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Ombra Silenziosa

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  1. Ombra Silenziosa

    Le domande a Jacopo Rauch

    @LetiziaNella vita quotidiana non sono abituato ai doppi sensi quindi faccio fatica a riconoscerli e nel dubbio preferisco sempre essere gentile. Comunque quello della foto non esiste più ormai da diversi lustri. Anzi, non sono neanche sicuro sia mai esistito. Non riesco a capire dove tu l'abbia trovata quella roba. Ma che è? @Condor senza meta @Black Jim Non c'è assolutamente di che. Non siamo artisti (o almeno io, no di certo!...). I disegnatori lo sono. Scrivere è un lavoro artigianale, non artistico. Almeno io la penso così. Sui forum, il problema è che uno alla fine si fa assorbire dalle discussioni e secondo me questo è un qualcosa che un autore non dovrebbe fare. E non voglio dire perché l'autore deve stare su un piedistallo, figuriamoci, ma perché con la stanchezza, magari, e con la fretta, in un rapporto continuativo si rischia anche di scrivere a cavolo cose sbagliate o di essere fraintesi. E non va bene. Ammiro molto quelle persone che riescono sempre a essere pacate e inappuntabili e che in ogni situazione trovano sempre le parole giuste al momento giusto. A me non capita neanche con i miei figli, figuriamoci con gli sconosciuti . Su questo ha ragione @Exit comunque. Contano solo i fatti... Nel nostro caso, le storie. @Diablero Roba vecchia che non faccio più. Ci vuole troppo a farle così, quando si hanno da seguire tante storie insieme. Queste di Tex le ho fatte perché erano le prime e dunque ci perdevo più tempo. Ma già con Zagor sono tanti anni che non le faccio più.
  2. Ombra Silenziosa

    Le domande a Jacopo Rauch

    @Letizia Le richieste di una signora non si ignorano mai. E parto sempre dal presupposto che uno mi parli con lingua diritta e non sia ironico. Quindi ecco qua. Ne ho prese due a caso da i Forzati di Dryfork...
  3. @ExitPensavo di esser stato chiaro in proposito e di aver già spiegato e rettificato. Ma a quanto pare non basta mai e mi tocca riintervenire. Il problema non è che io ‘immagino’ Tex spavaldo e sicuro di sé (lascia stare il termine sbruffone che ha un’accezione negativa e che ho usato a sproposito, l’ho già detto). Non c’è un ‘mio’ Tex o quello di un altro. Tex è in un modo solo. Ed è quello di GLB. Chi lo scrive dopo è ovvio che deve scriverlo generalmente con quelle caratteristiche. E tra quelle caratteristiche c’è anche l’essere sicuri al limite della spavalderia e della temerarietà (così ti suona meglio?). Non lo immagino io, ma è quello che Tex fa nelle storie di GLB a dirlo (come io e altri, forse anche tu, abbiamo già sottolineato con duemila esempi). Joe7 ha invece decontestualizzato una mia infelice espressione e operato un falso sillogismo. 1-(Rauch dice che) Tex è spavaldo e sicuro di sé. 2-Chi è spavaldo e sicuro è un cretino che spara senza pensare. 3- Il Tex (di Rauch) è un cretino che spara senza pensare. Peccato che la 2 sia falsa (e di conseguenza anche la 3). L’essere spavaldi e sicuri (ma anche sbruffoni in fondo) non implica che uno sia un cretino che spara senza pensare e il dirlo non implica né che si voglia fare di lui un “pazzo furioso” che entra nei locali a provocare sparatorie a cavolo, né che lasci che le donne siano rapite e violentate. Entrambe cose che nelle mie storie INFATTI, TEX NON FA, checché ne dica Joe7! Né farà mai (se ne scriverò altre), a meno che io non impazzisca (e con me, i curatori presenti e futuri). Ciò che sottolineavo io è che Tex è uno che generalmente va per le spicce, non che è un deficiente che se ne frega di tutto e tutti indifferentemente dal contesto. Ma questo c'era davvero bisogno di spiegarlo? Comunque spero di essere stato sufficientemente chiaro adesso e che né tu né chiunque altro possa male interpretare le mie parole. @Diablero. Già che ci sono. Tu dici che l’affermazione di Joe7 sul ‘pazzo furioso’ è ineccepibile. Ma io invece avrei da eccepire eccome, perché la MIA affermazione, è espressa malamente è vero, ma ha ovviamente come riferimento la scena oggetto di discussione. O pensi davvero che io volessi dire che Tex se ne deve fregare generalmente degli innocenti e che se uno prende degli ostaggi in un saloon, per esempio, lui deve entrare lo stesso (lì davvero come un pazzo furioso)? Non credo proprio, dai. Dunque stiamo appiccicati a quello di cui si parla, come giustamente dici. A questo proposito, le pagine che hai postato mostrano Tex che guarda dalla finestra, ma non che si mette a questionare se il locale è pieno, PER ENTRARE A INTERROGARE QUALCUNO. Il problema di cui parlavo è quello, mica Tex che guarda dalla finestra. Ma te lo immagini Tex che ragiona di evacuare il locale per interrogare dei tizi? Ma la cosa, scusami, ha un che di comico. A parte il carattere e la sicurezza di Tex, è che una cosa simile avviene in un poliziesco, non in un contesto western. Ma ti pare che lo sceriffo si preoccupa che il locale sia vuoto prima di interrogare lo straniero sospetto giunto in città? Tu trovami un solo film western in cui avviene una cosa del genere e io, per la tua gioia, ti regalo dieci pagine di storyboard originali di una delle mie prime storie, quando ancora sceneggiavo in quel modo. La scena de Gli Spietati è in un contesto in cui la dinamica è totalmente diversa (non occorre che te lo spieghi, dai). La mia è una situazione invece in cui Tex deve entrare a interrogare dei tizi di cui non è sicuro (e poi fargli pulire il tavolo con la faccia se si rivelano colpevoli). Il problema però è che i tizi sono allerta e aspettano Tex e soci… ed è questo che causa l’inopinata sparatoria. Un imprevisto. Non l’imprudenza di Tex (che non ha pensato di andare a interrogare i tizi quando andavano in bagno). Tex poi non ‘prende in giro’ lo sceriffo, dai. Fa solo una battuta come Tex ne fa duemila di quel genere in contesti simili. E lo sceriffo viene ferito nel normale adempimento di una routine, a causa dell’imprevisto, non di Tex (vice o meno cambiava zero, anche se concordo sul fatto che se non lo facevo ferire era meglio). La scena del pueblo infine funziona benissimo così (sepolture a parte). La presenza dei cavalli rende evidente che è passato del tempo, indispensabile per recuperarli (prima Tex e Carson hanno esplorato la possibilità di prendere lo yaqui a piedi o di vedere comunque che direzione avesse preso ecc). Poi, quando sono pronti per partire, svegliano Riker e lo interrogano brevemente, prima di mettersi in caccia. È tutto logico senza bisogno di spiegare nulla. Le sepolture sono l’elemento che non ci sta (e che ti ha salvato, quando invece eri partito da altre premesse ). Il fatto importante è però che Tex non è in alcun modo responsabile di quello che può accadere alla donna, perché non è un suo comportamento che ne ha causato il rapimento. Non ci poteva far nulla e non può far nulla di più di quello che fa per ritrovarla. E ora scusatemi ma davvero mi colga la peste se ci tornerò mai più qui. Capisco Boselli. È ovvio che alla fine uno esasperato da una serie infinita di obiezioni (più o meno sensate) e di provocazioni (più o meno inconsapevoli), corra il rischio di sbroccare. E sia chiaro che non mi riferisco a nessuno in particolare, ma che il mio è solo un discorso generale. Su una cosa ad ogni modo do ragione a Joe7. Gli autori devono stare alla larga da questi contesti e lasciare che i lettori se la smazzino tra loro. L’ho sempre pensato e ne ho avuto l’ennesima conferma. Ciao a tutti.
  4. Uff... Vediamo di capirsi. E senza cercare le sfumature per avere ragione a tutti i costi ;-) @joe7 Tu dici... " " dire che Tex è sbruffone, spavaldo, sicuro di sè, sarebbe come dire che Tex è un cretino che prima spara e poi pensa." In realtà, no. Tant'è vero che Il MIO TEX questo non lo fa. O sbaglio?... Ma diciamo che ho usato parole forti per enfatizzare. Sbagliando evidentemente. Diciamo allora per non fare confusione che Tex è sicuro di sé e basta. Okay? E si prende i suoi azzardi RAGIONEVOLI. Probabilmente oggi non si potrebbe fargli saltare per aria un locale con la dinamite come faceva GLB... ma addirittura non farlo entrare in un saloon per andare a interrogare quattro tizi, mi sembra una esagerazione. Rientra nella normalità del personaggio (se proprio non vogliamo tirare in ballo la gestione dei topoi western, in cui non si è mai visto l'eroe che guarda dalla finestra se il locale è pieno, prima di entrare ad affrontare i cattivi) E infatti Assalto al Treno è identica, @Diablero, ai fini del comportamento di Tex. E non perché Ipse Dixit, ma perché anche in quella storia semplicemente il nostro poteva tranquillamente aspettare fuori dal saloon per la sicurezza di tutti, una volta visto che i quattro bischeri erano dentro a giocare a poker. Che vuol dire 'aveva fretta di prenderli', scusa? Li ha sott'occhio. ;-) La questione sepolture in effetti invece forse poteva essere gestita meglio per non enfatizzare la sosta. Bastava non dirlo ed era meglio (diciamo che mi ha ingolosito la scambio di battute e non mi ci sono soffermato). Ma lo yaqui si dilegua SENZA DUBBIO. Non devi fare l'errore di dire "ma, se TEX si fosse gettato all'inseguimento a piedi FORSE lo avrebbe visto ecc..." . Che cosa è più logico e plausibile? E' a cavallo e ha già diversi minuti di vantaggio (quando svegliano Riker, almeno un'ora di sicuro)... e non siamo nel deserto. Lo ha fatto, l'inutile giro esplorativo a piedi, dopo aver constato la morte di Summers (e ha visto che lo yaqui non aveva un cavallo solo, ma due per esempio e che si è dileguato immancabilmente). Ma non c'è bisogno di dirlo (anche perché sono cose che NOI sappiamo). E' la soluzione meno probabile che va spiegata SE SI VUOLE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE. Okay ;-) Analizzare una storia su quello che NON accade è un errore metodologico (a meno che l'incongruenza non sia evidente, ovviamente). Sulla questione politicamente corretto, infine, ricordiamoci che il Tex di GLB scaldava la schiena ai nemici in fuga. Oggi questo non si può più fare, ma facciomoglieli almeno pestare i malviventi, per piacere. Almeno quello!
  5. Ma no, dai, @Diablero, è tutto sbagliato. Tu stai tratteggiando un personaggio che non è Tex Tex che va a diritto, non è sboronaggine o tamarraggine. E' Tex!... Nella scena del saloon, ci sono lui, Carson, il pinkerton e lo sceriffo con lo doppietta! E per interrogare cinque beccaccioni, alla domanda dello sceriffo, Tex avrebbe dovuto rispondere di aspettare anche il vice? E poi? Anche la guardia nazionale? Ma dai! La risposta che gli dà Tex allo sceriffo nella mia storia, non è una risposta da tamarro (tamarro è altro), ma è proprio una risposta da Tex. Anzi è la risposta opposta che sarebbe stata sbagliata! Tex non aspetta l'aiuto di un vicesceriffo qualsiasi. Tex è sbruffone, spavaldo, sicuro di sé. E Tex non si mette a questionare se nel saloon ci sono degli innocenti. Infatti la mia scena e quella di Assalto al treno ribadisco che sono proprio identiche. La distinzione tra town marshall o sceriffo o deputy o quello che vuoi è del tutto insignificante. Quello sceriffo è la legge in città (mica un vigile urbano) e comunque i nostri se ne strabattono e sono pronti a fare senza di lui (anzi, lì sono SICURI che si tratta proprio dei quattro rapinatori, perché li hanno seguiti. E' NELLA MIA STORIA che NON sono sicuri e li vogliono interrogare). Ma, a parte questo, che cosa impediva al Tex di Assalto al Treno, una volta al saloon, di guardare dalla finestra e decidere di aspettare i rapinatori fuori, per non scatenare una sparatoria? O di aspettare la posse che sarebbe arrivata a breve e di circondare il locale, mentre quei bischeri se ne stavano tranquilli a gocare a poker? Nulla. Semplicemente Tex QUESTE COSE NON LE FA! Tex, non lo aspetta fuori il fuorilegge, quando lo becca. Tex entra e gli spenge il sigaro nella birra!... Il personaggio prudente e considerevole che descrivi tu (voi) non è Tex! Così come non è Tex, per motivi esattamente opposti, il personaggio che tu avresti descritto nella scena del pueblo. Ti ho già spiegato che una volta che lo yaqui si è dileguato, NON LO PRENDI PIu'! Anche se Tex avesse avuto a disposizione una mandria di cavalli, quell'altro lo avrebbe portato a spasso e alla fine, avrebbe avuto lo stesso tutto il tempo di torturare o fare della donna quello che gli pare. Una volta stabilito questo, Tex non si mette a correre dietro alle farfalle alla cieca, solo perchè una donna (CHE NON PUò RAGGIUNGERE) è in pericolo. Oltretutto Tex non sa neanche chi sia la donna! Né chi sia quello che l'ha rapita o perché!... Quindi è perfettamente inutile che Tex si stracci le vesti paventando chissà quale destino infausto per lei. E dunque NON LO FA! Tex è cool! Tex si ferma. ragiona. e poi riparte con cognizione di causa. E se lo yaqui per assurdo ammazzasse la donna (cosa che RIPETO Tex non potrebbe impedire, e comunque non fa), Tex lo regolerebbe una volta raggiunto. Stop In quest'ottica, la faccenda del seppellimento dei cadaveri è perfettamente in regola. Tex doveva lasciare il povero Pinkerton ai coyotes per lanciarsi in un inseguimento inutile? No. E' ovvio che non lo avrebbe mai fatto. Un'ora in più o meno è uguale. In più la cosa dà lo spunto per uno scambio di battute particolarmente riuscito secondo me e dunque è pure funzionale alla narrazione per abbozzare la relazione con long John. Per concludere, mi sembra che quello che tu descriva sia un Tex che fa il prudente quando invece di solito agisce come un caterpillar. E che si lancia in inseguimenti sconsiderati, quando invece di solito riflette e ragiona. Boh. Forse sono io che me lo ricordo male, ma questo Tex che si muove sulle uova ed è pieno di considerazioni politicamente corrette, mi è un po' alieno. Di sicuro io un Tex così mi rifiuto di scriverlo.
  6. Tranquillo. Sono solo di passaggio. Ma, essendo un luogo pubblico, chiunque scrive è passibile di critica. Anche i lettori.
  7. Un’ultima considerazione, la dedico a Palumbo. Se un disegnatore ospite chiede di avere una storia tipicamente western, per cimentarsi con l’argomento (e ovviamente a giudizio della redazione, è in grado di farlo), perché uno dovrebbe assegnargli una storia cittadina? Oltre che uno sgarbo al disegnatore, secondo me è anche meno interessante per il lettore, che non ha la possibilità di vedere un maestro all’opera una tantum su uno scenario per lui del tutto inedito (come lo fu per Magnus per citare il più classico degli esempi). Che poi il western gli sia venuto male… beh… permettetemi di dissentire. Le scene d’azione con lo yaqui, per esempio, sono a mio avviso molto belle. Tra l’altro questa sua particolarità di mettere in alcune vignette il personaggio fuori centro (cosa che normalmente non si fa, nella tradizionale narrazione Bonelli), ha l’effetto di rendere le scene d’azione più ‘mosse’, e ancora più dinamiche. Un dettaglio tecnico che ho visto nessuno ha notato e che volevo sottolineare. Detto questo, ho speso i miei due cent sul Texone (anche qualcosa in più). E mi eclisso nuovamente. Ciao a tutti.
  8. Grazie. Aggiungo altre considerazioni sparse sui vari commenti che ho letto e che, sia chiaro, in genere condivido (a parte le scene di cui sopra e alcuni commenti scomposti di qualche esagitato)… La storia ha dei difetti (ma anche dei pregi) tutti giustamente sottolineati qua e là. Purtroppo ha la sfortuna di venire dopo un Texone capolavoro dal soggetto epico come Per l’onore del Texas. Dunque la semplicità del soggetto del mio, risalta ancor di più. Però non è obbligatorio che il Texone abbia per forza un soggetto pregnante. Moltissimi texoni del passato avevano soggetti semplici. Anche capolavori assoluti come quello di Magnus o quello di Buzzelli. Ovviamente non si deve scadere nel banale, ma la scelta di partenza di fare un texone con una storia classica e semplice non è sbagliata di per sé. Beninteso, quando mi è stato proposto di fare un texone, anche a me sarebbe piaciuto uno spunto più articolato. Ma uno sulla guerra civile non si poteva fare, perché già in lavorazione quello di Boselli. Né uno che coinvolgesse il passato di Tex, perché alla fine, tra collana Tex Willer e altri texoni già scritti, una storia in retrospettiva è ormai qualcosa di inflazionato. Dunque ci voleva una storia con una trama diretta. Magari avendo tutto il tempo del mondo a disposizione, uno poteva anche trovare di meglio, ma tutto il tempo del mondo non c’é. Si lavora tanto e in tempi ristretti e certe occasioni, come la possibilità di fare un texone, vanno colte al volo. Qualcuno si è lamentato anche del fatto che il retroscena sul rapimento dei due protagonisti da parte degli indiani resta un po’ ai margini. Vero. Ma questa storia NON è sul tema del rapimento dei bambini da parte dei nativi. Quando abbiamo discusso del soggetto con Boselli, abbiamo subito escluso che la storia potesse essere centrata su quel tema, proprio perché inflazionato e altre storie con bambini rapiti erano in produzione al momento. D’altro canto, anche dare ulteriore peso a quei due protagonisti, approfondendoli ancora di più come ha detto qualcuno, non credo sarebbe stato corretto. In questo caso do ragione a Diablero. La storia poi diventa una storia CON Tex e non DI Tex (ancor di più di quanto non lo sia). In effetti nel Tex di GLB le storie sono costruite con antagonisti quasi monodimensionali (tranne rarissime eccezioni), pur restando dei veri capolavori. Cosa assolutamente stupefacente perché contraddice una consuetudine delle storie di avventura, che prevedono di solito un grande antagonista, per funzionare al meglio. Ma qui c’entra la grandezza di GLB a cui bastava Tex per esprimere tutto (gli antagonisti quasi diventavano degli sparring partner per permettere a Tex di sciorinare tutto il suo repertorio). E questo la dice lunga sulla straordinarietà del personaggio e ne spiega anche il successo (questo avrei voluto dire con la mia oratoria claudicante, nel video. Ma parlare in pubblico non è il mio forte ;-)) Dunque in Tex, gli antagonisti (o i personaggi), se uno vuol renderli protagonisti come in questo caso, li deve tratteggiare quanto basta, ma senza esagerare, perché sennò si rischia a mio avviso di ammorbare gli zebedei del lettore e di andare fuori focus.
  9. Mi dilungo ancora, se mi consentite, perché penso che altre considerazioni che seguono possano essere in qualche modo interessanti, se uno ha la pazienza di leggere (e l’umiltà di capire). La scena dello yaqui al pueblo. Anche questa scena l’hai toppata nella tua analisi, Diablero, se mi consenti. Perché ti sei dimenticato per strada elementi importanti (oltre che incorrere nel tuo consueto errore di analizzare le scene secondo ciò che NON accade). Prima di tutto tu scrivi... "Cosa sarebbe successo senza Tex e Carson?" E la risposta automatica sarebbe, chi se ne frega. Tex e Carson ci sono e risolvono loro. Senza di loro, lo yaqui ammazzava tutti e si prendeva la donna. Fine. Ma, per fare un paragone irriverente, anche in Sangue Navajo, senza Tex, i soldati sterminavano i navajos e gli affaristi si prendevano le loro terre. Fine. Non capisco la ratio di questo discorso. O, comunque, la intuisco, ma secondo me lo hai svolto male. Comunque. Ciò che mi premeva era dare un occhio alla sceneggiatura perchè tu dici che è sbagliata. Ti dici che... "Tex e Carson arrivano da Summers che è ancora vivo (quindi è passato pochissimo), Summers gli dice che una donna è stata appena rapita da un indiano (quindi ha POCHI MINUTI DI VANTAGGIO, e SONO IN DUE SU UN CAVALLO), e Tex e Carson invece di corrergli dietro e RAGGIUNGERLO IN POCHI MINUTI... si fermano??????? NON HA ALCUN SENSO! " e poi... "Pag. 105-109: come già detto, Tex e Carson RINUNCIANO A SALVARE LA RAGAZZA..." Ti spiego Tu hai scordato che Tex e Carson non hanno con loro i cavalli. Anzi. Li hanno lasciati a fondo valle, chissà dove, per avvicinarsi al pueblo di nascosto. Al massimo Tex, volendo inseguire lo yaqui subito, avrebbe potuto recuperare uno dei cavalli dei banditi, al pueblo. Ma anche per far questo avrebbe perso tempo. Dunque. A quel punto lo yaqui, che si è già dileguato, ha accumulato un buon vantaggio. E altro ne accumula, perché Tex per inseguirlo deve trovare le tracce e seguirle, mentre l’altro corre e magari lo depista portandolo a spasso a piacimento. Per inseguire e prendere SUBITO qualcuno a cavallo, Tex deve averlo a vista. Altrimenti non può raggiungerlo in quattro e quattr’otto (e se lo fa, è UN ERRORE di sceneggiatura. Questo sì. Perché Tex non è Zagor che può tagliare volando tra gli alberi. Tex è realistico). L’inseguitore, in una situazione analoga, raggiunge l’inseguito quando questo si ferma per qualche motivo (in qualche saloon, nel covo o chissà dove. E non sa di essere inseguito, ovviamente). Nel nostro caso invece che cosa sarebbe successo? Tex avrebbe seguito le tracce fino al calar del sole (perdendo inevitabilmente terreno) e poi avrebbe dovuto fermarsi per l’oscurità (lasciando comunque Selina nelle mani dello yaqui). E tutto sarebbe stato come poi si è svolto. Ora, è ovvio che io volessi che lo yaqui scappasse. Ma l’ho costruito PRIMA, in modo semplice. Che cosa ho fatto? Ho semplicemente strutturato la scena in modo che i protagonisti si dividessero e che al momento fatidico, Tex non avesse con sé un cavallo a portata di mano con cui inseguire immediatamente lo yaqui. A quel punto non c’è bisogno di aggiungere altro. Tutto quello che ti ho spiegato sopra sprecando un fiume di parole, per il lettore è automatico e lo intuisce subito (cosa che infatti è successa per la quasi totalità dei lettori). Lo yaqui si è dileguato e Tex non ha il cavallo con sé. Stop. A questo punto interviene la leggibilità della storia. Per cui, Tex e Carson non si mettono subito a inseguire come pazzi lo yaqui, perché ha rapito una donna e “perché sennò chissà che le succede”. Perché in ogni caso Tex non la può raggiungere e perché comunque alla donna NON SUCCEDE NULLA NEL FRATTEMPO. Qui, come sopra, i “se” e i “ma poteva succedere che” contano zero. E le cose vanno raccontate BENE in modo che il lettore possa seguire una linea narrativa semplice e immediata. Dunque, a questo punto, lo yaqui è scappato (e non ci si può far nulla). Ci si ferma e si fa il punto della situazione (si interroga Long John, si delinea la situazione con chiarezza ecc). Poi, insieme a Tex e Carson, si riprende l’inseguimento e alla fine comunque si libera la donna con successo. Questo è il modo corretto di procedere. Non si prende in considerazione qualsiasi variabile come un computer impazzito. Si sceglie una via per quello che si vuol raccontare e la si segue costruendo i passaggi in modo consequenziale, logico e semplice, escludendo tutto quello che non serve (considerazioni inutili comprese). Se per esempio e per assurdo lo yaqui avesse voluto davvero violentare la donna, chiaramente avrei scelto una strada diversa e avrei fatto in modo che Tex lo fermasse subito. Ma siccome non la violenta né la uccide, tutte le considerazioni che riguardano questo aspetto, una volta stabilito che Tex non può comunque ritrovare subito la poverina, vanno lasciate da parte, perché servono solo a incasinare.
  10. Cari amici vicini e lontani. Salve. Mi ero ripromesso di stare lontano dai social, ma, per l’occasione, un Texone, ho deciso di fare un’eccezione... (purché mi diate ragione senza discussione ). Per dirla alla Cico. ;-) Leggendo altrove, sono stato attratto da alcune polemiche nate qui e che riguardano alcune scene, che mi hanno incuriosito, e a questo punto volevo anch’io spendere i miei due cent sull’argomento. La scena della cella. Ti stupirò, Diablero, ma trovo che la tua sia una giusta osservazione. Anch’io rileggendola ho trovato che qualcosa strideva e la tua acuta analisi del motivo per cui stride, è corretta. Però senza esagerare (lasciamo stare il sadismo, dai). Perché Tex non è che ha preso un malcapitato e l’ha pestato senza ragione. Il soggetto (che è un rapinatore, non un cherubino) cinque pagine prima gli ha sparato contro e nella stanza accanto c’è l’amico sceriffo con una pallottola nella spalla. Il pestaggio qui (inteso come lezione da dare al malfattore) è pienamente giustificato (dura tre vignette, non sei pagine) e si svolge in un contesto in cui di solito Tex butta la gente dalla finestra. Dunque, a meno che la cancel culture e il politicamente corretto non abbiano fatto vittime anche tra i lettori di Tex, questa è una scena texiana nelle premesse… Ma poco riuscita per alcune sfumature (non di poco conto, ne convengo, perché la forma qui è anche sostanza. E hai notato bene. Basta una frase sbagliata o un sorriso ironico che si trasforma in uno sghignazzo, a dare l’effetto opposto a quello voluto). Di certo GLB l’avrebbe scritta meglio, ma su questo, purtroppo, non ci si può fare nulla, come già ti hanno efficacemente spiegato altri. Comunque, se capiterà nuovamente l’occasione, terrò conto delle tue giuste osservazioni. La scena del saloon. Qui invece, non sono d’accordo per nulla. Perdona se mi rivolgo ancora a te, Diablero, ma sei tu che ti sei avventurato nell’analisi dettagliata della sceneggiatura. E, dunque, sul mio terreno. La tua critica è completamente errata, perché si basa su quello che NON accade. Tu dici che la scena è sbagliata perché Tex entra come un kamikaze nel saloon provocando una sparatoria che poteva causare una strage di innocenti. Appunto, POTEVA. Ma non accade. E perché non accade? Perché lo decide lo sceneggiatore. Ed è tutto qui il punto. Non è sbagliato far prendere un azzardo a TEX (ammesso e non concesso che quello nella mia storia lo sia e che l’azzardo in questione non sia una palese stronzata). Sbagliato sarebbe se l’azzardo costasse la pelle a qualcuno! La mia scena sarebbe stata sbagliata se: 1- Tex avesse agito non da Tex. E chiaramente non è questo il caso, perché Tex è uno che fa saltare con la dinamite i locali pieni di gente, per dire quanto è accorto. 2- Se il suo azzardo fosse costato la pelle a qualche innocente. Ma questo ovviamente non accade nella mia storia, così come non accade quando fa saltare con la dinamite i locali sulla Costa dei Barbari. Ti dirò di più. La mia scena è molto simile a quella di Assalto al Treno (e mi stupisce che nessuno l’abbia notato). La scena me la ricordavo e per curiosità l’ho ricontrollata. Tex agisce lì nel modo IDENTICO alla mia storia. Lui e Carson arrivano in paese sulle tracce di quattro rapinatori e passano dallo sceriffo a chiedergli se li abbia visti. Lui gli dice che sono in un saloon e loro si avviano senza neanche cagarlo di striscio, al punto che è lo sceriffo stesso a fermarli e a chiedere loro di accompagnarli. Altro che chiedere aiuto a qualcuno o agire con prudenza! … Per farla breve, anche lì entrano nel saloon affollato e scatenano la sparatoria con gente che si butta di qua e di là dietro ai tavoli. Dunque, il Tex di GLB si comporta da coglione irresponsabile secondo te? Non credo. E la scena non è certo ‘sbagliata’. Infatti Tex agisce imprudentemente da rullo compressore andando dritto al sodo (come fa di solito), ma non causa la morte di nessun innocente. L’unica differenza con la mia storia è il modo sublime in cui è scritta la scena da GLB, rispetto alla mia, su questo siamo d’accordo. Ma anche qui, purtroppo, c’è ben poco da fare.
  11. Ombra Silenziosa

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Alla luce degli ultimi avvenimenti, direi che la cosa che mi riesce più difficile è stare su internet Per il resto, è tutto difficile e io mi ci muovo molto a istinto. Di solito uno scrive quello che gli piacerebbe leggere. Per questo gli autori non se ne capacitano e si inalberano, quando trovano qualcuno che non gradisce
  12. Ombra Silenziosa

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    @DiableroOra che la polvere si è posata, volevo chiederti scusa per aver perso le staffe. Non che sia una giustificazione, ma penso abbiano influito il notevole accumulo di stress e il pregresso costituito dalla estenuante discussione su la Palude del Morto. Credo però che anche te qualche cosa l'abbia fraintesa, perché, a parte i toni discutibili, non mi sembra di averti ricoperto di insulti e improperi come dici. D'altro canto, sia detto senza polemica, per avere una discussione tranquilla con te bisogna darti ragione o avere la pazienza di Giobbe per non reagire alle continue provocazioni (volontarie o involontarie che siano). Imbastisci una crociata per sostenere quanto sembri un deficiente il Tex degli autori attuali (a parte Boselli), prendendo a esempio (a torto) le scene e le tavole della mia storia... e non dovrei prenderla sul personale?... Te che dici? Forse non te ne rendi conto, ma di solito le tue argomentazioni sono un tantinello aggressive e usi toni vagamente provocatori. Ma questa è una mia impressione, perciò puoi tranquillamente ignorarla e fumartela nella pipa, come direbbe il nostro. Ciao
  13. Ombra Silenziosa

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Malafede? Tu sei fuori come un balcone. Io ho solo sottolineato alcuni aspetti di quelle critiche su cui non ero d'accordo usando un po' di ironia (se @Sartana o @Testa di Vitello si sono offesi, mi dispiace. Non era mia intenzione, anche perché ho usato le emoticon. Non servono a quello?). Ma infatti a mio avviso è sempre meglio restare lontani dai social, proprio per non incappare in simili fraintendimenti. Con te la faccenda è diversa. La tua è una malafede intellettuale REITERATA. Ma lascia perdere, non ti preoccupare. Continua pure su questa strada. Ma senza di me A uno che mi dice che ho bisogno dello psicologo, se permetti, gli rispondo. Augurandomi per davvero che questa volta sia l'ultima.
  14. Ombra Silenziosa

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    Sì, va bene. Tu stai semplicemente delirando. Fossi in te mi darei meno importanza e comincerei piuttosto a fare una tara di tutte le sciocchezze che scrivi. Il complotto lo ordisci nei confronti del buon senso, con le tue disamine. Che porti avanti regolarmente in maniera intellettualmente disonesta (questo lo ribadisco!) per cercare di avere ragione anche quando palesemente non ce l'hai . E' il tuo EGO, il problema. Ma non è un problema che mi riguardi. Tanti cari saluti
  15. Ombra Silenziosa

    [Tex Willer N.56/57] Comstock Lode

    @DiableroPer completezza. Qui Tex era girato ad affrontare gli altri. Non c'entra se nell'ultima vignetta si è voltato ad affrontare i nuovi. Era in una situazione di svantaggio esattamente come dicevo. Ma anche qui sono sicuro che lo sai benissimo, ma fai il furbo.
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