Ragazzi, davvero mi sembrate un po' troppo critici verso la storia di Burattini. Che possa non piacere è sacrosanto, ma se il confronto viene fatto con le storie che ci hanno stregato da bambini o coi soliti 4-5 capolavori post-GLB, beh, allora è ovvio che una storia come questa (onesta ma non epocale) non potrà dare lo stesso appagamento.
Eppure io la reputo una bella storia, non trovo un difetto l'aver dato una spiegazione all'origine dei chupacabras, non vedo il tradimento delle premesse nell'aver portato a compimento la vicenda in maniera lineare.
Personalmente mi pare che siano parecchi punti di forza nel lavoro di Burattini. Mi è piaciuta la "coralità" della vicenda, il dare spazio a tutti, perfino agli avversari (magistrale la caratterizzazione di questi, a parer mio). Ho trovato per nulla banale l'aver realizzato il desiderio dei ragazzi di rintracciare il padre nel modo in cui ha fatto Burattini. Mi sono piaciuti i momenti ironici e ho trovato perfetti quelli tragici: ho riso con Carson ed Eusebio (dei quali, comunque, la caratterizzazione psicologica è stata rispettata) e mi sono commosso vedendo morire gli accompagnatori indigeni. Ho trovato molto texiana la scena in cui i cavalli escono allo scoperto senza i nostri e i predoni rimangono basiti, mentre ho trovato la firma di Burattini nel segreto svelato dei due fratelli.
Insomma, un capolavoro? No di certo, ma una storia "giusta" chei mi sono divertito a leggere.