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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 09/11/2023 in tutte le sezioni

  1. Letto anche io l albo.Bello sicuramente,ben scritto,ben disegnato,Boselli é (come quasi sempre) una garanzia. Però io mi chiedo: già due albi,metà storia...e nel Borneo ancora non ci siamo arrivati? Senza contare poi che finora la Tigre...quanto l abbiamo vista? In quest albo giusto tre pagine Insomma io ci vedo un forte disequilibrio.Forse sarebbe stato meglio far disegnare la prima parte a un disegnatore e quella nel Borneo ad un altro,così da avere un numero maggiore di albi su cui far dispiegare la vicenda
    1 point
  2. Non ho ancora letto il secondo albo e potrò esprimermi a ragion veduta solo dopo averlo fatto, ma leggendo la recensione precedente mi viene da sperare che il "lungo decollo" non comporti poi un atterraggio repentino, con un finale affrettato, come già successo. La parte introduttiva del primo albo, dai tempi alquanto dilatati, mi pareva già sufficientemente lunga.
    1 point
  3. Ciao a tutti, ho dubitato fortemente, visto quello che ho letto nelle precedenti 30 pagine, se condividere con voi o meno le mie impressioni su questo albo storico. Alla fine, a bocce ferme, scelgo di farlo, avendo in primis letto la storia, potendola dunque criticare, rispettando quello che è il pensiero di tutti e che in piena libertà avete espresso. Partiamo dall’aggettivo “Storico”. Il problema è essenzialmente solo qui. Ci aspettavamo il capolavoro definitivo, un punto qualitativo di non ritorno, beh.. non è così. È stata una vittoria mutilata. Forzando la sospensione dell’incredulità iniziale, la storia non annoia e la trama è scorrevole. Bel gioco nell’insieme dei quattro pard nel quale Boselli è un riferimento. La caratterizzazione degli antagonisti è molto valida, come pure quella di Jack Danuwoa che ho apprezzato. Lascia l’amaro in bocca solo il protagonista. Tex, sebbene anche indirettamente sia sempre il fulcro di ogni vicenda, qui è quasi un po’ in ombra. Sembra spento. Badate, è solo una legittima impressione. Ma proprio da lui mi aspettavo più azione, coinvolgimento e pathos, vista la portata della vicenda. Certo, forse noi tutti ci siamo caricati un po’ troppo di aspettative, attendendo una storia spettacolare, di quelle memorabili. Purtroppo non è così. Ma non perché la storia non sia buona, solo perché eravamo convinti, preventivamente, che fosse un’opera magna. Resta un ottimo albo, graficamente ECCELLENTE. Di sceneggiature il maestro Borden ne ha stese di migliori. Ma non si può dire nel modo più assoluto, come tanti per partito preso hanno asserito, che sia una brutta storia. Il ritorno di Higgins, alla fine poco più di un esecutore materiale, un po’ tirato per la giacchetta ma poteva starci. Non ho mai visto una contraddizione con il lavoro di Bonelli padre, che con il dovuto rispetto, lo dico senza presunzione, penso che non avrebbe disdegnato l’idea. Anzi, credo che sarebbe potuto essere tranquillamente un suo soggetto. Sicuramente, incastrare una storia del genere in un solo albo ha il suo peso (negativo). Di storie ad albo singolo meravigliose ce ne sono, ma un più ampio respiro avrebbe giovato. NON ho trovato fuori luogo il siparietto dello stivale
    1 point
  4. Vero, benvenuto anche da me Art!
    1 point
  5. Personalmente, trovo che il miglior periodo di Ticci sia stato proprio questo iniziale (fin dall'esordio con Vendetta Indiana), già con Il Solitario del West aveva maturato un tratto più 'suo' e assolutamente ed immediatamente distinguibile ma che (per me, ripeto) era già troppo diverso da quello precedente
    1 point
  6. Scritta nel pieno periodo d'oro di Tex,"Terra promessa" (titolo bellissimo e molto evocativo) e' senza dubbio una delle piu' belle storie di G. L. Bonelli e dell'intera serie. Una grande avventura, epica, senza un attimo di tregua. Al momento della pubblicazione, fu' la seconda piu' lunga storia di Tex mai scritta in 24 anni di vita editoriale, e anche la piu' lunga mai disegnata da Tcci a tutt'ora. Sono tanti i punti che rendono questa avventura ad ampio respiro una perla texiana d'annata: La trama:lineare, piena d'azione, frenetica. Bellissima l'idea di far condurre a Tex e ai suoi pards la carovana dei quaccheri verso la tanta sospirata terra promessa con tutti i pericoli e gli ostacoli che incontrano nella loro lunga marcia, smascherando tutta la sporca macchinazione che ingannava la povera gente nel corso del loro viaggio verso la speranza, con la complicita dei Cheyennes di Kento. I quattro pards:sono uno spettacolo!Un armonia perfetta. Come utilizzava i quattro pards G. L. Bonelli non li ha piu' utilizzati nessun altro autore. Non c'e' nessuno messo in ombra e formano una squadra a dir poco spettacolare e perfetta.Kit Willer ancora lontano dall'immagine del personaggio scomodo dell'era Nizzi e' impiegato in pieno anche lui in questa storia, dando un notevole contributo nelle scene d'azione.Carson pimpante e gia' brontolone, da' il meglio di se' durante la loro permanenza a Cedar City, nella prima parte della vicenda. Precisamente nella scena dell'emporio, quando "distrattamente" lascia cadere il fiammifero ancora acceso nel pavimento invaso dal kerosene. Mitico.Tiger e' quello piu' impiegato, compagno perfetto di Tex nelle scene piu' pericolose. Guardandolo non posso che provare una certa nostalgia del Tiger che fu',Infine Tex, la furia. E' lui, come e' giusto che sia, a fare la differenza,E' lo stratega, l'uomo d'azione per eccellenza, il trascinatore, insomma il primo attore indiscusso. I dialoghi:secchi, duri e forti. Un vero patrimonio del linguaggio texiano. E' semplicemente uno spettacolo e una goduria sentir parlare Tex, specie durante la conversazione con lo sceriffo di Cedar City, con i suoi doppi sensi circa la maniera per ottenere giustizia. Stessa cosa dicasi con i quaccheri, dove il ranger, lontano anni luce dalle loro concezioni e dal loro stile di vita, risponde a tono e con parole convincenti ai deliri di un Elia Glendon. I disegni:Eccezionali. Un Ticci che per la prima volta si mese alle spalle quello stile giolittiano presente nelle sue storie precedenti, per intraprendere quella strada che lo porto' ad essere l'artista piu' imitato da tutti. Le sue tavole sprizzano energia e dinamicita' in tutto l'arco della storia, senza accennare a nessun tipo di calo, malgrado la lunghezza della storia. Unico dettaglio discutibile, sono le facce allungate dei pards, qui al loro debutto. Non ho mai capito il motivo di proporre quell'allungamento facciale che stona moltissimo in mezzo a tanti splendidi disegni. Superbi. Storia:10 Disegni:8,5
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