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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 30/08/2023 in tutte le sezioni

  1. Soggetto: Giusfredi Giorgio Sceneggiatura: Giusfredi Giorgio Disegni: Civitelli Fabio Colori: Piazza Laura Copertina: Civitelli Fabio Nei canyons tra i territori hopi e navajo, una coppia di giovani amanti sogna di scovare l’accesso nascosto alla fonte della giovinezza... Tra tagliagole in cerca di tesori e feroci nativi guidati da un misterioso personaggio mascherato, Tex e i suoi pards corrono in aiuto di Nakai, un prode guerriero che già in passato aveva affrontato gli ancestrali segreti degli Anasazi!
    1 point
  2. Uno speciale che ha ricevuto delle critiche, in particolare per la quasi totale assenza di Tex e per la motivazione fornita agli altalenanti poteri di Steve Dickart/Mefisto. Nessuna delle due cose mi causa particolari reazioni negative: è vero che Tex appare in 3 vignette, ma l’ultima per me è fantastica, lo coglie sulla soglia del saloon nel momento in cui sta per entrare a tutti gli effetti nella storia di quello che sarà il suo più mortale nemico, finora mai incontrato “di persona”*, mentre la spiegazione riguardo ai poteri può non piacere o non convincere, ma ha una sua logica, perlomeno nel senso che la parola “logica” può avere in un fumetto (o letteratura/cinema) di ambito avventuroso). A me, contrariamente ad altri “Speciali”, questa “divagazione” è piaciuta moltissimo. Dentro ci sono Barnum e i suoi freaks, la fotografia di una società in radicale cambiamento (l’Est più “civile”, le attrazioni di massa, le prime forze di polizia, il West più ruspante e pericoloso dove la ballerina Lily rischia di essere importunata sul palco), due personaggi principali che rappresentano due diverse malvagità (bello il tragico inserto sul collegio femminile e altrettanto vedere Dickart “sognante” all’idea di diventare presidente del nuovo stato, altro che magia nera ) e due personaggi secondari, tra cui il “buono” della storia, che fanno una brutta fine (ma quanto era fesso Tayman?). Aggiungiamo che il lettore affezionato trova tutti i riferimenti del caso (a “Pinkerton Lady”, alla storia di Cortina, a quella di GLB…) senza che questo appesantisca la lettura o renda l’albo non fruibile ad un lettore “occasionale”… … E poi parliamo dei disegni di De Angelis, che qui è semplicemente perfetto in quella che a mio avviso è la sua prova più “compatta” degli ultimi tempi**. Grande espressività dei personaggi, magnifica gestione del chiaroscuro e la chicca delle pagine “riassunto” (38,89,94), davvero una prova superba. Ottimo speciale, bene bravi bis. * Ma quanto è stato bravo Boselli in “Pinkerton Lady” a scrivere una storia che vede sostanzialmente a confronto Tex e Mefisto senza che i due si incontrino mai di persona? Una prova di fantasia ed equilibrismo (tra novità e rispetto della tradizione) da applausi. ** Non ero rimasto così soddisfatto, e lo avevo scritto, per “Atascosa Mountains”.
    1 point
  3. Beh... non penso si potessero aspettare chissà quali vendite; sono storie che, in generale, i lettori assidui hanno già e non tutti ricomprano più volte le stesse storie quando escono in volume...
    1 point
  4. A quanto pare, Exit interviene pressoché esclusivamente per fare critiche negative e lo fa sempre come se le sue fossero considerazioni oggettive e non soggettive. Prendiamo questa frase: Non dimostra un accidente e men che meno che questo sia un periodo pessimo. Personalmente trovo la qualità piuttosto buona e con riferimento a Tex Willer decisamente alta. Si prosegue con Altra opinione personale spacciata per verità oggettiva. Dove sarebbero i contenuti che languono? Quali sarebbero le novità e le trovate di cui parla? E chi l'ha detto questo? Chi li ha chiamati flop e per giunta clamorosi ? Chi a parte lui? Ancora una volta scambia la sua opinione per un dato oggettivo ed invece sbaglia su tutta la linea. Sbaglia perché ogni idea al riguardo nasce da precise esigenze personali degli autori. Sono passati più di vent'anni da quando ho sentito Mauro Boselli dire che avrebbe voluto far incontrare Tex e Zagor. Se foraggiava un nerdismo era il suo. Personalmente ho sempre apprezzato l'idea dell'incontro tra eroi, Non sempre la realizzazione concreta ma questo è nell'ordine delle cose. Del resto l'idea di far incontrare personaggi di serie diverse esiste da sempre. In passato ho citato Salgari, Verne e Burroughs, ma potrei citare anche Maurice Leblanc che fede incontrare Arsenio Lupin addirittura con Sherlock Holmes anche se poi dovette cambiargli il nome (in Herlok Sholmes ) nelle successive edizioni perché Conan Doyle non la prese molto bene. Ma andando più indietro ancora, gli Argonauti non vede agire insieme i più famosi eroi dell'epica greca? Insomma i team up non sono affatto roba da nerd e tantomeno lo sono storie che prendono spunto da quelle di altri personaggi.
    1 point
  5. Condivido tutto quello che hai scritto nel tuo post e aggiungo che anch'io, in previsione del ritorno della Tigre Nera, ho appena finito di rileggere, di seguito in una domenica piovosa che conciliava la lettura, tutte e tre le storie precedenti. Vanno decisamente in calando: la prima è più che buona, la seconda più che discreta, la terza da dimenticare. La sequenza ricorda molto da vicino la stessa sorte toccata alle ultime storie con il Mefisto nizziano, non a caso ritengo che Boselli si sia prefissato di rimediare alle indegne conclusioni di entrambe le vicende - Tigre e Mefisto - di due dei più riusciti nemici di Tex. Devo però confermare che anche nelle prime due storie con la Tigre c'è un Carson inebetito, che non fa altro che porre continuamente domande, ora stupide ora superflue, a Tex: è chiaro che si tratta di un tipico espediente narrativo per esternare al lettore pensieri e piani di azione di Tex, ma Nizzi lo usa in maniera semplicisticamente didascalica, da manuale di sceneggiatura per esordienti, con il risultato di rappresentare Carson come un mezzo rincitrullito. Nella mia scala relativa di valori nella saga della Tigre, disegni esclusi: prima storia, voto 8 seconda storia, voto 7 terza storia, voto 4,5, a causa di tutti i difetti che hai ben evidenziato.
    1 point
  6. Guarda che, in tutta onestà, almeno per me, in Bandera non c'era nulla che non fosse comprensibile senza aver letto le due storie di Zagor precedenti... tutto il necessario viene spiegato DUE VOLTE: nell'introduzione e nei flashback della storia stessa; ed anche la pubblicazione delle storie di Zagor nelle "Grandi Storie Bonelli", non è il tentativo di approfittare di chi acquista Bandera per vendere anche quelli ma, più semplicemente, la POSSIBILITA', data a chi lo vuole, di leggere le storie in questione senza sbattersi a cercare gli arretrati (ma chi vuole, può anche farlo). Lo stesso per il "prequel" del cartonato: si può leggerlo così com'è (e si capirà tutto come è SEMPRE stato nei "seguiti" e "ritorni" della Bonelli, anche in quelli che avvengono nella medesima collana), si possono cercare gli arretrati oppure, se lo si preferisce, si può comprare il volume "Grandi Storie" che sarà in edicola nello stesso periodo... sinceramente, non capisco il problema... ci vengono lasciate tutte le possibili alternative e mi sembra davvero assurdo lamentarsi...
    1 point
  7. E' facile capire come farà la Tigre nera a tornare: in nave!
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