Uno speciale che ha ricevuto delle critiche, in particolare per la quasi totale assenza di Tex e per la motivazione fornita agli altalenanti poteri di Steve Dickart/Mefisto.
Nessuna delle due cose mi causa particolari reazioni negative:
è vero che Tex appare in 3 vignette, ma l’ultima per me è fantastica, lo coglie sulla soglia del saloon nel momento in cui sta per entrare a tutti gli effetti nella storia di quello che sarà il suo più mortale nemico, finora mai incontrato “di persona”*, mentre la spiegazione riguardo ai poteri può non piacere o non convincere, ma ha una sua logica, perlomeno nel senso che la parola “logica” può avere in un fumetto (o letteratura/cinema) di ambito avventuroso).
A me, contrariamente ad altri “Speciali”, questa “divagazione” è piaciuta moltissimo.
Dentro ci sono Barnum e i suoi freaks, la fotografia di una società in radicale cambiamento (l’Est più “civile”, le attrazioni di massa, le prime forze di polizia, il West più ruspante e pericoloso dove la ballerina Lily rischia di essere importunata sul palco), due personaggi principali che rappresentano due diverse malvagità (bello il tragico inserto sul collegio femminile e altrettanto vedere Dickart “sognante” all’idea di diventare presidente del nuovo stato, altro che magia nera ) e due personaggi secondari, tra cui il “buono” della storia, che fanno una brutta fine (ma quanto era fesso Tayman?).
Aggiungiamo che il lettore affezionato trova tutti i riferimenti del caso (a “Pinkerton Lady”, alla storia di Cortina, a quella di GLB…) senza che questo appesantisca la lettura o renda l’albo non fruibile ad un lettore “occasionale”…
… E poi parliamo dei disegni di De Angelis, che qui è semplicemente perfetto in quella che a mio avviso è la sua prova più “compatta” degli ultimi tempi**.
Grande espressività dei personaggi, magnifica gestione del chiaroscuro e la chicca delle pagine “riassunto” (38,89,94), davvero una prova superba.
Ottimo speciale, bene bravi bis.
* Ma quanto è stato bravo Boselli in “Pinkerton Lady” a scrivere una storia che vede sostanzialmente a confronto Tex e Mefisto senza che i due si incontrino mai di persona? Una prova di fantasia ed equilibrismo (tra novità e rispetto della tradizione) da applausi.
** Non ero rimasto così soddisfatto, e lo avevo scritto, per “Atascosa Mountains”.