Scrivere Tex oggi, scusate l'ovvieta', è tremendamente difficile. Lo è per chiunque, 75 anni di storie western sono troppe. Incredibile anzi che il nostro riesca ancora a mantenere certi standard.
Boselli ci prova ad arrestare il declino, chiede l'aiuto di sceneggiatori non texiani e cerca di coltivare nuove leve.
E così, ecco Burattini per la prima volta su Tex. Un ottimo sceneggiatore, rodato, importante. Ma è un flop che produce un esordio a dir poco deludente.
Poi c'è Redrock, un ritorno, non me ne voglia Barbanera, incomprensibile. Incomprensibile perché riprende una storia molto debole di Glb replicandola in peggio.
Poi un altro ritorno, quello di Wolfman, che almeno si salva, preceduto dalla bella storia sul patto di sangue tra i pards. Infine la Cavalcata, su cui non reitero i giudizi già fin troppo severi già espressi in altri lidi, e l'ennesimo ritorno, quello della Tigre, per me ingiudicabile perché non ho ancora letto la storia.
Regolare quindi che vivacchia sotto la sufficienza. Si dice che la scarsa riuscita delle storie dipenda dalle troppe uscite collaterali. Ne dubito e spiego perché.
La serie TexWiller non toglie energie a Boselli, anzi le rigenera. Con il giovane Tex, Boselli sta vivendo una seconda giovinezza. È evidente il brio, l'inventiva, il divertimento dell'autore quando affronta le vicende del giovane Tex. La cornice storica, invece di essere una pastoia limitante, paradossalmente sta esaltando la fantasia di Boselli, che attingendo dalla Storia trae ispirazioni nuove, riuscendo a mescolare la fiction con il realmente accaduto in modo davvero straordinario. Lo stesso accade col Texone, un capolavoro. Se non ci fossero state le serie collaterali siamo sicuri che Boselli avrebbe prodotto delle belle storie per la regolare, evitandoci Burattini e Redrock? E se invece il nostro avesse ormai dato quello che aveva sulla regolare? Se invece, come è una certa mia sensazione, non si divertisse più come un tempo? Perché è un fatto che ormai il Bos scriva grandi storie praticamente solo sulla Texwiller, al cui filone può ascriversi anche il Texone di quest'anno, essendo ambientato nel passato. Se così dovesse essere, allora sono le serie collaterali che stanno salvando il personaggio Tex, non il contrario.
In realtà, la crociata sulle troppe uscite la condivido anch'io. I bis, i magazine, i doppi maxi, i doppi color esauriscono le energie. Ma il problema, quello vero, è la penuria di sceneggiatori che sappiano e vogliano scrivere Tex. È l'arroccarsi sempre su Boselli e Ruju quando ormai anche altri dovrebbero scrivere di più.