male che ci sei tu che hai spiegato a Rauch che le sue INTENZIONI erano di scrivere una storia di fantasmi, e invece GLI E' VENUTA FUORI una storia di partigiani!!! L'eroico partigiano Zachary che quasi quasi i Mccullen dall'aldilà dovrebbero ringraziare! Così adesso Rauch ha finalmente capito che dovrà rileggersi tutto GLB, che forse non aveva mai letto attentamente prima d'ora! Lo sbadato... P.S.: tra le tante inesattezze scritte nei vari post, c'è anche quella che in Ken Parker Berardi non utilizzerebbe i colpi di scena finali, che tanto le sue storie erano belle lo stesso. Peccato che sia stato proprio Berardi, all'interno della Bonelli, quello che ha cominciato a scrivere storie con finali a sorpresa: una buona metà delle storie di Ken Parker, o forse anche più, ne fa uso! In "Sciopero" alla fine si scopre che l'operaio amico non era un operaio ma un infiltrato della Pinkerton. Nella "ballata di Pat O'Shane" la giubba rossa alla fine si rivela un criminale. In "Omicidio a Washington" l'agente indiano è in realtà un sicario, e così via nella "Città calda" (il rapinatore che in realtà è un infiltrato), nei "Gentiluomini", "Sotto il cielo del Messico" nel "Poeta", ecc. tutte storie con twist finali, in cui qualcuno si scopre non essere quello che dice di essere. Per non parlare delle ultime, da Boston in poi, in cui Ken Parker fa il detective: colpi di scena e controcolpi di scena a go go... (Sclavi, secondo me, si è ispirato molto ai finali kenparkeriani).
    3 points
  2. Il tuo messaggio era condivisibile al 100 percento, fino a questa frase. Perché Boselli dovrebbe arrabbiarsi? Non credo che debba invidiare Nizzi o arrabbiarsi per chissà che cosa; ha dimostrato, oltre che di essere un grande sceneggiatore, di non avere alcuna animosita' verso il suo predecessore, addirittura richiamandolo nello staff texiano. Su Diablero, non ci tornerei sopra. È un grande utente, un cultore, uno con una cultura fumettistica immensa; su Nizzi però non è equilibrato, per lui nulla di ciò che ha fatto Nizzi va bene: non Fuga da Anderville, non La Congiura, nemmeno Zeke Colter. Detto questo, io i suoi giudizi su Nizzi non li guardo più. Quindi, Andrea, esalta pure Nizzi, senza fare richiami a utenti o autori, sennò si rinfocolano solo vecchie, ma soprattutto sterili, discussioni (nessuna discussione dovrebbe essere sterile, ma quelle su Nizzi spesso lo sono). Superlativa, come tutta quella storia.
    2 points
  3. @Diablero Mi tocca intervenire ancora, mio malgrado. Io non ho detto che le storie con il SOPRANNATURALE devono avere per forza un twist. "Mistero", nel contesto del mio discorso, non significava 'Sopprannaturale'. Significava 'giallo'. Storie con un mistero da svelare. Infatti si parlava della MIA storia, che è una storia GIALLA (nella fattispecie anche con il soprannaturale) e di storie di QUEL TIPO. Non facciamo a non capirsi, per favore. IN PIU', è una storia BREVE! Quindi, cosa c'entrano "Diablero" e "il Figlio di Mefisto"? Quelle sono storie d'AZIONE+, con elementi soprannaturali. Hanno un altro tipo di struttura rispetto alle storie DEL TIPO de La Palude del morto. SI SCRIVONO IN UN ALTRO MODO! Eccerto che non hanno bisogno del twist! Sono storie d'avventura! Inoltre, ti ci voglio proprio vedere a scriverle in 78 pagine!!! L'unica corretta che hai citato è La dama Di Picche, il cui soggetto ridotto all'osso però è il seguente: 'un tizio viene ucciso e derubato, e il suo spirito torna a vendicarsi dei suoi assassini'. Secondo te, se io presento un soggetto del genere a Boselli cosa succede? Ovvio. Mi ride dietro. E FA BENE! Perché è un soggetto piatto, trito e ingenuo. E infatti, se mi permetti, l'unica cosa che salva quella storia è che di GLB, perché altrimenti, 'ciao core'. Inoltre, si sviluppa in una lunghezza che permette di migliorare con la sceneggiatura, la banalità del soggetto. Tu butti lì senza renderti conto. Un po' come la boutade dei fantasmi che si possono rappresentare con degli 'occhi nell'ombra', delle 'ombre' ecc... Fidati. Una soluzione del genere è una cacchiata. Non ci si capisce nulla. Lascia fare il loro mestiere agli sceneggiatori.
    2 points
  4. Nizzi ci ha aggiunto un tono da commedia all'italiana. GLb era più ironia da western classico americano. Ogni sceneggiatore ha il suo stile. Boselli ne ha giustamente un altro ancora. Si, è vero. La scena della vasca che hai ricordato tu è eccezionale, e credo sia stata il modello su cui si è basato Nizzi per i suoi siparietti ironici, con un tocco da commedia all'italiana, come dici tu. Boselli non ha nelle corde questo tipo di dialoghi. Non che non li inserisca, ma non sono freschi e felici quanto quelli di coloro che lo hanno preceduto. In compenso, i suoi dialoghi sono più caldi, hanno più pathos, spesso sono epici. Ognuno ha le sue caratteristiche.
    1 point
  5. Senza voler rinfocolare la solita polemica Nizzi/GLB (il cielo me ne scampi!), questi dialoghi di Nizzi erano improntati a certe storie classiche, ispirati per esempio a "La legge del più forte" n. 117-120 (quella col giudice Bean), e a scene memorabili come quella con Carson e Tex chiusi nella vasca che si riempie e, mentre sono con l'acqua alla gola, a un passo dalla morte, ancora si sfottono e scherzano. Tex: - Di' la verità, Kit, che tu in questa vasca ti stai sollazzando un mondo! Oppure alla scena con Carson incatenato all'albero: "Da questa parte Tex, sono sotto l'albero!" "Mi venga un colpo!... Ma che cosa fai?" "Non lo vedi? Mi hanno messo di guardia a questo dannato mesquite!" "E ti hanno incatenato per paura che la pianta scappi?" "L'hai detto... Pare che in questo paese ci tengano molto alle piante." O al processo farsa del Giudice Bean, scena altamente comica e spassosa. Ma tutta "La legge del più forte", secondo me, è stata apprezzata da Nizzi, per i numerosi battibecchi e per il tono da commedia. GLB aveva tante scene e personaggi con aspetti divertenti, vedi il primo Gros-Jean o Pat MacRayan, ma poi non eccedeva (tranne forse solo con Pat l'irlandese). Come dice giustamente Leo, i dialoghi ironici Nizzi ci ha aggiunto un tono da commedia all'italiana. GLb era più ironia da western classico americano. Ogni sceneggiatore ha il suo stile. Boselli ne ha giustamente un altro ancora.
    1 point
  6. Non credo sia del tutto esatto; in fondo perchè non dovrebbe condividere una caratteristica già presente col creatore della serie? Forse non riesce a ricreare con naturalezza quei siparietti usati dai suoi precedessori, d'altronde ogni autore ha le sue prerogative e attitudini, ma non è vero che il suo Carson sia musone, dai...
    1 point
  7. Non scherza nemmeno il Carson della prima storia messicana di Nizzi "I Cospiratori", che, sempre travestito da frate, dona vita all'esilarante scenetta sul treno. La sua risposta alla fedele dirimpettaia: "Omnia munda mundi, sorella!" è memorabile.
    1 point
  8. D'accordo sull'alchimia che con Nizzi era resa bene e non ha avuto successori. Ma i battibecchi ironici tra i due c'erano già con GLB. Poi Nizzi li ha accentuati, li ha resi più frequenti, ma il modello era Glb.
    1 point
  9. Curiosamente, non ho mai commentato questa storia, nonostante essa sia stata la prima che ho letto per intero. Dopo La leggenda della vecchia missione (mio primo albo in assoluto), acquistai La maledizione di Escondida, un vero capolavoro. Il Carson della vecchia missione è timoroso del soprannaturale, è più superstizioso di quanto non sia Tex, e però poi assurge al rango di grande protagonista nei panni di Frate Carson: uno spettacolo. Dopo questa storia, a tema soprannaturale (in realtà poi si vedrà che di soprannaturale non c'è nulla), eccone stranamente un'altra inverosimile, anche se anch'essa si rivelerà un bluff. Ricordo me ragazzino semplicemente entusiasta di questa avventura, con quella spaventosa miniera, i capelli di uno dei minatori che in una notte diventano bianchi come la neve, quell'orrido buco e quel tanfo infernale: sono indimenticabili per me le emozioni di quei giorni, in cui leggevo e rileggevo il primo numero di questa storia, in attesa del mese successivo. Assaporavo in quei mesi il piacere della scoperta non solo di un nuovo personaggio, ma anche di un nuovo mondo, il West, e di un diverso modo di leggere, non più il mondo fantastico di paperi e topi, ma un contesto realistico che mi faceva sentire più grande, come se stessi muovendo i miei primi passi nel mondo letterario degli adulti, perché così all'epoca percepivo il Tex. Oggi guardo a questa storia con un sorriso. L'entusiasmo del bambino che ero non può essere condiviso dal me odierno, ed anzi non posso reprimere per l'appunto un sorriso di indulgenza verso quel lettore in erba della fine degli anni '80 e verso l'ingenuità un pò naif di questa trama nizziana. Eppure, credo che essa abbia ancora una sua efficacia, sia narrata bene nonostante tutto, e rientri a pieno titolo nel periodo d'oro nizziano, quando era raro che le storie di questo autore ci deludessero.
    1 point
  10. Rauch (il povero Ruju questa volta è innocente) è stato bravissimo a infilare 25 testimoni in 78 pagine. Te l'ho già detto una volta, esagerare i fatti per avere ragione è il sistema migliore per avere torto. Poi, non vedendo la fine del tuo post, la sono andata a cercare: quando ho visto che non solo il tuo commento proseguiva pesantemente ma che addirittura ce n'era un altro pure chilometrico, sono impallidita e ho piantato lì. Hai proprio bisogno di esagerare in tutti i sensi, anche nel volume, a quanto pare. Quando, per esprimere un concetto, hai bisogno di troppe parole, c'è qualcosa che non va. Hai mai provato a fare dei riassunti dei tuoi scritti e magari a eliminare il superfluo? C'è gente che butta giù fiumi di inchiostro senza dire quasi nulla. La verità non ha bisogno di tante parole. Gli imbonitori usano tante parole. Tu sei uno di loro?
    1 point
  11. Andiamo Mauro, sai anche tu che fra "spiattelliamo gli spettri in primo piano" e "non si vede niente" c'è una marea di opzioni. Raimi (anche per motivi di budget) faceva vedere i mostri inseguire le vittime con la ripresa in soggettiva dal mostro, trucco usato un sacco di volte anche su Dylan Dog. Non si vedeva un tubo del mostro, ma dici che era come vedere un placido tramonto? Fantasmi diversi per personaggio si sono visti davvero un sacco di volte in un sacco di fumetti, basta che ciascuno veda le SUE vittime (ti potrei citare almeno una dozzina di Dylan Dog...). Oppure bastava che fossero ombre, presenze nascoste, occhi che vedono dall'ombra, e non personaggi in primo piano di cui vediamo ogni dettaglio... In ogni caso la questione ormai è puramente accademica e superata dal fatto che Rauch ha detto che lui ha considerato i fantasmi come "reali" e quindi è coerente con la maniera in cui li ha fatti rappresentare. L'interpretazione "potrebbero non esistere" avanzata proprio da Rauch non solo è smentita dalle tavole disegnate ma pure dallo stesso Rauch. Giusto! Mi ero dimenticato di questa scena quando ho scritto il mio commento, ma quando l'ho letta un po' mi ha fatto storcere il naso. Ho già visto diversi obiettare che Tex ha fatto tiri anche più difficili in passato, ma non colgono il problema: sappiamo tutti che Tex è un tiratore praticamente infallibile e che è capace di fare tiri simili, ma... lui può essere sicuro al 100% di non sbagliare? Da un cavallo in corsa? Se la risposta è sì, vuol dire che si vede Tex come lo vede Tito Faraci: "Tex agisce sapendo già che è il protagonista della storia e sa che vincerà, quindi può correre qualsiasi rischio senza problemi" [tanto per essere chiari: una precisione simile in quella situazione va quasi nel campo del sovrannaturale. Nessuno al mondo ce la può fare se non ha anche una bella dose di fortuna. Certo, Tex è notoriamente fortunato, e noi lettori lo sappiamo. La cosa stonata non è che riesca in un tiro "impossibile", la cosa stonata è quando (1) LUI E GIÀ SICURO DI RIUSCIRCI (Caso Faraci) o (2) QUANDO RISCHIA INUTILMENTE (Caso Tamarro, vedi qui sotto)] Se Tex non sa di essere l'eroe di una storia a fumetti e quindi non può essere certo di riuscirci, quando è che spara? 1) Quando non ha altra scelta. Quando il villain sta per uccidere l'ostaggio, o qualcun altro. Quando non ci sono alternative, e allora sei costretto a rischiare il tutto per tutto. Queste sono le situazioni in cui un "eroe classico" corre rischi simili, le situazioni in cui puoi fare il tifo per lui e trovarlo ammirevole. 2) Quando, come purtroppo si è visto in troppe storie recenti di Ruju, vuole fare "lo sborone", pur avendo altre alternative, mette a rischio la vita dell'ostaggio per fare un numero da circo. Questo è l'"Eroe moderno alla moda", cioè, "l'eroe tamarro". l'eroe, per fare un esempio zagoriano, modellato su SuperMike, che Nolitta disprezzava. Nella situazione vista in questa storia, Tex non aveva alternative, senza mettere a rischio l'ostaggio? Direi che probabilmente ne aveva. Era distante, in una zona con vegetazione usabile come copertura. Poteva gettarsi a terra e poi, da lì (e non da un cavallo in corsa) sparare con maggiore sicurezza. lo ammetto, la cosa non è chiarissima. Dal disegno non è chiaro quanto disti Tex, quanto disti il riparo più vicino, e insomma, si può anche ritenere che Tex in quella situazione non sia stato tamarro e che in realtà non avesse scelta, se non sparava si sarebbe fatto impiombare. Nel dubbio, qui assolverei Rauch per insufficienza di prove. Però, personalmente, visto proprio la tendenza "moderna" a fare eroi sempre più tamarri e meno classici, preferirei, proprio per la mia tranquillità mentale, che si chiarisse meglio in scene come queste che Tex rischia perchè non ha scelta, non per fare il numero da circo. Last but not least.... No, i cavoli ci sono, eccome: 1) Lo fai dire persino ai colpevoli, che nemmeno loro credevano alla colpevolezza dei McCullen, che lo hanno fatto "per sete di sangue" e che avevano fatto di peggio (quindi, massacri anche peggiori di civili), sia prima che dopo. 2) La responsabilità, non solo giuridicamente ma anche eticamente, è personale. Se Tizio ammazza Caio, non può usare a sua difesa "colpa di Sempronio che mi ha fatto girare le scatole". Quando mai si è visto un giudice che dice "l'imputato ha ammazzato sei persone ma l'ha fatto perchè era ancora arrabbiato con suo suocero, quindi lasciatelo andare e andate ad arrestare il suocero"??? 3) Era una zona di guerra, oltretutto contro bande paramilitari di saccheggiatori che agivano al di fuori da qualunque regola contro la popolazione civile e sarebbero stati fucilati sul posto se catturati. Esiste il diritto all'autodifesa o la popolazione civile può solo dire "prego, massacrate pure, volete che vi porti le mie figlie per stuprarle o vi basto io?" Fantasmi per fantasmi, se volevi far accusare Zachary avrebbe avuto molto più senso che i fantasmi non fossero stati solo i 6 McCullen, ma fra di loro ci fosse stata qualcuna delle sue vittime più recenti... No, no, non ci capiamo. Nemmeno sul senso di "storia di mistero". Io quando sento parlare di "mistero" penso ad atmosfera, tensione crescente, una rivelazione graduale, e soprattutto non penso alla cosa come un monolite unico per tutti i generi. Anche tu, come Borden più tardi, fai una falsa dicotomia, fra "storie di mistero" e "storie d'azione". Ma dove l'hai visto qui qualcuno che chiede una storia d'azione? La storia di spettri che avevi imbastito all'inizio era una storia "d'azione"? E allora quando dico che l'hai rovinata con il solito stucchevole "colpo di scena finale" per te significa che volevo che la trasformavi in una sparatoria fra Tex e un gruppo di indiani Apaches? No, non volevo che la trasformavi e basta. Perché non è vero niente che una qualunque storia d'atmosfera (Horror, gialla, fantascientifica, storica, romantica, gotica, etc.) abbia "bisogno della rivelazione finale con twist". Potrei citartene centinaia di esempi, ma faccio prima a dirtene solo uno direttamente "Texiano", e d'atmosfera: c'è forse una "rivelazione finale con twist" in "Diablero"? O in "La Dama di Picche"? O ne "il figlio di Mefisto"? Piuttosto, se si abusa della "rivelazione finale con twist", la cosa diventa superprevedibile, mina la "fiducia" dei lettori nella narrazione (ogni amico puoi già prevedere che sarà un traditore, ogni colpevole sai già che sarà innocente, ogni vittima inoffensiva sai già che si scoprirà essere un mostro sanguinario, etc.), mina profondamente l'immersione nelle storie (le storie con Twist finale le leggi come divertissment, come indovinello da settimana enigmistica se il twist non è banale come il più delle volte, ma quante di queste storie poi diventano memorabili rispetto a quelle dove la caratterizzazione è coerente? Mefisto sarebbe Mefisto se in una storia con un twist finale si scoprisse che in realtà ha sempre e solo ipnotizzato tutti e non è vero che evoca demoni? E che in realtà non è cattivo ma lo ricattano, e diventa amico di Tex con un imprevedibile twist finale?) Ma che senso ha? Mica esisteva l'analisi balistica! Se il fucile era a casa sua, che prova era? il fucile diventa una prova PROPRIO perchè l'ha gettato nell'acquitrino! Attenzione a non essere tu a rimescolare le carte qui, però. Ancora, vedo queste assurde dicotomie inventate e prive di senso... esistono solo le "storie piatte e prevedibili" e le "storie con rivelazione finale con twist" "Diablero" non ha nessun "twist finale". Il diablero è un diablero. Non ci sono rivelazioni finali sulla sua origine o sui suoi motivi. Idem per Mitla. Non scopriamo con un "twist finale" che era buona. Non scopriamo che era un uomo. Non scopriamo nemmeno che era una vecchia, anche da morta rimane uguale. Che gli scalini erano scivolosi e i serpenti molto pericolosi GL Bonelli ce lo ripeteva dal primo albo. Quindi è una storia "piatta e prevedibile"? Qualche altro esempio, per non citare sempre e solo GL Bonelli? "Adah" nella serie Ken Parker di Berardi e Milazzo? L'unico "twist finale" è "finalmente, arriva Ken Parker", che non mi pare un gran twist nella serie Ken Parker... oppure andiamo su D'antonio e la storia del west? Luna Comanche che twist finale ha? Boh, davvero, se vi (generico sceneggiatori Bonelli) siete convinti che senza una "rivelazione finale col twist" una storia è sempre "piatta e prevedibile", da una parte la vedo davvero male per il fumetto italiano, dall'altro capisco perchè non trovo quasi più nei fumetti bonelli attuali quelle storie "forti" di un tempo (una storia con twist è quasi sempre una storia "debole", in cui tutto è una mera appendice "finta" ad una punchline finale che nega tutto quello che era avvenuto prima) Su questo, onestamente non mi ricordo. Ho smesso di leggere Zagor da diversi anni, tranne alcune storie sparse "speciali" di solito di Burattini. Sono abbastanza sicuro di aver letto storie tue, ma dopo tanti anni non mi ricordo quali erano e com'erano.
    1 point
  12. Perché l'ha perso: era dentro l'acquitrino. L'ha cercato più volte in tempi diversi senza successo (per quello che ne sappiamo, non possiamo escludere che sia ritornato a cercarlo). Io ho visto che ne ha almeno altri due, uno l'ha preso il ragazzo e l'altro è quello a canne mozze, ma magari ne ha altri 3 o 4. Perché era dentro l'acqua. Tex non trova nulla, glielo dice Zina. Il ragazzino, visto che Zachary era in pericolo, doveva aspettare la pagina 112. Infatti non esistono, si tratta solo di rimorso e suggestione dovuta anche ai luoghi. Zina poi non vede fantasmi ma sente delle presenze: è una sensitiva paranormale. Cose cui non credo minimamente ma che ammetto in un'opera di fantasia. Colpa di Corrado? I fantasmi, che non esistono, non parlano. Zina ha delle percezioni extrasensoriali che, appunto perché fantastiche, non possono essere fallaci. Le informazioni che Zina percepisce sono un po' troppe e un po' troppo particolareggiate? E Allora? Se utilizzo il paranormale, devo farlo con parsimonia? Il corpo non presenta segni di ferite di armi da fuoco, presenta evidenti segni di avvelenamento (labbra scure per esempio), sospetta di... caspita, è un bel problema, ci sono troppi sospettati (il ragazzo e Zachary, magari anche il ragazzo era complice). E per quanto riguarda il fucile, già detto, non ci inciampa. Quando si fanno le pulci, dobbiamo stare attenti di non cadere nello stesso tranello: potrebbero fare le pulci a noi. Origlioni e colpi di scena non ti piacciono? Benissimo. Ma io a dire il vero non ho visto né i primi né i secondi. Il coinvolgimento di Zachary nell'eccidio, almeno per me, è stato palese, fino dalla sua prima apparizione. Il paragone poi con SS e resistenza è fuori luogo. Mia nonna paterna, sfollata a Seravezza, ha rischiato, se non veniva avvisata della presenza di tedeschi nella zona, di finire tra le vittime di Sant'Anna.
    1 point
  13. Salve a tutti. Mi presento qui. Sono Jacopo Rauch. Di solito non lo faccio, ma questa volta intervengo, perché mi pare che a forza di voler far le pulci alle virgole, a volte si finisca per andar fuori dal seminato. SPOILERISSIMO @Laramie. La tua interpretazione (molto libera) del finale, è del tutto sbagliata. Prima di tutto, Zachary riceve la giusta paga perché è un farabutto che ammazza i viaggiatori solitari per derubarli (e chissà quanti ne ha seppelliti nella palude, dando la colpa ai fantasmi). Altro che "intascarsi il bottino della rapina!" In secondo luogo, è del tutto indifferente che abbia fatto ricadere la colpa dell'omicidio sui McCullen in maniera involontaria. Il responsabile della strage è lui! Perché quei poveretti se ne stavano tranquilli a coltivare patate, fino a quando all'egregio Zachary non è venuta la bella pensata di sparare una fucilata contro il colonnello Warren. Non pensi dunque che dal loro punto di vista, avessero un tantino di ragione ad avercela con lui (ma giusto un tantinello, eh)? Ultimo, ma non da ultimo, alle anime inquiete non interessa solo la vendetta, ma anche, e soprattutto, il ripristino della verità, per riposare in pace (e cioé che loro erano innocenti!). Ed è giusto quello che sottolinea Tex nell'ultima frase, usando non a caso il termine 'giustizia' e non 'vendetta' . Saluti
    1 point
  14. Io comprerei: Tex principale settimanale Maxitex quindicinale Tex color (lungo) mensile Tex cartonato, ma di 100 pagine mensile Tex Willer ma di 110 pagine settimanale Tex Willer speciale mensile Texone mensile Texwillerone mensile
    0 points
  15. Buongiorno a tutti, sono appena iscritto, devo dire che la storia mi sta piacendo, vediamo come si svilupperà Altrimenti avrebbero fatto tutto quello che si può fare per farsi rapinare in un locale notturno: due cartoni di Don Perignon fatti con il bicarbonato, cenetta di mezzanotte alla fiamma, tragiche foto ricordo della serata - Carson ne ordinò 40 copie - violini tzigani... (semicit.) Scusate, non ho resistito.
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