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TWF - Tex Willer Forum

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  1. marco6691

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 19/11/2023 in tutte le sezioni

  1. Non sono molto contento di questi cross-over, ho sempre visto Tex e Zagor in due mondi diversi e un po' atemporali, secondo me questo incontro rompe un po' la magia dei due personaggi, ripeto per me alla Bonelli stanno un po' esagerando, il dover fissare ogni storia in un dato momento, dare un senso cronologico a tutto, a mio avviso i personaggi come Tex devono vivere un po' fuori dal tempo, senza necessariamente una continuity ad ogni costo, ho smesso di leggere Marvel e alcuni fumetti Bonelli proprio per i continui incroci o "what if", a mio avviso tutto questo porta inevitabilmente alla fine di un personaggio. Comunque vedremo, spremo un po' il portafoglio e comprerò anche questo.
    2 points
  2. Ha la lunghezza giusta per Le Grandi Storie e prima o poi ci finirà .
    1 point
  3. 1 point
  4. Ho già detto più volte in passato come non mi entusiasmino i team-up tra personaggi di fumetti differenti, seppur in qualche modo affini, e lo speciale di due anni fa, per quanto in sé tutt'altro che sgradevole, ha confermato in toto la mia impressione (Zagor ne esce piuttosto snaturato, poiché a mio avviso troppo "riadattato" nel fisico e nei modi al mondo di Tex). Di conseguenza, non nutro aspettative troppo diverse per questo nuovo capitolo, anche se devo confessare di trovare interessante il fatto che possa di fatto costituire un prequel per quel capolavoro che è La grande invasione.
    1 point
  5. La lessi la prima volta a dodici-tredici anni e mi piacque. La rilessi a quindici e mi lasciò un po' deluso. La rileggo adesso e, oh mio Dio, la trovo veramente spaventevole: molto goffa in numerosi passaggi narrativi, come la scena della foto e della ley de fuga, ed infine irritante quando, in quasi ogni scena, Tex inciampa nel ben informato di turno che gli dice cosa fare e come farlo. Un po' è sopportabile e accettabile, ma qui si scende a livelli parossistici: non tanto per le singole scene (spesso più tragicomiche che altro), quanto per la loro frequenza. Vedere:1) il conducente del carro che ha casualmente incontrato una settimana prima il guercio e dice a Tex e Carson dove indagare;2) la piccola Estrella che spiffera tutto ai pards dopo aver origliato i discorsi del padre. Almeno questa scena è anche tenera, col vecchio Carson che si piega sulle ginocchia e la chiama carina e Tex che le dice "ti crediamo, hai l'aria della brava bambina, Estrella". Frasi un po' fuori posto su Tex, ma molto tenere, soprattutto per l'aria simpatica della pulzella;3) altra scena penosa, Tex e Carson arrestati dai rurales senza nemmeno ribellarsi. Imbarazzante, poi, l'organizzazione della finta evasione;4) alla Paloma Blanca, il morente che spiattella tutto a Tex in punto di morte, dopo avergli sparato addosso all'incirca centocinquanta colpi da una distanza di massimo cinquanta centimetri e averlo mancato. Ok, ci starebbe, ma da un desperado in punto di morte mi sarei aspettato più un "va' all'inferno, ranger";4) più o meno dieci secondi dopo, Tex e Carson verrebbero arrestati di nuovo se non intervenisse il giornalista, anch'egli caratterizzato come una macchietta;5) il giornalista conosce il frate. Ma come, se il frate non gli ha nemmeno detto niente sulla propria fuga? Proprio due grandi amici. E se non erano grandi amici, perchè condividere un segreto così importante?;6) il frate spiattella tutto (novità);7) il buon Paco Fuentes incontra due perfetti sconosciuti alla festa di paese (Tex e Carson) e, ripetendo ogni due sillabe di fare attenzione agli sconosciuti, che ci sono in giro molte spie, racconta loro la propria vita e spiega loro come ingannare i soldati;8) arriva il frate che avvisa Tex e Carson dell'arrivo degli scagnozzi di Don Obregon, impedendo ai nostri eroi di venire fregati come fessacchiotti la terza volta di fila;9) alla miniera Tex parla ad un bambino, guarda caso amico del piccolo Juanito, e poi viene da questi avvisato del nuovo arrivo degli scagnozzi di Don Obregon. Ebbene, tutte queste casualit? sarebbero accettabili singolarmente, ma qui mi paiono francamente troppe: praticamente Tex senza essere continuamente imboccato non combina niente! Ci sono una folla di personaggi creati allo scopo di dirgli cosa fare/ avvisarlo quando arrivano i cattivi/ fare rivelazioni scomode/ farsi accoltellare al posto suo. Dopo tutto questo è poi un po' risibile il Tex che si pavoneggia col giornalista, dicendogli "adesso vi raccontiamo come abbiamo liberato i bambini", quando senza un numero spropositato di macchiette a suggerirgli tutto lui sarebbe ancora fermo davanti alla porta della missione di Padre Mateo. A mio avviso, una pessima storia. Forse la peggiore di Nizzi, anche se non rileggo da un pezzo "I fratelli Donegan", "Moctezuma!" e ho già dimenticato "Soldi sporchi" e "La sentinella".
    1 point
  6. Nell'introduzione Sergio Bonelli racconta di come nel 1988 avesse chiesto a Manfred Sommer ( padre tedesco e madre andalusa ) di disegnare un texone e di come lui con una voce gentile e serena, avesse declinato la profferta dell'Editore milanese: " ... proprio nel momento in cui ero riuscito ad entrare in contatto con lui, la mia ambita "preda" aveva deciso, senza possibilità di cambiare idea, che, nella sua vita, non avrebbe mai più eseguito una sola pagina di fumetti e che avrebbe passato i suoi giorni futuri dedicandosi esclusivamente alla pittura." Un incontro del tutto casuale, una dozzina di anni dopo, in occasione del salone del fumetto di Barcellona, mostra un disegnatore meno sicuro della sua volont? e dopo un affannato pomeriggio trascorso in chiacchiere e tira-e-molla, ci racconta sempre Sergio Bonelli, l'idea del Texone è finalmente accettata. Più di due anni occorrono al disegnatore per consegnare l'ultima pagina di "Mercanti di schiavi", una storia che è stata capace di far nascere in lui l'entusiasmo di un tempo per l'antica arte del fumetto, tanto che seguendo l'esempio di Font, il disegnatore si dichiara pronto a continuare la sua avventura sulle pagine di Tex. Disegner?, come ben sappiamo, una storia per la serie regolare e un Almanacco del West. "Mercanti di schiavi" è una sceneggiatura che nasce nel 2000 ad opera di Claudio Nizzi, con un soggetto molto originale, mai trattato sulle pagine di Tex - il rapimento di alcuni bambini, per farli lavorare nelle miniere d'oro messicane - e una sceneggiatura, al contrario molto classica. Lo schema narrativo, molto lineare, è infatti anche uno dei prediletti dall'autore modenese: - una piccola banda di predoni rapisce tre giovani ragazzi; - Padre Mateo chiede l'intervento dei due pards; - Tex e Carson iniziano le ricerche e fanno cantare uno dopo l'altro tutti i comprimari; - la preda, Don Manuel Obregon si accorge che i due mastini sno sulle sue tracce e incarica uno sgherro, Torres, di toglierli di mezzo; - gli agguatti non vanno a buon fine e tramite l'ennesimo informatore, un frate francescano, Tex scolpre il rifugio del nemico ( l'ubicazione della miniera ) e salda il conto all'avversario. Nell'articolo di Renato Genovese il lettore viene informato dell'esistenza storica di personaggi alla Don Manuel, che spadroneggiavano su vastissimi territori, lontani dal controllo del potere centrale. A pagina 86, Tex e Carson sono costretti a slacciarsi i cinturoni quando una banda di Rurales glielo intima, una risorsa narrativa fortemente criticata dagli addetti ai lavori e dai semplici lettori, che sarà sfortunamente ripetuta dall'autore in qualche altra storia successiva. Messi in prigione dai rurales in attesa di giudizio, i due pards riescono a far tornare a proprio conto la celebre "Ley de fuga". Si tratta di un artificio letterario oltremodo puerile, tanto che la pagina che vedete sotto, rappresenta senz'ombra di dubbio il punto più basso raggiunto dal Texone. La storia sembra fortunatamente riprendersi nelle pagine successive, con qualche azione degna di nota da parte dei due tizzoni d'inferno, e una trama non priva di pecche che ha però il merito di tener viva l'attenzione dei lettori. Molto fortunosa è infatti la serie di circostanze, confessioni strappate aim banditi in punto di morte, che riesce a indirizzare i due Rangers sulla pista giusta. Pista che è percorsa alseguito di una truppa irregolare di rurales, che ci mostra l'ennesimo travestimento dei due pards. Nella storia fanno la comparsa anche due suore, tratteggiate in modo molto disinvolto da Nizzi: Suor Jazmina, seppure a fin di bene, arriva al punto di mentire agli uomini di Obregon, pur di proteggere padre Eliseo. L'ultima parte del texone, ambientata all'interno della miniera/fortino è decisamente la migliore della storia, molto palpitante e ben riuscita. Tex in versione - dinamitardo - ( è sempre un piacere ritrovarlo in queste vesti ), salda il conto a Don Manuel con una precisa fucilata alla testa. Sommer non tralascia di disegnare sulla tavola un'ampia fuoriuscita di sangue dalla tempia del nemico. Della storia vorrei ricordare un episodio che può ben essere considerato dei minori. Nel villaggio di Santa Clara, durante una "fiesta" paesana, Tex e Carson fanno la conoscenza del simpatico Paco, che racconta le malefatte delle sue due figlie, due diavoli che secondo lui non assomigliano in niete all'angelo di bontà e di innocenza che era stata la loro madre. In effetti le due ragazze, per racimolare qualche pesos, non esitano a mettere in vendita le loro grazie ai soldados di stanza nel loro villaggio. Quelle streghe, dice il bonario Paco, dicono che è un fannullone e che se non fosse per loro, non ci sarebbe mai niente in tavola ... e in questo, gli fa aggiungere con molta ironia Claudio Nizzi, non si può dire che abbiano torto. Si tratta di una scenetta che non può che strapparci un piccolo sorriso, ma che rende il personaggio uno di quei piccoli grandi uomini che popolano le avventure di Tex, un peone disgraziato, dotato però di una grande dose di umanit?. I disegni di Manfred Sommer sono nella media di quelli a cui ci ha abituati l'autore spagnolo. Personalmente non li trovo sempre ben riusciti. Sono i disegni cioè di un autore vecchio. Il tratto è incerto come in molte tavole di Repetto. Se il volto di Tex lascia parecchio a desiderare, egli riesce comunque a ben rendere graficamente la viscidit? di Don Manuel, un personaggio che trasuda cattiveria e codardia. In molti, nel sondaggio per decretare il migliore dei texoni, si sono espressi a favore di questa storia. Non so come interpretare questa scelta, e tantomeno mi immagino il metro di giudizio adottato da quelli che così hanno votato. Suppongo che gli Albi Speciali, costoro non sian riusciti a sfiorarli tutti, perchè mettere a paragone questa storiella con altri autentici capolavori apparsi precedentemente nella collana, parrebbe proprio una bestemmia... Voto alla storia e ai disegni: sei ( sufficienza )
    1 point
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