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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/12/2023 in tutte le sezioni

  1. Scrivere Tex oggi, scusate l'ovvieta', è tremendamente difficile. Lo è per chiunque, 75 anni di storie western sono troppe. Incredibile anzi che il nostro riesca ancora a mantenere certi standard. Boselli ci prova ad arrestare il declino, chiede l'aiuto di sceneggiatori non texiani e cerca di coltivare nuove leve. E così, ecco Burattini per la prima volta su Tex. Un ottimo sceneggiatore, rodato, importante. Ma è un flop che produce un esordio a dir poco deludente. Poi c'è Redrock, un ritorno, non me ne voglia Barbanera, incomprensibile. Incomprensibile perché riprende una storia molto debole di Glb replicandola in peggio. Poi un altro ritorno, quello di Wolfman, che almeno si salva, preceduto dalla bella storia sul patto di sangue tra i pards. Infine la Cavalcata, su cui non reitero i giudizi già fin troppo severi già espressi in altri lidi, e l'ennesimo ritorno, quello della Tigre, per me ingiudicabile perché non ho ancora letto la storia. Regolare quindi che vivacchia sotto la sufficienza. Si dice che la scarsa riuscita delle storie dipenda dalle troppe uscite collaterali. Ne dubito e spiego perché. La serie TexWiller non toglie energie a Boselli, anzi le rigenera. Con il giovane Tex, Boselli sta vivendo una seconda giovinezza. È evidente il brio, l'inventiva, il divertimento dell'autore quando affronta le vicende del giovane Tex. La cornice storica, invece di essere una pastoia limitante, paradossalmente sta esaltando la fantasia di Boselli, che attingendo dalla Storia trae ispirazioni nuove, riuscendo a mescolare la fiction con il realmente accaduto in modo davvero straordinario. Lo stesso accade col Texone, un capolavoro. Se non ci fossero state le serie collaterali siamo sicuri che Boselli avrebbe prodotto delle belle storie per la regolare, evitandoci Burattini e Redrock? E se invece il nostro avesse ormai dato quello che aveva sulla regolare? Se invece, come è una certa mia sensazione, non si divertisse più come un tempo? Perché è un fatto che ormai il Bos scriva grandi storie praticamente solo sulla Texwiller, al cui filone può ascriversi anche il Texone di quest'anno, essendo ambientato nel passato. Se così dovesse essere, allora sono le serie collaterali che stanno salvando il personaggio Tex, non il contrario. In realtà, la crociata sulle troppe uscite la condivido anch'io. I bis, i magazine, i doppi maxi, i doppi color esauriscono le energie. Ma il problema, quello vero, è la penuria di sceneggiatori che sappiano e vogliano scrivere Tex. È l'arroccarsi sempre su Boselli e Ruju quando ormai anche altri dovrebbero scrivere di più.
    2 points
  2. Dissento. Chi scrive Tex è professionale, ha studiato, prova a scrivere un Tex riconoscibile ma inevitabilmente personale. Ruju lo sa fare, anche Rauch nelle poche storie sue che per ora sono uscite. Ma probabilmente sono pochi. E hanno 75 anni di storie sul groppone. Di deja vu da evitare, di topoi western già spremuti all'inverosimile. Con TexWiller è paradossalmente più facile, perché ci si "aggrappa" alla Storia con la S maiuscola, e là si innesta la componente di avventura. Certo, hai bisogno del fuoriclasse, e ce l'hai in Boselli. Ma la regolare è un'altra cosa. Il barile probabilmente è stato già sfondato. Hai bisogno di un altro fuoriclasse, come fu Nizzi, come è Boselli, che dia sangue nuovo alla serie regolare e si alterni con chi già c'è. Con Glb come stella polare, ovvio. Ma con un proprio modo di scrivere, come accade ormai da più di 40 anni a questa parte... Ma devono avere più spazio.
    1 point
  3. Allora...Pearl e il Texone sono due ottime storie per me. Tex Willer si è difeso molto bene tra speciale e regolare, il Maxi non è stato male, il Magazine interessantissimo e coinvolgente. Cosa non quadra o soffre ? La regolare di Tex (non ho ancora letto la Tigre però) non ha dato nelle due annate continuità. L'anno scorso Mefisto ha quasi monopolizzato i dibattiti, idem quest'anno La cavalcata del destino. Essendo io ottimista ho trovato cose buone in entrambe le annate. Comunque dopo 75 anni e con la super produzione odierna è dura avere un livello medio alto costante.
    1 point
  4. Personalmente reputo l'annata appena trascorsa, sostanzialmente discreta. Non ci sono stati grossi picchi, a parte il Texone, ma dovendo garantire un numero d'uscite elevate, tutto sommato la media mantenuta da Borden, Ruju e gli altri autori cimentati non è stata così catastrofica. Certo un sondaggio come questo, posto subito dopo la finale con le annate stratosferiche di Bonelli nel periodo d'oro, pare impietoso, ma quei periodi non torneranno più e noi lettori dovremo accontentarci di questo livello (alquanto accettabile dopo 75 anni di pubblicazioni). Le troppe uscite annuali è un tasto dolente che mi trova d'accordo con Diablero, poichè portano una dispersione di idee e di energie autorali che conducono a un potenziale appiattimento della qualità generale. Se tiri fuori un gioiello narrativo in mezzo a un numero contenuto di pubblicazioni, brilla molto di più e trascina la media, ma se la stessa storia si ritrova accompagnata da una cinquantina di pubblicazioni annuali di livello inferiore o anonime, finisce con l'essere sepolta e sottovalutata. Purtroppo anche di questo ormai dovremo rassegnarci, visto che tornare agli anni '70 o '80 con 12 o 13 pubblicazioni annuali è pura utopia.
    1 point
  5. Quest'anno mi dispiace ma non ne ho letto nemmeno uno... sto leggendo adesso le storie del 2022. Ho finalmente capito perché non mi piaceva più leggere Tex, il motivo non sono le storie, ma che ne escono troppe. Quando da piacere un hobby diventa "dovere" (devo leggere altrimenti mi prendo indietro), la magia pian piano sparisce.
    1 point
  6. Non ci sono state storie memorabili, quest'anno? E il Texone dove lo mettiamo? Secondo me è un capolavoro (che tra l'altro è piaciuto a quasi tutti), tra i migliori Texoni di sempre. Poi sì, ci sono stati diversi passi falsi come “Ritorno a Redrock”, “La cavalcata del destino”, il maxi “La grande congiura” e l’ultimo color storie brevi. Ma anche buone storie riuscite: - Il Texone “Per l’onore del Texas” - Pearl - Il passato di Cochise - Raza il comanchero - Minstrel Show - Presagi di guerra - La Valle dell’Ombra - Fratello di sangue - La Tigre colpisce ancora (finora discreta, anche se manca l'ultimo albo) Dovendo dare un giudizio globale, un'annata con 9 storie riuscite (qualcuna un po' più, qualcuna meno) non mi sembra da disprezzare. E' vero che la serie regolare è stata modesta, con storie piuttosto anonime (o sbagliate), ma è così già da un po': purtroppo far uscire una gran quantità di albi di Tex all'anno comporta inevitabilmente anche un gran numero di storie sufficienti o poco più (o poco meno), sparse tra i color, i maxi e la regolare. E la nascita della serie "Tex Willer" ha fatto dirottare molte energie lì, finendo per penalizzare la serie regolare. Io, comunque, in una serie in edicola da 75 anni, guarderei piuttosto il bicchiere mezzo pieno... Dire che questa è una delle peggiori annate significa ammettere di avere poca memoria... Andate a rileggervi la fascia 500 quando in un anno, tranne un paio di buone storie di Boselli, uscivano solo storie dimenticabilissime (eufemismo) e Texoni insignificanti (i primi anni del Duemila). Oppure periodi in cui uscivano "La città nascosta", "Il messaggero cinese", "L'assedio di Mezcali", se non peggio... Secondo me questa è un'annata tutto sommato in linea con gli ultimi periodi della fascia 700.
    1 point
  7. Avrei preferito un sondaggio per collana (o "macro" collane) anche se comprendo il senso del sondaggio "globale". La mia valutazione divisa per macro: - Tex Willer continua su livelli eccellenti - Ci sono stati collaterali di alto livello (il texone, i 2 magazine, i cartonati) e altri meno brillanti - La regolare, se escludiamo gennaio (ultima parte di Vancouver) e il colpo di coda finale grazie alla Tigre Nera, è stata piatta, poco interessante, con troppi ritorni inutili. Non grido allo scandalo (magari con una singola eccezione ) nè all'apocalisse in arrivo, trovo inevitabile che con tante uscite non tutto possa essere eccelso, diciamo che quest'anno sulla regolare ho letto diverse cose a malapena sufficienti (in alcune occasioni salvate dai disegni).
    1 point
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